CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 25 ottobre 2012
726.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 25 ottobre 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO. – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Franco Braga.

  La seduta comincia alle 8.45.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2013).
C. 5534-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2013 e per il triennio 2013-2015.
C. 5535 Governo.

Tabella n. 12: Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per l'anno finanziario 2013 e per il triennio 2013-2015.
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del regolamento, e conclusione – Relazione favorevole).

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  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei disegni di legge, rinviato nella seduta del 24 ottobre 2012.

  Paolo RUSSO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri il relatore Cuomo ha svolto la relazione introduttiva e si è svolto il dibattito di carattere generale.
  Comunica quindi che sono stati presentati emendamenti, riferiti al disegno di legge di stabilità (vedi allegato 1), mentre non sono stati presentati emendamenti al disegno di legge di bilancio.
  Al riguardo, fa presente che, come avvenuto gli scorsi anni, in considerazione della necessità di operare sulla base di criteri omogenei e obiettivi, i giudizi di ammissibilità espressi in sede consultiva non avranno carattere definitivo e si limiteranno ai profili generali. Nel corso dell'esame presso la Commissione Bilancio sarà perciò ulteriormente valutata l'ammissibilità degli emendamenti approvati o respinti dalla Commissione e degli emendamenti dichiarati inammissibili in questa fase ed eventualmente ripresentati presso la Commissione Bilancio, per i profili attinenti sia alla estraneità di materia sia alla della idoneità e sufficienza delle compensazioni indicate rispetto agli oneri recati dall'emendamento.
  Ciò premesso, deve constatare che alcuni degli emendamenti presentati mostrano profili critici dal punto di vista della conformità alle regole in materia di emendabilità stabilite dalla legge di contabilità e finanza pubblica e dal regolamento della Camera. In particolare, risultano inammissibili per estraneità di materia, in quanto non conformi al contenuto proprio del disegno di legge di stabilità, le seguenti proposte emendative, che recano disposizioni di carattere essenzialmente ordinamentale:
   Marmo 5534-bis/XIII/8.1, che modifica il decreto del Ministro delle politiche agricole 22 luglio 2010, n. 4123, contenente disposizioni applicative della misura «promozione sui mercati dei Paesi terzi» prevista dalla normativa europea sull'organizzazione comune di mercato del vino (OCM vino), dettando un termine per la rendicontazione dei progetti relativi alle campagne 2010/2011 e 2011/2012;
   Trappolino 5534-bis/XIII/12.2, che prevede un differimento del termine per il versamento del prezzo di acquisto di fondi rustici, in caso di controversia sulla sussistenza dei requisiti per l'esercizio del diritto di prelazione da parte del coltivatore diretto affittuario del fondo;
   Paolo Russo 5534-bis/XIII/12.13 e 5534-bis/XIII/12.14, che recano disposizioni ordinamentali concernenti, rispettivamente, la riassegnazione delle quote latte revocate e i criteri per la restituzione alle aziende produttrici di latte dei prelievi per esuberi produttivi pagati in eccesso.

  Comunica infine di aver ritirato il suo emendamento 5534-bis/XIII/12.15.

  Antonio CUOMO (PD), relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento Taddei 5534-bis/XIII/4.1, nonché sull'emendamento Paolo Russo 5534-bis/XIII/4.2, che chiede tuttavia di riformulare nel senso di sostituire, alla lettera b), le parole: «sono individuate le risorse» con le seguenti: «sono individuate le modalità con cui tutte le risorse».

  Paolo RUSSO, presidente, accoglie la richiesta di riformulazione testé avanzata dal relatore.

  Antonio CUOMO (PD), relatore, esprime parere favorevole sugli emendamenti Delfino 5534-bis/XIII/12.10, Oliverio 5534-bis/XIII/12.6, Trappolino 5534-bis/XIII/12.5, Zucchi 5534-bis/XIII/12.8, Oliverio 5534-bis/XIII/12.9. Esprime invece parere contrario sugli analoghi emendamenti Zucchi 5534-bis/XIII/12.7 e Delfino 5534-bis/XIII/12.4.
  Esprime quindi parere favorevole sull'emendamento Paolo Russo 5534-bis/XIII/12.12, nel quale risulterebbe assorbito l'analogo emendamento Delfino 5534-bis/XIII/12.1.Pag. 161
  Esprime infine parere favorevole sull'emendamento Delfino 5534-bis/XIII/12.11.

  Il sottosegretario Franco BRAGA esprime parere favorevole sugli emendamenti Taddei 5534-bis/XIII/4.1, Paolo Russo 5534-bis/XIII/4.2 e Delfino 5534-bis/XIII/12.10.
  Tenuto conto dei relativi effetti finanziari, esprime invece parere contrario sugli emendamenti Oliverio 5534-bis/XIII/12.6, Trappolino 5534-bis/XIII/12.5, Zucchi 5534-bis/XIII/12.7, Zucchi 5534-bis/XIII/12.8, Delfino 5534-bis/XIII/12.4 e Oliverio 5534-bis/XIII/12.9.
  Esprime quindi parere favorevole sull'emendamento Paolo Russo 5534-bis/XIII/12.12, nel quale risulterebbe assorbito l'analogo emendamento Delfino 5534-bis/XIII/12.1, e parere favorevole sull'emendamento Delfino 5534-bis/XIII/12.11.

  Susanna CENNI (PD) chiede chiarimenti in merito all'emendamento Paolo Russo 5534-bis/XIII/4.2.

  Il sottosegretario Franco BRAGA fa presente che l'emendamento tende a risolvere i problemi emersi a seguito dello «spacchettamento» delle competenze del soppresso Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (INRAN), attribuendo al Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA) tutte le relative competenze, comprese quelle concernenti il settore delle sementi elette, precedentemente assegnate all'Ente risi.

  Susanna CENNI (PD) prende atto positivamente del ripensamento intervenuto circa l'allocazione delle competenze relative al settere delle sementi elette.

  Sebastiano FOGLIATO (LNP) precisa che il suo gruppo non ha ritenuto di presentare emendamenti presso la Commissione Agricoltura, in una fase che è sostanzialmente diventata un esercizio accademico privo di efficacia concreta. La Lega Nord Padania presenterà pertanto, anche per la parte di interesse del comparto primario, le sue proposte di modifica presso la vera sede decisionale, che è la Commissione Bilancio. Preannuncia altresì che il suo gruppo parteciperà al dibattito in Commissione Agricoltura, ma non alle votazioni che in questa sede si svolgeranno.

  Viviana BECCALOSSI (PdL) fa presente che molti deputati del suo gruppo hanno scelto di presentare emendamenti solo presso la Commissione Bilancio, ritenendo che l'esame in sede consultiva non costituisca una reale sede decisionale e che il vero lavoro di riscrittura dei documenti finanziari avverrà presso la Commissione Bilancio. Manifesta in ogni caso apprezzamento per gli elementi positivi contenuti in molti degli emendamenti presentati alla Commissione Agricoltura.

  Paolo RUSSO, presidente, fa presente di aver presentato emendamenti non avendo avuto notizia di un diverso orientamento del gruppo del Popolo della libertà

  Viviana BECCALOSSI (PdL) precisa che non vi sono state indicazioni di gruppo che in ogni casso esse non avrebbero interessato il presidente della Commissione, vista la sua diversa posizione istituzionale.

  La Commissione approva quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Taddei 5534-bis/XIII/4.1, Paolo Russo 5534-bis/XIII/4.2 (nuova formulazione), Delfino 5534-bis/XIII/12.10, Oliverio 5534-bis/XIII/12.6 e Trappolino 5534-bis/XIII/12.5.

  Angelo ZUCCHI (PD) ritira il suo emendamento 5534-bis/XIII/12.7.

  Teresio DELFINO (UdCpTP) ritira il suo emendamento 5534-bis/XIII/12.4.

  La Commissione approva quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Zucchi 5534-bis/XIII/12.8 e Oliverio 5534-bis/XIII/12.9.

  Teresio DELFINO (UdCpTP) ritiene che la Commissione potrebbe votare entrambi Pag. 162gli emendamenti presentati in materia di agevolazioni sull'accisa per il gasolio utilizzato per il riscaldamento delle serre.

  Paolo RUSSO, presidente, sottolineando l'opportunità che la Commissione approvi un solo testo, invita il deputato Delfino a sottoscrivere il suo emendamento 5534-bis/XIII/12.12.

  Teresio DELFINO (UdCpTP), accogliendo l'invito del Presidente, dichiara di apporre la sua firma all'emendamento Paolo Russo 5534-bis/XIII/12.12.

  Fabio RAINIERI (LNP) chiede chiarimenti in merito all'emendamento Paolo Russo 5534-bis/XIII/12.12, che aggrava la già prevista riduzione del gasolio da ammettere all'impiego agevolato in lavori agricoli.

  Paolo RUSSO, presidente, fa presente che attualmente al gasolio utilizzato per il riscaldamento delle serre si applica la stessa accisa prevista per tutti i prodotti petroliferi destinati agli usi agricoli, pari al 22 per cento dell'accisa ordinaria, a condizione che i richiedenti siano imprenditori agricoli iscritti nel registro delle imprese. Tale trattamento si è determinato a seguito del venir meno delle disposizioni che prevedevano l'esenzione dall'accisa per il gasolio destinato alle serre, con conseguenze negative per il settore florovivaistico e orticolo in termini di contrazioni delle esportazioni e di perdita di competitività. Il suo emendamento è finalizzato ad introdurre un livello di imposizione esclusivamente per la serricoltura conforme alla normativa comunitaria sulla tassazione dei prodotti energetici, definito dalla direttiva 2003/96/CE in 21 euro per mille litri, a condizione che le imprese beneficiarie si obblighino a ridurre il consumo di gasolio per finalità di tutela ambientale. In ogni caso, al fine di ridurre l'incidenza dell'onere finanziario, si fissa la misura dell'accisa a 25 euro per mille litri.

  La Commissione approva quindi l'emendamento Paolo Russo e Delfino 5534-bis/XIII/12.12, risultando assorbito l'emendamento Delfino 5534-bis/XIII/12.1.

  Anita DI GIUSEPPE (IdV) dichiara che si asterrà nella votazione dell'emendamento Delfino 5534-bis/XIII/12.11.

  La Commissione approva infine l'emendamento Delfino 5534-bis/XIII/12.11.

  Paolo RUSSO, presidente, a conclusione dell'esame degli emendamenti, invita i colleghi ad una riflessione ulteriore sulle compensazioni individuate negli emendamenti, al fine di garantire il migliore esito delle proposte di modifica condivise dalla Commissione nel corso del successivo esame presso la Commissione Bilancio.
  Avverte quindi che sono state presentate una proposta di relazione favorevole del relatore (vedi allegato 2) e una proposta di relazione contraria dei deputati Di Giuseppe e Rota (vedi allegato 3).

  Antonio CUOMO (PD), relatore, illustrando l'impostazione della sua proposta di relazione, si riserva di riformularla nel senso di inserire tra le condizioni anche le ulteriori proposte di modifica indicate negli emendamenti approvati dalla Commissione.

  Teresio DELFINO (UdCpTP) e Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) manifestano apprezzamento per la riformulazione prospettata dal relatore.

  Giuseppina SERVODIO (PD), con riferimento alle considerazioni del Presidente circa le compensazioni indicate negli emendamenti approvati, osserva che nella relazione conclusiva saranno indicate le modifiche sostanziali richieste dalla Commissione, ma non le relative compensazioni.

  Sandro BRANDOLINI (PD) invita il relatore ad accorpare le condizioni relative al comma 30 dell'articolo 12, precisando che si chiede la sua soppressione integrale e, in via subordinata, la soppressione Pag. 163della parte che prevede la retroattività delle disposizioni.

  Luciano AGOSTINI (PD) sottolinea che i documenti di bilancio in esame segnano una grave dimenticanza, che riguarda il settore ittico, per il quale si prevede – con segno positivo – solo la proroga del piano triennale. A tale riguardo, chiede al Governo di analizzare e precisare alla Commissione quanta parte di tali risorse va effettivamente a vantaggio dell'economia reale del settore e quanta va invece dispersa per vari motivi.
  Inoltre, come evidenziato nel corso dell'ultima audizione del Ministro Catania, il Governo non sembra in condizioni di offrire il minimo delle risorse necessarie per portare avanti l’iter delle specifiche proposte di legge in corso di esame in Commissione (C. 2236 e abbinate).
  Invita pertanto ad integrare la relazione che la Commissione si accinge a deliberare con una condizione con la quale si chiedono ulteriori specifici stanziamenti per politiche attive nel settore ittico.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), con riferimento alla riduzione delle risorse destinate Istituto sviluppo agroalimentare – ISA Spa, invita la Commissione ad approfondirne le conseguenze sul funzionamento dell'organismo, attraverso un'audizione dei relativi rappresentanti.

  Paolo RUSSO, presidente, rileva che tale proposta avrebbe potuto essere avanzata nel corso della riunione di ieri dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Antonio CUOMO (PD), relatore, presenta una nuova formulazione della sua proposta di relazione, predisposta tenendo conto del dibattito svoltosi (v. allegato 4).

  Anita DI GIUSEPPE (IdV) osserva che è comune sentire la necessità di un processo di crescita che rimetta al centro del sistema agricolo le imprese agricole e raggiunga l'obiettivo di migliorarne la competitività. L'agricoltura infatti, in questa congiuntura, unisce alle problematiche proprie – gli alti costi di produzione, gli oneri contributivi e burocratici, la scarsa competitività, la contraffazione, la contrazione del reddito – le emergenze delle alluvioni, della siccità e del terremoto. Si rammarica perciò del fatto che vi sia stato qualcuno che abbia pensato, in questo scenario, a procedere a suon di tagli, aumentando la pressione fiscale che strozza le imprese agricole, come ha fatto il Governo Monti, che non considera che l'agricoltura, «ultima ruota del carro», è un carro però che sta trascinando in avanti tutta l'economia italiana. Il tutto avviene senza rispetto per il settore: si escludono infatti i rappresentanti del mondo agricolo dal confronto tra Governo e forze sociali, mentre il «Governo dei professori» dovrebbe capire che anche gli agricoltori hanno conoscenze e competenze, come tutti gli altri. Si loda inoltre il settore per l'aumento dell'occupazione, ma non si vuole riconoscere allo stesso il ruolo importante che svolge nel sistema socioeconomico italiano.
  A questo proposito, e con riferimento alle affermazioni del ministro Fornero, relativamente al fatto che i giovani non devono fare gli «schizzinosi», ricorda anche che oggi molti giovani laureati hanno trovato occupazione proprio nelle imprese agricole. Se poi, in questo secondo semestre del 2012, il settore cresce e offre opportunità di lavoro, allora il Governo dovrebbe più opportunamente ridurre i costi dei contributi e gli oneri che gravano sulle imprese, passando finalmente dalle parole ai fatti.
  Per quanto riguarda la parte della manovra di competenza della Commissione Agricoltura, rileva numerosi elementi peggiorativi per il settore agricolo.
  In primo luogo, con la rivalutazione dei redditi agrari, al comma 29 dell'articolo 12, si prevede, ai fini della determinazione delle imposte sui redditi, che per i periodi d'imposta 2012, 2013 e 2014 il reddito dominicale e quello agrario, siano rivalutati del 15 per cento, mentre per i terreni agricoli, nonché per quelli non coltivati, Pag. 164posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, iscritti nella presidenza agricola, la rivalutazione è pari al 5 per cento.
  Osserva pertanto che, rispetto alla richiesta di introdurre una imposta patrimoniale sulle grandi proprietà, il Governo ha preferito una piccola patrimoniale sui piccoli proprietari, esattamente il contrario di quanto chiesto dall'Italia dei valori. Tali incrementi non saranno poi intaccati dalla riduzione di un punto percentuale delle prime due aliquote IRPEF, dato che tale diminuzione sarà operante a partire dalle dichiarazioni dei redditi del 2014, mentre le rivalutazioni si riferiranno al periodo d'imposta in corso.
  In secondo luogo, dal 1o gennaio 2013, le società agricole saranno escluse dalla possibilità di determinare il reddito su base catastale, piuttosto che a bilancio. Si tratta di un colpo durissimo all'aggregazione delle imprese. Alcune aziende pagheranno il doppio, altre il triplo di quanto versato fino ad oggi. Eppure, su tale argomento la Commissione Agricoltura si era espressa chiaramente con ordini del giorno. Ricorda infatti che, in occasione dell'approvazione del disegno di legge recante la delega fiscale, il gruppo IdV aveva predisposto un ordine del giorno, accolto dal Governo, che precisava che l'assimilazione al regime dell'IRES dell'imposizione sui redditi di impresa dovesse riguardare esclusivamente i redditi di impresa commerciale o di lavoro autonomo, con esclusione, quindi, delle imprese agricole. Esse quindi avrebbero dovuto continuare a godere del regime vigente. Con questo provvedimento, invece, il Governo non ha dato seguito all'ordine del giorno che pure ha accolto.
  In terzo luogo, i commi 32 e 33 dell'articolo 12 dispongono che a decorrere dall'anno 2013, al fine di poter usufruire dell'applicazione dell'accisa ridotta per i carburanti utilizzati nello svolgimento delle attività agricole, le regioni dovranno utilizzare i dati contenuti nel Sistema informativo agricolo nazionale, gestito dall'AGEA. Sempre dal 2013 è prevista la riduzione del 5 per cento dei consumi medi standardizzati di gasolio per l'impiego agevolato in agricoltura, mentre non vi è traccia della diminuzione dell'accisa sul gasolio.
  Inoltre, si prevede che la riduzione delle spese degli enti di ricerca vigilati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali venga rideterminata, per ciascuno degli anni del triennio, con recupero per gli enti di ricerca di 4 milioni e 90 mila euro. Ritiene tuttavia che tale misura costituisca il minimo che il Governo doveva proporre. Identico discorso vale per la destinazione di 120 milioni di euro al Fondo di solidarietà nazionale, misura giusta, ma debole.
  Anche la riduzione degli sgravi contributivi previsti dall'articolo 3, comma 61, colpisce le imprese che esercitano la pesca costiera nonché le imprese che esercitano la pesca nelle acque interne e lagunari, e probabilmente le affonderà. Lo sgravio nel 2012 è del 70 per cento, nel 2013 sarà ridotto al 63,2 per cento, nel 2014 al 57,5 per cento e così via. Si tratta di un impatto fortemente negativo per un settore così in difficoltà, anche per la crescita dei costi del carburante.
  Altrettanto può dirsi per la misura di cui all'articolo 3, comma 62, relativa all'azzeramento delle somme disponibili nel bilancio dell'AGEA per le crisi di mercato (pari a 19,8 milioni di euro), destinate in origine a finanziare misure a sostegno del settore agricolo e specifici interventi di contrasto alle crisi di mercato e che, invece, dovranno essere versate allo Stato entro il 31 gennaio 2013. Ricorda inoltre che, durante l’iter del decreto-legge n. 83 del 2012, il gruppo Italia dei Valori presentò un ordine del giorno volto a prevedere che una quota di tali risorse, residuate dagli stanziamenti statali disposti nel corso degli anni a favore del comparto bieticolo-saccarifero, fosse destinata al medesimo comparto, atteso che il Governo aveva più volte assunto precisi impegni in tale senso. Il Governo, in data 25 luglio 2012, aveva accolto l'ordine del giorno, mentre ora, con questo provvedimento, le medesime risorse non vengono date né al settore bieticolo, né ad interventi a sostegno Pag. 165del comparto agricolo. Ritiene pertanto che si sia trattato solo di una finta e che il Governo abbia «dribblato» l'agricoltura.
  Ritiene conclusivamente che le politiche del Governo siano inefficaci e che recessione e manovre, manovre e recessione si rincorrano vicendevolmente, perché l'austerità rende impossibili la riduzione del debito del Paese e un contemporaneo aumento del reddito agricolo. Quindi, nonostante l'agricoltura assorba manodopera e generi sviluppo, permangono le sue difficoltà legate all'elevato costo di gestione di un'impresa agricola. Infatti, in agricoltura cresce tutto: i costi di produzione, i costi dei contributi, i costi burocratici, il prezzo del gasolio, l'IMU, la pressione fiscale, mentre diminuisce solo il reddito degli agricoltori.
  Rimane pertanto in attesa di una risposta del Governo sui temi sollevati.

  Viviana BECCALOSSI (PdL) chiede di votare per parti separate le proposte di relazione presentate, nel senso di votare separatamente le premesse e i dispositivi.

  Paolo RUSSO, presidente, fa presente che la richiesta è accoglibile. Fa presente tuttavia che porrà dapprima in votazione la proposta del relatore, la cui eventuale approvazione determinerebbe la preclusione della proposta alternativa del deputato Di Giuseppe.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) preannuncia che il gruppo del PD voterà a favore della proposta di relazione del relatore Cuomo, considerati gli emendamenti approvati, senza i quali il gruppo stesso avrebbe potuto determinarsi diversamente. Infatti, l'approvazione di alcuni emendamenti da parte della Commissione consente di sperare che in Commissione Bilancio si possano apportare modifiche affinché la legge di stabilità possa trasformarsi veramente in una legge che aiuta il settore agricolo in una fase di particolare difficoltà.
  Fa quindi presente che la legge di stabilità 2013 viene a cadere in una situazione economica e sociale difficile per il Paese, come registra l'ISTAT che, in una sua recente audizione, ha riferito di alcuni timidi segnali di miglioramento della produzione, soprattutto verso le esportazioni, seppure queste performance non sono ancora il sintomo di una ripresa. Il 2013, infatti, sarà segnato da una tormentata salita. Il prodotto interno lordo, sceso sotto le previsioni, causa un peggioramento del potere di acquisto dei cittadini con redditi bassi e delle famiglie con figli.
  Per quanto riguarda, poi, l'agricoltura, ritiene che la legge di stabilità la penalizzi fortemente con misure che si abbattono pesantemente sulle imprese agricole.
  Tra le misure proposte, l'aumento dell'IVA avrà conseguenze negative per i consumi, in particolare per quelli alimentari, che hanno già subito un drammatico crollo. Gli sgravi fiscali non compenseranno l'aumento dell'IVA che, soprattutto in campo alimentare, deprimerà ancora di più la spesa, con conseguenze facilmente immaginabili. Ricorda che l'ISTAT ha affermato che tale incremento interesserà l'80 per cento dei prezzi di beni e servizi. Così la ripresa e il rilancio della competitività si allontaneranno.
  Ricorda poi che la Coldiretti, nel commentare la decisione di elevare l'imposta sul valore aggiunto dal 10 all'11 per cento e dal 21 al 22 per cento, ha affermato che l'aumento dell'IVA porterà un rincaro di 500 milioni di euro nella spesa delle famiglie e che si tratta di un aumento che interesserà nel primo caso prodotti come carne, pesce, yogurt, uova, ma anche riso, farine, miele e zucchero, mentre nel secondo ad essere colpiti saranno soprattutto vino e birra; il provvedimento rischia pertanto di provocare effetti depressivi sui consumi alimentari a danno delle imprese e dei consumatori, già provati dalla crisi e dal crollo del potere di acquisto.
  Ritiene poi che la legge di stabilità avrà effetti pesanti anche sulle imprese agricole, già costrette ad operare con onerosi costi produttivi e contributivi, che perderanno le agevolazioni fiscali. Le Pag. 166nuove norme appesantiscono poi la tassazione sui redditi agrari e domenicali, eliminando la possibilità per le società a responsabilità limitata, in accomandita semplice e in nome collettivo e cooperative, che svolgono esclusivamente attività agricola, di optare per la tassazione su base catastale. Tale difficile situazione rischia di peggiorare ulteriormente.
  Ricorda quindi che anche la CIA ha affermato che il settore primario, che in questi mesi ha dato prova di vitalità con una crescita del valore aggiunto dell'agricoltura, può subire contraccolpi deleteri e che c’è bisogno di cambiare impostazione alla manovra e di venire incontro alle esigenze delle famiglie e delle imprese; altrimenti, si continuerà a parlare di recessione anche nel 2013, anno che, invece, deve segnare una positiva inversione di tendenza.
  Rileva altresì che oltre all'IMU sui fabbricati strumentali, la legge di stabilità aggrava il capitolo fiscale delle aziende agricole con la rivalutazione del 15 per cento dei redditi agrari e dominicali delle società agricole commerciali e cooperative, mentre per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali (Iap), iscritti alla previdenza agricola, l'aggravio sarà del 5 per cento. Osserva poi che le società di capitali dal 1o gennaio 2013 cambiano registro e tornano così a redigere i bilanci. Si annullano gli sconti, ma anche la semplificazione del regime catastale (l'agevolazione fiscale era stata introdotta per rafforzare la competitività del sistema imprenditoriale agricolo e avvicinare le aziende italiane alla media europea). Fa quindi presente che non c’è stato in questi anni l'atteso boom delle società, ma il processo si è comunque avviato, come confermano gli annuali rapporti dell'Unioncamere che, anno dopo anno, hanno registrato una crescita delle società di capitali, anche se quelle semplici sono comunque rimaste lo zoccolo duro del sistema. E, infine, l'elevato carico fiscale farà aumentare, per gli imprenditori agricoli, di circa il 30 per cento l'imposizione fiscale. Pertanto molte imprese agricole pagheranno il triplo delle tasse.
  Rileva, dunque, come le uniche misure positive siano il rifinanziamento di 120 milioni per il Fondo di solidarietà nazionale, per garantire i contributi sulle assicurazioni, e un'integrazione di 50 milioni di euro per l'AGEA.
  Ricorda poi che anche per la Confagricoltura il Governo condanna il settore agricolo al nanismo e afferma che la penalizzazione delle società non fa bene alla crescita del settore, rende più difficili moderne forme di aggregazione – in cui il capitale ha un ruolo rilevante, attraverso le quali si potrebbero superare gli attuali ritardi strutturali della nostra agricoltura – e che si tratta di una disposizione assolutamente in controtendenza.
  In conclusione, ritiene che per l'agricoltura ancora una volta siano previste solo tasse, mentre non si conosce quando saranno varate misure per lo sviluppo.
  Fa quindi presente che il Partito democratico non rinuncia a perseguire gli obiettivi di risanamento e di risparmio e in tale direzione intende operare, ma è determinato a dialogare col Governo per imprimere una definizione equilibrata socialmente ed economicamente alla legge di stabilità. Ritiene altresì che il dibattito che si è sviluppato in queste ore, anche in Commissione Agricoltura, faccia intravedere delle soluzioni da adottare, ma che sia necessario rafforzare le strategie di politica agricola con misure utili a sostenere per il reddito agricolo e per consolidare lo sviluppo sostenibile del nostro Paese, nell'ambito degli impegni assunti nel contesto europeo ed internazionale, essendo arrivati al punto del non ritorno.
  Per i motivi illustrati, preannuncia che il suo gruppo voterà a favore della proposta del relatore che contiene specifiche condizioni che sono il contenuto degli emendamenti presentati e votati in Commissione.

  Sabrina DE CAMILLIS (PdL), richiamando l'intervento della collega Beccalossi Pag. 167per quanto riguarda la votazione della proposte del relatore, preannuncia che voterà a favore sulle premesse, mentre si asterrà sul dispositivo, ritenendo essenziale – prima di poter esprimere un giudizio complessivo sulla manovra – rilevante conoscere quali modifiche sostanziali verranno apportate in Commissione Bilancio.
  Sono anni infatti che si parla dell'agricoltura e della sua importanza per il sistema economico, ma poi alle dichiarazioni non fanno seguito azioni concrete che dimosdtrino consapevolezza del fatto che dalla ripresa del settore dipende anche la ripresa dell'intero sistema, se è vero che in agricoltura cresce l'occupazione e cresce la produzione. Ma, al contempo, cala la redditività aziendale. Pertanto, eliminare le agevolazioni fiscali per il comparto, sulla cui base è programmata l'attività aziendale, costituisce un'operazione non sostenibile sul piano della correttezza e sul piano economico, visto che le imprese già sono gravate da costi di produzione crescenti e dall'aumento dell'IVA.
  Precisa pertanto che il suo è un'atteggiamento di prudenza, in attesa che il provvedimento subisca le necessarie modificazioni in Commissione Bilancio.

  Teresio DELFINO (UdCpTP), nel confermare il suo voto favorevole ed esprimere apprezzamento per il lavoro del relatore e della Commissione, osserva che se l'intenzione dei gruppi è quella di proseguire lo sforzo per modificare il provvedimento nel corso dell'esame presso la Commissione Bilancio, la maniera migliore per farlo è quello di mantenere alta la coesione tra i gruppi nell'ambito della Commissione Agricoltura, per rafforzarne la posizione ed esercitare una più forte pressione in ambito parlamentare. Ritiene infatti che in tal modo si possano creare condizioni per un migliore esito delle richieste della Commissione. Sottolinea invece che eccessivi «distinguo» rispetto alle posizioni della Commissione indeboliscano le richieste di modifica del provvedimento e non giovino alla causa dell'agricoltura italiana.

  Viviana BECCALOSSI (PdL) ringrazia il relatore Cuomo e la collega Di Giuseppe, che hanno presentato documenti che nelle premesse contengono considerazioni puntuali, ampiamente condivisibili e di sicuro interesse. Non condivide invece le affermazioni del collega Delfino, anche se comprensibili sul piano generale. Infatti, troppe volte le proposte della Commissione Agricoltura, pur responsabili e sagge, non hanno trovato alcun riscontro nel Governo e presso la Commissione Bilancio e la coesione tra i gruppi non è stata sufficiente per conseguire risultati concreti. Anche per questi motivi molti colleghi del suo gruppo hanno ritenuto di non presentare emendamenti in sede consultiva, riservandosi di attivarsi direttamente presso la Commissione di merito. In ogni caso, sottolinea che nel gruppo PdL non vi è unità di posizioni, rispetto alle conclusioni da trarre dalle perplessità da tutti condivise, e probabilmente vi saranno alla fine espressioni di voto differenziate.
  Per parte sua, parlando non come rappresentante del gruppo in Commissione, ma come deputato, intende sottolineare che le due proposte di relazione in esame – opposte nelle motivazioni politiche – sono paradossalmente molto simili nelle premesse, seppure antitetiche nel giudizio conclusivo. I due colleghi, nella loro onestà intellettuale, esprimono entrambi un dissenso di fondo per molte misure contenute nel disegno di legge di stabilità, misure sulle quali ritiene peraltro che nessuno possa concordare, soprattutto nella congiuntura che attualmente sta vivendo il settore agroalimentare: l'aumento della tassazione, con norme addirittura retroattive; lo stanziamento di soli 120 milioni di euro per il Fondo di solidarietà nazionale; l'assenza di misure di sostegno per le aziende danneggiate dal terremoto, la soppressione di enti che si rivela più onerosa del loro mantenimento. Ancora più severo deve essere poi il giudizio per altre Pag. 168misure previste dalla manovra, come perfino la tassazione delle pensioni di guerra; la soppressione retroattiva delle detrazioni fiscali, che riguarda anche le spese sanitarie e per mutui; l'aumento dell'IVA. Addirittura si propone la riduzione dell'illuminazione pubblica per conseguire risparmi, quando è noto che in periodi di crisi aumentano i reati di furto e di microcriminalità che colpiscono i ceti più deboli. Per quanto la riguarda, si vergogna piuttosto di far parte di un Parlamento che pensa di tassare le pensioni di guerra. Potrà essere giudicata pessimista, ma manifesta poca fiducia in ciò che potrà fare la Commissione Bilancio.
  Tornando alle questioni di competenza della Commissione Agricoltura, sottolinea che voterebbe a favore delle premesse di entrambe le proposte di relazione presentate, ma non ritiene di poter condividere le conclusioni del relatore, pur dichiarandosi pronta a rivedere la sua posizione, non appena potrà registrare elementi positivi nel prosieguo dell’iter della manovra. La sua esperienza di parlamentare la induce infatti per il momento ad un atteggiamento più disincantato.

  Sebastiano FOGLIATO (LNP) preannuncia l'espressione del voto contrario del gruppo della Lega Nord sulla proposta del relatore, giudicando il disegno di legge di stabilità una ulteriore occasione persa per intervenire con efficacia in favore del mondo agricolo. Ritiene, anzi, che il provvedimento infierisca su un settore già fortemente in affanno, eliminando agevolazioni in vigore da anni proprio in un momento di grave crisi economica. Si tratta di un'operazione che non dovrebbe essere proposta da un Governo tecnico e che non può essere condivisa da forze politiche responsabili. Inoltre, il Governo ha manifestato pertanto scarsa sensibilità laddove propone la riduzione delle agevolazioni sul gasolio proprio in un momento di maggior consumo di gasolio per l'irrigazione delle colture, vittime di una estate particolarmente calda e asciutta.
  Ritiene conclusivamente che la manovra in esame non contenga alcun elemento positivo, salvo il rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale, che tuttavia è insufficiente e riguarda solo il 2013.

  Angelo ZUCCHI (PD) sostiene, contrariamente a quanto affermato dalla collega Beccalossi, di non provare mai alcuna vergogna nell'essere membro di un Parlamento, anche quando questo assume decisioni che non si condividono, considerando il Parlamento la massima espressione della democrazia. Tra l'altro, ricorda di non essersene vergognato nemmeno quando la collega Beccalossi votò a favore della tesi secondo la quale Ruby era la nipote di Mubarak.
  Precisa quindi che la sua parte politica voterà a favore della proposta del relatore proprio con l'obiettivo di cambiare la legge di stabilità per poterla poi votare, visto che, così com’è, non è condivisibile. Certamente, ritiene che una posizione fortemente condivisa dalla Commissione avrebbe potuto rafforzare le sue richieste di modifica e rappresentare questa volontà di cambiamento alla Commissione Bilancio. L'atteggiamento della collega Beccalossi sembra invece rinunciatario e inopportuno proprio nel momento in cui, invece, ci si dovrebbe impegnare nella battaglia per modificare radicalmente la manovra in esame. Il giudizio condizionato della Commissione Agricoltura rappresenta quindi un atteggiamento corretto e leale verso il Governo, ma senza fare sconti, e potrebbe avere un migliore esito se ampiamente sostenuto. Nota invece un allargarsi delle fila della defezione quando si tratta di votare a favore dei provvedimenti del Governo da parte delle forze di maggioranza che lo sostengono. A chi assume questa posizione, fa osservare che non può cavarsela non votando, quando invece dovrebbe assumersi la responsabilità di lavorare per cambiare ciò che si ritiene vada cambiato.

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  Paolo RUSSO, presidente, avverte che porrà dapprima in votazione la proposta di relazione del relatore per parti separate, nel senso di votare separatamente le premesse e il dispositivo. In caso di sua approvazione, la proposta alternativa di relazione contraria presentata dai deputati Di Giuseppe e Rota si intenderà preclusa. Invita quindi i colleghi a procedere con sollecitudine, visto che sta per iniziare la seduta dell'Assemblea.

  La Commissione approva infine, con votazioni per parti separate, la nuova formulazione della proposta di relazione favorevole con condizioni, presentata dal relatore, sul disegno di legge di bilancio, con riferimento alla tabella n. 12, e sulle connesse parti del disegno di legge di stabilità, risultando preclusa la proposta alternativa presentata dai deputati Di Giuseppe e Rota. Nomina altresì il deputato Cuomo relatore presso la Commissione Bilancio.

  Corrado CALLEGARI (LNP) ritiene importante sottolineare il fatto che, come dimostra la votazione appena effettuata, la maggioranza tende a spaccarsi, manifestando problemi evidenti. È stato perciò opportuno, nonostante l'accelerazione operata dalla presidenza nelle operazioni di voto, conoscere con precisione chi abbia votato contro il giudizio conclusivo proposto dal relatore.

  La seduta termina alle 9.50.

RISOLUZIONI

  Giovedì 25 ottobre 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO. – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Franco Braga.

  La seduta comincia alle 9.50.

7-00974 Bellotti, 7-00982 Delfino, 7-00983 Callegari e 7-00994 Bellotti: Misure per far fronte all'elevata contaminazione da aflatossine nella produzione di mais.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame della discussione congiunta delle risoluzioni, rinviata nella seduta del 24 ottobre 2012.

  Paolo RUSSO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri la discussione è stata rinviata per definire una ulteriore formulazione del testo unificato delle risoluzioni. Presenta pertanto una terza formulazione di tale testo (vedi allegato 5).

  Corrado CALLEGARI (LNP) ritiene tale ultima formulazione nel complesso condivisibile, anche se eliminerebbe la prima premessa.

  Fabio RAINIERI (LNP) concorda con il deputato Callegari.

  Luca BELLOTTI (PdL) prende atto degli sforzi compiuti, ma evidenzia, quanto al primo impegno, che la previsione di un'intesa con le regioni rischia di allungare enormemente i tempi di un intervento, mentre le contrattazioni dei cereali sono bloccate. Si rammarica invece per l'eliminazione dell'impegno relativo alla revisione dei limiti di legge.
  Giudica positivamente l'impegno relativo all'effettuazione di controlli sul mais importato, ma deve ricordare che in realtà i controlli non sono effettivi in quanto è dubbia la misurabilità dei contaminanti, poiché gli stessi campioni possono portare a risultati diversi negli esami di laboratorio.
  In conclusione, ritiene insufficiente il testo da ultimo presentato, sul quale allo stato si asterrebbe.

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  Viviana BECCALOSSI (PdL), premesso che si sta affrontando una questione delicata per il settore interessato, osserva che le risoluzioni presentate dai diversi gruppi, pur prendendo le mosse da premesse differenti, mirano sostanzialmente agli stessi obiettivi. Manifesta pertanto apprezzamento per il lavoro compiuto per giungere ad una conclusione unitaria. Tuttavia, considerata la posizione espressa dal collega Bellotti, che stima molto, ritiene che si possa compiere un ulteriore sforzo per assicurare la piena condivisione del testo.

  Paolo RUSSO, presidente, osservando che è difficile non prevedere il coinvolgimento delle regioni, mentre si può migliorare la parte relativa ai controlli, presenta una quarta riformulazione del testo unificato delle risoluzioni (vedi allegato 6).
  Rinvia infine ad altra seduta il seguito della discussione delle risoluzioni.

  La seduta termina alle 10.

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