CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 28 giugno 2012
674.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 28 giugno 2012. — Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. — Intervengono il sottosegretario di Stato per l'interno, Carlo De Stefano, e il sottosegretario di Stato per la giustizia, Salvatore Mazzamuto.

  La seduta comincia alle 9.30.

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Schema di decreto legislativo recante nuova distribuzione sul territorio degli uffici del giudice di pace.
Atto n. 455.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo, rinviato il 27 giugno 2012.

  Giulia BONGIORNO, presidente, ricorda che ieri i relatori, onorevoli Cavallaro e Costa, hanno presentato una proposta di parere favorevole al quale sono state apposte delle condizioni, con le quali si chiede principalmente al Governo di esercitare congiuntamente le deleghe relative agli uffici del giudice di pace ed agli uffici giudiziari nonché di rispettare i principi e criteri direttivi di cui alla lettera b), comma 2, dell'articolo 1 della legge n. 148 del 2011, che invece lo schema di decreto in esame non sembra tener conto.
  Considerato che nel proposta di parere, da un lato, si afferma che si sarebbe dovuto presentare lo schema di decreto congiuntamente con lo schema di decreto di riordino generale della geografia giudiziaria ovvero un unico schema di decreto attuativo delle due deleghe e, dall'altro, si evidenzia come non siano stati rispettati i criteri della delega, bensì criteri fuori delega come, ad esempio, quello relativo alla soglia minima dei 100.000 abitanti per circondario, secondo il gruppo della Lega sarebbe coerente approvare un una parere contrario che rispecchierebbe meglio di un parere favorevole condizionato il giudizio fortemente negativo della Commissione sullo schema in esame.
  L'onorevole Costa, correlatore insieme all'onorevole Cavallaro, ma anche rappresentante del gruppo PDL in Commissione Giustizia, ha dichiarato che avrebbe presentato una proposta di parere contrario, ma che tuttavia ha dovuto prendere atto della posizione dell'altro relatore che, pur esprimendo un giudizio del tutto negativo sullo schema di decreto, aveva chiesto di presentare una proposta di parere che pur sostanzialmente demolitoria nelle premesse dello schema di decreto si concludesse con un giudizio favorevole a condizione che il decreto venisse poi emanato congiuntamente ed in coordinamento con l'altro nonché modificato nel contenuto in maniera tale da rispettare i principi e criteri direttivi di delega.
  L'onorevole Costa, dopo aver ricordato che il parere delle Commissioni parlamentari non è vincolante assumendo piuttosto una valenza politica nei rapporti tra Parlamento e Governo, ha chiesto al sottosegretario per la giustizia, professor Salvatore Mazzamuto, di comunicare alla Commissione se vi è l'intenzione del Governo di recepire le condizioni apposte alla proposta di parere qualora questa dovesse essere approvata. A parere dell'onorevole Costa in caso di risposta negativa, sarebbe opportuno approvare un parere contrario sullo schema di decreto.
  Dopo che il sottosegretario ha dichiarato di non essere in grado di dare una risposta all'onorevole Costa senza aver sentito prima il ministro, che al momento si trovava all'estero, l'onorevole Ferranti, rappresentante in Commissione del gruppo del PD, ha evidenziato come proprio l'esigenza di coordinare le due deleghe renderebbe opportuno un differimento dell'espressione del parere sullo schema in esame di almeno dieci giorni, per quanto il termine di espressione del parere scadrà il 30 giugno prossimo, dopo essere stato già prorogato.
  La Presidenza, quindi, prendendo atto dell'intervento dell'onorevole Ferranti ha chiesto al sottosegretario se il Governo sia d'accordo che la Commissione possa esprimere il parere entro il 10 luglio prossimo.
  Anche in questo caso, il sottosegretario si è riservato di dare una risposta, dovendo prima sentire il Ministro.
  Chiede quindi al sottosegretario se sia in grado oggi di dare le risposte relative sia per una ulteriore proroga del termine di espressione del parere al 10 luglio prossimo sia in merito alle domande formulate dall'onorevole Costa sulla posizione del Governo in merito alle condizioni apposte alla proposta di parere.
  Prima di dare la parola al sottosegretario, avverte che i relatori hanno presentato Pag. 8una nuova proposta di parere (vedi allegato 1) alla luce di due considerazioni svolte nella seduta di ieri: la prima riguarda la constatazione che il limite minimo dei 100.000 abitanti per circondario non solo non trova alcuna giustificazione oggettiva tra i principi di delega, ma viene derogato in alcuni casi non sopprimendo delle sedi di giudice di pace in circondari al di sotto di tale soglia; la seconda attiene alla mancata sottolineatura nella condizione n. 4) che nello schema non viene considerato adeguatamente il criterio dell'estensione territoriale.

  Il Sottosegretario Salvatore MAZZAMUTO dichiara di avere riferito al Ministro Severino quanto emerso nella seduta di ieri e precisa che l'intenzione del Ministro è di sottoporre lo schema di decreto legislativo sugli uffici giudiziari al Consiglio dei Ministri di lunedì prossimo, accogliendo peraltro la richiesta di attendere fino al 10 luglio prossimo l'espressione del parere da parte della Commissione sullo schema di decreto legislativo in esame, relativo agli uffici del giudice di pace. Ritiene che in questo modo vi sia il tempo per realizzare nei fatti quel coordinamento tra l'esercizio delle deleghe che anch'egli ritiene opportuno.

  Giulia BONGIORNO, presidente, prende atto di quanto dichiarato dal sottosegretario, ritenendo comunque importante che il Ministro chiarisca la propria posizione sulle condizioni apposte alla proposta di parere formulata dai relatori sul provvedimento in esame, così come peraltro richiesto dall'onorevole Costa.

  Enrico COSTA (PdL), relatore, prende atto dell'imminente presentazione al Consiglio dei Ministri dello schema di decreto legislativo sulla riorganizzazione territoriale degli uffici giudiziari, invitando il Governo a prendere in considerazione tutti i criteri di delega senza limitarsi a recepire la relazione della commissione ministeriale, come invece accaduto per il provvedimento in esame.

  Nicola MOLTENI (LNP) dichiara di condividere l'intervento del collega Costa e apprezza che il Governo abbia accettato di attendere l'espressione del parere fino al 10 luglio. Sottolinea peraltro che, rimanendo inalterata l'esigenza di un confronto con il Ministro in Commissione, se il Ministro non verrà in Commissione entro quella data sarà necessario reiterare la richiesta di attendere l'espressione del parere per un ulteriore periodo di tempo. Esprime forti perplessità, in ogni caso, sulla possibilità di realizzare un effettivo coordinamento tra l'esercizio delle due deleghe in questione ove lo schema di decreto legislativo sugli uffici giudiziari fosse presentato al Consiglio dei Ministri lunedì prossimo, senza quindi che vi sia il tempo di tenere conto del parere che sarà successivamente espresso dalla Commissione sul provvedimento in esame in tema di giudici di pace. Sottolinea quindi come quello del Governo sia un modo di procedere molto confuso e apparentemente privo di logica.

  Mario CAVALLARO (PD), relatore, rileva come l'attuazione della delega relativa agli uffici del giudice di pace sia caratterizzata da una singolare interpretazione dei criteri di delega, con l'introduzione di criteri nuovi ed estranei. Auspica che l'ulteriore delega sugli uffici giudiziari sia attuata seguendo un metodo diverso.

  Lorenzo RIA (UdCpTP) esprime l'auspicio che il dialogo e il confronto possano condurre al superamento dei problemi relativi all'attuazione delle deleghe e che si possa tenere adeguatamente conto delle preoccupazioni espresse nel corso delle audizioni.

  Giulia BONGIORNO, presidente, prende atto dell'emersione di un'esigenza unanime di ottenere dei chiarimenti dal Ministro della giustizia perché la Commissione possa esprimere un parere sul provvedimento in esame. Ritiene, in ogni caso, che si dovrebbe anche valutare possibilità di accorpare l'esercizio di entrambe le deleghe in un unico schema di decreto Pag. 9legislativo, ritirando lo schema di decreto in esame e facendone confluire il contenuto nello schema di decreto di prossima presentazione. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, recante codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia.
Atto n. 483.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo, rinviato il 27 giugno 2012.

  Giulia BONGIORNO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri la relatrice ha illustrato il contenuto del provvedimento e che il termine dell'espressione del parere scadrà il 6 agosto 2012. Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.55.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 28 giugno 2012. — Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Salvatore Mazzamuto.

  La seduta comincia alle 9.55.

Modifiche alla legge 27 gennaio 2012, n. 3, recante disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovra indebitamento.
C. 5117 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 19 giugno 2012.

  Mario CAVALLARO (PD) esprime l'auspicio che l'iter del provvedimento possa essere accelerato. Rileva, inoltre come nel cosiddetto «decreto sviluppo» siano presenti delle disposizioni che possono interferire con la disciplina in esame.

  Giulia BONGIORNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

  Manlio CONTENTO (PdL) rileva come nel cosiddetto «decreto sviluppo», il cui disegno di legge di conversione è stato presentato nei giorni scorso alla Camera, sia presente una disposizione che interviene sul processo civile eliminando nella sostanza il grado di appello attraverso la previsione di un filtro sulla falsariga del filtro già previsto per il giudizio in Cassazione. Si tratta di una misura che può produrre effetti deflagranti e sulla quale è indispensabile che il Ministro della giustizia si confronti direttamente con la Commissione. Se lo scopo della nuova normativa è condivisibile, trattandosi di voler ridurre il carico giudiziario presso le corti d'appello, tuttavia lo strumento appare assolutamente errato. Ritiene inoltre inaccettabile, oltre che singolare che sia stato consentito di inserire in un decreto legge una disposizione priva del requisito di necessità ed urgenza, come risulta peraltro anche dall'esigenza di dover prevedere una sua entrata in vigore differita rispetto all'entrata in vigore del decreto-legge. Sarebbe stato invece opportuno presentare un apposi sito e specifico disegno di legge limitato alla sola introduzione nel codice di procedura civile del filtro in appello, eventualmente chiedendo l'esame in via d'urgenza. In tal modo il governo avrebbe assicurato quel necessario confronto parlamentare con la Commissione competente che è sempre necessario quando si va ad incidere in maniera tanto penetrante nel processo civile e, quindi, su interessi di rilevanza costituzionale delle persone.

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  Giulia BONGIORNO, presidente, dichiara di condividere pienamente l'intervento dell'onorevole Contento, rilevando come una simile modifica straordinaria del codice di procedura civile non dovrebbe essere inserita in un decreto legge che, per di più, non rientrando nella competenza prevalente della Commissione giustizia, sarà da questa esaminato solo in sede consultiva. Un simile intervento dovrebbe costituire piuttosto l'oggetto di un autonomo provvedimento che sia assegnato alla Commissione giustizia in sede referente. Rileva quindi come il metodo utilizzato in questo caso dal Governo in carica ricordi molto da vicino quello più volte seguito dal precedente Governo quando, solo per citare un esempio, ha inserito delle rilevantissime misure riguardanti il processo civile in un provvedimento collegato alle legge finanziaria, relegando il ruolo della Commissione giustizia alla mera espressione di un parere. Ricorda comunque che in quel caso non venne utilizzato lo strumento del decreto-legge. Fa presente quindi che nell'ambito della riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, convocata per oggi saranno assunte le decisioni relative all'esame in sede consultiva del decreto legge in questione.

  Antonio DI PIETRO (IdV) dichiara di condividere l'intervento dell'onorevole Contento.

  Nicola MOLTENI (LNP) dichiara anch'egli di condividere l'intervento del collega Contento e ritiene che il Ministro debba riferire alla Commissione sulla questione sollevata.

  Cinzia CAPANO (PD) sottolinea come non vi sia mai fine al peggio, atteso che dopo avere affrontato le delicatissime questioni relative al cosiddetto «filtro in Cassazione» si dovrà presto esaminare una disposizione, introdotta con decreto legge, che vorrebbe introdurre un «filtro in appello» fondato su criteri di assoluta e totale discrezionalità, ponendosi, per come attualmente formulato, in contrasto come l'articolo 111 della Costituzione e con l'articolo 6 della Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà fondamentali. Poiché vi è una innegabile esigenza di intervenire in quanto non è possibile continuare al mantenere la giustizia civile nello stato disastroso in cui si trova, ritiene che si debba trovare un correttivo serio e funzionale che consenta quantomeno di ancorare questo nuovo «filtro» a criteri oggettivi e razionali.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) nel condividere l'intervento dell'onorevole Contento, dichiara di ritenere inaccettabile il metodo adottato dal Governo.

  Donatella FERRANTI (PD) dopo avere dichiarato di condividere l'intervento della collega Capano, manifesta talune perplessità sulle critiche mosse da alcuni colleghi al metodo utilizzato dal Governo in carica, posto che quei colleghi facevano parte della maggioranza che ha sostenuto il precedente Governo, per il quale il ricorso al metodo oggi criticato rappresentava la regola. Ricorda, in particolare, quando la disciplina sul filtro in Cassazione fu inserita in un collegato alla legge finanziaria. Precisa quindi che il gruppo del PD, oggi come allora, assumerà un atteggiamento di critica costruttiva, volta a valutare se sia opportuno mantenere la disposizione in questione e, eventualmente, se sia possibile apportare dei correttivi. A tal fine, ritiene quindi che si debba avviare al più presto l'esame in sede consultiva del provvedimento, che si dovrebbe svolgere con l'assidua presenza del Governo, e che sia particolare utile svolgere un breve ciclo di audizioni.

  Giulia BONGIORNO, presidente, ribadisce che le decisioni in merito all'organizzazione dei lavori della Commissione per l'esame in sede consultiva del «decreto sviluppo» saranno assunte nell'ambito della riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, convocata per oggi.

  La seduta termina alle 10.15.

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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 10.15 alle 10.25.

INTERROGAZIONI

  Giovedì 28 giugno 2012, — Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Salvatore Mazzamuto.

  La seduta comincia alle 10.25.

5-06755 Bernardini: Sul suicidio di un giovane detenuto nel carcere di Foggia.

  Il sottosegretario Salvatore MAZZAMUTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Rita BERNARDINI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta nella quale, tra l'altro, si dichiara che il detenuto, in evidente stato di agitazione, era stato sottoposto ad una «grande sorveglianza» che però non sembra essere stata molto utile. Rileva come di fronte alla questione dei suicidi in carcere il Governo risponda a tutte le interrogazioni in modo standardizzato, sottolineando come «costante e accorta sia l'attenzione verso tali situazioni prestata dall'Amministrazione penitenziaria nel corso degli anni» ed elencando i provvedimenti adottati. Ricorda come peraltro la situazione nelle carceri italiani continui ad essere esplosiva, in particolare nel carcere di Foggia, e come i detenuti continuino a morire non solo per suicidio ma anche per le condizioni di detenzione e, segnatamente, per mancanza di cure. Esprime infine forti dubbi sulla reale efficacia delle misure previste dalla legge n. 9 del 2012.

5-06756 Bernardini: Sul suicidio di un giovane detenuto nel carcere di Teramo.

  Il sottosegretario Salvatore MAZZAMUTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Rita BERNARDINI (PD), replicando, si dichiara totalmente insoddisfatta della risposta che ritiene sostanzialmente elusiva dei quesiti posti nell'atto di sindacato ispettivo.

5-06764 Bernardini: Sul tentativo di suicidio di un detenuto nel carcere delle Novate di Piacenza.

  Il sottosegretario Salvatore MAZZAMUTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Rita BERNARDINI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta, con particolare riferimento alla parte che riguarda l'area educativa e l'assistenza psicologica, che ritiene inaccettabile e sconfortante.

5-06765 Bernardini: Sulla grave situazione del carcere di Enna.

  Il sottosegretario Salvatore MAZZAMUTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Rita BERNARDINI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta, ritenendo del tutto inaccettabile che sia stata spesa una somma consistente di denaro pubblico per costruire un nuovo padiglione la cui struttura architettonica, rendendo difficoltosa la sorveglianza, appare del tutto inadeguata alla detenzione.

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5-06767 Bernardini: Sulle condizioni di salute di un detenuto nel carcere di Castrovillari.

  Il sottosegretario Salvatore MAZZAMUTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Rita BERNARDINI (PD), replicando, si dichiara totalmente insoddisfatta della risposta constatando che, nonostante abbia segnalato la pericolosità dei vani doccia dell'istituto penitenziario in questione, nulla sia stato fatto in proposito.

5-06857 Sanga: Sulle sedi della Scuola superiore della magistratura.

  Il sottosegretario Salvatore MAZZAMUTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Giovanni SANGA (PD), replicando, esprime la propria insoddisfazione ed il proprio sgomento per il contenuto della risposta e per le scelte compiute dal Governo. Sottolinea, in particolare, come fosse stata ottenuta la disponibilità di un immobile particolarmente adeguato allo scopo e ritiene scorretto che la comunicazione del diritto di recesso dell'amministrazione dal contratto di locazione avvenga tramite una semplice raccomandata.

5-07044 Cavallaro: Sulla durata del tirocinio per l'accesso alle professioni regolamentate.

  Il sottosegretario Salvatore MAZZAMUTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 8).

  Donatella FERRANTI (PD), nel replicare alla risposta all'interrogazione della quale è cofirmataria, prende atto dell'inizio di un procedimento volto a superare la questione interpretativa sorta con riferimento all'articolo 9, comma 6, del decreto legge n.1 del 2012 e sollecita il Governo ad emanare con urgenza la relativa circolare interpretativa.

  Giulia BONGIORNO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 10.50.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Modifiche alla disciplina del condominio negli edifici.
C. 4041, approvata dal Senato, C. 541 Vitali, C. 2514 Galati, C. 2608 Torrisi, C. 3682 Duilio, C. 4139 Maggioni e C. 4168 Giammanco.

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