CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 18 settembre 2012
705.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 84

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 18 settembre 2012. — Presidenza del presidente Mario PESCANTE.

  La seduta comincia alle 14.10.

Istituzione della Commissione nazionale per la promozione e la protezione dei diritti umani.
Nuovo testo C. 4534 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla I Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Enrico FARINONE (PD), relatore, ricorda che il provvedimento in esame reca disposizioni in materia di promozione e protezione dei diritti umani e propone l'istituzione di una Commissione nazionale per la promozione e la protezione dei diritti umani. Si tratta del testo unificato, quale risulta dall'esame in sede referente presso la I Commissione Affari costituzionali, dell'A.C. 4534, approvato dal Senato, e delle abbinate proposte di iniziativa parlamentare C. 1720, presentata dall'on. Giulietti, e C. 1918, presentata dall'on. Maran ed altri.
  Ricorda che già nelle scorse legislature erano state presentate in materia numerose iniziative legislative sia al Senato sia alla Camera dei deputati, senza giungere però all'approvazione di una legge. In Pag. 85particolare, nella scorsa legislatura era stata proposta l'istituzione di un'autorità garante per i diritti umani e per i detenuti, iniziativa il cui iter non si è concluso per la fine anticipata della legislatura (AC 2018 e abb.).
  Il provvedimento è, in particolare, volto a dare attuazione alla risoluzione n. 48/134, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 dicembre 1993, che impegna tutti gli Stati firmatari ad istituire organismi nazionali, autorevoli ed indipendenti, per la promozione e la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. La citata risoluzione n. 48/134 del 1993 detta una serie di criteri che gli organismi nazionali per la tutela dei diritti umani devono soddisfare, i cd. Princìpi di Parigi: indipendenza ed autonomia dal Governo (operativa e finanziaria), pluralismo, ampio mandato basato sugli standard universali sui diritti umani, adeguato potere di indagine e risorse adeguate. Le proposte in oggetto hanno, dunque, l'obiettivo di dotare l'Italia di un organismo di tutela dei diritti umani, nel rispetto dei predetti principi delle Nazioni Unite quanto ad autonomia e indipendenza, denominato «Commissione nazionale per la promozione e la protezione dei diritti umani»; a tale organismo è attribuito il compito di promuovere e vigilare sul rispetto, in Italia, dei diritti umani e delle libertà fondamentali così come individuate dalle convenzioni delle Nazioni Unite, dal Consiglio d'Europa, dall'Unione europea e tutelate dalla Costituzione italiana.
  Ricorda che la tutela dei diritti dell'uomo è uno dei fini delle Nazioni Unite (articolo 1(3) della Carta e artt. 55-56). Quale organismo politico volto a supervisionarne l'osservanza è stata istituita la Commissione dei diritti dell'uomo, cui è succeduto nel 2005 il Consiglio dei diritti umani. L'Italia è divenuta membro del Consiglio per il triennio 2007-2010 e nel presentare la propria candidatura, ha assunto l'impegno (pledge) di: istituire una Commissione nazionale indipendente per la promozione e protezione dei diritti umani, in conformità alla risoluzione 48/134 dell'Ag del 20 dicembre 1993; attuare lo Statuto della Corte penale internazionale (Cpi); ratificare il Protocollo facoltativo alla Convenzione contro la tortura.
  La risoluzione 48/103 del 20 dicembre 1993 ha natura di raccomandazione dell'Ag., tuttavia l'Italia, impegnandosi ad attuarla con il pledge formulato in occasione della candidatura al Consiglio dei diritti umani, ha riconosciuto la sua esecuzione come impegno improcrastinabile (già Spagna, Grecia, Regno Unito, Irlanda, Germania e Francia hanno provveduto ad istituire tali organi di tutela in ossequio alla risoluzione ONU).
  È opportuno, altresì, aver presente che in Italia attualmente esistono alcuni organismi, perlopiù organizzazioni non governative che, pur svolgendo attività in materia di diritti umani a livello nazionale, non rivestono i requisiti indicati dalla suddetta risoluzione; tra questi è opportuno menzionare la Commissione straordinaria del Senato della Repubblica per la tutela e la promozione dei diritti umani , istituita con mozione 1-00020 del 2 agosto 2001 e confermata, per la legislatura in corso, dalla mozione 1-00013 approvata il 30 luglio 2008.
  In ultima analisi ricorda che con decreto del Ministro degli Affari Esteri del 15 febbraio 1978 è stato istituito il Comitato Interministeriale dei Diritti Umani allo scopo di assolvere agli obblighi assunti dall'Italia nel campo dei diritti dell'uomo in esecuzione dei due Patti internazionali, rispettivamente sui diritti economici, sociali e culturali e sui diritti civili e politici, sottoscritti e ratificati dall'Italia nel 1977. Con legge 19 marzo 1999, n. 80, sono stati definiti in via normativa il finanziamento delle attività svolte dal Comitato e la presentazione annuale al Parlamento di una relazione in merito all'attività svolta dal Comitato e sulla tutela e il rispetto dei diritti umani in Italia.
  Più specificamente, l'articolo 1 del testo in esame, nell'affermare i principi generali che ispirano la proposta, riconosce un ruolo specifico, in materia di tutela dei diritti umani, alle amministrazioni dello Stato e, in tema di rapporti internazionali Pag. 86al Ministero degli affari esteri, presso il quale opera il Comitato interministeriale dei diritti umani.
  L'articolo 2 concerne l'istituzione e la composizione della Commissione nazionale per la promozione e la protezione dei diritti umani. La Commissione, che opera in piena autonomia e con indipendenza di giudizio e di valutazione, è costituita da tre componenti: un presidente, nominato con determinazione congiunta dal Presidente del Senato e dal Presidente della Camera dei deputati, e due membri eletti dal Parlamento a maggioranza di due terzi. I componenti della commissione durano in carica cinque anni e possono essere riconfermati una sola volta; la carica non è compatibile con altri incarichi pubblici o presso enti privati.
  L'articolo 3 elenca le competenze della Commissione, anche con riferimento alle principali convenzioni internazionali ratificate dall'Italia nel campo dei diritti umani e in funzione di altri organismi che dovessero essere istituiti per l'attuazione di adempimenti internazionali. I compiti principali della Commissione riguardano quattro grandi aree di attività – sensibilizzazione, vigilanza, proposta e rapporti istituzionali – e tra essi si segnalano:
   promozione della cultura dei diritti umani;
   monitoraggio del rispetto dei diritti umani in Italia nonché attuazione delle convenzioni e degli accordi internazionali ratificati dall'Italia in materia;
   formulazione di pareri, raccomandazioni e proposte al Governo su tutte le questioni concernenti i diritti umani;
   collaborazione per lo scambio di esperienze e la migliore diffusione di buone prassi con gli organismi internazionali preposti alla tutela dei diritti umani;
   analisi delle segnalazioni in materia di violazioni o limitazioni di diritti umani, provenienti dagli interessati o dalle associazioni che li rappresentano, ai fini del successivo inoltro agli uffici competenti della pubblica amministrazione, qualora non sia già stata adita l'autorità giudiziaria;
   promozione degli opportuni contatti con le autorità, le istituzioni e gli organismi pubblici cui la legge attribuisce, a livello centrale o locale, specifiche competenze in relazione alla tutela dei diritti umani;
   promozione presso le singole pubbliche amministrazioni, presso le istituzioni scolastiche e le università di programmi di formazione, didattici e di ricerca in materia di tutela dei diritti umani.

  Per le questioni relative alle discriminazioni fondate sulla razza o sull'origine etnica la Commissione si avvale, con funzioni consultive, dell'Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull'origine etnica (UNAR) istituito con decreto legislativo n. 215/2003 in attuazione della direttiva 2000/43/CE. Per lo svolgimento dei suoi compiti la Commissione può chiedere ad enti e amministrazioni pubbliche di fornire le informazioni rilevanti ai fini della tutela dei diritti umani e di consentire l'accesso a banche dati o archivi, nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di tutela dei dati personali. Qualora ne ricorra la necessità, la Commissione può inoltre disporre accessi, ispezioni e verifiche dei luoghi ove si sarebbe verificata la violazione, previa notifica all'amministrazione responsabile della struttura interessata. La disciplina dell'organizzazione interna nonché il funzionamento, l'ordinamento e il trattamento economico del personale vengono rimessi ad un DPCM, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento. Il rendiconto della gestione finanziaria è soggetto al controllo della Corte dei Conti.Pag. 87
  L'articolo 4 sancisce l'obbligo della Commissione di presentare rapporto all'autorità giudiziaria competente ogniqualvolta venga a conoscenza di fatti che possano costituire reato.
  L'articolo 5 disciplina la struttura di supporto all'attività della Commissione prevedendo la creazione di un ufficio, composto al massimo da dieci unità, nell'ambito del quale è selezionato un direttore nominato dalla Commissione per un periodo corrispondente alla durata in carica della Commissione stessa.
  L'articolo 6 stabilisce che per lo svolgimento delle proprie funzioni la Commissione acquisisce, senza oneri aggiuntivi, le valutazioni di una serie di soggetti e organismi, quali l'Associazione nazionale dei comuni italiani, l'Unione delle province d'Italia, la Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano, le organizzazioni non governative e sindacali, studiosi ed esperti.
  L'articolo 7, che stabiliva i compiti e le funzioni dell'istituendo Consiglio per i diritti umani e le libertà fondamentali, è stato soppresso.
  L'articolo 8 riconosce la facoltà della Commissione di avvalersi, senza oneri finanziari, del contributo di università e centri di studio e di ricerca nonché di tutte quelle organizzazioni non governative, sociali o professionali che operano nel campo della promozione e della tutela dei diritti umani.
  L'articolo 9 sancisce l'obbligo al segreto d'ufficio in capo ai componenti della Commissione e alle persone di cui la stessa si avvale.
  L'articolo 10, al fine di assicurare un confronto costante e continuo col Parlamento, dispone la presentazione da parte della Commissione, entro il 30 aprile di ogni anno, di una relazione annuale sull'attività svolta nell'anno precedente.
  Gli articoli 11 e 12, infine, provvedono circa le spese di funzionamento della Commissione e la relativa copertura finanziaria.

  Mario PESCANTE, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.20.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 18 settembre 2012. — Presidenza del presidente Mario PESCANTE.

  La seduta comincia alle 14.20.

Relazione annuale 2011 sui rapporti tra la Commissione europea e i Parlamenti nazionali.
COM(2012)375 final.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e conclusione – Approvato documento finale con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 12 settembre 2012.

  Nicola FORMICHELLA (PdL), relatore, segnala di aver predisposto, in esito al dibattito svoltosi nella seduta dello scorso 12 settembre, una bozza di documento finale, che ha provveduto a trasmettere nel pomeriggio di ieri ai rappresentanti dei gruppi in Commissione al fine di acquisire eventuali osservazioni e proposte integrative.

  Sandro GOZI (PD) ringrazia il relatore per avere tenuto conto, nella bozza di documento finale predisposta, delle osservazioni fatte dal suo gruppo nel corso del dibattito. Esprime apprezzamento, in particolare, per l'accento posto sulla necessità di definire nuove modalità di dialogo e di controllo democratico e nuove forme di concertazione tra Parlamenti nazionali e Parlamento europeo.
  Sottolinea quindi l'opportunità, in vista di una possibile fase di revisione dei Pag. 88Trattati in materia di unione fiscale e sorveglianza di bilancio, di integrare la proposta di documento. Laddove si fa riferimento, nelle premesse, alla necessità di individuare sedi e procedure attraverso cui i Parlamenti nazionali, anche in cooperazione con il Parlamento europeo, possano dialogare effettivamente e tempestivamente con le Istituzioni europee in tutte le fasi della formazione ed attuazione delle politiche e della normativa dell'UE, suggerisce di richiamare esplicitamente la possibilità di introdurre apposite disposizioni nell'ambito di una più ampia revisione delle disposizioni dei Trattati, in particolare relative all'Unione economica e monetaria.

  Nicola FORMICHELLA (PdL), relatore, ritiene senz'altro accoglibile la proposta di integrazione avanzata dal collega Gozi, e formula quindi una proposta di documento finale con osservazioni (vedi allegato 1).

  Isidoro GOTTARDO (PdL) preannuncia il voto favorevole del PdL sulla proposta di documento.

  Marco MAGGIONI (LNP) annuncia l'astensione del suo gruppo sulla proposta di documento finale formulata.

  Enrico FARINONE (PD) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di documento.

  Gaetano PORCINO (IdV) preannuncia il voto favorevole dell'IdV sulla proposta di documento.

  Italo BOCCHINO (FLpTP) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di documento.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di documento finale con osservazioni formulata dal relatore.

Legiferare meglio – 19a relazione riguardante l'anno 2011.
COM(2012)373 final.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e conclusione – Approvato documento finale con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 12 settembre 2012.

  Nicola FORMICHELLA (PdL), relatore, formula una proposta di documento finale, che illustra nel dettaglio (vedi allegato 2).

  Sandro GOZI (PD) ritiene che la proposta di documento finale avanzata dal relatore vada nella giusta direzione, sottolineando l'importanza di un esame, in fase ascendente, che tenga sempre presente l'interesse politico delle proposte di atti normativi in discussione.
  Nel condividere l'osservazione c), che sottolinea l'opportunità, come richiesto dal Parlamento europeo, di procedere alla rinegoziazione dell'accordo interistituzionale del 2003 «Legiferare meglio», allo scopo di tener conto del nuovo contesto istituzionale e giuridico creato dal trattato di Lisbona, stabilendo criteri e metodologie rigorose per la valutazione del rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità, anche ai fini del ricorso agli atti delegati ed esecutivi, riterrebbe utile indicare la necessità, a questo scopo, che il Governo si adoperi per la revisione dell'accordo, tenendo costantemente informate le Camere sullo sviluppo dei negoziati.

  Marco MAGGIONI (LNP) esprime una valutazione nel complesso positiva sulla proposta di documento finale formulata. Invita quindi il relatore a spostare tra le osservazioni il capoverso delle premesse nel quale si richiama l'opportunità di utilizzare in modo efficace e sviluppare ulteriormente, anche ai fini della valutazione dei profili di sussidiarietà, gli strumenti Pag. 89per lo scambio di informazioni e valutazioni, quali l'IPEX.

  Rocco BUTTIGLIONE (UdCpTP) riterrebbe opportuno inserire nel documento finale in discussione due ulteriori elementi. Il primo riguarda il principio di sussidiarietà, che – occorre ricordarlo – è un principio di libertà a tutela dei cittadini, e non solo un principio posto a difesa delle competenze dei Parlamenti nazionali o regionali. Occorrerebbe quindi richiamare nel documento, a suo avviso, il carattere generale del principio di sussidiarietà, la sua dimensione politica.
  In secondo luogo, occorre assicurare che i principi di sussidiarietà e proporzionalità si applichino anche all'adozione degli atti delegati, al fine di evitare che questi contengano misure eccessivamente dettagliate e onerose per gli Stati membri. Rivolgerebbe alla Commissione europea e al Parlamento l'invito a non essere timorosi nel ricorso agli strumenti di legislazione diretta, a farne uso quando lo si ritiene opportuno; laddove invece si ricorre alla legislazione delegata non si può – come spesso accade – avere un grado di dettaglio troppo elevato.

  Isidoro GOTTARDO (PdL) rileva che la proposta di documento formulata dal relatore appare ben strutturata, e condivide l'osservazione formulata dall'onorevole Buttiglione sul principio di sussidiarietà, che deve essere sempre concepito come principio posto a tutela dei diritti della persona. Si associa inoltre alla richiesta formulata dall'onorevole Maggioni, in quanto è volta a favorire lo scambio di informazioni. Altrettanto condivisibili appaiono la richiesta di procedere alla rinegoziazione dell'accordo interistituzionale del 2003 «Legiferare meglio», allo scopo di tener conto del nuovo contesto istituzionale e giuridico creato dal trattato di Lisbona, come anche l'attenzione dedicata alle piccole e medie imprese.
  Deve tuttavia rilevare come assai spesso il principio di sussidiarietà venga totalmente ignorato e auspica che anche il Governo, nel suo agire concreto, applichi i principi richiamati, che si riducono altrimenti a mere enunciazioni.

  Mario PESCANTE, presidente, ricorda che tutti i documenti approvati dalla XIV Commissione in esito all'esame di atti dell'Unione europea sono trasmessi al Governo.

  Nicola FORMICHELLA (PdL) condivide tutte le osservazioni formulate dai colleghi, che ritiene opportuno inserire nella proposta di documento finale, precisando che l'osservazione del presidente Buttiglione in ordine agli atti delegati appare già inclusa nell'osservazione di cui alla lettera c).
  Formula quindi una nuova proposta di documento finale con osservazioni (vedi allegato 3).

  Sandro GOZI (PD) condivide il documento, come da ultimo riformulato, e preannuncia il voto favorevole del PD.

  Rocco BUTTIGLIONE (UdCpTP) preannuncia a sua volta il voto favorevole sulla nuova proposta di documento finale formulata dal relatore.

  Isidoro GOTTARDO (PdL) preannuncia il voto favorevole del PdL sulla nuova proposta di documento finale formulata dal relatore.

  Gaetano PORCINO (IdV) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla nuova proposta di documento finale formulata dal relatore.

  Marco MAGGIONI (LNP) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla nuova proposta di documento finale formulata dal relatore.

  Italo BOCCHINO (FLpTP) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla nuova proposta di documento finale formulata dal relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di Pag. 90documento finale con osservazioni formulata dal relatore, come da ultimo riformulata.

  La seduta termina alle 14.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 15.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE CONSULTIVA

Istituzione del sistema nazionale delle agenzie per la protezione dell'ambiente e ordinamento delle funzioni ad esso relative dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
Nuovo testo C. 55 Realacci e C. 3271 Bratti.

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