CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 14 novembre 2012
739.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 14 novembre 2012. — Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Vieri Ceriani.

  La seduta comincia alle 13.30.

  Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.Pag. 58
  Informa che l'interrogazione 5-08435 Fluvi è stata sottoscritta dal deputato Verini.
  Avverte quindi che il Governo ha chiesto di rinviare lo svolgimento dell'interrogazione 5-08436 Della Vedova e Di Biagio, in quanto, a causa della complessità dei quesiti posti, non è stato possibile disporre delle notizie necessarie a fornire un'esauriente risposta.

  Aldo DI BIAGIO (FLpTP) accede alla richiesta di rinviare lo svolgimento dell'interrogazione, di cui è cofirmatario, e di differire conseguentemente il confronto sulla delicata materia che ne costituisce l'oggetto.
  Ribadisce, tuttavia, la volontà degli interroganti, nonché del gruppo al quale essi appartengono, di fare chiarezza in merito all'entità delle risorse dei cosiddetti conti dormienti destinate al fondo di cui all'articolo 1, commi da 343 a 345, della legge n. 266 del 2005 – istituito con la finalità di indennizzare i risparmiatori rimasti vittime di frodi finanziarie –, essendo più che mai urgente e indifferibile passare dal piano teorico della mera analisi a quello dei fatti.
  Nell'osservare, altresì, come la predetta richiesta di rinvio faccia immaginare una difficoltà del Governo ad affrontare l'argomento oggetto dell'atto di sindacato ispettivo, auspica che il differimento dello svolgimento dello stesso consenta all'Esecutivo di fornire risposte adeguate, di cui i cittadini interessati hanno urgente bisogno.

  Gianfranco CONTE, presidente, avverte che, a seguito della richiesta del Governo, e concorde il presentatore, l'interrogazione 5-08436 sarà svolta in altra seduta.

5-08434 Barbato: Attuazione del processo di valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare pubblico.

  Francesco BARBATO (IdV) rinuncia ad illustrare la propria interrogazione.

  Il sottosegretario Vieri CERIANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Francesco BARBATO (IdV) sottolinea come il Governo, per l'ennesima volta, non abbia fornito alcuna reale informativa rispetto alle tematiche affrontate dall'interrogazione, dimostrando ulteriormente la scarsa attenzione ed il poco rispetto nei confronti del lavoro parlamentare. Peraltro, ritiene che l'assoluta inconsistenza della risposta dimostri dello stato di confusione in cui procede l'azione dell'Esecutivo che, in particolare in ambito tributario, si limita a meri annunci, quale quello effettuato pochi giorni fa dal Presidente del Consiglio in merito all'introduzione di un'imposta patrimoniale, e precipitosamente smentito a poche ore di distanza.
  Si dichiara quindi assolutamente insoddisfatto della risposta, sottolineando l'esigenza di massima legalità e trasparenza nei processi di dismissione e valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, al fine di non ripetere gravi vicende, come quella che ha riguardato il Fondo immobili pubblici, nella quale alcuni potentati economici, specificamente il gruppo Caltagirone, hanno lucrato indebiti vantaggi a danno degli interessi erariali, in particolare avvalendosi indebitamente di un regime fiscale di assoluto favore relativamente agli immobili conferiti al Fondo stesso. Alla luce di tali negative esperienze occorre vigilare con attenzione affinché tali processi non si trasformino in una vera e propria svendita dei beni pubblici, che rappresenterebbe un inaccettabile depauperamento di un patrimonio che appartiene a tutti i cittadini. A tale proposito considera preoccupante che il Governo non abbia ancora definito un preciso programma temporale per l'attuazione del predetto processo di dismissione, anche in considerazione del fatto che esso dovrà essere realizzato in un contesto economico molto sfavorevole, caratterizzato dalla riduzione dei volumi delle transazioni immobiliari e dalla caduta delle quotazioni di mercato degli immobili stessi.Pag. 59
  Evidenzia quindi, su un piano più generale, la gravissima trascuratezza che ha finora caratterizzato la gestione degli immobili pubblici, ricordando, a titolo di esempio, il caso, da lui stesso denunciato con l'interrogazione a risposta immediata numero 5-07768, relativa alle gravissime irregolarità dei beni demaniali ubicati nell'area archeologica di Paestum, dalla quale è emerso come addirittura il sindaco dello stesso Comune di Capaccio-Paestum occuperebbe senza alcun titolo un immobile residenziale posto all'interno della stessa area demaniale.
  In tale contesto, considera, pertanto, particolarmente censurabile che il Governo, nonostante la sua caratterizzazione tecnica, non sia stato ancora in grado di assumere iniziative decisive in questo campo, soprattutto ponendo fine ai vastissimi fenomeni di cattiva gestione del demanio pubblico e alle illegalità in cui spesso risultano coinvolti gli organi politici corresponsabili di tale gestione.

5-08435 Fluvi: Tempistica per l'emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, previsto dal decreto-legge n. 201 del 2011, per la revisione delle modalità di determinazione dell'indicatore della situazione economica equivalente.

  Walter VERINI (PD) rinuncia ad illustrare l'interrogazione, di cui è cofirmatario.

  Il sottosegretario Vieri CERIANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Walter VERINI (PD), nel prendere atto della risposta del Sottosegretario, esprime perplessità non sul contenuto della stessa, ma sulla farraginosità che ha finora caratterizzato l’iter di attuazione dell'articolo 5 del decreto-legge n. 201 del 2011, il quale, prevedendo una revisione delle modalità di determinazione dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), nonché dei campi di applicazione dello stesso, introduce alcuni criteri volti a immettere elementi di maggiore equità nel nostro sistema fiscale.
  Rilevando come sia trascorso ormai quasi un anno dall'approvazione del menzionato provvedimento legislativo, auspica, quindi, che siano decisamente ridotti i tempi necessari per tradurre in realtà concreta la revisione delle modalità di determinazione e dei campi di applicazione dell'ISEE.

  Gianfranco CONTE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.50.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 14 novembre 2012. — Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Vieri Ceriani.

  La seduta comincia alle 13.50.

Delega al Governo per l'istituzione del Servizio nazionale militare di volontari per la mobilitazione e della riserva nazionale qualificata delle Forze armate.
Nuovo testo unificato C. 2861 e abb.

(Parere alla IV Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria, e conclusione – Parere favorevole con condizioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 6 novembre scorso.

  Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che il relatore, Pizzetti, nella precedente seduta di esame del provvedimento aveva illustrato il provvedimento, segnalando alcuni aspetti problematici per quanto attiene ai profili di competenza della Commissione Finanze.

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  Luciano PIZZETTI (PD), relatore, nel richiamare le considerazioni da lui espresse nel corso della precedente seduta di esame del provvedimento, sottolinea l'esigenza di acquisire su di esso la valutazione del Governo.

  Il sottosegretario Vieri CERIANI osserva che, come segnalato dai competenti uffici dell'Amministrazione finanziaria, tanto i criteri di delega di cui all'articolo 3, comma 1, lettera l), numeri 1) e 2), quanto quelli di cui al successivo articolo 4, comma 1, lettera i), numero 2), del provvedimento, appaiono formulati in maniera così generica da non consentire l'individuazione della misura e, in taluni casi, anche della stessa tipologia degli incentivi e delle agevolazioni fiscali che si ha intenzione di riconoscere.
  Rileva, in ogni caso, come l'attuazione di tali criteri di delega comporterebbe oneri finanziari, in relazione ai quali è necessario individuare adeguate forme di copertura.

  Luciano PIZZETTI (PD), relatore, alla luce dei rilievi già espressi nel corso della sua illustrazione, e delle considerazioni espresse dal Sottosegretario, formula una proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato 3).

  La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

Riforma della legislazione in materia portuale.
C. 5453, approvato dal Senato.

(Parere alla IX Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 13 novembre scorso.

  Gianfranco CONTE, presidente e relatore, ricorda di aver illustrato, nella seduta di ieri, il contenuto del provvedimento, evidenziando alcuni rilievi in merito ad aspetti del testo.

  Il sottosegretario Vieri CERIANI ritiene opportuna la soppressione del comma 3 dell'articolo 12, volto a introdurre disposizioni in materia di servizi doganali nei terminali retroportuali, rilevando come la formulazione dell'articolo 46, comma 4, del decreto-legge n. 201 del 2011 appaia più corretta rispetto a quella proposta dal provvedimento in esame.
  Inoltre, per quanto riguarda l'articolo 18, osserva come tra le entrate non soggette a tassazione dovrebbero essere contemplate soltanto quelle connesse con l'esercizio di poteri autoritativi in funzione del perseguimento di finalità statali. Rileva, infatti, come l'introduzione, nell'articolo 13 della legge n. 84 del 1994, della nuova lettera e-bis), appaia, sotto il profilo formale, unicamente finalizzata a evitare la tassazione di proventi diversi da quelli conseguiti in funzione del perseguimento di specifiche finalità di pubblico interesse, che, in quanto tali, dovrebbero essere ricondotte e assimilate alle entrate oggetto di tassazione, di cui alla lettera e) del medesimo articolo 13. Pertanto considera opportuno modificare la formulazione dello stesso articolo 18, nel senso di comprendere tra le entrate non soggette ad imposizione solo quelle connesse con l'esercizio di poteri autoritativi, funzionali al perseguimento di finalità statali.

  Gianfranco CONTE, presidente e relatore, con riferimento alle considerazioni espresse dal Sottosegretario circa l'articolo 18 del provvedimento, rileva come, al contrario di quanto sostenuto dall'amministrazione finanziaria, alcune commissioni tributarie abbiano ritenuto il diritto di porto assimilabile alla tassa di ancoraggio e alla tassa di imbarco e sbarco.
  Osserva quindi come, alla luce del richiamato orientamento degli organi di giustizia tributaria, il predetto diritto, in quanto avente natura tributaria, dovrebbe essere escluso dall'imponibile ai fini dell'IRES.Pag. 61
  In tale contesto ritiene pertanto opportuno non procedere nella seduta odierna all'espressione del parere sul provvedimento, chiedendo al Governo di procedere a un ulteriore approfondimento di tale specifica materia.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni in materia di agricoltura sociale.
Testo unificato C. 3905 e abb.

(Parere alla XIII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Elvira SAVINO (PdL), relatore, rileva come la Commissione sia chiamata ad esaminare, ai fini del parere alla XIII Commissione Agricoltura, il testo unificato delle proposte di legge C. 3905 Nastri, C. 4088 Jannone, C. 4503 Di Giuseppe, C. 5099 Delfino e 5306 Fiorio, recante disposizioni in materia di agricoltura sociale.
  Il provvedimento, che si compone di 7 articoli, è volto, ai sensi dell'articolo 1, a promuovere l'agricoltura sociale, nell'ambito delle competenze regionali, allo scopo di facilitare l'accesso alle prestazioni essenziali che devono essere garantite alle persone, alle famiglie e alle comunità in tutto il territorio nazionale e in particolare nelle zone rurali o svantaggiate.
  In tale ambito la norma opera un riferimento, in realtà non del tutto chiaro, ai livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, di cui all'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione, ed afferma che l'agricoltura sociale costituisce un aspetto «della multifunzionalità delle attività agricole», finalizzato allo sviluppo di interventi e di servizi sociali, socio-sanitari, educativi e di inserimento socio-lavorativo.
  L'articolo 2, comma 1, reca la definizione di agricoltura sociale, con la quale si intendono le attività esercitate dagli imprenditori agricoli di cui all'articolo 2135 del codice civile che, in forma singola o associata con soggetti pubblici, nonché con organismi non lucrativi di utilità sociale, organismi della cooperazione, organizzazioni di volontariato, associazioni ed enti di promozione sociale, fondazioni, enti di patronato e altri soggetti privati, integrano in modo sostanziale, continuativo e qualificante l'attività agricola con attività di inserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati, molto svantaggiati e disabili, anche attraverso la fornitura di servizi e di prestazioni, oppure con la fornitura di prestazioni e di servizi sociali, socio-sanitari, riabilitativi, terapeutici, formativi ed educativi per famiglie, anziani, categorie deboli e soggetti svantaggiati.
  In tale ambito il comma 2 specifica che le prestazioni e i servizi sociali sono realizzate in cooperazione con i servizi socio-sanitari e con gli enti pubblici competenti per territorio, qualora ciò sia previsto dalle normative vigenti.
  Ai sensi dell'articolo 3, comma 1, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano sono chiamate ad adeguare, qualora necessario, la propria legislazione per consentire l'accreditamento degli operatori dell'agricoltura sociale presso gli enti preposti alla gestione dei servizi e delle prestazioni indicate dall'articolo 2.
  La norma specifica che il monitoraggio e la valutazione dei servizi e delle prestazioni sono svolti in base alle disposizioni previste dal soggetto che effettua l'accreditamento, in coerenza con le linee guida definite ai sensi dell'articolo 7 dall'Osservatorio sull'agricoltura sociale.
  L'ultimo periodo del comma stabilisce che le imprese accreditate sulla base del possesso di requisiti minimi sono iscritte in un elenco costituito a livello regionale.
  In caso di inerzia delle regioni e delle province autonome, il comma 2 affida ad un decreto del Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, la definizione dei requisiti minimi per l'accreditamento delle imprese.Pag. 62
  L'articolo 4 consente agli operatori dell'agricoltura sociale di costituire organizzazioni di produttori di agricoltura sociale, per prodotti e per servizi dell'agricoltura sociale; tali organizzazioni, ai fini del rispetto dei requisiti minimi per il riconoscimento, devono essere costituite da almeno tre imprese, anche al di fuori della medesima regione, e devono avere un volume minimo di produzione commercializzata e di servizi erogati pari a 90.000 euro.
  L'articolo 5, comma 1, consente di utilizzare locali o parte di locali esistenti nel fondo agricolo per l'esercizio delle attività di agricoltura sociale.
  In tale ambito rileva per gli ambiti di competenza della Commissione Finanze, il comma 2, ai sensi del quale tali locali sono assimilabili, ad ogni effetto di legge, ai fabbricati rurali strumentali all'attività degli imprenditori agricoli di cui all'articolo 2135 del codice civile.
  Tale disposizione costituisce infatti un'agevolazione fiscale, in quanto, ai sensi dell'articolo 13, comma 8, del decreto – legge n. 201 del 2011, ai fabbricati rurali ad uso strumentale l'imposta municipale propria (IMU) si applica con l'aliquota ridotta dello 0,2 per cento, che i comuni possono ulteriormente ridurre fino allo 0,1 per cento. In sostanza, la norma estende ai fabbricati rurali utilizzati per le attività di agricoltura sociale il regime IMU agevolato che attualmente si applica solo alle attività agricole e di allevamento proprie ed a quelle di agriturismo, come elencate dall'articolo 9, comma 3-bis, del decreto – legge n. 557 del 1993.
  Al riguardo segnala come la previsione appaia suscettibile di determinare un minor gettito tributario, per il quale non è indicata alcuna copertura.
  Il comma 3 affida alle regioni il compito di disciplinare gli interventi per il recupero del patrimonio edilizio esistente ai fini dell'esercizio di attività di agricoltura sociale, stabilendo comunque il rispetto delle specifiche caratteristiche tipologiche e architettoniche, nonché delle caratteristiche paesaggistico-ambientali dei luoghi.
  L'articolo 6, comma 1, consente alle istituzioni pubbliche che gestiscono mense scolastiche e ospedaliere di prevedere, nelle gare concernenti i relativi servizi di fornitura, criteri di priorità per l'inserimento di prodotti agroalimentari provenienti da operatori dell'agricoltura sociale.
  In base al comma 2, i comuni, in conformità alle disposizioni in materia di mercati agricoli di vendita diretta, definiscono modalità idonee di presenza e di valorizzazione dei prodotti provenienti dall'agricoltura sociale, su richiesta degli operatori del settore.
  Sempre per quanto riguarda i profili di interesse della Commissione Finanze, segnala il comma 3, in base al quale gli enti pubblici, territoriali e non territoriali, sono chiamati a stabilire criteri di priorità nei procedimenti di assegnazione di terreni demaniali, soggetti al regime dei beni demaniali o a vincolo di uso civico, per favorire l'insediamento e lo sviluppo delle attività di agricoltura sociale.
  Il comma 4 modifica l'articolo 48, comma 3, lettera c), del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, al fine di prevedere che i beni immobili confiscati alle organizzazioni mafiose possano essere concessi dagli enti locali cui sono stati trasferiti anche agli operatori dell'agricoltura sociale accreditati ai sensi delle disposizioni regionali vigenti.
  L'articolo 7, comma 1, istituisce presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, l'Osservatorio sull'agricoltura sociale, al quale sono assegnati i compiti di:
   a) definire linee guida per l'attività delle istituzioni pubbliche in materia di agricoltura sociale, con particolare riferimento ai criteri di accreditamento delle imprese, alla semplificazione delle procedure amministrative, alla proposizione di strumenti di assistenza tecnica, alla formazione e al sostegno alle imprese, alla definizione di percorsi formativi, alla messa a punto di contratti tipo tra imprese e pubblica amministrazione;Pag. 63
   b) monitorare ed elaborare le informazioni sulla presenza e sullo sviluppo delle attività di agricoltura sociale nel territorio nazionale;
   c) raccogliere e valutare le ricerche sull'efficacia delle pratiche di agricoltura sociale e il loro inserimento nella rete dei servizi territoriali;
   d) proporre iniziative per coordinare e integrare l'agricoltura sociale nelle politiche di coesione e di sviluppo rurale;
   e) proporre azioni di comunicazione e di animazione territoriale per supportare le iniziative delle regioni e degli enti locali in materia.

  Il comma 2 regola la composizione dell'Osservatorio, il quale è composto da 10 membri, cui non compete alcuna indennità, compenso o rimborso spese, dei quali quattro rappresentanti delle amministrazioni dello Stato, due rappresentanti delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, due rappresentanti delle organizzazioni professionali e di rappresentanza del settore agricolo, nonché due rappresentanti di organizzazioni del terzo settore, individuati tra gli operatori già attivi nel territorio nel settore dell'agricoltura sociale.
  Si riserva quindi di formulare una proposta di parere, anche alla luce dell'andamento del dibattito.

  Il sottosegretario Vieri CERIANI concorda con il relatore circa il fatto che la previsione di cui all'articolo 5, comma 2, del provvedimento, potrebbe determinare un minor gettito tributario, per il quale non si indica alcuna forma di copertura.

  Elvira SAVINO (PdL) formula una proposta di parere favorevole con un'osservazione (vedi allegato 4), la quale segnala alla Commissione di merito la necessità di individuare un'adeguata forma di copertura degli oneri finanziari che l'articolo 5, comma 2, è suscettibile di determinare.

  Ignazio MESSINA (IdV), nel concordare con la proposta di parere formulata dal relatore, rileva, peraltro, come la questione relativa alla copertura del minor gettito derivante dalla previsione di cui all'articolo 5, comma 2, del testo unificato rientri nell'ambito delle competenze della Commissione Bilancio, presso la quale il tema sarà da lui opportunamente riproposto a tempo debito.
  Coglie inoltre l'occasione per segnalare ancora una volta al Governo, dopo avere già presentato, invano, molteplici atti di sindacato ispettivo, la possibilità di utilizzare in maniera più utile per il settore dell'agricoltura – eventualmente, anche per coprire gli oneri connessi all'attuazione del provvedimento in esame – le risorse attualmente destinate al funzionamento dell'Istituto sviluppo agricolo (ISA), società finanziaria con capitale di 300 milioni di euro, interamente posseduto dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, la quale, sebbene disponga di un organico di oltre trenta dipendenti, tra cui quattro dirigenti, ha concluso in sette anni solo 26 pratiche di finanziamento.

  Francesco BARBATO (IdV), nel sottolineare l'estrema attenzione costantemente dedicata dal gruppo dell'Italia dei Valori alle reali esigenze del territorio, evidenzia i gravi danni subiti dall'agricoltura e, più in generale, dall'intero tessuto produttivo di molte aree della Toscana, dell'Umbria e del Lazio a causa delle alluvioni degli ultimi giorni.
  In tale contesto invita il Governo a dimostrare disponibilità concreta nei confronti delle esigenze del settore agricolo, che, al di là di tali eventi calamitosi, già si trovava in una condizione di estrema difficoltà, attuando misure di sostegno che possono essere finanziate eliminando gli sprechi che si annidano in molti settori del bilancio pubblico, compreso quello relativo allo stesso comparto agricolo.

  La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.05.

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RISOLUZIONI

  Mercoledì 14 novembre 2012. — Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Vieri Ceriani.

  La seduta comincia alle 14.05.

7-01006 Bernardo: Proroga dei termini per la presentazione delle domande di dichiarazione al catasto dei fabbricati rurali iscritti nel catasto dei terreni e per la presentazione degli atti di aggiornamento catastale.
7-01025 Messina: Proroga dei termini per la presentazione delle domande di dichiarazione al catasto dei fabbricati rurali iscritti nel catasto dei terreni.
(Seguito della discussione congiunta e conclusione – Approvazione di un testo unificato).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione, rinviata, da ultimo, nella seduta del 7 novembre scorso.

  Gianfranco CONTE, presidente, avverte che la risoluzione 7-01006 Bernardo è stata sottoscritta anche dal deputato Ventucci.
  Ricorda quindi che nella precedente seduta di discussione degli atti di indirizzo il deputato Costa aveva presentato una nuova formulazione della risoluzione 7-01006, di cui è cofirmatario. In quella sede, alla luce delle perplessità espresse dal Sottosegretario Ceriani, si era convenuto di rinviare il seguito della discussione, al fine di consentire al Governo un ulteriore approfondimento in materia.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI rileva come la tematica oggetto delle risoluzioni sia stata ulteriormente esaminata dal Governo, il quale non ritiene, tuttavia, di poter mutare la posizione assunta in occasione della precedente seduta, ribadendo pertanto l'indisponibilità, già dichiarata in precedenza, ad accedere ad ulteriori ipotesi di proroga dei termini per la presentazione delle domande di dichiarazioni al catasto dei fabbricati rurali e per la presentazione degli atti di aggiornamento catastale, in quanto tali proroghe determinerebbero effetti negativi per la finanza pubblica.

  Ignazio MESSINA (IdV), nel ricordare di avere già espresso, nella precedente seduta di discussione, il proprio apprezzamento per la chiarezza del Sottosegretario, da cui dissente comunque nel merito, ribadisce l'inutilità di una riformulazione degli atti di indirizzo che depotenzi l'impegno da essi contemplato, fino al punto di escludere già in partenza l'assunzione di ogni responsabilità, da parte dell'Esecutivo, per quanto riguarda l'adozione di provvedimenti concreti volti a prorogare i termini di accatastamento e di aggiornamento catastale.
  Chiede, pertanto, che la propria risoluzione sia posta in votazione nella seduta odierna.

  Gianfranco CONTE, presidente, avverte che, a seguito della richiesta in tal senso avanzata dal deputato Messina, e non avendo il Sottosegretario ritenuto di esercitare la facoltà, attribuita al Governo dall'articolo 117, comma 3, del Regolamento, di chiedere la rimessione in Assemblea delle risoluzioni, queste ultime saranno poste in votazione nella seduta odierna.
  In tale contesto suggerisce ai presentatori di formulare un testo unificato delle risoluzioni in discussione, che riprenda gli spunti contenuti in entrambi gli atti di indirizzo.

  Ignazio MESSINA (IdV) condivide il suggerimento del Presidente, dichiarandosi disponibile ad unificare le risoluzioni in discussione.

  Cosimo VENTUCCI (PdL) concorda anch'egli con la proposta del Presidente di formulare un testo unificato delle risoluzioni.

  Gianfranco CONTE, presidente, avverte che i presentatori hanno formulato un testo unificato delle risoluzioni in discussione (vedi allegato 5).

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  Ivano STRIZZOLO (PD) sottoscrive il testo unificato delle risoluzioni.

  La Commissione approva il testo unificato delle risoluzioni, che assume il numero 8-00212.

  La seduta termina alle 14.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 14 novembre 2012.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.10 alle 14.15.

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