CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 giugno 2012
673.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 27 giugno 2012. — Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI, indi del vicepresidente Roberto TORTOLI. — Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Giampaolo D'Andrea.

  La seduta comincia alle 13.25.

D.L. 74/2012: Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo, il 20 e il 29 maggio 2012.
C. 5263 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 20 giugno 2012.

  Alessandro BRATTI (PD) sottolinea, anzitutto, la portata di una vicenda drammatica come quella del terremoto del maggio scorso, che sarebbe riduttivo e sbagliato affrontare come vicenda locale o regionale, sia per l'ampiezza della tragedia che ha colpito le persone e le comunità di sei province italiane, sia per l'inestimabile gravità dei danni subiti dal patrimonio storico, architettonico e artistico, sia, infine, per l'assoluto rilievo economico dei territori colpiti dal sisma, nei quali si produce oltre l'uno per cento del PIL nazionale e che oggi ha estremo bisogno di vedere realizzata in tempi rapidissimi una piena ripresa di tutte le attività produttive.
  In secondo luogo, segnala positivamente la grande convergenza di vedute e di propositi che si è manifestata subito sul territorio da parte di tutte le forze politiche e sociali in ordine alla necessità di evitare ogni atteggiamento propagandistico e di puntare alla identificazione delle soluzioni più concrete e più rispondenti alla doppia esigenza di rifuggire ogni forma di assistenzialismo e di garantire il rapido ritorno alle normali condizioni di vita e di lavoro delle popolazioni così duramente colpite dal terremoto.
  Si tratta, a suo avviso, di un comportamento positivo, adeguato alla serietà Pag. 44della situazione e alla necessità di costruire le condizioni affinché sia possibile addivenire in sede parlamentare al miglioramento del testo del provvedimento d'urgenza in esame e alla sua rapida conversione in legge.
  Passa quindi ad elencare i punti del decreto-legge che meritano di essere approfonditi e, a suo avviso, migliorati in sede di esame delle proposte emendative che, si augura, siano ridotte nel numero e largamente condivise nel merito.
  In tal senso, segnala anzitutto – per il suo rilievo ai fini di una pronta ripresa delle attività produttive – l'opportunità di introdurre nel testo del decreto-legge alcune misure in materia di agibilità degli immobili ad uso produttivo contenute nella prima circolare emanata dal presidente della regione Emilia-Romagna, nella sua qualità di Commissario delegato, anche per consentire un'applicazione omogenea in tutte le province colpite dal sisma, ferma restando la necessità di apportare, comunque, alcuni miglioramenti alle disposizioni del decreto-legge in materia di rilascio della certificazione provvisoria di agibilità sismica degli immobili e di successiva verifica della agibilità sismica degli stessi.
  In secondo luogo, segnala la necessità di intervenire sul testo del decreto-legge al fine di assicurare gli stessi benefici e le stesse disposizioni diretti ad assicurare il ripristino delle normali condizioni di vita e di lavoro nei comuni contemplati nelle ordinanze emanate all'indomani degli eventi sismici del 20 e del 29 maggio scorsi, anche ai comuni ubicati fuori dal cosiddetto «cratere», ove ricorrano i presupposti della distruzione o del danneggiamento causati dal terremoto.
   In terzo luogo, sottolinea l'opportunità di calibrare meglio la scadenza dei termini amministrativi, tributari e contributivi sospesi dal decreto-legge. Il differimento al 31 settembre 2012 della scadenza di tali termini, infatti, appare, a suo avviso, del tutto insufficiente a tenere indenni i cittadini e le imprese dal rischio di dover sopportare ulteriori danni amministrativi e finanziari oltre a quelli materiali e morali causati dal terremoto. Pur apprezzando le difficoltà derivanti dalla difficile congiuntura delle finanze pubbliche, ritiene infatti che il differimento dei termini e la rateizzazione degli oneri dovuti siano misure indispensabili e grandemente attese dalle popolazioni, così come attesa e necessaria è, a suo avviso, la modifica dei coefficienti di legge per la determinazione dell'IMU che consenta di alleggerire il peso di tale imposta per tutti gli immobili – anche quelli non distrutti o gravemente danneggiati – ubicati nelle zone colpite dal terremoto, che hanno comunque visto diminuire grandemente il loro valore e la loro commerciabilità.
  In quarto luogo, giudica indispensabile addivenire ad una migliore formulazione delle disposizioni che regolano le attività di quantificazione dei danni, allo scopo di consentire una più agevole e una più rapida definizione degli stessi, stante la necessità di dare risposta al bisogno degli interessati – cittadini e imprese – di fornire al più presto dati certi agli istituti bancari, per avere accesso agevolmente ai finanziamenti indispensabili per la ricostruzione degli immobili e per la ripresa delle attività produttive.
  In quinto luogo, ritiene di dover sottolineare la delicatezza del tema relativo alla ricostruzione e al restauro dei beni culturali distrutti o danneggiati dal terremoto, evidenziando, da un lato, che la realizzazione di tali interventi richiede il reperimento di risorse aggiuntive rispetto ai 2,5 miliardi di euro complessivamente stanziati per la ricostruzione e, dall'altro, che la necessità, ampiamente evidenziata dai rappresentanti degli enti locali, di avvalersi di tecnici specializzati per l'approntamento dei progetti di restauro e ricostruzione dei beni culturali rende indispensabile l'introduzione di alcune limitate modifiche alle norme sul pubblico impiego tali da consentire l'assunzione di un numero contenuto di tecnici presso le Soprintendenze interessate, l'erogazione degli emolumenti accessori indispensabili per avvalersi dei funzionari delle Soprintendenze delle regioni limitrofe e il reperimento Pag. 45delle risorse necessarie a consentire l'impiego di esperti di università e centri di ricerca.
  In sesto luogo, sottolinea l'importanza della questione della messa in sicurezza degli edifici scolastici che va affrontata con urgenza anche al fine di consentire il regolare avvio del prossimo anno scolastico. Sotto questo profilo, segnala come molto positivo il contenuto della circolare emanata dal presidente della regione Emilia-Romagna, ritenendo opportuno che esso sia esteso anche alle altre due regioni interessate.
  Quanto alle disposizioni di «allentamento» del patto di stabilità interno per i comuni colpiti dal sisma, ritiene che i 70 milioni complessivamente stanziati dal decreto-legge in esame vadano significativamente aumentati in sede di esame delle proposte emendative, tenendo conto anche della necessità di estendere alle province tale possibilità. Precisa, quindi, che è necessario introdurre a favore dei comuni e dei soggetti gestori di servizi pubblici locali l'ulteriore beneficio di uno specifico indennizzo a vantaggio dei primi per i mancati introiti derivanti dalla prevista sospensione del pagamento dell'IMU ed a vantaggio dei secondi per i mancati introiti derivanti dalla sospensione dei pagamenti delle fatture dell'energia elettrica, del gas e dell'acqua.
  Si sofferma, quindi, sulle ulteriori questioni rappresentate dalla opportunità di introdurre talune ulteriori deroghe in materia urbanistica e di anticipare ed ampliare, a beneficio dei territori colpiti dal sisma, le agevolazioni fiscali previste per gli interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica degli edifici.
  Avviandosi alla conclusione, sottolinea la forte preoccupazione degli amministratori locali, da lui pienamente condivisa, di evitare che l'affidamento dei lavori per la ricostruzione si fondi sul meccanismo del massimo ribasso delle offerte, che rischierebbero di prestare il fianco ai gravi fenomeni di infiltrazioni criminali nel mercato degli appalti pubblici. Aggiunge che, a suo avviso, è opportuno inserire nel decreto-legge, da un lato, norme specifiche a vantaggio di una piena riattivazione degli impianti idraulici e delle attività svolte dai consorzi di bonifica, così necessari al buon funzionamento delle attività agricole e alla salvaguardia del territorio, dall'altro, norme che garantiscano il ripristino ed il completamento degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili in corso di realizzazione, tenendo indenni i soggetti gestori da eventuali revisioni peggiorative degli incentivi attualmente previsti.
  Ritiene infine che nel decreto-legge in esame è affrontata in modo pragmatico, ma anche rassicurante, la materia relativa al trattamento e al trasporto dei rifiuti e del materiale derivante dai crolli degli edifici, ferma restando l'esigenza di estendere, anche alle altre due regioni interessate, le misure previste per la regione Emilia-Romagna in tema di individuazione delle discariche e degli impianti di conferimento dei citati materiali e rifiuti.
  Conclude, infine, esprimendo un giudizio complessivamente positivo sulle ragioni che sono alla base della predisposizione di numerose proposte emendative da parte dei rappresentanti delle associazioni di categoria e degli enti locali che, tuttavia, andranno vagliate anche alla luce delle limitate risorse disponibili. Confida, peraltro, che anche grazie al lavoro di raccordo e di sintesi che il relatore sta conducendo, sia possibile addivenire alla predisposizione di un testo migliore di quello emanato dal Governo e condiviso da tutti i rappresentanti dei gruppi.

  Armando DIONISI (UdCpTP) fa notare come dalle audizioni svolte siano pervenute all'attenzione della Commissione numerose proposte di modifica del decreto in esame che incidono su diversi profili, dagli interventi a tutela dei beni culturali e degli edifici scolastici danneggiati dal terremoto fino alle misure per la ripresa dell'attività produttiva e dell'attività agricola. Invita peraltro i colleghi a prendere in considerazione le risorse disponibili per la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma, che non sono illimitate, e conseguentemente ad individuare alcune priorità. A Pag. 46tale riguardo, fa notare come occorra certezza sui tempi e sulle procedure per la ricostruzione, occorra definire un sistema di regole chiare, a partire da quelle relative al livello minimo di sicurezza richiesto agli edifici e agli immobili sede di attività produttive danneggiati dal sisma, ed infine occorra offrire certezza in ordine alle risorse finanziarie in modo da consentire alle imprese di conoscere l'entità dei contributi loro concessi. Nel sottolineare poi come vi sia urgenza di convertire il decreto-legge in esame, rileva la necessità di tempi congrui per l'istruttoria sulle diverse tematiche affrontate dal decreto medesimo. In tale prospettiva, auspica che la Conferenza dei Presidenti di gruppo iscriva l'inizio dell'esame del decreto-legge in Assemblea a partire da lunedì 9 luglio, in modo che la Commissione possa procedere ai dovuti approfondimenti nell'ottica di garantire, in particolare, la ripresa economica dell'area colpita dal sisma e la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Ritiene, infatti, che occorra concentrare l'attenzione su tali aspetti, pur riconoscendo che ve ne sarebbero molti altri degni di attenzione. Ritiene però che l'individuazione delle priorità in un quadro finanziario non illimitato sia doveroso per dare un segnale non solo ai territori colpiti dal sisma ma anche all'intero Paese, soprattutto dopo l'esperienza registratasi a seguito del sisma de L'Aquila.

  Gianluca BENAMATI (PD), preliminarmente, esprime piena condivisione per le circostanziate considerazioni svolte dal collega Bratti. Nel ricapitolare, inoltre, le questioni a suo avviso prioritarie, dall'agibilità degli immobili alla capacità finanziaria degli enti locali fino alla organicità delle misure per una pronta ripresa delle attività produttive, sottolinea il fatto che il provvedimento d'urgenza in esame deve essere visto come un provvedimento certamente importante, ma finalizzato principalmente ad affrontare la fase dell'emergenza e a far ripartire l'economia dei territori colpiti dal terremoto, al quale dovrà seguire un ulteriore sforzo, prima di tutto in termini di reperimento delle risorse, capace di conseguire l'obiettivo di un completo ritorno alla normalità di vita e di lavoro delle popolazioni interessate. Ripercorre, quindi, brevemente alcune problematiche relative alle questioni dell'agibilità degli edifici sede di attività produttive – la cui sicurezza va comunque assicurata –, alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, compresi quelli ricadenti al di fuori del cosiddetto «cratere», all'ampliamento dei termini amministrativi, tributari e contributivi sospesi dal decreto-legge (evitando di procedere, come in passato si è fatto, con una serie di proroghe successive) e alla rateizzazione dei pagamenti dovuti, a partire da quelli relativi all'IMU. Ricordando quindi la gravità degli effetti del terremoto su un tessuto produttivo diffuso e importante come quello emiliano colpito dal sisma, sottolinea l'esigenza di estendere le misure poste a sostegno delle piccole e medie imprese ubicate nei territori interessati anche a quelle aventi «unità locali» nei medesimi territori, nonché alle grandi imprese alle quali va dato un segnale chiaro, a partire dalle misure che rendono più agevole l'accesso al credito.
  Conclude, quindi, sottolineando la rilevanza della questione generale della messa in sicurezza, su tutto il territorio nazionale, del patrimonio edilizio esistente, la quale non va sovrapposta alle pur giuste esigenze di migliorare la sicurezza sismica degli immobili ubicati nei territori colpiti dal terremoto, ma richiede di essere affrontata, in tempi rapidi, con un complesso di misure – dalle agevolazioni fiscali all'introduzione di strumenti per il miglioramento qualitativo delle costruzioni – organiche e capaci di far fare un salto di qualità all'intero Paese.

  Carmen MOTTA (PD), ringraziando il relatore per la puntuale ricostruzione del contenuto del provvedimento e per l'evidenziazione delle criticità presenti nel decreto medesimo, sofferma l'attenzione su tre aspetti. In primo luogo, fa notare come il 20 e il 29 maggio si siano verificati episodi di calamità naturale di dimensioni inedite, che hanno colpito un bacino su cui Pag. 47insistono quasi 900 mila persone e al quale è imputato l'1 per cento del PIL nazionale oltre al 10 per cento di quello regionale. In tale contesto, ritiene che occorra garantire misure efficaci per rispondere alle attese dei cittadini e per far ripartire una zona fondamentale per il Paese. Sottolinea come occorra fare presto e occorra fare bene: in quest'ottica ritiene che la sicurezza degli interventi sia indubbiamente da considerare un principio a cui ispirarsi, coniugato comunque a tempi brevi di realizzazione degli interventi medesimi.
  In secondo luogo, richiama l'attenzione sugli interventi sugli edifici scolastici, che rappresentano una priorità in considerazione dell'esigenza di garantire a settembre l'apertura del nuovo anno scolastico anche nelle zone colpite dal sisma. Al riguardo, rileva come vi siano in quelle zone sia edifici scolastici sui quali occorre intervenire sia edifici scolastici per i quali è necessario pensare a nuove soluzioni, che non devono essere a tempo indefinito, in modo da garantire a tutti il diritto allo studio, salvaguardando comunque la sicurezza sia delle famiglie sia dei ragazzi che si recheranno a scuola.
  In terzo luogo, richiama l'attenzione sui beni culturali danneggiati dal sisma. Ritiene che, sotto tale profilo, il provvedimento presenti una carenza sostanziale, non prevedendo modifiche al decreto-legge n. 112 del 2008, nella parte in cui ha tagliato risorse finanziarie e umane al Ministero per i beni culturali. In assenza infatti di una modifica al decreto richiamato, i comuni colpiti dal sisma finiranno per trovarsi in una situazione di grave difficoltà, in quanto la carenza di personale e di risorse presso le Sopraintendenze ai beni culturali, alle quali i comuni dovranno necessariamente rivolgersi, non potrà che avere ripercussioni sulla rilevazione dei danni subìti dai beni culturali, e quindi conseguentemente sull'individuazione delle risorse necessarie per ricostruirli.

  Raffaella MARIANI (PD), preliminarmente, dichiara di condividere appieno le osservazioni e le proposte formulate dai colleghi del gruppo del Partito Democratico. Esprime, quindi, un giudizio favorevole sulla scelta di fondo operata dal Governo in carica, contrariamente a quanto fatto in occasione del tragico terremoto de L'Aquila, di regolare con decreto-legge, e non con una lunga serie di ordinanze di protezione civile, le problematiche relative al superamento dell'emergenza e all'avvio della ricostruzione dei territori colpiti dal sisma. Si tratta, infatti, di una scelta che si pone come un modello efficace e non burocratico della capacità dello Stato di rispondere prontamente e in modo trasparente alle calamità naturali, offrendo al tempo stesso una concreta possibilità di mettere in rapporto in modo positivo i bisogni dei cittadini e delle imprese e l'attività delle istituzioni democratiche e della politica, chiamate a «fare sintesi» e ad identificare le soluzioni migliori per la ricostruzione ed il ritorno alla normalità di vita e di lavoro.
  Sotto questo profilo, il Partito Democratico intende fare in modo che questo provvedimento, migliorato ove necessario, si ponga come motore di una nuova esperienza di impegno dell'intero sistema della Protezione civile italiano, fondato sul pieno accordo con le comunità locali ed i rappresentanti delle istituzioni territoriali. Al tempo stesso, segnala l'esigenza di restituire centralità al ruolo delle istituzioni scientifiche, quali supporto insostituibile di un rinnovato sistema di Protezione civile, in grado di affrontare le emergenze con scelte chiare e lungimiranti e capace di restituire fiducia nelle istituzioni e nell'attività dei pubblici uffici. Da questo dipende, infatti, a suo avviso, in misura non irrilevante, la crescita ed il radicamento di quella cultura della prevenzione che è indispensabile su tutto il territorio nazionale per evitare nuove tragedie e per dare concreta attuazione a quel Piano straordinario per la messa in sicurezza dal rischio sismico ed idrogeologico che costituisce una tra le più evidenti priorità del Paese.

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  Tommaso FOTI (PdL), relatore, preliminarmente, ritiene sia incongruo paragonare la situazione attuale a quella del terremoto de L'Aquila, prima di tutto in considerazione del fatto che in Abruzzo i danni avevano colpito le persone e molto meno le attività produttive, mentre in Emilia-Romagna la situazione è esattamente opposta. Inoltre, anche la scelta di intervenire con decreto-legge invece che con ordinanze presenta, oltre ad alcuni vantaggi, anche alcuni rischi, a partire dalla oggettiva difficoltà di porre rimedio in tempi rapidi ad eventuali incongruenze ed «errori» contenuti in un provvedimento di rango legislativo. Quanto al decreto-legge in esame, rileva anzitutto che esso va inteso come un provvedimento finalizzato ad affrontare e ad avviare il superamento dell'emergenza in atto, ferma restando la necessità di rimettere la normativa della successiva fase del completamento della ricostruzione e del pieno ritorno alla normale attività di cittadini ed imprese ad una successiva «legge per la ricostruzione» dei territori colpiti dal sisma. In secondo luogo, osserva che il buon esito del lavoro istruttorio che la Commissione sta svolgendo dipende anche e soprattutto dalla adeguatezza dei tempi a disposizione dell'organo parlamentare. A tale riguardo, fa notare come qualsiasi accelerazione all’iter dell'esame in Assemblea rischi di produrre un allungamento dei tempi di esame del decreto e quindi di incrementare le probabilità di richiesta di rinvio del provvedimento in Commissione. Nel merito, osserva che i miglioramenti da apportare al testo del provvedimento d'urgenza in esame debbono porsi come primo obiettivo quello di predisporre un testo che sia di effettivo ausilio ai commissari delegati, anche per evitare che nelle tre regioni coinvolte si adottino, a fronte di problemi comuni, scelte operative diverse e, in quanto tali, di difficile comprensione da parte delle rispettive popolazioni. Osserva, inoltre, che se è vero che bisogna operare alacremente affinché sia garantita il regolare avvio delle attività per il nuovo anno scolastico, è anche vero che bisogna evitare inutili allarmismi sullo stato del patrimonio di edilizia scolastica e sulla capacità di realizzare i necessari interventi di adeguamento degli edifici, intervenendo con un piano di progressiva messa in sicurezza degli stessi. Quanto alle modifiche da apportare al testo per assicurare una rapida ripresa delle attività produttive, sottolinea la necessità di individuare soluzioni migliorative alle disposizioni contenute nel decreto in tema di agibilità sismica degli immobili sede di attività produttive e del connesso livello minimo di sicurezza degli edifici. Al riguardo, rileva infatti che le norme attualmente previste rischiano oggettivamente, anche in considerazione della particolare struttura del sistema produttivo emiliano, di tradursi in difficoltà e ostacoli insuperabili soprattutto per le piccole e piccolissime imprese. Conclude, quindi, segnalando la necessità di introdurre nel decreto-legge disposizioni che consentano agli enti locali, del tutto sprovvisti delle necessarie risorse finanziarie, di porre in essere quegli indispensabili interventi di ripristino della viabilità locale e provinciale che, per chi conosce la realtà economica e produttiva emiliana, è tuttora indispensabile per la piena ripresa delle attività economiche. Auspica quindi, in un'ottica di fattiva collaborazione, un confronto costruttivo con il Governo per migliorare il testo del decreto legge in esame: in tale prospettiva invita il rappresentante del Governo ad esprimere il proprio orientamento sulle richieste di modifica del decreto legge in esame fino a valutare l'ipotesi di far confluire nel testo del decreto medesimo le disposizioni di cui all'articolo 10 del decreto legge recanti misure per lo sviluppo e la crescita che incidono sul tema della ricostruzione nei territori colpiti dal sisma.

  Il sottosegretario Giampaolo D'ANDREA fa notare come sia sicuramente opportuno puntare alla definizione completa dell'eventuale nuovo testo del decreto legge già in Commissione, in modo da garantire un iter rapido in Assemblea. In tale ottica auspica che la Conferenza dei Pag. 49Presidenti di gruppo conceda tempi adeguati all'esame in Commissione.
  Quanto alle modifiche al decreto legge in esame, nel manifestare la disponibilità ad una attenta valutazione delle stesse, precisa come la questione del differimento dei termini amministrativi, tributari e contributivi sia degna di attenzione, fermo restando che l'intervento è sicuramente più agevole con riferimento agli obblighi tributari.
  Con riferimento poi alla proposta di far confluire nel testo del decreto in esame talune disposizioni del decreto legge recanti misure per lo sviluppo e la crescita che hanno comunque un'incidenza sull'attività di ricostruzione nei territori colpiti dal sisma, fa presente l'esigenza di seguire un criterio ben preciso, che potrebbe essere individuato nella natura specifica e non generale della norma che si intende trasferire nel decreto in esame.

  Roberto TORTOLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.50 alle 15.