CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 18 dicembre 2012
757.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 18 dicembre 2012. — Presidenza del presidente Enrico LA LOGGIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Roberto Cecchi.

  La seduta comincia alle 14.45.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 18 aprile 2012, n. 61, recante ulteriori disposizioni in materia di ordinamento di Roma Capitale.
Atto n. 513.

(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 dicembre 2012.

  Enrico LA LOGGIA, presidente, segnala, in primo luogo, che nella giornata di ieri è pervenuta la nota che il Sindaco di Roma capitale, Gianni Alemanno, si era impegnato, nel corso dell'audizione svolta martedì 11 dicembre, a trasmettere alla Commissione, per illustrare, sotto il profilo finanziario, i riflessi sul bilancio del Comune dell'istituzione e dell'attività della gestione commissariale e per dar conto dell'attuale situazione, anche con riferimento al debito.
  Passando quindi all'esame dello schema di decreto, ricorda che nella seduta del 12 dicembre scorso il senatore Franco, anche a nome dell'altro relatore, senatore D'Ubaldo, ha presentato una proposta di parere.
  Avverte che sono stati presentati emendamenti riferiti alla proposta di parere dei relatori, che sono in distribuzione (vedi allegato).
  Invita quindi i relatori a procedere all'espressione del parere sugli emendamenti presentati.

  Il senatore Paolo FRANCO (LNP), relatore, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti presentati, ad eccezione degli emendamenti Causi 1.1 e 1.5, sui quali esprime parere favorevole, in quanto si tratta di interventi di mero coordinamento.

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  Il senatore Lucio Alessio D'UBALDO (PD), relatore, concorda con il parere espresso dall'altro relatore, in quanto gli emendamenti presentati comunque si discostano dall'impostazione seguita nella proposta di parere dei relatori. Dal punto di vista del merito, ritiene peraltro che alcune degli emendamenti presentati possano essere oggetto di utile esame da parte della Commissione, che si esprimerà sulla base delle valutazioni maturate nel proprio ambito.

  Enrico LA LOGGIA, presidente, invita quindi il rappresentante del Governo ad esprimere il proprio parere sugli emendamenti presentati.

  Il sottosegretario Roberto CECCHI si rimette alla Commissione sull'emendamento Causi 1.1. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Leo 1.2 e Causi 1.3. Si rimette alla Commissione sull'emendamento Leo 1.4. Esprime parere favorevole sull'emendamento Causi 1.5. Invita i presentatori a ritirare l'emendamento Causi 1.6, sul quale altrimenti esprime parere contrario. Si rimette alla Commissione sull'emendamento Causi 1.7.

  Il senatore Paolo FRANCO (LNP), relatore, dichiara di non comprendere il parere espresso dal rappresentante del Governo sull'emendamento Causi 1.7, dal momento che si tratta di un emendamento in evidente contrasto con quanto proposto dal Governo stesso nello schema di decreto.
  Ricorda in proposito che con lo schema di decreto adottato dal Governo si prevede l'abrogazione del comma 3 dell'articolo 12 del decreto legislativo n. 61 del 2012, anche al fine di superare il contenzioso costituzionale promosso dalla Regione Lazio, che ha ritenuto che le disposizioni contenute in tale comma fossero lesive delle proprie competenze in materia di coordinamento della finanza pubblica e di assegnazione dei finanziamenti ai comuni.
  Ricorda altresì che il Sindaco di Roma, nella sua audizione svoltasi l'11 dicembre scorso, ha espressamente invitato la Commissione a non intervenire sulla questione, per evitare di riaprire il contenzioso con la Regione.
  Ritiene, infine, che l'eventuale approvazione dell'emendamento Causi 1.7 determinerebbe una nuova lesione delle competenze costituzionalmente riconosciute alla Regione Lazio, con l'effetto inevitabile di prolungare il contenzioso costituzionale già avviato.
  Per queste ragioni dichiara che, se il rappresentante del Governo mantiene il parere espresso sull'emendamento Causi 1.7, a suo giudizio non sussistono più le condizioni idonee a permettergli di continuare a svolgere il ruolo del relatore. In tal caso, pertanto, non potrà che rassegnare al Presidente le proprie dimissioni da relatore.

  Enrico LA LOGGIA, presidente, esprime rammarico per l'intenzione manifestata dal senatore Franco di rassegnare le dimissioni da relatore e chiede al Governo se intenda rivedere la propria posizione in merito all'emendamento Causi 1.7.

  Il senatore Lucio Alessio D'UBALDO (PD), relatore, osserva che si è assistito ad una serie di sviluppi caratterizzati da una certa confusione. Il Governo in un primo momento ha proposto, con lo schema di decreto in esame, l'abrogazione del comma 3 dell'articolo 12 del decreto legislativo n. 61. Successivamente, si è rimesso alla Commissione sull'emendamento Causi 1.7, che non abroga tale comma, ma lo sostituisce. Ritiene che se il Governo assumesse una posizione più netta, eventualmente esprimendo parere favorevole su tale emendamento, ciò modificherebbe la situazione sotto il profilo politico e renderebbe più agevole per i relatori rivedere il proprio parere.

  Il deputato Marco CAUSI (PD) ringrazia i relatori e il rappresentante del Governo per l'impegno dedicato all'esame e alla votazione degli emendamenti. Richiama peraltro la Commissione a considerare il merito della questione. Ricorda Pag. 279in proposito che nel decreto legislativo n. 61 del 2012 è stata inserita, recependo il parere allora espresso dalla Commissione, una previsione sulla base della quale sono erogati direttamente a Roma capitale i finanziamenti statali relativi ai livelli essenziali delle prestazioni in tutti i settori diversi dalla sanità. Tale disposizione è stata impugnata di fronte alla Corte costituzionale dalla Regione Lazio. Di conseguenza, il Governo e il Sindaco di Roma capitale, per superare il contenzioso costituzionale, hanno accettato di abrogarla. In qualità di relatore sullo schema che è poi diventato il decreto legislativo n. 61, esprime forte disagio ad accettare l'abrogazione del comma 3 dell'articolo 12 del suddetto decreto legislativo, recata dallo schema in esame. Pertanto, in un primo momento, ha presentato l'emendamento 1.6, con cui si propone la soppressione della disposizione abrogativa. Si dichiara peraltro disponibile a ritirare l'emendamento 1.6, a condizione che sia approvato l'emendamento 1.7 che, rispetto al mantenimento del testo attualmente vigente, rappresenta in modo evidente una soluzione di ripiego. L'emendamento, infatti, non contiene alcuna previsione di principio, che intervenga in via generale sul finanziamento di tutti i livelli essenziali delle prestazioni, ma reca soltanto una misura puntuale, che riguarda i finanziamenti del trasporto pubblico locale, escluso il trasporto ferroviario. Ritiene che sia opportuno introdurre una procedura che permetta di quantificare i fabbisogni di Roma in materia di trasporto pubblico, anche in relazione al suo ruolo di capitale, e che garantisca un'erogazione tempestiva delle risorse, a differenza di quanto è accaduto finora. Pertanto, non può che ribadire l'intenzione di insistere per la votazione del proprio emendamento 1.7.

  Il deputato Roberto SIMONETTI (LNP) invita la Commissione a valutare anche l'opportunità di mantenere la disposizione contenuta nel decreto legislativo n. 61 del 2012 e lasciare che sia la Corte costituzionale ad esprimersi su di essa.

  Enrico LA LOGGIA, presidente, ritiene opportuno esperire tutti i tentativi per evitare che il senatore Franco rimetta l'incarico di relatore. Osserva altresì che il rappresentante del Governo ha l'esigenza, al fine di valutare se mantenere o modificare il parere espresso, di confrontarsi con le competenti strutture nell'ambito del Governo stesso. Invita pertanto la Commissione a valutare l'opportunità di rinviare il seguito dell'esame dello schema di decreto ad una successiva seduta, che potrà essere convocata per la serata della giornata odierna.

  Il senatore Giuliano BARBOLINI (PD), nel rimettersi alla Commissione per quanto riguarda l'organizzazione del seguito dei lavori dello schema di decreto in esame, segnala peraltro che l'andamento dei lavori presso l'Assemblea del Senato potrebbe comportare difficoltà in ordine alla possibilità, per i membri della Commissione appartenenti a tale ramo del Parlamento, di prendere parte ad una seduta che dovesse tenersi nella serata della giornata odierna.

  Enrico LA LOGGIA, presidente, fornisce rassicurazioni in merito al fatto che la convocazione della seduta della Commissione sarà stabilita sulla base dei tempi di lavoro dell'Assemblea della Camera e di quella del Senato. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad una successiva seduta.

  La seduta termina alle 15.25.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

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