CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 19 luglio 2012
686.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 31

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 19 luglio 2012. — Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. – Intervengono il Ministro per gli affari europei Enzo Moavero Milanesi e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Giampaolo D'Andrea.

  La seduta comincia alle 8.30.

Ratifica ed esecuzione della Decisione del Consiglio europeo 2011/199/UE che modifica l'articolo 136 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea relativamente a un meccanismo di stabilità per gli Stati membri la cui moneta è l'euro, fatta a Bruxelles il 25 marzo 2011.
C. 5357 Governo, approvato dal Senato.

Ratifica ed esecuzione del Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell'Unione economica Pag. 32e monetaria, con Allegati, fatto a Bruxelles il 2 marzo 2012.
C. 5358 Governo, approvato dal Senato.

Ratifica ed esecuzione del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità (MES), con Allegati, fatto a Bruxelles il 2 febbraio 2012.
C. 5359 Governo, approvato dal Senato.

(Parere all'Assemblea).
(Esame preliminare congiunto e conclusione).

  La Commissione inizia l'esame preliminare congiunto dei disegni di legge di ratifica in titolo.

  Renato CAMBURSANO (Misto), relatore, illustra brevemente il contenuto dei provvedimenti all'ordine del giorno, soffermandosi sui profili di maggiore interesse della Commissione. Per quanto riguarda la decisione del Consiglio europeo 2011/199/UE che modifica l'articolo 136 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, ricorda in primo luogo che la modifica del Trattato è stata approvata con decisione del Consiglio europeo del 24-25 marzo 2011, secondo la procedura semplificata di revisione dei trattati ed è volta a creare una base giuridica per l'istituzione da parte degli Stati membri che utilizzano la moneta unica di un meccanismo di stabilità da attivare ove indispensabile per salvaguardare la stabilità della zona euro nel suo insieme. Sottolinea, inoltre, che la modifica dell'articolo 136 precisa che la concessione di qualsiasi assistenza finanziaria nell'ambito del meccanismo sarà soggetta a una rigorosa condizionalità. In proposito, ricorda come la proposta di adottare tale modifica del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea sia stata avanzata nella relazione finale della Task force sulla governance economica, presieduta dal Presidente del Consiglio europeo Van Rompuy, accogliendo una richiesta del Governo tedesco. Segnala, infatti, che la Germania aveva segnalato l'esigenza – anche alla luce del suo assetto costituzionale e, soprattutto, dei principi enunciati dalla sentenza del Tribunale costituzionale tedesco del 30 giugno 2009 sulla ratifica del Trattato di Lisbona – di introdurre un'apposita base giuridica nei trattati per consentire agli Stati membri di assumere in via permanente l'impegno a contribuire alla stabilità finanziaria dell'area dell'euro. Evidenzia, quindi, come la soluzione prescelta individui una procedura da attuare su base interamente intergovernativa, senza che sia previsto alcun potere di proposta o di consultazione per la Commissione europea e per il Parlamento europeo. Quanto ai tempi di ratifica, ricorda che il Consiglio europeo aveva inizialmente chiesto il rapido avvio delle procedure nazionali di approvazione, affinché la modifica potesse entrare in vigore il 1o gennaio 2013, ma, alla luce del perdurare della crisi del debito pubblico di alcuni Stati membri dell'area euro, il Consiglio europeo del 9 dicembre 2011 ha auspicato una accelerazione dell'entrata in vigore della modifica dell'articolo 136 e del trattato che istituisce il meccanismo europeo di stabilità, concordando che quest'ultimo entri in vigore non appena gli Stati membri che rappresentano il 90 per cento degli impegni di capitale lo avranno ratificato. Evidenzia come l'obiettivo fosse quello di rendere operativo il Meccanismo europeo di stabilità (MES) già nel luglio 2012, in modo da cumularne la capacità di intervento con quella dell'EFSF nella seconda metà del 2012, con una capacità di prestito combinata pari a 700 miliardi di euro, rilevando tuttavia come tale ipotesi appaia ormai superata a seguito della decisione del Tribunale costituzionale tedesco di pronunciarsi sui trattati in discussione nel prossimo mese di settembre.
  Passando, quindi, all'illustrazione del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità, il quale – come evidenziato – è strettamente connesso con la modifica dell'articolo 136 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea all'esame della Commissione, sottolinea in primo luogo che il MES avrà un capitale sottoscritto totale di 700 miliardi di euro, di cui 80 miliardi di capitale versato dagli Pag. 33Stati membri della zona euro e una combinazione di capitale richiamabile impegnato e di garanzie degli Stati membri della zona euro per un importo totale di 620 miliardi di euro. In base all'articolo 41 del Trattato, il versamento delle quote da corrispondere in conto del capitale inizialmente sottoscritto da ciascun membro del MES dovrebbe essere effettuato in cinque rate annuali, ciascuna pari al 20 per cento dell'importo totale. La prima rata sarebbe versata da ciascun membro del MES entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore del trattato, mentre le restanti quattro rate sarebbero corrisposte rispettivamente alla prima, seconda, terza e quarta data coincidenti con la data di pagamento della prima rata. Segnala, tuttavia, che gli Stati aderenti al MES hanno già concordato, al fine di raggiungere già nel 2014 la piena capacità di prestito, di accelerare il versamento delle rate: dopo la prima rata che sarebbe corrisposta a luglio 2012, in caso di entrata in vigore del Trattato, la seconda rata sarebbe versata ad ottobre 2012, le terza e la quarta nel 2013 e la quinta nel 2014. Evidenzia che l'Italia dovrà sottoscrivere il 17,86 per cento del capitale del Meccanismo europeo di stabilità, con ciò beneficiando di un peso nelle deliberazioni che le consentirà di esercitare un potere di veto nelle procedure di votazione di urgenza. Come emerso anche nell'audizione del Ministro Grilli svoltasi nella giornata di ieri, il nostro Paese sottoscriverà quote di capitale per 125,3 miliardi di euro, con un rapporto tra quota sottoscritta e prodotto interno lordo dell'8 per cento, a fronte del rapporto del 7,6 per cento della Germania e del 7,3 per cento della Francia. Per quanto attiene al capitale da versare, in base ai dati del Documento di economia e finanza 2012, entro il 2014 l'Italia verserà nel capitale del MES 14 miliardi di euro, dei quali 5,6 miliardi di euro in ciascuno degli anni 2012 e 2013 e 2,8 miliardi di euro nel 2014. Con riferimento all'organizzazione del Meccanismo europeo di stabilizzazione, ricorda le osservazioni del collega Marsilio sullo status giuridico e sulle immunità dei governatori e degli amministratori, segnalando tuttavia come esse eccedano le competenze della Commissione, che è chiamata ad esprimersi sul provvedimento solo in sede consultiva. Per quanto riguarda le implicazioni finanziarie del Trattato sul Meccanismo europeo di stabilità, segnala che la relazione tecnica allegata al disegno di legge presentato al Senato afferma che la partecipazione al Meccanismo europeo di stabilità (MES) è articolata in un apporto iniziale, suddiviso in 5 rate, ciascuna quantificabile per l'Italia in circa 2,866 miliardi di euro, e in ulteriori apporti a chiamata. Osserva che le prime due rate, alla luce della decisione dei Capi di Stato e di governo dell'Area euro di anticipare al luglio 2012 l'entrata in vigore del Trattato e l'istituzione del MES, dovrebbero essere versate rispettivamente nel corrente mese di luglio e nei prossimi mesi di settembre-ottobre. La medesima relazione ricorda che tali importi non sono computati nel limite massimo di emissione di titoli di Stato stabilito dalla legge di approvazione del bilancio e nel livello massimo del ricorso al mercato stabilito dalla legge di stabilità. Rileva, altresì, che la relazione tecnica specifica inoltre che l'emissione dei titoli determina l'esigenza di fronteggiare un maggior fabbisogno in termini di interessi, valutabile per il 2012 prudenzialmente in circa 120 milioni di euro, che potrà essere assorbito dagli attuali stanziamenti a legislazione vigente, tenuto conto del trend dei tassi di interesse. La relazione tecnica evidenzia, infatti, che il miglioramento dei tassi delle emissioni collocate dall'inizio dell'anno ha già prodotto una riduzione della spesa per interessi rispetto alle stime ufficiali di inizio dicembre 2011 di oltre 800 milioni di euro in termini di competenza economia SEC e in circa 2 miliardi di euro in termini di cassa. La relazione ricorda inoltre che, al fine di garantire una sollecita partecipazione al capitale del MES, può essere autorizzato il ricorso ad anticipazioni di tesoreria, la cui regolarizzazione potrà effettuarsi con l'emissione di ordini di pagamento sul pertinente capitolo di spesa. Ricorda, inoltre, come già nel corso dell'esame presso il Senato fossero Pag. 34stati richiesti chiarimenti sulle implicazioni finanziare della partecipazione italiana al MES, ai quali il Governo ha risposto con una nota del 18 aprile 2012, della quale richiama brevemente i contenuti. In proposito, sotto il profilo dell'inquadramento contabile dell'operazione, reputa utile acquisire chiarimenti circa l'impatto della stessa e dei flussi finanziari che ad essa ineriscono sui diversi saldi di finanza pubblica e sul debito pubblico. Per quanto attiene ai saldi, osserva che gli effetti sull'indebitamento netto della pubblica amministrazione sembrano limitati all'incremento della spesa per interessi conseguente all'emissione di titoli del debito pubblico necessaria a finanziare la partecipazione al MES, atteso che la contribuzione diretta a tale meccanismo, in quanto inquadrabile tra le operazioni di natura finanziaria, non dovrebbe rilevare ai fini del conto economico della pubblica amministrazione e del relativo saldo. Osserva, invece, che sul fabbisogno della pubblica amministrazione e, di conseguenza, sul debito pubblico, incidono sia la maggior spesa per interessi sia l'entità delle rate complessivamente versate. Con specifico riferimento ai saldi del bilancio dello Stato, rileva che entrambe le poste indicate dovrebbero avere incidenza sul saldo netto da finanziare, atteso che quest'ultimo è dato dalla differenza tra le entrate finali e le spese finali, che includono sia gli interessi sia i conferimenti, iscritti tra le spese in conto capitale. Egualmente, rileva che i medesimi importi incidono sul ricorso al mercato, dato dalla somma tra saldo netto da finanziare e spese per rimborso prestiti. Osserva, inoltre, che la relazione tecnica non fornisce la proiezione, per gli anni successivi al 2012, della spesa per interessi riferita sia alle emissioni necessarie a finanziare le prime due rate di partecipazione al capitale del MES sia a quelle necessarie per il finanziamento delle rate successive, precisando tuttavia che la stessa relazione tecnica afferma che, in ogni caso, la maggiore spesa per interessi risulta già compresa nelle previsioni tendenziali fornite dal DEF.
  Per quanto attiene, infine, al Trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance nell'unione economica e monetaria, evidenzia preliminarmente che larga parte delle disposizioni contenute dal Trattato riproducono o specificano obiettivi, vincoli o parametri già previsti dalla legislazione approvata l'8 novembre scorso, il cosiddetto six pack, dalle proposte legislative presentate dalla Commissione il 23 novembre 2011, il cosiddetto two pack, o dal Patto euro plus. Nel ricordare come la Camera abbia seguito da vicino la negoziazione del Trattato, formulando precisi indirizzi al Governo nella seduta del 25 gennaio 2012, si sofferma sul contenuto delle disposizioni del Titolo III, che contengono il Patto di bilancio, il cosiddetto Fiscal compact, il quale impegna le Parti contraenti ad applicare e ad introdurre, entro un anno dall'entrata in vigore del trattato, con norme vincolanti e a carattere permanente, preferibilmente di tipo costituzionale, o di altro tipo purché ne garantiscano l'osservanza nella procedura di bilancio nazionale, precise regole in materia di debito ed indebitamento. Segnala, in proposito, come in seguito all'accoglimento di una proposta emendativa sostenuta dal Governo italiano, si specifica che nell'applicazione della nuova regola per la riduzione del debito pubblico si tenga conto di «altri fattori rilevanti», quali gli andamenti della pozione debitoria a medio termine del Paese, le operazioni di aggiustamento stock-flow del debito, le riserve accantonate e le altre voci dell'attivo del bilancio pubblico, le garanzie, specie quelle legate al settore finanziario, le passività, sia esplicite che implicite, connesse all'invecchiamento della popolazione ed il livello del debito privato, nella misura in cui rappresenti una passività implicita potenziale per il settore pubblico. Su questi temi, ricorda come il nostro Paese abbia già provveduto, ancor prima della sottoscrizione del Trattato, all'adozione di regole costituzionali volte a garantire l'equilibrio del bilancio e la sostenibilità del debito pubblico, con l'approvazione della legge costituzionale n. 1 del 2012. Segnala, Pag. 35tuttavia, come per completare il processo di riforma, sia necessaria l'approvazione della legge rinforzata prevista dall'articolo 81, sesto comma, della Costituzione, come sostituito dalla legge costituzionale n. 1 del 2012, e disciplinata dall'articolo 5 della medesima legge costituzionale. A questo proposito, pur ricordando di aver in passato manifestato perplessità sulla scelta di collocare l'autorità indipendente nell'ambito del Parlamento, evidenzia l'esigenza di una rapida presentazione del progetto di legge rinforzata, al fine di consentire la sua approvazione definitiva entro il termine del 28 febbraio 2013 previsto dal comma 3 dell'articolo 5 della legge costituzionale n. 1 del 2012.

  Claudio D'AMICO (LNP) chiede al Governo di integrare la relazione tecnica al disegno di legge n. 5359 in riferimento agli oneri per il pagamento di interessi sulle emissioni di titoli del debito pubblico, conseguenti alla entrata in vigore del Meccanismo europeo di stabilità, per gli anni successivi al 2012, come evidenziato dal relatore.

  Renato BRUNETTA (PdL), associandosi alle considerazioni svolte dal relatore, ritiene di rappresentare al Governo il malessere dell'opinione pubblica in relazione alle scelte adottate recentemente con l'introduzione del principio del pareggio di bilancio in Costituzione, con l'entrata in vigore del six pack e oggi con la ratifica dei trattati in esame, che portano verso l'unione fiscale europea, senza tuttavia sciogliere i nodi rispetto all'introduzione dell'unione bancaria ed economica, soprattutto in riferimento alla mutualizzazione del debito pubblico degli Stati nazionali. In proposito, ricorda come Hamilton, pur non essendo stato Presidente degli Stati Uniti d'America, abbia guadagnato l'onore dell'effigie sul biglietto da 10 dollari per la sua scelta, da Segretario di Stato al Tesoro, di regolare i debiti di guerra degli Stati americani che avevano partecipato alla guerra di indipendenza. Osserva come oggi manchi invece una prospettiva complessiva per l'Europa e fa presente come, nel corso di una sua intervista al Frankfurter Allgemeine Zeitung, abbia avuto modo di cogliere i sentimenti dell'opinione pubblica tedesca, a suo avviso, estremamente preoccupanti per il futuro dell'Europa. In particolare, rileva che, da quanto emerso nel suo colloquio con l'intervistatore, i cittadini tedeschi sarebbero sempre più contrari ad investire le risorse pubbliche della Germania per sostenere Stati che, a loro avviso, hanno sprecato le proprie risorse. Osserva come, con questo modo di pensare, non si possa andare lontano. Preannuncia quindi che, per senso di responsabilità, il suo gruppo voterà a favore delle proposte di parere presentate dal relatore, ma esprime preoccupazione sui futuri scenari politici europei.

  Il Ministro Enzo MOAVERO MILANESI concordando sulla particolare rilevanza dei Trattati all'esame della Commissione, che ha sollecitato un ampliamento del dibattito, evidenzia come gli accordi in discussione abbiano una portata che incide sugli equilibri di sovranità tra gli Stati membri e l'Unione europea. In particolare, osserva come i Trattati all'esame della Commissione si iscrivano nel quadro di una serie di provvedimenti volti a perseguire maggiore disciplina e rigore finanziario, a costituire uno strumento finanziario che assicuri stabilità sui mercati finanziari e a sostenere la crescita attraverso un pacchetto di misure, oggetto della decisione del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno scorsi. Con riferimento alle considerazioni del deputato Brunetta, osserva che il complesso di queste misure rappresenta un potenziale salto di qualità per l'Unione europea, sottolineando come una loro attuazione in termini equilibrati possa contribuire ad un efficace superamento dell'attuale situazione di crisi, che rappresenta la più grave crisi affrontata dall'Europa dalla seconda guerra mondiale in poi. Ritiene, pertanto, che con i Trattati in esame ci si stia muovendo sulla strada giusta ed auspica che siano sviluppate le loro potenzialità, tenendo conto anche Pag. 36degli atti di indirizzo approvati dal Senato e di quelli presentati alla Camera.

  Claudio D'AMICO (LNP), nel ribadire la richiesta di integrazione della relazione tecnica sul disegno di legge di ratifica del trattato che istituisce il MES, ritiene sconcertante la mancanza di proiezioni dell'impatto della maggior spesa per interessi negli anni successivi al 2012, osservando che, in tal modo si sta vanificando il lavoro del Parlamento ed in particolare della Commissione. Ritiene che fare slittare il voto in Assemblea per tale motivo sarebbe un segnale importante dato alla Presidenza della Camera e al Governo sulla necessità di rispettare le prerogative della Commissione e l'efficacia del suo lavoro. Rileva che, se il Partito Democratico fosse stato ancora all'opposizione non avrebbe mai consentito alla vecchia maggioranza di centrodestra di procedere senza la richiesta integrazione della relazione tecnica. Aggiunge quindi che la soluzione di non computare le nuove emissioni di debito ai fini del rispetto del Patto di stabilità e crescita rappresenta solo un espediente peraltro, a suo avviso, contraddittorio rispetto al six pack che impone un percorso di rientro della quota di debito pubblico eccedente il 60 per cento.

  Francesco BOCCIA (PD) sottolinea come il governo nel chiedere la ratifica dei Trattati in discussione stia in sostanza chiedendo una delega in bianco al Parlamento, che, responsabilmente, ha fatto tutti i possibili sforzi per sostenere gli impegni assunti dal nostro Governo in sede europea. Pur non rilevando profili critici con riferimento alla copertura finanziaria del disegno di legge recante ratifica ed esecuzione del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità, dal momento che le soluzioni prospettate non sono difformi da quelle adottate negli altri Stati, ritiene che non si possa non evidenziare che gli obiettivi in materia di debito e di indebitamento fissati dal cosiddetto Fiscal compact non appaiono raggiungibili nell'attuale contesto economico e finanziario. A suo avviso, è quindi necessario che il Governo, giovandosi del riconoscimento derivante dalla capacità di far fronte agli impegni assunti, dovrebbe chiedere nei prossimi mesi un riconoscimento degli sforzi compiuti, nonché il compimento di precisi passi in avanti nella direzione dell'unificazione politica. In particolare, rileva l'esigenza di un'azione volta a sostenere lo scudo contro l'innalzamento degli spread e la regolamentazione dei derivati.

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP) dopo avere ricordato che il procedimento di ratifica dei trattati in esame si concluderà, in Germania, solo dopo la pronuncia del Tribunale costituzionale attesa per il 12 settembre prossimo, osserva che il Governo italiano non deve farsi trovare impreparato e chiede di valutare l'adozione di provvedimenti entro l'estate per una significativa riduzione del debito pubblico.

  Il Ministro Enzo MOAVERO MILANESI, con riferimento ai profili attinenti alla copertura finanziaria del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità fa presente che la relazione tecnica allegata al disegno di legge presentato al Senato è integralmente utilizzabile ai fini dell'esame della Commissione, segnalando inoltre che la Ragioneria generale dello Stato ha trasmesso una nota per rispondere alle richieste di chiarimento contenute nella documentazione predisposta dagli uffici della Camera. Per quanto attiene agli impegni richiesti nel dibattito, ritiene senz'altro importanti le direttrici di intervento indicate dal deputato Boccia, mentre, con riferimento alle misure drastiche di riduzione del debito sollecitate dal deputato Ciccanti, assicura che il Governo presta grande attenzione al tema del debito e che saranno oggetto di attenta valutazione eventuali iniziative per una sua rapida riduzione. Per quanto attiene al vincolo della riduzione del debito previsto dal Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell'Unione economica e monetaria, segnala che esso è già in vigore, essendo previsto nell'ambito del Patto di stabilità, come modificato a seguito Pag. 37dell'approvazione del regolamento (UE) n. 1177/2011. Ricorda, tuttavia, che il Trattato, per effetto delle modifiche proposte dall'Italia, precisa che l'entità della riduzione del debito potranno essere modulate, a seguito della valutazione da parte di Commissione e Consiglio, di taluni fattori rilevanti.

  Il sottosegretario Giampaolo D'ANDREA, illustrando i contenuti della nota tecnica trasmessa dalla Ragioneria generale dello Stato, fa presente che per una valutazione complessiva degli effetti sull'indebitamente netto è necessario considerare, tra le entrate, la remunerazione delle quote del Meccanismo europeo di stabilità sottoscritte dall'Italia, derivante dall'utilizzo delle risorse versate, in relazione alla concessioni di prestiti e ad acquisti di titoli, che andranno a bilanciare i richiamati oneri per interessi sui titoli del debito pubblico. Circa gli effetti sul fabbisogno, osserva che l'intervento determina nell'immediato un aumento dello stock di debito pubblico. Rileva, inoltre, che le somme derivanti dal netto ricavo dei titoli emessi sono versate al titolo IV dell'entrata e non rilevano sul saldo netto da finanziare, mentre invece vi rientrano le spese per i conferimenti al fondo, che sono da allocare nell'ambito dell'acquisizione di attività finanziarie e che pertanto non hanno impatto in termini di indebitamento netto.
  Con riferimento ai chiarimenti richiesti in merito ai riflessi sugli equilibri di finanza pubblica riconducibili all'aumento delle prestazioni di garanzia da parte dello Stato italiano, fa presente che le garanzie hanno impatto solo nel momento dell'escussione.
  Relativamente alle richieste di chiarimenti in relazione all'opportunità di adeguare i fondi esistenti in bilancio attivabili in prima istanza a fronte della potenziale escussione delle garanzie sottoscritte dallo Stato, fa presente, in primo luogo, che, dato l'ordine di grandezza del fenomeno, tra l'altro non agevolmente quantificabile nel suo complesso, non è possibile ipotizzare a priori l'utilizzo del fondo spese obbligatorie che, rispetto all'ammontare complessivo della contribuzione, risulterebbe chiaramente incapiente, laddove si ricorresse ad una attivazione totale delle garanzie concesse, per fronteggiare improbabili crisi di liquidità generalizzate a livello internazionale. Segnala che, al contrario, la garanzia in esame è assimilabile ad analoghe garanzie già assunte in precedenza, come ad esempio quelle di cui all'articolo 17 del decreto-legge n. 78 del 2010, volte a costituire la provvista finanziaria per la concessione di prestiti agli Stati membri dell'area dell'euro, e di cui all'articolo 2, comma 2, del decreto-legge 10 maggio 2010, n. 67, relativamente alla nota vicenda dell'attivazione del prestito alla Grecia. Fa presente, infine, che recenti formule di copertura delle garanzie statale, volte invece alla copertura del rischio di escussione, quali quelle previste dall'articolo 8, commi 4 e 34, del decreto-legge n. 201 del 2011, hanno esplicato effetti esclusivamente in termini di saldo netto da finanziare e sono state intese essenzialmente ad assicurare sufficienti risorse aggiuntive rispetto a quelle già stanziate sul fondo di riserva per le spese obbligatorie, al fine di non comprometterne l'ordinaria gestione, a fronte di garanzie parametrabili su posizioni debitorie delimitate quali, ad esempio, quelle riferite a crediti alle imprese italiane o alle banche operanti in Italia.

  Renato CAMBURSANO (Misto), relatore, nel preannunciare la conferma delle proposte di parere già presentate nella seduta del 18 luglio 2012, osserva come i trattati in esame rappresentino il fatto più importante della legislatura che avrà ricadute tangibili sulle future generazioni.

  Claudio D'AMICO (LNP) segnala che sarebbe quantomeno opportuno riproporre nella proposta di parere sul Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità (MES) le osservazioni formulate nel parere approvato dalla Commissione bilancio del Senato.

  Pier Paolo BARETTA (PD) osserva come i trattati in esame rappresentano l'esito di Pag. 38un importante lavoro di integrazione europeo per gli aspetti di merito che contengono. Preannuncia quindi il voto favorevole del suo gruppo sulle proposte di parere presentate dal relatore e osserva come i medesimi siano una scelta necessaria non priva di fatiche e difficoltà. Osserva tuttavia come, senza un intervento sul versante della crescita, la pur necessaria politica di rigore non avrà gli esiti sperati. Esprime quindi preoccupazione per lo scarto tra i sacrifici effettuati dai popoli europei ed in particolare dal popolo italiano e la rappresentazione ingenerosa che i mercati offrono dell'Italia. Ritiene che il Parlamento faccia bene a ratificare subito i trattati in esame per consentire al Governo di presentarsi più forte nel negoziato europeo, anche rispetto a Paesi che, nella legittimità delle rispettive procedure democratiche, hanno scelto un percorso più lungo. Osserva in fine come la mancanza di crescita più che alle necessarie politiche di rigore sia attribuibile all'incapacità di fare le riforme necessarie e in questo senso valuta positivamente i trattati in esame.

  Marco CALGARO (UdCpTP) rileva come la Commissione bilancio abbia svolto un ruolo marginale nelle procedure di ratifica dei Trattati in esame e ritiene necessario assumere opportune iniziative per segnalare l'esigenza di assicurare il rispetto delle prerogative della Commissione. Quanto al contenuto dei provvedimenti, che rappresentano un evidente passo avanti rispetto alla situazione attuale, preannuncia sin d'ora che esprimerà un voto favorevole sulle proposte di parere formulate dal relatore, segnalando tuttavia l'esigenza che gli interventi in materia di contenimento del debito e dell'indebitamento siano accompagnate da adeguate misure a sostegno della crescita e dello sviluppo dell'economia.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, ritiene che l'assegnazione dei disegni di legge di ratifica in sede referente alla III Commissione sia ineccepibile e pienamente conforme al Regolamento ed alla prassi, pur comprendendo l'interesse specifico sul contenuto dei medesimi dei componenti della Commissione.

  Renato CAMBURSANO (Misto), relatore, in relazione alle osservazioni dell'onorevole D'Amico preannuncia la sua intenzione di inserire un apposito richiamo nella parte premissiva del parere relativo al disegno di legge n. 5359.

  Claudio D'AMICO (LNP) osserva che si era limitato a chiedere l'inserimento di una semplice osservazione, come accaduto al Senato e rileva come la posizione del relatore lo abbia convinto ad assumere una posizione ancora più negativa sui disegni di legge in esame. Sottolinea come appaia evidente che il disegno di legge di ratifica del trattato che istituisce il MES abbia problemi di copertura che potranno comportare l'aumento della pressione fiscale per i cittadini. Inoltre ribadisce come il nuovo organismo, e i funzionari che vi lavoreranno, godranno di un'immunità a suo avviso eccessiva. Ritiene in definitiva che i trattati in esame comporteranno cessioni di sovranità in favore di strutture burocratiche europee prive di qualunque legittimazione popolare. Preannuncia quindi il voto contrario del suo gruppo.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, dichiara concluso l'esame preliminare congiunto e avverte che la Commissione procederà quindi al voto delle proposte di parere riferite a ciascun disegno di legge.

Ratifica ed esecuzione della Decisione del Consiglio europeo 2011/199/UE che modifica l'articolo 136 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea relativamente a un meccanismo di stabilità per gli Stati membri la cui moneta è l'euro, fatta a Bruxelles il 25 marzo 2011.
C. 5357 Governo, approvato dal Senato.

(Parere all'Assemblea).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

  Pier Paolo BARETTA (PD), richiamando le osservazioni svolte, dichiara il voto favorevole del suo gruppo.

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  Marco CALGARO (UdCpTP), richiamando le osservazioni svolte, dichiara il voto favorevole del suo gruppo.

  Claudio D'AMICO (LNP), richiamando le osservazioni svolte, dichiara il voto contrario del suo gruppo.

  La Commissione approva la proposta di parere presentata dal relatore (vedi allegato 1).

Ratifica ed esecuzione del Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell'Unione economica e monetaria, con Allegati, fatto a Bruxelles il 2 marzo 2012.
C. 5358 Governo, approvato dal Senato.

(Parere all'Assemblea).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

  Pier Paolo BARETTA (PD), richiamando le osservazioni svolte, dichiara il voto favorevole del suo gruppo.

  Marco CALGARO (UdCpTP), richiamando le osservazioni svolte, dichiara il voto favorevole del suo gruppo.

  Claudio D'AMICO (LNP), richiamando le osservazioni svolte, dichiara il voto contrario del suo gruppo.

  La Commissione approva la proposta di parere presentata dal relatore (vedi allegato 2).

Ratifica ed esecuzione del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità (MES), con Allegati, fatto a Bruxelles il 2 febbraio 2012.
C. 5359 Governo, approvato dal Senato.
(Parere all'Assemblea).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

  Renato CAMBURSANO (Misto), relatore, presenta la preannunciata riformulazione della proposta di parere già formulata nella seduta del 18 luglio 2012 (vedi allegato 3).

  Pier Paolo BARETTA (PD), richiamando le osservazioni svolte, dichiara il voto favorevole del suo gruppo.

  Marco CALGARO (UdCpTP), richiamando le osservazioni svolte, dichiara il voto favorevole del suo gruppo.

  Claudio D'AMICO (LNP), richiamando le osservazioni svolte, dichiara il voto contrario del suo gruppo.

  La Commissione approva la proposta di parere presentata dal relatore.

Sui lavori della Commissione.

  Claudio D'AMICO (LNP) rileva l'opportunità di rappresentare al Presidente della Camera le criticità che la Commissione bilancio affronta nel corso dell'esame in sede consultiva dei provvedimenti ad essa assegnati, in considerazione della ristrettezza dei tempi e della lacunosità della documentazione trasmessa dal Governo.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che la questione potrà essere affrontata nell'ambito dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, convocato nel pomeriggio di oggi.

  La seduta termina alle 9.30.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 19 luglio 2012. — Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo.

  La seduta comincia alle 14.10.

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Modifiche alla legge 3 agosto 2007, n. 124, concernente il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e la disciplina del segreto.
C. 5284 D'Alema ed altri, ed emendamenti.

(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente e relatore, fa presente che il provvedimento, di iniziativa parlamentare, recante modifiche alla disciplina del sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e la disciplina del segreto non è corredato di relazione tecnica, segnalando che la Commissione affari costituzionali, durante l'esame in sede legislativa, ha approvato alcuni emendamenti in linea di principio. In particolare, osserva che l'emendamento Favia 4.1 ha disposto la soppressione dell'articolo 4 del testo, che modificava il comma 6 dell'articolo 23 della legge n. 124 del 2007, introducendo, in deroga alle ordinarie disposizioni, l'obbligo per il personale di cui all'articolo 21 di denunciare fatti costituenti reato ai rispettivi direttori, qualora gli stessi fossero appresi nell'esercizio delle proprie attività istituzionali. Rileva, inoltre, che l'articolo aggiuntivo del relatore 4.050 ha introdotto nel testo l'articolo 4-bis, che modifica l'articolo 24 della legge n. 124 del 2007, prevedendo che i documenti relativi all'identità di copertura non conferiscono la qualità di agente e di ufficiale di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza, né la qualità di agente e di ufficiale di polizia tributaria. Fa presente, poi, che gli emendamenti del relatore 10.50 (nuova formulazione) e 11.50 (nuova formulazione) modificano gli articoli 10 e 11 del testo, che a loro volta modificano gli articoli 40 e 41 della legge n. 124 del 2007, prevedendo che il Presidente del Consiglio dei ministri, su richiesta del Presidente del COPASIR, esponga in una seduta segreta appositamente convocata il quadro informativo idoneo a consentire l'esame nel merito della conferma dell'opposizione del segreto di Stato. Da ultimo, osserva che l'emendamento Laffranco 12.3, modificando l'articolo 12 del testo, ha disposto la sostituzione dell'articolo 4 del decreto-legge n. 144 del 2005, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 155 del 2005, prevedendo nuove norme per il potenziamento dell'attività informativa, con particolare riferimento alle intercettazioni e ai controlli preventivi sulle comunicazioni. A suo avviso, il testo e le proposte emendative approvate in linea di principio attengono ad aspetti essenzialmente ordinamentali e non presentano profili problematici dal punto di vista finanziario. Al riguardo, reputa, comunque, opportuna una conferma da parte del Governo.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO, esprimendo parere favorevole sull'ulteriore corso del provvedimento, rappresenta l'esigenza di inserire nel testo un'apposita clausola volta a garantire l'invarianza finanziaria.

  Giancarlo GIORGETTI (LNP), relatore, formula la seguente proposta di parere:

  «La V Commissione,
   esaminata la proposta di legge C. 5284 D'Alema ed altri, recante «Modifiche alla legge 3 agosto 2007, n. 124, concernente il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e la disciplina del segreto» e le proposte emendative approvate in linea di principio, trasmesse dalla I Commissione,
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, in base ai quali è necessario integrare il testo del provvedimento con una clausola di neutralità finanziaria,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE Pag. 41
  con la seguente condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione:

  Dopo l'articolo 12, aggiungere il seguente:
  Art. 13. (Disposizioni finanziarie) – 1. Dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
  2. Le amministrazioni interessate provvedono all'attuazione degli adempimenti previsti dalla presente legge con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.».

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 14.15.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 19 luglio 2012. — Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo.

  La seduta comincia alle 14.15.

Schema di decreto legislativo concernente ulteriori modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 141, recante attuazione della direttiva 2008/48/CE relativa ai contratti di credito ai consumatori nonché modifiche del titolo V del testo unico bancario in merito alla disciplina dei soggetti operanti nel settore finanziario, degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi.
Atto n. 486.

(Rilievi alla VI Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del regolamento, e conclusione - Deliberazione di rilievi).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto, rinviato nella seduta del 12 luglio 2012.

  Renato CAMBURSANO (Misto), relatore, anche recependo le osservazioni formulate dall'onorevole Marchi nella seduta del 12 luglio 2012, formula la seguente proposta:

  «La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
   esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo schema di decreto legislativo concernente ulteriori modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 141, recante attuazione della direttiva 2008/48/CE relativa ai contratti di credito ai consumatori nonché modifiche del titolo V del testo unico bancario in merito alla disciplina dei soggetti operanti nel settore finanziario, degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi (atto n. 486);
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, il quale ha precisato che:
    i costi per l'esercizio delle funzioni di vigilanza da parte dell'Organismo per la gestione degli elenchi e dei mediatori gravano integralmente sugli iscritti, mediante una contribuzione quantificata dallo stesso Organismo sulla base dei costi effettivamente sostenuti per i compiti svolti;
    al rappresentante nominato dal Ministero dell'economia e delle finanze nell'Organismo per la gestione degli elenchi e dei mediatori non sono corrisposti emolumenti o rimborsi spese a carico del bilancio dello Stato;
    la riduzione dei contributi posti a carico degli iscritti all'Organismo si è resa necessaria a seguito della verifica della sproporzione tra l'importo massimo di contributi originariamente previsti e le esigenze finanziarie stimate per il funzionamento dell'Organismo;
    le disposizioni di cui all'articolo 22 non incidono in alcun modo sulle risorse a disposizione dell'ente gestore per lo svolgimento delle attività riconducibili al sistema di prevenzione delle frodi;Pag. 42
    le amministrazioni interessate possono effettivamente far fronte agli adempimenti previsti dal provvedimento in esame con le risorse già assegnate, in quanto le medesime attività sono già esercitate ai sensi della normativa vigente;
    le disposizioni di cui all'articolo 7 in materia di contribuzione previdenziale a fronte di attività finanziarie non comportano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica;
   rilevata l'opportunità di apportare una modifica di carattere formale alla clausola di invarianza finanziaria di cui al comma 1 dell'articolo 31,

VALUTA FAVOREVOLMENTE

  lo schema di decreto legislativo e formula i seguenti rilievi sulle sue conseguenze di carattere finanziario:

  All'articolo 31, comma 1, secondo periodo, sostituire le parole da: provvederanno fino a provvedimento con le seguenti: provvedono all'attuazione del presente decreto;
   formula altresì la seguente osservazione:
    si valuti l'opportunità di prevedere un comma aggiuntivo all'articolo 112 del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia che preveda che i soggetti che operano nella finanza mutualistica e solidale siano iscritti in una sezione separata dell'elenco di cui all'articolo 111, comma 1, del medesimo testo unico e possano svolgere la propria operatività, in considerazione del valore sociale, nel rispetto delle modalità operative determinate dalla Banca d'Italia.».

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO concorda con la proposta del relatore.

  La Commissione approva la proposta del relatore.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, sospende la seduta per consentire lo svolgimento dell'interrogazione 5-05219 Bobba.

  La seduta, sospesa alle 14.15, riprende alle 14.20.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi.
Atto n. 479.

(Rilievi alla XIII Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e conclusione – Valutazione favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo, rinviato nella seduta del 27 giugno 2012.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il Presidente della Camera, rappresentando che è decorso inutilmente il termine assegnato alla Conferenza permanente tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano per l'espressione del parere di competenza di cui all'articolo 2, comma 3, del decreto legislativo n. 281 del 1997, ha comunicato la richiesta del Ministro per i rapporti del Parlamento che le competenti Commissioni parlamentari si esprimano pur in assenza del citato parere, onde consentire la prosecuzione dell'iter di approvazione del provvedimento nei termini previsti dalla legge.

  Remigio CERONI (PdL), relatore, formula la seguente proposta:

  «La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
   esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo schema di decreto Pag. 43legislativo recante attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi (atto n. 479);
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, in base ai quali:
    l'avvalimento di esperti esterni rappresenta, ai sensi dell'articolo 5, comma 5, una mera facoltà che l'amministrazione interessata eserciterà subordinatamente alla effettiva disponibilità di risorse nell'ambito di quelle destinate al funzionamento generale;
    le tariffe previste per i controlli di cui all'articolo 12, comma 2, saranno determinate, come indicato all'articolo 25, comma 2, sulla base del costo effettivo del servizio, garantendo la copertura integrale degli oneri sostenuti da parte delle amministrazioni competenti;
    il profilo di cassa delle spese relative alle attività previste dagli articoli 14, 15 e 22 è compatibile con la modulazione temporale delle risorse disponibili per tali attività;

VALUTA FAVOREVOLMENTE

  lo schema di decreto legislativo.».

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO concorda con la proposta del relatore.

  La Commissione approva la proposta del relatore.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, sospende la seduta per consentire lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

  La seduta, sospesa alle 14.25, riprende alle 14.50.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante modifiche e integrazioni al regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 marzo 2001, n. 245, nonché disciplina dell'organismo indipendente di valutazione della performance.
Atto n. 487.

(Rilievi alla I Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto, rinviato nella seduta del 4 luglio 2012.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO deposita due note di chiarimento trasmesse dalla Ragioneria generale dello Stato e dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

  Giuseppe FALLICA (Misto-G.Sud-PPA), relatore, alla luce di chiarimenti contenuti nella documentazione depositata dal rappresentante del Governo, formula la seguente proposta di deliberazione:

  «La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
   esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante modifiche e integrazioni al regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 marzo 2001, n. 245, nonché disciplina dell'organismo indipendente di valutazione della performance;
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, in base ai quali:
    è opportuno modificare l'articolo 1, comma 7, lettera a), al fine di esplicitare che i cinque dirigenti di livello non generale da assegnare agli uffici di diretta collaborazione ivi previsti sono ricompresi all'interno del contingente complessivo di 90 unità di personale assegnato agli uffici Pag. 44di diretta collaborazione ai sensi dell'articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica n. 245 del 2011;
    è, altresì, opportuno che con il decreto di cui al comma 1 dell'articolo 3 sia determinata, oltre che l'indennità accessoria per il personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione, anche l'indennità per i consiglieri giuridici;
    l'Organismo indipendente di valutazione delle performance, pur caratterizzato da una maggiore indipendenza rispetto al soppresso organo di controllo, rientra a tutti gli effetti nell'ambito degli uffici di diretta collaborazione;
   considerato il parere interlocutorio sul provvedimento in esame, espresso dalla sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato, nel quale si chiedevano chiarimenti sull'asserita insussistenza di oneri aggiuntivi derivanti dall'aumento del personale estraneo alla pubblica amministrazione, di cui all'articolo 1, comma 7, lettera a) dello schema di decreto;
   preso atto che, in risposta a tale parere interlocutorio, l'ufficio di Gabinetto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 26 marzo 2012 ha comunicato al Consiglio di Stato che l'Amministrazione del Ministero non intendeva più avvalersi della disposizione prevista dal citato articolo 1, comma 7, lettera a), impegnandosi a formulare una proposta emendativa in tal senso in sede di approvazione definitiva del regolamento da parte del Consiglio dei ministri;
   considerato che il parere definitivo sul provvedimento del Consiglio di Stato, prendendo atto degli impegni assunti in via formale dall'Amministrazione, ha ritenuto che il testo in esame, così come sarà emendato dal Consiglio dei ministri in sede di approvazione definitiva del regolamento coerentemente agli impegni assunti, possa proseguire il suo iter;
   rilevata l'opportunità di alcune modifiche di carattere formale all'articolo 1, comma 7, lettera a), e all'articolo 3, commi 1 e 2, dello schema di decreto in esame, tese ad assicurare l'invarianza degli oneri derivanti dal provvedimento,

VALUTA FAVOREVOLMENTE

  lo schema di decreto del Presidente della Repubblica e formula i seguenti rilievi sulle sue conseguenze di carattere finanziario:

  All'articolo 1, comma 7, lettera a), apportare le seguenti modificazioni:
   sostituire le parole: quindici unità con le seguenti: nove unità;
   sopprimere le parole: Al relativo onere si provvede nell'ambito degli ordinari stanziamenti di bilancio;
   sostituire le parole: Agli uffici di diretta collaborazione sono altresì assegnati con le seguenti: Nell'ambito del contingente complessivo di novanta unità di cui al comma 1, agli uffici di diretta collaborazione sono assegnati;

  All'articolo 2, comma 6, aggiungere, in fine, il seguente periodo: È corrispondentemente ridotto il contingente di personale degli uffici di diretta collaborazione del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, stabilito dall'articolo 8, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 6 marzo 2001, n. 245, come modificato dal presente decreto.

  All'articolo 3, apportare le seguenti modificazioni:
   al comma 1, sostituire le parole da: determina fino alla fine del comma con le seguenti: determina l'indennità accessoria per il personale assegnato agli Uffici di diretta collaborazione e l'indennità per i consiglieri giuridici nel rispetto di quanto previsto al comma 2;
   sostituire il comma 2, con il seguente: 2. All'attuazione del presente decreto si provvede nei limiti delle risorse destinate a legislazione vigente al funzionamento del Pag. 45Gabinetto e degli Uffici di diretta collaborazione iscritte nel programma «Indirizzo politico» della missione «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» dello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato»;
  formula altresì la seguente osservazione:
   si valuti l'opportunità di rideterminare la dimensione del contingente di personale che può essere assegnato agli uffici di diretta collaborazione, in linea con le previsioni dell'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, che ha disposto una riduzione degli uffici dirigenziali di livello generale e di livello non generale e delle relative dotazioni organiche, in misura non inferiore, per entrambe le tipologie di uffici e per ciascuna dotazione, al 20 per cento di quelli esistenti e delle dotazioni organiche del personale non dirigenziale, apportando un'ulteriore riduzione non inferiore al 10 per cento della spesa complessiva relativa al numero dei posti di organico di tale personale».

  Maino MARCHI (PD) esprime il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dal relatore, che ha approfondito le diverse implicazioni del provvedimento, al quale la Commissione, come già avvenuto in occasione dell'esame di altri analoghi regolamenti di organizzazione, ha dedicato particolare attenzione. Ritiene, tuttavia, che l'osservazione contenuta nella proposta del relatore dovrebbe essere trasfusa in uno specifico rilievo, tenuto conto anche del fatto che le disposizioni del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, sono già vigenti.

  Claudio D'AMICO (LNP) ringrazia il relatore Fallica per la qualità del lavoro svolto, osservando che la proposta di deliberazione pone alcuni paletti rispetto ad un testo che presenta aspetti assai discutibili sul piano finanziario e sistematico. In proposito, si dichiara sconcertato dalle scelte compiute dal Governo che non solo non riduce le spese, ma continua ad incrementarle, mentre impone carichi fiscali sempre più gravosi sui cittadini e sulle imprese. Anche alla luce dell'esperienza maturata in occasione dell'esame dell'analogo schema di regolamento relativo al Ministero della salute, segnala, peraltro, che anche eventuali rilievi ed osservazioni contenuti nella proposta del relatore sarebbero solo carta straccia, perché il Governo potrebbe comunque decidere di non recepirle in sede di adozione definitiva del regolamento. A suo avviso, l'unica strada percorribile è quella del ritiro dell'atto da parte del Governo e la sua sostituzione con un nuovo regolamento che riduca consistentemente il contingente di personale attribuito agli uffici di diretta collaborazione. Giudica, infatti, scandaloso che il Governo, nel provvedere alla riorganizzazione degli uffici di diretta collaborazione, non solo non realizzi risparmi, ma incrementi anche il personale di tali uffici. Come evidenziato anche dal collega Brunetta, l'Organismo indipendente della valutazione della performance nelle previsioni della legge n. 15 del 2009 e nel decreto legislativo n. 150 del 2009, avrebbe dovuto costituire un organismo snello, da realizzare senza oneri per la finanza pubblica, mentre in questo regolamento si configura come una struttura di notevoli dimensioni. Segnala, ad esempio, che per l'organismo di valutazione nel suo Comune si spendono solo 7.000 euro, mentre in questa sede si prevedono oneri pari a oltre 600.000 euro.

  Maino MARCHI (PD) segnala che lo schema di regolamento in esame è stato predisposto dal precedente Governo.

  Claudio D'AMICO (LNP) sottolinea, poi, ulteriori aspetti problematici del provvedimento, richiamando in particolare la mancata riduzione del personale degli uffici di diretta collaborazione che avrebbe dovuto conseguire alla soppressione del servizio di controllo interno, la previsione di un contingente di otto consiglieri giuridici, assente nel regolamento vigente, la Pag. 46previsione della nomina di un massimo di quattro vice capi di gabinetto e di tre vice capi dell'ufficio legislativo. Richiama, inoltre, le criticità evidenziate dal relatore con riferimento alla copertura finanziaria del regolamento e ribadisce come sia vergognoso che, nel momento in cui si chiedono grandi sacrifici ai cittadini, i Ministri non riducano le proprie spese. Reitera, pertanto, l'esigenza di ritirare il provvedimento in esame.

  Rolando NANNICINI (PD), riprendendo le considerazioni del collega Marchi, invita il relatore a valutare l'opportunità di trasfondere l'osservazione contenuta nella sua proposta nel rilievo relativo alla copertura finanziaria.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO segnala l'opportunità di un rinvio della deliberazione e fa presente che, nelle more dell'espressione del parere parlamentare, non procederà all'adozione del regolamento, osservando come nell'ambito dell'esame del decreto-legge n. 95 del 2012 si stia valutando la possibilità di prevedere una riduzione del contingente degli uffici di diretta collaborazione, come stabilito, con riferimento al Ministero dell'economia e delle finanze, in un emendamento approvato al Senato nel corso dell'esame in sede referente del decreto-legge n. 87 del 2012.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, ritenendo opportuno il rinvio richiesto dal rappresentante del Governo, segnala l'esigenza che in sede di approvazione degli schemi di atti normativi l'Esecutivo già tenesse conto delle direttrici di intervento individuate nell'ambito del processo di revisione della spesa, anche al fine di evitare che eventuali discrasie tra il contenuto degli schemi e le misure di riduzione della spesa si manifestino solo al momento del loro esame parlamentare, causando comprensibili disagi.
  Rinvia, quindi, il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.10.

INTERROGAZIONI

  Giovedì 19 luglio 2012. — Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Saverio Ruperto.

  La seduta comincia alle 14.15.

5-05219 Bobba: Iniziative in merito all'adozione della delibera del Consiglio comunale di Varallo in materia di cauzione per servizi comunali.

  Il sottosegretario Saverio RUPERTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Luigi BOBBA (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo, rilevando come in sostanza si sia stabilito che la delibera del Consiglio comunale di Varallo possa essere disattesa senza alcuna conseguenza giuridica. Osserva, comunque, che la delibera assunta non solo si poneva in contrasto con gli articoli 2 e 3 della Costituzione, ma anche con l'articolo 53, che prevede una riserva di legge in materia di imposizione tributaria.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.20.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 19 luglio 2012. — Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo.

  La seduta comincia alle 14.25.

Pag. 47

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-07456 Polledri: Iniziative relative alla disciplina dei crediti degli enti locali nei confronti dello Stato.

  Massimo POLLEDRI (LNP) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Massimo POLLEDRI (LNP), replicando, si dichiara insoddisfatto, rilevando come l'applicazione del patto di stabilità anche ai comuni tra i 1.001 e i 5.000 abitanti e poi alle unioni di comuni comporterà gravi danni alla finanza locale, mentre la proposta di compensazione di cui all'interrogazione, con la precisazione dell'invarianza dei saldi, avrebbe potuto rappresentare una soluzione utile.

5-07458 Zeller e altri: Modalità applicative del concorso agli obiettivi di finanza pubblica delle province autonome di Trento e di Bolzano.

  Karl ZELLER (Misto-Min.ling.) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO. Risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Karl ZELLER (Misto-Min.ling.), replicando, si dichiara assolutamente insoddisfatto, rilevando come il Governo calpesti l'autonomia statutaria delle province autonome di Trento e di Bolzano ed evidenzia che la giurisprudenza costituzionale richiamata dal sottosegretario non tiene conto degli accordi sottoscritti con il precedente Governo. Ribadisce come l'articolo 79, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica stabilisce l'obbligo per il Governo di concordare gli obiettivi finanziari con le province autonome. Rileva che tali Province autonome siano gli unici enti tra quelli dotati di particolare autonomia ad avere già sostanzialmente recepito il federalismo fiscale e come essi non intendano sottrarsi al concorso agli obiettivi di finanza pubblica e di risanamento del Paese, mentre chiedono solo il rispetto delle regole. Osserva che, in assenza di un ravvedimento del Governo, l'unica strada rimarrà quella di adire la Corte costituzionale che, fino ad ora, ha sempre dato torto al Governo nazionale.

5-07457 Toccafondi: Reintegro nell'esercizio 2013 del fondo «Istituzione scolastica non statale».

  Gabriele TOCCAFONDI (PdL) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO. Risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Gabriele TOCCAFONDI (PdL) rileva come, a fronte del taglio così drastico rappresentato dal Governo per il fondo «Istituzione scolastica non statale», non sia possibile per lui dichiararsi soddisfatto. Ricorda come, negli ultimi quattro anni, la Commissione, in occasione dell'esame dei documenti di bilancio, si sia impegnata a garantire un adeguato finanziamento di tale fondo, in considerazione del ruolo fondamentale delle istituzioni scolastiche non statali sul territorio. Rileva comunque che il Governo non ha risposto sulla questione della sua disponibilità al reintegro del predetto fondo, ma solo sui tagli effettivamente effettuati. Conferma quindi il suo impegno per ripristinare un adeguato livello di finanziamento.

Pag. 48

5-07262 Occhiuto e Ciccanti: Effetti dell'applicazione alle aziende sanitarie dei nuovi principi contabili previsti dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118.

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 8).

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP), replicando, si dichiara parzialmente insoddisfatto, rilevando come la nuova normativa travolga anche bilanci che contengono impegni contratti con la precedente normativa contabile. Osserva inoltre come possano esistere spese anche di parte corrente che non esauriscono i propri effetti in un unico esercizio finanziario e di questo occorra tenere conto. Auspica comunque un'intesa nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.40.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 19 luglio 2012. — Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo.

  La seduta comincia alle 14.40.

Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone affette da disabilità grave prive del sostegno familiare.
Testo unificato C. 2024 e abb.
(Parere alla XII Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 27 giugno 2012.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che, in data 27 giugno 2012, la Commissione ha avviato l'esame del testo unificato del provvedimento e ha deliberato di richiedere al Governo la predisposizione della relazione tecnica, ai sensi dell'articolo 17, comma 5, della legge n. 196 del 2009, entro il termine di dieci giorni. Essendo scaduto tale termine lo scorso 7 luglio, chiede al rappresentante del Governo se sia disponibile la relazione tecnica, al fine di consentire alla Commissione bilancio di concludere l'esame del provvedimento.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO fa presente che il ministero del lavoro e delle politiche sociali non ha ancora trasmesso alla Ragioneria generale dello Stato la relazione tecnica richiesta, al fine di consentirne la verifica.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, preso atto di quanto rappresentato dal sottosegretario Polillo, sollecita la predisposizione della relazione tecnica, segnalando la necessità che essa sia trasmessa entro la sospensione estiva dei lavori, considerando anche la particolare rilevanza sociale del provvedimento.
  Rinvia, quindi, il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

Disposizioni concernenti la donazione di medicinali non utilizzati e la loro utilizzazione e distribuzione da parte di organizzazioni senza fini di lucro e modifica all'articolo 157 del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, in materia di raccolta di medicinali non utilizzati o scaduti.
Nuovo testo C. 4771.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Gabriele TOCCAFONDI (PdL), relatore, illustra brevemente il contenuto della proposta Pag. 49di legge, che reca disposizioni concernenti la donazione di medicinali non utilizzati e la loro utilizzazione e distribuzione da parte di organizzazioni senza fini di lucro. Per quanto attiene ai profili di interesse della Commissione, segnala di non avere osservazioni da formulare nel presupposto che l'attività di vigilanza affidata all'AIFA in ordine alle operazioni di riconfezionamento dei farmaci possa essere svolta con le risorse già disponibili a legislazione vigente. Sul punto, ritiene opportuna una conferma da parte del Governo.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO non ha osservazioni da formulare sul provvedimento in esame.

  Gabriele TOCCAFONDI (PdL), relatore, formula la seguente proposta di parere:

  «La V Commissione,
   esaminato il nuovo testo della proposta di legge C. 4771 recante disposizioni concernenti la donazione di medicinali non utilizzati e la loro utilizzazione e distribuzione da parte di organizzazioni senza fini di lucro e modifica all'articolo 157 del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, in materia di raccolta di medicinali non utilizzati o scaduti;
   nel presupposto che l'attività di vigilanza affidata all'Agenzia italiana del farmaco dall'articolo 1, comma 3, possa essere svolta con le risorse disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica
  esprime

PARERE FAVOREVOLE».

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Norme in materia di bevande analcoliche a base di frutta.
Nuovo testo unificato C. 4108 e abb.
(Parere alla XIII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione inizia l'esame del nuovo testo unificato.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), relatore, nel segnalare che nella giornata di ieri la XIII Commissione ha trasmesso un nuovo testo unificato, ricorda che sul precedente testo del provvedimento era stata trasmessa, in data 9 luglio 2012, una relazione tecnica negativamente verificata dalla Ragioneria generale dello Stato. La Ragioneria generale dello Stato, in particolare, aveva formulato rilievi critici sull'articolo 8 del provvedimento, ora soppresso dalla Commissione di merito.
  Non rilevando quindi profili finanziari problematici formula la seguente proposta di parere:

  «La V Commissione,
   esaminato il nuovo testo unificato del progetto di legge C. 4108 e abb. recante norme in materia di bevande analcoliche a base di frutta;
   preso atto che la Commissione di merito ha soppresso le disposizioni in materia di potenziamento dei controlli antifrode, che erano state oggetto di una valutazione negativa da parte della Ragioneria generale dello Stato in sede di verifica della relazione tecnica sul testo unificato precedentemente esaminato dalla Commissione;
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   al fine di escludere l'avvio di possibili procedure di infrazione, suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri a carico Pag. 50della finanza pubblica, valuti la Commissione di merito se le disposizioni del provvedimento siano pienamente conformi alla normativa dell'Unione europea».

  Massimo POLLEDRI (LNP), a titolo personale, dichiara di non condividere la proposta di parere del relatore, sottolineando come l'incremento del contenuto minimo di frutta può costituire senz'altro una scelta dei produttori, ma non può essere imposto con una norma dirigistica, che comporterà inevitabilmente oneri per le imprese, che dovranno sostituire i propri macchinari, con ricadute negative sulla loro competitività e, indirettamente, sulla finanza pubblica.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO, pur ritenendo che il provvedimento non presenti direttamente profili finanziari problematici, reputa opportuno valutarne l'impatto sui produttori di bevande analcoliche a base di frutta.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), relatore, assicura che il provvedimento non ha effetti negativi sui produttori di bevande.

  Massimo POLLEDRI (LNP), pur comprendendo che i produttori di frutta sperano di incrementare le proprie vendite con il provvedimento in esame, senza considerare tuttavia l'impatto delle importazioni, ritiene tuttavia che non si possano porre i relativi oneri a carico di chi produce le bevande.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 14.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.10 alle 15.30.

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