Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento attività produttive | ||
Titolo: | Riparto dei contributi del Ministero dello sviluppo economico a favore di enti (anno 2009) Schema di Decreto n. 139 - (art. 32,co. 2, L. 448/2001) - Elementi per l'istruttoria normativa | ||
Riferimenti: |
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Serie: | Atti del Governo Numero: 123 | ||
Data: | 05/11/2009 | ||
Descrittori: |
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Altri riferimenti: |
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5 novembre 2009 |
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n. 123/0 |
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Riparto dei contributi del Ministero dello sviluppo economico a favore di enti (anno 2009)Schema di Decreto n. 139
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Numero dello schema di decreto |
139 |
Titolo |
Riparto stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero dello sviluppo economico per l’anno 2009, relativo a contributi da erogare ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi |
Ministro competente |
Sviluppo economico |
Norma di riferimento |
L. 28 dicembre 2001, n. 448 (art. 32, co. 2) |
Numero di articoli |
1 |
Date: |
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presentazione |
23 ottobre 2009 |
assegnazione |
27 ottobre 2009 |
termine per l’espressione del parere |
16 novembre 2009 |
Commissione competente |
X Attività produttive |
Rilievi di altre Commissioni |
No |
Lo schema di decreto ministeriale in esame viene sottoposto al parere parlamentare ai sensi dell'art. 32 della L. 23 dicembre 2001, n. 448 (legge finanziaria 2002), che ha ridisciplinato il sistema di riparto, da parte dei singoli ministeri, dei contributi a favore di enti ed organismi vari.
Tale articolo, al comma
Il medesimo articolo ha disposto, inoltre, che il riparto delle risorse stanziate su ciascuna di tali unità previsionali di base debba essere annualmente effettuato entro il 31 gennaio dal Ministro competente, con proprio decreto, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, “intendendosi corrispondentemente rideterminate le relative autorizzazioni di spesa”. Sul decreto di ripartizione è prevista l’espressione del parere delle competenti Commissioni parlamentari.
Il comma 3dello
stesso articolo
La disposizione cui si fa riferimento prevede che la legge finanziaria determini, in apposita tabella (Tabella C), la quota da iscrivere nel bilancio di ciascuno degli anni considerati dal bilancio pluriennale per le leggi di spesa permanente, di natura corrente e in conto capitale, la cui quantificazione è rinviata alla legge finanziaria medesima.
Per l’anno 2009 le risorse iscritte nel cap. 2280 (UPB 3.1.2 - Trasferimenti correnti ad imprese) dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico dal decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 30 dicembre 2008, recante Ripartizione in capitoli delle unità previsionali di base relative al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2009, risultano complessivamente pari a 768.971 €. Da tale somma occorre peraltro detrarre gli accantonamenti operati dall’Ispettorato generale del bilancio, a seguito dei quali la disponibilità da ripartire con il presente schema di decreto ministeriale risulta ridotta a 750.025 €.
1. Schema di decreto di ripartizione dello stanziamento
Lo schema di decreto, trasmesso alla Camera il 23 ottobre 2009 per l’espressione del parere da parte della X Commissione, è costituito da un articolo unico ed è corredato dalla relazione illustrativa nella quale, peraltro, viene posto in rilievo che il riparto della somma disponibile per l’anno 2009 tiene conto delle indicazioni espresse dalle competenti Commissioni parlamentari nei pareri espressi negli anni precedenti.
A tale proposito si ricorda che a più riprese da parte della X Commissione si è rilevata l’opportunità di incentivare progetti funzionali allo sviluppo del sistema produttivo nazionale e di evitare la dispersione delle risorse disponibili.
Nel dettaglio, la ripartizione dei fondi per il 2009 risulta la seguente:
destinazione |
Importo (euro) |
Sussidi e premi diretti a promuovere l’incremento delle piccole e medie industrie |
60.002 |
Contributi per il funzionamento delle stazioni sperimentali |
205.507 |
Contributo annuo forfettario agli organismi di normalizzazione italiani |
354.762 |
Contributo per spese per la pubblicazione di norme
per la salvaguardia della sicurezza (art. 46, co. |
114.004 |
Contributo per la pubblicazione di linee guida applicative per la direttiva macchine (Ispesl) |
15.750 |
Totale |
750.025 |
Lo schema di decreto precisa, al comma 2 dell’articolo unico, che il contributo destinato agli organismi di normalizzazione italiani sarà ripartito applicando i criteri disposti dal DM 16 novembre 1992, n. 568.
Ai sensi di tale decreto il contributo annuale forfettario destinato agli organismi di normazione UNI (Ente nazionale italiano di unificazione) e CEI (Comitato elettrotecnico italiano) sarà erogato, dietro presentazione di documentazione probatoria, a parziale copertura delle diverse voci di spesa (spese generali, per riunioni, per quote associative internazionali, investimenti, stampa e diffusione delle norme, personale). Entro il primo quadrimestre di ogni anno sarà erogata, come anticipo del contributo relativo allo stesso anno, una somma pari al 20% del contributo già erogato l'anno precedente.
2. Raffronto con gli anni precedenti
E’ possibile effettuare un raffronto quantitativo con gli anni precedenti a partire dal 2002. Si consideri che, in seguito all’istituzione del Ministero delle attività produttive, a partire dal medesimo anno nel cap. 2280 dello stato di previsione del nuovo Ministero sono confluite le risorsein precedenza iscritte negli appositi capitoli di spesa degli stati di previsione degli ex Ministeri del commercio con l’estero e dell’industria.
Nel prospetto che segue sono messe a confronto le somme in euro, relativamente agli anni 2002-2006.
Ministero attività produttive |
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destinazione |
2002 |
2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
Incremento delle PMI |
212.264 |
212.264 |
196.229 |
227.532 |
150.000 |
Stazioni sperimentali |
750.000 |
750.000 |
815.806 |
779.648 |
500.000 |
Organismi di normalizzazione |
1.300.000 |
1.300.000 |
1.484.179 |
1.418.397 |
1.150.000 |
Direttiva macchine, Ispesl |
|
|
|
80.000 |
50.000 |
TOTALE |
2.262.264 |
2.262.264 |
2.496.214 |
2.505.577 |
1.850.000 |
La
seguente tabella mette invece a
raffronto i dati 2007-
DESTINAZIONE |
2007 |
2008 |
2009 |
Variazioni |
% |
Incremento delle PMI |
80.000 |
74.555 |
60.002 |
-14.553 |
-19,52 |
Stazioni sperimentali |
270.000 |
255.348 |
205.507 |
-49.841 |
-19,52 |
Organismi di normalizzazione |
475.000 |
440.801 |
354.762 |
-86.039 |
-19,52 |
Contributo sicurezza (art. 46, c. |
155.000 |
141.653 |
114.004 |
-27.649 |
-19,52 |
Pubblicazione linee guida applicative direttiva macchine (Ispesl) |
22.000 |
19.570 |
15.750 |
-3.820 |
-19,52 |
TOTALE |
1.002.000 |
931.927 |
750.025 |
-181.902 |
-19,52 |
Rispetto ai dati 2008 lo schema in esame presenta una diminuzione di 181.902 € degli stanziamenti da ripartire tra le varie finalità (-19,52%).
3. Organismi beneficiari dei contributi
3.1. Sussidi e premi diretti a promuovere l’incremento delle piccole industrie
Lo schema di decreto, nell’assegnare i fondi destinati alla promozione delle piccole e medie industrie (cui sono attribuiti 60.002 €, pari all’8% del totale), non individua istituti o enti specifici. Nella relazione illustrativa si precisa che lo stanziamento per i contributi alle PMI è finalizzato “alla concessione di sussidi e premi volti alla promozione di iniziative da parte di PMI industriali, anche attraverso l’attuazione di convegni e studi”.
3.2. Stazioni sperimentali per l’industria
La seconda voce di riparto dei contributi riguarda le Stazioni sperimentali per l'industria, cui sono attribuiti 205.507 € (27,4% del totale).
Le Stazioni sperimentali per l’industria sono enti pubblici economici il cui compito fondamentale è di promuovere il progresso tecnico delle industrie dello specifico settore cui sono preordinate, svolgendo attività di ricerca applicata. Il decreto legislativo n. 540/1999 (Riordino delle stazioni sperimentali per l'industria, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59) ha dettato una nuova disciplina generale delle Stazioni sperimentali, volta a rafforzarne l’autonomia e a favorire l’affermazione di metodi di organizzazione e gestione di stampo privatistico - pur mantenendone la natura di enti pubblici – allo scopo di aumentarne l’efficienza e le capacità di adattamento alle esigenze dei settori industriali di riferimento. In particolare, le Stazioni sono trasformate in enti pubblici economici, con la conseguente estensione ai dipendenti del rapporto di lavoro privato, e sono sottoposte alla vigilanza del Ministero dello sviluppo economico.
Attualmente le Stazioni operanti sono otto e si occupano rispettivamente dei settori della pelle e materie concianti, della cellulosa, carta e fibre tessili, della seta, delle essenze e derivati agrumari, degli oli e grassi, delle conserve alimentari, dei combustibili, del vetro.
Quanto al finanziamento
delle stesse, il D.Lgs.
Si segnala che la legge 23 luglio 2009, n. 99 (Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia)reca una delega al Governo volta al riordino del sistema delle stazioni sperimentali per l’industria, da esercitarsi entro un anno dall’entrata in vigore della legge stessa.
Nella relazione che accompagna lo schema si sottolinea che la finalità dello stanziamento è quella di consentire alle stazioni sperimentali di "indirizzare le risorse proprie (in gran parte derivanti dai contributi obbligatori delle imprese del settore) in modo più specificamente mirato alla ricerca applicata”.
Si tratta quindi in sostanza di un contributo che copre parte delle spese per il personale, ma che, indirettamente, incide sugli stanziamenti per la ricerca applicata nei settori produttivi di riferimento.
3.3. Organismi di normalizzazione (UNI e CEI)
Agli enti di normalizzazione è destinata
complessivamente la somma di 468.766 €,
così ripartita: 354.762 € (47,3% del totale) sono destinati
sotto forma di contributo forfettario all'UNI
(Ente italiano di unificazione) e al
CEI (Comitato elettrotecnico italiano) -
gli organismi di normalizzazione italiani riconosciuti in sede comunitaria a
partire dalla direttiva 83/189/CEE; 114.004
€ (15,2% del totale)sono destinati alla stipula di
convenzioni tra l’UNI e il CEI ai fini della trasposizione delle norme tecniche
europee per la salvaguardia della sicurezza (art.
Si ricorda, in proposito, che l’art. 46, comma 3, della legge n. 128/1998 (comunitaria 1995-1997), reca norme tecniche relative alla sicurezza delle macchine. In particolare, si prevede che, nel caso in cui le disposizioni vigenti prevedano la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale delle norme nazionali di trasposizione di norme armonizzate europee di salvaguardia della sicurezza, le somme che devono essere corrisposte all’ente di normazione, incaricato della trasposizione, siano determinate sulla base di una convenzione tra l’ente e il Ministero dell’industria (ora dello sviluppo economico), attingendo agli stanziamenti previsti per legge a favore dello stesso ente e senza ulteriori oneri a carico dello Stato.
L'UNI nasce
nel
Obiettivi principali dell'UNI sono:
§ elaborare progetti, adottare e pubblicare norme nazionali e documenti normativi;
§ promuovere studi, pubblicazioni e altre iniziative per la diffusione della normazione;
§ collaborare anche con gli altri enti nazionali di normazione alle attività dell'ISO e del CEN (rispettivamente enti di normazione internazionale ed europea);
§ promuovere un'attività nazionale di certificazione;
§ concedere il diritto d'uso del Marchio UNI ai prodotti conformi alle norme dell'ente;
§ costituire archivi di norme nazionali ed estere.
Il CEI è l'organismo che si occupa della normazione e della unificazione nel settore elettrico e elettronico. Opera dal 1909 ed è riconosciuto dallo Stato e dalla Comunità Europea. La legge 1 marzo 1968, n. 186, riconosce l'autorità delle norme CEI e stabilisce che "materiali, macchine, installazioni e impianti elettrici e elettronici realizzati con tali norme si considerano a regola d'arte". Il CEI è rappresentante italiano dei principali organismi di normazione e certificazione internazionali: IEC, CENELEC, CIGRE, e, tramite il CONCIT, partecipa all'attività dell'ETSI, ente normatore europeo nel settore delle telecomunicazioni.
3.4. Ispesl
Lo schema in esame attribuisce all’Istituto superiore di prevenzione e sicurezza del lavoro (Ispesl) la somma di 15.750 € (2,1% del totale) finalizzata alla divulgazione delle linee guida applicative volte ad una corretta attuazione della c.d. “direttiva macchine”.
L'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL), istituito con il DPR 31 luglio 1980 n. 619,è ente di diritto pubblico operante nel settore della ricerca, dotato di autonomia scientifica, organizzativa, patrimoniale, gestionale e tecnica. E' organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale per quanto riguarda ricerca, sperimentazione, controllo, consulenza, assistenza, alta formazione, informazione e documentazione in materia di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, sicurezza sul lavoro nonché di promozione e tutela della salute negli ambienti di vita e di lavoro, del quale si avvalgono gli organi centrali dello Stato, preposti ai settori della salute - dell'ambiente - del lavoro - della produzione, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
Si ricorda che il DPR 24 luglio 1996 n. 459 (Regolamento per l'attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle macchine) all’art. 7 prevede che i Ministeri delle attività produttive (ora dello sviluppo economico) e del lavoro - ai quali compete il controllo della conformità delle macchine e dei relativi componenti di sicurezza, già immessi sul mercato muniti della marcatura “CE", ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dallo stesso DPR - possano avvalersi dell’Ispesl e degli altri uffici tecnici dello Stato per lo svolgimento di accertamenti di carattere tecnico.
Le suindicate direttive,
attuate con il DPR 459/1996, sono state codificate dalla direttiva 98/37/CEE
del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 giugno
Si segnala che in data 23 ottobre 2009 è stato trasmesso alla Camera, per l’espressione del parere da parte delle competenti Commissioni, lo schema di decreto legislativo di attuazione della suddetta direttiva. Tale provvedimento, che sostituirà il succitato DPR 459/1996, tra l’altro confermail ruolo dell’Ispesl relativo allo svolgimento di accertamenti di carattere tecnico per conto delle autorità di sorveglianza per il controllo della conformità di macchine e quasi-macchine ai prescritti requisiti essenziali di sicurezza.
Diversamente rispetto a quanto avvenuto in passato, non risulta allegata allo schema di decreto la rendicontazione relativa all’utilizzo dei fondi di competenza per l’anno precedente (2008).
Si ricorda in proposito che l’invio alle commissioni dei rendiconti annuali dell’attività svolta dagli enti destinatari dei contributi è previsto dall’art. 1, comma 40, della legge n. 549/1995, recante Misure di razionalizzazione della finanza pubblica (“collegato” 1996).
Servizio Studi – Dipartimento Attività produttive |
( 066760-9574 – *st_attprod@camera.it |
I dossier dei servizi e degli uffici della Camera
sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli
organi parlamentari e dei parlamentari. |
File: AP0083_0.doc