CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 novembre 2012
733.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 73

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 7 novembre 2012. — Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. — Interviene il sottosegretari di Stato per l'economia e le finanze Vieri Ceriani.

  La seduta comincia alle 13.35.

  Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Pag. 74Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-08385 Fluvi: Attuazione delle norme di contrasto all'evasione fiscale contenute nel decreto-legge n. 201 del 2011.

  Alberto FLUVI (PD), rinuncia ad illustrare la propria interrogazione.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Alberto FLUVI (PD) ringrazia il Sottosegretario per la risposta, dalla quale si evince tuttavia che sono ancora in fase di elaborazione, o di emanazione, i provvedimenti di attuazione relativi alla cosiddetta fatturazione elettronica, all'emersione di base imponibile attraverso il monitoraggio delle movimentazioni dei rapporti di natura finanziaria, alla semplificazione delle richieste agli intermediari finanziari dei dati di natura finanziaria da parte di altre pubbliche amministrazioni, nonché alla riduzione del limite per la tracciabilità dei pagamenti a 1.000 euro per il contrasto all'uso del contante.
  Rileva, quindi, come, sebbene il decreto-legge n. 201 del 2011, cosiddetto «Salva Italia» sia stato approvato dal Parlamento circa un anno fa, le predette disposizioni, nonché altre norme di contrasto all'evasione, richiedano tuttora un intervento attuativo da parte del Ministero dell'economia e delle finanze e, in particolare, dell'Agenzia delle entrate.
  Nell'osservare, in proposito, come si profili il rischio di una perdita di efficacia nell'azione di contrasto dei fenomeni evasivi ed elusivi, evidenzia come lo scopo dell'atto di sindacato ispettivo sia, in tale contesto, quello di stimolare il Governo e le strutture competenti dell'Amministrazione finanziaria a lavorare per dare piena attuazione a quanto stabilito dal decreto-legge n. 201 del 2011, affinché il contrasto all'evasione smetta di essere collegato ai cosiddetti blitz, cui la stampa dà sempre grande risalto, e diventi oggetto dell'attività quotidiana dell'Agenzia delle entrate.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI ritiene doveroso precisare, ad integrazione della risposta, che la procedura volta all'attuazione della disposizione concernente l'archiviazione dei dati relativi alle movimentazioni dei rapporti di natura finanziaria, che potranno essere utilizzati dall'Agenzia delle entrate anche per elaborare liste selettive di contribuenti a maggior rischio di evasione, è in fase di completamento.
  Evidenzia, altresì, come l'elaborazione della bozza di provvedimento mediante il quale sono fissate le modalità di comunicazione delle predette movimentazioni abbia determinato un notevole lavoro, richiedendo, preliminarmente, il coinvolgimento dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali, nonché la creazione di una nuova infrastruttura informatica, la quale diventerà operativa entro la fine del corrente anno.
  Inoltre, può ritenersi ormai quasi completata, dopo un lungo e complesso lavoro di coordinamento, anche tecnico, che ha visto coinvolti tutti gli operatori di mercato, le imprese, la Confindustria e l'Associazione bancaria italiana, la procedura per l'attuazione della cosiddetta fatturazione elettronica, la quale, pur riguardando, per ora, soltanto la pubblica amministrazione, è molto importante in vista del recepimento della direttiva 2010/45/UE. Infatti, i competenti uffici dell'Amministrazione finanziaria stanno apportando allo schema di regolamento, che definisce le regole tecniche in materia, le modifiche necessarie per tenere conto dei rilievi, peraltro di carattere formale, espressi dal Consiglio di Stato, in sede consultiva, sullo schema di regolamento.
  Assicura, quindi, che il Governo si farà interprete, presso l'Agenzia delle entrate, dell'azione di stimolo svolta dall'interrogante, affinché sia esperita ogni azione idonea a consentire la più rapida attuazione Pag. 75delle misure di contrasto dell'evasione menzionate nell'atto di sindacato ispettivo.

  Alberto FLUVI (PD), pur ribadendo come l'unico provvedimento già emanato sia quello del Direttore dell'Agenzia delle entrate del 12 luglio 2012, mediante il quale è stata data attuazione al regime premiale per gli operatori economici che risultano congrui e coerenti alle risultanze degli studi di settore, non dubita della volontà del Governo di procedere con rinnovata lena nel contrasto dei fenomeni evasivi ed elusivi, sebbene sia lecito nutrire qualche dubbio, allo stato, in merito alla tempestività dell'azione svolta dalle strutture competenti dell'Amministrazione finanziaria, in particolare dell'Agenzia delle entrate, per dare attuazione alle richiamate disposizioni del decreto-legge n. 201 del 2011.

5-08386 Della Vedova e Di Biagio: Iniziative per tutelare i risparmiatori danneggiati dal fallimento della società Deiulemar compagnia di navigazione Spa.

  Aldo DI BIAGIO (FLpTP) rileva come l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, intenda portare all'attenzione del Governo la vicenda – che rappresenta uno dei tanti drammi italiani – della società Deiulemar, la quale ripropone la ricorrente storia di una società che opera nell'illecito, di una dirigenza truffaldina e di bilanci falsi.
  In particolare, ha fatto le spese di tali operazioni illecite uno stuolo di piccoli risparmiatori, i quali hanno sottoscritto i certificati obbligazionari che la società ha emesso al di fuori delle procedure previste dalla normativa vigente e senza rispettare i limiti di cui all'autorizzazione della CONSOB, confidando, evidentemente, nell'esistenza di tale autorizzazione, nonché nella certificazione dei bilanci della Deiulemar da parte di un'autorevole società di revisione contabile, e non avendo, quindi, alcun elemento per immaginare il gioco di scatole cinesi che si nascondeva dietro i loro investimenti.
  Peraltro, sia il Governo, sia gli enti preposti alla vigilanza, erano già a conoscenza dei comportamenti anomali della società di navigazione. Infatti, nel dare riscontro ad un atto di sindacato ispettivo sulla medesima materia, il Governo aveva evidenziato come la società fosse stata sottoposta, dal 2000, ad indagini giudiziarie per abusivo esercizio dell'attività finanziaria, a seguito dell'emissione di prestiti obbligazionari e, inoltre, come la Banca d'Italia avesse inviato, nel 2002, una segnalazione all'autorità giudiziaria, ai sensi dell'articolo 331 del codice di procedura penale, denunciando l'anomalo volume dei prestiti obbligazionari iscritti a bilancio negli esercizi 1999 e 2000.
  Ciò nonostante, non sembra che sia stato fatto molto per impedire che il dissesto della società, paragonabile a quello della Parmalat di un decennio fa, danneggiasse i risparmiatori che avevano acquistato i certificati obbligazionari.
  Chiede, pertanto, di conoscere quali misure intenda porre in essere il Governo, al fine di dare una risposta ai circa 13.000 risparmiatori che hanno sottoscritto i predetti certificati obbligazionari.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Aldo DI BIAGIO (FLpTP) ringrazia il Sottosegretario, rilevando, tuttavia, come le iniziative cui egli ha fatto riferimento nella risposta non appaiono sufficienti, a maggior ragione in una fase nella quale il Paese appare fermo e l'economia è in recessione, per dare un concreto ristoro alle circa 13.000 famiglie che hanno sottoscritto i certificati obbligazionari illecitamente emessi dalla società Deiulemar.
  Ritiene, quindi, che le istituzioni non possono assistere inermi all'ennesimo dissesto finanziario, il quale getta discredito sul Paese, e che non possa essere legittimata un'altra girandola di «scaricabarili» e di responsabilità eluse.
  Osserva, in proposito, come non si possa negare la responsabilità degli organi Pag. 76competenti, tenendo conto del dato oggettivo dell'avvenuta emissione di certificati obbligazionari per un ammontare pari a circa 700 milioni di euro, sebbene la società potesse emettere, ai sensi delle disposizioni vigenti, obbligazioni per meno di 50 milioni di euro.
  Considera urgente, pertanto, passare dalla fase analitica a quella operativa, al fine di trovare una soluzione per garantire un concreto ristoro ai risparmiatori coinvolti nella vicenda.
  A tale riguardo, ricorda che il gruppo di Futuro e Libertà per l'Italia ha presentato una proposta emendativa al disegno di legge di stabilità, attualmente all'esame della Commissione Bilancio della Camera, volta a istituire un fondo di garanzia per le vittime di frodi finanziarie in caso di procedure concorsuali, in modo da erogare adeguati indennizzi alle vittime di tali frodi nell'ipotesi di fallimento della società emittente.
  Pur rendendosi conto della situazione di difficoltà nella quale si trova la finanza pubblica, gli interroganti ritengono doveroso che il Governo studi, insieme ai presentatori della predetta proposta emendativa, le possibili forme di copertura degli oneri connessi all'istituzione del suddetto fondo.
  Preannuncia, inoltre, la presentazione di un atto di indirizzo in Commissione, per impegnare il Governo ad assumere ogni iniziativa atta a recuperare, con rogatorie e provvedimenti ad hoc, eventuali fondi depositati all'estero dalla dirigenza della società fallita.
  Auspica, infine, che siano convocati in audizione, eventualmente nell'ambito della discussione dell'atto di indirizzo di cui ha preannunciato la presentazione, i rappresentanti dei comitati degli obbligazionisti coinvolti nella vicenda oggetto dell'interrogazione.

  Gianfranco CONTE, presidente, suggerisce al deputato Di Biagio di affrontare tale tematica presentando anche un'interrogazione volta ad appurare quali siano le risorse finanziarie disponibili nel cosiddetto «Fondo conti dormienti», richiamato dal rappresentante del Governo nella sua risposta.

5-08387 Bernardo e Bergamini: Applicazione dell'imposta di registro al tre per cento per gli immobili di prima abitazione acquistati da lavoratori a tempo determinato.

  Maurizio BERNARDO (PdL) rinuncia ad illustrare la propria interrogazione.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Maurizio BERNARDO (PdL) ringrazia il Sottosegretario per il chiarimento fornito in merito alla questione affrontata dall'interrogazione.

5-08388 Barbato: Riduzione del carico tributario in favore dei redditi da lavoro e di impresa e rafforzamento dell'azione di contrasto all'evasione fiscale ed alla criminalità finanziaria ed economica.

  Francesco BARBATO (IdV) rinuncia ad illustrare la propria interrogazione.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI sottolinea come l'interrogazione affronti il tema generale dell'impostazione della politica tributaria del Governo, in particolare per quanto riguarda alcune misure contenute nel disegno di legge di stabilità, tra le quali la norma che elimina la clausola di salvaguardia relativa all'imposizione IRPEF sui trattamenti di fine rapporto e su altre analoghe indennità. In tale contesto l'interrogazione indica la necessità di alleggerire il carico tributario sui redditi da lavoro dipendente e di impresa, per spostarlo sulle rendite parassitarie e speculative, richiedendo inoltre di colpire gli sprechi ed il malaffare che si annidano in alcuni settori della spesa pubblica, e di rafforzare invece l'azione di contrasto all'evasione ed alla criminalità finanziaria ed economica.Pag. 77
  A tale riguardo evidenzia come gli auspici contenuti nell'atto di sindacato ispettivo appaiono chiaramente di buon senso e debbano, pertanto, essere condivisi.
  Per quanto riguarda, in particolare, le tematiche affrontate dal disegno di legge di stabilità, ribadisce quanto già dichiarato dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dal Ministro dell'economia e delle finanze, i quali hanno espresso la disponibilità ad accogliere le proposte di modifica che emergeranno in sede parlamentare, ferma restando comunque, l'invarianza dei saldi complessivi della manovra.

  Francesco BARBATO (IdV) esprime apprezzamento per il fatto che il Governo condivida gli obiettivi di politica tributaria indicati dall'interrogazione, rilevando, tuttavia, come tali dichiarazioni stridano con la realtà delle azioni poste in essere finora dall'Esecutivo, il quale, perseguendo esclusivamente misure restrittive e di inasprimento della pressione tributaria, ha determinato un ulteriore aggravamento della già drammatica congiuntura economica, testimoniata dal numero sempre crescente di licenziamenti che, negli ultimi giorni, riguarderanno anche 824 dipendenti della società Compass, 15 dei quali impiegati presso la Camera dei deputati nello svolgimento delle attività di ristorazione.
  In tale contesto, appare ulteriormente paradossale il fatto che l'Esecutivo, mentre, da un lato, appare del tutto incapace a tagliare gli innumerevoli sprechi che si annidano nel bilancio dello Stato e degli enti locali, dall'altro, riduce gli stanziamenti indispensabili ad assicurare lo svolgimento di attività essenziali. A tale riguardo richiama le forti proteste levatesi dalle sedi territoriali dell'INPS per la riduzione dei fondi destinati al contrasto dell'evasione contributiva, nonché, la scelta, scellerata, compiuta dal disegno di legge di bilancio, di ridurre di oltre 200 milioni gli stanziamenti per la Guardia di Finanza, tra i quali oltre 100 destinati alla prevenzione e repressione delle frodi e delle violazioni agli obblighi fiscali. Ritiene, infatti, che tali decisioni rappresentino un segnale molto negativo, colpendo proprio quei settori della Pubblica amministrazione che compiono con onestà e dedizione il proprio dovere.
  Più in generale, ritiene urgente rivedere completamente l'orientamento generale della politica tributaria finora seguita dal Governo, spostando il carico del prelievo dai redditi da lavoro e dalle imprese oneste verso le rendite parassitarie e speculative, nonché riducendo il peso esorbitante della spesa pubblica, ormai giunta a superare il 52 per cento del PIL. A tal fine, la prima misura da assumere deve essere, a suo giudizio, la riduzione dei costi della politica, ad esempio incidendo sulle spese eccessive della Presidenza del Consiglio dei ministri e della Presidenza della Repubblica, la quale grava per 235 milioni di euro sul bilancio annuo dello Stato, in misura pari a 12 volte la spesa della Presidenza della Repubblica tedesca, eliminando gli sprechi nei ministeri, nonché chiudendo i rubinetti dei finanziamenti in favore dei gruppi politici.
  Non considera, pertanto, sufficiente limitarsi, come ha fatto il Sottosegretario, a condividere in linea di principio le proposte dell'Italia dei Valori, ma ritiene che occorra orientare in modo del tutto diverso l'azione di Governo, colmando l'assoluta distanza dell'Esecutivo e delle forze politiche che lo sostengono dalle reali esigenze del Paese.

  Gianfranco CONTE, presidente, con riferimento alle considerazioni espresse dal deputato Barbato in merito al licenziamento di alcuni dipendenti del gruppo Compass impiegati in attività di ristorazione presso la Camera, evidenzia come tale dolorosa vicenda rappresenti una delle conseguenze della riduzione degli stanziamenti in favore della Camera stessa, che si è tradotta anche nella compressione dei costi per la ristorazione.
  Dichiara quindi concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.05.

Pag. 78

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 7 novembre 2012. — Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Vieri Ceriani.

  La seduta comincia alle 14.05.

Sull'ordine dei lavori.

  Gianfranco CONTE, presidente, propone, concorde la Commissione, di procedere ad un'inversione nell'ordine del giorno della seduta odierna, passando, dapprima, all'esame, in sede referente, della proposta di legge C. 5407, recante divieto di finanziamento delle imprese che svolgono attività di produzione, commercio, trasporto e deposito di mine antipersona ovvero di munizioni e submunizioni a grappolo, e, quindi, alla discussione delle risoluzioni.

Divieto di finanziamento delle imprese che svolgono attività di produzione, commercio, trasporto e deposito di mine antipersona ovvero di munizioni e submunizioni a grappolo.
C. 5407 Mogherini Rebesani.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 24 ottobre scorso.

  Gianfranco CONTE, presidente, facendo seguito a quanto emerso nel corso della riunione di ieri dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, rileva come sia stata avanzata l'ipotesi di richiedere il trasferimento dell'esame alla sede legislativa. In tale prospettiva propone di considerare concluso l'esame preliminare sul provvedimento e di non fissare il termine per la presentazione di emendamenti.

  La Commissione concorda con la proposta del Presidente.

  Gianfranco CONTE, presidente, avverte che il testo della proposta di legge sarà trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva ai fini dell'acquisizione dei pareri, che costituisce condizione necessaria per richiedere il trasferimento alla sede legislativa; ribadisce inoltre la richiesta ai gruppi di valutare se esprimere o meno l'assenso a tale richiesta.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.10.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 7 novembre 2012. — Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Vieri Ceriani.

  La seduta comincia alle 14.10.

7-00924 Fluvi: Uniformazione del termine della scadenza delle concessioni demaniali marittime.
(Seguito della discussione e conclusione – Approvazione di un nuovo testo).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione, rinviata, da ultimo, nella seduta del 31 ottobre scorso.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI, ribadendo le considerazioni già espresse nel corso della precedente seduta di discussione della risoluzione, ricorda che l'articolo 11 della legge n. 217 del 2011 ha già conferito una delega al Governo per la revisione della legislazione relativa alle concessioni demaniali marittime, e che il relativo schema di decreto legislativo sarà esaminato nella prossima seduta del Consiglio dei Ministri.
  In tale contesto ritiene opportuno riformulare l'atto di indirizzo, nel senso di Pag. 79impegnare il Governo a dare rapida attuazione alla predetta delega, tenendo conto dell'esigenza di uniformare la scadenza di tutte le concessioni demaniali, disponendo la proroga delle concessioni diverse da quelle turistico-ricreative.

  Alberto FLUVI (PD) dichiara la propria disponibilità a riformulare la risoluzione nel senso indicato dal Sottosegretario, purché il Governo si impegni ad attuare l'indicazione recata dalla risoluzione nel decreto legislativo che si accinge ad approvare.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI, in riferimento alla considerazione svolta dal deputato Fluvi, rileva come l'attuazione dell'atto di indirizzo dovrà comunque tenere conto dei rilievi e delle valutazioni che fossero espresse in merito al citato riordino della legislazione in materia di concessioni demaniali da parte della Commissione europea.

  Alberto FLUVI (PD), accogliendo il suggerimento del Sottosegretario, riformula la propria risoluzione (vedi allegato 4).

  La Commissione approva la risoluzione, come riformulata dal presentatore, che assume il n. 8-00210.

7-01006 Bernardo: Proroga dei termini per la presentazione delle domande di dichiarazione al catasto dei fabbricati rurali iscritti nel catasto dei terreni e per la presentazione degli atti di aggiornamento catastale.
7-01025 Messina: Proroga dei termini per la presentazione delle domande di dichiarazione al catasto dei fabbricati rurali iscritti nel catasto dei terreni.
(Discussione congiunta e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni.

  Gianfranco CONTE, presidente, informa che alla discussione, già avviata, della risoluzione n. 7-01006 Bernardo è stata congiunta la discussione della risoluzione n. 7-01025 Messina, vertente sulla medesima materia, la quale è stata sottoscritta anche dai deputati Barbato e Di Giuseppe.

  Enrico COSTA (PdL), alla luce dei rilievi espressi dal Sottosegretario nel corso della precedente seduta di discussione, riformula la risoluzione n. 7-01006, di cui è cofirmatario (vedi allegato 5).

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI, con riferimento alla riformulazione della risoluzione n. 7-01006, ritiene che il Governo possa essere impegnato a valutare l'opportunità, e non la necessità, di assumere iniziative per la proroga dei termini di accatastamento dei fabbricati rurali e di aggiornamento catastale delle unità immobiliari cui è stata attribuita la rendita presunta.

  Silvana Andreina COMAROLI (LNP) rileva come le considerazioni testé espresse dal Sottosegretario indichino con chiarezza come il Governo non intenda, in realtà, disporre alcuna proroga di tali termini, e come, pertanto, alla luce di tale orientamento, gli atti di indirizzo in discussione risultino del tutto inutili.

  Gianfranco CONTE, presidente, ritiene opportuno coniugare il contenuto delle due risoluzioni in discussione, in particolare prevedendo che, anche qualora non si intendesse disporre una proroga dei citati termini, si stabilisca, quanto meno, un termine più ampio entro il quale non saranno applicate le sanzioni contemplate dall'ordinamento per il ritardo nell'effettuazione degli adempimenti in materia di accatastamento e di aggiornamento catastale.

  Antonio PEPE (PdL) rileva come la contrarietà espressa dal Governo rispetto al testo originario delle risoluzioni sia motivata, da un lato, dall'eventuale disparità di trattamento che la proroga potrebbe produrre rispetto ai soggetti che effettuano nei termini gli adempimenti Pag. 80richiesti, e, dall'altro, dal minor gettito IMU che deriverebbe dalla proroga dei termini di accatastamento dei fabbricati rurali. A tale ultimo proposito, rileva, tuttavia, come il comma 14-quater dell'articolo 13 del decreto-legge n. 201 del 2011, dovrebbe escludere il prodursi di tali minori entrate, in quanto prevede che, nelle more della presentazione della dichiarazione di aggiornamento catastale dei fabbricati rurali, l'imposta municipale propria è comunque corrisposta, a titolo di acconto e salvo conguaglio, sulla base della rendita delle unità similari già iscritte in catasto.
  Sottolinea, inoltre, come i ritardi nell'effettuazione dei predetti adempimenti non siano, nella massima parte dei casi, ascrivibili alla responsabilità dei contribuenti, ma a difficoltà oggettive estranee a questi ultimi.
  Concorda, quindi, con l'opportunità di disporre la proroga dei citati termini e dichiara di sottoscrivere la risoluzione n. 7-01006 Bernardo.

  Ignazio MESSINA (IdV) osserva come l'interesse dei presentatori degli atti di indirizzo in discussione sia, al di là della formulazione testuale dell'impegno, quello di accertare se il Governo intenda effettivamente intervenire per soddisfare le esigenze negli stessi rappresentate.
  In tale ottica, una delle possibili modalità di intervento potrebbe essere, come suggerito dal Presidente, quella di fissare un termine, entro il quale gli adempimenti potrebbero essere effettuati senza applicazione di sanzioni.
  Giudica preoccupante, invece, l'ipotesi che il Governo intenda ottenere maggiori incassi mediante l'applicazione delle sanzioni, evidenziando, inoltre, come i ritardi nella presentazione degli atti di aggiornamento catastale non comporterebbe alcuna riduzione delle entrate ordinarie, né alcun danno erariale, poiché la normativa vigente già prevede che, nelle more della presentazione della dichiarazione di aggiornamento catastale, l'IMU sarà corrisposta a titolo di acconto e salvo conguaglio, sulla base della rendita delle unità similari già iscritte in catasto, mentre il conguaglio sarà determinato dai comuni a seguito dell'attribuzione della rendita catastale con le modalità di cui al decreto del Ministero delle finanze 19 aprile 1994, n. 701.

  Maurizio BERNARDO (PdL) condivide le considerazioni svolte dai deputati Antonio Pepe e Messina e, pur comprendendo il disagio manifestato dal Sottosegretario rispetto a impegni formulati in maniera abbastanza stringente, ritiene che il Governo debba rassicurare la Commissione in merito alla soddisfazione delle esigenze rappresentate dagli atti di indirizzo in discussione, la cui serietà, del resto, i deputati hanno modo di riscontrare nei territori di provenienza, attraverso il contatto con i cittadini.

  Tea ALBINI (PD) condivide, come suggerito dal Presidente, di assumere il mese di maggio 2013 come termine entro il quale consentire la presentazione delle dichiarazioni e degli atti di aggiornamento senza applicazione di sanzioni.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI sottolinea come la comunicazione, ai soggetti interessati, dell'obbligo di presentare gli atti di aggiornamento catastale per gli immobili cosiddetti «fantasma», sia stata effettuata il 3 maggio scorso, e come tale vicenda normativa, che si trascina ormai da decenni, sia stata oggetto di una lunga serie di aggiustamenti legislativi ed amministrativi, volti a consentire l'accatastamento delle unità immobiliari, i cui effetti hanno, evidentemente, riflessi anche sulla finanza degli enti locali, nella misura in cui determinerà un maggior gettito, per quanto riguarda la sola ultima rata dell'IMU 2012, quantificato in 600 milioni di euro.
  Per quanto riguarda invece l'accatastamento degli immobili agricoli, ricorda che tale previsione è stata, a sua volta, oggetto di una lunga polemica, nel corso della quale si era giunto ad affermare che l'obbligo di accatastamento avrebbe comportato effetti esiziali per l'intero comparto Pag. 81agricolo, determinando un maggior gettito pari addirittura a 2 miliardi di euro. Alla luce delle stime corrette emerse successivamente, si è, in realtà, potuto accertare che il maggiore onere per il predetto accatastamento sarà pari, in termini di entrate IMU, a circa 130 milioni di euro complessivi.
  In tale contesto, evidenzia, quindi, come il Governo non intenda procedere ad ulteriori proroghe dei citati termini, pur comprendendo le numerose pressioni in tal senso esercitate sul Parlamento, sottolineando come ogni ulteriore disposizione di proroga comporterebbe un minor gettito tributario, relativo ad entrambe tipologie di immobili, anche qualora si stabilisse la sola disapplicazione temporanea delle sanzioni previste in caso di ritardo negli adempimenti.

  Ignazio MESSINA (IdV), nell'apprezzare la chiarezza del Sottosegretario, ma non il contenuto delle considerazioni da lui svolte, sottolinea l'inutilità di qualsiasi tentativo di riformulazione degli impegni contemplati dagli atti di indirizzo in discussione, atteso che l'interesse dei presentatori degli stessi non è quello di compiere una attività di mera facciata, che si sostanzierebbe in una beffa per i cittadini interessati, ma quello di soddisfare le legittime esigenze di questi ultimi, che appaiono senz'altro giustificate.
  Evidenzia quindi, in qualità di imprenditore agricolo e di responsabile per l'agricoltura del gruppo dell'Italia dei Valori, come sia pericoloso per il mondo agricolo l'atteggiamento del Governo, il quale, sulla base della rappresentazione, purtroppo falsa, del mondo agricolo come settore economico florido, nel quale aumenterebbe anche l'occupazione, ha previsto nel disegno di legge di stabilità, tra l'altro, l'abolizione dei regimi fiscali agevolativi per le imprese agricole e la rivalutazione dei redditi agrari, con un aumento del 5 per cento per i coltivatori diretti e del 15 per cento per gli altri imprenditori agricoli. Rileva, in proposito, come tali misure possano decretare la definitiva condanna a morte di un settore vitale per l'economia del Paese.
  In considerazione del fatto che gli adempimenti relativi alle costruzioni rurali non sono stati posti in essere anche per difficoltà di ordine burocratico e tecnico, ritiene necessario prestare la dovuta attenzione a esigenze di cui sarebbe grave non tenere conto, dal momento che il comparto agricolo si trova già a fronteggiare notevoli difficoltà.
  Invita, pertanto, il Sottosegretario a verificare, con le strutture dell'Amministrazione finanziaria e con il Ministero competente, la possibilità di dare un segnale di speranza a un settore che non ha un ruolo marginale nell'economia del Paese e che non si trova, peraltro, nella condizione di benessere erroneamente immaginata dal Governo.
  Ritiene, infatti, che non abbia senso individuare una formulazione della risoluzione che escluda già in partenza l'assunzione di responsabilità, da parte dell'Esecutivo, per quanto riguarda l'adozione di provvedimenti concreti.
  Sottolinea, infine, a testimonianza della fondatezza delle sue considerazioni, come molti imprenditori agricoli stiano demolendo costruzioni adibite a magazzini o ad annessi agricoli strumentali, anche non fatiscenti, magari realizzate pochi anni fa, pur di non procedere all'accatastamento di tali immobili, poiché, nell'attuale situazione di difficoltà economica, non riuscirebbero a fare fronte al pagamento della relativa IMU.

  Maurizio BERNARDO (PdL), nel riconoscere l'onestà intellettuale del Sottosegretario Ceriani, osserva, anche al fine di chiarire il senso del suo precedente intervento, come l'insistenza dei presentatori degli atti di indirizzo in discussione, i quali chiedono al Governo di assumere impegni più concreto rispetto a quelli che il Sottosegretario si è dichiarato disponibile ad accettare, derivi anche dal fatto che, quando si recano nei territori di provenienza, indipendentemente dall'area geografica, i singoli deputati hanno l'occasione Pag. 82di rilevare direttamente, attraverso il contatto con i cittadini, come le difficoltà che questi sono costretti ad affrontare quotidianamente siano tanto serie da far dubitare che i provvedimenti approvati dal Parlamento alla fine dello scorso anno, anche con il contributo della propria parte politica, stiano effettivamente salvando l'Italia.
  Evidenzia, inoltre, come siano rimasti silenti, nella discussione odierna, alcuni gruppi, che pure sostengono il Governo in carica, i quali avevano lamentato, in passato, una forma di insofferenza del precedente Esecutivo nei confronti di atti parlamentari analoghi a quelli in discussione, e avevano sollecitato, al riguardo, l'adozione di iniziative comuni e unità di intenti.
  Invita, quindi, a valutare in quale modo debba proseguire la discussione delle risoluzioni, nel rispetto delle posizioni espresse nel dibattito.

  Gianfranco CONTE, presidente, considera opportuno che il Governo compia sui temi in discussione un'ulteriore riflessione, sottolineando come, qualora il Governo chiedesse la rimessione in Assemblea delle risoluzioni in questione, esse sarebbero molto probabilmente approvate a larga maggioranza.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI ritiene che le risoluzioni comportanti effetti sotto il profilo della finanza pubblica dovrebbero essere sottoposte al parere della Commissione Bilancio.

  Gianfranco CONTE, presidente, con riferimento alla riflessione da ultimo espressa dal Sottosegretario, ricorda che le norme regolamentari non prevedono un meccanismo consultivo sugli atti di indirizzo, rilevando, peraltro, come il parere della Commissione Bilancio debba invece essere espresso sui provvedimenti normativi attuativi dei predetti atti.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI, prendendo spunto da alcune sollecitazioni emerse nel corso del dibattito, evidenzia come il Governo abbia avuto fin dall'inizio piena consapevolezza della durezza delle misure contenute nel decreto-legge n. 201 del 2011, cosiddetto decreto-legge «Salva Italia», e degli inevitabili effetti recessivi che esse avrebbero avuto sull'economia nazionale. Esprime, tuttavia, la ferma convinzione che tale manovra finanziaria, più ancora di altre manovre passate alla storia, quali quella del 1992 e del 1997, fosse assolutamente necessaria per salvaguardare non solo la tenuta dei conti pubblici italiani, ma la stessa sopravvivenza dell'euro. A tale proposito ritiene, ferma restando, naturalmente, la legittima diversità di opinioni rispetto all'adesione alla moneta unica europea, che ogni scelta che avesse comportato la fuoriuscita dell'Italia dall'area euro, sarebbe stata disastrosa per il Paese.
  In tale contesto, sottolinea come gli interventi di correzione realizzati con il decreto-legge n. 201 abbiano costituito il presupposto indispensabile per favorire una maggiore armonizzazione delle politiche fiscali e di bilancio a livello europeo, la quale, a sua volta, rappresenta un passo necessario per dedicare risorse al sostegno della crescita in un'ottica europea. Ricorda, del resto, che il consenso rispetto alla necessità di assicurare la permanenza dell'Italia nell'ambito dell'Euro abbia una connotazione bipartisan, confermata dal fatto che l'adesione agli obblighi europei in materia di rapporto deficit/PIL ed ai contenuti del Fiscal compact risale ormai a due anni fa.

  Gianfranco CONTE, presidente, reputa che l'orientamento complessivo delle politiche di bilancio debba essere valutato a livello globale, tenendo conto, ad esempio, del fatto che gli USA registrano ormai un deficit annuale di bilancio pari a circa un trilione di dollari.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione congiunta ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

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