CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 24 ottobre 2012
725.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 24 ottobre 2012.

Audizione dei rappresentanti delle organizzazioni agricole Confagricoltura, Coldiretti, CIA e Copagri, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge concernenti il rilancio del comparto ippico (C. 5133 Brandolini, C. 5182 Marinello, C. 5196 Faenzi, C. 5262 Delfino e C. 5304 Callegari).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 12.45 alle 13.

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Audizione dei rappresentanti delle seguenti organizzazioni: Federazione italiana vignaioli indipendenti (FIVI), Federdoc, Federvini, Unione italiana vini (UIV), Associazione enologi enotecnici italiani (Assoenologi), Consorzio vino Chianti classico, Consorzio dell'Asti DOCG, Consorzio di tutela del vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco, Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese, Consorzio vini Orvieto, Sannio Consorzio tutela vini e Associazione italiana per l'agricoltura biologica (AIAB), sulla recente normativa in materia di sistemi di etichettatura contro le contraffazioni dei prodotti agricoli e alimentari.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13 alle 14.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 24 ottobre 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali Franco Braga.

  La seduta comincia alle 14.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2013).
C. 5534-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2013 e per il triennio 2013-2015.
C. 5535 Governo.

Tabella n. 12: Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per l'anno finanziario 2013 e per il triennio 2013-2015.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei disegni di legge.

  Paolo RUSSO, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, l'esame dei disegni di legge presso le Commissioni di settore si conclude con la trasmissione alla Commissione Bilancio di una relazione per ciascuno stato di previsione e connesse parti del disegno di legge di stabilità, e con la nomina di un relatore, il quale potrà partecipare alle sedute di quella Commissione. Le Commissioni esaminano anche gli eventuali emendamenti riferiti alle parti di competenza. Gli emendamenti approvati sono allegati alla relazione da trasmettere alla Commissione Bilancio e si intendono presentati, a nome della Commissione, presso la Commissione Bilancio medesima. Quest'ultima li esamina insieme agli altri emendamenti, presentati dai deputati e dal Governo. Gli emendamenti al disegno di legge di bilancio presentati presso le Commissioni di settore e respinti devono essere presentati di nuovo presso la Commissione Bilancio, anche al fine di permetterne la successiva presentazione in Assemblea. Ricorda quindi la disciplina dell'ammissibilità degli emendamenti riferiti ai disegni di legge in titolo, anche alla luce della legge di contabilità, sulla quale è stata trasmessa ai gruppi una nota tecnica.
  Dopo aver ricordato che la XIII Commissione, per quanto riguarda il disegno di legge di bilancio, esaminerà lo stato di previsione della spesa del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Tabella n. 12), fa presente che la Commissione dovrà concludere l'esame dei documenti di bilancio entro la giornata di domani, mentre il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato per le ore 18 di oggi.

  Antonio CUOMO (PD), relatore, fa presente che la manovra di bilancio 2013 prevede, in generale, in termini di competenza, 516.381 milioni di euro di entrate finali a fronte di spese finali pari a 524.122 milioni di euro, con un saldo netto da finanziare pari a 8.108 milioni di euro.
  Lo stato di previsione per il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (tabella n. 12) prevede per una spesa complessiva in termini di competenza pari a 1.132 milioni di euro (che incide percentualmente sul bilancio dello Stato per lo 0,2, come nel precedente esercizio). Pag. 244Rispetto all'assestamento 2012 il progetto di bilancio a legislazione vigente per il 2013, sottoposto all'esame parlamentare, reca pertanto una diminuzione degli stanziamenti per 111,5 milioni di Euro (-9 per cento). La tabella 12 prevede spese di parte corrente pari a 961,4 milioni di euro e spese in conto capitale per 170,6 milioni di euro, con una composizione delle uscite ormai fondamentalmente diretta verso le spese di funzionamento (555,2 milioni) e per interventi (398 milioni). Nello stato di previsione del dicastero agricolo le risorse sono assorbite per la gran parte dalla missione 9, Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca, alla quale vengono assegnati 634,1 milioni di euro, che rappresentano il 56 per cento dell'intera dotazione del Ministero. Il Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale gestisce quasi 257 milioni destinati alle politiche europee e dello sviluppo rurale del programma 9.2, che andranno alla Ricerca nel settore agroalimentare per promuoverne l'innovazione tecnologica e lo sviluppo (quasi 103 milioni), ed alla conservazione delle risorse ambientali e della biodiversità (108,5 milioni) che includono la gestione dei programmi nazionali nel settore delle infrastrutture irrigue e di bonifica (poco più di 81 milioni, che annualmente compaiono in bilancio sulla base delle diverse leggi, relative alle opere di progettazione del piano irriguo e al recupero di risorse idriche). Nel programma 9.2 vanno anche segnalati: gli 8,4 milioni destinati a sostenere l'avanzamento di spesa dei programmi di sviluppo rurale ed evitare il rischio disimpegno dei fondi comunitari; e i 32 milioni per il rilancio del settore zootecnico. Nel programma sono anche iscritte le modeste risorse destinate alla difesa del reddito delle aziende colpite da calamità ed incentivare il ricorso alle forme assicurative. Il Dipartimento delle politiche competitive della qualità agroalimentare e della pesca gestisce poco meno di 335 milioni, con il programma 9.6, che oltre a sostenere il comparto della pesca, include il potenziamento della digitalizzazione e dell'informatizzazione dell'amministrazione, e reca, soprattutto il cospicuo stanziamento (250 milioni) per la gestione delle attività della soppressa ASSI (ex UNIRE). Alla pesca sono riservati invece 57 milioni, (0,4 dei quali per affrontare il negoziato di riforma della politica comune della pesca), mentre per la digitalizzazione andranno 16,3 milioni. La missione include anche il programma 9.5, al quale sono attribuiti 42,7 milioni destinati tutti alla prevenzione e repressione delle frodi; la maggior parte delle risorse (34,6 milioni) dovrà essere destinata agli accertamenti ispettivi, compresa l'attività di campionamento e analisi.
  La missione 18, Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente, realizza il solo programma 18.7 gestito dal Corpo forestale, al quale sono assegnati 196,3 milioni di euro.
  Anche la missione 7, Ordine pubblico e sicurezza, si esaurisce nel solo programma 7.6, con obiettivo unico che identifica nel Corpo forestale dello Stato il centro di responsabilità cui sono affidati istituzionalmente i compiti di controllo del territorio rurale e montano. L'attività del Corpo, che per questo disporrà di 154,6 milioni, si estende dalla lotta ai crimini a danno dei prodotti agroalimentari, al controllo del traffico dei rifiuti, all'esame delle cause degli incendi boschivi, alla lotta al maltrattamento degli animali.
  Anche la missione 8, Soccorso civile, è interamente affidata al Corpo forestale, cui spetta il compito di monitorare e controllare il territorio per prevenirne il dissesto idrogeologico e svolge conseguentemente un'attività di spegnimento degli incendi boschivi, che si accompagna al controllo del manto nevoso ed alla previsione di valanghe. Per la realizzazione del Programma 8.1 Interventi per soccorsi, sono stanziati 125,5 milioni.
  Alla missione 32 Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche, la tabella 12 attribuisce quasi 18 milioni, destinati per l'importo di quasi 8 milioni al programma 32.2, Indirizzo politico, nel quale si realizza l'attività di supporto al Ministro da parte del Gabinetto e degli altri uffici. Pag. 245
  Per la realizzazione del programma 32.3, Servizi e affari generali, le risorse sono determinate in: 3,8 milioni.
  La missione 33, Fondi da ripartire, può contare su un'autorizzazione di spesa di 3,4 milioni, interamente attribuita al programma 33.1, Fondi da assegnare, che il Dipartimento delle politiche competitive utilizzerà per la maggior parte (2,7 milioni) per assicurare il livello minimo dei servizi sia degli uffici centrali che periferici, attesa l'insufficienza degli stanziamenti ordinari del bilancio.
  Quanto al disegno di legge di stabilità per il 2013, talune disposizioni sono direttamente riconducibili alla competenza della XIII Commissione, altre, pur incidendo su profili di carattere fiscale, interessano indirettamente il comparto primario.
  Quanto alle prime, ricorda che i commi 58-62 dell'articolo 3 individuano le somme destinate al raggiungimento dei risparmi da parte del Dicastero agricolo. Ricorda, al riguardo, che il disegno di legge di bilancio per il 2013 include gli effetti finanziari delle misure disposte con il decreto-legge n. 95 del 2012 (cosiddetta «spending review 2») – con esclusione delle misure di contenimento della spesa dei Ministeri disposte dall'articolo 7, comma 12, pari a 1.777,3 milioni di euro nel 2013, 1.574,5 milioni nel 2014 e a 1.649,5 milioni di euro nel 2015, da realizzarsi attraverso la legge di stabilità sulla base delle proposte formulate da ciascuna amministrazione. Tali riduzioni saranno pertanto recepite in bilancio con l'apposita nota di variazione. Per il Dicastero agricolo, le riduzioni previste, in termini di saldo netto da finanziare, sono quantificate in: 15,8 milioni per il 2013, 8,5 milioni per il 2014 e 10,4 milioni per il 2015.
  A tal fine, con il comma 59 viene previsto che l'Istituto per lo sviluppo agroalimentare Spa (ISA) versi all'entrata di bilancio dello Stato entro il 31 gennaio 2013 la somma di 16,2 milioni di euro, entro il 31 gennaio 2014 la somma di 8,9 milioni ed entro il 31 gennaio 2015 la somma di 7,8 milioni. Il versamento di tali risorse va aggiunto ai versamenti in precedenza stabiliti con la legge n.183 del 2001, di stabilità per il 2012. Infatti, già con tale provvedimento era stato previsto un versamento in entrata al bilancio da parte dell'Istituto di 32,4 milioni di euro entro il 31 gennaio 2012, 9,2 milioni entro il 31 gennaio 2013 e 9,2 milioni di euro entro il 31 gennaio 2014. Relativamente al 2012, con il decreto-legge n. 201 del 2011, è stato, poi, disposto che entro il 31 gennaio 2012 fossero versati 47,2 milioni invece dei 32,4 milioni inizialmente previsti. Quindi, per effetto delle due ultime leggi di stabilità la Società sarà tenuta a riversare nel bilancio statale complessivamente 25,4 milioni nel 2013, 18,1 milioni per il 2014, e 7,8 milioni nel 2015. Nella relazione tecnica si precisa che «sotto il profilo operativo, i versamenti in esame appaiono compatibili con l'assetto di bilancio di ISA e con il perseguimento, seppure in forma ridotta, degli obiettivi di sostegno al settore agroalimentare.».
  Il comma 60 prevede che la riduzione dei trasferimenti destinati a taluni enti di ricerca vigilati dal Ministero delle politiche agricole e forestali sia rideterminata in modo meno severo di quanto stabilito con il decreto-legge n. 95 del 2012 che, all'articolo 8, comma 4, ha quantificato tale riduzione in 7,7 milioni per il 2013, e per il 2014 e successivi. Più in particolare, si stabilisce che i trasferimenti ai menzionati enti di ricerca debbano essere ridotti – per ciascun anno del triennio 2013-2015 – di soli 3,631 milioni, invece dei 7,721 disposti nel mese di luglio con il decreto-legge n. 95 del 2012, secondo decreto sulla spending review. L'onere che ne consegue è pari 4,090 milioni, e trova compensazione nei risparmi che lo stesso Ministero delle politiche agricole e forestali raggiunge con i commi 59 e 61 del provvedimento in esame.
  Con il comma 61 viene ridotta la misura nella quale si applicano i benefici disposti con il decreto-legge n. 457 del 1997 (articolo 6, primo comma) che aveva stabilito – a decorrere dal 1o gennaio 1998 – l'esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali in favore delle imprese armatrici per il personale Pag. 246iscritto nelle matricole e nei registri di cui all'articolo 119 del codice della navigazione ed imbarcata su navi iscritte nel registro internazionale (ovvero adibite esclusivamente a traffici commerciali internazionali). Va aggiunto che l'articolo 6-bis dello stesso decreto 457 aveva esteso i benefici dell'esonero alle imprese armatoriali che esercitassero la pesca oltre gli stretti e, nel limite del 70 per cento, a quelle della pesca mediterranea. La legge n. 203 del 2008 (Finanziaria 2009) ha poi esteso, a decorrere dal 2009, gli sgravi contributivi del menzionato articolo 6 alle imprese che esercitano la pesca costiera ed a quelle di pesca nelle acque interne e lagunari, stabilendo nel contempo che il beneficio fosse applicato nella misura dell'80 per cento (articolo 2, comma 2 della legge 203). Una revisione di tale misura è stata poi disposta con la legge di stabilità 2012 (legge n. 183 del 2011, articolo 4, comma 55) che ha decretato che l'esonero dai contributi previdenziali ed assistenziali, di cui all'articolo 6 del decreto n. 457, e quindi per tutte le imprese armatrici, fosse per l'anno 2012 pari al 60 per cento di quanto dovuto, e del 70 per cento a decorrere dall'anno 2013. Il comma 61 riduce, quindi, ulteriormente l'entità del beneficio di cui all'articolo 6, che sarà corrisposto nel limite del 63,2 per cento per gli anni 2013 e 2014, del 57,5 per cento per l'anno 2015 e del 50,3 per cento a decorrere dall'anno 2016. Il risparmio stimato per il Dicastero agricolo è quantificato dalla relazione tecnica in: 3,69 milioni sia per il 2013 che per il 2014; 6,69 milioni per il 2015, e 10,4 a decorrere dal 2016 e per gli anni successivi.
  Il comma 62 dispone, infine che siano versate in entrata al bilancio dello Stato le somme presenti nel bilancio dell'Agea che il decreto-legge n. 83 del 2012, (articolo 59, comma 3) aveva attribuito ad interventi di sostegno del comparto agricolo, nelle fasi di crisi di mercato, e cioè le somme residuate dagli stanziamenti statali disposti nel corso degli anni in favore del comparto bieticolo-saccarifero. Tali somme, non ancora erogate ma presenti nel bilancio dell'Agea, sono quantificate nella relazione tecnica in una cifra pari a 19,8 milioni di euro.
  L'articolo 8, comma 14 dispone che vengano riassegnati al Ministero delle politiche agricole e forestali, previo versamento all'entrata del bilancio statale, i proventi derivanti dallo svolgimento di attività e prestazioni di servizi già in capo alla soppressa Agenzia per lo sviluppo del settore ippico (ASSI), attività e servizi ora di competenza del Ministero delle politiche agricole. Ricordo, al riguardo, che alla soppressione del'ASSI ha provveduto l'articolo 23-quater del decreto-legge n. 95 del 2012 (comma 9). La norma ha poi previsto che successivi decreti del Ministro delle politiche agricole, di concerto con il ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge (entro quindi il 14 novembre) si provvedesse al trasferimento delle risorse umane, strumentali e finanziarie degli enti incorporati ed alla ripartizione tra il Dicastero agricolo e l'Agenzia delle dogane, delle funzioni già attribuite ad ASSI dalla normativa vigente, delle risorse umane, finanziarie e strumentali dell'Assi nonché dei rapporti giuridici attivi e passivi facenti capo all'Agenzia.
  Il comma 1, dell'articolo 12, ridetermina il già disposto aumento dell'IVA, operativo dal 1o luglio 2013 fino al 31 dicembre 2013: in luogo dell'aumento al 12 e al 23 per cento, le attuali aliquote del 10 e del 21 per cento sono aumentate rispettivamente all'11 e al 22 per cento.
  Il comma 13 dell'articolo 12 stabilizza l'incremento delle accise sui carburanti disposto con la determinazione del direttore dell'Agenzia delle dogane 9 agosto 2012, n. 88789: viene dunque previsto che, dal 1o gennaio 2013, l'aliquota di accisa sulla benzina sarà pari a 728,40 euro per mille litri e quella sul gasolio usato come carburante a 617,40 euro per mille litri. Con la disposizione in commento si intende innalzare la misura delle accise sui carburanti applicabili dal 1o gennaio 2013, la quale attualmente Pag. 247ammonterebbe, ai sensi dell'articolo 15, comma 2 del decreto-legge n. 201 del 2011: a 704,70 euro per mille litri per benzina e benzina con piombo; a euro 593,70 per mille litri per il gasolio utilizzato come carburante.
  Il comma 29 dell'articolo 12 prevede che, ai soli fini della determinazione delle imposte sui redditi, per i periodi d'imposta 2012, 2013 e 2014, il reddito dominicale e quello agrario siano rivalutati del 15 per cento, mentre per i terreni agricoli, nonché per quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola, la rivalutazione è pari al 5 per cento. L'incremento si applica sull'importo risultante dalla rivalutazione operata ai sensi dell'articolo 3, comma 50, della legge n. 662 del 1996 che, a sua volta, aveva rivalutato i redditi dominicali e agrari, rispettivamente, dell'80 per cento e del 70 per cento.
  I commi 30 e 31 dell'articolo 12 abrogano le disposizioni che consentivano alle società agricole di optare per l'applicazione di un regime fiscale più favorevole nonché di considerare imprenditori agricoli le società costituite da imprenditori agricoli, che esercitassero esclusivamente le attività di manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione di prodotti agricoli ceduti dai soci. le opzioni esercitate secondo la normativa abrogata perdono efficacia con effetto dal periodo di imposta in corso alla data del 31 dicembre 2012. Conseguentemente, la norma prevede una deroga esplicita alle disposizioni sull'efficacia temporale delle norme tributarie (articolo 3 dello Statuto del contribuente, legge 27 luglio 2000, n. 212, ai sensi del quale le modifiche alle imposte periodiche si applicano al periodo di imposta successivo a quello in cui entrano in vigore). Il comma 31 dispone che con decreto del ministro dell'economia e delle finanze siano dettate le disposizioni transitorie per l'applicazione del comma precedente.
  Il comma 32 dell'articolo 12 dispone che le regioni utilizzino i dati desunti dal Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN) per consentire l'applicazione dell'accisa agevolata ai carburanti impiegati nello svolgimento di attività agricole. Viene altresì precisato che l'estensione dei terreni dichiarata da coloro che richiedono le aliquote ridotte non può essere superiore a quella indicata nel fascicolo aziendale.
  Il comma 33 prevede, a decorrere dal 1o gennaio 2013, la riduzione del 5 per cento dei consumi medi standardizzati di gasolio da ammettere all'impiego agevolato in agricoltura.
  Il comma 37 dell'articolo 12 modifica le vigenti procedure di riscossione dei cosiddette multe per le quote latte, intervenendo nella forma di novella sul decreto-legge n. 5 del 2009 che, con i suoi articoli 8-bis-8-sexies, unitamente al precedente decreto-legge n. 49 del 2003 di riforma del settore, reca la disciplina fondamentale in tema di quote latte. In particolare l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), nei casi di mancata adesione del debitore alla rateizzazione e di decadenza dello stesso dal beneficio della dilazione, potrà procedere alla riscossione a mezzo ruolo con le modalità e secondo la disciplina previste per la riscossione coattiva delle imposte dirette, avvalendosi delle società del gruppo Equitalia e della Guardia di finanza, in luogo di procedere secondo la disciplina della riscossione delle entrate patrimoniali dello Stato, mediante ingiunzione fiscale. Ai sensi del comma 10-ter le procedure di riscossione coattiva, sospese ai sensi del comma 2 (dello stesso articolo 8-quinquies), sono proseguite – sempre avvalendosi del Corpo della guardia di finanza – dalla stessa AGEA, che resta surrogata negli atti esecutivi eventualmente già avviati dall'agente della riscossione e nei cui confronti le garanzie già attivate mantengono validità e grado. Ai sensi del citato comma 2, il produttore interessato può presentare all'AGEA, entro sessanta giorni dal ricevimento dell'intimazione ad adempiere, la richiesta di rateizzazione; fino alla scadenza del suddetto termine sono sospese le procedure di recupero per compensazione, di iscrizione a ruolo, nonché le procedure Pag. 248di recupero forzoso e sono interrotti i termini di impugnazione. L'AGEA provvede alla tempestiva comunicazione all'Equitalia Spa per gli adempimenti di competenza.
  Per quanto concerne gli stanziamenti previsti nelle tabelle, si rileva che in Tabella A e B non sono previsti specifici accantonamenti relativi al Ministero delle politiche agricole e forestali mentre in Tabella C, dove sono previste le quantificazioni delle dotazioni finanziarie delle leggi di spesa permanente, da iscrivere in bilancio la cui quantificazione è rinviata alla legge di stabilità, sono previsti:1.413 milioni per la copertura degli interventi relativi alla legge quadro in materia di incendi boschivi (legge n.353 del 2000) con una riduzione, rispetto all'anno precedente, di 68 milioni; 417 milioni per l'attuazione del terzo piano nazionale della pesca (articolo 2, comma 1, della legge n. 267 del 1991); 9 milioni 333 mila euro per la riorganizzazione del settore della ricerca (decreto legislativo 454 del 1999): 115 milioni e 855 mila euro a favore dell'Agea con una dotazione in aumento di 50 milioni di euro; 6 milioni e 122 mila euro per l'attuazione del piano nazionale della pesca, con dotazione invariata rispetto all'anno precedente.
  Nella Tabella E, infine, dove vengono riportati gli importi da iscrivere in bilancio in relazione alle autorizzazioni di spesa recate da leggi pluriennali; è previsto, per il 2013, un rifinanziamento pari a 120 milioni in favore del Fondo di solidarietà nazionale, istituito dal decreto legislativo n. 102 del 2004: la posta è destinata agli «Interventi in agricoltura» (settore 21) e sarà iscritta nello stato di previsione del Dicastero agricolo, sul capitolo 7439 riservato agli incentivi per la stipula dei contratti di assicurazione contro le calamità naturali da parte del mondo agricolo. Per il precedente esercizio, il fondo, che disponeva di 16,7 milioni, era stato rifinanziato per 100 milioni.
  Ritiene conclusivamente che vi siano i margini per la Commissione per lavorare al miglioramento del testo e quindi si riserva di produrre una proposta di relazione all'esito del dibattito.

  Anita DI GIUSEPPE (IdV) fa presente che il suo gruppo proporrà emendamenti direttamente alla V Commissione Bilancio, mentre si riserva di presentare in Commissione Agricoltura una proposta di relazione alternativa.

  Angelo ZUCCHI (PD), con riferimento all'articolo 31, commi 30 e 31, del disegno di legge di stabilità ricorda ai colleghi che nel corso del dibattito sulla legge finanziaria per il 2007 si stabilì di incentivare la costituzione di società in ambito agricolo, compiendo un passo in avanti rispetto ad un settore dominato, per l'80 per cento, da aziende a conduzione familiare. Pertanto, in questi anni, sulla scorta di questa normativa agevolativa, sono sorte molte società a responsabilità limitata, soprattutto impegnate nello sfruttamento del biogas di origine agricola, che potevano scegliere tra il regime fiscale forfettario o ordinario. Ritiene pertanto un errore che a tali imprese si imponga il solo regime fiscale ordinario, per di più con avvio dalla dichiarazione del 2013, a valere sui redditi del 2012, con grave danno per le imprese interessate, che avevano predisposto i propri piani aziendali sulla base della legislazione vigente. Ritiene inoltre un errore abbandonare la strada dell'incentivazione allo sviluppo delle società in ambito agricolo, almeno fino a quando il settore non si stabilizzerà. In ogni caso, ritiene che una decisione del genere non dovrebbe mai essere assunta in una fase di crisi e di contrazione dei consumi interni, per questi motivi, il suo gruppo si riserva di porre con decisione il problema della retroattività delle norme indicate.
  Allo stesso modo, manifesta contrarietà sulle misure relative alla rivalutazione dei redditi dominicale e agrario del 15 per cento, essendo stato il settore agricolo già fortemente interessato da un aumento della pressione fiscale. A tale riguardo, chiede che il Governo comunichi al Parlamento l'ammontare del gettito Pag. 249IMU proveniente dal mondo agricolo, al fine di conoscere se tale gettito sia coerente o meno con le previsioni del Ministero dell'economia e delle finanze, giacché, qualora si rivelasse di entità superiore, si potrebbe intervenire, con tale ulteriore gettito, per ridurre il peso di altre misure.
  Da ultimo, ritiene che non si possano prosciugare le risorse a disposizione degli organismi pubblici fino a comprometterne il funzionamento e, quindi, a renderli «inutili» e suscettibili di soppressione. In particolare, per quanto riguarda l'ISA ritiene non possa passare sotto silenzio la erosione della dotazione finanziaria di un ente che effettua finanziamenti in campo agricolo. Tale eventualità, infatti, potrebbe colpire anche imprenditori che hanno già sottoscritto forme di finanziamento con l'ISA che, ora, potrebbe non essere più possibile erogare. Peraltro, già gli risultano segnalati casi del genere. Ritiene pertanto che non corrispondano alla realtà le affermazioni contenute nella relazione tecnica del Governo, laddove si precisa che «sotto il profilo operativo, i versamenti in esame appaiono compatibili con l'assetto di bilancio di ISA e con il perseguimento, seppure in forma ridotta, degli obiettivi di sostegno al settore agroalimentare». A suo giudizio, il Governo dovrebbe valutare meglio le ripercussioni delle sue decisioni sulla funzionalità degli enti interessati e, eventualmente, assumersi la responsabilità di decisioni più nette. Anche tale situazione, con il taglio di diversi stanziamenti di interesse agricolo, ritiene dimostri una intrinseca debolezza dell'agricoltura nell'ambito del Governo.

  Fabio RAINIERI (LNP) ritiene che la nuova legge innalzerà la pressione fiscale per il mondo agricolo, anche per l'aumento dell'accisa sui carburanti e la contemporanea riduzione del carburante agevolato, che realizzano una doppia penalizzazione per gli agricoltori. Ricorda poi i carburanti, e soprattutto il gasolio, sono utilizzati non soltanto per azionare i veicoli agricoli, ma anche per l'irrigazione dei campi, e quindi l'aumento del relativo costo, in un periodo di siccità, non potrà che suscitare fortissime proteste degli operatori del settore.
  Giudica poi eccessivo e incomprensibile il fatto che per la consegna delle cartelle esattoriali agli agricoltori sia utilizzata la Guardia di finanza, a differenza di quanto accade per altre categorie.

  Teresio DELFINO (UdCpTP) manifesta apprezzamento per le osservazioni del collega Zucchi in merito al valore assegnato al settore agroalimentare nella legge di stabilità di un Governo che, stando alle affermazioni del Presidente del Consiglio e del Ministro dell'economia e delle finanze, avrebbe improntato la sua azione al principio dell'equità. Infatti, ritiene che la manovra presenti aspetti critici proprio sotto il profilo dell'equità. Per esempio, anche la riduzione della tassazione IRPEF avviene in un contesto tale da vanificare l'obiettivo perseguito. A tale riguardo, la sua parte politica è orientata a chiedere l'eventuale rinuncia alla diminuzione dell'IRPEF per procedere a correttivi sostanziali che, per quanto riguarda le competenze della Commissione Agricoltura, dovranno consistere nel mantenimento dell'aliquota IVA al 4 per cento per le cooperative e nella conferma del vigente regime fiscale per le società agricole, oltre che nel superamento delle singolari e incostituzionali disposizioni fiscali retroattive. Osserva inoltre che l'obiettivo annunciato dal Governo di non far scattare l'aumento dell'IVA già previsto dal precedente Governo, dopo i sacrifici già affrontati dal Paese, dovrebbe portare all'esclusione di tale questione dalla legge di stabilità che si discute.
  Per quanto riguarda poi l'agevolazione per il gasolio per uso agricolo, non sempre utilizzato nella dimensione corretta per fini aziendali (così come la norma prevede e come il rigore imporrebbe quando si utilizzano incentivi o agevolazioni), ritiene utile un riallineamento delle accise per il gasolio agricolo e preannuncia che su tale aspetto la sua parte politica presenterà un'apposita proposta emendativa. Su tale argomento,come pure su altri sui quali si Pag. 250è registrato un impegno del Dicastero agricolo, ritiene inoltre che lo stesso Dicastero dovrebbe condurre un'azione più decisa nell'ambito del Governo e nei confronti del Ministero dell'economia e delle finanze.
  In ogni caso, il suo gruppo ritiene che vi siano elementi positivi nelle norme che riguardano l'agricoltura, contrariamente a ciò che viene affermato da altre forze politiche. In particolare, per quanto riguarda le disposizioni sulla riscossione delle multe per le quote latte, ritiene opportuno assicurare rigore e effettività nell'applicazione della legge. Ritiene altresì che la revisione del reddito agrario e dominicale, immutato da diversi anni, possa essere considerata come il contributo che tutti i settori devono assicurare per il risanamento del Paese.
  Condivide infine le valutazioni espresse dal deputato Zucchi in merito alle disposizioni sull'ISA Spa.

  Sebastiano FOGLIATO (LNP) manifesta condivisione per gli interventi dei colleghi che hanno posto il giusto accento sulle questioni fiscali, vero perno del provvedimento. Infatti, ritiene che l'agricoltura non ha trovato una giusta cornice nella legge di stabilità, che si risolve più che altro in una manovra di bilancio. Varie sono le misure di penalizzazione del mondo agricolo. In particolare, la rivalutazione del reddito agrario e dominicale pone seri problemi ai proprietari dei terreni, specialmente in quelle aree del Paese in cui tali terreni hanno redditività nulla. Ritiene inoltre che la siccità, che ha colpito il Paese nel 2012, avrebbe dovuto indurre il Governo ad evitare un aumento le tasse nel settore agricolo, già investito dalla globalizzazione, che non globalizza però le regole vigenti in Italia, esponendo le aziende italiane ad una concorrenza imperfetta. Anche il taglio annunciato sulle province può essere foriero di conseguenze per l'agricoltura; basti pensare all'importanza dei marchi a denominazione protetta spesso legati all'ambito provinciale, come nel caso di Asti.
  Preannuncia pertanto la presentazione di proposte emendative.

  Sandro BRANDOLINI (PD) esprime forti perplessità per le misure fiscali aventi valenza retroattiva, poiché i cittadini hanno già programmato la loro attività, per giunta in una situazione di contrazione del reddito, contando sulla legislazione fiscale vigente.
  Allo stesso modo, ritiene che occorra introdurre modifiche alle norme che riguardano più specificatamente il settore agricolo. Si riferisce, in particolare, al regime fiscale agevolato per le società agricole, che trova il suo fondamento nell'obiettivo di inventivare le aggregazioni aziendali. Ricorda infatti che molte società agricole a responsabilità limitata sono nate grazie alla tassazione fiscale in forma forfetaria, che costituisce un impegno che il Governo dovrebbe onorare. Su tale aspetto ritiene inoltre che il Governo dovrebbe recedere dall'intento di applicare le nuove norme a far data dal 2013, con riferimento ai redditi del 2012, quindi retroattivamente.
  Per quanto riguarda il Fondo di solidarietà nazionale, il cui intervento dovrebbe essere esteso ad altre fattispecie, come i danni da fauna selvatica, fa presente che i 120 milioni stanziati potrebbero non essere sufficienti. Allo stesso modo, appaiono assolutamente insufficienti i finanziamenti per l'AGEA nonché quelli per il settore ippico, anche se in questo caso si riscontra un lieve incremento rispetto all'anno passato, che sarà tuttavia sufficiente solo per preservare la situazione attuale e non per assicurare l'azione di risanamento e di rilancio di cui lo stesso settore ha bisogno. Chiede infine che il Ministero delle politiche agricole non si limiti a chiedere il sostegno della Commissione, ma esponga chiaramente alla stessa Commissione le esigenze che ritiene prioritarie.

  Il sottosegretario Franco BRAGA assicura che le sollecitazioni che sono state formulate nel dibattito sono ben chiare al Ministro e si dichiara certo che egli le Pag. 251abbia portate all'attenzione del Consiglio dei ministri.
  Per quanto riguarda l'ISA, fa presente di aver accolto con stupore la notizia secondo la quale i dirigenti e gli impiegati di tale organismo trattino otto pratiche all'anno. Ha pertanto sollecitato l'ISA a fornire chiarimenti, che riporterà in Commissione non appena ottenuti.

  Paolo RUSSO, presidente, rinvia infine il seguito dell'esame alla seduta di domani.

  La seduta termina alle 14.50.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 24 ottobre 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali Franco Braga.

  La seduta comincia alle 14.50.

7-00974 Bellotti, 7-00982 Delfino, 7-00983 Callegari e 7-00994 Bellotti: Misure per far fronte all'elevata contaminazione da aflatossine nella produzione di mais.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame della discussione congiunta delle risoluzioni, rinviata nella seduta del 17 ottobre.

  Paolo RUSSO, presidente, ricorda che nella seduta del 2 ottobre scorso ha presentato una nuova formulazione della sua proposta di testo unificato delle risoluzioni, che teneva conto delle risoluzioni presentate e delle ulteriori proposte avanzate dall'onorevole Servodio. Nelle successive sedute del 10 e del 17 ottobre, il Governo ha espresso il parere su tale testo e si è svolto un dibattito, nel corso del quale è emersa l'opportunità di una nuova riflessione per pervenire ad un ulteriore affinamento del testo unificato delle risoluzioni.

  Giuseppina SERVODIO (PD) fa presente che sta lavorando ad una proposta di riformulazione del testo, che potrebbe essere definita in breve tempo.

  Il sottosegretario Franco BRAGA, nel precisare il parere del Governo, fa presente che il Governo valuta favorevolmente il testo presentato dal Presidente, ma invita a maggiore prudenza in merito all'impegno relativo all'indicazione obbligatoria nell'etichettatura dei prodotti alimentari dei valori di micotossine, ritenendo che tale previsione presenti dei rischi.

  Giuseppina SERVODIO (PD) ricorda che, in occasione dell'esame in Assemblea del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 158 del 2012 (C. 5440), nella seduta del 18 ottobre, il Governo, nella persona del Ministro della salute, ha accolto il suo ordine del giorno n. 9/05440-AR/068, con il quale si impegna il Governo medesimo a valutare l'opportunità di introdurre, nel rispetto della normativa europea, l'indicazione in etichetta del valore delle micotossine contenute nei prodotti alimentari individuati nella parte seconda dell'allegato del regolamento (CE) n. 1881/2006, in materia di contaminanti dei prodotti alimentari, indicando altresì i valori massimi consentiti per ogni singola tossina e destinazione d'uso della materia prima previsti dal regolamento medesimo. Ritiene pertanto che, su tale questione, si possa far riferimento a tale ordine del giorno.

  Fabio RAINIERI (LNP) dichiara di condividere le valutazioni del rappresentante del Governo. Ribadisce poi la sua richiesta di eliminare dal testo della risoluzione presentata dal Presidente le parti nelle quali si fa riferimento al consumo di cereali, limitandola alle questioni che interessano la produzione di mais.

  Paolo RUSSO, presidente, prendendo atto dell'orientamento della Commissione, rinvia il seguito della discussione alla seduta di domani, al termine dell'esame in sede consultiva dei disegni di legge di bilancio e di stabilità, che avrà inizio alle ore 8,30.

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7-00937 Marco Carra, 7-01008 Rainieri, 7-01014 Beccalossi e 7-01019 Delfino: Iniziative per il risarcimento dei danni arrecati dal terremoto alla filiera dei formaggi DOP.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame della discussione congiunta delle risoluzioni, rinviata nella seduta del 17 ottobre.

  Paolo RUSSO, presidente, ricorda che nella seduta del 17 ottobre scorso l'onorevole Marco Carra ha illustrato la sua risoluzione.
  Avverte poi che sul medesimo argomento sono state successivamente presentate le risoluzioni n. 7-01014 Beccalossi e n. 7-01019 Delfino. Pertanto, se non vi sono obiezioni, tali risoluzioni saranno trattate congiuntamente alle altre.

  La Commissione concorda.

  Marco CARRA (PD) si dichiara disponibile a proseguire nella discussione delle risoluzioni.

  Il sottosegretario Franco BRAGA fa presente che le risorse che le risoluzioni prevedono di utilizzare in favore della filiera dei formaggi DOP danneggiata dal recente terremoto sono state azzerate dal disegno di legge di stabilità per il 2013. Infatti, l'articolo 3, comma 62, di tale disegno di legge prevede che le risorse di cui all'articolo 59, comma 3, del decreto-legge n. 83 del 2012 siano versate in entrata al bilancio dello Stato.

  Marco CARRA (PD), premesso che la sua risoluzione è stata presentata prima della presentazione dei documenti di bilancio, prende atto della novità intervenuta con il disegno di legge di stabilità.

  Paolo RUSSO, presidente, rileva che l'elemento di novità segnalato dal rappresentante del Governo pone la Commissione nelle condizioni di non poter valutare il merito delle proposte contenute nelle risoluzioni, le quali – proponendo di destinare alla filiera dei formaggi DOP danneggiati dal sisma 15 dei 19 milioni di euro di cui all'articolo 59, comma 3, del decreto-legge n. 83 – indicano una soluzione utile, ma impegnativa.

  Marco CARRA (PD) si dichiara disponibile a ricercare ogni opportuna soluzione al problema posto nelle risoluzioni.

  Fabio RAINIERI (LNP) invita a valutare l'ipotesi di utilizzare le risorse previste dal disegno di legge di stabilità per il Fondo di solidarietà nazionale.

  Paolo RUSSO, presidente, invitando i presentatori delle risoluzioni a valutare la possibilità di pervenire ad una diversa e condivisa formulazione del testo, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.10.