CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 giugno 2012
673.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 67

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 27 giugno 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Adelfio Elio Cardinale.

  La seduta comincia alle 13.40.

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5-02897 Farina Coscioni: Iniziative volte ad assicurare la piena applicazione dei principi della legge n. 194 del 1978 e del decreto del Presidente della Repubblica n. 285 del 1990 in materia di seppellimento dei feti abortiti.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, comunica che è stata avanzata la richiesta che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Il sottosegretario Adelfio Elio CARDINALE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta resa dal sottosegretario, in quanto al suo quesito, che pure è molto chiaro, di fatto non è stata data adeguata risposta. Infatti, si chiedeva quali siano le iniziative del Governo anche normative affinché le questioni richiamate nelle premesse all'atto di sindacato ispettivo relativo alle modifiche apportate dal consiglio regionale della Lombardia al regolamento in materia di attività funebri e cimiteriali dei prodotti abortivi avvengano nel pieno rispetto della normativa vigente, recata dalla legge n. 194 e dal decreto del Presidente della Repubblica n. 285 del 1990. Nel caso da lei denunciato con la sua interrogazione, si segnala che la regione Lombardia, nel febbraio 2007, modificando il regolamento in materia di attività funebri e cimiteriali del 2004, ha previsto che si applichi lo stesso trattamento anche per i casi in cui non sia stata avanzata richiesta da alcuno. La sua interrogazione verteva infatti proprio su questo punto, e cioè su quale fosse la posizione del Governo rispetto a questa lamentata uniformità di trattamento che il regolamento della regione Lombardia di fatto impone, dando carico alla Asl, alla azienda ospedaliera e al comune di trattare i prodotti abortivi e i feti in analogia alle parti anatomiche e riconoscibili e quindi cremate o sepolte nel cimitero anziché essere smaltiti come rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo ai sensi dell'articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica n 254 del 2003, mentre la risposta del sottosegretario si è limitata ad illustrare la procedura seguita presso quella regione ai fini del seppellimento dei feti abortiti.

5-06443 Farina Coscioni: Iniziative volte al completamento delle procedure transattive a favore dei danneggiati da trasfusione con sangue infetto.

  Il sottosegretario Adelfio Elio CARDINALE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta fornita dal rappresentante del Governo, con la quale ha reso noto che il decreto per la definizione dei criteri e degli importi per le transazioni è stato firmato il 4 maggio scorso ed è stato registrato dalla Corte dei conti in data 5 giugno e sarà prossima la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale; a questa seguirà quindi la stipula degli atti transattivi, con speranza di soddisfazione delle persone vittime del sangue infetto e delle loro famiglie. Auspica in proposito che il contenuto del provvedimento consenta indennizzi congrui. Ricorda, infine, che l'atto di sindacato ispettivo porta la data del 19 marzo di questo anno.

5-06008 Farina Coscioni: Interruzione volontaria di gravidanza, obiezione di coscienza e formazione specifica presso le scuole di specializzazione.

  Il sottosegretario Adelfio Elio CARDINALE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD), replicando, si dichiara solo parzialmente soddisfatta per la risposta, nella Pag. 69quale non si fa cenno delle iniziative del Governo per proseguire la discussione in Assemblea delle mozioni presentate in materia di attuazione della legge n. 194, avviata lo scorso 21 maggio, nelle quali si fa riferimento anche alla questione dell'obiezione di coscienza.
  Ciononostante, prende favorevolmente atto della posizione espressa oggi dal Governo, in base alla quale si ribadisce l'esigenza che sia garantito il diritto della donna alla interruzione della gravidanza e che il diritto del medico all'obiezione di coscienza non possa prevalere sul primo. I dati citati dal Governo, che riprendono quelli riportati nell'ultima Relazione presentata al Parlamento lo scorso agosto 2011 sullo stato di attuazione della legge n. 194, confermano la tendenza alla crescita del numero degli obiettori di coscienza, che passano dal 58,7 per cento del 2005 al 70,5 per cento del 2007, per arrivare addirittura al 71,5 per cento nel 2008. Secondo alcune stime si prevede, poi, che nei prossimi anni molti medici non obiettori di coscienza vadano in congedo e quindi, in mancanza di un adeguato monitoraggio, sussiste il serio rischio che il diritto della donna ad interrompere la gravidanza possa subire una grave contrazione.
  Dopo aver osservato che l'aumento costante del numero dei medici che esercitano il diritto all'obiezione di coscienza è dovuto alle maggiori prospettive di carriera che si offrono loro – si può parlare nei fatti di obiezione di convenienza –, ritiene quanto mai urgente che si reintroduca all'ordine del giorno dell'Assemblea la discussione delle mozioni sopra ricordate. Infine, è a suo avviso necessario che si dia seguito al monito contenuto nella raccomandazione 1163 approvata dall'Assemblea del Consiglio d'Europa lo scorso 7 ottobre 2010, con cui si invitano i paesi membri a elaborare normative complete e chiare che riconoscano e regolino l'obiezione di coscienza nell'ambito sanitario e ha espresso forte preoccupazione per il fatto che una non adeguata disciplina della medesima danneggia e discrimina la popolazione femminile.

  Il sottosegretario Adelfio Elio CARDINALE, intervenendo per una precisazione, assicura che per quanto riguarda l'aspetto della formazione specialistica dei medici i percorsi formativi non hanno mai trascurato questo settore.

5-05944 Palagiano e Zazzera: Interventi per tutelare i cittadini portatori di protesi e istituzione di un registro nazionale degli impianti protesici.

  Il sottosegretario Adelfio Elio CARDINALE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Antonio PALAGIANO (IdV), replicando, si dichiara del tutto insoddisfatto, ritenendo la risposta prolissa, generica e inconcludente. Infatti, la prima parte della risposta si è limitata a ripercorrere la normativa che regola i dispositivi medici, peraltro a tutti nota. Quello che è risultato del tutto assente, nella risposta del Governo, è invece il riscontro da parte delle regioni sulla attività da queste svolta al fine di monitorare attentamente tutti i pazienti a cui sia stata impiantata una protesi d'anca. Non sono infatti sufficienti gli avvisi pubblicati sul sito web del Ministero, né le circolari del medesimo con cui si è richiamata l'attenzione degli operatori sanitari esecutori di impianti De Puy sull'importanza di invitare i pazienti a sottoporsi al programma di follow up sanitario. È necessario un riscontro, così come avviene negli altri Paesi europei, dove tutti coloro che hanno subito un intervento di questo genere devono sottoporsi ad un attento e costante monitoraggio. Insiste, infine, sulla necessità che anche l'Italia si doti di un registro delle protesi impiantate.

5-06097 Palagiano: Monitoraggio sull'omogeneità dell'accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita sul territorio nazionale.

  Il sottosegretario Adelfio Elio CARDINALE risponde all'interrogazione in titolo Pag. 70nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Antonio PALAGIANO (IdV), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta del sottosegretario, dalla quale emerge con chiarezza che dal 2005 la regione Campania non ha più erogato risorse finanziarie ai centri di procreazione medicalmente assistita, mentre l'articolo 18 della legge n. 40 del 2004 prevede che il Fondo per le tecniche di procreazione assistita sia ripartito tra le regioni, cosa che è stata regolarmente effettuata dal Ministero. Tale situazione comporta che, in Campania, le coppie sono costrette a rivolgersi ai centri privati poiché ai centri pubblici non arrivano fondi dalla regione; in proposito ricorda che nella città di Salerno i centri privati sono molto numerosi mentre di centri pubblici ve ne è uno solo. È anche per queste ragioni che molte coppie si recano nelle regioni del Nord con un notevole aggravio di costi. In conclusione, ritiene grave che il Ministero non intervenga per porre rimedio a questa incresciosa situazione.

5-01683 Alessandri e Polledri: Istituzione di un registro tumori e altre iniziative per il monitoraggio sulle malattie oncologiche più frequenti nelle zone ad alto rischio di inquinamento ambientale come quella di Sarmato in Emilia Romagna.

  Il sottosegretario Adelfio Elio CARDINALE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Angelo ALESSANDRI (LNP), replicando, si dichiara molto più che insoddisfatto della risposta, dalla quale si evince che il Ministero, nel chiedere elementi informativi proprio alla Asl che non ha attivato il registro tumori non può che aver ricevuto una risposta quanto meno incompleta. Ciò che invece sarebbe stato necessario capire è quali siano le zone di insorgenza di determinate patologie oncologiche e se vi è correlazione con gli insediamenti produttivi della medesima zona.
  Non ritiene inoltre significativo che alcune aree siano state restituite all'uso agricolo, quando peraltro nella zona c’è anche la centrale nucleare ormai in disuso, chiamata «Arturo». In conclusione, si augura che la decisione di non istituire un registro dei tumori non sia dovuta all'interesse di qualcuno a non far effettuare i controlli necessari a tutelare la salute dei cittadini della zona.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  Paola BINETTI (UdCpTP), intervenendo per una breve precisazione, ritiene offensive le affermazioni dell'onorevole Farina Coscioni relative alle supposte motivazioni legate alla carriera che indurrebbero i medici ad esercitare il diritto all'obiezione di coscienza.

  La seduta termina alle 14.45.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 27 giugno 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la salute, Adelfio Elio Cardinale.

  La seduta comincia alle 14.45.

7-00834 Pedoto: Iniziative volte all'adozione di linee guida nazionali per il trattamento delle ulcere cutanee e a garantire forme di rimborso per la loro cura.
7-00835 Mancuso: Iniziative volte all'inserimento delle ulcere cutanee nel Piano sanitario nazionale.
7-00907 Farina Coscioni: Tutela dei cittadini affetti da ulcere cutanee.
(Discussione congiunta e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo.

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  Luciana PEDOTO (PD), nell'illustrare la risoluzione di cui è prima firmataria, fa presente che le ulcere cutanee sono una patologia complessa, di alto significato sociale in quanto colpiscono maggiormente le persone anziane ed incidono fortemente sulla spesa pubblica assistenziale. Le esigenze cliniche dei pazienti devono confrontarsi con una politica sanitaria stretta tra la tecnologia d'eccellenza e il contenimento dei costi. L'incidenza della patologia in oggetto aumenta con l'aumentare dell'età ed è di solito recidiva, per cui ci si aspetta un aumento in valore assoluto dei casi patologici nonché un aumento della spesa sanitaria, anche per via dell'innovazione tecnologica e farmacologica che permette di ottenere grandi risultati di salute ma a costi necessariamente più alti.
  Ritiene, poi, centrali alcune questioni, prima fra tutte la riorganizzazione dell'assistenza, essenziale per rispondere in modo appropriato alla domanda di salute e contenerne i costi, ma anche l'integrazione ospedale-territorio e l'integrazione socio-sanitaria. Il tema dell'integrazione tra ospedale e territorio è di centrale importanza per un sistema sanitario, perché i bisogni stanno cambiando, e si spostano sempre di più verso le cronicità e verso le multi patologie. E non è possibile pensare che lo specialista curi solo la fase acuta e abbandoni il paziente al momento delle dimissioni. Lo specialista e il medico di famiglia devono lavorare insieme, in costante contatto, e condividere le informazioni sul paziente anche attraverso i sistemi informatici.
  Altra questione di primaria importanza è lo sviluppo compiuto di un'assistenza integrata, e a tale riguardo fondamentale risulta il ruolo delle professioni sanitarie non mediche. Alcune regioni hanno avviato sperimentazioni positive, mentre in molte altre parti di Italia non è stato invece compiuto questo importante investimento sul personale delle professioni sanitarie. Un investimento partito con l'istituzione del corso di laurea a garanzia dell'efficacia del profilo professionale finale, sviluppato poi sotto il profilo organizzativo e manageriale con il fine di giungere ad un sensibile miglioramento della qualità delle cure per il paziente e ad un sostanziale miglioramento del lavoro del medico, che può contare oggi su un team maggiormente aggiornato e specializzato, vincente in un approccio multidisciplinare. Ritiene, quindi, chiaramente necessario organizzare nuovi centri dedicati, individuando lo specialista responsabile, che curi coi presidi sanitari appropriati la lesione cutanea prima che possa aggravarsi e cronicizzarsi.
  In questo caso il concetto di appropriatezza significa, ad esempio, evitare quel falso risparmio della garza semplice col mercurio cromo e procedere con il rimborso, o le forniture per tutti i pazienti affetti dall'ulcera degli arti inferiori, del presidio sanitario più efficace ed avanzato.
  È chiaro che tutte queste innovazioni possono trovare maggior efficacia se si prevedono delle linee guida nazionali con attuazione regionale accompagnate a una normativa che consenta il costante aggiornamento dei LEA che devono tener conto dei nuovi bisogni e delle nuove tecnologie in un mondo che cambia rapidamente.
  Pertanto, sono state presentate diverse risoluzioni, sulle quale richiama l'attenzione dei colleghi e per le quali auspica, dopo il dibattito, l'approvazione da parte di tutta la Commissione.

  Gianni MANCUSO (PdL), illustrando la risoluzione di cui è primo firmatario, tiene ad evidenziare l'importanza crescente assunta negli ultimi anni della patologia delle ulcere cutanee, soprattutto in funzione del progressivo aumento della popolazione in età avanzata e quindi della prevalenza delle patologie cronico-disabilitanti. Ricorda, infatti, che sono circa 2 milioni le persone affette in Italia da tale patologia che, nella maggior parte di casi, colpisce le persone anziane, con una l'incidenza che varia tra lo 0,3 per cento a 60 anni e l'1 per cento a 65, fino a raggiungere il 5 per cento a 90 anni. Evidenzia quindi come le difficoltà che si incontrano nell'assistenza di un paziente siano spesso legate al fatto che le esigenze cliniche devono sempre confrontarsi con la politica Pag. 72sanitaria, costantemente impegnata nel gestire il difficile equilibrio tra un'offerta di eccellenza e il contenimento dei costi e come, quindi, l'impatto socio economico delle ulcere cutanee sia elevato.
  Fa presente poi che nel nostro paese la raccolta di dati in materia non è ancora precisa e uniforme, mancano ambulatori dedicati e non c’è comunicazione e integrazione tra le strutture esistenti sul territorio, mancano linee guida regionali, non vi è alcuna rimborsabilità per i pazienti affetti da ulcere agli arti inferiori, ad eccezione dei diabetici, e che la normativa vigente garantisce ai pazienti un livello minimo assistenziale (LEA). Ricorda infatti i pazienti affetti da queste lesioni vengono trattati, generalmente, a domicilio, dal medico curante e da un infermiere con la saltuaria consulenza dello specialista ospedaliero in quanto mancano servizi e centri dedicati, evidenziando come nel biennio 1996/1997 siano stati spesi 10 miliardi di lire per i soli pazienti ricoverati. Per queste ragioni, impegna il Governo a ad inserire la tematica delle ulcere cutanee e le problematiche sociali ed economiche a esse relative nel Piano sanitario nazionale indicando quali obiettivi una maggiore integrazione tra territorio e ospedale; la creazione di un percorso diagnostico-terapeutico e una maggiore integrazione territorio-ospedale, trasferendo prestazioni a livello territoriale, al fine di migliorare la qualità dell'assistenza; l'aggiornamento del personale medico e infermieristico, al fine di accelerare la guarigione, diminuire i costi sociali, prevenire le recidive e migliorare la qualità di vita dei pazienti.

  Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD), poiché molto è stato già detto dai colleghi che l'hanno preceduta, intende solo aggiungere che non sono solo le persone anziane a soffrire di tale patologia ma anche le persone affette da patologie neuromuscolari e neurovegetative e che con la sua risoluzione intende impegnare chiaramente il Governo a garantire la rimborsabilità delle spese sostenute per l'acquisto di prodotti di medicazione tecnicamente avanzati e a definire meglio le figure professionali che possano trattare questi pazienti, non potendo gravare solo sul personale medico. Ricorda infatti che nella quasi totalità dei Paesi europei esiste una normativa per il rimborso dei prodotti «avanzati» di medicazione delle ulcere cutanee croniche, intesa a sgravare il Servizio sanitario nazionale dai costi di gestione e a fornire un servizio di buon livello ai pazienti.
  Ciò premesso si augura che il Governo assuma iniziative per assicurare una adeguata tutela dei cittadini affetti da ulcere cutanee croniche, provvedendo a redigere l'elenco dei farmaci e delle terapie anche le più innovative per il trattamento delle ulcere cutanee croniche rimborsabili dal Servizio sanitario nazionale e promuova una razionalizzazione dei protocolli di cura, allo scopo di ridurre i tempi di ospedalizzazione nonché di contenere la spesa sanitaria pubblica.

  Francesco STAGNO d'ALCONTRES (Misto-G.Sud-PPA) ringrazia i colleghi che hanno presentato le interessanti risoluzioni testé illustrate che hanno evidenziato un problema reale, legato principalmente all'adeguamento da parte delle regioni del prontuario delle medicazioni. È necessario inoltre attivare progetti per l'assistenza domiciliare integrata, anche al fine di contenere i costi della sanità pubblica, che si ridurrebbero anche del 20 per cento. A tale riguardo, fa presente che le medicazioni interattive avanzate si devono sostituire ogni 4-5 giorni e che quindi il lavoro da parte del personale sanitario può tranquillamente essere svolto al domicilio del paziente, con importanti risultati anche per quanto riguarda i tempi di guarigione che risultano molto più brevi. Nell'auspicare una maggiore attenzione da parte delle regioni a queste nuove terapie e a questi macchinari innovativi, ribadisce l'importanza dell'aggiornamento del prontuario e dell'attivazione di progetti di assistenza domiciliare integrata, come già fatto in molte regioni, come la Liguria, il Piemonte, il Friuli-Venezia-Giulia e altre Pag. 73regioni del nord, ma anche in alcune zone della Sicilia orientale.

  Vittoria D'INCECCO (PD) concorda con il deputato Stagno d'Alcontres testé intervenuto ed evidenzia, anche per esperienza personale di medico, come l'assistenza a questi malati può essere effettuata in ambulatorio solo ove ciò sia consentito dalle condizioni di autonomia del paziente, mentre in molti altri casi è effettivamente opportuno il trattamento a domicilio.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, dopo aver annunciato che anche il collega Patarino sta presentando una risoluzione a sua firma che verrà discussa congiuntamente a queste non appena essa sarà assegnata alla Commissione, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Predisposizione del programma dei lavori per il periodo luglio-settembre 2012.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.05.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

RELAZIONI AL PARLAMENTO

Relazione, relativa all'anno 2011, concernente lo stato di attuazione della legge 15 marzo 2010, n. 38, recante disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore.
Doc. CCXXXVIII, n. 2.

PETIZIONI

Petizione n. 1403 del 2012 della sig.ra Maria Grazia Breda, da Torino, che chiede interventi per assicurare le risorse necessarie per l'attuazione dei livelli essenziali di assistenza sanitaria e socio-sanitaria per le persone non autosufficienti.

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