CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 8 novembre 2012
734.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 8 novembre 2012. — Presidenza del vicepresidente Carlo CICCIOLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Cecilia Guerra.

  La seduta comincia alle 12.35.

  Carlo CICCIOLI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Ne dispone, pertanto, l'attivazione.
  Ricorda inoltre che ciascuna interrogazione può essere illustrata dal presentatore per non più di un minuto. All'illustrazione segue la risposta del Governo, per non più di tre minuti, e la replica dell'interrogante, per non più di due minuti.

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5-08406 Burtone: Riduzione degli stanziamenti per la ricerca in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

  Giovanni Mario Salvino BURTONE (PD) illustra l'interrogazione in titolo, chiedendo in particolare al sottosegretario Guerra quale sia la reale situazione concernente l'entità delle risorse stanziate per la ricerca in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Riporta a tal proposito le preoccupazioni espresse da parte del personale del soppresso ISPESL in ordine alla realizzazione di progetti che sembrerebbe compromessa a causa della riduzione degli stanziamenti.

  Il sottosegretario Cecilia GUERRA risponde all'interrogazione in titolo, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Giovanni Mario Salvino BURTONE (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta in considerazione delle rassicurazioni da essa emerse.

5-08407 Laura Molteni: Adozione di eventuali iniziative a seguito della sentenza n. 132 del 2012 del TAR del Veneto.

  Sabina FABI (LNP) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmataria, soffermandosi soprattutto sulla vicenda dalla quale l'interrogazioni in titolo ha tratto origine, concernente il caso di una donna alla quale è stato richiesto il pagamento dell'IMU nonostante fosse stata ricoverata presso una casa di riposo data la sua comprovata invalidità e il bisogno di assistenza continuativa.

  Il sottosegretario Cecilia GUERRA risponde all'interrogazione in titolo, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Sabina FABI (LNP), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta fornita dal sottosegretario Guerra.

5-08408 Bocciardo: Monitoraggio delle case famiglia distribuite sul territorio nazionale, con particolare riferimento alla regione Calabria.

  Mariella BOCCIARDO (PdL) illustra l'interrogazione in titolo, evidenziando la necessità di predisporre un sistema di monitoraggio delle case famiglie presenti sul territorio nazionale, con particolare riferimento alla regione Calabria in quanto risulta che stanziamenti erogati a quella regione in favore delle case famiglia non siano mai arrivati a destinazione.

  Il sottosegretario Cecilia GUERRA risponde all'interrogazione in titolo, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Mariella BOCCIARDO (PdL), replicando, si dichiara, soddisfatta della risposta, nella consapevolezza del fatto che le competenze del Ministero del lavoro e delle politiche sociali arrivano fino a un certo punto. Sottolinea tuttavia di mantenere una forte attenzione sulle case famiglia in quanto a seguito della chiusura degli orfanotrofi, intervenuta nel 2006, la situazione è tutt'altro che chiara. Accade spesso infatti che le case famiglia siano nelle mani delle cooperative e che pertanto intorno ad esse si venga a creare un vero e proprio business.

  Carlo CICCIOLI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 12.50.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 8 novembre 2012 — Presidenza del vicepresidente Carlo CICCIOLI.

  La seduta comincia alle 12.50.

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Sull'ordine dei lavori.

  Laura MOLTENI (LNP), riferendosi al resoconto sommario della seduta della Commissione affari sociali di ieri, mercoledì 7 novembre, con riferimento alla discussione della proposta di legge recante «Norme riguardanti interventi in favore delle gestanti e delle madri volti a garantire il segreto del parto alle donne che non intendono riconoscere i loro nati» (A.C. 3303 e abb.) evidenzia alcune incompletezze del verbale oltre al suo disappunto in ordine allo svolgimento accelerato dei lavori della Commissione nella giornata di ieri nonostante si affrontasse un emendamento attinente ad un tema così delicato come quello della procreazione medicalmente assistita, disciplinato dalla legge 19 febbraio 2004, n.40. In merito per alcuni aspetti si era sentita rassicurata dal Presidente.
  Rimarcando che nella seduta della Commissione nella giornata di ieri, il suo intervento fosse l'unico in disaccordo rispetto ai membri presenti nella Commissione per assenza di interventi da parte dei medesimi, riscontrava quindi il favore degli stessi in vista dell'approvazione di tale emendamento. In tal senso evidenzia anche l'assunzione diretta di responsabilità politica da parte dei medesimi.
  Sulla base delle perplessità già manifestate nella seduta precedente, ricordando anche la palese incongruenza riferita al fatto che possano essere impegnate risorse pubbliche per consentire alla madre prima la procreazione assistita per un figlio voluto e poi alla stessa la possibilità di disfarsi del medesimo una volta nato, nonché la possibilità dell'ingenerarsi di eventuali speculazioni, rimarcava, inoltre, la necessità di approfondimenti su questioni così delicate nonché l'attesa di abbinamento della nuova proposta di legge a prima firma Molteni.
  Esprimeva, quindi, il voto di astensione della Lega Nord sull'emendamento Palagiano e complessivamente sul provvedimento.
  Evidenzia quindi la non disponibilità a proseguire su questo testo in via legislativa enunciando la proposizione di emendamenti ad hoc.

  Mariella BOCCIARDO (PdL), relatore, conferma il fatto che il presidente e relatore Palumbo avrebbe dato delle rassicurazioni in ordine alla non sostanziale incidenza sulla legge n. 40 del 2004 dell'emendamento Palagiano 1.1.

  Paola BINETTI (UdCpTP), ricordando di non aver partecipato alla votazione del predetto emendamento in quanto nella seduta di ieri ha preso parte ai lavori della Commissione con un certo ritardo e comunque dopo che il primo punto all'ordine del giorno era stato trattato, rileva tuttavia che sarebbe stato corretto, sotto il profilo della chiarezza dei rapporti, se ci fosse stato preventivamente un confronto tra tutti i gruppi prima di procedere all'approvazione di un emendamento così delicato.
  Dopo aver precisato che dal punto di vista procedurale non ha nulla da eccepire circa lo svolgimento della seduta di ieri, ribadisce che si tratta piuttosto di una questione attinente al clima e al contesto in cui si svolgono i lavori della Commissione.
  Entrando nel merito dell'emendamento Palagiano 1.1, osserva come la cancellazione della norma della legge n. 40 del 2004, ai sensi della quale la madre del nato a seguito dell'applicazione di tecniche di procreazione medicalmente assistita non può dichiarare la volontà di non essere nominata, significa incidere in maniera pesante su quella legge che è improntata proprio sul desiderio di maternità.
  Per le ragioni esposte, dichiara che il gruppo dell'Unione di Centro non darà il consenso al trasferimento alla sede legislativa della proposta di legge concernente interventi volti a garantire il segreto del parto alle donne che non intendono riconoscere i loro nati (A.C. 3303 e abb.).

  Anna Margherita MIOTTO (PD) ravvisa come il dibattito in corso sia assolutamente Pag. 77anomalo in quanto, se qualche deputato aveva intenzione di intervenire sul merito dell'emendamento Palagiano 1.1 avrebbe dovuto farlo nella sede propria, rappresentata dalla seduta della XII Commissione svoltasi nella giornata di ieri. Precisa, dunque, di aver approvato l'emendamento in discussione con assoluta convinzione, in quanto ritiene che non si possa sindacare ciò che può provare una donna durante la maternità e al momento del parto, per cui è necessario tutelare allo stesso modo tutti i figli, siano essi frutto di parto naturale ovvero di procreazione medicalmente assistita.
  Ribadisce di non comprendere il senso del dibattito ex post laddove in sede di approvazione del suddetto emendamento non si è svolto alcun intervento sul merito ed esso è stato approvato in un clima di assoluta tranquillità né quello delle dichiarazioni apparse sui giornali di oggi. Ne riporta alcune, secondo le quali attraverso l'approvazione del più volte richiamato emendamento si sarebbe aperta la strada all'introduzione della procreazione medicalmente assistita eterologa, stravolgendo così la legge n. 40 del 2004. Rileva dunque l'assurdità di tale dichiarazione, specificando che il contenuto dell'emendamento Palagiano 1.1 ha un senso proprio in connessione al fatto che in Italia è consentita la sola procreazione medicalmente assistita omologa.
  Per quanto riguarda infine la questione concernente il trasferimento alla sede legislativa della proposta di legge n. 3303, fa notare che, come è ovvio, qualsiasi provvedimento viene approvato dalla Commissione in sede legislativa solo ove vi sia accordo tra i gruppi parlamentari.

  Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD), con riferimento a ciò che è accaduto nella giornata di ieri, fa presente come il contenuto dell'emendamento Palagiano 1.1 fosse assolutamente chiaro per chiunque lo abbia letto. Così come è chiaro il senso della proposta di legge n. 3303, che è quello di salvaguardare le gestanti e le madri che non intendono riconoscere i loro nati. Tuttavia, è la stessa proposta di legge n. 3303, a prescindere dall'emendamento ad essa approvato, ad essere oggetto di rilievi critici, in quanto in grado di innescare meccanismi che potrebbero addirittura prefigurare le basi per un mercato grigio dell'adottabilità dei bambini. Dopo aver evidenziato che i bambini non riconosciuti che vengono ospitati in apposite strutture di accoglienza e in case famiglia purtroppo vi permangano troppo a lungo, sottolinea l'incongruenza di chi, da un lato, vorrebbe garantire una personalità, scientificamente inesistente, all'embrione riconoscendo la sua adottabilità, e dall'altro intende garantire la disconoscibilità del nascituro al momento del parto anche per le donne che ricorrono alla procreazione medicalmente assistita. Infine, ritiene che su temi così importanti e delicati per la salute delle donne la Commissione debba discutere in modo molto approfondito ed adeguato, anche al fine di fare chiarezza sulle effettive finalità della proposta di legge C. 3303.

  Lucio BARANI (PdL), dopo aver fatto presente di non aver partecipato alla seduta di ieri in quanto impegnato nella riunione della Commissione errori in campo sanitario insieme al suo presidente, on. Palagiano, intende evidenziare come in qualità di rappresentante del gruppo Pdl in Commissione avrebbe dato indicazioni diverse sull'emendamento Palagiano, sebbene personalmente lo condivida. Rileva poi come il presente dibattito coinvolga due questioni in realtà distinte: la prima concerne la necessità di rivedere la legge n. 40 del 2004, in quanto non si può negare che dalle restrizioni imposte da tale legge è scaturito una sorta di «turismo filiale».
  La seconda questione riguarda invece l'emendamento approvato nella seduta di ieri, la cui rilevanza è stata sottovalutata, mentre invece avrebbe dovuto essere oggetto di un dibattito più approfondito.
  Ritiene infine che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento Palagiano 1.1, non vi siano i presupposti per consentire il trasferimento alla sede legislativa della proposta di legge n. 3303.

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  Carlo CICCIOLI, presidente, avverte che riferirà al presidente Palumbo della contestazione al resoconto della seduta di ieri della Commissione fatta dal deputato Laura Molteni nonché del dibattito che ne è scaturito. Fa presente che eventuali comunicazioni concernenti richieste di rettifica o di integrazione del resoconto della predetta seduta della Commissione dovranno essere inviate per iscritto da ciascun deputato interessato con riferimento, ovviamente, al proprio intervento.
  In merito all'accaduto, rileva che, pur avendo egli stesso votato a favore dell'emendamento Palagiano 1.1 senza averne valutato attentamente la portata, non può non riconoscere come tale emendamento fosse scritto in maniera assolutamente chiara e come nelle convocazioni relative alle sedute della Commissioni affari sociali fosse ben evidenziata l'avvertenza concernente la scadenza del termine per la presentazione degli emendamenti alla proposta di legge n. 3303, fissato in sede di ufficio di presidenza della Commissione stessa al 30 ottobre 2012. Osserva infine che quanto accaduto ieri presso la XII Commissione in sede di votazione dell'emendamento Palagiano 1.1 potrebbe fare pensare all'introduzione dell'istituto del «consenso distratto».

Disposizioni in materia di riconoscimento dei figli naturali.
C. 2519-3184-3247-3516-3915-4007-4054-B, approvato, in un testo unificato, dalla Camera e modificato dal Senato.

(Parere alla II Commissione).
(Esame e conclusione – Nulla osta).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Mariella BOCCIARDO (PdL), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata a esprimere alla II Commissione (Giustizia) il prescritto parere sulle parti di competenza del testo unificato dei progetti di legge n. 2519 e abbinati, recante disposizioni in materia di riconoscimento dei figli naturali, già approvato dalla Camera e successivamente modificato dal Senato.
  Ricorda altresì che la XII Commissione, chiamata a pronunciarsi su tale provvedimento anche in prima lettura, in quell'occasione ha deliberato nel senso di esprimere il nulla osta all'ulteriore corso dell'esame, avendo ravvisato l'assenza di specifiche norme di competenza della Commissione.
  Rileva quindi che, anche alla luce delle modifiche apportate dal Senato, non si può che ribadire come il suddetto provvedimento si riconnetta alle competenze della Commissione affari sociali in modo solo generico, in quanto concerne la posizione giuridica dei minori.
  Fa altresì presente che per quanto riguarda il contenuto del provvedimento in oggetto, che si compone di sei articoli, in questa sede si soffermerà sulle principali modifiche ad esso apportate nel corso dell’iter al Senato: tra queste segnala, in particolare, il comma 3 dell'articolo 1 – recante disposizioni in materia di filiazione – che riformula l'articolo 251 del codice civile, ampliando la possibilità di riconoscimento dei figli incestuosi.
  Un'ulteriore modifica introdotta dal Senato concerne la riformulazione dell'articolo 276 del codice civile, in materia di legittimazione passiva alla domanda di dichiarazione giudiziale di paternità naturale (articolo 1, comma 5). La disposizione regola il caso (ora non previsto) in cui, morto il genitore, siano venuti meno anche i suoi eredi, parimenti legittimati passivi rispetto alla domanda. In tale ipotesi, il figlio naturale può proporre l'azione nei confronti di un curatore nominato dal giudice davanti al quale il giudizio deve essere promosso.
  Fa presente, poi, che il Senato ha modificato alcuni dei criteri direttivi previsti dall'articolo 2, recante la delega al Governo per la revisione delle disposizioni vigenti in materia di filiazione.
  Durante l'esame al Senato è stato inoltre integralmente riformulato il contenuto dell'articolo 3 del provvedimento, che nella versione attuale reca una modifica Pag. 79all'articolo 38 delle disposizioni per l'attuazione del codice civile, nonché disposizioni a garanzia dei diritti dei figli agli alimenti e al mantenimento. Il nuovo articolo 3, in particolare, sottrae al tribunale per i minorenni, attribuendola al tribunale ordinario, la competenza sulle controversie relative all'esercizio della potestà e all'affidamento anche dei figli naturali. Inoltre, riconosce allo stesso tribunale ordinario anziché al tribunale dei minorenni la competenza in una serie di materie: disciplina dell'amministrazione del fondo patrimoniale; costituzione dell'usufrutto sui beni di un coniuge in relazione alle necessità della prole; riconoscimento dei figli naturali; affidamento del figlio naturale e suo inserimento nella famiglia legittima; assunzione del cognome del minore; autorizzazione all'impugnazione del riconoscimento del figlio naturale; decisioni nell'interesse del figlio in caso di contrasto tra i genitori, esercizio della potestà dei genitori; dichiarazione giudiziale di paternità o maternità. Con riferimento poi all'adozione da parte del giudice di provvedimenti in presenza di una condotta del genitore pregiudizievole per i figli (articolo 333 del codice civile), viene confermata la competenza del tribunale per i minorenni, salvo che sia in corso un procedimento di separazione o divorzio o in materia di esercizio della potestà genitoriale, nel qual caso la competenza è attribuita al giudice ordinario.
  Il comma 2 dell'articolo 3 detta disposizioni relative agli adempimenti in materia di alimenti e mantenimento dei figli. In particolare, si prevedono obblighi di prestazione di garanzie personali o reali nonché il possibile sequestro dei beni del genitore obbligato. I provvedimenti giudiziali, ove definitivi, permettono l'iscrizione di ipoteca sui beni del debitore ai sensi dell'articolo 2818 del codice civile.
  Osserva, quindi, che il Senato ha altresì modificato l'articolo 4, relativo alle disposizioni transitorie, introducendo norme aventi natura di coordinamento, mentre non risultano modificati gli articoli 5 e 6 del provvedimento in esame, recanti rispettivamente modifiche alle norme regolamentari in materia di stato civile nonché la clausola di invarianza finanziaria.
  Fa presente infine come presso la Commissione di merito siano stati respinti ovvero ritirati dai presentatori gli emendamenti presentati al testo licenziato dal Senato, anche a seguito dell'appello rivolto dalla relatrice, onorevole Mussolini, la quale ha invitato tutte le forze politiche a soprassedere sulle singole questioni poste dalle modifiche introdotte dal Senato nel timore che, ove fossero apportate ulteriori modifiche al testo da parte della Camera, non vi sarebbe il tempo per approvare una legge di cui la stessa relatrice ha sottolineato l'importanza, ispirandosi il provvedimento in oggetto al principio secondo il quale tutti i figli devono avere lo stesso stato giuridico sia sotto il profilo del diritto sostanziale che sotto il profilo del diritto processuale.
  Alla luce di quanto esposto, condividendo le finalità complessive del provvedimento in esame, che non reca, peraltro, specifiche norme di competenza della Commissione, propone di esprimere il nulla osta all'ulteriore corso dell'esame.

  Anna Margherita MIOTTO (PD), dichiara il voto favorevole da parte del gruppo del Partito Democratico alla proposta di parere del relatore, condividendo in particolare l'esigenza di non apportare ulteriori modifiche al testo del provvedimento in quanto la necessità di un'eventuale ulteriore lettura da parte del Senato rischierebbe di comprometterne l'approvazione definitiva entro la fine della legislatura.

  Paola BINETTI (UdCpTP), ripercorrendo nel tempo la ratio della normativa sul riconoscimento dei figli naturali e della tutela giuridica che giustamente si è via via sempre più rafforzata, ricorda come tale ratio si sia fondata originariamente nella esigenza di assicurare un clima di calore e affettività intorno a questi bambini al fine di recuperare il vulnus in essi provocato dall'essere nati fuori dal matrimonio, Pag. 80vulnus che fortunatamente oggi è sempre meno grave, data l'ampia diffusione del fenomeno. Successivamente, a queste ragioni si sono aggiunte motivazioni di natura più materiale: in altre parole la normativa e la giurisprudenza hanno fatto sì che fosse soddisfatto anche il bisogno economico, tutelando tali bambini anche dal punto di vista del benessere economico.
  Annuncia quindi il voto favorevole alla proposta del relatore, ritenendo che il testo in esame, per quanto certamente imperfetto, costituisca un netto passo in avanti verso i diritti dei figli nati fuori dal matrimonio, ampliando anche la possibilità di riconoscimento dei figli incestuosi.

  Laura MOLTENI (LNP) dichiara il voto favorevole da parte del gruppo della Lega Nord alla proposta di legge in titolo, evidenziando come si tratti di un provvedimento atteso da lungo tempo, che introduce disposizioni innovative e condivisibili al fine di offrire maggiori garanzie ai figli nati al di fuori del matrimonio. Avendo ascoltato gli interventi di altri colleghi che si sono espressi a favore del provvedimento in esame, rileva la presenza di una contraddizione dal momento che gli stessi deputati che sostengono una proposta di legge volta a garantire i diritti dei figli naturali solo ieri hanno approvato una disposizione volta a consentire il disconoscimento di figli nati, voluti attraverso la procreazione medicalmente assistita. In generale, ritiene poco congruo il fatto che la Commissione si preoccupi di legiferare in materia di randagismo quando poi vota a favore di provvedimenti che consentono alle madri che hanno fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita di cambiare idea e di abbandonare i propri figli, tra l'altro nonostante i costi di tali interventi.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva all'unanimità la proposta di parere del relatore.

Disposizioni per il coordinamento della disciplina in materia di abbattimento delle barriere architettoniche.
Nuovo testo C. 4573 Motta.

(Parere alla VIII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Luciana PEDOTO (PD), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere di competenza alla VIII Commissione (Ambiente, territorio e lavori pubblici) sulla proposta di legge n. 4573, recante disposizioni per il coordinamento della disciplina in materia di abbattimento delle barriere architettoniche, nel testo risultante dagli emendamenti approvati.
  La proposta di legge in esame, composta da un unico articolo, è volta a prevedere l'emanazione di un unico regolamento da parte del Governo ove far confluire e coordinare le diverse disposizioni attualmente vigenti, al fine di promuovere l'adozione e la diffusione della progettazione universale in attuazione e in conformità ai principi espressi dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 13 dicembre 2006, ratificata con legge 3 marzo 2009, n. 18, di garantire l'omogeneità e l'unitarietà della disciplina relativa agli edifici pubblici e privati e negli spazi e servizi pubblici o aperti al pubblico. Il riferimento alla promozione e all'adozione della progettazione universale in conformità ai principi citati dalla Convenzione è stato aggiunto nel corso dell'esame in Commissione e tiene conto di quanto rilevato nel documento della Conferenza delle regioni e delle province autonome del 4 aprile 2012. Il riferimento alla progettazione universale ha pertanto sostituito il concetto di eliminazione delle barriere architettoniche presente nella proposta originariamente presentata.Pag. 81
  Ai sensi del comma 1, il predetto regolamento deve essere adottato con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro dell'economia e delle finanze, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio di Stato. Sullo schema di regolamento dovrà essere altresì: acquisito, per i relativi profili di competenza, il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici; sentita la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo n. 281 del 1997; acquisito il parere delle Commissioni parlamentari competenti per materia.
  Il comma 2 dispone quindi l'abrogazione del decreto del Presidente della Repubblica n. 503 del 1996 e del decreto ministeriale n. 236 del 1989 a decorrere dalla data di entrata in vigore del nuovo decreto del Presidente della Repubblica.
  Il comma 3, introdotto nel corso dell'esame in Commissione, prevede la ricostituzione della Commissione di studio permanente, di cui all'articolo 12 del decreto ministeriale 14 giugno 1989, n. 236, nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente, con il compito di individuare la soluzione a eventuali problemi tecnici derivanti dall'applicazione della normativa in materia di abbattimento delle barriere architettoniche, di elaborare proposte di modifica e aggiornamento e di adottare linee guida tecniche basate sulla progettazione universale ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera f), della Convenzione delle Nazioni Unite del 13 dicembre 2006; tale articolo fa infatti rientrare tra gli obblighi generali degli Stati contraenti quello di promuovere la progettazione universale nello sviluppo di standard e linee guida.
  Dopo aver ribadito il proprio favore per l'introduzione nella proposta di legge in titolo del concetto di «progettazione universale», da lei ritenuto particolarmente importante, rileva tuttavia che, in sede di espressione del parere alla Commissione di merito, si potrebbe fare presente l'esigenza di coordinare tale proposta con altri provvedimenti vertenti sulla stessa materia, attualmente in corso di esame alla Camera, quale la proposta di legge recante norme per l'inserimento dello studio della tecnica e della tecnologia atte al superamento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e privati nei programmi didattici delle scuole secondarie di secondo grado e nell'ambito degli insegnamenti impartiti presso le università, nonché introduzione di sanzioni penali per il mancato adeguamento di edifici e spazi pubblici alla vigente normativa in materia di eliminazione delle barriere architettoniche (A.C. 2367).
  Inoltre, ritiene che sarebbe opportuno segnalare alla Commissione di merito l'opportunità di fissare i termini per l'emanazione del regolamento previsto dalla proposta di legge in esame nonché per l'espressione dei pareri da parte delle Commissioni parlamentari competenti.
  In conclusione, si riserva di formulare una proposta di parere alla luce delle considerazioni svolte e di quelle che emergeranno nel corso del dibattito.

  Laura MOLTENI (LNP), dopo l'illustrazione della relazione svolta dalla collega Pedoto, fa notare tuttavia come da diversi mesi a questa parte i relatori su vari provvedimenti siano sempre esponenti di gruppi della maggioranza. Reputa quindi opportuno che vi sia un maggior coinvolgimento dei deputati dell'opposizione.

  Carlo CICCIOLI (PdL), presidente, ricorda all'onorevole Molteni che, ai sensi dell'articolo 79, comma 3, del regolamento della Camera, è compito del presidente della Commissione designare i relatori per i vari provvedimenti in discussione. Per i casi di maggior rilievo e, comunque, quando lo reputa opportuno, il presidente della Commissione può anche stabilire che per uno stesso provvedimento vi siano due o più relatori. Ciò precisato, assicura comunque che riferirà al presidente Palumbo in ordine a quanto rilevato dal deputato Laura Molteni. Nessun Pag. 82altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.55 alle 14.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMITATO RISTRETTO

Norme per il riconoscimento della sindrome post polio come malattia cronica e invalidante.
C. 3367 Codurelli e C. 5183 Patarino.

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