CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 10 ottobre 2012
717.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 57

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 10 ottobre 2012. — Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. — Interviene il Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo.

  La seduta comincia alle 14.05.

Delega al Governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita.
C. 5291-A Governo.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con condizione volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Alberto GIORGETTI (PdL), relatore, ricorda che il provvedimento, che prevede una delega al Governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita, è stato esaminato dalla Commissione bilancio nella seduta di ieri. In quell'occasione, la Commissione ha espresso un parere favorevole alla Commissione finanze, formulando diverse condizioni, quattro delle quali volte a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, e alcune osservazioni. Rileva che, nella medesima giornata, la Commissione Pag. 58di merito ha apportato, durante l'esame in sede referente, alcune modifiche al testo volte a recepire tutte le condizioni formulate dalla Commissione al fine di garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma della Costituzione, ad eccezione di quella volta a sopprimere i commi 12 e 13 dell'articolo 3. Rileva che la Commissione finanze ha, inoltre, recepito anche la condizione formulata dalla Commissione con riferimento all'articolo 2, comma 6, in materia di spese fiscali e ha apportato ulteriori modifiche al testo al fine di recepire alcune delle condizioni e delle osservazioni contenute nei pareri del Comitato per la legislazione e delle Commissioni, giustizia, cultura e agricoltura. In particolare, segnala le modifiche apportate all'articolo 4, comma 7, lettera l), riferita all'Unione ippica italiana. Pur osservando che tali modifiche non superano i rilievi formulati dalla Commissione, che avevano portato la medesima Commissione alla formulazione di una condizione volta a sopprimere i numeri 2) e 4) della suddetta lettera; ricorda che la condizione, tuttavia, non era stata formulata al fine di garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione. Rileva che le ulteriori modifiche apportate al testo non sembrano, invece, presentare profili problematici dal punto di vista finanziario. Segnala, inoltre, che il Governo ha presentato in Assemblea l'emendamento 3.1000 sul quale ha preannunciato l'intenzione di porre la questione di fiducia volto a sopprimere i commi 12 e 13 dell'articolo 3, recependo in tal modo la condizione formulata in proposito dalla Commissione bilancio e volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma della Costituzione.
  Da ultimo, sul piano della correttezza dei rapporti tra i diversi organi parlamentari, esprime il proprio dispiacere per la scelta compiuta dalla Commissione finanze, che ha ritenuto di non recepire la condizione relativa alla soppressione dei commi 12 e 13 dell'articolo 3, a dispetto dell'impegno profuso dalla Commissione bilancio, che ha mostrato la massima disponibilità ad individuare una soluzione equilibrata che consentisse di assicurare la neutralità finanziaria del provvedimento, recependo le più rilevanti indicazioni formulate dalla Ragioneria generale dello Stato, senza tuttavia stravolgere il testo risultante dall'esame in sede referente. Stigmatizza, pertanto, che – a fronte dell'atteggiamento di attenzione alle ragioni esposte dai componenti della Commissione finanze – questi ultimi abbiano deciso di non recepire una condizione volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione. Ritiene, pertanto, soddisfacente la soluzione individuata dal Governo con la presentazione dell'emendamento 3.1000, sul quale ha preannunciato la volontà di porre la questione di fiducia.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO, nel concordare con le osservazioni svolte dal relatore, fa presente che il Governo avrebbe auspicato un percorso diverso, ma che per recepire il contenuto del parere espresso dalla Commissione nella seduta di ieri non vi sono altre possibilità sul piano tecnico se non quella prefigurata dal relatore.

  Alberto GIORGETTI (PdL), relatore, formula la seguente proposta di parere:
  «La V Commissione,
   esaminato il disegno di legge C. 5291-A recante delega al Governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita e l'emendamento 3.1000 ad esso riferito;
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo,
   rilevato che, con riferimento al parere espresso sul testo della Commissione di merito nella seduta del 9 ottobre 2012, non sono state recepite le seguenti condizioni, non volte a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma della Costituzione:
    all'articolo 1, comma 1, sopprimere le parole da: “e in coerenza” fino a: “federalismo fiscale”;Pag. 59
    all'articolo 2, comma 5, sostituire le parole: “all'interno della procedura di bilancio” con le seguenti: “nell'ambito della relazione di cui all'articolo 1, comma 5, della legge 27 dicembre 2006, n. 296”;
    all'articolo 3, comma 6, sopprimere la lettera b);
    all'articolo 3, comma 14, sopprimere la lettera f);
    all'articolo 3, comma 14, sopprimere la lettera g);
    all'articolo 4, comma 7, lettera l), sopprimere i numeri 2) e 4);
   considerato che l'emendamento 3.1000 del Governo recepisce la condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma della Costituzione, che prevedeva la soppressione dei commi 12 e 13 dell'articolo 3;
  esprime
   sul testo del provvedimento elaborato dalla Commissione di merito:

PARERE FAVOREVOLE
  con la seguente condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione:
   sia approvato l'emendamento 3.1000».

  Renato CAMBURSANO (Misto) dichiara di condividere le considerazioni formulate dal relatore, osservando come la scelta della Commissione finanze di non recepire una condizione volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione abbia reso sostanzialmente vano il lavoro svolto dalla Commissione nella seduta di ieri. Esprime, pertanto, il proprio apprezzamento per il contenuto dell'emendamento del Governo 3.1000.

  Claudio D'AMICO (LNP) esprime il disappunto del suo gruppo sul disegno di legge in esame e, al di là delle considerazioni di merito, rileva che esso rappresenta, a suo avviso, un pericolo per la democrazia parlamentare. Evidenzia in proposito come l'iniziativa legislativa per il conferimento della delega sia stata assunta dallo stesso Governo e che, con la preannunciata posizione della questione di fiducia, il Governo, autore della delega, impedirà anche ogni dibattito parlamentare. Rileva inoltre che, in considerazione dell'impatto finanziario del provvedimento, sarebbe stato preferibile un'assegnazione in sede referente anche alla Commissione bilancio. Auspica quindi uno scatto di orgoglio dei commissari contro quella che, a suo avviso, si presenta come una deriva antidemocratica.

  Antonio BORGHESI (IdV), richiamando le considerazioni già svolte nella seduta di ieri, ribadisce che il comportamento tenuto dal Governo, che ha espresso, per mezzo di rappresentanti del medesimo ministero, pareri diametralmente opposti nella Commissione di merito e nella Commissione bilancio, è schizofrenico e assolutamente inaccettabile. Osserva, pertanto, come il parere ieri espresso dalla Commissione bilancio, contrariamente a quanto rappresentato dal relatore, abbia profondamente alterato gli equilibri raggiunti nell'ambito della Commissione di merito, ritenendo pertanto assolutamente inopportuno procedere in questo contesto all'apposizione della questione di fiducia. Rileva, infatti, come sia del tutto inappropriato il ricorso a tale strumento con riferimento ad una delega legislativa in materia fiscale e come l'atteggiamento tenuto dal Governo, sulla base di quanto dichiarato nella seduta di ieri dai componenti della Commissione finanze, avvicini sensibilmente il raggiungimento di un punto di rottura nei rapporti tra Legislativo ed Esecutivo. Annuncia, pertanto, il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore.

  Rolando NANNICINI (PD) rileva come, sui temi delle coperture, il Parlamento ed in particolare la Commissione spesso subiscano l'atteggiamento del Governo, che Pag. 60non è, a suo avviso, né tecnico, né politico. Richiama in proposito la creazione di sospetti in ordine ad una legittima riflessione in sede parlamentare sull'accorpamento delle Agenzie fiscali in relazione alla possibilità di attuare effettivamente la riforma del catasto. Osserva come sarebbe necessario rivedere tale rapporto e rileva come non sia accettabile che a decidere su questi temi sia sempre la stessa filiera endogovernativa. In particolare, ritiene poco seria l'espressione di un parere contrario sulla sospensione dell'accorpamento delle Agenzie per presunti oneri di poco superiori ai 400 mila euro, ma comprende l'atteggiamento del relatore rispetto alla posizione formalmente assunta dal Governo.

  Maino MARCHI (PD), richiamando le considerazioni già espresse nella seduta di ieri, annuncia che il proprio gruppo si asterrà sulla proposta di parere.

  La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

Istituzione della Commissione nazionale per la promozione e la protezione dei diritti umani.
Nuovo testo C. 4534.

(Parere alla I Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 26 settembre scorso.

  Claudio D'AMICO (LNP), relatore, ricorda che nella precedente seduta il rappresentante del Governo aveva assunto l'impegno di individuare una possibile soluzione per i profili finanziari problematici del provvedimento. Chiede, pertanto, al sottosegretari Polillo se abbia provveduto in tal senso.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO fa presente di non aver ancora individuato una soluzione che superi le criticità evidenziate.

  Maino MARCHI (PD) rileva come sarebbe opportuno adottare al più presto una decisione sul provvedimento in esame, a suo avviso, legato anche al disegno di legge di ratifica n. 5466 che la Commissione si accinge ad esaminare.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione del Protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, fatto a New York il 18 dicembre 2002.
C. 5466, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Maino MARCHI (PD), relatore, fa presente che la proposta di legge in esame, già approvata dal Senato, reca la ratifica e l'esecuzione del Protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, fatto a New York il 18 dicembre 2002 e che il provvedimento, di iniziativa parlamentare, non è corredato di relazione tecnica. Con riferimento agli articoli da 1 a 37 del Protocollo e all'articolo 3 della proposta di legge di ratifica del Protocollo alla Convenzione ONU contro la tortura, evidenzia preliminarmente che la proposta di legge, per effetto delle modifiche intervenute al Senato, reca vincoli di neutralità finanziaria riferiti all'istituzione e al funzionamento del Sottocomitato delle Nazioni Unite sulla prevenzione della tortura e del meccanismo nazionale di prevenzione della tortura. Sul punto, anche sulla base di quanto disposto dall'articolo 17 della legge di contabilità e finanza pubblica, rileva l'opportunità che il Governo fornisca dati ed elementi volti a consentire la verifica – con particolare riferimento al meccanismo nazionale di Pag. 61prevenzione – dell'effettiva possibilità di dare attuazione alle norme in esame nel rispetto del vincolo d'invarianza. In particolare, tenuto conto dell'attuale quadro delle competenze in materia e delle proposte legislative sopraindicate all'esame della Camera, andrebbero precisati i compiti da attribuire al meccanismo nazionale di prevenzione e le risorse di cui potrà disporre.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO chiede di rinviare il seguito dell'esame del provvedimento al fine di svolgere i necessari approfondimenti in sede tecnica, osservando come sarebbe opportuna la redazione di un'apposita relazione tecnica.

  Claudio D'AMICO (LNP), alla luce delle considerazioni del rappresentante del Governo, chiede al presidente chiedere formalmente la predisposizione di una relazione tecnica, ai sensi dell'articolo 17, comma 5, della legge n. 196 del 2009, osservando in proposito come dalla ratifica del protocollo deriverebbero oneri non trascurabili per la finanza pubblica. Sottolinea inoltre come il Protocollo, firmato in sede ONU e quindi valevole in quasi tutti i Paesi del mondo, attiene ad una questione, la tortura, che non presenta particolari criticità nell'ordinamento italiano, a differenza di altri Paesi dove essa è praticata e quindi, a suo avviso, non necessita di essere affrontato, urgentemente, specie in un momento in cui il Paese non può permettersi nuove spese.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, in considerazione del fatto che il provvedimento è già stato approvato dal Senato, osserva che sarebbe più opportuno un rinvio per consentire al Governo di svolgere i necessari approfondimenti sul piano tecnico, piuttosto che procedere nella formale richiesta di relazione tecnica. Ricorda inoltre che il disegno di legge potrebbe essere iscritto all'ordine del giorno dell'Assemblea per la prossima settimana. Chiede comunque ai gruppi se insistono per la richiesta di predisposizione di una relazione tecnica.

  Maino MARCHI (PD), relatore, nel giudicare del tutto ultronea l'acquisizione di una relazione tecnica su un provvedimento già approvato dall'altro ramo del Parlamento, reputa che potrebbe essere sufficiente in questa sede svolgere un approfondimento istruttorio. Rileva, tuttavia, necessario svolgere in tempi rapidi tali approfondimenti, osservando come sia assolutamente necessario porre rimedio ad una situazione che rischia di diventare vergognosa, in quanto sono trascorsi ormai dieci anni dalla stipula del Protocollo in esame. Rileva, del resto, che il provvedimento è strettamente connesso al disegno di legge relativo all'istituzione della Commissione nazionale per la promozione e la protezione dei diritti umani, del quale è stato testé rinviato il seguito dell'esame, auspicando una celere definizione dell’iter dei due progetti di legge.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO non insiste sulla richiesta di relazione tecnica.

  Massimo POLLEDRI (LNP), nel fare presente che il suo gruppo insiste per deliberare la richiesta di relazione tecnica, osserva che il disegno di legge riguarda un tema importante e che i costi non sarebbero indifferenti. Rileva inoltre come dall'approvazione del medesimo potrebbero anche derivare conseguenze negative sulla certezza delle pene e sulla sicurezza. Sottolinea quindi come la richiesta di approfondimento non sia animata da un atteggiamento dilatorio, ma dall'esercizio doveroso delle prerogative parlamentari.

  Claudio D'AMICO (LNP) ritiene che sia scorretto, sul piano delle regole vigenti in materia di contabilità pubblica, ipotizzare un intreccio tra due diversi provvedimenti, disponendo in questo progetto di legge che il meccanismo nazionale di prevenzione sia realizzato senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, mentre si istituisce, con un altro provvedimento, una Commissione nazionale per la promozione e la protezione dei diritti umani, che viene indicata nella relazione illustrativa del Pag. 62provvedimento in esame come un possibile meccanismo nazionale di prevenzione. Evidenzia, infatti, che ciascun provvedimento dovrebbe essere dotato di un'autonoma copertura finanziaria. Insiste, pertanto, nel richiedere l'acquisizione di una relazione tecnica.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, pone in votazione la proposta di richiedere al Governo la trasmissione di una relazione tecnica sul provvedimento.

  La Commissione respinge la proposta.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta, al fine di consentire al Governo di svolgere i necessari approfondimenti istruttori.

Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di veicoli, di pagamento delle sanzioni e di effetti della revoca della patente.
Nuovo testo C. 5361.

(Parere alla IV Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 4 ottobre scorso.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO malgrado la mancanza di relazione tecnica, rileva che sia possibile comunque proseguire nell'esame del provvedimento sulla base dei chiarimenti forniti dal Ministero dell'interno. In proposito, rileva che dalla disposizione recata dall'articolo 4 del provvedimento dovrebbe attendersi l'incremento del numero di coloro che, spinti dal beneficio della riduzione della somma comminata a titolo di sanzione pecuniaria, potrebbero essere indotti a pagare entro cinque giorni dalla contestazione o dalla notificazione del verbale. Rileva come sia presumibile ritenere che in tal caso si produca un risparmio, sia in termini di maggiore introito sia in termini di mancate spese correlate alla gestione del contenzioso e della difficile fase del recupero coattivo delle somme iscritte nei ruoli esattoriali; tuttavia ritiene difficile quantificare eventuali risparmi in quanto l'applicazione della norma appare legata anche a profili di carattere psicologico, come la maggiore o minore propensione del trasgressore a regolarizzare nel più breve tempo possibile la sua posizione. A titolo indicativo, fornisce di seguito i dati disponibili che tuttavia costituiscono un elemento di parziale valutazione, innanzitutto perché si riferiscono all'attività accertativa svolta dai soli operatori della Polizia stradale e dunque alle sanzioni dagli stessi elevate, con riferimento ad un anno determinato. Fa presente di non possedere invece evidenze in merito all'attività accertativa di violazioni al Codice della strada e alle conseguenti sanzioni elevate dagli altri soggetti che espletano servizi di Polizia stradale, così come individuati dall'articolo 12 del Codice della strada. Osserva che, ciò detto, la Polizia stradale, nell'anno 2009, ha accertato violazioni per un ammontare complessivo, dovuto a titolo di sanzione pecuniaria, di circa 538 milioni di euro, di cui solo 184 milioni sono stati versati attraverso il pagamento in misura ridotta entro i sessanta giorni; i restanti 354 sono stati iscritti a ruolo o hanno formato oggetto di contenzioso. Nell'ipotizzare che tutti i contenziosi avviati si siano conclusi a favore del ricorrente, per una somma complessiva di 17 milioni di euro – il 5 per cento di 354 milioni – evidenzia che la riscossione coattiva dovrebbe riguardare una somma non inferiore a 337 milioni di euro. Poiché le società concessionarie della riscossione sono in grado di recuperare solo il 15 per cento delle somme iscritte a ruolo, fa presente che si stima che circa 288 milioni di euro non saranno oggetto di riscossione e, probabilmente, non potranno mai essere recuperati. Precisa che in media comunque solo il 44 per cento delle sanzioni irrogate dagli operatori della Polizia stradale è pagato in misura Pag. 63ridotta entro i sessanta giorni successivi all'accertamento.

  Remigio CERONI (PdL), relatore, ritiene sufficienti i chiarimenti forniti dal rappresentante del Governo ed osserva che sulla base degli stessi sarebbe stato possibile addirittura andare oltre al 20 per cento di riduzione prevista dalla proposta di legge in esame. Formula quindi la seguente proposta di parere:
  «La V Commissione,
   esaminato il nuovo testo del progetto di legge C. 5361 recante modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di veicoli, di pagamento delle sanzioni e di effetti della revoca della patente;
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, secondo il quale, dalle disposizioni di cui all'articolo 4, comma 1, lettera a), che prevedono una riduzione delle sanzioni amministrative pecuniarie nel caso dei pagamenti effettuati entro termini abbreviati, è presumibile possano derivare risparmi, sia in termini di maggiore introito, sia in termini di mancate spese correlate alla gestione del contenzioso e alla fase del recupero coattivo delle somme iscritte nei ruoli esattoriali;
   nel presupposto che:
    le pubbliche amministrazioni interessate dagli adempimenti di cui all'articolo 4, comma 1, lettera b) possano far fronte agli adempimenti previsti dal provvedimento nell'ambito degli ordinari stanziamenti previsti a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica;
    dalla stipula delle convenzioni con le banche e gli intermediari finanziari per la diffusione dei pagamenti elettronici di cui all'articolo 4, comma 2, non deriveranno nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica;
  esprime

PARERE FAVOREVOLE».

  La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.40

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 10 ottobre 2012. — Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. — Interviene il Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo.

  La seduta comincia alle 14.40.

Schema di decreto legislativo recante disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni di cui al regolamento (UE) n. 996/2010 sulle inchieste e la prevenzione degli incidenti e inconvenienti nel settore dell'aviazione civile e che abroga la direttiva 94/56/CE.
Atto n. 505.

(Rilievi alle Commissioni II e IX).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e conclusione – Deliberazione di rilievi).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo, rinviato nella seduta del 4 ottobre scorso.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO relativamente al testo comunica di non avere osservazioni da formulare. In ordine alla rassicurazione circa l'effettiva possibilità per l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo di dare esecuzione agli adempimenti previsti dal testo nell'ambito delle risorse già assegnate a legislazione vigente, conferma che l'Agenzia medesima – alla quale, comunque, rinvia per ulteriori delucidazioni – dispone di risorse umane, strumentali e finanziarie adeguate ai compiti cui deve far fronte.

  Remigio CERONI (PdL), relatore, formula la seguente proposta:
  «La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
   esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma Pag. 642, del Regolamento, lo schema di decreto legislativo recante disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni di cui al regolamento (UE) n. 996/2010 sulle inchieste e la prevenzione degli incidenti e inconvenienti nel settore dell'aviazione civile e che abroga la direttiva 94/56/CE (Atto n. 505);
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo per cui l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo dispone di risorse umane, strumentali e finanziarie adeguate per dare attuazione agli adempimenti previsti nel presente provvedimento,

VALUTA FAVOREVOLMENTE

  lo schema di decreto legislativo e formula il seguente rilievo sulle sue conseguenze di carattere finanziario:
   all'articolo 6, comma 1, sostituire le parole: “al pertinente programma” con le seguenti: “ai capitoli” e sostituire la parola: “relativo” con la seguente: “relativi”».

  La Commissione approva la proposta formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.45.