Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento attività produttive
Titolo: Programma di utilizzo per il 2010 dei fondi per studi e ricerche di politica industriale - Schema di Decreto n. 204 (art. 3, L. n. 140/1999) - Schede di lettura
Riferimenti:
SCH.DEC 204/XVI     
Serie: Atti del Governo    Numero: 178
Data: 19/04/2010
Descrittori:
CENTRI E ISTITUTI DI RICERCA E SPERIMENTAZIONE   CONTRIBUTI PUBBLICI
INDUSTRIA     
Organi della Camera: X-Attività produttive, commercio e turismo
Altri riferimenti:
L N. 140 DEL 11-MAG-99     

 

Camera dei deputati

XVI LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione per l’esame di
Atti del Governo

 

 

 

Programma di utilizzo per il 2010
dei fondi per studi e ricerche
di politica industriale

Schemadi Decreto n. 204
(art. 3, L. n. 140/1999)

 

Schede di lettura

 

 

 

 

 

n. 178

 

 

 

19 aprile 2010

 


Servizio responsabile:

Servizio Studi – Dipartimento Attività produttive

( 066760-9574 – * st_attprod@camera.it

 

 

 

 

 

I dossier dei servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge.

File: AP0116


INDICE

 

L’atto del Governo

§      Il programma di utilizzo per il 2010. 3

§      La rendicontazione relativa all’utilizzo dei fondi nel 2009. 11

§      I precedenti programmi e il loro esame parlamentare (2004-2009)12


L’atto del Governo

 


Il programma di utilizzo per il 2010

La richiesta di parere in esame ha ad oggetto il programma di utilizzo per l'anno 2010 dell'autorizzazione di spesa per lo svolgimento di studi e ricerche in materia di politica industriale, ai sensi dell’articolo 3 della legge n. 140/1999.

 

L'articolo 3 della legge 11 maggio 1999, n. 140, Norme in materia di attività produttive (cd legge Bersani-bis), ha autorizzato, a partire dal 1999,una spesa annuale di 6 miliardi di lire da destinarsi ad attività di studio e ricerca nei settori delle attività produttive di competenza del Ministero dell’industria (ora Ministero dello sviluppo economico). Lo stanziamento è riferito a tre fattispecie distinte per finalità o strumenti:

1)  collaborazione di esperti o società specializzate mediante appositi contratti;

2)  costituzione di un nucleo di esperti per la politica industriale, dotato della necessaria struttura di supporto e disciplinato con apposito decreto;

3)  utilizzo di esperti di alta qualificazione per il supporto alle attività di coordinamento di progetti e programmi ad alto contenuto tecnologico di imprese italiane nei settori aeronautico e spaziale e dei prodotti elettronici e ad alta tecnologia suscettibili di impiego duale.

Con riferimento alla seconda fattispecie (costituzione di un nucleo di esperti), l’articolo precisa che esso sarà disciplinato con apposito decreto, sull’esempio di quanto già realizzato presso il Ministero del tesoro [1].

A ciò si è successivamente provveduto con: il decreto del Ministro dell'industria 18 settembre 2000, che ha istituito il Nucleo; il DM 15 febbraio 2001, che ha stabilito compiti, modalità di assunzione e trattamento economico dei componenti il Nucleo; il DM 28 marzo 2001, di nomina dei componenti, poi revocato; il DM 10 ottobre 2001, sempre di nomina, ancorché parziale (5 su 10), dei componenti; il DM 28 dicembre 2004 (registrato con il n. 1234 in data 29 dicembre 2004) che ha ampliato i compiti e le funzioni del Nucleo.

Si segnala il DPR 14 maggio 2007, n. 78, recante il Regolamento per il riordino degli organismi operanti presso il Ministero dello sviluppo economico, a norma dell'articolo 29 del DL 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla L. 4 agosto 2006, n. 248, il quale stabilisce, all’articolo 6, che il numero dei componenti del Nucleo è ridotto da 10 a 7.

Attualmente, il D.P.R. 28 novembre 2008, n. 197 (Regolamento di riorganizzazione del Ministero dello sviluppo economico), al comma 3 dell’articolo 3 pone il Nucleo degli esperti di politica industriale alle dirette dipendenze del Capo Dipartimento per l'impresa e l'internazionalizzazione, e il comma 2 dell’articolo 2 del D.M. 7 maggio 2009 del Ministero dello sviluppo economico, Individuazione degli uffici di livello dirigenziale non generale, attribuisce allo stesso le seguenti funzioni:

- supporto tecnico alla elaborazione di linee strategiche per la competitività e lo sviluppo del sistema delle imprese, alla individuazione degli obiettivi di rafforzamento dell’apparato produttivo e dei settori economici, alla diffusione delle tecnologie necessarie allo sviluppo dell’industria e dei relativi servizi;

- supporto alla elaborazione delle linee guida per razionalizzare il sistema dei fondi pubblici destinati ad interventi per la finanza d’impresa;

- supporto alle iniziative finalizzate a dare attuazione alle politiche per i distretti industriali, per le piccole e medie imprese e per i sistemi di reti d’imprese.

Quanto alla terza fattispecie (utilizzo di esperti di alta qualificazione), l’art. 2, co. 3, lett. f), della L. 140/1999 richiamato dall’articolo 3 delle medesima legge, prevede che il regolamento di disciplina degli interventi nel settore aerospaziale e duale (ossia civile e militare) individuati dall’art. 1, comma 1, lett. a)[2], assicuri il coordinamento dei progetti di imprese italiane nei predetti settori, anche mediante ricorso ad esperti di alta qualificazione. Si dovranno evitare situazioni di incompatibilità con particolare riguardo ai rapporti di lavoro o di consulenza con le imprese e le società operanti nei medesimi settori. Il compenso degli esperti dovrà essere determinato di concerto con il Ministero del tesoro (ora Ministero dell'economia e delle finanze).

Sul piano procedurale, l'articolo 3 della legge n. 140/1999 prevede che il Ministro, prima di attuare le misure ivi previste, acquisisca il parere delle competenti commissioni parlamentari. La previsione appare riferibile alla prima e presumibilmente alla seconda delle fattispecie cui sono destinate le somme stanziate (utilizzo di esperti o società specializzate e costituzione del nucleo di esperti), e non anche all’utilizzo di esperti per ricerche nel settore aeronautico, spaziale e duale, fattispecie quest'ultima destinata, come si è visto, ad essere disciplinata in via regolamentare.

Come nelle precedenti occasioni, la richiesta di parere parlamentare non ha per oggetto uno schema di provvedimento, bensì un documento in cui il Ministro sottopone al parere delle competenti commissioni parlamentari un programma di massima relativo all’utilizzazione delle risorse stanziate dall’articolo 3, in cui si tracciano le linee d’azione che potranno essere prese in considerazione nel 2010, nonché le risorse che si ipotizza di destinare ad esse.

 

Nel programma risulta confermato il criterio generale di riparto dello stanziamento tra i Centri di responsabilità “Gabinetto ed Uffici di diretta collaborazione” e “Imprese”, adottato per gli anni 2002-2009.

Tra i due centri di responsabilità iscritti nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, lo stanziamento complessivo risulta di 655.530 euro[3] ed è ripartito, rispettivamente, in ragione di:

§         euro 197.442 euro[4] (Centro di responsabilità “Gabinetto”, Missione 32 “Servizi istituzionale e generali delle amministrazioni pubbliche”, Missione 1 “Indirizzo politico”, capitolo 1091 pg. 19);

§         euro 458.088 euro[5] (Centro di responsabilità “Imprese”, Missione 11 “Competitività e sviluppo delle imprese”, Programma 1 “Incentivazione per lo sviluppo industriale”, capitolo 2234).

 

Come riportato nella relazione illustrativa del programma, sugli stanziamenti sopra indicati gravano tuttavia accantonamenti di bilancio - disposti dagli organi contabili in previsione di eventuali variazioni negative - che di fatto riducono le originarie disponibilità agli importi, rispettivamente, di euro 195.517 e di euro 453.621.

Tuttavia, tali disponibilità possono essere integrate con variazioni compensative a carico di risorse di carattere generale destinate ad aggiustamenti di bilancio.

 

La relazione segnala, in merito all’utilizzazione delle risorse in questione, che si tratta di spesa corrente da sostenere entro l’anno di competenza e, in merito alla gestione contabile-amministrativa, che si tratta di tipologie di spesa che per loro caratteristica assicurano una gestione “per dodicesimi”, in quanto si tratta di attività che si spalmano con regolarità nel corso dell’esercizio.

Per tali motivi, secondo la relazione, non appare necessaria la redazione di un cronoprogramma, a cui si fa riferimento nel parere espresso dalla competente Commissione del Senato in relazione al provvedimento per l’anno 2009[6]. La rappresentazione grafica dell’attività gestionale, infatti, risulta piattamente lineare, senza registrare significative soluzioni di continuità o “picchi” d’intervento, anche in linea con le attuali condizioni di gestione contabile-amministrativa dei capitoli di bilancio, che prescrivono un’articolazione di spesa “per dodicesimi”.

 

Si ricorda che l’articolo 60, comma 15, del decreto-legge n. 112/2008[7] ha disposto il rispristino, a decorrere dal 2009, del limite per le amministrazioni dello Stato, escluso il comparto della sicurezza e del soccorso, all’assunzione mensile di impegni per importi non superiori ad un dodicesimo della spesa prevista da ciascuna unità previsionale di base, con esclusione delle spese per stipendi, retribuzioni, pensioni e altre spese fisse o aventi natura obbligatoria ovvero non frazionabili in dodicesimi, nonché per interessi, poste correttive e compensative delle entrate, comprese le regolazioni contabili, accordi internazionali, obblighi derivanti dalla normativa comunitaria, annualità relative ai limiti di impegno e rate di ammortamento mutui.

La violazione del divieto rileva agli effetti della responsabilità contabile.

Centro di responsabilità "Gabinetto e uffici di diretta collaborazione"

Lo stanziamento assegnato al Centro di responsabilità "Gabinetto e uffici di diretta collaborazione" che la legge 140/1999 quantificava in 1.032.914 euro annui, come anticipato è stato ridotto a 195.517 euro.

Tali risorse saranno destinate a studi e analisi generali di supporto alle decisioni dell’organo politico, da realizzare avvalendosi di esperti o società specializzate, tenuto anche conto che il Ministero ha visto ridefinito, a livello normativo, il proprio ruolo, con un ampliamento delle competenze ed un più razionale assetto della propria organizzazione.

Nella relazione che illustra il programma in esame viene sottolineato che, a seguito del D.L. n. 85/2008[8], che ha trasferito alMinistero dello sviluppo economico le funzioni, le risorse finanziarie, strumentali e di personale dei soppressi Ministeri delle comunicazioni e del commercio internazionale, si è reso necessario ridefinire l’assetto organizzativo degli uffici attraverso un apposito Regolamento di riorganizzazione, entrato in vigore a gennaio 2009[9].

Per effetto del predetto accorpamento il Ministero è divenuto l’Amministrazione di riferimento per i settori portanti dell’economia italiana, sia in termini di promozione e sviluppo della competitività del sistema produttivo nazionale, sia in termini di armonizzazione e monitoraggio del mercato interno. Le priorità politiche per l’anno 2010, infatti, pongono in primo piano gli interventi finalizzati alla promozione della crescita economica del Paese e la rimozione dei vincoli allo sviluppo (con particolare riferimento al divario tra Nord e Sud); tali obiettivi assumono particolare rilevanza nell’attuale momento in cui non sono ancora state superate le condizioni di crisi economico-sociale, pur se le previsioni di ripresa cominciano a concretizzarsi.

Per il conseguimento di tali obiettivi – come precisato dalla relazione – il Ministero:

§      avvierà l’attuazione delle misure approvate dal Legislatore in materia di distretti industriali e reti d’impresa;

§      proseguirà l’attuazione di programmi destinati alla competitività e sicurezza delle forniture di energia, anche con l’avvio degli studi sul nucleare (a seguito dell’emanazione della legge n. 99/2009);

§      sosterrà l’innovazione e lo sviluppo dell’alta tecnologia competitiva;

§      individuerà grandi “Progetti Paese” di politica industriale verso cui orientare le risorse;

§      diffonderà le reti di comunicazione di nuova generazione;

§      realizzerà i principi di concorrenza e liberalizzazione dei servizi;

§      tutelerà il consumatore di fronte ai fenomeni distorsivi nella formazione dei prezzi;

§      ridefinirà gli strumenti e gli enti operanti nel settore dell’internazionalizzazione delle imprese.

 

Nel corso del 2010 si intende proseguire lo sviluppo delle seguenti attività, già avviate negli anni precedenti:

§      elaborazione e recepimento della normativa comunitaria nei propri settori di competenza con la verifica di compatibilità dell’azione amministrativa;

§      studi e ricerche per apportare le necessarie modifiche ad alcuni strumenti agevolativi già esistenti e, nel contempo, ipotizzare nuovi strumenti di intervento, alla luce delle recenti disposizioni adottate dalla Commissione europea per far fronte alla crisi finanziaria ;

§      studi e ricerche specifici nelle aree produttive oggetto di politiche industriali nazionali ed internazionali;

§      analisi e ricerche sulla competitività del sistema industriale italiano;

§      studi e ricerche specifici in materia di politica energetica, nell’ottica del riordino avvenuto – da ultimo - con la legge 99/2009, in termini di avvio del nucleare e del raggiungimento degli obiettivi posti dall’Unione Europea, soprattutto per il potenziamento delle fonti rinnovabili;

§      studi e ricerche specifici in tema di internazionalizzazione delle imprese e tutela del “Made in Italy”;

§      completamento delle attività di riorganizzazione della disciplina in materia di proprietà industriale e della struttura amministrativa preposta alla relativa gestione, con intensificazione della lotta alla contraffazione;

§      studi sull’adeguamento delle tecnologie e dei processi produttivi alla legislazione ambientale e sulla sicurezza;

§      studi ed analisi in tema di responsabilità sociale delle imprese e di vigilanza nei confronti delle imprese cooperative (in particolare delle banche di credito cooperativo);

§      iniziative per accelerare la costruzione e lo sviluppo delle reti di nuova generazione (in particolare riduzione del digital divide infrastrutturale e realizzazione delle reti ultrabroadband, che rappresentano la naturale evoluzione del sistema a banda larga);

§      pianificazione di misure per lo sviluppo e la coesione territoriale e politiche di programmazione dei fondi strutturali;

§      attività di comunicazione istituzionale.

In merito all’attività di comunicazione istituzionale, la relazione illustrativa del programma precisa – in risposta all’osservazione della Commissione Industria del Senato contenuta nel parere allo schema precedente – che per ogni attività d’intervento del Ministero per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo economico del Paese si rende indispensabile assicurare una connessa attività di comunicazione istituzionale. Le imprese, i consumatori e gli operatori, infatti, necessitano di una pronta ed efficace informazione sulle politiche di Governo. Pertanto, secondo la relazione, il fatto che l’articolo 3 della legge n. 140/1999 non citi espressamente l’attività della comunicazione istituzionale quale specifica voce di intervento va interpretata nel senso che tale comunicazione costituisce attributo proprio dell’intervento, e quindi ad esso intimamente ed imprescindibilmente connesso.

Centro di responsabilità "Imprese"

Lo stanziamento effettivo di euro 453.621 assegnato al Centro di responsabilità "Imprese”, è imputato al capitolo 2234 “Elaborazione, analisi e studio nei settori delle attività produttive, comprese le spese di funzionamento del Nucleo di esperti per la politica industriale e della relativa struttura di supporto e coordinamento degli interventi nei settori aeronautico ed elettronico”.

Nello specifico, il capitolo supporta le attività:

§      di elaborazione, analisi e studio nei settori delle attività produttive;

§      del Nucleo di esperti di politica industriale;

§      dell’Osservatorio unico per il monitoraggio delle attività industriali[10];

Le linee di azione che potranno essere prese in considerazione nel corso del 2010, nonché le risorse che si ipotizza di destinare, sono riferite a tre fattispecie distinte e di seguito illustrate.

Nucleo di Esperti per la politica industriale

La relazione evidenzia che le modalità di funzionamento del Nucleo di esperti per la politica industriale sono state ridefinite con il “D.M. 7 luglio 2009” (rectius: D.M. 7 maggio 2009[11]), secondo criteri di semplificazione organizzativa, snellimento e trasparenza gestionale, in coerenza con il nuovo assetto ministeriale delineato dal D.P.R. 197/2008, che pone il Nucleo alle dirette dipendenze del Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione.

Come si è detto in precedenza, il D.P.R. 28 novembre 2008, n. 197 (Regolamento di riorganizzazione del Ministero dello sviluppo economico), al comma 3 dell’articolo 3 pone il Nucleo degli esperti di politica industriale alle dirette dipendenze del Capo Dipartimento per l'impresa e l'internazionalizzazione, e il comma 2 dell’articolo 2 del D.M. 7 maggio 2009 del Ministero dello sviluppo economico, Individuazione degli uffici di livello dirigenziale non generale, attribuisce al Nucleo medesimo le seguenti funzioni:

- supporto tecnico all’elaborazione di linee strategiche per la competitività e lo sviluppo del sistema delle imprese, alla individuazione degli obiettivi di rafforzamento dell’apparato produttivo e dei settori economici, alla diffusione delle tecnologie necessarie allo sviluppo dell’industria e dei relativi servizi;

- supporto all’elaborazione delle linee guida per razionalizzare il sistema dei fondi pubblici destinati ad interventi per la finanza d’impresa;

- supporto alle iniziative finalizzate a dare attuazione alle politiche per i distretti industriali, per le piccole e medie imprese e per i sistemi di reti d’imprese.

 

La relazione segnala che, attualmente, risultano in carica 4 componenti rispetto al tetto massimo consentito di 7[12], i cui contratti sono in scadenza il prossimo 30 giugno.

Al Nucleo è affidato il compito di effettuare studi e proposte relativamente agli interventi di politica industriale, ed in particolare all’elaborazione delle linee strategiche per la competitività e lo sviluppo, per la razionalizzazione del sistema della finanza d’impresa e per l’attuazione delle politiche per i distretti industriali, per le piccole e medie imprese e per i sistemi di reti d’imprese.

Su direttiva del Capo Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione, esprime pareri tecnici sui provvedimenti e documenti da sottoporre al Ministro. Il Nucleo concorre anche all’elaborazione delle azioni e delle linee di politica industriale da inserire nei Piani del Ministero ed al coordinamento delle proposte provenienti dalle Direzioni Generali del Dipartimento. Esso opera in collegamento con le strutture ministeriali - in particolare per l’individuazione delle aree e imprese in crisi, la valutazione dei progetti di ristrutturazione di settori industriali e di imprese – nonché con le strutture preposte alla gestione delle amministrazioni straordinarie di competenza del Ministero.

Il Nucleo predispone la relazione annuale sull’attività svolta, nonché quella programmatica da inviare alle competenti Commissioni parlamentari.

Osservatorio per il monitoraggio delle attività industriali

L’"Osservatorio unico per il monitoraggio delle attività produttive" si è insediato il 29 aprile 2008, a seguito della sua costituzione con DM 18 ottobre 2007 in attuazione dell’art. 2 del D.P.R. 78/2007 (che ne ha previsto l’istituzione)[13].

Ai sensi del citato art. 2 del D.P.R. 78/2007, l’Osservatorio unico, organo collegiale composto da non più di 25 unità, ha il compito di procedere alla rilevazione e all'esame dei dati riguardanti l'andamento generale delle attività produttive ed i diversi settori produttivi e di mercato, compresi il settore chimico ed il sistema moda, con il controllo dell'evoluzione delle capacità produttive, degli investimenti e dell'occupazione nelle diverse aree territoriali interessate.

Si ricorda inoltre che l’Osservatorio svolge le attività di rilevazione ed esame dei dati a cui è preposto, con riferimento a specifici settori produttivi, attraverso tre Sezioni specializzate che concorrono a costituirlo: per il settore chimico, per il settore siderurgico e per il made in Italy.

La relazione evidenzia che lo strumento dell’Osservatorio viene utilizzato per l’elaborazione, l’attuazione e il monitoraggio di politiche industriali innovative tali da rafforzare il livello di competitività del sistema produttivo del Paese.

Convenzioni/Contratti

Nel 2010 si prevede di proseguire l’attività di studio e consulenza già avviata lo scorso anno, eventualmente implementata tenendo conto dei nuovi indirizzi di Governo.

Le competenze professionali al momento attive e quelle che eventualmente potranno essere utilizzate dovranno garantire, ad integrazione delle linee di attività perseguite per il tramite del Nucleo degli esperti, i seguenti filoni di attività:

§      supporto all’analisi ed alla trattazione delle crisi d’impresa, anche secondo le nuove linee politiche del Governo;

§      supporto alle analisi negli ambiti settoriali e di filiera in materia di sviluppo di modelli organizzativi di crescita dimensionale.

Per il complesso di tali esigenze, secondo la relazione, si renderà – ove del caso – necessario potenziare le scarse risorse finanziarie disponibili mediante eventuali variazioni compensative all’interno degli attuali equilibri di bilancio, anche per potenziare la diffusione delle politiche strategiche del Ministero, per la necessaria conoscenza da parte degli interessati e delle istituzioni, con particolare riguardo al Parlamento.

La rendicontazione relativa all’utilizzo dei fondi nel 2009

Al Programma di utilizzo per l’anno 2010 è allegata, ai sensi dell’art. 3 della legge 140/1999, la rendicontazione riguardante l’utilizzo delle risorse per l’anno 2009, nella qualesono indicati, per ciascun centro di responsabilità, i singoli impegni assunti.

Relativamente al centro di responsabilità “Gabinetto”, a fronte di uno stanziamento di euro 174.785, integrato mediante variazioni compensative pari a euro 570.758,02, per un totale quindi di euro 745.543,02 sono stati assunti impegni per pari importo complessivo (cap. 1091).

Per quanto riguarda, invece, il Centro di responsabilità “Imprese”, a fronte di uno stanziamento di 745.362 €, integrato mediante variazioni compensative pari a euro 71.923, per un totale quindi di euro 817.285, sono stati assunti impegni per complessivi 816.140,47 euro (cap. 2234), con un’economia quindi di 1.144,53 euro.

Con riferimento al capitolo 1091 le somme impegnate risultano così ripartite:

§      111.649,02 € per attività di collaborazione riferita alla comunicazione istituzionale connessa al ruolo del Ministero;

§      425.214 per attività di studio, ricerca, editoriali e di comunicazione istituzionale sulle tematiche attinenti lo stile e l’eccellenza produttiva italiana, mediante tra l’altro la valorizzazione del Museo storico delle Poste e Telecomunicazioni, nonché dell’Archivio Ministeriale dei Pesi e delle Misure. Tali interventi sono stati concretamente avviati nell’anno, ma la conclusione avverrà nel corso del 2010;

§      208.680 € per attività di studio, ricerca, editoriali e di comunicazione istituzionale sulle tematiche attinenti lo stile e l’eccellenza produttiva italiana, nonché sulle modalità innovative di promozione e valorizzazione del Made in Italy, attraverso il percorso storico dell’experience design italiano.

 

La ripartizione delle somme impegnate con riferimento al capitolo 2234 risulta la seguente:

§      65.908,33 € per collaborazione in ordine a misure nella trattazione delle vertenze di imprese in crisi;

§      146.227,84 € per collaborazione finalizzata agli investimenti oggetto di intervento pubblico nel settore energetico, con particolare riferimento a “Industria 2015”;

§      80.049,96 € per collaborazione relativa al monitoraggio del settore chimico italiano al fine di individuare linee di intervento settoriale e valutare progetti industriali nei territori a vocazione chimica e nei poli chimici;

§      250.000 € per l’attività di elaborazione, monitoraggio ed analisi dei dati di competenza della Direzione Generale dello sviluppo produttivo e della competitività, al fine di promuovere la semplificazione delle procedure per l’accelerazione degli interventi in favore dell’economia e della competitività;

§      273.954,34 € per analisi e valutazione dei programmi di sviluppo del Ministero e assistenza tecnica e azioni di semplificazione normativa.

I precedenti programmi e il loro esame parlamentare (2004-2009)

Il programma per il 2004

Sulla base della legge 24 dicembre 2003, n. 350 (finanziaria 2004) e del DM 29 dicembre 2003, lo stanziamento complessivo di 3.098.742 euro è stato ripartito tra i Centri di responsabilità “Gabinetto e uffici di diretta collaborazione” (1.032.914 euro sul capitolo 1126), e “Imprese” (2.065.828 euro sul capitolo 2234), relativi allo stato di previsione del Ministero delle attività produttive.

Rispetto agli anni precedenti, il programma per il 2004 si è limitato ad indicare le finalità di utilizzo delle suddette somme, senza, tuttavia, precisare gli importi destinati a ciascuna di esse.

Per quanto riguarda le finalità si ricorda che lo stanziamento di euro 1.032.914, assegnato al Centro di responsabilità "Gabinetto e uffici di diretta collaborazione" è stato destinato, in linea di principio, a spese relative a studi e analisi generali, da realizzare con l’aiuto di esperti o di  società specializzate.

In particolare, l’attenzione è stata posta sull’esigenza di razionalizzazione e di snellimento delle procedure. Sono inoltre stati previsti studi e ricerche di carattere generale, con riferimento, segnatamente, alla elaborazione di un Piano triennale degli obiettivi previsto dal D.Lgs. 34/2004, nonché lo sviluppo di alcune attività concernenti, tra l’altro: la verifica delle compatibilità dell’azione amministrativa con le prescrizioni comunitarie; studi e ricerche sul tema della competitività del sistema industriale, in materia di politica energetica, ammodernamento tecnologico dei processi produttivi e promozione del made in Italy, l’analisi delle tematiche inerenti la responsabilità sociale delle imprese, i fenomeni inflativi e la valorizzazione e promozione del turismo.

Lo stanziamento di euro 2.065.828 imputato al Centro di responsabilità "Imprese” è stato destinato, in via prioritaria, a spese per il funzionamento delnucleo di esperti per la politica industriale (art. 3 della L. n. 140/99) e a spese per esperti di alta qualificazione in campo aeronautico e spaziale (art. 2, comma 3, lett. f), della legge n.140/99, a cui si sono aggiunte le spese per consulenze, nell’ambito dell’attività di monitoraggio sulle nuove procedure di amministrazione straordinaria, nonché le spese destinate ad alcune aree di attività che collimano con  le linee di politica industriale del Ministero, concernenti l’innovazione tecnologica, i processi innovativi di prodotto e gli effetti delle politiche ambientali sull’apparato produttivo.

 

Per quanto concerne il programma di utilizzo dei fondi per il 2004, nel corso del dibattito svoltosi presso la Commissione X della Camera dei deputati, nella seduta del 25 marzo 2004, è stato osservato come nel corso degli anni i fondi destinati a studi e ricerche per la politica industriale siano rimasti sostanzialmente fermi al valore iniziale (6 miliardi di lire) e come la congruità degli stanziamenti rispetto agli obiettivi e alle esigenze del Ministero risulti di difficile valutazione. Sono state inoltre manifestate talune perplessità circa la previsione di stanziamenti per studi e ricerche relativi alle problematiche conseguenti all'entrata in vigore del decreto legislativo di riorganizzazione del Ministero, in quanto a tal fine già negli anni precedenti erano state destinate risorse, proprio in vista dell'adozione del provvedimento. Infine, è stato rilevato come  la Commissione non abbia ricevuto dal Governo sufficienti elementi di conoscenza sui quali pronunciarsi, con particolare riferimento alla ripartizione delle risorse tra le singole iniziative e attività di studio e ricerca.

Nella successiva seduta del 30 marzo la Commissione ha approvato una proposta di parere favorevole.

Il programma per il 2005

Sulla base della legge 30 dicembre 2004, n. 311 (finanziaria 2005) e del DM 31 dicembre 2004, per il 2005 le risorse, ammontanti complessivamente a 3.098.742 euro, sono state ripartite, come già avvenuto per gli esercizi precedenti, tra i Centri di responsabilità “Gabinetto e uffici di diretta collaborazione” (1.032.914 euro sul capitolo 1126), e “Imprese” (2.065.828 euro sul capitolo 2234), facenti capo alla tabella n. 3, relativa allo stato di previsione del Ministero delle attività produttive.

 

Lo stanziamento di euro 1.032.914 assegnato al Centro di responsabilità "Gabinetto e uffici di diretta collaborazione", invariato rispetto al 2004, è stato destinato, in linea di principio, a spese relative ad analisi e studi generali e di settore, da realizzare con l’aiuto di esperti e di società specializzate.

L’attenzione è stata posta, inoltre, sulla necessità di consentire un proficuo funzionamento del nuovo “’Osservatorio per il monitoraggio delle attività industriali” e sull’esigenza di adempiere alle prescrizioni in materia di razionalizzazione e di snellimento delle procedure per accelerare gli interventi a favore dell’economia. Inoltre, in ordine alle problematiche conseguenti alla ridefinizione di funzioni e compiti del Ministero delle attività produttive disposta con il D.Lgs. n. 34/2004, in relazione al nuovo assetto istituzionale delineato dal titolo V della Costituzione, si è previsto di porre in essere studi e ricerche di carattere generale, con riferimento, in particolare, alla elaborazione di un Piano triennale degli obiettivi previsto dal citato decreto legislativo e alla definizione delle relative modalità di attuazione e di controllo .

Infine, si è inteso dar seguito allo sviluppo di alcune attività, concernenti tra l’altro: la verifica delle compatibilità dell’azione amministrativa con le prescrizioni comunitarie; studi e ricerche sul ruolo del Ministero delle attività produttive; analisi e ricerche sul tema della competitività del sistema industriale, in materia di politica energetica e di internazionalizzazione delle imprese; la riorganizzazione  della disciplina sulla proprietà industriale; studi in collaborazione con il Ministero dell’ambiente; il perfezionamento delle linee e della normativa di intervento  per le imprese in crisi; studi in materia alimentare, nonché analisi delle tematiche inerenti la responsabilità sociale delle imprese, i fenomeni inflativi e la valorizzazione e promozione del turismo.

 

Con riferimento allo stanziamento di euro 2.065.828 imputato al Centro di responsabilità "Imprese” (invariato rispetto all’esercizio precedente), le risorse relative sono state destinate secondo le seguenti linee operative: funzionamento del nucleo di esperti per la politica industriale (art. 3 della L. n. 140/99); prosecuzione dell’attività dell’Osservatorio per il monitoraggio delle attività industriali; spese per la diffusione del contenuto della ricerca alle PMI.

 

Nel corso dell’esame presso la Commissione X della Camera (seduta del 6 aprile 2005), il relatore, cui si sono associati alcuni membri della Commissione, ha manifestato la necessità di ottenere maggiori informazioni, da parte del Governo, in ordine all’effettivo utilizzo delle risorse assegnate per il 2004 nonché in ordine ai risultati ottenuti in tale ambito.

Impegnatosi a fornire la documentazione richiesta (seduta del 12 aprile 2005), il rappresentante del Governo ha poi fornito una nota analitica dell’impiego delle risorse stanziate per il 2004, manifestando la propria disponibilità ad una ulteriore proroga del termine fissato per l’espressione del parere da parte della Commissione, al fine di consentirle un approfondimento dei nuovi elementi di conoscenza forniti (seduta del 13 aprile 2005).

Nella seduta del 3 maggio 2005, nel corso della quale sono state manifestate perplessità circa la rilevanza dei progetti destinatari delle risorse, è stato formulato, da parte del relatore, un parere favorevole con osservazioni, nel quale è stata segnalata al Governo l’esigenza di concentrare le risorse disponibili su progetti di effettiva rilevanza e aventi una concreta ricaduta sul sistema produttivo. E’ stata, altresì, espressa la necessità dell’invio al Parlamento, da parte del Ministero delle attività produttive, di informazioni periodiche e di un costante aggiornamento circa l’utilizzo delle risorse.

La proposta, nuovamente riformulata nella successiva seduta del 10 maggio, è stata integrata con l’indicazione della opportunità di destinare parte delle risorse a ricerche inerenti il funzionamento e l’efficacia della normativa, e relativi strumenti attuativi, in materia di incentivazione delle imprese delle aree sottoutilizzate, nonché a studi per il monitoraggio dell’andamento dei prezzi al consumo e per la definizione di eventuali misure correttive.

Nella stessa seduta la Commissione ha approvato la proposta di parere favorevole con osservazioni.

Il programma per il 2006

Per l’anno 2006 le risorse disponibili da destinare allo svolgimento di studi e ricerche in materia di politica industriale, ammontanti complessivamente a 1.971.001 euro, sono state ripartite, come già avvenuto per gli esercizi precedenti, tra i Centri di responsabilità “Gabinetto e uffici di diretta collaborazione” (297.680 euro sul capitolo 1126), e “Imprese” (1.673.321 euro sul capitolo 2234), facenti capo alla tabella n. 3, relativa allo stato di previsione del Ministero delle attività produttive.

 

Lo stanziamento di euro 297.680 assegnato al Centro di responsabilità "Gabinetto e uffici di diretta collaborazione" –  ridotto dalla legge di bilancio 2006 rispetto alla somma di 1.032.914 assegnata dalla legge - è stato destinato, in linea di principio, a spese relative ad analisi e studi generali e di settore, da realizzare con l’aiuto di esperti e di società specializzate, di supporto alle decisioni dell’organo politico per le soluzioni normative e le linee di azione da adottare nei settori di competenza del Ministero delle attività produttive.

L’attenzione è stata posta, in generale, sull’esigenza di razionalizzazione e di snellimento delle procedure per accelerare gli interventi a favore dell’economia. Inoltre, in ordine alle problematiche conseguenti alla redifinizione di funzioni e compiti del Ministero delle attività produttive disposta con il D.Lgs. n. 34/2004 in relazione al nuovo assetto istituzionale delineato dal titolo V della Costituzione, per il 2006 si  è inteso predisporre in via prioritaria l’aggiornamento degli obiettivi di politica industriale individuati nel Piano triennale degli obiettivi (2006-2008)  adottato nel corso del 2005 ai sensi del suindicato decreto legislativo.

Infine è stata espressa la volontà di dare seguito allo sviluppo di alcune attività concernenti, tra l’altro: la verifica delle compatibilità dell’azione amministrativa con le prescrizioni comunitarie; studi e ricerche nelle aree produttive con riferimento al sistema degli incentivi, sul settore dell’internazionalizzazione delle imprese e tutela del made in Italy e in materia di politica energetica; analisi e ricerche sul tema della competitività del sistema industriale; attività di riorganizzazione della disciplina sulla proprietà industriale; studi sull’adeguamento delle tecnologie  e per la valorizzazione delle iniziative in materia di turismo, analisi delle tematiche inerenti la responsabilità sociale delle imprese e delle problematiche inerenti il settore assicurativo.

 

Con riferimento allo stanziamento di euro 1.673.321 imputato al Centro di responsabilità “Imprese” (decurtato di 1.392.507 euro rispetto all’esercizio precedente), le risorse sono state destinate secondo le seguenti linee operative: funzionamento del nucleo di esperti per la politica industriale (art. 3 della L. n. 140/99); prosecuzione dell’attività dell’Osservatorio per il monitoraggio delle attività industriali; Convenzioni ai fini di ricerche sull’efficacia delle varie normative.

 

Nel corso dell’esame presso la Commissione X della Camera dei deputati (sedute del 24 e 25 gennaio 2006), il relatore, dopo aver osservato come nel programma trasmesso si sia tenuto conto delle osservazioni formulate in occasione del precedente parere espresso dalla Commissione con riferimento al programma di utilizzo per l'anno 2005 ed aver valutato positivamente il fatto che al documento trasmesso sia stata allegata una documentazione in cui si dà conto dell'effettivo utilizzo delle risorse stanziate per l'anno 2005, ha formulato una proposta di parere favorevole senza osservazioni, che ha trovato concorde tutta la commissione.

Il programma per il 2007

Per l’anno 2007 le risorse disponibili da destinare allo svolgimento di studi e ricerche in materia di politica industriale ammontavano complessivamente a 1.308.942,00 euro e sono state ripartite, come già avvenuto per gli esercizi precedenti, tra i Centri di responsabilità “Gabinetto e uffici di diretta collaborazione” (327.680,00 ridotti a 286.488,53 euro sul capitolo 1091), e “Imprese” (981.262,00 ridotti a 857.911,09 euro sul capitolo 2234), facenti capo alla tabella n. 3, relativa allo stato di previsione del Ministero delle attività produttive.

 

Lo stanziamento di 327.680,00 euro assegnato al Centro di responsabilità "Gabinetto e uffici di diretta collaborazione" – così decurtato in sede di approvazione della legge finanziaria 2007 rispetto alle disponibilità che la legge n. 140/1999 quantificava in 1.032.914,00euro annui e ulteriormente ridotto a euro 286.488,53 in applicazione dell’art. 1, comma 507, della stessa legge finanziaria (L. 296/2006) - era destinato essenzialmente a spese relative ad analisi e studi di supporto alle decisioni dell’organo politico, da realizzare con l’aiuto di esperti e di società specializzate, tenendo conto in particolare del recente rafforzamento del ruolo di promozione, programmazione e coordinamento delle politiche di sviluppo di settori trainanti dell’economia del Paese assegnato al Ministero dello sviluppo economico.

 

Il comma 507 della legge finanziaria per il 2007 ha previsto che sia accantonata e resa indisponibile, in maniera lineare, una quota, pari a 4.572 milioni di euro per il 2007, 5.031 milioni per il 2008 e 4.922 milioni per il 2009, delle dotazioni delle unità previsionali di base iscritte nel bilancio dello Stato relative alle spese in conto capitale e alle seguenti categorie economiche relative a spese correnti: consumi intermedi; trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche, a famiglie e istituzioni sociali private, a imprese e all’estero, altre uscite correnti; sono escluse specifiche tipologie di spesa. Dall’applicazione della norma sono esclusi gli effetti finanziari derivanti dalla legge finanziaria stessa, nonché gli stanziamenti relativi al Fondo ordinario delle università statali, i trasferimenti correnti e di conto capitale in favore della Protezione civile ed il Fondo per le aree sottoutilizzate, limitatamente ad una quota pari a 50% del suo stanziamento. Sono oggetto di accantonamento anche le autorizzazioni di spesa predeterminate legislativamente, con esclusione di quelle relative al comparto della radiodiffusione televisiva locale. Un limite è posto per gli accantonamenti relativi al Ministero della pubblica istruzione, per un importo complessivo pari a 40 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2007-2009. Nel complesso, per le voci di spesa interessate dalla norma, la quota accantonata e resa indisponibile risulterebbe pari a circa il 12,7% dello stanziamento. Variazioni compensative degli accantonamenti possono essere disposte dal Ministro dell’economia e finanze su proposta del Ministro competente, entro il 31 marzo di ciascun anno. Lo schema di decreto è trasmesso al Parlamento per l’acquisizione del parere delle Commissioni competenti.

L’articolo 60, comma 10, del D.L. 25 giugno 2008, n. 112[14] ha poi disposto che per l’anno 2009 sia portata ad effettiva riduzione la quota delle dotazioni di bilancio di previsione per il predetto anno resa indisponibile (“accantonata”) ai sensi degli articoli 507 e 508 della legge finanziaria per il 2007. I commi 1 e 2 dell’articolo 60 dispongono una riduzione delle dotazioni finanziarie a legislazione vigente, delle missioni di spesa del bilancio di ciascun Ministero, per il triennio 2009–2011, secondo gli importi fissati nell’elenco 1 allegato al provvedimento.

 

Con riferimento allo stanziamento di euro 981.262,00 euro imputato al Centro di responsabilità “Imprese” (ridotto effettivamente a 857.911,09 euro a seguito dell’accantonamento disposto dal comma 507, art. 1, della legge finanziaria 2007, mentre lo stanziamento previsto dalla legge istitutiva era pari a 2.065.828 euro annui), la relazione trasmessa per la richiesta di parere parlamentare precisava che tali risorse venivano destinate sostanzialmente allo sviluppo e al completamento delle attività previste nelle convenzioni e nei contratti stipulati nel 2006, nonché alle attività di analisi e di studio svolte direttamente dal nucleo di esperti per la politica industriale (art. 3 della L. n. 140/1999).

 

Nel corso dell’esame del programma di utilizzo dei fondi per il 2007 svoltosi presso la Commissione X della Camera dei deputati (sedute del 7 e 14 marzo 2007) il relatore, dopo aver illustrato i contenuti del programma ha formulato una proposta di parere favorevole, ricordando che l'entità delle risorse disponibili per il perseguimento delle finalità di cui al provvedimento è stata ridotta dall'ultima legge finanziaria.

Il programma per il 2008

Per l’anno 2008 lo stanziamento complessivo destinato allo svolgimento di studi e ricerche in materia di politica industriale risultava di 1.225.458 euro ed è stato ripartito tra i Centri di responsabilità “Gabinetto ed Uffici di diretta collaborazione” (269.296,00 euro sul capitolo 1091) e “Imprese” (956.162,00 euro sul capitolo 2234)

Sugli stanziamenti sopra riportati hanno gravato accantonamenti di bilancio, ai sensi dell’art. 1, comma 507 della legge finanziaria per il 2007, che di fatto hanno ridotto le originarie disponibilità agli importi, rispettivamente, di euro 225.974,92 e di euro 802.346,22. Tali importi sono poi stati integrati con variazioni compensative che li hanno portati rispettivamente a euro 255.038,94 e a euro 951.123,29.

La destinazione delle risorse assegnate al Centro di responsabilità "Gabinetto e uffici di diretta collaborazione" (capitolo 1091), secondo la relazione trasmessa per la richiesta di parere parlamentare, riguardava studi e analisi generali di supporto alle decisioni dell’organo politico, da realizzare avvalendosi di esperti o società specializzate, tenuto anche conto del rafforzamento del Ministero nel ruolo di promozione, di programmazione e di coordinamento delle politiche di sviluppo in settori trainanti e fondamentali dell'economia del Paese.

Sempre secondo la relazione lo stanziamento imputato al Centro di responsabilità "Imprese” (capitolo 2234[15]) era destinato ad attività di approfondimento nei settori delle politiche industriali per lo sviluppo e la competitività del sistema produttivo con particolare riguardo alle politiche per “Industria 2015”, del sostegno della ricerca e dell’innovazione, del sostegno delle potenzialità delle imprese, del sostegno ai settori ad elevato livello tecnologico, delle politiche per i distretti industriali, del monitoraggio su nodi strutturali ed andamenti interni al sistema delle imprese.

 

Nel corso dell’esame del programma di utilizzo dei fondi per il 2008 svoltosi presso la Commissione X della Camera dei deputati (sedute del 15 e 16 luglio 2008) il relatore, dopo aver illustrato i contenuti del programma ha formulato una proposta di parere favorevole con un’osservazione volta a sollecitare il Governo a fornire, per il futuro, un'indicazione di massima delle somme che si intendono destinare ai vari settori e attività, ferma restando la necessaria ed opportuna discrezionalità del Ministero all'atto dell'effettiva destinazione delle risorse, considerato che ciò rappresenterebbe un ulteriore ed importante elemento conoscitivo, tale da consentire alla Commissione di svolgere al meglio il proprio ruolo consultivo.

Il programma per il 2009

Per l’anno 2009 lo stanziamento complessivo destinato allo svolgimento di studi e ricerche in materia di politica industriale risultava di 920.147 euro ripartiti tra i Centri di responsabilità “Gabinetto ed Uffici di diretta collaborazione” (174.785 euro sul capitolo 1091) e “Imprese” (745.362 euro sul capitolo 2234).

Sugli stanziamenti sopra riportati hanno gravato accantonamenti di bilancio, ai sensi dell’art. 1, comma 507 della legge finanziaria per il 2007 (legge 296/2006), che di fatto hanno ridotto le originarie disponibilità agli importi, rispettivamente, di euro 174.631 e di euro 744.704. Come risulta dalla rendicontazione esaminata in precedenza, tali importi sono poi stati integrati con variazioni compensative che li hanno portati rispettivamente a euro 745.543,02 e a euro 817.285.

La destinazione delle risorse assegnate al Centro di responsabilità "Gabinetto e uffici di diretta collaborazione" (capitolo 1091), secondo la relazione trasmessa per la richiesta di parere parlamentare, riguardava studi e analisi generali di supporto alle decisioni dell’organo politico, da realizzare avvalendosi di esperti o società specializzate, tenuto anche conto della ridefinizione, a livello normativo, del ruolo Ministero, con un ampliamento delle competenze ed un più razionale assetto della propria organizzazione.

Sempre secondo la relazione lo stanziamento imputato al Centro di responsabilità "Imprese” (capitolo 2234[16]) era destinato ad attività di approfondimento nei settori delle politiche industriali per lo sviluppo e la competitività del sistema produttivo con particolare riguardo alle politiche per “Industria 2015”, del sostegno della ricerca e dell’innovazione, del sostegno della finanza d’impresa, delle politiche per lo sviluppo dei settori ad alta tecnologia, delle politiche per i distretti industriali e le reti d’impresa, della riconversione e reindustrializzazione dei siti inquinati, del monitoraggio su nodi strutturali ed andamenti interni al sistema delle imprese attraverso l’Osservatorio unico sulle attività produttive.

 

La Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati nella seduta del 14 luglio 2009 ha espresso sul medesimo atto parere favorevole con un’osservazione mirata ad ottenere, per il futuro, da parte del Governo un'indicazione più puntuale delle somme che si intendono destinare ai vari settori e attività, ferma restando la necessaria ed opportuna discrezionalità del Ministero all'atto dell'effettiva destinazione delle risorse, considerato che ciò rappresenterebbe un ulteriore ed importante elemento conoscitivo, tale da consentire alla Commissione di svolgere una più pregnante valutazione sull'impatto di tali studi e ricerche per le decisioni di politica industriale che devono essere assunte dal Ministero.

 


 



[1]    Secondo l’art. 3 della L. 140/99 il nucleo degli esperti per la politica industriale, di cui il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato (ora Ministro dello sviluppo economico) é autorizzato ad avvalersi, deve essere dotato della necessaria struttura di supporto e disciplinato con apposito decreto anche in attuazione dei criteri direttivi e di quanto disposto dall'art. 10 della legge 7 agosto 1985, n. 428. Tale articolo ha provveduto all’istituzione, presso la direzione generale del Tesoro, di un consiglio di esperti, composto di dieci membri, nominati con decreto del Ministro del tesoro su proposta del direttore generale del Tesoro, prevedendo che detti esperti restino in carica quattro anni e possano essere confermati, possano rappresentare l'amministrazione in riunioni nazionali ed internazionali, adempiere a compiti specifici e, se appartenenti ad altre amministrazioni o ad enti pubblici, essere posti di diritto nella posizione di fuori ruolo.

[2]    Si tratta del DPR 14 novembre 2002, n. 318, Regolamento concernente la realizzazione di progetti e programmi nei settori aeronautico, spaziale e dei prodotti elettronici ad alta tecnologia suscettibili di impiego duale, a norma dell'articolo 2 della legge 11 maggio 1999, n. 140.

[3]    Nel 2009 lo stanziamento complessivo era di 920.147 euro.

[4]    Nel 2009 l’importo ammontava a 174.785 euro.

[5]    Nel 2009 l’importo ammontava a 745.362euro.

[6]    La Commissione Industria, commercio, turismo del Senato, nella seduta n. 85 dell’8 luglio 2009 ha espresso sull’atto parere favorevole con le seguenti osservazioni:

§          appare opportuno chiarire la differenza esistente fra l'utilizzo dei fondi di cui all'art. 3 della legge n. 140 del 1999, rispetto a quello stabilito nel successivo articolo 10, tenuto conto che nell'ambito del Centro di Responsabilità Gabinetto e Uffici di diretta collaborazione sono menzionati punti estremamente determinati quali ad esempio: "studi e ricerche specifici nelle aree produttive oggetto di politiche industriali nazionali ed internazionali, con particolare riferimento al sistema degli incentivi ed alla verifica degli effetti economici attraverso essi conseguiti". Risulta infatti che l'articolo 10 è relativo esclusivamente a un concetto di informazione e monitoraggio, mentre l'articolo 3 fa specifico riferimento ai concetti di elaborazione, di analisi e di studio;

§          ritiene altresì necessario che venga chiarito in modo definitivo se l'attività di "collaborazione concernente la comunicazione istituzionale relativa al ruolo del Ministero" rientri o meno nelle attività di elaborazione, di analisi e studio di cui all'articolo 3.

§          Per il prossimo anno appare indispensabile che l'Atto sia accompagnato dal cronoprogramma, già richiesto nel parere reso in data 22 luglio 2008, e da una relazione che non elenchi meramente gli importi dedicati alle diverse voci, ma analizzi gli obiettivi perseguiti e quelli che si intendono conseguire nell'anno in corso.

§          infine, si sottolinea la necessità che venga anticipata la presentazione dell'Atto di Governo, per rendere realmente efficace l'esame consultivo della Commissione, ai sensi dell'articolo 3 della legge n. 140 del 1999.

La Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati nella seduta del 14 luglio 2009 ha espresso sul medesimo atto parere favorevole con la seguente osservazione:

§          che il Governo provveda a fornire, per il futuro, un'indicazione più puntuale delle somme che si intendono destinare ai vari settori e attività, ferma restando la necessaria ed opportuna discrezionalità del Ministero all'atto dell'effettiva destinazione delle risorse, considerato che ciò rappresenterebbe un ulteriore ed importante elemento conoscitivo, tale da consentire alla Commissione di svolgere una più pregnante valutazione sull'impatto di tali studi e ricerche per le decisioni di politica industriale che devono essere assunte dal Ministero.

[7]    Convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 6 agosto 2008.

[8]    Disposizioni urgenti per l'adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell'articolo 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 121/2008.

[9]    D.P.R. 28 novembre 2008, n. 197.

[10]   D.M. 18 ottobre 2007, articolo 7.

[11]   Recante individuazione degli uffici di livello dirigenziale non generale del Ministero dello sviluppo economico.

[12]   Si ricorda anche che il D.P.R. 14 maggio 2007, n. 78, ha disposto all’articolo 6 la riduzione dell'organico del Nucleo da 10 membri a 7.

[13]   Nell’Osservatorio unico sono confluiti vari Osservatori precedentemente istituiti per settore, cioè l'Osservatorio siderurgico, l'Osservatorio per il monitoraggio delle attività produttive (organo collegiale istituito con decreto del Ministro in data 5 maggio 2004 con il compito di effettuare un raccordo metodologico, organizzativo e conoscitivo dei dati economico settoriali relativi alle crisi aziendali con l'apporto di varie amministrazioni e istituzioni qualificate), l'Osservatorio per il settore chimico e l'Osservatorio del sistema moda.

[14]    Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione Tributaria, convertito, con modificazioni, in legge n. 133/2008.

[15]   Che supporta le attività del Nucleo di esperti di politica industriale e dell’Osservatorio unico per il monitoraggio delle attività produttive.

[16]   Che supporta le attività del Nucleo di esperti di politica industriale e dell’Osservatorio unico per il monitoraggio delle attività produttive.