CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 13 novembre 2012
738.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 176

INTERROGAZIONI

  Martedì 13 novembre 2012. — Presidenza del vicepresidente Angelo ZUCCHI – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Franco Braga.

  La seduta comincia alle 13.05.

5-06667 Fiorio: Sulla revisione della normativa europea in materia di liberalizzazione dei diritti di impianto delle viti.

  Il sottosegretario Franco BRAGA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Massimo FIORIO (PD), replicando, dichiara di apprezzare lo sforzo del Governo per fornire un quadro il più completo possibile della legislazione in divenire attraverso il confronto delle diverse posizioni espresse a livello europeo. Ritiene tuttavia opportuno, in particolare, che il Governo espliciti in modo chiaro la propria posizione, tenendo presente che un atteggiamento di assoluta resistenza senza proposizione di elementi di innovazione per il settore potrebbe non essere opportuno. Osserva poi che il livello della produzione mondiale è tale da aprire spazi di mercato importanti, specialmente per le produzioni italiane, le cui modalità produttive risentono di forti tipicità rispetto alle quali il sistema dei controlli è fondamentale. Ritiene inoltre che il sistema dei diritti debba essere in qualche modo governato, nel senso che ci sono aree e territori in cui le restrizioni produttive rischiano di essere penalizzanti, come per la viticoltura di montagna o per quella insulare. In tali casi, ritiene si debba usare una certa elasticità e introdurre criteri di liberalizzazione delle produzioni, seppure con alcune garanzie. Ritiene in ogni caso necessario il coinvolgimento dei consorzi e degli attori principali del settore, trattandosi di un momento di revisione di medio periodo dell'organizzazione comune del mercato del vino. Fa quindi presente che il regime dei diritti di impianto dei vigneti ha funzionato bene anche se non dappertutto, che ci sono forti sanzioni dell'Unione Europea e che ci sono aree in squilibrio produttivo, in cui si produce moltissimo vino in condizioni di lampante irregolarità.
  Invita pertanto il Governo ad intervenire, ricordando peraltro che spetta ai consorzi decidere le modalità di controllo e alle regioni di verificare e registrare lo stato dell'arte.

5-06807 Palomba: Iniziative per la semplificazione degli adempimenti burocratici a carico della piccola pesca.

  Il sottosegretario Franco BRAGA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Federico PALOMBA (IdV), replicando, fa presente che nonostante la risposta del Governo sia molto esauriente nei dettagli, da essa ci si aspettava qualcosa di più. Ricorda infatti che le nuove normative europee in materia di pesca, che obbligano alla tenuta del libro di bordo con la registrazione delle specie pescate, rappresentano Pag. 177un fardello pesante e spesso insopportabile, tenuto conto che, ad esempio, come avviene per le marinerie del Sulcis, il 50 per cento dei pescatori non possiede neanche la licenza elementare. Si tratta di operatori della piccola pesca, che non possono mettere in pericolo le specie ittiche e che pertanto andrebbero esonerati da adempimenti burocratici troppo gravosi, che li costringono a recarsi frequentemente a decine di chilometri di distanza a causa dell'assenza di una capillare rete di capitanerie.
  Invita pertanto il Governo ad attivarsi con decisione in sede europea per far comprendere che l'Europa è composta anche di realtà piccolissime a cui vanno applicati regimi diversi.

5-08364 Miglioli: Sulla riconversione dello zuccherificio di Finale Emilia.

  Il sottosegretario Franco BRAGA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Ivano MIGLIOLI (PD), replicando, ringrazia il Governo per la tempestività della risposta all'interrogazione, ma, pur riservandosi di compiere un'analisi più approfondita del suo contenuto, si dichiara insoddisfatto per diversi motivi di metodo e di merito.
  In primo luogo, ricorda che la regione Emilia Romagna, la provincia di Modena e il comune di Finale Emilia hanno espresso attraverso una protesta ufficiale la loro contrarietà all'intervento illustrato dal Governo. Ricorda peraltro che il comune di Finale Emilia è stato tragicamente colpito dagli eventi sismici del 2012 e che pertanto avrebbe richiesto un'attenzione particolare da parte del Governo. In ogni caso, fa presente che la nomina del commissario ad acta è avvenuta senza un preventivo confronto con le istituzioni locali e la proprietà. Inoltre, tale nomina non appare in grado di risolvere i problemi esistenti né di accelerare i processi di riconversione dello stabilimento, ma rischia anzi di determinare ritardi.
  Invita pertanto il Governo a riflettere, a convocare le istituzioni locali e la proprietà e a ricercare soluzioni rispettose delle esigenze del territorio, anche in considerazione del fatto che si tratta di un'area che ha subito le conseguenze di un evento sismico distruttivo.

  Angelo ZUCCHI, presidente, avverte che d'intesa con i presentatori e il rappresentante del Governo, lo svolgimento delle interrogazioni 5-05305 Nastri: 5-05523 Oliverio è rinviato ad altra seduta.
  Dichiara quindi concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.30.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 13 novembre 2012. — Presidenza del vicepresidente Angelo ZUCCHI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Franco Braga.

  La seduta comincia alle 13.30.

Norme generali sulla partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea.
C. 2854-2862-2888-3055-3866-B, approvato, in un testo unificato, dalla Camera e modificato dal Senato.

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 6 novembre 2012.

  Angelo ZUCCHI, presidente, ricorda che nella seduta del 6 novembre scorso il relatore, onorevole Cuomo, ha svolto la relazione introduttiva.

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  Antonio CUOMO (PD), relatore, sottolineando di non aver ricevuto osservazioni e richieste, formula una proposta di parere favorevole.

  Anita DI GIUSEPPE (IdV) dichiara che il suo gruppo aderirà alla proposta del relatore, ritenendo soprattutto opportuno l'adeguamento della legge n. 11 del 2005 al Trattato di Lisbona.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole avanzata dal relatore.

Riforma della legislazione in materia portuale.
C. 5453, approvata dal Senato.

(Parere alla IX Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Marcello DI CATERINA (PdL), relatore, sottolinea che il testo in esame, già approvato dal Senato, contiene una riforma organica della legge n. 84 del 1994, in materia portuale. In particolare, sulla base della constatazione della persistente debolezza del sistema logistico-portuale italiano e al contempo del suo carattere strategico, anche per i rapporti commerciali con l'oriente, il progetto di riforma – nel mantenere la distinzione tra funzioni di programmazione e controllo, attribuite a soggetti pubblici quali sono le autorità portuali, e funzioni economiche svolte dalle imprese, si muove lungo cinque direttrici principali: rivedere il riparto di competenze in materia tra Stato e regioni alla luce del nuovo Titolo V della Costituzione e conseguentemente rivedere la classificazione dei porti ed i requisiti per l'istituzione delle autorità portuali (articoli 1, 2, 7 e 12); rivedere la procedura di adozione del piano regolatore portuale (articolo 3 e 4); operare alcune modifiche nell'organizzazione delle autorità (articoli 8, 9, 10 e 11); intervenire sulla disciplina delle concessioni da parte delle autorità (articolo 17); intervenire sulle fonti di finanziamento delle autorità (articoli 14, 18 e 19).
  Con riferimento al riparto di competenze tra Stato e regioni, la materia risulta affidata, ai sensi dell'articolo 117, terzo comma, alla legislazione concorrente, salvi gli aspetti di sicurezza che sono affidati allo Stato. Questa ripartizione è ribadita dall'articolo 1, che stabilisce anche che le disposizioni della legge costituiscono principi fondamentali ai sensi dell'articolo 117.
  L'articolo 2 reca una nuova classificazione dei porti. L'attuale classificazione dei porti individua due categorie (categoria I: porti finalizzati per la difesa; categoria II: porti non finalizzati per la difesa), la seconda delle quali divisa in tre classi (classe I: porti di rilevanza economica internazionale; classe II: porti di rilevanza nazionale; classe III: porti di rilevanza regionale o interregionale). La nuova classificazione è in tre categorie: categoria I (porti finalizzati alla difesa), categoria II (porti di rilevanza nazionale e internazionale), categoria III (porti di rilevanza regionale ed interregionale). I porti di categoria II (rilevanza nazionale) devono costituire nodi di interscambio essenziali per l'esercizio delle competenze dello Stato, in relazione alla tipologia del traffico, all'ubicazione territoriale e al ruolo strategico ed ai collegamenti con le grandi reti di trasporto e di navigazione europee e transeuropee. Essi sono sempre individuati con decreto del ministro delle infrastrutture e dei trasporti e devono essere amministrati da una delle autorità portuali.
  L'articolo 7, nel ribadire l'elenco delle autorità portuali esistenti, modifica i requisiti per l'istituzione di nuove autorità (sul relativo provvedimento è previsto, con un'innovazione rispetto alla legislazione vigente, l'intesa in sede di Conferenza Stato-regioni e il parere parlamentare). I nuovi requisiti sono: tre milioni di tonnellate di merci solide (e non più tre milioni di tonnellate annue assunte al netto del 90 per cento delle rinfuse liquide); venti milioni di tonnellate di rinfuse liquide; trecentomila (e non più duecentomila) twenty feet equivalent (unità di misura dei container); Pag. 179un milione di passeggeri, con esclusione del traffico marittimo locale. Il possesso di almeno uno di questi requisiti deve essere considerato nell'arco del quinquennio precedente e non più del triennio come attualmente previsto.
  L'articolo 12 prevede l'istituzione da parte delle autorità portuali, d'intesa con le regioni, le province ed i comuni interessati, di «sistemi logistico portuali» finalizzati al coordinamento delle attività di più porti e retroporti che appartengano ad un medesimo bacino geografico ovvero siano al servizio di uno stesso corridoio transeuropeo. I porti di categoria III (rilevanza regionale o interregionale) sono invece affidati alla competenza legislativa regionale sulla base di alcuni principi direttivi individuati dall'articolo 2.
  Con riferimento alla procedura di adozione del piano regolatore portuale, l'articolo 3 prevede un iter complesso.
  Con riferimento all'organizzazione dell'Autorità, gli articoli 8, 9, 10 e 11, tra l'altro, elevano il mandato del presidente, dei componenti il comitato portuale, del segretario generale e dei componenti il collegio dei revisori dei conti da quattro a cinque anni. Si prevede inoltre, all'articolo 8, una nuova procedura di nomina del presidente, che vede una valorizzazione del ruolo del presidente della regione, che designa un candidato alla guida dell'autorità portuale, senza dover scegliere il nominativo all'interno di terne. Su questo nominativo si deve raggiungere l'intesa con il ministro delle infrastrutture che si intende raggiunta, in base al principio del silenzio-assenso se entro il termine di quarantacinque giorni non viene espresso un diniego espresso e motivato. In caso di diniego, compete al ministro l'indicazione di un nuovo nominativo. Se anche in questo non viene raggiunta l'intesa, la questione è rimessa al presidente del Consiglio, il quale decide previa deliberazione del Consiglio dei ministri ed acquisizione dell'intesa in sede di conferenza unificata.
  In materia di organizzazione dell'autorità assume rilievo anche la disposizione dell'articolo 9, che sopprime la previsione che il bilancio preventivo debba essere obbligatoriamente in pareggio o in avanzo. Rilevante è anche la soppressione, di cui all'articolo 7, della previsione per le autorità di acquisire partecipazioni in società esercenti attività accessorie e strumentali rispetto ai compiti istituzionali.
  Con riferimento alla disciplina delle concessioni da parte dell'autorità, l'articolo 17 sostituisce l'articolo 18 della legge n. 84 del 1994, relativo alla concessione di aree e banchine. Rispetto al testo vigente si segnala l'eliminazione del rinvio a un decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione, di concerto con il Ministro delle finanze, per la determinazione di canoni, durata, vigilanza e rinnovo delle concessioni. Tali determinazioni sono ora attribuite alle autorità portuali. Viene inoltre espressamente previsto che la selezione per l'assegnazione delle concessioni debba essere effettuata mediante procedura di evidenza pubblica. Si prevede poi che la durata della concessione sia determinata dall'autorità portuale (o dalla regione o dall'ente territoriale competente, per i porti di categoria III), tenendo conto del programma di investimenti del concessionario, che siano diretti a: valorizzare la qualità dei servizi da rendere all'utenza o realizzare opere portuali, assumendone l'onere a proprio esclusivo carico. Si prevede inoltre che la concessione possa essere prolungata di un terzo in ragione del programma di investimenti da effettuare.
  Con riferimento alle fonti di finanziamento delle autorità, l'articolo 14 introduce tra le entrate proprie delle autorità i diritti di porto.
  L'articolo 19 istituisce un Fondo per il finanziamento degli interventi inerenti le connessioni ferroviarie e stradali con i porti, compresi nella circoscrizione delle autorità portuali. Il Fondo è istituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed è alimentato da un accantonamento pari al 5 per cento delle risorse statali che sono destinate a investimenti dell'ANAS Spa e di Rete Ferroviaria Italiana Spa. Le suddette risorse saranno finalizzate nell'ambito dei contratti di programma delle nominate società.Pag. 180
  Quanto alle competenze della Commissione Agricoltura, fa presente che non vi sono disposizioni alle stesse direttamente riconducibili. Nelle norme relative alla classificazione dei porti (articolo 2 del progetto di legge, che modifica l'articolo 4 della legge n. 84 del 1994) viene in ogni caso esplicitamente indicata, tra le attività commerciali, l'attività peschereccia. Le imprese di pesca sono inoltre indubbiamente interessate alla disciplina dei porti, dei piani regolatori portuali, delle concessioni e delle opere in ambito portuale.

  Angelo ZUCCHI, presidente, fa presente che la Commissione Trasporti ha chiesto di acquisire i pareri delle altre Commissioni entro la settimana in corso.

  Corrado CALLEGARI (LNP) chiede che il seguito dell'esame sia rinviato ad altra seduta.

  Anita DI GIUSEPPE (IdV) concorda con il deputato Callegari, ritenendo necessario approfondire il testo e la relazione introduttiva.

  Marcello DI CATERINA (PdL), relatore, ribadisce che il provvedimento incide sono indirettamente sulle materie di competenza della Commissione Agricoltura.

  Angelo ZUCCHI, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.35.

RISOLUZIONI

  Martedì 13 novembre 2012. — Presidenza del vicepresidente Angelo ZUCCHI indi del presidente Paolo RUSSO. – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Franco Braga.

  La seduta comincia alle 13.35.

7-00937 Marco Carra, 7-01008 Rainieri, 7-01014 Beccalossi e 7-01019 Delfino: Iniziative per il risarcimento dei danni arrecati dal terremoto alla filiera dei formaggi DOP.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame della discussione congiunta delle risoluzioni, rinviata nella seduta del 31 ottobre.

  Angelo ZUCCHI, presidente, ricorda che la discussione è stata avviata nella seduta del 17 ottobre scorso ed è stata rinviata nelle sedute del 24 ottobre e 31 ottobre, nelle quali i presentatori sono stati invitati a valutare la possibilità di pervenire ad una condivisa formulazione del testo.

  Marco CARRA (PD) ricorda che nelle precedenti sedute il rappresentante del Governo ha fatto presente che le risorse che le risoluzioni prevedevano di utilizzare in favore della filiera dei formaggi DOP danneggiata dal recente terremoto – ovvero gli oltre 19 milioni di euro di cui all'articolo 59, comma 3, del decreto-legge n. 83 del 2012 – sono state azzerate, in quanto il disegno di legge di stabilità per il 2013 ne prevede il versamento all'entrata del bilancio dello Stato.
  Al riguardo, ritiene che la nuova situazione di fatto renda sostanzialmente inutile l'approvazione delle risoluzioni nel testo presentato. Pertanto, sarebbe orientato ad addivenire ad una nuova risoluzione, che impegni il Governo a risolvere il problema del risarcimento per gli operatori della filiera del parmigiano reggiano e del grana padano danneggiati dal terremoto.
  Esprime peraltro amarezza per il fatto che la sua risoluzione, presentata prima della presentazione del disegno di legge di stabilità, non sia stata votata prima che le relative risorse venissero meno, per poter almeno acquisire un impegno politico del Governo.

  Anita DI GIUSEPPE (IdV), nel ricordare che la scorsa settimana il Ministro Catania è intervenuto in Assemblea, osserva che, in assenza del Ministro, tocca al Pag. 181Sottosegretario Braga ricevere le critiche e le sollecitazioni del suo gruppo.
  Per quanto riguarda le risorse di cui all'articolo 59, comma 3, del decreto-legge n. 83, ricorda che le stesse erano precedentemente di spettanza del settore bieticolo-saccarifero, tanto che, nel corso dell'esame del predetto decreto-legge, il suo gruppo aveva chiesto che almeno una parte di quei 19 milioni di euro fossero utilizzati in favore del medesimo settore. Ora invece quelle medesime risorse – che potevano pure essere utilizzate in favore delle imprese colpite dal terremoto – sono venute meno e ciò induce a ritenere che il Governo finora abbia fatto sostanzialmente finta di investirle nell'agricoltura. A questo punto occorre perciò capire se il Governo intende operare seriamente per il rilancio del settore primario.

  Viviana BECCALOSSI (PdL) concorda con il deputato Carra circa l'esigenza di elaborare una proposta, auspicabilmente unitaria, per individuare una soluzione ai gravi problemi indicati nelle risoluzioni.
  Circa il taglio delle risorse, deve constatare che il Dicastero agricolo è di frequente prescelto per operare tagli di risorse. Si rivolge in proposito al Sottosegretario Braga, che deve subire le critiche formulate in sede parlamentare per conto del Ministro Catania, che è invece più facile vedere in televisione. A tale riguardo, si aspetterebbe che il Ministro, da tecnico, si occupi tecnicamente del Ministero e impieghi il suo tempo a difenderne le risorse e a rilanciare il settore primario, essendo stato incaricato di ciò pro tempore. In particolare, non si può dimenticare un evento come il terremoto. Invita perciò il Ministro a non andare nelle trasmissioni televisive a parlare delle eccellenze dell'agroalimentare italiano se poi manca l'impegno minimo a difendere concretamente tali eccellenze; invita altresì lo stesso Ministro a impiegare il suo tempo non per contrattare con le forze politiche la nomina a direttore dell'AGEA di un esponente del PD, ma per il sostegno e il rilancio dell'agricoltura in modo concreto e fattivo. Osserva poi che per la filiera dei formaggi DOP sarebbero necessarie cifre che per il Governo nazionale dovrebbero essere irrisorie, ma che sono invece vitali per i produttori interessati. Impegnarsi su tale tema sarebbe peraltro utile al Ministro anche nella ventilata ipotesi di una sua candidatura nella regione interessata nell'ambito delle liste di una delle forze politiche di maggioranza.

  Gian Pietro DAL MORO (PD) osserva che appare fuori luogo assimilare il Ministro ad una forza politica.

  Teresio DELFINO (UdCpTP), premesso di non condividere i toni elettoralistici utilizzati nel dibattito, che appaiono poco attinenti al tema in discussione, fa presente che la sua parte politica ha cercato di attivarsi, nell'ambito dell'esame del disegno di legge di stabilità, come ritenuto utile per offrire una risposta ai problemi dell'agricoltura e delle aree terremotate. L'esito di tale azione complessiva si vedrà in sede di Commissione Bilancio. In questa sede, invece, si tratta di affrontare una questione specifica, che dovrebbe richiamare il senso di solidarietà verso coloro che hanno subito un grave colpo dal terremoto. In questo senso, ritiene che sia utile una presa di posizione della Commissione Agricoltura, che deve individuare una soluzione e indicarla al Governo. Si dichiara perciò favorevole al percorso indicato dal collega Carra.

  Paolo RUSSO, presidente, osservando che in Commissione appare prevalente l'orientamento favorevole a ricercare una soluzione di sintesi nel nuovo contesto determinatosi, rinvia ad altra seduta il seguito della discussione.

  La seduta termina alle 13.50.

SEDE REFERENTE

  Martedì 13 novembre 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO. – Interviene il sottosegretario di Stato per le Pag. 182politiche agricole alimentari e forestali, Franco Braga.

  La seduta comincia alle 13.50.

Disposizioni in materia di raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi.
C. 1823 Carlucci, C. 2132 Fiorio, C. 5095 Di Giuseppe e C. 5191 Faenzi.

(Seguito dell'esame e rinvio – Adozione del testo base).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 6 giugno 2012.

  Paolo RUSSO, presidente e relatore, ricorda che nella seduta del 6 giugno 2012 la Commissione ha nominato un Comitato ristretto il quale, dopo numerose riunioni, lo scorso 6 novembre ha convenuto di concludere i propri lavori, sottoponendo alla Commissione un testo unificato (vedi allegato 4). Propone pertanto di adottare tale testo come testo base per il seguito dell'esame.

  La Commissione concorda.

  Paolo RUSSO, presidente e relatore, ricorda che l'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha già convenuto di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti per giovedì 15 novembre, alle ore 17.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia infine il seguito dell'esame ad altra seduta.

Attuazione dell'articolo 4 della legge 3 febbraio 2011, n. 4, in materia di etichettatura dei prodotti alimentari.
C. 5559 Sen. Vallardi, approvata dal Senato.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame della proposta di legge.

  Viviana BECCALOSSI (PdL), relatore, ricordando che il progetto di legge in esame è stato approvato in prima lettura in sede deliberante dalla 9a Commissione Agricoltura del Senato, ne illustra il contenuto.
  L'articolo 1 definisce un termine – due mesi dall'entrata in vigore della nuova legge – entro il quale devono essere approvati i decreti previsti dall'articolo 4, comma 3, della legge 3 febbraio 2011, n.4, recante norme in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari. Si tratta dei decreti del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e del Ministro dello sviluppo economico, con i quali devono essere definite le modalità per l'indicazione obbligatoria nell'etichetta dei prodotti alimentari del luogo di origine o di provenienza e dell'eventuale utilizzazione di ingredienti in cui vi sia la presenza di organismi geneticamente modificati in qualunque fase della catena alimentare. I decreti sono, altresì, chiamati ad indicare le disposizioni relative alla tracciabilità dei prodotti agricoli di origine o di provenienza del territorio nazionale
  Ricorda in proposito che la legge n. 4 del 2011 (articolo 4, comma 2) ha specificato che per i prodotti alimentari non trasformati, l'indicazione del luogo di origine o di provenienza riguarda il Paese di produzione dei prodotti; per i prodotti alimentari trasformati, l'indicazione riguarda il luogo in cui è avvenuta l'ultima trasformazione sostanziale e il luogo di coltivazione ed allevamento della materia agricola prevalente utilizzata nella preparazione o nella produzione dei prodotti.
  I decreti ministeriali in esame devono essere emanati: d'intesa con la Conferenza unificata; sentite le organizzazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale nei settori della produzione e della trasformazione; acquisiti i pareri delle competenti Commissioni parlamentari. Deve altresì essere espletata in via preventiva la procedura di cui agli articoli 4, paragrafo 2, e 19 della direttiva 2000/13/CE, che richiede una preventiva comunicazione della normativa adottata alla Commissione europea ai fini della verifica Pag. 183delle disposizioni ivi contenute rispetto alla normativa europea sull'etichettatura, contenuta nella direttiva medesima. In proposito, si ricorda che è stato approvato, ma non è ancora in vigore, il regolamento (UE) n. 1169/2011, relativo alle informazioni sugli alimenti ai consumatori, che ha, tra l'altro, abrogato la direttiva 2000/13/CE, introducendo talune novità significative sul tema dell'indicazione di origine.
  Per l'emanazione dei decreti di cui al comma 3 dell'articolo 4, la legge n. 4 del 2011 non specificava alcun termine finale, ma disponeva che la procedura per adottarli dovesse avere inizio entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge.
  L'articolo 2, inserito durante l'esame presso la Commissione Agricoltura del Senato, apporta talune modifiche all'articolo 59-bis del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, nel senso di rendere volontaria e facoltativa per i produttori la normativa ivi introdotta. Il predetto articolo ha previsto che, per contrastare la contraffazione e altre pratiche ingannevoli riguardanti i prodotti agricoli ed alimentari, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali adotti, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, un regolamento per definire le modalità per l'integrazione dell'etichettatura con sistemi di sicurezza realizzati dall'Istituto poligrafico e zecca dello Stato. Tali modalità si dovranno basare prevalentemente su elementi elettronici e telematici prevedendo, ove possibile, l'utilizzo di dispositivi o mezzi tecnici di controllo a distanza. L'ambito di applicazione della nuova normativa riguarda i prodotti agricoli ed alimentari di qualità (DOP, IGP, STG, biologici o anche solo vincolati alle norme qualitative delle singole OCM). I costi di realizzazione e di gestione del sistema sono a carico dei soggetti che si avvalgano dell'etichettatura in questione.
  Con la modifica introdotta dall'articolo 2 si precisa che l'adozione del nuovo sistema di etichettatura deve intendersi volontaria e facoltativa per i produttori, chiarendo, in tal modo, la portata normativa del disposto, nel senso della non obbligatorietà.
  Ricorda in proposito che la Commissione Agricoltura ha già svolto sulla questione talune audizioni informali (sedute del 16 e 24 ottobre 2012), nelle quali sono stati ascoltati i rappresentanti dell'Associazione italiana consorzi indicazioni geografiche (AICIG) e delle principali organizzazioni del settore vitivinicolo.

  Sandro BRANDOLINI (PD) osserva che i gruppi dovranno valutare se apportare modifiche al provvedimento in esame. A suo giudizio, infatti, se il sistema di etichettatura anticontraffazione è volontario e facoltativo, non è necessaria una norma che lo preveda; la disciplina legislativa in questione andrebbe pertanto soppressa oppure resa efficace con le opportune modifiche. Invita pertanto a valutare la possibilità di definire in modo unitario le eventuali modifiche; in caso contrario, si potrà procedere in via ordinaria all'esame degli emendamenti.

  Viviana BECCALOSSI (PdL), relatore, si dichiara disponibile a valutare eventuali proposte di modifica volte a migliorare il testo in esame

  Paolo RUSSO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini.
C. 5565 Sen. Mongiello, approvata dal Senato.

(Rinvio dell'esame).

  Paolo RUSSO, presidente, avverte che il relatore Oliverio ha comunicato di non poter intervenire alla seduta odierna. Avverte altresì che, sentito il relatore, proporrà all'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, di svolgere Pag. 184immediatamente un ciclo di audizioni informali, così da procedere speditamente nell’iter, eventualmente in sede legislativa.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia l'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.05.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 13 novembre 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Franco Braga.

  La seduta comincia alle 14.05.

Proposta di nomina del dottor Guido Tampieri a direttore dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA).
Nomina n. 159.

(Rinvio del seguito dell'esame).

  Paolo RUSSO, presidente, ricorda che nella seduta del 31 ottobre scorso il relatore, onorevole Taddei, aveva chiesto il rinvio dell'esame per acquisire ulteriori elementi in merito alla proposta di nomina e che sul tema si è svolto un dibattito.

  Vincenzo TADDEI (PT) fa presente che gli era stato preannunciato da parte del Ministero competente l'invio di una nuova stesura del curriculum del candidato. In attesa di tale invio, chiede che l'esame sia ulteriormente rinviato.

  Paolo RUSSO, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

  Marco CARRA (PD) richiama l'attenzione della Commissione sulle possibili conseguenze delle indicazioni fornite dalla regione Lombardia in tema di denuncia dei danni subiti dalle imprese a seguito del terremoto. In particolare, la regione Lombardia ha evidenziato la possibilità di non depositare, in via preliminare, la perizia giurata sui danni subiti. Tuttavia, il decreto-legge n. 174 riserva l'accesso al finanziamento per il pagamento dei debiti tributari alle imprese in possesso dei requisiti per il risarcimento dei danni, tra i quali potrebbe ritenersi compresa la perizia giurata. Vi è pertanto il rischio che, seguendo le indicazioni della regione Lombardia, le imprese possano trovarsi nelle condizioni di non poter accedere allo speciale finanziamento sopra indicato. Invita pertanto i gruppi ad impegnarsi in tutti i modi nell'individuazione di una soluzione al problema posto, visto che non vi è più la possibilità di modificare il decreto-legge n. 174.

  Paolo RUSSO, presidente, prendendo atto dell'intervento del collega Carra, ritiene che la Commissione possa assumere iniziative per porre rimedio al problema segnalato.

  La seduta termina alle 14.10.

COMITATO RISTRETTO

  Martedì 13 novembre 2012.

Disposizioni per il contenimento dei danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole e zootecniche.
C. 781 Carlucci, C. 2117 Bellotti, C. 2354 Cenni, C. 4414 Nola, C. 4588 Negro e C. 5340 Consiglio regionale della Lombardia.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.10 alle 14.15.

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Rilancio del comparto ippico per la tutela delle razze equine.
C. 5133 Brandolini, C. 5182 Marinello, C. 5196 Faenzi, C. 5262 Delfino, e C. 5304 Callegari.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.15 alle 14.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.20 alle 14.25.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMITATO RISTRETTO

Norme per la valorizzazione dei prodotti alimentari provenienti da filiera corta a chilometro zero e di qualità.
C. 1481 Realacci, C. 2876 De Girolamo, C. 3022 Cosenza, C. 4544 Dima, C. 5112 Delfino e C. 5237 Fogliato.

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