CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 24 ottobre 2012
725.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 230

COMITATO DEI NOVE

  Mercoledì 24 ottobre 2012.

Disposizioni in materia di donazione del corpo post mortem a fini di studio e di ricerca scientifica.
C. 746-2690-3491-4251-4273-A.

  Il Comitato si è riunito dalle 10.15 alle 10.55.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 24 ottobre 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. – Intervengono il sottosegretario di Stato per la salute, Adelfio Elio Cardinale, e il sottosegretario per il lavoro e le politiche sociali, Cecilia Guerra.

  La seduta comincia alle 10.55.

Pag. 231

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2013).
(C. 5534-bis Governo).

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2013 e per il triennio 2013-2015.
(C. 5535 Governo).
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2013 e per il triennio 2013-2015 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l'anno finanziario 2013 e per il triennio 2013-2015 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 14: Stato di previsione del Ministero della salute per l'anno finanziario 2013 e per il triennio 2013-2015.
(Relazioni alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta del 23 ottobre 2012.

  Anna Margherita MIOTTO (PD) fa presente di essere sorpresa dall'entità dei tagli apportati ai settori della sanità e delle politiche sociali che, sommandosi ai tagli già effettuati attraverso altri provvedimenti approvati di recente, finiscono per diventare drammatici. Ritenendo pertanto che il disegno di legge di stabilità nella sua versione attuale non possa essere approvato, preannuncia la presentazione di emendamenti al provvedimento.
  In generale, contesta radicalmente l'impostazione sui cui si fondano i documenti di bilancio in oggetto, «all'insegna del rigore», osservando che il rigore si impone di regola laddove in precedenza si è dilapidato, ma non è questo il caso della sanità e delle politiche sociali. In questo contesto ricorda, ad esempio, il perdurante azzeramento del Fondo per le non autosufficienze, che ha provocato una vivace protesta, in atto nella giornata odierna.
  Entrando nel merito delle disposizioni del disegno di legge di stabilità di competenza della XII Commissione che a suo avviso andrebbero necessariamente modificate, cita in particolare quelle concernenti rispettivamente l'abrogazione dell'esenzione IRPEF per le pensioni di guerra, l'aumento dell'IVA per le cooperative sociali, la riduzione del 10 per cento degli importi e delle connesse prestazioni dei contratti in essere di appalto di servizi e di forniture di beni e di servizi, nonché la rideterminazione, in diminuzione, del tetto di spesa per i dispositivi medici.
  Ricorda che con il decreto-legge n. 95 del 2012 (cosiddetta spending review) era stato previsto un tavolo di confronto con le regioni al fine di approfondire il tema relativo all'applicazione dei prezzi di riferimento. Si domanda cosa sia accaduto da luglio ad oggi, se tale discussione sia mai stata avviata, rilevando come, se a luglio la politica dei tagli lineari era ritenuta non condivisibile, certamente il giudizio non potrebbe essere modificato a pochi mesi di distanza.
  Rileva inoltre, in termini critici, l'azzeramento delle politiche sociali e per la famiglia, evidenziando che le regioni chiedono di tornare almeno al Fondo del 2009, pari a 520 milioni di euro, ritenendo inaccettabile l'attuale stanziamento pari a 40 milioni di euro.
  Fa notare che il predetto aumento dell'IVA per le cooperative sociali, combinato insieme alla suddetta riduzione del dieci per cento per gli appalti di servizi e di fornitura di beni e di servizi, comporterà sicuramente una considerevole riduzione, stimabile intorno al 16 per cento, dei contratti per i servizi sociali, con tutte le conseguenze negative che ne deriverebbero.
  Rilevando altresì che l'aumento dell'IVA per le cooperative sociali viene giustificato dal Governo con la necessità di evitare l'apertura di una procedura di infrazione da parte dell'Unione europea, osserva tuttavia che su questo punto vi Pag. 232sarebbe un eccesso di zelo nell'anticipare gli altri Paesi dell'Unione europea, mentre il Governo non si attiva in altri campi, pur rischiando analogamente di incorrere in infrazioni.
  Segnala infine un'altra questione, concernente il comma 21 dell'articolo 8 del disegno di legge di stabilità, che prevede un fondo «omnibus» pari a 900 milioni di euro per interventi in vari campi, comprese le politiche sociali, rilevando che sarebbe necessario predisporre una tabella al fine di determinare con maggiore dettaglio le modalità di utilizzo del fondo e il riparto tra gli interventi richiamati dalla predetta disposizione.

  Carmelo PORCU (PdL) esprime il proprio imbarazzo a fronte di diverse misure contenute nel disegno di legge di stabilità.
  Ricorda che annualmente, in questo periodo, si susseguono nel Paese manifestazioni di protesta da parte del mondo delle associazioni e di coloro che operano nel sociale contro quello che si chiamava disegno di legge finanziaria e che si chiama oggi disegno di legge di stabilità, a prescindere da quale sia il Governo in carica. A proposito del passaggio dalla legge finanziaria alla legge di stabilità, rileva come quest'ultima denominazione costituisca un autentico paradosso se si considera il contenuto del disegno di legge in oggetto, che rappresenta un quadro della sanità e delle politiche sociali veramente «instabile». Auspica pertanto che il Presidente del Consiglio ascolti le proteste in atto e che il testo che approderà in Assemblea sia diverso da quello in discussione nella seduta odierna.
  Per quanto riguarda i fondi per le politiche sociali, rileva che i Governi precedenti a quello di centro-destra hanno prosciugato tutti gli stanziamenti previsti per interventi di natura sociale. Ricorda altresì che proprio la XII Commissione ha cercato di reintrodurre il Fondo per le non autosufficienze attraverso un provvedimento che, tuttavia, è stato bocciato in Aula.
  Evidenzia in particolare una preoccupazione legata al disegno di legge in discussione: al di là del mancato finanziamento dei diversi fondi e dell'aumento dell'IVA nei confronti delle cooperative sociali, il punto debole del provvedimento è costituito, a suo avviso, nella mancata previsione di agevolazioni fiscali nei confronti delle famiglie con soggetti deboli al loro interno. Chiede pertanto al Governo di ripristinare l'attenzione verso un'azione fiscale privilegiata verso le famiglie che si sostituiscono alle amministrazioni nel tutelare i soggetti più deboli, riprendendo in tal senso una politica che è stata già praticata da parte dei Governi di centro-destra.
  Riporta infine un episodio che considera poco edificante, attenente alla protesta svoltasi nella giornata odierna in piazza Montecitorio da parte di componenti dell'Associazione mutilati e invalidi di guerra, che ha visto diverse persone veramente molto anziane impegnate in una manifestazione contro i tagli alle pensioni loro erogate.

  Ileana ARGENTIN (PD) dichiara di essere d'accordo con le considerazioni svolte dall'onorevole Miotto che nel suo intervento si è soffermata sulle criticità maggiori connesse al contenuto del disegno di legge di stabilità che, a suo avviso, è da considerarsi incongruo e sfavorevole nei confronti delle categorie svantaggiate. A questo proposito rileva che non si può creare una «guerra tra poveri» né generare una competizione tra le diverse categorie di soggetti svantaggiati.
  Fa altresì presente che il 16 per cento del PIL del nostro Paese è collegato alla disabilità essendo i disabili anche consumatori e pagatori, al pari degli altri cittadini, e non soltanto persone assistite.
  Entrando nel merito del provvedimento in esame, stigmatizza in particolare la scelta di tassare ulteriormente le pensioni di guerra, già penalizzate, nonché le pensioni percepite dai soggetti sordi e ciechi.
  Ricordando che oggi è il terzo giorno in cui cinquanta malati di SLA protestano in quanto non hanno trovato risposta alle proprie istanze, chiedendo queste persone di non gravare esclusivamente sulle proprie Pag. 233famiglie, ritiene che questo episodio costituisca una delle pagine più drammatiche per il nostro Paese.
  Ribadisce, dunque, che la non autosufficienza non può essere abbandonata e, pertanto, dichiara che non voterà a favore del provvedimento in esame nemmeno in caso di posizione della questione di fiducia qualora non si addivenga a modifiche significative del testo attuale, con riferimento ai profili che ha evidenziato. In questo contesto, oltre all'azzeramento del Fondo per le non autosufficienze e all'aumento dell'IVA a carico delle cooperative sociali, rileva con accento critico anche il fatto che l'attuale Governo tecnico non ha previsto alcuno stanziamento per l'attuazione delle leggi n. 68 del 1999, concernente il diritto al lavoro dei disabili, e n. 162 del 1998, recante modifiche alla legge n. 104 del 1992.
  Comunica infine, in relazione ai temi ricordati e alle esigenze delle persone che hanno bisogno di assistenza a causa di oggettivi limiti fisici, che il 31 ottobre è prevista una manifestazione nazionale per i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

  Sabina FABI (LNP) si associa a tutte le critiche che sono state espresse da parte dei diversi colleghi intervenuti nel dibattito nei confronti di un disegno di legge di stabilità che, prevedendo solo tagli, rischia di distruggere completamente il sistema sociale del nostro Paese.
  In particolare, fa presente che da un lato si penalizzano le pensioni di guerra e quelle percepite dai soggetti invalidi mentre dall'altro lato vi sono commissioni che continuano a rilasciare certificazioni in favore dei «falsi invalidi».
  Reputa altresì grave il fatto che non sia finanziato il progetto «Ospedale senza dolore», evidenziando che un Paese che non favorisce l'attività medica tesa ad attenuare il dolore quando vi è questa possibilità compie una scelta incivile.
  Osserva inoltre che un Governo tecnico avrebbe dovuto mostrare maggiore attenzione alla questione concernente la determinazione dei costi standard, mentre invece questo non è avvenuto, anzi, è previsto uno stanziamento pari a 159 milioni di euro per ripianare il disavanzo sanitario della regione Campania relativamente all'anno 1990. A questo proposito, si domanda cosa accadrebbe qualora anche le regioni virtuose si comportassero nello stesso modo.
  Per le ragioni suddette, auspica che il provvedimento possa essere modificato e che, quindi, vi sia un atteggiamento di disponibilità da parte del Governo nel valutare gli emendamenti che saranno presentati.

  Mariella BOCCIARDO (PdL) osserva che la relazione della collega Binetti è stata puntuale e dettagliata e ha evidenziato gli aspetti di grande preoccupazione per l'impostazione sottesa ai provvedimenti in esame per quanto riguarda in particolare i profili di competenza della XII Commissione.
  I documenti di bilancio in oggetto, infatti, non sono assolutamente condivisibili, e ciò soprattutto perché a fronte di un contenimento della spesa non vi è alcuna misura a difesa dei soggetti deboli.
  Fa riferimento in particolare alle risorse da destinare al Fondo per le politiche della famiglia, riguardo al quale osserva che se è vero che la famiglia sta fronteggiando l'onere del contenimento della crisi economica, assumendo su di sé la maggior parte dei sacrifici richiesti dalle varie manovre di riduzione della spesa che si sono succedute nel tempo, non è in alcun modo giustificabile la riduzione di 10 milioni di euro per il 2013 rispetto alle risorse ad esso assegnate nel 2012. Si sarebbe aspettata su questo fronte un intervento di forte sostegno alla famiglia, ritenendo necessario che fossero convogliate su questa vitale istituzione della nostra società e del nostro futuro risorse molto più consistenti e più adeguate.
  Esprime, inoltre, preoccupazione per la riduzione delle risorse previste per i LEA, un atto in aperto contrasto con quanto contenuto nel decreto-legge n. 158 del 2012, di recente approvato dalla Camera e attualmente all'esame del Senato. I livelli Pag. 234essenziali di assistenza rappresentano un pilastro della tutela dei cittadini, tra l'altro costituzionalmente garantita, e la riduzione delle risorse finanziarie ad essi destinate mette a rischio, per il futuro, la possibilità di garantire la tutela della salute dei cittadini. Per quanto riguarda la spesa sanitaria, una cosa è intervenire sugli sprechi e sull'organizzazione che si vuole giustamente sempre più efficiente, un'altra è incidere sui livelli minimi di assistenza, che invece dovrebbero essere rafforzati come risposta dello Stato ai sacrifici richiesti ai cittadini su altri fronti.
  Così come risulta impostata, la legge di stabilità stravolge quel patto tra Stato e cittadini, che si basa sulla parità dei diritti e dei doveri e che è alla base di ogni vera democrazia, e, per tali ragioni, ribadisce il suo giudizio fortemente negativo sulla manovra finanziaria per l'anno 2013.

  Gero GRASSI (PD) fa notare l'assenza del Governo nel senso che, pur essendo presenti due sottosegretari autorevoli e di grande competenza nei settori della salute e del welfare, manca tuttavia un rappresentante del Ministero dell'economia e delle finanze, cioè chi detiene in pratica il potere decisionale. Fa notare, infatti, che la disciplina della materia di competenza della XII Commissione è tutta incentrata su criteri economici e che, pertanto, i disegni di legge in oggetto configura una situazione di instabilità sociale, culturale, politica ed economica, destinata a produrre delle ingiustizie immense, al punto che molta gente non potrà più curarsi.
  A suo avviso, la soluzione c’è ed è quella di distogliere risorse da altri settori facendole convogliare verso la tutela della salute e le politiche sociali, compiendo così una radicale scelta di fondo. Suggerisce pertanto di dimezzare la previsione di spesa relativa al Ministero della difesa in quanto non si può continuare a fare missioni all'estero, acquisti di F35 e di armamenti, in una situazione generale connotata dalla mancanza di risorse pubbliche.

  Lucio BARANI (PdL), dopo aver richiamato la relazione seria e puntuale svolta dall'onorevole Binetti con riferimento ai disegni di legge di bilancio e di stabilità, svolge un'ulteriore riflessione circa la necessità di prevedere un impegno verso lo sviluppo e l'innovazione. Ritiene infatti che se non si persegue questa direzione, già seguita attraverso le politiche svolte negli anni ’80 dai Governi Craxi, è oggettivamente impossibile andare avanti, con un PIL in caduta libera.
  Richiamando l'intervento svolto dall'onorevole Grassi fa presente che, pur essendo in linea di principio d'accordo con la proposta di dimezzare gli stanziamenti previsti in favore del Ministero della difesa direzionandoli piuttosto verso i settori della sanità e del welfare, è pur vero che anche Finmeccanica esportava tecnologie militari all'estero e così facendo assicurava sicuramente posti di lavoro in Italia.
  La questione, quindi, è quella di favorire gli investimenti in Italia da parte di soggetti stranieri, cosa che è resa difficile anche a causa dell'azione svolta da alcuni magistrati che stanno contribuendo alla demolizione di certi settori produttivi quale ad esempio quello portuale.
  Rileva inoltre come il disegno di legge di stabilità sia il prodotto di un Governo tecnico «allo sbaraglio» che ha introdotto, tra le altre, una misura vergognosa come quella che prevede un'ulteriore tassazione per le pensioni di guerra, facendo presente che, se tale disposizione non verrà espunta dal testo, voterà contro il provvedimento in esame.

  Laura MOLTENI (LNP) dichiara la propria contrarietà al disegno di legge di stabilità per quanto concerne i settori sanitario e sociale, ritenendo che sia assurdo pensare di comprimere ulteriormente questi settori già in difficoltà a causa dei tagli che sono stati ad essi apportati attraverso precedenti interventi normativi. Rileva in particolare come questo tipo di tagli finisca per colpire anche il mondo dell'associazionismo e del volontariato.
  Fa inoltre presente che, a fronte della riduzione dei trasferimenti alle regioni per quanto riguarda le politiche sociali, vengono Pag. 235assegnati alla Campania 159 milioni di euro al fine di ripianare i disavanzi sanitari dell'esercizio 1990. Oltre a considerare scandalosa tale disposizione, ritiene che la medesima rechi un messaggio sbagliato volto a incoraggiare le regioni in disavanzo sanitario a continuare la pratica di politiche sanitarie e di bilancio scorrette, nella consapevolezza che comunque lo Stato interverrà al fine di ripianare i disavanzi creati dalle medesime.
  In generale, stigmatizza la politica dei tagli lineari che viene seguita dal Governo nel disegno di legge di stabilità, rilevando altresì che gli stanziamenti relativi all'immigrazione e all'accoglienza non sono oggetto di riduzione, mentre invece si riducono notevolmente i finanziamenti dei LEA. A questo proposito, fa presente che alcune regioni stanno procedendo ad impugnare le disposizioni contenute nel decreto-legge «spending review» nonché nel recente decreto-legge «Balduzzi».
  Un'altra disposizione che reputa assolutamente non condivisibile è quella di cui al comma 3 dell'articolo 6 del disegno di legge di stabilità, che proroga di un anno il divieto di azioni esecutive in danno degli enti sanitari delle regioni commissariate in disavanzo, rilevando come l'eccessivo ritardo nei pagamenti (fino a 700 giorni) danneggi le imprese, costrette a pagare regolarmente le tasse senza avere alcune garanzia circa i tempi relativi ai pagamenti per i crediti di cui sono titolari.
  Inoltre, non condivide il contenuto dell'articolo 12 laddove stabilisce un aumento dell'IVA legato alle prestazioni erogate dalle cooperative sociali con riferimento, ad esempio ai brefotrofi ed alle case di riposo per anziani. A suo avviso, dovrebbero essere individuati dei meccanismi idonei al fine di derogare a ciò che richiede l'Unione europea relativamente alla disciplina dell'IVA applicabile alle prestazioni rese dalle cooperative sociali. Al fine di reperire risorse da destinare ai settori della salute e delle politiche sociali, suggerisce di agire sul fronte del recupero dell'evasione fiscale e delle multe legate alle società concessionarie dei giochi per un importo di circa 98 milioni di euro.
  Per le ragioni sinteticamente sopra illustrate, facendo seguito anche all'intervento svolto dall'onorevole Fabi del suo stesso gruppo parlamentare, preannuncia la presentazione di emendamenti al disegno di legge di stabilità.

  Vittoria D'INCECCO (PD) richiama le numerose considerazioni critiche formulate dai diversi colleghi che sono intervenuti nel dibattito, in particolare quelle svolte da parte dell'onorevole Miotto. Rileva quindi come qualsiasi persona con un certo grado di sensibilità non possa esimersi dall'intervenire al fine di cercare di migliorare i documenti di bilancio, dal contenuto veramente poco decoroso.
  Fa presente che in una situazione in cui la gente arriva la punto da non curarsi, rinviando esami importanti per la tutela della propria salute, non si può pensare di sottrarre ulteriori risorse alla sanità. Suggerisce pertanto di recuperare le necessarie risorse attingendo da altri settori che, diversamente dalla salute, non devono garantire servizi essenziali.

  Delia MURER (PD) chiede un impegno preciso ai sottosegretari presenti all'odierna seduta della Commissione, nel senso di valutare attentamente gli emendamenti che saranno presentati al fine di migliorare l'attuale testo dei documenti di bilancio.
  Come già evidenziato da parte di altri colleghi intervenuti, ritiene che gli ulteriori tagli apportati alla sanità siano inaccettabili così come risulta grave la situazione che si prospetta per le cooperative sociali, già danneggiate dalle misure introdotte dal decreto-legge «spending review». A questo proposito ricorda che accanto alla riduzione del 10 per cento, in luogo dell'originario 5 per cento, degli importi dei contratti di appalto di servizi e di fornitura di beni e di servizi stipulati da enti ed aziende del servizio sanitario sociale, si prevede un aumento dell'IVA per le cooperative sociali, osservando che tali misure danneggeranno ulteriormente i soggetti svantaggiati che non hanno più lavoro.
  Dichiara inoltre di essere impressionata dalla tabella che riguarda i fondi per le Pag. 236politiche sociali, che in pratica sono stati azzerati, così come non esistono più l'impianto istituito attraverso la legge n. 328 del 2000 – Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, e il Fondo per le non autosufficienze.
  Alla luce delle suddette premesse, condivide la proposta avanzata dall'onorevole Grassi, di attingere dagli stanziamenti già previsti in favore del Ministero della difesa le risorse da destinare, più opportunamente, ai settori della salute e delle politiche sociali.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, fa presente che, accanto ai numerosi tagli apportati ai settori della salute e del welfare, come ricordato dai numerosi colleghi intervenuti, risultano ridotti in maniera significativa anche i fondi per la ricerca e l'innovazione nel campo della sanità.
  Con riferimento poi alla presentazione degli emendamenti che sono stati preannunciati nel corso di vari interventi, ricorda che tali emendamenti, per essere considerati ammissibili, devono riguardare materie già trattate dai provvedimenti in oggetto, oltre a prevedere un'adeguata copertura finanziaria.

  Il sottosegretario Cecilia GUERRA, facendo presente che nell'odierna seduta della XII Commissione il Governo non può fare altro che ascoltare e prendere nota delle istanze e delle critiche emerse dai vari interventi che si sono succeduti, precisa che vi è un atteggiamento di disponibilità a considerare gli emendamenti che saranno presentati ai disegni di legge di bilancio e di stabilità, nel rispetto ovviamente dei limiti ricordati dal presidente Palumbo, concernenti i vincoli costituiti dai saldi, da un lato, e dalle materie trattate dai documenti di bilancio, dall'altro.
  In questa sede, si limita a fornire alcune precisazioni in relazione alle considerazioni svolte da parte di alcuni deputati intervenuti. Innanzitutto, per quanto riguarda il fondo previsto dal comma 21 dell'articolo 8 del disegno di legge di stabilità, rispetto al quale l'onorevole Miotto ha evidenziato la necessità di dettagliare gli interventi verso i quali destinare le risorse, anche attraverso la predisposizione di un'apposita tabella, precisa che il Ministero dell'economia e delle finanze sta già adoperandosi al fine di definire le modalità di utilizzo di tale fondo ed il riparto tra le finalità richiamate dalla predetta disposizione.
  Inoltre, fa presente che nel disegno di legge di stabilità non sono più contemplate le misure di tassazione delle pensioni percepite dai sordi e dai ciechi, stigmatizzate da parte di alcuni deputati intervenuti tra i quali l'onorevole Argentin.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta, sospesa alle 12.10, è ripresa alle 12.35.

Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e l'Unione Induista italiana, Sanatana Dharma Samgha, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione.
C. 5457 Governo, approvato dalla 1a Commissione permanente del Senato.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Mariella BOCCIARDO (PdL), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere alla I Commissione (Affari costituzionali) il prescritto parere sulle parti di competenza del disegno di legge n. 5457, approvato dalla 1a Commissione permanente del Senato, recante «Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e l'Unione induista italiana, Sanatana Dharma Samgha», sulla base dell'intesa stipulata il 4 aprile 2007 il 4 aprile 2007 tra il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Presidente dell'Unione induista italiana. Pag. 237
  Ricorda che, ai sensi dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione, i rapporti tra lo Stato e le confessioni religiose diverse dalla cattolica sono regolati per legge, sulla base di intese con le relative rappresentanze. Si tratta quindi di una riserva di legge rinforzata, essendo caratterizzata da aggravamenti procedurali, che non consente la modifica, abrogazione o deroga di tali leggi se non mediante leggi ordinarie che abbiano seguito la stessa procedura bilaterale di formazione.
  Fa presente che l'Unione induista italiana, fondata nel 1996, conta 5.000 aderenti, ai quali vanno aggiunti circa 36.000 immigrati praticanti; ha ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica con decreto del Presidente della Repubblica del 29 dicembre 2000.
  Entrando nel merito del contenuto del disegno di legge in titolo – che si compone di 30 articoli – rileva che solo poche disposizioni sono in qualche modo connesse alle competenze della XII Commissione. Tra queste, l'articolo 4, laddove stabilisce che, in caso di ripristino del servizio di leva obbligatorio, agli induisti è garantita, a richiesta, l'assegnazione al servizio civile, tenuto conto della loro contrarietà all'uso delle armi.
  Questa norma è stata formulata tenuto conto delle disposizioni di cui alla legge 14 dicembre 2000, n. 331, ed al decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, che hanno sospeso il servizio obbligatorio di leva, prevedendo peraltro la possibilità di ricorrere al reclutamento su base obbligatoria in caso di guerra o di grave crisi internazionale, fatto salvo quanto previsto dalla legge sull'obiezione di coscienza.
  Osserva poi che l'articolo 5 assicura agli appartenenti all'Unione induista italiana il diritto all'assistenza spirituale da parte di propri ministri di culto nonché da parte di assistenti spirituali, anche se prestano servizio militare, se ricoverati in ospedali, case di cura o di riposo, o se detenuti in istituti penitenziari.
  L'articolo 8 prevede che i ministri di culto possono iscriversi al Fondo di previdenza ed assistenza per il clero e possono chiedere di essere assegnati al servizio nazionale civile, in caso di ripristino del servizio obbligatorio di leva. Ad essi sono corrisposti assegni equiparati, ai soli fini fiscali, al reddito da lavoro dipendente.
  Rileva, poi, che l'articolo 9 riconosce effetti civili ai matrimoni celebrati davanti a ministri di culto dell'Unione induista italiana. L'articolo 10 assicura il rispetto dei riti di inumazione dei fedeli defunti purché conformi alla vigente normativa in materia.
  L'articolo 21 consente la partecipazione alla ripartizione della quota dell'8 per mille del gettito IRPEF, destinata anche ad interventi culturali, sociali, umanitari ed assistenziali eventualmente anche a favore di Paesi stranieri.
  In conclusione, preso atto del contenuto del provvedimento, che non appare presentare profili problematici dal punto di vista delle competenze della XII Commissione, nonché del suo carattere sostanzialmente vincolante, trattandosi di attuare un accordo già intervenuto tra Stato italiano e l'Unione induista italiana, preannuncia la formulazione di una proposta di parere favorevole.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e l'Unione Buddhista Italiana, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione.
C. 5458 Governo, approvato dalla 1a Commissione permanente del Senato.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Mariella BOCCIARDO (PdL), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere alla I Commissione (Affari costituzionali) il prescritto parere, sulle parti di competenza, del disegno di legge n. 5458, approvato dalla 1a Commissione Pag. 238permanente del Senato, recante «Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e l'Unione Buddhista italiana», sulla base dell'intesa stipulata il 4 aprile 2007.
  Fa presente che, in generale, valgono le medesime considerazioni svolte per l'altro provvedimento: anche in questo caso ricorda, quindi, il disposto di cui all'articolo 8, terzo comma, della Costituzione, con cui si stabilisce che i rapporti tra lo Stato e le confessioni religiose diverse dalla cattolica sono regolati per legge, sulla base di intese con le relative rappresentanze.
  L'Unione buddhista italiana, fondata nel 1985, conta circa cinquantamila persone, cui si possono aggiungere almeno diecimila simpatizzanti ed altri diecimila buddhisti di provenienza extracomunitaria; essa è stata riconosciuta, su conforme parere del Consiglio di Stato, come ente morale con personalità giuridica con decreto del Presidente della Repubblica 31 gennaio 1991.
  Per quanto concerne il contenuto del provvedimento – che si compone di 28 articoli – rileva anche in questo caso la presenza di poche disposizioni in qualche modo connesse alle competenze della XII Commissione.
  Tra queste, l'articolo 4 garantisce ai fedeli dell'Unione buddhista italiana, in caso di ripristino del servizio di leva obbligatorio, l'assegnazione al servizio civile.
  Osserva, quindi, che l'articolo 5 assicura agli appartenenti all'Unione buddhista italiana il diritto all'assistenza spirituale da parte di propri ministri di culto nonché da parte di assistenti spirituali, anche se prestano servizio militare, se ricoverati in ospedali, case di cura o di riposo, o se detenuti in istituti penitenziari.
  L'articolo 8 prevede che i ministri di culto possono iscriversi al Fondo di previdenza ed assistenza per il clero e chiedere di essere assegnati al servizio nazionale civile, in caso di ripristino del servizio obbligatorio di leva. Ad essi sono corrisposti assegni equiparati, ai soli fini fiscali, al reddito da lavoro dipendente.
  Diversamente dal provvedimento riguardante l'Unione induista italiana, rileva che nel caso dell'Unione buddhista non si fa cenno al riconoscimento degli effetti civili ai matrimoni celebrati davanti ai ministri di culto dell'Unione buddhista, mentre ci si sofferma in modo più ampio, con l'articolo 10, sulle disposizioni relative alla tradizione buddhista per il trattamento delle salme.
  Tale articolo infatti ne impone il rispetto, purché avvenga in maniera conforme alla normativa vigente in materia (a tal proposito, ricorda che la cremazione è il metodo normale di trattamento della salma per i buddhisti). Nei cimiteri possono essere altresì previsti reparti riservati, ai sensi della normativa vigente, analogamente a quanto previsto nella legge di approvazione dell'intesa con l'Unione delle comunità ebraiche.
  Rileva altresì che è consentita anche all'Unione buddhista italiana la partecipazione alla ripartizione della quota dell'8 per mille del gettito IRPEF, destinata anche ad interventi culturali, sociali, umanitari ed assistenziali eventualmente anche a favore di Paesi stranieri.
  In conclusione, preso atto del contenuto del provvedimento per i limitati profili di competenza della XII Commissione e verificata la sostanziale analogia con l'altro provvedimento di intesa ai sensi dell'articolo 8 della Costituzione, preannuncia anche in questo caso che presenterà una proposta di parere favorevole.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.50.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 24 ottobre 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la salute, Adelfio Elio Cardinale.

  La seduta comincia alle 12.10.

Pag. 239

Schema di decreto ministeriale concernente l'approvazione delle nuove tabelle indicative delle percentuali di invalidità per le menomazioni e le malattie invalidanti.
Atto n. 507.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 23 ottobre 2012.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri era stato richiesto da parte dell'onorevole Miotto al rappresentante del Governo di fornire elementi tesi ad evidenziare le principali novità contenute nelle nuove tabelle concernenti le percentuali di invalidità.

  Il sottosegretario Adelfio Elio CARDINALE, con riferimento allo schema di decreto in oggetto, e facendo seguito alla seduta di ieri 23 ottobre 2012, nel corso della quale, come ricordato dal presidente Palumbo, l'onorevole Miotto ha chiesto di poter acquisire elementi che consentano di comprendere quali siano le principali novità introdotte nelle tabelle rispetto alle vigenti, acquisite le informazioni tecniche della direzione generale competente, illustra quanto segue.
  Le nuove tabelle di invalidità civile in esame rappresentano un aggiornamento scientifico molto puntuale e dettagliato delle tabelle del 1992, già in uso. Come è noto, la stesura di dette tabelle è stata effettuata da una Commissione nazionale istituita presso il Ministero della salute, con il contributo di tutte le società scientifiche delle varie aree di specificità medica e chirurgica.
  Le principali novità si possono così riassumere: sono state aggiornate tutte le voci nosografiche presenti nelle vecchie tabelle del 1992, utilizzando i codici ICDIX (Classificazione internazionale delle malattie – IX revisione), e sono state introdotte aree prima completamente assenti (ad esempio: reumatologia, endocrinologia e dermatologia).
  Per ogni branca di riferimento sono stati delineati i criteri diagnostici delle principali patologie sulla base delle più moderne evidenze medico-scientifiche, elencando anche nel dettaglio gli esami a supporto che devono o possono essere eseguiti per gli accertamenti diagnostici.
  Si auspica così che le nuove tabelle di invalidità civile possano rendere più omogenea, sul territorio nazionale, la valutazione medico-legale nell'ambito dell'accertamento dell'invalidità civile.
  Ritiene che valga comunque la pena di ricordare che le tabelle sono da intendersi solo ed esclusivamente orientative per i medici che svolgono le attività di accertamento; pertanto, le stesse non sono tassative e vanno intese come uno strumento da utilizzare all'atto della valutazione complessiva del paziente.
  Reputa inoltre necessario segnalare che è prevista un'attività di monitoraggio al fine di garantire che le tabelle possano essere applicate nel modo più corretto possibile. Ricorda altresì che è previsto un aggiornamento periodico delle stesse tabelle, al fine di poter garantire il loro continuo aggiornamento alla luce delle più moderne evidenze scientifiche.

  Donato Renato MOSELLA, relatore, ringrazia il sottosegretario per i chiarimenti forniti circa le novità contenute nelle nuove tabelle, facendo presente che un ulteriore approfondimento su questo punto richiederebbe lo svolgimento di un ciclo di audizioni.
  Ricorda come la Commissione che ha elaborato le nuove tabelle fosse composta da esperti molto qualificati che hanno svolto un lavoro di aggiornamento con grande competenza, non lasciando nulla al caso. Rileva tuttavia che il punto debole di questa operazione è costituito dal fatto che le associazioni non sono state coinvolte nell'aggiornamento delle predette tabelle.
  Le regioni d'altra parte si sono sottratte dall'esprimere una valutazione sul merito dello schema di decreto in esame, in quanto non è stata presa in considerazione dal Governo la loro richiesta di rinvio Pag. 240dell'esame di tale schema, motivata dall'esigenza di svolgere ulteriori approfondimenti.
  Per quanto concerne la procedura che porta al riconoscimento dell'invalidità civile, fa presente che in un'ottica di rinnovamento si potrebbe prendere in considerazione l'idea di snellire le procedure quali le trafile burocratiche e le attese per accedere alla commissione competente in merito all'accertamento dell'invalidità, garantendo la necessaria trasparenza, al fine di evitare gli abusi.
  Avendo approfondito il contenuto dello schema di decreto in oggetto e dopo aver svolto accertamenti in ordine alle procedure che hanno portato alla definizione delle nuove tabelle, ritiene che la XII Commissione potrebbe esprimere un parere favorevole nell'ambito del quale inserire, sotto forma di osservazioni o di condizioni, suggerimenti relativi alle modalità affinché il provvedimento possa essere meglio compreso anche da parte delle associazioni di categoria che fino ad oggi sono state estromesse.

  Carmelo PORCU (PdL) rileva che l'approvazione delle nuove tabelle indicative delle percentuali di invalidità per le menomazioni e le malattie invalidanti corrisponde ad un'esigenza sentita nel Paese. Fa altresì presente che l'aggiornamento di tali tabelle richiede una particolare attenzione in quanto dal loro contenuto dipendono le sorti di numerose persone che verranno esaminate sulla base dei parametri ivi previsti e, conseguentemente, anche delle loro famiglie.
  Data, quindi, l'importanza della revisione delle percentuali di invalidità civile, ritiene che sarebbe necessario un ulteriore approfondimento, anche sentendo le associazioni che sono state tenute fuori dai lavori svolti dalla Commissione istituita presso il Ministero della salute con il compito di aggiornare le tabelle indicative delle percentuali di invalidità.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, in considerazione dell'esigenza manifestata da ultimo dall'onorevole Porcu e considerato che il termine attualmente previsto per l'espressione del parere da parte della XII Commissione scade il prossimo 29 ottobre, chiede al sottosegretario Cardinale se il Governo sia disponibile ad attendere qualche giorno prima di procedere all'emanazione del decreto, al fine di consentire alla medesima Commissione di procedere agli approfondimenti considerati necessari.

  Delia MURER (PD), si associa alla richiesta formulata dal presidente Palumbo al Governo, ritenendo estremamente utile che venga data voce al mondo delle associazioni in sede di valutazione delle tabelle indicative delle percentuali di invalidità civile.

  Laura MOLTENI (LNP) rileva il fatto «politico» di come, in generale, vi sia una forte contrarietà, oltre che da parte dei gruppi di opposizione, anche da parte dei gruppi della maggioranza ai provvedimenti del Governo in discussione presso la XII Commissione nella giornata.
  Per quanto riguarda specificamente lo schema di decreto ministeriale in oggetto ritiene che sarebbe opportuno sentire le associazioni in ordine all'approvazione delle nuove tabelle indicative delle percentuali di invalidità, anche in considerazione del fatto che il mondo dell'associazionismo e di tutti coloro che operano nel sociale è in fermento rispetto alle politiche attuate dal Governo in carica.

  Paola BINETTI (UdCpTP) fa presente che, avendo approfondito gli esiti dell'indagine conoscitiva svolta al Senato sulle procedure di accertamento delle minorazioni civili da parte dell'Inps ai fini del riconoscimento dell'invalidità civile, è rimasta stupita dal fatto che da parte delle commissioni che compiono gli accertamenti non venga utilizzato il modello bio-psico-sociale senza che sia specificato per quale ragione non si ricorra ad esso.

  Carlo CICCIOLI (PdL), rilevando come lo schema di decreto ministeriale in oggetto Pag. 241sia un provvedimento molto atteso, fa altresì presente che, oltre ad un problema concernente la revisione delle tabelle indicative delle percentuali di invalidità, a volte si pone anche un problema di interpretazione e di utilizzo di tali indicatori da parte dei medici legali.

  Il sottosegretario Adelfio Elio CARDINALE, dopo aver precisato di sentirsi molto coinvolto dal dibattito in corso sullo schema di decreto ministeriale in oggetto, fa presente che al momento non è nelle condizioni di poter dare una risposta in merito al richiesto differimento del termine per l'espressione del parere da parte della XII Commissione, riservandosi di fornire tale risposta nella seduta di domani.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.35.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI