CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 19 dicembre 2012
758.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 77

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 19 dicembre 2012. — Presidenza del vicepresidente Giacomo CHIAPPORI.

  La seduta comincia alle 13.20.

DL 223/2012: Disposizioni urgenti per lo svolgimento delle elezioni politiche nell'anno 2013.
C. 5657 Governo.

(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Francesco Saverio GAROFANI, relatore, osserva che il provvedimento reca disposizioni urgenti volte a garantire, in occasione delle elezioni politiche dell'anno 2013, l'adeguamento di alcune fasi del procedimento elettorale.
  In particolare, le modifiche introdotte si riferiscono alla riduzione del numero delle sottoscrizioni per la presentazione delle liste di candidati e alla rimozione delle cause di ineleggibilità (articolo 1); all'esercizio del diritto di voto di cittadini temporaneamente all'estero per motivi di servizio o per missioni internazionali (articolo 2); all'ammissione ai seggi elettorali degli osservatori internazionali dell'OSCE, in attuazione dell'impegno assunto al riguardo dall'Italia, con la sottoscrizione del Documento di Copenaghen del 1990 (articolo 4).
  Richiama, quindi, il contenuto dei restanti articoli del provvedimento. In sintesi, l'articolo 3 modifica la disciplina dell'Anagrafe degli italiani all'estero – valida a regime e non solamente per le elezioni 2013 – finalizzata ad impedire, per quanto possibile, casi di stabilimento di residenza fittizia all'estero. L'articolo 5 reca la copertura finanziaria dell'articolo 2, pari a 1.030.000 di euro, e l'articolo 6 contiene la consueta clausola di immediata entrata in vigore.
  Per quanto concerne i profili di competenza della Commissione, segnala, in particolare, il contenuto dell'articolo 2, che disciplina l'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani temporaneamente all'estero per motivi di servizio o per missioni internazionali.
  Ai suddetti cittadini si consente di votare per corrispondenza, all'estero, per le circoscrizioni del territorio nazionale in cui è compreso il comune di Roma Capitale. L'intervento risulta indispensabile in quanto l'ordinamento vigente non accorda modalità agevolate di partecipazione al voto dei cittadini italiani temporaneamente Pag. 78all'estero; tali elettori, pertanto, dovrebbero recarsi direttamente presso la sezione elettorale di assegnazione nel territorio nazionale, con la conseguenza di venire sostanzialmente privati del diritto di voto a causa dell'assolvimento di delicati doveri di ufficio svolti all'estero, al servizio del Paese, in coincidenza con le consultazioni elettorali.
  Precisa, inoltre, che la disciplina del presente decreto-legge troverà applicazione esclusivamente in occasione delle elezioni politiche del 2013. Segnala, tuttavia, che tali disposizioni presentano contenuto di analogo tenore a quelle adottate in occasione di altre precedenti tornate elettorali.
  Alla luce di tali circostanze, osserva che potrebbe essere finalmente valutata l'ipotesi di prevederne l'introduzione a regime. In tal senso si è peraltro espressa in passato la Commissione che, nel parere sul decreto-legge n. 37 del 2011 aveva formulato la seguente osservazione «si verifichi l'opportunità di inserire una disposizione a regime che disciplini la partecipazione del suddetto personale alle consultazioni elettorali, comprese quelle di carattere amministrativo».
  L'articolo 2, comma 1, individua, tra i soggetti ai quali è destinato l'intervento normativo, il personale delle Forze armate e delle Forze di polizia impegnato temporaneamente in missioni internazionali. Le modalità e le procedure per l'ammissione al voto, nonché le modalità di espressione del voto e le specifiche procedure di scrutinio delle schede provenienti dall'estero, sono disciplinate dettagliatamente dai commi 2 e seguenti.
  In sintesi, il comma 2 prevede le modalità di iscrizione nell'elenco dei votanti per corrispondenza. Il comma 4 disciplina gli adempimenti dell'ufficio consolare, dei comuni e dell'ufficio elettorale. Il comma 5 prevede la possibilità di revocare la richiesta di voto per corrispondenza, entro il ventitreesimo giorno antecedente la votazione. Il comma 6 disciplina il caso in cui l'elettore intenda votare nel comune di residenza in Italia. Il comma 7 definisce le modalità di stampa e invio del materiale elettorale da parte delle rappresentanze diplomatiche e consolari e le modalità di spedizione delle schede elettorali da parte degli elettori nonché, al comma 8, la loro trasmissione al delegato del sindaco del comune di Roma Capitale.
  Il comma 9 demanda ad un'intesa tra i Ministeri della difesa, degli esteri e dell'interno – in considerazione delle particolari situazioni locali – la definizione delle modalità tecnico-organizzative di formazione dei plichi, del loro recapito all'elettore all'estero, di raccolta e di consegna dei plichi stessi, a cura del Ministero della difesa, al delegato del sindaco del comune di Roma Capitale.
  Viene, inoltre, precisato che tale intesa deve intervenire anche per consentire l'esercizio del diritto di voto agli elettori sia nei casi in cui non sono state concluse le apposite intese tra le rappresentanze diplomatiche italiane e i governi degli Stati ove risiedono cittadini italiani per garantire che l'esercizio del voto per corrispondenza si svolga in condizioni di eguaglianza, di libertà e di segretezza, sia nei casi in cui gli elettori si trovino in Stati la cui situazione politica o sociale non garantisce, anche temporaneamente, l'esercizio del diritto di voto secondo le condizioni di uguaglianza, libertà e segretezza.
  I successivi commi 10, 11, 12, 13, 14 e 15 definiscono le modalità di scrutinio delle schede, che avviene dalle ore 9 della domenica fissata per la votazione nel territorio nazionale. Infine, il comma 16 dispone che i comandanti dei reparti militari e di polizia impegnati nello svolgimento di missioni internazionali ed i titolari degli uffici diplomatici e consolari, o loro delegati, adottano ogni utile iniziativa al fine di garantire il rispetto dei principi costituzionali di libertà, personalità e segretezza del voto.
  L'articolo 5 copre gli oneri dell'articolo 2, valutati in 1.030.000 di euro, mediante utilizzo del Fondo da ripartire per fronteggiare le spese derivanti dalle elezioni politiche, amministrative, del Parlamento europeo e dall'attuazione dei referendum.Pag. 79
  In conclusione, poiché per gli aspetti di competenza della Commissione difesa, il provvedimento non appare presentare profili problematici, formula una proposta di parere favorevole con osservazione, che illustra (vedi allegato 1).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

Modifiche all'articolo 17 del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, in materia di contratti segretati o che esigono particolari misure di sicurezza.
Nuovo testo C. 4063 Bragantini.

(Parere alle Commissioni riunite I e VIII).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Filippo ASCIERTO (PdL), relatore, osserva che il testo della proposta di legge risultante dagli emendamenti approvati dalle Commissioni di merito, è volto a modificare la normativa vigente in tema di contratti segretati o che esigono particolari misure di sicurezza.
  La normativa riferita a tali categorie contrattuali è ovviamente derogatoria rispetto alla disciplina generale in materia di appalti pubblici, recando restrizioni al regime di pubblicità, di concorrenza e di par condicio contrattuale. In particolare, con riferimento esclusivo a quelli posti in essere da amministrazioni statali, è prevista anche la loro sottrazione dal controllo preventivo di legittimità della Corte dei conti, nonché alla vigilanza dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici (AVCP).
  L'articolo 17 del decreto legislativo n. 163 del 2006 (codice dei contratti pubblici) stabilisce i casi e le condizioni in cui è possibile derogare alle disposizioni relative alle procedure di affidamento dei contratti pubblici. Tale disciplina espressamente si riferisce ai contratti al cui oggetto, atti o modalità di esecuzione è attribuita una classifica di segretezza e a quelli la cui esecuzione deve essere accompagnata da speciali misure di sicurezza, in conformità a disposizioni legislative, regolamentari o amministrative. Rammenta, quindi, che ai sensi del citato articolo 17, la Corte dei conti riferisce alle Camere sugli esiti dell'attività di controllo successivo relativo a tale tipologia di contratti posti in essere dalle amministrazioni statali.
  Evidenzia che l'attuale formulazione dell'articolo 17 del codice degli appalti è stata introdotta con il decreto legislativo concernente la disciplina dei contratti pubblici relativi ai lavori, servizi e forniture nei settori della difesa e sicurezza, in attuazione della direttiva 2009/81/CE (D.Lgs. n. 208 del 2011). Con riguardo a tale atto, la IV Commissione – in sede di esame per l'espressione del prescritto parere – ha avuto modo di rilevare l'esigenza di un coordinamento tra la norma che disciplina in termini generali la «derogabilità» dalle procedure ordinarie di appalto (di cui all'articolo 17) e l'articolo 6 del citato decreto legislativo n. 208 del 2011 che, a sua volta, reca un nutrito elenco di esclusione dalle procedure ordinarie di appalto per i contratti nel settore della difesa.
  Osserva, quindi, che il provvedimento in esame, con due novelle di carattere puntuale al citato articolo 17 del codice degli appalti, intende circoscrivere l'ambito derogatorio dell'attuale normativa.
  La prima novella mira a limitare il ricorso a tale procedimento che esclude l'applicazione delle disposizioni del codice degli appalti, specificando che «di norma, gli appalti di lavori pubblici non sono soggetti ad esclusione, fatti salvi casi eccezionali espressamente motivati».
  La seconda amplia il ruolo del controllo della Corte dei conti sui contratti di cui all'articolo 17, posti in essere da amministrazioni Pag. 80statali, introducendo anche il controllo preventivo (il testo attuale prevede invece esclusivamente il controllo successivo), e prevedendo che la Corte dei conti si pronunci anche «sulla legittimità e sulla regolarità dell'atto di segretazione».
  In conclusione, nel rilevare come le disposizioni in oggetto siano orientate a assicurare massima trasparenza alle procedure pubbliche di aggiudicazione ed esecuzione degli appalti, non ravvisando nel provvedimento in esame profili problematici in ordine alla sua compatibilità con la disciplina del citato decreto legislativo n. 208 del 2011, per quanto attiene alle competenze della Commissione difesa, propone di esprimere un parere favorevole.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

  La seduta termina alle 13.25.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 19 dicembre 2012. — Presidenza del vicepresidente Giacomo CHIAPPORI. – Intervengono i sottosegretari di Stato per la difesa, Filippo Milone, indi alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Paolo Peluffo.

  La seduta comincia alle 13.25.

Sull'ordine dei lavori.

  Giacomo CHIAPPORI, presidente, propone di invertire l'ordine dei lavori nel senso di passare ora all'esame delle risoluzioni all'ordine del giorno, per poi proseguire con gli altri argomenti previsti dall'ordine del giorno.

  La Commissione consente.

7-01049 Di Stanislao: Sugli interventi da attuare per bonificare le aree dei poligoni militari di tiro e sulla documentazione volta a specificare l’iter operativo della bonifica dei territori.
(Seguito della discussione e conclusione – Approvazione di un nuovo testo).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo rinviata nella seduta del 12 dicembre 2012.

  Giacomo CHIAPPORI, presidente, ricorda che nella seduta del 12 dicembre, il presentatore della risoluzione in discussione, onorevole Di Stanislao, ha illustrato i contenuto dell'atto di indirizzo e il rappresentante del Governo si era riservato di intervenire nel prosieguo del dibattito.

  Il sottosegretario Filippo MILONE segnala che il Governo non ritiene condivisibili alcuni contenuti della premessa dell'atto di indirizzo e propone una riformulazione anche dei due impegni della parte dispositiva.
  In particolare, osserva come non siano sorrette da evidenze scientifiche, e debbano quindi essere espunte dal testo della risoluzione, il quarto, il quinto e il sesto inciso delle premesse. Anche con riferimento all'ultimo inciso delle premesse la valutazione del Governo è di carattere negativo, in quanto non rispondente agli elementi in possesso del suo Dicastero.
  Quanto alla parte dispositiva, propone una riformulazione che impegni il Governo, in primo luogo, ad assicurare un congruo ed adeguato finanziamento pluriennale dedicato alle opere di bonifica dei poligoni militari che consenta, attraverso la necessaria gradualità nelle operazioni di caratterizzazione prima e di bonifica poi, un'efficace salvaguardia della salute umana e dell'ambiente circostante. In secondo luogo, il Governo accetterebbe l'impegno a riferire in Parlamento, con periodicità annuale, attraverso una dettagliata ed esaustiva relazione sulle attività intraprese per dare concreta e puntuale attuazione alle indicazioni formulate dalla Pag. 81Commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito.

  Augusto DI STANISLAO (IdV) rileva che la risoluzione a sua firma nasce dall'esigenza di dare maggior impulso ad un'attività che il Governo si è impegnato a svolgere, e per la quale si è impegnato ad utilizzare le risorse – sia pure limitate – indicate nel disegno di legge di stabilità e, successivamente, nel disegno di legge C. 5534-duodecies, risultante dallo stralcio di tale disposizione dalla suddetta legge di stabilità.
  Esprime perplessità per l'atteggiamento del rappresentante del Governo che non ha inteso fornire indicazioni più dettagliate sui motivi che lo hanno indotto a chiedere di espungere elementi particolarmente significativi dell'atto di indirizzo.
  Invita quindi a valutare la possibilità che l'impegno, pur nella riformulazione del Governo, tenga conto quantomeno dell'esigenza di precisare che le attività di cui al primo degli impegni debbano avvenire «nei tempi e nei modi dovuti», a significare che i tempi delle attività di bonifica non possono essere indefiniti ma devono avvenire in tempi certi e stringenti.
  Invita altresì il sottosegretario Milone a verificare se la relazione governativa alle Camere possa essere resa con cadenza semestrale anziché annuale, come invece risulterebbe dalla riformulazione del secondo impegno proposta dal Governo.

  Salvatore CICU (PdL) sottolinea come la Commissione ed il Governo stiano portando a compimento una meritevole iniziativa di stimolo del percorso di riqualificazione ambientale delle aree oggetto della risoluzione. In questo senso, i suggerimenti proposti dal Governo non possono certamente essere letti come un tentativo di dilazionare i tempi o limitare la portata dell'opera di bonifica, ma anzi costituiscono un ulteriore rafforzamento dell'impegno delle istituzioni verso il risultato auspicato dalla risoluzione. Dichiara pertanto di aggiungere la sua firma alla risoluzione, nel testo risultante dalla riformulazione proposta dal Governo.

  Francesco BOSI (UdCpTP), condividendo le valutazioni dell'onorevole Cicu, dichiara di sottoscrivere l'atto di indirizzo.

  Marcello DE ANGELIS (PdL) precisa che la scelta del Governo di confermare sostanzialmente gli impegni assunti in sede di Commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito costituisca un atto di rispetto verso l'organo parlamentare che da numerosi anni si occupa di questa delicata ed importantissima tematica. Evidenziato come la riformulazione proposta dall'Esecutivo rafforzi l'impegno ad intervenire per la bonifica dei poligoni di tiro, dichiara di sottoscrivere la risoluzione in esame.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), alla luce del dibattito svolto e prendendo atto che il primo degli impegni conterrà l'integrazione da lui esposta, dichiara di accettare le ipotesi di riformulazioni proposte dal rappresentante dell'Esecutivo, auspicando che il prossimo governo e la Commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito della prossima legislatura, a fronte dei modesti risultati conseguiti negli ultimi anni, possano portare a compimento il percorso di riqualificazione ambientale dei poligoni e di accertamento delle responsabilità che hanno prodotto tale disastrose situazioni.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva all'unanimità la risoluzione n. 7-01049 Di Stanislao nel testo riformulato, che assume il numero 8-00222 (vedi allegato 2).

7-01045 Gidoni: Sulle iniziative volte a valorizzare i luoghi di memoria della Grande Guerra in occasione delle celebrazioni del «Centenario della Prima Guerra Mondiale».
(Discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 7-01045).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

Pag. 82

  Franco GIDONI (LNP), illustrando la risoluzione in esame, si sofferma sull'esigenza di organizzare cerimonie commemorative degli eventi legati alla prima guerra mondiale, in occasione della ricorrenza del suo inizio. È a conoscenza che si sono già istituiti comitati a livello territoriale e che la stessa Presidenza del Consiglio, ma anche la Presidenza della Repubblica, hanno attivato organismi con tali funzioni.
  Auspica che i suddetti organi siano messi nelle condizioni di promuovere e coordinare le iniziative che, a vario livello, si deciderà di realizzare anche sul piano finanziario, eventualmente con un apposito rifinanziamento della legge n. 78 del 2001. Certamente, non si potrà omettere un intervento di riqualificazione di luoghi che conservano la memoria degli eventi bellici e che adesso si trovano in uno stato di abbandono e rovina. Opportunamente la regione Veneto, attivando una compartecipazione finanziaria dell'Unione europea, ha investito circa tre milioni di euro per il restauro e il ripristino del Museo «Vittorio Veneto», dedicato appunto alla prima guerra mondiale. Richiama infine, l'esperienza della Francia, che per le medesime finalità connesse alla suddetta ricorrenza, ha già stanziato ben cinquanta milioni di euro.

  Il sottosegretario Paolo PELUFFO esprime una valutazione positiva sull'atto di indirizzo in esame. Ricorda che il Governo lo scorso 3 novembre 2012 ha istituito il Comitato per il centenario della Prima Guerra Mondiale, che presiede in prima persona.
  Tale organismo intende favorire, promuovere e coordinare le iniziative di commemorazione degli eventi, anche di quelle organizzate dalle comunità e autorità territoriali. Per supportarne l'attività e per consentire di acquisire qualificati pareri e indirizzi, il Governo ha anche insediato un «Comitato dei Garanti» presieduto dal professor Giuliano Amato.
  Il Comitato, che ha svolto due sedute i cui verbali deposita agli atti della Commissione, si è mosso secondo due linee di indirizzo.
  In primo luogo, ha inteso attribuire un respiro europeo alle commemorazioni. In questo senso si è stabilito che la data di inizio delle celebrazioni sia fissata anche per l'Italia nell'estate del 2014, anno in cui la prima Guerra mondiale è scoppiata ed anno in cui le commemorazioni avranno avvio in tutti i Paesi coinvolti. Tale decisione è stata assunta, anche se l'Italia ha preso parte al conflitto contro l'Impero Austro-Ungarico nel 1915 e contro la Germania nel 1916, tenuto conto della valenza sovranazionale e della dimensione europea dell'evento, e delle conseguenze che comunque si sono riversate nel Paese dal 1914 in poi: la non belligeranza dell'Italia è, comunque, una tappa della storia della Grande guerra.
  In secondo luogo, si tende all'obiettivo di coinvolgere nel ricordo e nella riflessione sugli eventi della prima guerra mondiale l'intero territorio nazionale, e dunque anche quelle regioni che non sono state teatro degli scontri. Questo significa che vi sarà il massimo impegno, nei limiti delle compatibilità finanziarie, per riqualificare i luoghi della memoria, ovviamente concentrati in Lombardia e nelle regioni del confine orientale, ma anche i monumenti ai caduti presenti nel resto dell'Italia. Allo scopo è in corso di definizione una disposizione che, attraverso il meccanismo della defiscalizzazione delle donazioni, consenta alle Soprintendenze di avvalersi di fondi privati per i necessari interventi manutentivi.
  Infine, nel ricollegarsi all'esempio francese citato dall'onorevole Gidoni, evidenzia che tale nazione ha anche già inaugurato un apposito museo dedicato alla grande guerra e per il quale ha impegnato trentacinque milioni di euro. In Italia, in assenza di finanziamenti così cospicui, l'intendimento è quello di realizzare un memoriale ad elevato impatto simbolico e didattico, sul modello del memoriale realizzato Pag. 83a Caprera e dedicato a Garibaldi in occasione del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva all'unanimità la risoluzione n. 7-01045 Gidoni.

  La seduta termina alle 14.05.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 19 dicembre 2012. — Presidenza del vicepresidente Giacomo CHIAPPORI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Filippo Milone.

  La seduta comincia alle 14.05.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante disposizioni per la riduzione degli organici delle forze armate.
Atto n. 520.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale in oggetto, rinviato nella seduta del 18 dicembre 2012.

  Augusto DI STANISLAO (IdV) rileva che il provvedimento deve dare l'attuazione agli obiettivi di riduzione del personale militare indicati dall'articolo 2, comma 3, del decreto-legge n. 95 del 2012 (spending review).
  Tale disposizione, oltre a prevedere l'adozione del decreto di delegificazione all'esame della Commissione prevede anche, come atto presupposto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri con cui disporre la riduzione della dotazione organica delle Forze armate in misura non inferiore del 10 per cento e la conseguente ridefinizione dei totali dei relativi organici di diritto, ripartiti per Forza armata e per i diversi ruoli. La norma primaria non prevede l'obbligo di acquisire il parere parlamentare sul suddetto decreto che non risulta ancora approvato in via definitiva, né tantomeno registrato alla Corte dei Conti.
  Oltre ad evidenziare, sul piano del merito, perplessità in relazione all'esame del regolamento senza che sia stato ancora approvato il suddetto decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri esprime un giudizio negativo anche sul piano del merito. Infatti, la riduzione di organico nella categoria dei volontari non determina risparmi ed anzi ha effetti controproducenti in quanto contraddice la norma primaria che prevede il collocamento in pensione o in ARQ del personale in esubero rispetto al nuovo organico ridotto. Questa situazione non riguarda assolutamente i volontari. È quindi, paradossale mantenere in servizio personale appartenente a ruoli da sempre dichiarati in esubero e con l'età anagrafica molto alta e ridurre gli organici dei volontari.

  Maria Grazia LAGANÀ FORTUGNO (Misto) si associa alle valutazioni critiche sul provvedimento in esame svolte dall'onorevole Di Stanislao.

  Giacomo CHIAPPORI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2012, relativo a contributi ad associazioni combattentistiche.
Atto n. 524.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale in oggetto, rinviato nella seduta del 18 dicembre 2012.

  Il sottosegretario Filippo MILONE, con riguardo alle osservazioni formulate dal Pag. 84relatore nel corso della precedente seduta, fa presente che la allocazione delle risorse risulta in parte divergente rispetto a quella dello scorso anno in quanto si è inteso garantire alle associazioni con un minor numero di iscritti una maggior disponibilità di risorse finanziarie, e conseguentemente di ridurre, sia pure in minima parte, il contributo destinato ai sodalizi che possono contare su un significativo numero di soci e, quindi, su un maggior gettito di quote associative.

  Francesco BOSI (UdCpTP), relatore, presenta quindi una proposta di parere favorevole, che illustra (vedi allegato 3).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

Sui lavori della Commissione.

  Aldo DI BIAGIO (FLpTP) richiama l'attenzione della Commissione sulle abbinate proposte di legge in materia di vendita, usufrutto e canoni degli alloggi della difesa.
  Pur essendo consapevole dell'impossibilità di procedere con il normale iter, essendo ormai prossima la fine della legislatura, sarebbe stato auspicabile giungere quantomeno a un testo unificato delle varie proposte, in modo da poter affrontare più agevolmente tale delicato tema. Questa speranza è tuttavia svanita la scorsa settimana, non essendo stato trattato il relativo punto all'ordine del giorno.
  Ritiene tuttavia che la questione meriti una riflessione attenta, anzi risolutiva, che coinvolga in maniera decisiva i parlamentari e il Governo. Ciò per il rispetto nei confronti delle famiglie e dei cittadini che aspettano da tempo la conclusione del provvedimento.
  È noto che il tema degli alloggi militari è assai complesso. Tuttavia, è opinione condivisa che il criterio di gestione di tali alloggi abbia bisogno di essere riorganizzato per recuperare quella fondamentale tutela per le famiglie che non in grado di acquistare gli stessi immobili.
  Ritiene che sarebbe opportuno, anche alla luce della delega approvata la scorsa settimana nell'ambito del provvedimento sulla revisione dello strumento militare, che il Governo stesso si facesse portatore di una progettualità rinnovata sul versante della dismissione del patrimonio immobiliare della difesa e della tutela dei conduttori.
  Ricorda come, nel corso della legislatura, si sia anche sperato in un possibile confronto e nella possibilità di ragionare con il Governo sulle possibili strade da intraprendere. Purtroppo la situazione è destinata a restare invariata, almeno nel breve periodo, malgrado le recenti pronunce del TAR che vanno in altra direzione. Sicuramente l'approvazione, avvenuta nel corso della seduta della commissione dello scorso 18 dicembre, della risoluzione n. 7-00999 De Angelis si colloca in una giusta direzione, nella prospettiva di riorganizzazione e razionalizzazione del patrimonio alloggiativo. Tuttavia – anche sulla base della posizione di chiusura manifestata dal Governo – dovrebbe essere una priorità del Parlamento trovare altre sedi, anche tecniche, per ragionare con il Ministero sulle possibili soluzioni.
  In conclusione, auspica che la Commissione condivida questa riflessione. Il rispetto verso i cittadini, soprattutto quelli che hanno servito la Patria, dovrebbe essere una priorità che non può essere dimenticata per esigenze di cassa, o perché si continua a confondere un diritto con un privilegio.

  La seduta termina alle 14.10.

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 19 dicembre 2012. — Presidenza del vicepresidente Giacomo CHIAPPORI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Filippo Milone.

  La seduta comincia alle 14.10.

Pag. 85

5-08424 Bocci: Sull'accorpamento degli stabilimenti militari di Baiano (Spoleto) e di Noceto (Parma).

  Il sottosegretario Filippo MILONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Francesco Saverio GAROFANI (PD), dopo aver sottoscritto l'interrogazione, prende atto di quanto riportato dal rappresentante del Governo, che ringrazia per la sollecita risposta.

5-07473 Maurizio Turco: Sulla situazione dei militari cessati dal servizio permanente per infermità e sulle iniziative che il Governo intende intraprendere per garantire la soluzione di continuità tra il trattamento economico stipendiale e il trattamento pensionistico.

  Il sottosegretario Filippo MILONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Maurizio TURCO (PD), ringrazia il Governo per aver fornito risposta a numerosi atti di sindacato ispettivo da lui sollecitati. Si tratta di un merito di questo Esecutivo, ben diverso da quello precedente, che tuttavia non permette di portare ad un livello accettabile la percentuale delle interrogazioni parlamentari evase. Purtuttavia si dichiara insoddisfatto delle risposte ricevute.

5-07485 Maurizio Turco: Sulla gestione del servizio di distributori automatici di bevande nella Legione dei Carabinieri Lazio e sui relativi intendimenti del Governo.

  Il sottosegretario Filippo MILONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Maurizio TURCO (PD), richiama le valutazioni già espresse con riguardo al precedente atto di sindacato ispettivo.

5-07486 Maurizio Turco: Sulle notizie stampa relative all'associazione Carabinieri in servizio Podgora e sulle iniziative che il Governo intende assumere in merito.

  Il sottosegretario Filippo MILONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Maurizio TURCO (PD), richiama le valutazioni già espresse con riguardo al precedente atto di sindacato ispettivo.

5-07506 Maurizio Turco: Sulle vicende connesse al rinnovo del contratto economico 2008-2009 del comparto sicurezza difesa.

  Il sottosegretario Filippo MILONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 8).

  Maurizio TURCO (PD), richiama le valutazioni già espresse con riguardo al precedente atto di sindacato ispettivo.

5-07477 Maurizio Turco: Sul trasferimento del comandante della Legione Carabinieri Trentino Alto Adige, generale Finelli.

  Il sottosegretario Filippo MILONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 9).

  Maurizio TURCO (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta, che non affronta il punto principale della sua interrogazione. Ricorda, infatti, che il generale Finelli si è assunto la responsabilità di denunciare fatti che, dopo alcuni anni, si sono dimostrati fondati in sede giudiziaria. Nonostante ciò, è stato trasferito d'ufficio dall'Amministrazione della Difesa, con evidente scopo punitivo e con l'intento di fare mobbing sul soggetto in questione. Dalla risposta non emerge alcuna volontà né di riparare al torto subito dal generale, né di riconoscergli alcun merito per il coraggio dimostrato né di voler verificare le responsabilità dei comandanti Pag. 86che hanno posto in essere la condotta descritta.

5-08614 Maurizio Turco: Sulle iniziative per riconoscere i meriti del generale Finelli.

  Il sottosegretario Filippo MILONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 9).

  Maurizio TURCO (PD), richiama le valutazioni già espresse con riguardo al precedente atto di sindacato ispettivo.

  Giacomo CHIAPPORI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.20 alle 14.30.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

INTERROGAZIONI

5-06189 Bellanova: Sull'esclusione dal concorso per VPF4 del 2011 dei giovani meridionali giunti in ritardo a causa di disagi ferroviari.

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