Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento difesa
Titolo: Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2011, relativo all'acquisizione di due veicoli prototipali della 'Nuova Blindo Centauro 2' - Atto del Governo n. 418 (art. 536, co. 1, lett. b, Codice ordinamento militare di cui al D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66)
Riferimenti:
SCH.DEC 418/XVI     
Serie: Atti del Governo    Numero: 363
Data: 07/11/2011
Descrittori:
ARMAMENTI E APPARECCHIATURE MILITARI   DL 2010 0066
SPESA MILITARE     
Organi della Camera: IV-Difesa

 

7  novembre 2011

 

n. 363/0

 

 

Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2011, relativo all’acquisizione di due veicoli prototipali della
“Nuova Blindo Centauro 2”

Atto del Governo n. 418
(art. 536, co. 1, lett. b, Codice ordinamento militare
di cui al D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66)

 

 

Numero Atto del Governo

418

Titolo

Richiesta di parere parlamentare sul programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2011, relativo all’acquisizione di due veicoli prototipali della “Nuova Blindo Centauro 2”

Ministro competente

Difesa  

Norma di riferimento

art. 536, co. 1, lett. b, Codice ordinamento militare di cui al D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66

Date:

 

presentazione

3 novembre 2011

assegnazione

3 novembre 2011

termine per l’espressione del parere

3 dicembre 2011

Commissione competente

IV (Difesa)

 


Presupposti normativi: la procedura per l'acquisto di nuovi sistemi d'arma finanziati con gli ordinari stanziamenti di bilancio

 

La disciplina dell’acquisto dei sistemi d’arma è stata innovata dall’abrogata legge 4 ottobre 1988, n. 436, "Norme per la semplificazione e per il controllo delle procedure previste per gli approvvigionamenti centrali della Difesa" (c.d “legge Giacché”) il cui contenuto è attualmente oggetto degli articoli 536 e seguenti del codice dell’ordinamento militare (decreto legislativo n. 66 del 2010)[1].

 

Sui programmi d’arma e sull’attuazione della legge n. 436 del 1988 nel corso della XVI Legislatura la Commissione difesa ha svolto un’indagine conoscitiva, conclusasi il 13 ottobre 2010 con l’approvazione di un documento conclusivo.

 

In particolare, l’articolo 536 del Codice dell’ordinamento militare (che riproduce l’articolo 1 della citata “legge Giacché” )dispone che i programmi relativi al rinnovamento e all'ammodernamento dei sistemi d'arma, delle opere, dei mezzi e dei beni direttamente destinati alla difesa nazionale, siano approvati:

a)       con legge, se richiedono finanziamenti di natura straordinaria;

b)       con decreto del Ministro della difesa, quando si tratta di programmi finanziati con gli ordinari stanziamenti di bilancio. In tal caso, salvo che si tratti di provvedimenti per il mantenimento delle dotazioni o per il ripianamento delle scorte, prima dell'emanazione del decreto ministeriale deve essere acquisito il parere delle competenti Commissioni parlamentari che sono chiamate ad esprimerlo entro un termine di trenta giorni.

In proposito, il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sull’attuazione della legge n. 436 del 1988 ha rilevato che, da un lato, l’esclusione dal parere parlamentare in presenza di provvedimenti di mantenimento delle dotazioni “suscita perplessità dal momento che, essendo il quadro di riferimento molto dinamico, nulla esclude che in ordine al medesimo armamento di cui si intenda mantenere le dotazioni, il Parlamento, in presenza di uno scenario mutato rispetto al passato, possa svolgere una diversa valutazione”; dall’altro, “la nozione di ordinario stanziamento di bilancio  non ha mai trovato una puntuale definizione normativa a causa della difficoltà di collegarla a parametri obiettivi. Tale difficoltà risulta oggi ancora più evidente ove si consideri che la legge n. 196 del 2009, recante la nuova disciplinacontabile, all’articolo 23, sembra implicitamente escludere la possibilità di collegare tale nozione al parametro forse più obiettivo utilizzato in via di prassi nel passato, ossia quello della spesa storica. Infatti, tale articolo vieta la formulazione delle previsioni di spesa sulla base del mero calcolo della spesa storica incrementale e conferma la funzione programmatoria del bilancio a legislazione vigente affermatasi negli ultimi anni”. In tal senso, le conclusioni del documento prospettano l’opportunità di includere nel novero dei programmi oggetto di controllo parlamentare “tutti i programmi di armamento a prescindere dalla loro forma di finanziamento, a valere o meno sugli ordinari stanziamenti del Ministero della difesa, compresi quelli destinati al mantenimento o al ripianamento delle scorte”.

 

Inoltre, ai sensi dell’articolo 548 del Codice dell’ordinamento militare (che riproduce l’art. 1, comma 5, della legge n. 436/1988) in apposito allegato allo stato di previsione del Ministero della difesa è contenuta la relazione illustrativa sullo stato di attuazione dei programmi di ammodernamento e rinnovamento dei sistemi d’arma aggiornata al 31 dicembre precedente, con indicazione dei capitoli specifici ai quali l’onere è imputato.

Il Ministro della difesa, infine, deve riferire annualmente alle Commissioni parlamentari competenti sull'attuazione dei programmi aventi ad oggetto la manutenzione straordinaria ed il reintegro dei sistemi d'arma, delle opere e dei mezzi destinati direttamente alla difesa nazionale.

 

Il programma

Il Ministro della difesa, in data 27 ottobre 2011, ha trasmesso, ai sensi dell’articolo 536, comma 1, lettera b) del decreto legislativo n. 66 del 2010, la richiesta di parere parlamentare in ordine al programma pluriennale di A/R SMD n. 01/2011, relativo all’acquisizione di due veicoli prototipali della “Nuova Blindo Centauro 2”.

La richiesta è stata quindi assegnata, in data 3 novembre 2011, alla IV Commissione (Difesa), che è chiamata ad esprimere il prescritto parere entro il 3 dicembre 2011.

 

Come precisato nella relazione illustrativa che accompagna la richiesta di parere, il programma in esame, è funzionale alla migliore realizzazione del più generale progetto di realizzazione di un Forza Nec (Network enabled capability) consistente in un importante programma di ammodernamento dello strumento militare inteso all'acquisizione di capacità operative e tecnologiche completamente digitalizzate e come tali in grado di sfruttare le opportunità offerte dalle moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione (per un approfondimento del programma “Forza Nec” si veda il successivo paragrafo).

 

Al riguardo, si ricorda che la Commissione difesa, in data 8 aprile 2009 ha espresso parere favorevole in ordine al Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2009, relativo alla digitalizzazione dei principali mezzi, sistemi e componenti di una Forza NEC articolata su una Forza media digitalizzata a connotazione terrestre e su una Forza da sbarco digitalizzata (prima fase).

 

Da un punto di vista operativo, il progetto di digitalizzazione di una “Forza Nec” consiste nel dotare le unità operative schierate in campo, dai posti di comando alle varie piattaforme (carri armati, veicoli di trasporto truppe, sistemi di ricognizione, semoventi di artiglieria) fino al singolo soldato, di opportuni sistemi digitali di elaborazione e di comunicazione, pienamente integrati ed interoperabili tra di loro.

Tale progetto, implica, pertanto, il rinnovamento e l’ammodernamento della componente terrestre dello strumento militare in quanto prevede nel tempo, sia la sostituzione dei mezzi ed equipaggiamenti in dotazione, sia l’elaborazione della associata digitalizzazione.

 

In tale processo di trasformazione e digitalizzazione della Forza Terrestre si colloca il programma pluriennale in esame in quanto l’introduzione in servizio di nuovi veicoli blindati di nuova generazione della serie “Nuova Blindo Centauro 2” appare necessaria per operare nel quadro delle future “Brigate medie” digitalizzate le quali presuppongono la disponibilità di una linea di veicoli blindati adeguata, non attualmente in servizio, in grado di inglobare le caratteristiche di mobilità, protezione, potenza di fuoco, velocità, versatilità, ed interoperabilità con il Veicolo Blindato medio (VBM) 8x8 “Freccia” che sarà il principale veicolo utilizzato ei teatri operativi caratterizzati da un livello medio alto di minaccia.

 

Il veicolo blindato medio “Freccia”, progettato e prodotto dalla Società Consortile Iveco Fiat-Oto Melara, rappresenta la piattaforma principale della nuova Brigata Terrestre NEC ed è il primo veicolo digitalizzato ad entrare in servizio nell’Esercito Italiano. Il Freccia, che appartiene alla famiglia del Centauro, è un 8x8 in grado di trasportare 11 uomini completamente equipaggiati: un pilota, due operatori in torre e otto fanti nel comparto posteriore. Il Freccia è armato con una torre HITFIST® Plus da 25mm munita, nella versione anti-tank, di lancia missili Spike.

Le protezioni balistiche modulari unitamente a quella antimina conferiscono al veicolo un mix unico di potenza e protezione contro armi individuali, artiglieria leggera e schegge di granata nonché contro mine anticarro ed ordigni esplosivi improvvisati (IEDs).

 

La scheda tecnica allegata alla richiesta di parere , individua le caratteristiche dei veicoli blindati oggetto del programma in esame, con particolare riferimento all’armamento principale della “Nuova Blindo Centauro”, consistente in un cannone da 120mm ad anima liscia e in un livello di protezione balistica, antimina e IED non inferiore a quello presente sul  Veicolo Blindato medio (VBM) 8x8 “Freccia”.

Alla stessa tipologia del Veicolo Blindato medio (VBM) 8x8 “Freccia” dovrà poi conformarsi il sistema di comunicazione (CIS) e quello di comando, controllo e Navigazione (SICCONA). Il veicolo dovrà, inoltre, assicurare una adeguata mobilità su strada e la possibilità di trasportare 4 elementi costituenti l’equipaggio sul mezzo  (un pilota in scafo, 3 in torre).

 

La durata prevista del programma, come riferisce la scheda illustrativa, è di 2 anni a partire dal 2011.

Il costo del programma è stimato complessivamente in 10 milioni di euro che graveranno sui capitoli di Ammodernamento e Rinnovamento dello Stato di previsione del Ministero della difesa .

 

Si segnala che le Nota aggiuntiva allo Stato di previsione del Ministero della difesa per il 2011 cita il programma in esame tra quelli appartenenti alla componente terrestre ((II-1.20) senza però inserirlo nella corrispondente tabella che ne quantifica i relativi costi (II-1.C/3). Appare opportuno verificare se tale programma rientri tra i programmi minori nel settore denominato “Ammodernamenti minori, Supporti operativi/addestrativi, Logistica” e precisamente nella voce “Programmi della componente terrestre”, dove è presente uno stanziamento di 108,3 milioni di euro (II-1C/14).

Per quanto riguarda la Nota aggiuntiva allo Stato di previsione del Ministero della difesa per il 2012, tale documento cita il programma in esame tra quelli appartenenti alla componente terrestre ((II-1.20) senza però quantificarne i relativi costi (II-1.C/3).

Il programma non prevede una cooperazione internazionale.

Per quanto concerne i settori industriali interessati dal programma, si segnalano prevalentemente quelli dell'elettronica e della meccanica.

  


 


 

Il progetto di digitalizzazione dei principali mezzi, sistemi e componenti di una Forza NEC

Il progetto Forza NEC si inquadra nel processo di trasformazione e digitalizzazione della Forza Terrestre.

L’esigenza di digitalizzazione nasce dalla necessità di procedere ad una approfondita revisione dello strumento militare terrestre, maturata nel corso delle esperienze nei diversi teatri operativi, per garantire la protezione delle forze, la conoscenza della situazione, l’interoperabilità tra sistemi e nazioni, la capacità di proiezione ed il supporto logistico integrato

Le principali Forze armate dei Paesi tecnologicamente più avanzati sono da anni orientate verso una dottrina e un modo di operare “retecentrico” che garantiscano una interoperabilità interforze, multinazionale e multidisciplinare, sempre più caratterizzate dall’adozione di tecnologie digitali. Per quanto riguarda l’Italia, le caratteristiche di una moderna Forza armata sono richiamate nelle principali pubblicazioni strategiche, a partire dal Concetto strategico del Capo di Stato Maggiore della Difesa (2005) che delinea il quadro di riferimento per la pianificazione, la predisposizione e l’impiego delle Forze Armate, in attuazione tecnico-militare delle linee guida politico-militari contenute nelle Direttive Ministeriali.

La trasformazione dello strumento militare prevede che esso sia dotato di spiccate capacità Expeditionary, ovvero di un alto potenziale di proiettabilità che richiede estese capacità di comunicazione sicura e di acquisizione di informazioni relative ai teatri dove le Forze Armate italiane potranno essere chiamate ad operare.

L’organizzazione della struttura militare deve essere ispirata alla dottrina Net-Centrica, fondata sul principio della raccolta, elaborazione, distribuzione e condivisione in tempo reale di tutte le informazioni relative al teatro operativo. Si tratta di una rete informativa alimentata da diversi sensori interconnessi (dai satelliti di osservazione agli apparati SIGINT - signal intelligence, dai ricognitori aerei pilotati e non pilotati, ai radar volanti, ai nuclei di forze speciali infiltratisi nel territorio nemico, ecc) che copre tutto il teatro operativo e raccoglie e distribuisce le informazioni grazie a sofisticati sistemi elettronici in modo da metterle a disposizione in tempo reale ai diversi utilizzatori, dal comando strategico operativo al comandante delle unità minori, e di ridurre così al minimo i tempi di decisione e di azione. 

Un altro punto di riferimento prioritario della trasformazione dello strumento militare è costituito dalla capacità Effect Based Operations Oriented (EBO), che punta a condizionare il comportamento del nemico e a conseguire un determinato risultato strategico, attraverso l'applicazione sinergica, contemporanea e cumulativa di tutte le capacità disponibili, militari e non, a livello tattico, operativo e strategico.

La capacità net-centrica rappresenta un fattore abilitante per la condotta delle EBO, in quanto rende disponibile la rete di connessioni indispensabile per assicurare l'attivazione globale e parallela di tutte le risorse necessarie.

Strettamente collegato al concetto EBO è il concetto di Network Enabled Capabilities (NEC), che costituisce l’insieme degli strumenti da utilizzare per la loro pianificazione e condotta. Si tratta, in sostanza, di un binomio tra concetto e tecnologia, tra teorico e pratico che sostanzia entrambi e li rende reciprocamente indispensabili in per la buona riuscita delle operazioni.

La costituzione di una NEC ha l’obiettivo di integrare un insieme di sistemi e di piattaforme esistenti, progettati in tempi e per scopi diversi, in una rete di comunicazione efficace, rendendoli compatibili grazie all’uso di software e di sistemi trasmissivi concepiti successivamente. Questo approccio, punta al raggiungimento della capacità netcentrica, presentando un grado di rischiosità in termini di integrazione di piattaforme e sistemi già esistenti, ma offrendo dei vantaggi in termini di flessibilità, gradualità e sostenibilità finanziaria ed è l’approccio adottato anche dall’Italia.

L’Esercito italiano ha sviluppato una strategia di graduale digitalizzazione delle unità, basata su obiettivi che coniugano l’efficacia operativa, la sostenibilità logistica e la flessibilità di impiego. Si tratta di equipaggiare i Posti Comando, le piattaforme e gli uomini con sistemi digitali C4 (Command, Control, Communications, Computer applications), che consentono di controllare lo sviluppo delle operazioni con elevato grado di precisione, conferendo loro il potenziale di essere impiegati indifferentemente come rilevatori di informazioni, decision-maker o esecutori dei comandi.

La strategia è pienamente integrata con le linee di sviluppo della capacità NEC dell’Alleanza Atlantica, la cui architettura è delineata dallo studio di fattibilità[2], finanziato da 12 Paesi (tra cui l’Italia) e condotto dall’agenzia NATO NC3A (l'Agenzia di consultazione, comando e controllo della NATO). Lo studio, avviato all’inizio del 2004 e concluso nel giugno 2005, oltre ad identificare e a raccomandare sia all’Alleanza Atlantica che ai singoli Paesi l’adozione dei concetti NCW[3] e NEC, delinea una roadmap per lo sviluppo e l'introduzione, in fasi successive e distribuite nel periodo 2006-2020, di capacità adeguate a consentire ai Paesi dell'Alleanza di partecipare insieme ad operazioni di tipo netcentrico. La roadmap prevede:

Ø       un obiettivo di breve termine: l’introduzione di una capacità net-centrica minima nell’ambito delle forze ad elevata prontezza operativa come la NATO Responce Force (NRF), a partire dal 2008);

Ø       uno di medio termine: l’estensione di tale capacità a tutta la coalizione entro il 2012;

Ø       uno di più lungo termine: la realizzazione di una piena capacità net-centrica sul piano dell’interoperabilità, dell’armonizzazione degli assetti e dell’architettura complessiva entro il 2020.

 

L’approccio alla digitalizzazione terrestre è certamente più complesso di quello tipico delle Componenti Navale ed Aerea, da cui non a caso è partito il processo Net-centrico. La digitalizzazione della Forza terrestre si differenzia da quella delle altre componenti per le dimensioni (il numero di piattaforme terrestri, partendo dal Soldato Futuro sino ai Posti Comando, è in funzione esponenziale rispetto a quello delle piattaforme aeree e navali), per la loro distribuzione sul terreno, con evidenti ricadute sulle esigenze di sistemi trasmessivi a larga banda e lunga portata, nonché per le modalità operative.


 

 

.


 

 

 

 

 

 

Servizio Studi – Dipartimento Difesa

( 066760-4172 – *st_difesa@camera.it

I dossier dei servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge.

File: DI0436_0.doc



[1] Precedentemente all’approvazione della legge n. 436 del 1988 il finanziamento di tutti i programmi di armamento avveniva con apposite leggi. In particolare, negli anni settanta, al fine di assicurare un significativo ammodernamento dei mezzi a disposizione delle singole Forze armate, furono approvate le cosiddette leggi “promozionali” (leggi n. 57 del 1975; n. 38 del 1977; n. 372 del 1977) che consentirono, tra l’altro, l’acquisizione di mezzi come i carri Leopard, le fregate classe Maestrale e il velivolo Tornado.

[2] Network Enabled Capability NATO Feasibility Study

[3]Sia il NCW (Network Centric Warfare) che il NEC fanno riferimento al concetto di sfruttamento dell'Information Technology per la creazione di una rete in grado di operare come moltiplicatore di forza per gli assetti coinvolti in un'operazione. Di fatto il concetto NCW, introdotto dagli Stati Uniti, corrisponde a un approccio più radicale, basato su un'acquisizione di capacità netcentriche rapida e diffusa, destinata a trasformare in tempi brevi l'intero strumento militare. Il NCW si base sulla costruzione di un unico sistema di sistemi di dimensioni scalabili, che comprenda il software, le comunicazioni e una serie di sottosistemi per ciascuna delle funzioni richieste. Il NEC, di origine britannica, punta all'acquisizione delle stesse capacità attraverso un'evoluzione graduale e sostenibile, adattando parte delle piattaforme e dei sistemi attuali all'uso in ambiente NCW in attesa del completo rinnovamento.