CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 18 dicembre 2012
757.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 49

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 18 dicembre 2012. — Presidenza del vicepresidente Francesco Saverio GAROFANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Filippo Milone.

  La seduta comincia alle 14.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante disposizioni per la riduzione degli organici delle forze armate.
Atto n. 520.

(Esame ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto in oggetto.

  Riccardo MAZZONI (PdL), relatore, rileva, innanzitutto, che il provvedimento in esame attua gli obiettivi di riduzione del personale indicati dall'articolo 2, comma 3, del decreto-legge n. 95 del 2012 (spending review).
  Ricorda, quindi, che la citata disposizione prevede due diversi atti: da un lato, un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri con cui disporre la riduzione della dotazione organica delle Forze armate in misura non inferiore al 10 per cento e la conseguente ridefinizione dei totali dei relativi organici di diritto, ripartiti per Forza armata e per i diversi ruoli; dall'altro, un regolamento di delegificazione, su cui acquisire il parere delle Commissioni, con cui ridurre – a decorrere dal 1o gennaio 2013 – gli organici degli ufficiali Pag. 50di ciascuna Forza armata, suddivisi per ruolo e grado; ridurre il numero delle promozioni a scelta, esclusi, tra gli altri, l'Arma dei carabinieri e il Corpo delle capitanerie di porto; stabilire una disciplina transitoria per la graduale riduzione degli organici entro il 1o gennaio 2016 ed estendere l'istituto del collocamento in aspettativa per riduzione di quadri (ARQ) al personale militare non dirigente.
  Segnala, al riguardo, che la norma primaria non prevede l'obbligo di acquisire il parere parlamentare sul decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, che risulta attualmente in corso di registrazione.
  In ogni caso, il relativo schema – allegato al provvedimento in esame – fissa la riduzione degli organici a 170.000 unità e opera la riduzione per le tre Forze armate nell'identica misura del 10,5 per cento. La ripartizione del taglio degli organici recata dal citato decreto opera, in particolare, per l'8,1 per cento sugli ufficiali (-1818 unità), per il 9,6 per cento sui sottufficiali (-6183 unità) e per l'11,5 per cento sui volontari (-11.999 unità).
  Lo schema di regolamento di delegificazione è invece sottoposto al parere parlamentare.
  L'articolo 1 introduce nel Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, il nuovo articolo 668-bis, riguardante le dotazioni organiche complessive per i gradi di Generale e Colonnello dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica, attualmente disciplinate dagli articoli 810, 813, e 819 del Codice dell'ordinamento militare.
  L'intervento in senso riduttivo previsto dalla disposizione in esame contrae le dotazioni organiche mediamente del 20 per cento per i Generali/Ammiragli (da 443 a 358) e del 10 per cento per i Colonnelli/Capitani di Vascello (da 1957 a 1763).
  Rispetto a tale intervento, ricorda che la legge sulla revisione dello strumento militare, all'articolo 3, prevede che si pervenga ad una riduzione degli organici pari a 310 unità di Generali/Ammiragli, entro 6 anni, e a 1566 unità di Colonnelli/Capitani di Vascello, entro 10 anni.
  Il comma 2 dell'articolo 1, novella il citato Testo unico regolamentare al fine di inserirvi il nuovo articolo 711-bis, volto ad apportare riduzioni alle dotazioni organiche e a ridurre il numero delle promozioni a scelta al grado superiore degli ufficiali dell'Esercito, della Marina (con esclusione del Corpo delle capitanerie di porto) e dell'Aeronautica.
  Al riguardo, la relazione illustrativa e il parere del Consiglio di Stato chiariscono che, al fine di una più agevole lettura della norma – e per non riscrivere più di 60 disposizioni del Codice – l'articolo 711-bis è stato formulato in termini di rinvio a tre tabelle allegate al regolamento, ciascuna riferita ad una Forza armata, suddivise in quadri, in numero corrispondente ai ruoli di tale Forza armata. In ciascun quadro, in corrispondenza dei singoli gradi, sono stabilite le dotazioni organiche e, per i soli gradi in cui l'avanzamento avviene a scelta, il numero delle promozioni da attribuire annualmente.
  L'articolo 2 dello schema di regolamento introduce i nuovi articoli 1125-bis e 1126-bis nel testo unico regolamentare.
  Il nuovo articolo 1125-bis, lettera a), nell'attuare la previsione di riduzione degli organici prevista dal decreto-legge spending review, riduce le dotazioni organiche per l'anno 2013 degli ufficiali, suddivise per ruolo e grado, nelle misure fissate dalla tabella 4, allegata al regolamento. La citata tabella prevede, per il 2013, la riduzione dell'organico degli ufficiali dalle 22.250 unità attuali a 21.869 unità, di cui 11.733 unità per l'Esercito, 4.465 per la Marina e 5.671 per l'Aereonautica, suddivise tra ruoli e gradi di ciascuna Forza armata. La differenza è pari a 381 unità.
  Per ciascuno degli anni 2014 e 2015 le ulteriori riduzioni saranno invece determinate con decreto adottato dal Ministro della difesa che, come precisato nella relazione illustrativa, consentirà di «tenere conto, anno per anno, delle effettive riduzioni realizzate e delle future, eventuali modifiche alla normativa specifica».
  Il nuovo articolo 1125-bis, lettera b), con riferimento al numero delle promozioni, Pag. 51le riduce per l'anno 2013 nella misura fissata dalle tabelle 5, 6 e 7, allegate al regolamento. Per i successivi anni 2014 e 2015, si rinvia anche in questo caso a un successivo decreto del Ministro della difesa.
  Il nuovo articolo 1125-bis, lettera c), stabilisce per il prossimo triennio le modalità di individuazione delle unità di personale in eccedenza.
  Va rilevato che per i gradi di Generale e di Colonnello, l'ordinamento militare già prevede le modalità di individuazione e gestione delle eccedenze (ovvero il collocamento in ARQ). La norma si riferisce, quindi, all'individuazione delle eccedenze riferibili al restante personale, che sarà effettuata con decreto del Ministro della difesa.
  Le successive due disposizioni riguardano la disciplina applicabile al personale in esubero. In particolare, sono richiamate le norme del decreto-legge spending review che prevedono, prioritariamente, il collocamento in congedo del personale in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi che, sulla base della normativa vigente prima della riforma (discendente dall'attuazione dell'articolo 24 del decreto-legge n. 201 del 2011), avrebbero comportato la decorrenza del trattamento pensionistico entro il 31 dicembre 2014, e, in via successiva, l'avvio di processi di mobilità guidata, anche intercompartimentale, intesi alla ricollocazione del personale presso uffici delle pubbliche amministrazioni che presentino vacanze di organico.
  Sempre con riferimento al personale in esubero, per il personale militare non dirigente, che alla data del 31 dicembre 2015 risulti non riassorbibile, è disposto il collocamento d'ufficio in aspettativa per riduzione di quadri (ARQ), in ragione della maggiore anzianità anagrafica.
  È comunque riconosciuta la facoltà di presentare domanda per il collocamento in ARQ anche agli ufficiali che abbiano elevati requisiti di anzianità contributiva (pari o superiore a quaranta anni) o anagrafica (che si trovino a non più di cinque anni dal limite di età).
  La norma in esame detta alcune regole volte ad adattare l'applicazione della disciplina della ARQ al personale non dirigente.
  In particolare, si specifica che tale personale: è escluso dalla disponibilità all'eventuale impiego per esigenze del Ministero della difesa o di altri Ministeri; percepisce un trattamento economico pari al 95 per cento di quello attualmente percepito (articolo 1821 del Codice); non potrà ricevere promozioni dopo il collocamento in ARQ; può permanere in tale posizione fino all'accesso alla pensione anticipata o alla pensione di vecchiaia e può essere collocato in ausiliaria esclusivamente a seguito di cessazione dal servizio per il raggiungimento dei limiti di età o, a domanda, qualora si trovi a non più di cinque anni dal limite di età e nei limiti dei contingenti previsti.
  Il nuovo articolo 1125-bis, al comma 2, chiarisce che le dotazioni organiche degli ufficiali hanno effetto per il conferimento delle promozioni a scelta nei vari gradi di ciascun ruolo e per l'applicazione dell'istituto dell'aspettativa per riduzione di quadri limitatamente ai colonnelli e ai generali delle Forze armate.
  Il comma 3 prevede che, fino al 31 dicembre 2015, la compensazione tra le eventuali carenze organiche in uno dei ruoli del personale militare non direttivo e le consistenze di altri ruoli del personale non direttivo, prevista dall'articolo 2208 del Codice dell'ordinamento militare, possa essere effettuata non solo nell'ambito della stessa Forza armata, ma anche tra Forze armate diverse.
  Il comma 4 prevede che, per i gradi in cui le promozioni non si effettuano tutti gli anni, nella determinazione dei cicli si tenga conto anche delle promozioni effettuate negli anni 2013, 2014 e 2015. Come precisato nella relazione illustrativa, la disposizione è intesa ad evitare che, in tali casi, si interrompa l'andamento ciclico delle promozioni.
  Il comma 5 è inteso a ridurre, per gli anni 2013 e 2014 e a sospendere, per l'anno 2015, le promozioni annuali conferibili ai tenenti colonnelli collocati nella Pag. 52posizione di «a disposizione» (SPAD) in caso di insufficiente disponibilità di vacanze nei contingenti massimi dei colonnelli stabiliti per ciascun ruolo. La disciplina non si applica all'Arma dei carabinieri e alle Capitanerie di porto.
  L'articolo 2, comma 1 lettera b), dello schema inserisce nel Testo unico regolamentare un nuovo articolo 1126-bis. Esso opera modifiche di coordinamento normativo tra le nuove disposizioni e il Codice dell'ordinamento militare, in particolare disponendo l'abrogazione di numerosi articoli di quest'ultimo testo.
  Tale intervento risulta sicuramente necessario e coerente con la scelta di utilizzare lo strumento del regolamento di delegificazione. Come però esplicitamente affermato anche nella relazione illustrativa, si tratta di materie «da sempre disciplinate con norme primarie» e che pertanto, richiederebbero di essere inserite nuovamente nell'alveo del Codice dell'ordinamento militare e non – come adesso avviene – in tabelle allegate al Testo unico regolamentare.
  In conclusione, evidenzia come la normativa sottoposta al parere della Commissione costituisca un ulteriore tassello di quel mosaico di riduzione degli organici, che si sta progressivamente componendo e che si dovrà completare con l'attuazione della delega approvata solo alcuni giorni fa dal Parlamento per giungere, entro il 2024, ad una riduzione del personale militare a 150.000 unità.
  Con l'attuazione del decreto-legge n. 95 del 2012 si opera, dunque, una prima pianificazione triennale per assestare entro il 2015 gli organici sulle 170.000 unità.

  Il sottosegretario Filippo MILONE giudica esaustivo l'intervento testé svolto dal relatore, rispetto al quale dichiara di non aver nulla da aggiungere.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2012, relativo a contributi ad associazioni combattentistiche.
Atto n. 524.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale in oggetto.

  Francesco BOSI (UdCpTP), relatore, osserva che lo schema di decreto in esame reca il riparto dello stanziamento per l'anno 2012 – iscritto nel capitolo 1352/2 dello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa – destinato all'erogazione di contributi alle associazioni combattentistiche e partigiane, vigilate dal medesimo ministero.
  Come noto, le associazioni beneficiare del contributo sono quelle elencate nella tabella A della legge 31 gennaio 1994, n. 93 e destinatarie di uno specifico finanziamento triennale. Tale finanziamento è stato prorogato da ultimo, per il triennio 2009-2011, mentre non è stato ulteriormente disposto per il triennio 2012-2015.
  Ricorda, quindi, che l'articolo 14, comma 7-bis, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, il cui contenuto è confluito nell'articolo 2195 del Codice dell'ordinamento militare, prevedeva contributi per un importo di 1,5 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2009-2011.
  Per effetto della mancata proroga del finanziamento anche per gli anni successivi al 2011, lo schema di decreto relativo all'anno 2012 (Atto n. 482) non recava alcun contributo specifico in favore delle associazioni combattentistiche. Tale circostanza è stata evidenziata in termini critici in occasione del parere reso dalla Commissione lo scorso 4 luglio. In tale occasione, infatti, è stato rilevato come la mancata assegnazione di contributi alle associazioni combattentistiche determinasse «una sperequazione da sanare in tempi rapidi». Peraltro, durante l'esame Pag. 53del suddetto atto, il Governo aveva assunto in Commissione l'impegno di integrare il capitolo relativo ai contributi alle associazioni combattentistiche in misura identica a quelli erogati nel 2011, come effettivamente avvenuto con la legge di assestamento del bilancio per il 2012 (n. 182 del 2012), per un importo pari a 674.000 euro.
  Evidenzia, inoltre, che il contributo assegnato dal decreto-legge n. 207 del 2008 alle associazioni combattentistiche e partigiane – inizialmente pari a 1.500.000 euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 – è stato successivamente ridotto (nella misura del 50 per cento) dal decreto-legge n. 78 del 2010 e, poi, ulteriormente ridotto per effetto delle disposizioni dei decreti-legge n. 125, n. 220 e n. 225, del 2010, che a più riprese hanno operato riduzioni lineari delle dotazioni finanziarie di parte corrente di ciascun ministero.
  Osserva, quindi, che nella ripartizione del contributo oggetto del presente atto, secondo quanto riportato dalla relazione illustrativa, si è tenuto conto dei criteri sanciti dalle risoluzioni approvate dalla nostra Commissione il 26 marzo 2009 (n. 8-00038, Villecco Calipari; n. 7-000129, Ascierto; e n. 7-00136, Di Stanislao).
  Segnala, inoltre, che la relazione illustrativa precisa che è stato adottato il criterio di garantire maggiori fondi rispetto al 2011, in misura pari a circa il 20 per cento, alle associazioni con un minor numero di iscritti e che, conseguentemente, sono stati ridotti i contributi destinati ad alcuni sodalizi che possono contare su un significativo numero di soci e, quindi, su un maggior gettito di quote associative, per un ammontare riferito a ciascun ente comunque non superiore al 2,72 per cento.
  Al riguardo, invita il rappresentante del Governo a fornire ulteriori delucidazioni relativamente ai dati riportati nella relazione illustrativa, che in prima battuta non appaiono esattamente allineati con i contenuti dello schema di decreto, quantomeno nella parte in cui indicano che i sodalizi i cui contributi sono stati ridotti sono 9 (e non 6, come risulterebbe dal confronto con il riparto dello scorso anno).
  Infine, sempre con riguardo al decreto di riparto relativo all'anno 2011, sottolinea come non risulti più alcun contributo in favore dell'Unione Nazionale Italiana Reduci dalla Russia, associazione combattentistica, vigilata dal Ministero della difesa, non aderente alla confederazione delle associazioni combattentistiche e partigiane, assegnataria lo scorso anno di un contributo di 4.270 euro.
  Ciò premesso, si riserva di presentare un parere anche alla luce dei chiarimenti del Governo e degli elementi che dovessero emergere dal dibattito.

  Il sottosegretario Filippo MILONE si riserva di fornire i chiarimenti richiesti dal relatore in una prossima seduta.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.

RISOLUZIONI

  Martedì 18 dicembre 2012. — Presidenza del vicepresidente Francesco Saverio GAROFANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Filippo Milone.

  La seduta comincia alle 14.25.

7-00793 Ascierto: Sull'attuazione dell'articolo 402 del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010 n. 90, con riguardo al rilascio e alla durata delle concessioni per la realizzazione di alloggi di servizio della Difesa, nonché alla determinazione dei canoni per gli alloggi realizzati o ristrutturati.
7-00999 De Angelis: Sul programma pluriennale di acquisizione di alloggi della Difesa e sulla modalità di gestione e alienazione del patrimonio alloggiativo.
(Seguito della discussione congiunta ed approvazione della risoluzione n. 7-00999).

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, Pag. 54rinviata nella seduta del 12 dicembre 2012.

  Marcello DE ANGELIS (PdL) nel dare atto all'impegno profuso dal sottosegretario per giungere ad una sintesi delle diverse posizioni emerse nel corso della discussione, deve tuttavia rilevare che le proposte di riformulazione della risoluzione a sua prima firma, non possano essere accolte in quanto incidono su aspetti qualificanti dell'atto di indirizzo.
  Per tale ragione, chiede alla presidenza, anche a nome del cofirmatario della risoluzione, onorevole Rugghia, di mettere in votazione l'atto di indirizzo nel testo originario.

  Antonio RUGGHIA (PD), nell'associarsi alla richiesta del collega De Angelis, evidenzia come sarebbe quanto mai auspicabile che si procedesse rapidamente a una modifica di alcune disposizioni sulle procedure per la vendita degli alloggi della Difesa contenute nel Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, anche alla luce delle recenti sentenze del TAR.
  Si riferisce, in primo luogo, all'esigenza di parametrare gli incrementi dei canoni per tutti gli utenti degli alloggi al 75 per cento dell'indice ISTAT e non al cento per cento come avviene attualmente. Inoltre con riguardo alla determinazione dei prezzi di vendita ritiene che sia necessario intervenire su tutti i procedimenti di vendita per una loro riduzione, anche con riguardo ai procedimenti che sono prossimi alla conclusione con il rogito dell'atto di vendita.
  Alla luce delle circostanze attuali, ribadisce comunque la richiesta di porre in votazione la risoluzione nel suo testo originario.

  Il sottosegretario Filippo MILONE, nel sottolineare come il dicastero abbia fatto ogni possibile sforzo per venire incontro agli impegni formulati nella risoluzione, precisa che il Governo non ritiene di poter assumere impegni che non siano coerenti con l'attuale normativa che regola la materia. Pertanto, si rimette alle valutazioni della Commissione.

  Francesco BOSI (UdCpTP) dichiara di volere aggiungere la propria firma alla risoluzione n. 7-00999 De Angelis.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, prende atto che il Governo non intende avvalersi della facoltà di rimessione all'Assemblea di cui all'articolo 117, comma 3, del regolamento. Avverte altresì che l'onorevole Ascierto ha comunicato di sottoscrivere la risoluzione n. 7-00999 De Angelis e di non insistere per la votazione della risoluzione a sua prima firma. Pone quindi in votazione la risoluzione n. 7-00999 De Angelis.

  Franco GIDONI (LNP) preannuncia un voto di astensione da parte del proprio gruppo.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la risoluzione n. 7-00999 De Angelis.

7-00844 Rugghia: Sulle iniziative per il completamento e la messa in funzione dell'insediamento militare nell'area del Comune di Cutro.
(Seguito della discussione ed approvazione).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo rinviata nella seduta del 12 dicembre 2012.

  Antonio RUGGHIA (PD) ritiene che non siano accoglibili le proposte riformulazione dell'atto di indirizzo avanzate dal Governo nelle precedenti sedute e, pertanto, formula la richiesta di porre in votazione la risoluzione nel suo testo originario.

  Il sottosegretario Filippo MILONE, analogamente a quanto avvenuto in relazione alla votazione del precedente atto di indirizzo si rimette alle valutazioni della Commissione evidenziando, tuttavia, che Pag. 55sono in corso contatti tra le varie istituzioni statali affinché si possa trovare un'adeguata soluzione per l'impiego della struttura oggetto della risoluzione.

  Augusto DI STANISLAO (IdV) ricorda che già un anno fa sul tema oggetto della risoluzione aveva proposto un atto di sindacato ispettivo, ispirato dalle richieste che provenivano dalle comunità locali, al quale il rappresentante del Governo aveva risposto in maniera insoddisfacente.
  Nel rilevare, quindi, che è oramai finito il tempo di tergiversare e che, invece, occorre prendere decisioni non più rinviabili, evidenzia l'importanza di non abbandonare il presidio militare della caserma di Cutro, in considerazione della necessità di assicurare una forte presenza dello Stato in un territorio spesso dimenticato. Preannuncia pertanto, il suo voto favorevole.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la risoluzione n. 7-00844 Rugghia.

  La seduta termina alle 14.35.