CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 9 ottobre 2012
716.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 113

TESTO AGGIORNATO AL 21 NOVEMBRE 2012

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 9 ottobre 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. – Interviene il ministro della salute, Renato Balduzzi.

  La seduta comincia alle 9.10.

Delega al Governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita.
C. 5291 Governo.
(Parere alla VI Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con condizione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Anna Margherita MIOTTO (PD), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata ad esprimere alla VI Commissione (Finanze) il prescritto parere sulle parti di competenza del disegno di legge n. 5291, recante delega al Governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita, quale risultante dagli emendamenti approvati.
  Osserva che il disegno di legge, che nella versione originaria si componeva di 17 articoli, accorpati in 4 articoli a seguito dell'approvazione degli emendamenti, reca all'articolo 1 una delega al Governo ad adottare, entro nove mesi dalla data di entrata in vigore del disegno di legge in commento, uno o più decreti legislativi recanti la revisione del sistema fiscale.
  La relazione illustrativa chiarisce che la delega è volta a perseguire gli stessi obiettivi di crescita ed equità già messi in campo attraverso il decreto-legge n. 201 del 2011 (cosiddetto «Salva Italia»). La proposta di riforma non si pone quindi come un intervento radicale, volto ad attuare un particolare modello teorico di tax design, ma intende intervenire per Pag. 114correggere alcuni aspetti critici del sistema, in modo da renderlo più favorevole alla crescita e all'equità.
  In particolare, l'articolo 2 contiene disposizioni concernenti revisione del catasto dei fabbricati, stime e monitoraggio dell'evasione fiscale e in materia di erosione fiscale.
  L'articolo 3 reca misure in materia di contrasto dell'evasione e dell'elusione fiscale e di revisione del rapporto tra fisco e contribuente, anche attraverso la revisione del sistema sanzionatorio e la razionalizzazione organizzativa dell'Amministrazione finanziaria, nonché la revisione del contenzioso e della riscossione degli enti locali.
  Osserva quindi che, per quanto riguarda le competenze della XII Commissione, la disposizione maggiormente rilevante è quella confluita ai commi 6 e 7 dell'attuale articolo 4 (ex articolo 15 del testo originario del provvedimento), recanti misure in materia di giochi pubblici. Se, nella versione originaria, si configurava il rischio di una sovrapposizione tra la disposizione in esame e quella contenuta nell'articolo 7 del decreto-legge n. 158 del 2012, in materia di tutela della salute, attualmente in corso di esame presso la XII Commissione, tale pericolo sembra essere superato attraverso l'approvazione dell'emendamento 15.100 del relatore, avvenuta nella seduta della VI Commissione dello scorso 5 ottobre.
  Ai sensi del comma 6 dell'articolo 4 del provvedimento in esame, dunque, il Governo è delegato ad attuare il riordino delle disposizioni a legislazione vigente in materia di giochi pubblici, fermo restando il modello organizzativo fondato sul regime concessorio ed autorizzatorio, in quanto indispensabile per la tutela della fede, dell'ordine e della sicurezza pubblici, per la prevenzione del riciclaggio dei proventi di attività criminose, nonché per garantire il regolare afflusso del prelievo tributario gravante sui giochi.
  Il successivo comma 7 stabilisce i princìpi e criteri direttivi sulla base dei quali deve essere effettuato tale riordino, tra i quali si segnalano, in particolare: raccolta sistematica e organica delle disposizioni vigenti in funzione della loro portata generale ovvero della loro disciplina settoriale, anche di singoli giochi, e loro adeguamento ai più recenti princìpi, anche di fonte giurisprudenziale, stabiliti a livello dell'Unione europea, nonché all'esigenza di prevenire i fenomeni di ludopatia e di gioco minorile, con abrogazione espressa delle disposizioni incompatibili ovvero non più attuali; disciplina specifica dei singoli giochi, definizione delle condizioni generali di gioco e delle relative regole tecniche, anche d'infrastruttura, con provvedimenti direttoriali generali; riordino delle disposizioni vigenti in materia di disciplina del prelievo erariale sui singoli giochi, distinguendo espressamente quello di natura tributaria in funzione delle diverse tipologie di gioco pubblico, nonché in materia di disciplina relativa alle corse ippiche; rivisitazione degli aggi e compensi spettanti ai concessionari e agli altri operatori secondo un criterio di progressività legata ai volumi di raccolta delle giocate; anche al fine di contrastare più efficacemente il gioco illegale e le infiltrazioni delle organizzazioni criminali nell'esercizio dei giochi pubblici, rafforzamento della disciplina in materia di trasparenza e di requisiti soggettivi e di onorabilità dei soggetti che, direttamente o indirettamente, controllino o partecipino al capitale delle società concessionarie dei giochi pubblici, nonché degli esponenti aziendali, prevedendo altresì specifiche cause di decadenza dalle concessioni o cause di esclusione dalle gare per il rilascio delle concessioni; riordino ed implementazione delle vigenti disposizioni relative ai controlli ed all'accertamento dei tributi gravanti sui giochi, al fine di rafforzare l'efficacia preventiva e repressiva nei confronti dell'evasione e delle altre violazioni in materia, ivi comprese quelle concernenti il rapporto concessorio; riordino e implementazione del vigente sistema sanzionatorio, penale ed amministrativo, al fine di aumentarne l'efficacia dissuasiva, prevedendo sanzioni aggravate per le violazioni concernenti il gioco on-line; razionalizzazione territoriale della rete di raccolta Pag. 115del gioco; revisione della disciplina delle licenze di pubblica sicurezza di cui al Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, idonea a garantire, previa definizione delle situazioni controverse, controlli più efficaci ed efficienti in ordine all'effettiva titolarità di provvedimenti unitari che abilitano in via esclusiva alla funzione di raccolta lecita del gioco.
  Si prevede altresì, anche a fini di rilancio del settore ippico, l'istituzione della Lega Ippica Italiana, quale associazione senza fine di lucro, soggetta alla vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, cui si iscrivono gli allevatori, i proprietari di cavalli e le società di gestione degli ippodromi che soddisfano i requisiti minimi prestabiliti; l'attribuzione al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali di funzioni di regolazione e controllo di secondo livello delle corse ippiche, nonché alla Lega Ippica Italiana, di funzioni, fra l'altro, di organizzazione degli eventi ippici, di controllo di primo livello sulla regolarità delle corse, di ripartizione e di rendicontazione del fondo annuale di dotazione per lo sviluppo e la promozione del settore ippico; nell'ambito del riordino della disciplina sulle scommesse ippiche, previsione della percentuale della raccolta totale, compresa tra il settantaquattro ed il settantasei per cento, da destinare al pagamento delle vincite; alimentazione del predetto fondo mediante quote versate dagli iscritti alla Lega Ippica Italiana, nonché mediante quote della raccolta delle scommesse ippiche, del gettito derivante da scommesse su eventi ippici virtuali e da giochi pubblici raccolti all'interno degli ippodromi, attraverso la cessione dei diritti televisivi sugli eventi ippici, nonché di eventuali contributi erariali straordinari decrescenti fino all'anno 2017.
  Alla luce del contenuto del disegno di legge in esame, recante numerose disposizioni di delega, ritiene che la Commissione potrebbe esprimere un parere favorevole, salvo eventuali osservazioni che dovessero emergere nel corso del dibattito.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che la Commissione proseguirà nell'esame del disegno di legge in oggetto, addivenendo all'espressione di un parere, al termine della seduta antimeridiana dell'Assemblea.

  La seduta, sospesa alle 9.20, è ripresa alle 16.

  Andrea SARUBBI (PD) fa presente che l'articolo 4, comma 7, lettera i), del nuovo testo trasmesso dalla Commissione Finanze – che indica, tra i criteri di delega in materia di giochi pubblici, la razionalizzazione territoriale della rete di raccolta del gioco, a partire da quello praticato mediante gli apparecchi di cui all'articolo 110, comma 6, lettere a) e b), del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza di cui al regio decreto n. 773 del 1931 – potrebbe risultare in contrasto con quanto la Commissione sta deliberando nell'ambito dell'esame del disegno di legge C. 5440, di conversione del decreto-legge n. 158, che all'articolo 7, con particolare riferimento al comma 10 del predetto decreto-legge, che prevede la pianificazione di forme di progressiva ricollocazione dei punti della rete fisica di raccolta del gioco praticato mediante gli apparecchi di cui al citato articolo 110, comma 6, lettera a). Chiede pertanto chiarimenti al Governo sul possibile contrasto evidenziato.

  Il ministro Renato BALDUZZI osserva che il testo in esame individua un criterio di delega in termini tali che la sua attuazione può tener conto di quanto stabilito dal decreto-legge n. 158 del 2012.

  Andrea SARUBBI (PD) invita in ogni caso a segnalare nel parere la necessità di tenere conto di quanto stabilito dal decreto-legge n. 158.

  Laura MOLTENI (LNP) ricorda innanzitutto che i sindaci devono avere ampi poteri sia in merito alla localizzazione delle sale da gioco, sia per esercitare maggiormente l'interdizione e il diniego Pag. 116all'apertura di nuove sale gioco e alla collocazione di «macchinette» tipo «vlt» e «videopoker». Esprime poi la preoccupazione che la cosiddetta razionalizzazione territoriale della rete di raccolta del gioco finisca invece in concreto per dare la possibilità di incrementare il numero delle sale da gioco e di queste «macchinette». Ritiene anche che debba essere rivista l'attuale localizzazione di sale gioco e «macchinette», ricordando che nel decreto sanità il suo gruppo politico ha presentato emendamenti al riguardo. Anche per queste ragioni, pur ravvisando l'opportunità di porre una condizione volta ad ampliare nel merito i poteri dei sindaci in tale parere annuncia che il gruppo della Lega Nord voterà contro.

  Anna Margherita MIOTTO (PD), relatore, ritiene che, nell'ambito di un parere comunque favorevole, si potrebbe esprimere un'osservazione che recepisca quanto emerso dall'intervento del deputato Sarubbi.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, fa presente che la Commissione potrebbe esprimere anche una condizione sull'argomento.

  Anna Margherita MIOTTO (PD), relatore, propone conclusivamente di esprimere parere favorevole con una condizione, volta a prevedere che la lettera i) del comma 7 dell'articolo 4 sia riformulata nel senso di fare esplicito riferimento a quanto stabilito in materia dall'articolo 7 del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158 (vedi allegato 3).

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizione formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 16.15.

SEDE REFERENTE

  Martedì 9 ottobre 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. – Interviene il ministro della salute, Renato Balduzzi.

  La seduta comincia alle 9.20.

DL 158/2012: Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute.
C. 5440 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'8 ottobre 2012.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione del circuito chiuso.
  Avverte, inoltre, che sono stati presentati 45 subemendamenti all'articolo aggiuntivo 4.115 dei relatori (vedi allegato 1).

  Lucio BARANI (PdL), relatore, comunica, anche a nome dell'altro relatore, onorevole Livia Turco, di aver predisposto un emendamento interamente sostitutivo dell'articolo 1.

  Livia TURCO (PD), relatore, nell'illustrare il contenuto dell'emendamento 1.143 dei relatori, sostitutivo dell'articolo 1 (vedi allegato 2), fa presente che, nell'elaborarne il testo, i relatori hanno tenuto conto dei numerosi emendamenti presentati, che sono stati esaminati con molta attenzione, anche in collaborazione con il Governo.
  A suo avviso, la realizzazione della riforma in materia sanitaria è possibile solo tramite il raggiungimento di un'intesa tra il Governo, le regioni e i medici.
  Nella riformulazione dell'articolo 1 proposta, infatti, il soggetto che diventa protagonista del sistema di cura primario è la regione, che definisce l'organizzazione dei servizi territoriali, che rispondono ai Pag. 117principi, ai criteri e alle finalità presenti già nel testo originario del decreto-legge, vale a dire la promozione della continuità assistenziale, garantendo la presa in carico del paziente. Ciò avviene attraverso l'integrazione sociosanitaria tra servizi sanitari e servizi sociali, le unità monoprofessionali con l'organizzazione dei medici di famiglia, e attraverso le unità multiprofessionali.
  In particolare, ritiene decisivo che i medici di famiglia svolgano un ruolo innovativo, al fine di mantenere e rafforzare il sistema delle cure primarie, in mancanza delle quali l'esistenza stessa di tale sistema potrebbe essere messa in dubbio.
  Parimenti, reputa importante l'aver reso ancora più netta, rispetto al testo originario dell'articolo 1, la formulazione relativa all'istituzione, con il comma 3, del ruolo unico.
  Osserva quindi che i commi 5 e 6 definiscono il percorso applicativo della norma, che ritiene importante poiché in tal modo con il decreto non soltanto si definiscono i principi dell'organizzazione della medicina territoriale e le professionalità, ma si permette di esercitare al meglio quelle professionalità con un percorso attuativo, rinviando alla contrattazione con i medici di famiglia e al rinnovo delle convenzioni la definizione di tempi e modalità.
  Auspica pertanto che il percorso delineato possa realizzarsi con il pieno concorso di Governo, regioni e organizzazioni dei medici di famiglia, con il raggiungimento di un accordo, anche evitando l'applicazione di quanto previsto al comma 6, che prevede un percorso provvisorio nelle more della conclusione delle trattative.
  Si augura infine che quanto previsto nell'emendamento in esame possa incontrare il parere favorevole di tutte le componenti della Commissione.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, fa presente che sarà possibile presentare subemendamenti al testo proposto dai relatori fino alle ore 12 di oggi.

  Laura MOLTENI (LNP), intervenendo sull'ordine dei lavori, ritiene che la presentazione di emendamenti interamente sostitutivi di articoli del testo del decreto-legge, come l'emendamento 1.143 dei relatori, comporti una violazione dell'obbligo di omogeneità che la recente sentenza n. 22 del 2012 della Corte costituzionale riferisce non solo al decreto-legge, ma anche alla relativa legge di conversione. Ribadisce dunque il proprio malcontento per il modo di procedere che stanno adottando i relatori.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, precisa che il termine stabilito per la presentazione di subemendamenti all'emendamento 1.143 è congruo in quanto bisogna dar modo agli uffici di valutare le proposte emendative che saranno presentate e di metterle in ordine di votazione, qualora si dovesse passare all'esame dell'articolo 1 nell'arco della giornata odierna. Avverte altresì che si procederà ora all'esame e alla votazione dei subemendamenti presentati all'emendamento 4.115 dei relatori.

  Lucio BARANI (PdL), relatore, esprime parere contrario sui subemendamenti Laura Molteni 0.4.115.28, Palagiano 0.4.115.11 e 0.4.115.12 e Stagno d'Alcontres 0.4.115.2. Esprime poi parere favorevole sul subemendamento Miotto 0.4.115.34, mentre propone l'accantonamento dei subemendamenti Grassi 0.4.115.33 e Laura Molteni 0.4.115.31. Esprime quindi parere contrario sul subemendamento Laura Molteni 0.4.115.30, propone di accantonare il subemendamento Calgaro 0.4.115.4 ed esprime parere contrario sul subemendamento Stagno d'Alcontres 0.4.115.8. Propone di accantonare il subemendamento Binetti 0.4.115.43, nell'ottica di consentire alla presentatrice di elaborare una riformulazione. Invita, quindi, al ritiro il presentatore del subemendamento Palagiano 0.4.115.13 e propone di accantonare i seguenti subemendamenti che si riferiscono alla lettera c) del comma 1: Miotto 0.4.115.32, Laura Molteni 0.4.115.45 e 0.4.115.44, nonché Palagiano 0.4.115.14. Esprime altresì parere contrario sui subemendamenti Rondini 0.4.115.5 e 0.4.115.6, Pag. 118Palagiano 0.4.115.15, 0.4.115.16, 0.4.115.18 e 0.4.115.17, Calgaro 0.4.115.39, Palagiano 0.4.115.19, Binetti 0.4.115.42, Palagiano 0.4.115.20 e Lenzi 0.4.115.9. Propone di accantonare il subemendamento Palagiano 0.4.115.21, per dar modo al presentatore di elaborare una riformulazione, nonché; allo stesso fine, il subemendamento Binetti 0.4.115.41. Invita poi al ritiro il presentatore del subemendamento Palagiano 0.4.115.22. Esprime parere favorevole sul subemendamento Miotto 0.4.115.35, a condizione che sia riformulato nel senso di aggiungere, dopo le parole «sentiti i direttori delle strutture complesse di afferenza al dipartimento,» le sole parole: «su proposta del direttore di dipartimento». Esprime altresì parere contrario sui subemendamenti Calgaro 0.4.115.37 e sugli identici subemendamenti Laura Molteni 0.4.115.46 e Lenzi 0.4.115.10. Esprime poi parere favorevole sul subemendamento Di Virgilio 0.4.115.1, a condizione che sia riformulato nel senso di sostituire le parole: «Su proposta dell'azienda, acquisito l'assenso dell'interessato, il predetto» con le seguenti: «Su proposta dell'interessato, con l'assenso dell'azienda, tale». Invita al ritiro del subemendamento Miotto 0.4.115.36, ed esprime parere contrario sui subemendamenti Rondini 0.4.115.7, Palagiano 0.4.115.26 e Binetti 0.4.115.40. Invita al ritiro del subemendamento Roccella 0.4.115.3 ed esprime altresì parere contrario sui subemendamenti Palagiano 0.4.115.23 e 0.4.115.24, Calgaro 0.4.115.38, Palagiano 0.4.115.25 e 0.4.115.27.

  Il ministro Renato BALDUZZI esprime parere conforme al relatore.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Laura Molteni 0.4.115.28 e Palagiano 0.4.115.11.

  Antonio PALAGIANO (IdV), illustrando il contenuto del suo subemendamento 0.4.115.12, ritiene che non si possa considerare eccessiva la previsione annuale di aggiornamento degli elenchi regionali degli idonei, di cui all'articolo 4, e che sia invece necessario procedere ad un più generale rinnovo delle cariche, spesso detenute da persone con elevata età anagrafica.

  Il ministro Renato BALDUZZI invita l'onorevole Palagiano a tenere conto del testo attuale, ricordando che mentre il testo originario prevedeva un aggiornamento periodico, quello nuovo, recando l'espressione «almeno ogni due anni», va senz'altro nella direzione auspicata dal subemendamento da lui proposto, mentre l'espressione «annualmente» sarebbe stata fin troppo rigida.

  Carla CASTELLANI (PdL) nel preannunciare il proprio voto contrario sul subemendamento Palagiano 0.4.115.12, ringrazia i relatori per aver recepito, nel loro emendamento sostitutivo dell'articolo 4 del decreto-legge, un suo emendamento volto a prevedere un termine definito in luogo del più generico avverbio «periodicamente».

  Francesco STAGNO d'ALCONTRES (Misto-G.Sud-PPA), intervenendo sul subemendamento Palagiano 0.4.115.12, fa presente che occorrerebbe evitare comunque, pur tenendo presente l'esigenza del rinnovamento, di privarsi di professionisti di grande spessore e competenza.

  Antonio PALAGIANO (IdV), nel prendere atto che gli interventi dei suoi colleghi sul punto in questione appaiono anche largamente condivisi nella Commissione, ritira il suo subemendamento 0.4.115.12.

  Francesco STAGNO d'ALCONTRES (Misto-G.Sud-PPA), illustrando il suo subemendamento 0.4.115.2, evidenzia l'esigenza per cui alle cariche sanitarie in oggetto possano accedere candidati che siano in possesso di specifiche esperienze in questo settore.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, rilevando più in generale che l'articolo 4, nella nuova formulazione, lascia ampi margini alle regioni nel definire le procedure di selezione, auspica che queste ultime, nel definire ulteriori requisiti richiesti Pag. 119per poter accedere a cariche dirigenziali nel settore sanitario, introducano elementi di valutazione positivi e condivisibili.

  Il ministro Renato BALDUZZI rappresenta la sua difficoltà a cogliere lo spirito del subemendamento Stagno d'Alcontres 0.4.115.2, ricordando che all'epoca del passaggio dalle USL alle Aziende sanitarie locali fu enfatizzato proprio il fatto che ci sarebbe stata la possibilità di immettere nel circuito sanitario competenze professionali provenienti da altri settori. Pertanto, precisando che non è intenzione del Governo tornare indietro rispetto a tale impostazione, osserva che la nuova formulazione della norma va proprio nella direzione indicata dal deputato Stagno d'Alcontres.

  Francesco STAGNO d'ALCONTRES (Misto-G.Sud-PPA) ritira il suo subemendamento 0.4.115.2.

  La Commissione approva il subemendamento Miotto 0.4.115.34 (vedi allegato 1).

  Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda che è stato proposto dai relatori l'accantonamento dei subemendamenti Grassi 0.4.115.33 e Laura Molteni 0.4.115.31.

  Laura MOLTENI (LNP), facendosi carico delle esigenze manifestate dalle regioni, in particolare dalla regione Lombardia, fa presente che la mancata approvazione del suo subemendamento 0.4.115.30 comporterebbe una compressione e uno svilimento del ruolo delle regioni, essendo la governance e la dirigenza sanitaria una materia loro riservata.

  La Commissione approva l'accantonamento dei subemendamenti Grassi 0.4.115.33 e Laura Molteni 0.4.115.31.

  La Commissione respinge il subemendamento Laura Molteni 0.4.115.30.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda che è stato proposto dai relatori l'accantonamento del subemendamento Calgaro 0.4.115.4.

  La Commissione approva l'accantonamento del subemendamento Calgaro 0.4.115.4.

  Francesco STAGNO d'ALCONTRES (Misto-G.Sud-PPA), nell'illustrare il suo subemendamento 0.4.115.8, osserva che nella nomina del direttore generale di aziende ospedaliero-universitarie potrebbe essere opportuna una maggiore collegialità, prevedendo che tale nomina venga effettuata dalla regione d'intesa con il rettore, udito il direttore generale dell'università.

  Il ministro Renato BALDUZZI ritiene opportuno, in considerazione dell'autonomia universitaria, mantenere ferma l'attuale formulazione della norma, evitando di prevedere per legge regole che le università possono darsi autonomamente.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, osserva che il subemendamento Stagno d'Alcontres 0.4.115.8 si riferisce allo stesso argomento oggetto del subemendamento Calgaro 0.4.115.4; pertanto, in considerazione dell'accantonamento di quest'ultimo, rileva l'opportunità di accantonare altresì il subemendamento Stagno d'Alcontres 0.4.115.8.

  Lucio BARANI (PdL), relatore, dopo le delucidazioni offerte dal ministro, precisa che il parere dei relatori è contrario su entrambi i subemendamenti.

  Paola BINETTI (UdCpTP) ritira il subemendamento Calgaro 0.4.115.4, di cui è cofirmataria.

  Francesco STAGNO d'ALCONTRES (Misto-G.Sud-PPA) ritira il suo subemendamento 0.4.115.8.

  Lucio BARANI (PdL), relatore, intervenendo sul subemendamento Binetti Pag. 1200.4.115.43, rileva che potrebbe essere riformulato nel senso di richiamare la finalità di realizzare una omogeneizzazione della procedura valutativa.

  Paola BINETTI (UdCpTP), nel ringraziare i relatori, che hanno voluto accogliere lo spirito del suo subemendamento, osserva tuttavia che la formulazione da lei proposta era forse più semplice e poteva essere accolta come tale.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, osserva che il senso del subemendamento in oggetto è evidentemente quello di fare in modo che tutte le regioni possano utilizzare i medesimi criteri di valutazione e che quindi si tratta di elaborare una riformulazione idonea al conseguimento di questo fine.

  Laura MOLTENI (LNP) sottolinea l'opportunità che sia la Conferenza Stato-regioni a fissare i criteri per la valutazione e la verifica dell'attività dei direttori generali, salva la possibilità da parte delle stesse regioni di definire ulteriori parametri, ma senza consentire all'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS) di svolgere un ruolo invasivo rispetto alle competenze regionali.

  Il ministro Renato BALDUZZI sottolinea che il principio dell'avvalimento, richiamato dall'emendamento dei relatori, offre precise garanzie al riguardo.

  Carla CASTELLANI (PdL) ritiene che sia da chiarire la compatibilità tra la proposta di riformulazione dell'emendamento 4.115 dei relatori e il subemendamento Binetti 0.4.115.43, considerata la difficoltà di pervenire ad un regime omogeneo in presenza di un potere ampio delle regioni nella fissazione dei criteri.

  Il ministro Renato BALDUZZI osserva che l'Agenzia nazionale svolge un ruolo di supporto rispetto alle attività delle regioni, restando ferma la responsabilità statale nella fissazione degli indirizzi.

  Chiara MORONI (FLpTP) rileva che il tema sollevato dalla collega Binetti sia serio ed attuale, considerati i recenti scandali presso le amministrazioni regionali. Sottolinea che la Conferenza Stato-regioni costituisce l'unico consesso cui spetti di definire criteri omogenei e che con il provvedimento in esame lo Stato, assai opportunamente per quanto concerne la materia sanitaria, si riappropria di competenze di tipo programmatorio e valutativo. A suo avviso, si tratta di un'opportunità che deve esser colta fino in fondo per riportare ordine e trasparenza in un settore assai delicato e strategico.

  Marco CALGARO (UdCpTP) evidenzia come, da un lato il Governo cerchi in generale di recuperare competenze rispetto alla riforma del Titolo V della Costituzione per quanto riguarda la materia sanitaria. Dall'altro lato, però, il decreto-legge in oggetto lascia ampi margini alle regioni, ciascuna delle quali può in pratica organizzare il modello di governo clinico che reputa opportuno.
  Si tratta pertanto, a suo avviso, di una discrasia evidente.

  Paola BINETTI (UdCpTP), nel far presente la situazione di emergenza in cui versano molte regioni, fa presente che il provvedimento offre l'occasione per istituire un meccanismo di autoregolazione interna che può contribuire a scongiurare situazioni incresciose, come quella insorta nella regione Lazio.

  Il ministro Renato BALDUZZI ritiene che il tema oggetto del provvedimento non possa essere affrontato esclusivamente sulla spinta della campagna mediatica di queste ultime settimane. Quanto al Titolo V della Costituzione, resta del tutto impregiudicato l'assetto della competenza concorrente, che assegna allo Stato funzioni di indirizzo anche in sede organizzatoria. A questo proposito, rileva come l'articolo 4 del decreto-legge, anche nella riformulazione proposta dai relatori, in linea con l'orientamento già seguito dal provvedimento in materia di governo clinico Pag. 121licenziato dalla XII Commissione (A. C. 278 e abb.), preveda principi analitici anche in ordine agli aspetti organizzativi. Fa presente, dunque, che gli sprechi e le inefficienze sono in molti casi frutto di degenerazioni applicative.
  Ricorda, infatti, che la normativa nazionale già contempla criteri di valutazione dell'attività dei direttori generali, per cui il Governo non ha nulla da obiettare all'introduzione di ulteriori disposizioni orientate in questo senso, evidenziando tuttavia l'esigenza che alle norme, anche quelle più severe, devono accompagnarsi le migliori pratiche da parte della politica.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, rileva che, considerata la complessità del tema in questione, si rende opportuno un ulteriore approfondimento; pertanto, il subemendamento Binetti 0.4.115.43 può essere per il momento accantonato, come peraltro richiesto dai relatori in sede di espressione dei pareri, e ripreso successivamente nel corso dell'esame dei subemendamenti all'emendamento 4.115 dei relatori. Segnala quindi che la Commissione procederà all'esame del subemendamento Palagiano 0.4.115.13.

  Antonio PALAGIANO (IdV) ritira il proprio subemendamento 0.4.115.13.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda la proposta dei relatori di accantonare tutti i subemendamenti che si riferiscono alla lettera c) del comma 1 del loro emendamento.

  La Commissione accantona quindi i subemendamenti Miotto 0.4.115.32, Laura Molteni 0.4.115.45 e 0.4.115.44 e Palagiano 0.4.115.14.

  La Commissione respinge, quindi, con distinte votazioni, i subemendamenti Rondini 0.4.115.5 e 0.4.115.6.

  Antonio PALAGIANO (IdV) illustra, auspicandone l'approvazione, i propri subemendamenti 0.4.115.15 e 0.4.115.16, relativi al metodo della formazione delle graduatorie.

  Domenico DI VIRGILIO (PdL) e Carla CASTELLANI (PdL) sottoscrivono il subemendamento Palagiano 0.4.115.15.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, i subemendamenti Palagiano 0.4.115.15 e 0.4.115.16.

  Antonio PALAGIANO (IdV) illustra il proprio subemendamento 0.4.115.18, di cui auspica l'approvazione, richiamando le parole del presidente Errani sulla necessità che le regioni, in campo sanitario, cedano parte delle proprie competenze allo Stato. Sottolinea, quindi, l'opportunità che i criteri di valutazione siano omogenei tra le varie regioni e che in materia concorsuale si proceda alla definizione di profili professionali specifici per scongiurare la pratica dei concorsi su misura.

  Il ministro Renato BALDUZZI ritiene che la migliore garanzia per la regolarità dei concorsi risieda nella cura dei profili procedimentali, secondo l'impostazione evidenziata dall'emendamento dei relatori. Sottolinea che il direttore sanitario deve essere inteso come figura di raccordo e che il rinvio ad un eventuale decreto ministeriale per la definizione di ulteriori aspetti non sia necessario alla luce della completezza del quadro normativo presentato.

  La Commissione respinge quindi il subemendamento Palagiano 0.4.115.18.

  Antonio PALAGIANO (IdV) illustra il successivo proprio subemendamento 0.4.115.17, di cui evidenzia le finalità migliorative rispetto alla proposta dei relatori.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, ritiene che la proposta del collega Palagiano sia conforme all'emendamento dei relatori.

  Antonio PALAGIANO (IdV), nel fare presente che il proprio subemendamento Pag. 1220.4.115.17 è stato concepito in una fase anteriore alla presentazione dell'emendamento dei relatori, lo ritira.

  Carla CASTELLANI (PdL), intervenendo sul subemendamento Calgaro 0.4.115.39, ritiene che il metodo della terna sia più trasparente di quello della graduatoria.

  Massimo POLLEDRI (LNP) ritiene che occorra evitare di perpetuare la cultura del sospetto in luogo di quella della responsabilità. Il concorso non riesce notoriamente a garantire la trasparenza e l'imparzialità della selezione dei candidati e l'esperienza degli altri Paesi evidenzia come la selezione sia molto di più affidata a criteri di gestione efficiente delle risorse umane e finanziarie gestite dal primario, rispetto ai titoli o alle funzioni già svolte. Ritiene, infine, che il testo del provvedimento su questo aspetto non possa essere ulteriormente migliorato.

  Marco CALGARO (UdCpTP) ritira il proprio subemendamento 0.4.115.39, di cui preannuncia la ripresentazione nelle successive fasi di esame.

  La Commissione respinge il subemendamento Palagiano 0.4.115.19.

  Paola BINETTI (UdCpTP), nel dichiararsi delusa dall'andamento dei lavori sul decreto-legge in oggetto, in quanto i relatori non mostrano aperture verso istanze che non siano essi stessi a presentare, illustra la ratio del proprio subemendamento 0.4.115.42.

  Lucio BARANI (PdL), relatore, fa presente che il parere contrario sul subemendamento Binetti 0.4.115.42, come su altri subemendamenti da lei stessa presentati, è dovuto al fatto che tali proposte emendative sono troppo dettagliate, ciò che è meglio evitare nell'ambito di disposizioni di legge, tenuto conto anche del ruolo spettante alle regioni in questa materia.

  Il ministro Renato BALDUZZI esprime parere conforme al relatore.

  La Commissione respinge il subemendamento Binetti 0.4.115.42.

  Antonio PALAGIANO (IdV) auspica l'approvazione del proprio subemendamento 0.4.115.20.

  Paola BINETTI (UdCpTP) sottoscrive il subemendamento Palagiano 0.4.115.20 osservando che in ambito accademico la valutazione della cosiddetta «mediana» costituisce un criterio ormai consolidato e che ad esso debbano affiancarsi ulteriori criteri di natura oggettiva.

  La Commissione respinge quindi il subemendamento Palagiano 0.4.115.20.

  Donata LENZI (PD) illustra il proprio subemendamento 0.4.115.9, di cui auspica l'approvazione e di cui evidenzia la finalità armonizzatrice tra il settore sanitario e quello universitario.

  Antonio PALAGIANO (IdV), Luciana PEDOTO (PD) e Vittoria D'INCECCO (PD) sottoscrivono il subemendamento Lenzi 0.4.115.9.

  Il ministro Renato BALDUZZI fa presente che, pur ritenendo condivisibile la ratio del subemendamento Lenzi 0.4.115.9, per ragioni tecniche non è possibile riconsiderare il parere contrario già espresso. Occorrerebbe, infatti, procedere previamente a risolvere la discrasia che attualmente sussiste tra mondo universitario e servizio sanitario nazionale. In assenza di un simile passaggio l'approvazione del subemendamento creerebbe un'antinomia insolubile. Auspica pertanto che la proposta possa essere oggetto di un ordine del giorno, volto a promuovere una riconsiderazione del rapporto che intercorre tra queste due dimensioni.

  Donata LENZI (PD) ritira quindi il proprio subemendamento 0.4.115.9, preannunciando la presentazione di un Pag. 123ordine del giorno nel senso indicato dal ministro Balduzzi.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda la proposta dei relatori di accantonare i subemendamenti Palagiano 0.4.115.21 e Binetti 0.4.115.41.

  Carla CASTELLANI (PdL) sottoscrive il subemendamento Palagiano 0.4.115.21.

  La Commissione delibera l'accantonamento dei subemendamenti Palagiano 0.4.115.21 e Binetti 0.4.115.41.

  Paola BINETTI (UdCpTP) mostra scetticismo sulla possibilità di addivenire ad una riformulazione dei propri subemendamenti accantonati rispetto alla quale i relatori possano esprimere parere favorevole, diversamente da quanto accade con riferimento a proposte emendative presentate da altri gruppi.

  Anna Margherita MIOTTO (PD) fa notare come, nonostante l'elevato numero di proposte emendative presentate dal suo gruppo, solo alcune di esse sono state recepite dai relatori, come dimostra anche il parere espresso da parte di questi ultimi sui subemendamenti presentati all'emendamento 4.115. Auspica pertanto che nel prosieguo dei lavori possa essere valorizzato e rispettato l'impegno profuso da parte di tutti i gruppi nel cercare di apportare modifiche migliorative al testo del decreto-legge.

  Antonio PALAGIANO (IdV) ritira il proprio emendamento 0.4.115.22.

  Anna Margherita MIOTTO (PD) acconsente alla proposta di riformulazione avanzata dai relatori in sede di espressione dei pareri.

  La Commissione approva il subemendamento Miotto 0.4.115.35 (nuova formulazione) (vedi allegato 1).

  Marco CALGARO (UdCpTP) ritira il proprio subemendamento 0.4.115.37, preannunciando l'intenzione di ripresentarlo nel corso dell'esame in Assemblea.

  Donata LENZI (PD) precisa che, a causa di un errore materiale, il suo subemendamento 0.4.115.10, che risulta identico al subemendamento Laura Molteni 0.4.115.46, che la Commissione si appresta a votare, in realtà va riferito al comma 3-ter dell'emendamento 4.115 dei relatori anziché alla lettera e-quater, evidenziando l'inopportunità di interventi in materia pensionistica che creino delle eccezioni al regime giuridico di recente definito attraverso la riforma Fornero.

  Il ministro Renato BALDUZZI invita la Commissione a soprassedere sulle modifiche al regime pensionistico dei dipendenti del Servizio sanitario nazionale.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, preso atto della segnalazione effettuata dall'onorevole Lenzi, avverte che il subemendamento Lenzi 0.4.115.10 sarà posto in votazione insieme al subemendamento Laura Molteni 0.4.115.48, anch'esso riferito al comma 3-ter dell'emendamento 4.115 dei relatori. In considerazione dell'imminente inizio dei lavori presso l'Assemblea, rinvia, quindi, il seguito dell'esame al termine delle votazioni antimeridiane dell'Aula.

  La seduta, sospesa alle 11.25, è ripresa alle 14.

   Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda che i lavori della Commissione si erano interrotti con l'esame del subemendamento Laura Molteni 0.4.115.46.
  Ricorda altresì che sono stati sino ad ora accantonati i subemendamenti: Grassi 0.4.115.33 e Laura Molteni 0.4.115.31, il subemendamento Binetti 0.4.115.43, di cui l'onorevole Binetti ha presentato una proposta di riformulazione (vedi allegato 1), i subemendamenti Miotto 0.4.115.32, Laura Molteni 0.4.115.45 e 0.4.115.44 e Palagiano 0.4.115.14, relativi alla sostituzione della lettera c), nonché il subemendamento 0.4.115.21, di cui l'onorevole Palagiano ha Pag. 124presentato una proposta di riformulazione (vedi allegato 1) e il subemendamento Binetti 0.4.115.41.
  Avverte inoltre che i relatori hanno presentato il nuovo subemendamento 0.4.115.47.

  Laura MOLTENI (LNP) ritira il suo subemendamento 0.4.115.46, raccomandando invece fin da ora l'approvazione dell'altro suo subemendamento 0.4.115.48, teso a sopprimere il comma 3-ter dell'emendamento 4.115 dei relatori, che prevede un regime pensionistico agevolato per i dipendenti del Servizio sanitario nazionale.

  Domenico DI VIRGILIO (PdL) accoglie la proposta di riformulazione del suo subemendamento 0.4.115.1 presentata dai relatori.

  La Commissione approva il subemendamento Di Virgilio 0.4.115.1 (nuova formulazione) (vedi allegato 1).

  Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione del subemendamento Di Virgilio 0.4.115.1, risulta assorbito il subemendamento Miotto 0.4.115.36.

  La Commissione respinge il subemendamento Rondini 0.4.115.7.

  Antonio PALAGIANO (IdV) ritira il suo subemendamento 0.4.115.26.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, constata l'assenza del presentatore del subemendamento Binetti 0.4.115.40: si intende vi abbia rinunciato.

  Eugenia ROCCELLA (PdL) raccomanda l'approvazione del suo subemendamento 0.4.115.3, teso ad escludere il collegio di direzione dall'area della ricerca e dalla didattica, essendo configurato quale organo di gestione.

  Francesco STAGNO d'ALCONTRES (Misto-G.Sud-PPA) condivide la ratio del subemendamento appena illustrato dall'onorevole Roccella.

  Domenico DI VIRGILIO (PdL) aggiunge la propria firma al subemendamento Roccella 0.4.115.3.

  Il ministro Renato BALDUZZI replica alle argomentazioni addotte dall'onorevole Roccella, facendo presente che le preoccupazioni manifestate da quest'ultima in ordine al collegamento del collegio di direzione con attività di didattica e di ricerca non hanno ragione di esistere.

  La Commissione respinge il subemendamento Roccella 0.4.115.3.

  Antonio PALAGIANO (IdV) illustra il suo subemendamento 0.4.115.23, ai sensi del quale il collegio di direzione esprime il proprio gradimento, a carattere non vincolante, sulla proposta di nomina del direttore sanitario.

  Il ministro Renato BALDUZZI replica all'onorevole Palagiano evidenziando che, a suo avviso, è preferibile evitare di prevedere disposizioni di carattere cogente in questa materia, ritenendo preferibile definire solo in parte le competenze del collegio di direzione e lasciando, pertanto, discrezionalità alle regioni per quanto concerne le ulteriori attribuzioni dell'organo. È possibile, quindi, che in alcune regioni il collegio di direzione si evolva nella direzione indicata dall'emendamento dell'onorevole Palagiano, ma ritiene che non sia il caso di imporre ciò attraverso una disposizione legislativa.

  Antonio PALAGIANO (IdV) ritira il suo subemendamento 0.4.115.23, nonché il suo subemendamento 0.4.115.24.

  Marco CALGARO (UdCpTP) illustra le finalità del suo subemendamento 0.4.115.38, teso a depotenziare il collegio di direzione, organo che, a suo avviso, può diventare dirompente nell'ambito della struttura organizzativa delle aziende sanitarie.

Pag. 125

  Chiara MORONI (FLpTP) aggiunge la propria firma al subemendamento Calgaro 0.4.115.38.

  Paola BINETTI (UdCpTP) rileva come i relatori e il Governo non accolgano proposte emendative tese ad introdurre criteri volti a ridimensionare il collegio di direzione.

  Laura MOLTENI (LNP) ricorda come il gruppo della Lega Nord abbia da sempre espresso le proprie perplessità in ordine alle competenze dell'organo in esame, con riferimento alle conseguenze che la sua presenza potrebbe comportare nell'ambito dell'organizzazione delle aziende sanitarie.

  La Commissione respinge il subemendamento Calgaro 0.4.115.38.

  Antonio PALAGIANO (IdV) illustra le finalità del suo subemendamento 0.4.115.25, volto a prevedere che le decisioni assunte dal direttore generale in contrasto con il parere del collegio di direzione siano adottate con provvedimento motivato.

  Carla CASTELLANI (PdL) aggiunge la propria firma al subemendamento Palagiano 0.4.115.25.

  Francesco STAGNO d'ALCONTRES (Misto-G.Sud-PPA) aggiunge la propria firma al subemendamento Palagiano 0.4.115.25.

  Carlo CICCIOLI (PdL) aggiunge la propria firma al subemendamento Palagiano 0.4.115.25.

  Domenico DI VIRGILIO (PdL) aggiunge la propria firma al subemendamento Palagiano 0.4.115.25.

  Donato Renato MOSELLA (Misto-ApI) aggiunge la propria firma al subemendamento Palagiano 0.4.115.25.

  Eugenia ROCCELLA (PdL) evidenzia come, con la configurazione del collegio di direzione che emerge dall'emendamento dei relatori, si stia virando verso una pericolosa forma di assemblearismo nella gestione delle strutture ospedaliere.

  Laura MOLTENI (LNP) condivide le preoccupazioni espresse dall'onorevole Roccella, mettendo in evidenza che il collegio di direzione potrebbe trasformarsi in uno strumento di ricatto nei confronti del direttore generale, fino a bloccare l'attività stessa della struttura.

  Il ministro Renato BALDUZZI ribadisce quanto già sottolineato sul modello adottato in ordine al collegio di direzione, per il quale si è scelto di non seguire la via delle «competenze numerate», bensì di adottare un modello «a maglie larghe», in modo tale che le regioni potranno meglio definirne le competenze, anche in base alla specifica realtà locale.

  Marco CALGARO (UdCpTP) ravvisa una contraddizione insita nel modello che si è scelto di adottare, in quanto c’è il rischio che il collegio di direzione diventi un organo destabilizzante ovvero che assuma le sembianze di un organismo pletorico, assolutamente non in grado di assicurare una corretta gestione.

  Chiara MORONI (FLpTP) fa presente che, se è condivisibile l'idea di limitare i poteri del direttore generale, non si può tuttavia arrivare al punto di sconfinare nell'assemblearismo «sindacalizzato», ciò che sicuramente riduce la capacità di gestione delle aziende sanitarie. Ritiene, quindi che vi sia il concreto rischio per cui il collegio di direzione si trasformi in un possibile freno alla corretta gestione economica delle aziende sanitarie.

  La Commissione respinge il subemendamento Palagiano 0.4.115.25. Respinge altresì il subemendamento Palagiano 0.4.115.27.

  Laura MOLTENI (LNP) illustra le finalità del suo subemendamento 0.4.115.48, volto a sopprimere il comma 3-ter dell'emendamento Pag. 1264.115 dei relatori, che consente ai dipendenti del Servizio sanitario nazionale che siano in possesso di determinati requisiti anagrafici e contributivi ad una certa data, di richiedere l'accesso al trattamento pensionistico, in quanto ritiene che in una fase difficile dal punto di vista economico come quella che il Paese sta attraversando, non si possano imporre oneri aggiuntivi alle aziende sanitarie.

  Donata LENZI (PD) raccomanda l'approvazione del suo subemendamento 0.4.115.10, identico al subemendamento appena illustrato dall'onorevole Molteni, in quanto ritiene che si tratti di una vera e propria controriforma rispetto alla riforma pensionistica realizzata con la cosiddetta legge Fornero.

  Chiara MORONI (FLpTP) si dichiara, pur non avendo pregiudiziali sul contenuto del comma 3-ter dell'emendamento 4.115 dei relatori, rileva tuttavia che tale testo potrebbe essere cassato dalla V Commissione (Bilancio) in quanto privo della copertura finanziaria.

  Lucio BARANI (PdL), relatore, fa presente che le obiezioni emerse dagli interventi di alcuni colleghi siano superabili in quanto, a seguito di contatti informali con il Ministero dell'economia, è in grado di assicurare che non vi sono problemi circa la copertura finanziaria della predetta disposizione di cui al comma 3-ter dell'emendamento 4.115 dei relatori. Sottolinea, inoltre, come tale disposizione sia volta a ringiovanire il Servizio sanitario nazionale, consentendo, sia pure limitatamente, un certo turnover e facendo in modo, quindi, che rimangano a lavorare le persone effettivamente motivate.

  Il ministro Renato BALDUZZI esprime parere favorevole sui subemendamenti Laura Molteni 0.4.115.48 e Lenzi 0.4.115.10 in quanto contrario alla disposizione di cui al comma 3-ter dell'emendamento 4.115 dei relatori.

  La Commissione respinge gli identici subemendamenti Lenzi 0.4.115.10 e Laura Molteni 0.4.115.48.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda che, a questo punto occorre procedere all'esame dei subemendamenti all'emendamento 4.115 dei relatori che erano stati accantonati, a cominciare dai subemendamenti Grassi 0.4.115.33 e Laura Molteni 0.4.115.31, di analogo contenuto.

  Gero GRASSI (PD) illustra le finalità del suo subemendamento 0.4.115.33, volto a sopprimere il requisito dell'età tra i requisiti richiesti a coloro che accedono alla selezione per la nomina a direttore generale, ritenendo che la selezione debba essere effettuata in considerazione della preparazione e dell'esperienza e non invece dell'età.

  Carla CASTELLANI (PdL) condivide la ratio del subemendamento Grassi 0.4.115.33, evidenziando come esso ponga rimedio ad un errore che era stato compiuto dalla Commissione in sede di approvazione del disegno di legge in materia di governo clinico (A.C. 278 e abb.) laddove era stato previsto un limite massimo di età per la nomina a direttore generale.

  Luciana PEDOTO (PD) aggiunge la propria firma al subemendamento Grassi 0.4.115.33.

  Mariella BOCCIARDO (PdL) aggiunge la propria firma al subemendamento Grassi 0.4.115.33.

  Lucio BARANI (PdL), relatore, anche a nome dell'altro relatore, onorevole Livia Turco, si rimette alla Commissione sul subemendamento Grassi 0.4.115.33.

  Il ministro Renato BALDUZZI esprime parere contrario sul subemendamento Grassi 0.4.115.33.

Pag. 127

  La Commissione approva il subemendamento Grassi 0.4.115.33 (vedi allegato 1).

  Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione del subemendamento Grassi 0.4.115.33 risulta assorbito il subemendamento Laura Molteni 0.4.115.31. Avverte altresì che si passerà ora all'esame del subemendamento Binetti 0.4.115.43, come riformulato.

  La Commissione approva il subemendamento Binetti 0.4.115.43 (nuova formulazione) (vedi allegato 1).

  Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che si passerà ora all'esame dei subemendamenti volti a sostituire o comunque a modificare l'articolo 1, lettera c), dell'emendamento 4.115 dei relatori.

  Anna Margherita MIOTTO (PD) raccomanda l'approvazione del suo subemendamento 0.4.115.32 che tiene conto delle peculiarità dei dirigenti medici e sanitari con riferimento agli strumenti per la verifica del loro operato.

  Lucio BARANI (PdL), relatore, anche a nome dell'altro relatore si rimette alla Commissione sul subemendamento Miotto 0.4.115.32.

  Livia TURCO (PD), relatore, esprime parere favorevole sul subemendamento Miotto 0.4.115.32.

  Il ministro Renato BALDUZZI fa presente che avrebbe preferito una formulazione diversa della lettera c) rispetto a quella contenuta nel subemendamento in oggetto. Si rimette pertanto alla Commissione.

  La Commissione approva il subemendamento Miotto 0.4.115.32 (vedi allegato 1).

  Giuseppe PALUMBO, presidente, a seguito dell'approvazione del subemendamento Miotto 0.4.115.32, sostitutivo della lettera c dell'articolo 1 dell'emendamento 4.115 dei relatori, dichiara preclusi i subemendamenti Laura Molteni 0.4.115.45 e 0.4.115.44 e Palagiano 0.4.115.14, che si riferiscono alla stessa lettera c). Ricorda altresì che l'onorevole Palagiano ha presentato una proposta di riformulazione del suo subemendamento 0.4.115.21.

  La Commissione approva il subemendamento Palagiano 0.4.115.21 (nuova formulazione) (vedi allegato 1).

  Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che si passerà alla votazione del subemendamento 0.4.115.47 dei relatori.

  Lucio BARANI (PdL), relatore, evidenzia come il nuovo subemendamento presentato dai relatori recepisca sostanzialmente il subemendamento Binetti 0.4.115.41, che era stato accantonato; invita, pertanto, l'onorevole Binetti a ritirare il predetto subemendamento.

  Paola BINETTI (UdCpTP) ritira il suo subemendamento 0.4.115.41.

  La Commissione approva il subemendamento 0.4.115.47 dei relatori (vedi allegato 1).

  Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che si è così concluso l'esame dei subemendamenti presentati all'emendamento 4.115 dei relatori, compresi quelli che erano stati accantonati e che, pertanto, si passerà alla votazione dell'emendamento 4.115 dei relatori, interamente sostitutivo dell'articolo 4 del decreto-legge in oggetto.

  Laura MOLTENI (LNP) dichiara il voto contrario da parte del gruppo della Lega Nord all'emendamento 4.115 dei relatori, che sostanzialmente riscrive l'articolo 4 del decreto-legge, recependo numerose proposte emendative sulle quali il medesimo gruppo avrebbe votato in senso contrario. Fa altresì presente che il predetto emendamento, per il numero di materie trattate, contrasta con il requisito di omogeneità Pag. 128dei decreti-legge che è stato autorevolmente richiamato dalla Corte costituzionale nella recente sentenza n. 22 del 2012.

  Il ministro Renato BALDUZZI replica alle osservazioni dell'onorevole Molteni evidenziando come in realtà l'emendamento 4.115 dei relatori non riscriva integralmente l'articolo 4 del decreto-legge e come esso non contrasti con il requisito dell'omogeneità dei decreti-legge, richiamato dalla recente giurisprudenza costituzionale.

  La Commissione approva l'emendamento 4.115 dei relatori (vedi allegato 1).

  Giuseppe PALUMBO, presidente, invita i relatori ed il Governo ad esprimere i pareri di competenza sull'articolo aggiuntivo Girlanda 4.01.

  Massimo PARISI (PdL), in assenza del presentatore dell'articolo aggiuntivo Girlanda 4.01, lo fa proprio.

  Lucio BARANI (PdL), relatore, anche a nome dell'altro relatore, onorevole Livia Turco, esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Girlanda 4.01, ad eccezione del comma 5. Ne chiede, pertanto, l'accantonamento, al fine di elaborare una proposta di riformulazione.

  Il ministro Renato BALDUZZI concorda con il parere espresso dal relatore.

  La Commissione delibera di accantonare l'articolo aggiuntivo Girlanda 4.01.

  La Commissione passa all'esame delle proposte emendative presentate all'articolo 7.

  Livia TURCO (PD), relatore, anche a nome del relatore Barani, invita i presentatori dell'emendamento 7.54 a ritirarlo in quanto confluirebbe in una riformulazione dell'emendamento 7.51, che si riserva di precisare nella seduta di domani. Invita il presentatore al ritiro dell'emendamento Vessa 7.13. Esprime parere favorevole sull'emendamento 7.11 e parere contrario sugli identici emendamenti 7.15 e 7.18. Invita a riformulare l'emendamento Casini 7.26. Esprime parere contrario sugli emendamenti 7.42 e 7.19 e parere favorevole sugli identici emendamenti 7.52 e 7.76. Esprime parere favorevole sugli emendamenti 7.55 e 7.56, purché riformulati e parere contrario sugli emendamenti 7.53, 7.6 e 7.32. Invita i presentatori a ritirare l'emendamento 7.23 il cui contenuto verrebbe assorbito dalla riformulazione degli emendamenti 7.55 e 7.56. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti 7.43 e 7.20. Esprime parere favorevole, a condizione che siano riformulati, sugli emendamenti 7.57, 7.24 e 7.59. Esprime parere contrario sull'emendamento 7.58.
  Con riferimento agli emendamenti 7.33, 7.69, 7.63, 7.47, 7.66, 7.44, 7.65, 7.37, 7.38, 7.29, 7.14, 7.1, 7.64 e 7.40 Molteni, tutti riferiti alla questione della distanza minima da determinati luoghi, e agli emendamenti 7.62 e 7.46, preannuncia la proposta di riformulazione dell'emendamento 7.69 De Pasquale, il cui spirito è quello di andare incontro alle finalità di tutti gli emendamenti testé citati. Invita quindi i presentatori a ritirarli. Esprime quindi parere contrario sugli emendamenti 7.21, 7.16 e 7.74, 7.22, 7.27, 7.45, ed invita al ritiro i presentatori degli emendamenti 7.60, 7.63, in quanto ricompreso nell'emendamento 7.61 su cui il parere è favorevole, e 7.39. Esprime parere favorevole sull'emendamento 7.30, purché riformulato, ed invita al ritiro dell'emendamento 7.31. Esprime parere favorevole sull'emendamento 7.67, parere contrario sull'emendamento 7.68, 7.48, 7.12. Esprime parere favorevole sull'emendamento 7.41 e parere contrario sugli emendamenti 7.5, 7.70, 7.34. Parere favorevole sull'emendamento 7.4, e parere favorevole sull'emendamento 7.7 purché riformulato. Invita al ritiro i presentatori degli emendamenti 7.8, 7.17, 7.50, e 7.72, quest'ultimo in quanto ricompreso nella riformulazione dell'emendamento 7.7. Esprime infine parere contrario sugli emendamenti Pag. 1297.25, 7.3, 7.10, 7.36 ed invita a ritirare gli identici emendamenti 7.71, 7.49 e 7.35. Esprime parere favorevole sull'emendamento 7.2 e parere contrario sugli emendamenti 7.9 e 7.28.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, verifica la disponibilità da parte dei gruppi di passare nella serata di oggi all'esame delle proposte emendative presentate all'articolo 7 ovvero di rinviare alla seduta di domani, avvertendo che, in tal caso, la Commissione sarebbe evidentemente convocata non oltre le ore 9.

  Il ministro Renato BALDUZZI fa presente di non poter assicurare la propria presenza ai lavori della Commissione nella serata odierna in quanto è prevista una riunione del Consiglio dei ministri di cui non può conoscere fin da ora la durata.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, alla luce di questa precisazione fornita dal ministro, avverte che la Commissione sarà eventualmente riconvocata ad horas nella giornata odierna oppure, più probabilmente, domani, alle ore 9.

  Paola BINETTI (UdCpTP), intervenendo sull'ordine dei lavori, dopo aver rilevato la complessità delle proposte emendative presentate all'articolo 7 del decreto-legge, auspica che non si ripetano «blitz» da parte dei relatori, nel senso che eventuali emendamenti da parte di questi ultimi dovranno essere presentati in tempi tali da consentire ai gruppi un attento esame. Ricorda che, invece, nella giornata odierna, così come in quelle precedenti, i gruppi hanno avuto a disposizione solo poche ore per poter presentare subemendamenti ad emendamenti dei relatori che presentavano un testo oggettivamente molto complesso.

  Laura MOLTENI (LNP) chiede al ministro Balduzzi di informare la Commissione circa l'intenzione da parte del Governo di porre la questione di fiducia sul decreto-legge in oggetto, facendo presente che fino a questo momento il gruppo della Lega Nord ha partecipato ai lavori nel presupposto che fossero esaminate tutte le proposte emendative ai vari articoli di cui si compone il testo del decreto-legge.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, fa presente all'onorevole Molteni che è facoltà del ministro non rispondere a tale domanda anche perché la decisione di porre eventualmente la questione di fiducia dipenderà soprattutto dal numero di emendamenti che saranno presentati in Assemblea, cosa che è del tutto imponderabile allo stato attuale. Precisa altresì che, una volta che sarà concluso l’iter del decreto-legge in Commissione e che quest'ultimo approderà in Assemblea, il Governo effettuerà le proprie valutazioni in ordine al modo di procedere, fino all'approvazione finale del decreto-legge stesso.

  Laura MOLTENI (LNP), prendendo atto delle precisazioni fornite dal presidente Palumbo, fa presente tuttavia che avrebbe auspicato una risposta da parte del ministro Balduzzi.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.

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