CAMERA DEI DEPUTATI
Venerdì 12 ottobre 2012
719.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Venerdì 12 ottobre 2012. — Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

  La seduta comincia alle 11.35.

Ratifica ed esecuzione del Protocollo di attuazione della Convenzione per la protezione delle Alpi del 1991 nell'ambito dei trasporti, fatto a Lucerna il 31 ottobre 2000.
C. 5465 Peterlini, approvato dal Senato e C. 5086.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con condizione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Daniele MARANTELLI (PD), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata ad esaminare, in sede consultiva, il progetto di legge recante «Ratifica ed esecuzione del Protocollo di attuazione della Convenzione per la protezione delle Alpi del 1991, nell'ambito dei trasporti, fatto a Lucerna il 31 ottobre 2000».
  Ricorda che la ratifica dei Protocolli alla Convenzione delle Alpi ha avuto un iter parlamentare assai articolato. Infatti, un progetto di legge di autorizzazione alla ratifica dei nove Protocolli alla Convenzione delle Alpi era già stato presentato al Parlamento nella XIV e nella XV legislatura, senza peraltro riuscire ad ottenere l'approvazione definitiva.
  In questa legislatura, invece, dopo l'approvazione al Senato, il 14 maggio 2009, del disegno di legge governativo (A.S. 1474), che ha assorbito quattro disegni di legge di iniziativa di diversi senatori, il disegno di legge di autorizzazione alla ratifica dei Protocolli alla Convenzione delle Alpi ha iniziato il suo iter alla Camera, ove un emendamento approvato dalla Commissione Affari esteri ha espunto il Protocollo Trasporti dal numero degli atti oggetto di autorizzazione alla ratifica. Successivamente, il Senato ha quindi approvato in via definitiva, il 21 marzo 2012, il nuovo testo trasmesso dalla Camera.
  Precisa che l'unico atto non ratificato, il Protocollo Trasporti, è stato peraltro oggetto di specifiche iniziative legislative con la presentazione al Senato di due progetti di legge di iniziativa parlamentare (senatori Peterlini e Thaler Ausserhofer). Il 10 gennaio 2012 il senatore Peterlini presentava un'ulteriore proposta di legge Pag. 14di autorizzazione alla ratifica del Protocollo Trasporti (A.S. 3086), che l'Assemblea di Palazzo Madama approvava il 18 settembre 2012. Sul testo di tale proposta di legge, adottato ieri come testo base per il prosieguo dell'esame dalla Commissione di merito, l'VIII Commissione è chiamata ad esprimersi in sede consultiva.
  Passando ad una breve descrizione del contenuto della Convenzione, sottolinea preliminarmente che il Protocollo Trasporti, le cui trattative sono iniziate nel 1994, ha presentato particolari difficoltà nella messa a punto del testo, in considerazione della delicatezza degli aspetti economici e ambientali che esso riveste, concernendo una regione di passaggio come quella alpina.
  Rileva che il Protocollo mira a un coordinamento dello sviluppo integrato dei sistemi di trasporto transfrontalieri nell'arco alpino; un particolare rilievo assume lo sviluppo del trasporto intermodale, giacché esso permette anche un maggior rispetto dell'ambiente, adattando i trasporti a quest'ultimo e non viceversa, nonché, in prospettiva, la previsione di un progressivo passaggio a una fiscalità che favorisca i mezzi di trasporto a minore impatto ambientale.
  Aggiunge che il Protocollo affronta anche il tema della realizzazione di opere di protezione delle vie di trasporto contro i rischi naturali, tema speculare a quella della tutela dell'ambiente naturale e umano dall'impatto dei trasporti. Rileva, peraltro, che nei trasporti pubblici occorre assumere come priorità quella del potenziamento di sistemi di trasporto eco-compatibili: pertanto le strutture e le infrastrutture ferroviarie devono essere migliorate intorno a grandi progetti transalpini, che oltre agli assi principali terranno nel debito conto anche gli altri punti della rete e i vari terminali. In tal senso, giudica di vitale importanza ecologica il passaggio su rotaia del trasporto merci nell'arco alpino. Ricorda, del resto, che lo stesso traffico aereo, secondo il Protocollo, dovrà progressivamente ridurre il proprio impatto ambientale e acustico.
  Sottolinea quindi l'importanza di una celere conclusione dell’iter positivo del provvedimento, anche ai fini di un armonico e fruttuoso sviluppo dei rapporti politici, economici e culturali con tutti i Paesi transfrontalieri, a partire dai rapporti con la Confederazione svizzera, con la quale è in corso di svolgimento un importante Tavolo di confronto su tutte queste materie.
  Conclude, quindi, formulando una proposta di parere favorevole sul provvedimento.

  Sergio Michele PIFFARI (IdV) denuncia il fatto che anche in questa circostanza, al momento dell'approvazione della legge di ratifica di questo importante provvedimento emergano pressioni e interessi lobbistici che tentano di bloccarne l'iter parlamentare.
  Nel lamentare, inoltre, la ristrettezza dei tempi a disposizione della Commissione, formula l'auspicio che sia possibile approfondire nel corso del dibattito in Assemblea le varie questioni in essere.

  Giuseppe VATINNO (Misto-ApI) ritiene importante che, a differenza del passato, si giunga oggi alla definitiva conclusione dell’iter parlamentare del provvedimento in esame. Ritiene, tuttavia, importante che l'applicazione del Protocollo sia tale da non comportare danni per il nostro Paese.

  Roberto TORTOLI (PdL), pur concordando con l'impostazione generale del relatore, ritiene che l'applicazione del Protocollo, soprattutto con riferimento alla realizzazione di opere ricadenti esclusivamente nel territorio nazionale, potrebbe dar luogo, in danno dell'Italia, a problemi interpretativi di non facile soluzione; chiede quindi al relatore di valutare l'opportunità di inserire nel parere una condizione relativa alla predisposizione di un atto di indirizzo che ponga il Governo in condizione di far valere e di salvaguardare, in concreto, gli interessi nazionali in sede di applicazione del Protocollo.

  Armando DIONISI (UdCpTP), pur apprezzando le valutazioni espresse dal relatore, Pag. 15valuta opportuno inserire nella proposta di parere, come suggerito dal collega Tortoli, una condizione che contribuisca a chiarire i punti controversi del Protocollo e che consenta al Governo di valorizzare e tutelare al meglio l'interesse nazionale.

  Daniele MARANTELLI (PD), relatore, sottolinea come, a suo avviso, l'approvazione del provvedimento in titolo debba stimolare la costruzione di una politica complessiva del Governo in materia di trasporti finalmente orientata all'efficienza, all'intermodalità, assegnando priorità al trasporto ferroviario, all'ecocompatibilità e alla sostenibilità ambientale, in modo da consentire la salvaguardia dei territori dell'arco alpino e conseguire un reale sviluppo del Paese.
  Riconosce, peraltro, che, proprio in materia di trasporti stradali, l'articolo 11 del Protocollo presenta alcune criticità, ad esempio laddove fissa l'impegno delle Parti contraenti ad astenersi dalla costruzione di strade di grande comunicazione per il trasporto transalpino e consente, solo a ben precise condizioni, la costruzione di opere per il trasporto tra zone diverse dell'arco alpino. Ricorda, tuttavia, che – come riportato nella relazione illustrativa che accompagnava il citato disegno di legge governativo (A.S. 1474) per l'autorizzazione alla ratifica dei nove Protocolli – in occasione della discussione svoltasi in sede comunitaria il Governo italiano aveva ottenuto che la sottoscrizione della Convenzione da parte della Comunità europea fosse accompagnata da una dichiarazione interpretativa mirante a chiarire la portata degli articoli 8 (Valutazione di progetti e procedura di consultazione interstatale) ed 11 (Trasporto su strada). In quella sede il Consiglio e la Commissione avevano confermato che il contenuto del Protocollo Trasporti fosse conforme all’acquis comunitario e non imponesse alcun obbligo giuridico supplementare.
  In ogni caso, ritiene opportuno, anche ai fini di una celere e positiva conclusione del provvedimento, considerare le osservazioni e le richieste dei colleghi che legittimamente ritengono che, in mancanza di una dichiarazione interpretativa che definisca l'esatta portata di alcune disposizioni contenute nel Protocollo, l'applicazione dello stesso potrebbe dar luogo a problemi interpretativi di non facile soluzione, sia con riferimento alla costruzione di opere intralpine, sia con riferimento all'applicazione di un sistema di calcolo capace di introdurre progressivamente sistemi di tassazione che appaiono travalicare il contenuto della vigente disciplina comunitaria, con conseguenti effetti potenzialmente negativi sulle aziende e sui cittadini italiani.
  Al riguardo, aggiunge che anche il dibattito nella Commissione di merito è andato sviluppandosi nella direzione di una riaffermazione della necessità di procedere rapidamente alla conclusione dell’iter parlamentare del provvedimento, predisponendo, al tempo stesso, uno specifico atto di indirizzo parlamentare che impegni il Governo ad allegare allo strumento di ratifica del Protocollo una dichiarazione interpretativa che escluda dai divieti imposti la realizzazione di opere ricadenti esclusivamente nel territorio nazionale e che preveda, conformemente alla direttiva 2011/76/UE, la facoltà di internalizzare le esternalità di costo.
  In tal senso, riferisce, ad esempio, che lo stesso Ministro dell'Ambiente, che ha appena assunto la presidenza di turno della Convenzione delle Alpi, nel corso della seduta di ieri presso la III Commissione, ha, da un lato, auspicato l'approvazione del provvedimento e, dall'altro, ha condiviso l'eventualità che un atto di indirizzo parlamentare chiarisca la posizione italiana.
  Conclude, quindi, formulando una proposta di parere favorevole, con una condizione, di cui raccomando vivamente l'approvazione (vedi allegato).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con una condizione, come riformulata dal relatore.

  La seduta termina alle 11.50.

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