CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 18 settembre 2012
705.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

  Martedì 18 settembre 2012. — Presidenza del vicepresidente Gero GRASSI. — Interviene il ministro della salute, Renato Balduzzi.

  La seduta comincia alle 12.55.

5-04851 Grimoldi: Realizzazione di una struttura medico-specialistica presso lo scalo di Malpensa.

  Il ministro Renato BALDUZZI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Marco RONDINI (LNP), replicando all'interrogazione di cui è cofirmatario, si dichiara soddisfatto della risposta fornita dal Ministro.

5-07059 Farina Coscioni: Possibili rischi in relazione alle cosiddette «farmacie on line».

  Il ministro Renato BALDUZZI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

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  Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD), replicando, si dichiara soddisfatta per l'attenzione dimostrata dal Ministro con riferimento alla tematica sottoposta attraverso l'interrogazione in oggetto. Nella sua risposta, il Ministro ha ripercorso quanto l'AIFA e lo stesso Ministero hanno fatto fino ad oggi ma, nonostante ciò, rileva che bisogna tenere alta la soglia dell'attenzione.
  La direttiva 2011/62, che introduce modifiche in chiave anticontraffattiva al Codice farmaceutico europeo, si è rivelata, evidentemente, non sufficiente al fine di scongiurare il pericolo della contraffazione farmaceutica. Per tali ragioni, ribadisce l'esigenza di continuare a vigilare di fronte a tale allarmante situazione.

5-07109 Farina Coscioni: Iniziative per una corretta informazione sulla sperimentazione animale.

  Il ministro Renato BALDUZZI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta nella quale è stata evidenziata la necessità di implementare i metodi alternativi alla sperimentazione animale e di diffondere tali metodi validati, ravvisando in questo campo una scarsa informazione, anche di carattere scientifico.
  Auspica, quindi, che la direttiva 2010/63 in materia di tutela degli animali sia recepita integralmente, senza modifiche, che sono state invece proposte al Senato attraverso l'articolo 14 del disegno di legge A.S. 3129 (legge comunitaria 2011).

  Giuseppe PALUMBO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.25.

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 18 settembre 2012.

Audizioni di rappresentanti della Caritas italiana, dell'Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie (ANFAA), del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (CNCA), del Coordinamento delle Comunità per i minori (CNCM) e di esperti della materia, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 3303 Lucà e C. 1266 Consiglio regionale del Piemonte recanti «Norme riguardanti interventi in favore delle gestanti e delle madri volti a garantire il segreto del parto alle donne che non intendono riconoscere i loro nati».

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13.25 alle 14.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 18 settembre 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. — Interviene il ministro della salute, Renato Balduzzi.

  La seduta comincia alle 14.

Schema di decreto legislativo recante riorganizzazione dell'Associazione italiana della Croce rossa.
Atto n. 491.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 settembre 2012.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che è stata presentata una proposta di parere da parte del relatore.

  Domenico DI VIRGILIO, relatore, illustra la proposta di parere predisposta, nella quale ha cercato di tenere conto delle diverse istanze emerse nel corso del dibattito (vedi allegato 1).

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  Paola BINETTI (UdCpTP) evidenzia alcune perplessità in merito ad alcuni punti della proposta di parere formulata dal relatore. In particolare, non condivide l'osservazione di cui alla lettera e), ritenendo che sia assolutamente poco razionale prevedere la nomina di un nuovo commissario cui affidare la gestione della fase di transizione. Stante la necessità di avviare tale fase in tempi rapidi, a suo avviso è più logico che alla relativa gestione provveda l'attuale commissario, rispetto al quale eventualmente prevedersi un affiancamento, escludendo quindi l'ipotesi della sostituzione.
  Rileva, inoltre, l'opportunità di rafforzare le garanzie a tutela del posto di lavoro dei dipendenti della Croce rossa, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato. A questo proposito, ritiene che la procedura prevista al terzo capoverso della lettera m) – che inserisce un comma dopo il comma 3 dello schema di decreto – sia eccessivamente farraginosa e, soprattutto, preveda tempi tali da rischiare potenzialmente di pregiudicare il posto di lavoro.

  Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD) dopo aver fatto presente che, a suo avviso, la Commissione ha svolto una limitata attività di discussione nel merito e una serie di rapidissime audizioni, ricorda che circa 4000 dipendenti della Croce rossa, sia quelli civili sia quelli appartenenti al Corpo militare, attendono con ansia di conoscere il loro futuro e quindi di decidere gli eventuali rimedi da attivare nel caso in cui il testo dell'emanando decreto legislativo restasse invariato rispetto allo schema che la Commissione sta esaminando.
  Ricorda di non aver mai negato di essere favorevole alla reale privatizzazione della Croce Rossa italiana, nell'auspicio che essa torni realmente ad essere un'associazione di volontariato gestita dai legittimi proprietari – i soci – la cui sopravvivenza non sia legata alla contribuzione pubblica e, quindi, alla vigilanza ministeriale e alle logiche partitocratiche, che per gli ultimi 25 anni l'hanno sfruttata come serbatoio di consensi e di poltrone.
  Il modello che dovrebbe realizzarsi è quello di una Croce rossa italiana efficiente, trasparente e che agisca con pieni poteri nell'ambito delle proprie funzioni e competenze.
  Nel ricordare che il Governo ha completamente disatteso l'ordine del giorno 9/4865-AR/10, che prevedeva l'elezione dei vertici dell'Associazione entro e non oltre il 1o giugno scorso, osserva con soddisfazione che quelle criticità economiche e gestionali, da tempo segnalate, sembrano essere state recepite dai colleghi di questa e della V Commissione. A questo proposito, rileva che sottoposto al parere della XII Commissione non solo non risolve quelle criticità, ma le accentua, con il rischio concreto di portare la Croce rossa italiana verso il fallimento, verso la chiusura totale, con un grave danno per i servizi che oggi svolge a favore della collettività e di quelli ausiliari per la sanità pubblica e per le Forze armate.
  Ravvisa altresì la necessità che le forme di tutela per il personale dipendente, sia civile che militare, assunto a tempo indeterminato o determinato, siano chiare e inequivocabili, nel senso della salvaguardia del posto di lavoro.
  Per questo motivo, formula tre proposte di modifica alla proposta di parere del relatore, all'accoglimento dei quali subordina il proprio voto favorevole.
  In particolare, chiede che sia inserita un'ulteriore condizione, volta all'inserimento di una norma, tesa ad assicurare «per il personale del corpo militare in servizio continuativo, comunque in servizio alla data del 30 settembre 2012, il transito in un ruolo unico speciale a esaurimento alle dipendenze del Ministero della difesa, con il grado rivestito alla predetta data; per il personale del Corpo militare, richiamato in servizio alla data del 30 settembre 2012, che abbia svolto servizio per un periodo continuativo, pari o superiore a tre anni, in possesso dei requisiti stabiliti con apposito decreto del Ministro della difesa, il transito nel ruolo unico speciale a esaurimento, con il grado posseduto alla predetta data e segue nel ruolo l'ultimo militare in servizio continuativo Pag. 69con il medesimo grado gerarchico. Entro trenta giorni dall'entrata in vigore del decreto legislativo il Ministro della difesa con proprio decreto stabilisce: a) le modalità e i criteri di iscrizione nel ruolo unico speciale ad esaurimento degli appartenenti al Corpo militare della Croce rossa alla data del 30 settembre 2012; b) i compiti del personale del ruolo unico speciale a esaurimento, ausiliari alla sanità militare». Chiede quindi di prevedere che, nell'ambito dell'esame dell'atto del Governo n. 500, siano apportate le opportune modifiche al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, volte ad eliminare ogni contrasto con quanto previsto dalla norma di cui si chiede l'introduzione.
  Chiede inoltre al relatore di accogliere nella proposta di parere una seconda condizione, volta ad inserire la seguente norma che preveda «per il personale civile di ruolo della CRI, assunto a tempo indeterminato, comunque in servizio alla data del 30 settembre 2012, transita in un ruolo unico speciale a esaurimento alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, con il medesimo livello retributivo; per il personale civile assunto a tempo determinato, in servizio alla data del 30 settembre 2012, che abbia svolto servizio per un periodo continuativo, pari o superiore a tre anni, in possesso dei requisiti stabiliti con apposito decreto del Ministro della salute, transita nel ruolo unico speciale a esaurimento, con il livello retributivo posseduto alla predetta data e segue nel ruolo l'ultimo dipendente di ruolo a tempo indeterminato con il medesimo livello. Entro trenta giorni dall'entrata in vigore del decreto legislativo, con decreto del Ministro della salute di concerto con il Ministro della funzione pubblica e il Ministro dell'economia e finanze, sono fissati i criteri di immissione nel ruolo unico speciale a esaurimento del personale civile della CRI assunto a tempo indeterminato e determinato».
  Chiede altresì che l'osservazione di cui alla lettera e) della proposta di parere venga trasformata in un'ulteriore condizione da parte del relatore.

  Maurizio SCELLI (PdL), dopo aver premesso il pathos emotivo con cui si trova ad affrontare il tema concernente il riordino dell'Associazione italiana della Croce rossa, ricorda il ruolo di primo piano che tale Associazione ha assunto negli anni passati, nel corso degli interventi che l'hanno vista impegnata nelle varie aree del mondo, là dove c'era da rischiare la vita.
  La Croce rossa è stata anche colpita in senso negativo dalla crisi, dai continui commissariamenti, a causa della propria natura di ente anomalo, per cui è sufficiente che il presidente di un comitato locale, non possedendo i requisiti specifici richiesti per tale ruolo, si comporti in modo da violare la normativa sulla contabilità pubblica, affinché si alimenti la situazione debitoria dell'ente.
  Entrando nel merito degli argomenti in discussione, ritiene che, per una questione di etica, sia corretto prevedere che la fase di transizione, con l'indizione delle elezioni, sia gestita da una persona diversa dall'attuale commissario, al fine di salvaguardare fondamentali esigenze di neutralità ed imparzialità. A questo proposito, fa presente che, essendo il commissario straordinario un uomo di potere, non può non farsi da parte nel momento in cui si apre la fase elettorale, ricordando come egli stesso, in qualità di commissario della Croce rossa, azzerò la norma ai sensi della quale il commissario acquistava il diritto di elettorato attivo e passivo.
  Evidenzia poi il fatto di non essere contrario alla privatizzazione dell'associazione con riferimento alla componente del volontariato, rilevando tuttavia l'obiettiva necessità di mantenere in vita una fondazione di diritto pubblico, in considerazione del numero delle sedi, del personale e del patrimonio della Croce rossa, tali da non poter essere gestiti esclusivamente da un'associazione di natura di natura privatistica.
  A proposito del nuovo modello da adottare, ricorda di avere avanzato una proposta volta a prevedere il mantenimento del carattere di ente pubblico dell'ente, accanto ad un'associazione di volontariato Pag. 70e ad una società avente natura mista, finalizzata ad occuparsi specificamente della gestione degli appalti pubblici.
  Rivolge, quindi, un appello accorato al Ministro, affinché riconsideri il modello delineato nello schema di decreto legislativo in esame, in base al quale l'Ente pubblico sarebbe sottoposto all'Associazione di diritto privato.
  Per quanto riguarda il personale dipendente, poi, rileva come sia poco credibile pensare che i dipendenti della Croce rossa possano scegliere di lavorare per la costituenda Associazione, così come è altrettanto poco realistico che le altre amministrazioni pubbliche assorbano il personale eccedente della Croce rossa.
  Evidenzia infine come del Corpo militare facciano parte anche tante persone che non sono propriamente militari, ma che assumono un determinato status in considerazione di determinate missioni che svolgono per conto della Croce rossa.

  Laura MOLTENI (LNP) oltre a condividere in gran parte le considerazioni svolte dall'onorevole Binetti, rileva alcuni punti dello schema di decreto legislativo che a suo avviso suscitano altre perplessità. Innanzitutto, rileva come il provvedimento in esame non contempli un assetto definitivo della Croce rossa, prefigurando invece una lunga transizione con la nomina di una nuovo Commissario.
  Per quanto riguarda la privatizzazione della Croce rossa, si domanda quale vantaggio essa comporti per le finanze dello Stato visto che la costituenda Associazione, soggetto di diritto privato, continuerebbe a percepire un preciso contributo pubblico.
  Inoltre, rileva che dovrebbero essere inserite delle clausole di salvaguardia dei beni acquistati dalle sedi locali e provinciali della CRI che hanno saputo ben amministrare il loro patrimonio. Invece, in considerazione della situazione debitoria che affligge la Croce rossa, si aspettava che il provvedimento di riorganizzazione dell'ente sarebbe stato ben più incisivo dell'attuale.
  Per quanto riguarda la questione occupazionale, pur tenendo in debito conto i problemi dei lavoratori evidenzia che lo Stato non può trasformarsi in una sorta di ammortizzatore sociale attraverso il quale sanare situazioni di precariato impropriamente ingeneratesi per cattive gestioni. Pertanto, stante l'attuale crisi economica, esprime da un lato forte preoccupazione per il futuro occupazionale dei lavoratori e da un altro lato forti perplessità sul contenuto del decreto per le soluzioni proposte che rileva per taluni aspetti non condivisibili.
  Dopo aver ricordato che il gruppo della Lega nord nel gennaio di quest'anno ha presentato una proposta di parere alternativa a quella del relatore, con riferimento al precedente schema di decreto legislativo presentato in materia di riorganizzazione della Croce rossa (atto n. 424), raccomanda al Governo di tener conto dei rilievi espressi in quella sede e al relatore del provvedimento di rivedere il parere di merito tenendo conto dei contenuti già espressi attraverso il medesimo documento oltre a quelli sollevati nella seduta odierna e a entrambi – Governo e relatore del provvedimento – di recepire integralmente il parere espresso dalla Conferenza unificata sullo schema di decreto legislativo in oggetto nella seduta del 25 luglio scorso.

  Giovanni Mario Salvino BURTONE (PD), dopo aver ringraziato il relatore per l'efficace lavoro di sintesi svolto e auspicando che la Croce rossa riesca effettivamente a svincolarsi dalla gestione perversa del potere, rinvia alle proposte emendative che formulerà a breve l'onorevole Miotto, evidenziando la necessità di inserire nella proposta di parere una norma che prevede l'ineleggibilità di coloro i quali svolgono o abbiano svolto funzioni di commissario.

  Anna Margherita MIOTTO (PD), ringraziando il relatore per aver recepito nella proposta di parere formulata molte delle sollecitazioni emerse nel corso del dibattito, rileva tuttavia come vi siano alcuni punti che destano perplessità. Fa presente, Pag. 71in particolare, di condividere la linea seguita nel provvedimento in esame per quanto riguarda la graduale rimozione della presenza del Corpo militare, che invece viene messa in discussione nella predetta proposta di parere.
  Per quanto riguarda poi l'introduzione di misure tese a salvaguardare il lavoro del personale della CRI, rileva come dalla proposta di parere emergano delle indicazioni utili e, comunque, migliorative del testo originario.
  Rivolge quindi al relatore la richiesta di introdurre specifiche modifiche sia alle premesse sia alle condizioni e alle osservazioni contenute nella sua proposta di parere, del seguente tenore: al quarto capoverso delle premesse siano aggiunte, dopo le parole: «valorizzazione dell'originaria volontà istitutiva» le seguenti: «ove rinvenibile»; al sesto capoverso delle premesse, siano soppressi la parola: «tuttavia» nonché l'inciso: «grazie al forte e costante impegno degli appartenenti ai corpi militare ed ausiliario e al personale dipendente;» e siano aggiunte, in fine, le parole: «potendo contare sull'opera appassionata di 4.000 dipendenti e 150.000 volontari»; siano soppressi il settimo e l'ottavo capoverso delle premesse; al nono capoverso, siano aggiunte, in fine, le parole: «al fine di assicurare la salvaguardia dei livelli occupazionali»; siano soppresse le condizioni di cui alle lettere b) e c); dopo la condizione di cui alla lettera a), sia aggiunta la seguente: «b) all'articolo 3, comma 1, lettera a), siano aggiunte le parole: nonché le direttive internazionali sulla valorizzazione del contributo dei giovani, approvate a Ginevra nel novembre 2011»; siano soppresse le condizioni di cui alle lettere e), f) g) e l); alla condizione di cui alla lettera m), sia aggiunto il seguente capoverso: «al comma 2, secondo periodo, siano aggiunte, in fine, le seguenti parole: «che quantitativamente corrisponde al personale in servizio a tempo determinato e indeterminato» e, al quinto capoverso, dopo le parole «del personale della C.R.I.» siano aggiunte le seguenti: «a qualsiasi titolo» e, dopo le parole «trattamento economico» siano aggiunte le seguenti: «nonché i beni strumentali»; sia soppressa la condizione di cui alla lettera n); dopo la condizione di cui alla lettera o), siano aggiunte le seguenti ulteriori condizioni: «p) il comma 3 dell'articolo 8 sia sostituito dal seguente: «dal 1o ottobre 2012 viene nominato un commissario scelto fra i dirigenti dello Stato di grado più elevato»; «q) si preveda l'esclusione dall'elettorato attivo e passivo di coloro che svolgono o hanno svolto funzioni di commissario, a tutti i livelli»; «r) all'articolo 8, sia aggiunto il comma 5: «Il Ministero della salute informa il Parlamento con relazioni semestrali sugli adempimenti previsti dal presente decreto»; infine, siano soppresse le osservazioni di cui alle lettere b), c) ed e).

  Carlo CICCIOLI (PdL) rileva come le proposte di modifica testé formulate dall'onorevole Miotto differiscano in diversi punti dalla proposta di parere presentata dal relatore, al quale spetterà il compito di realizzare un'operazioni di sintesi.
  In particolare, non comprende quali siano le ragioni che inducono a prevedere la sostituzione dell'attuale commissario con la contestuale nomina di un nuovo commissario che gestisca la fase di transizione.

  Antonio PALAGIANO (IdV), dopo aver ascoltato i colleghi intervenuti nel dibattito, formula alcune proposte di modifica alla proposta di parere presentata dal relatore. In particolare, non reputando sufficienti le garanzie contenute nello schema di decreto in esame, chiede che dopo la lettera c) sia introdotta la seguente: «c-bis) all'articolo 3, comma 4, è necessario chiarire che l'utilizzazione provvisoria dello stesso personale da parte dell'Ente pubblico strumentale alla CRI, e dell'Associazione da stabilirsi attraverso un apposito Piano, secondo quanto previsto da detto articolo 3, comma 4, deve interessare indistintamente tutto il personale (in ruolo e precario) della CRI, e vedere pienamente coinvolte le Organizzazioni sindacali in tutte le diverse fasi». Ritiene infatti che sia concreto il rischio che il previsto spacchettamento della CRI e la sua completa riorganizzazione comportino Pag. 72dei rischi sulla salvaguardia degli attuali livelli occupazionali.
  Chiede altresì che, dopo la lettera i), sia inserita la seguente: «i-bis) all'articolo 5, è necessario tenere conto delle indicazioni emerse nel parere del 1o agosto 2012 espresso dal Comitato per la legislazione, circa i diversi difetti di coordinamento del testo dello schema in esame con la normativa vigente. In particolare il Comitato per la legislazione, ha sottolineato come tale articolo interviene sul Corpo militare della Croce rossa, senza prevedere le opportune clausole di coordinamento con il codice dell'ordinamento militare (decreto legislativo n. 66 del 2010). Ciò vale per il comma 4, laddove si stabilisce che il personale appartenente al Corpo militare volontario «non è soggetto ai codici penali militari e alle disposizioni in materia di disciplina militare recate del testo unico delle disposizioni regolamentari dell'ordinamento militare fatta eccezione per le disposizioni riguardanti la categoria del congedo», ancorché l'attuale articolo 1653 del codice, contenuto nell'ambito del Titolo IV, che reca norme sul personale della Croce rossa ausiliario delle Forze armate, preveda che «Gli iscritti nei vari ruoli del personale militare dell'associazione, escluso il personale per l'assistenza spirituale, chiamati in servizio, sono militari e sono sottoposti alle norme della disciplina militare e dei codici penali militari». Allo stesso modo il comma 5, del suddetto articolo 5 dello schema in esame, nel prevedere la gratuità del servizio prestato dal Corpo militare volontario e dal Corpo delle infermiere volontarie fa salva «in quanto compatibile» l'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 1758 del codice militare che disciplina il trattamento economico delle infermiere volontarie».
  Con riferimento alla lettera m) della proposta di parere, chiede di prevedere che: al comma 2, ultimo periodo, dell'articolo 6, le parole «impiega prioritariamente» siano sostituite dalle seguenti: «è tenuto a impiegare prioritariamente»; al comma 6, siano aggiunte, dopo le parole: «nonché delle risorse finanziarie», le seguenti: «e delle dotazioni strumentali connesse al servizio».
  In generale, con riferimento all'articolo 6, ritiene che sarebbe necessario prevedere un'automatica assunzione da parte dell'Associazione, a partire dall'1o gennaio 2016, del personale dell'Ente rimasto alle dipendenze dell'Ente medesimo anche perché non collocato in altre pubbliche amministrazioni per effetto dell'esercizio della relativa opzione e fermo restando la possibilità, per quest'ultimo personale di transitare ad altra pubblica amministrazione, fino al 31 dicembre 2016.

  Francesco STAGNO d'ALCONTRES (Misto-G.Sud-PPA), rileva come, nel caso della Croce rossa italiana, ciò che è stato assolutamente carente è l'attivazione dei poteri di vigilanza, laddove in altri contesti europei si è venuto a realizzare il modello dell'ente pubblico sottoposto ad incisivi poteri di controllo.
  Pertanto, pur ritenendo che lo schema di decreto legislativo in esame sia orientato nella giusta direzione, evidenzia tuttavia la necessità di prevedere un coinvolgimento del Parlamento, attraverso i pareri delle competenti Commissioni parlamentari, che potranno essere chiamate a valutare preventivamente le nomine che verranno effettuate.

  Donato Renato MOSELLA (Misto-ApI) chiede al presidente Palumbo di sapere come si procederà nel prosieguo dei lavori sul provvedimento in esame.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, risponde all'onorevole Mosella facendo presente che, essendo state formulate tante diverse proposte di modifica della proposta di parere del relatore, quest'ultimo evidentemente dovrà valutarle al fine del relativo accoglimento. Evidentemente, quindi, nella seduta di domani il relatore potrà presentare una nuova proposta di parere, modificata alla luce delle proposte di modifica e di integrazione avanzate. Nessun altro chiedendo di intervenire, Pag. 73rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.15.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE CONSULTIVA

Istituzione del sistema nazionale delle agenzie per la protezione dell'ambiente e ordinamento delle funzioni ad esso relative dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
Nuovo testo unificato C. 55 Realacci e abb.

Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di veicoli, di pagamento delle sanzioni e di effetti della revoca della patente.
Nuovo testo C. 5361 Valducci.

  La seduta termina alle 15.15.

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