CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 26 giugno 2012
672.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e V)
COMUNICATO
Pag. 3

SEDE REFERENTE

  Martedì 26 giugno 2012. — Presidenza del presidente della V Commissione Giancarlo GIORGETTI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo.

  La seduta comincia alle 17.10.

DL 52/2012: Disposizioni urgenti per la razionalizzazione della spesa pubblica.
C. 5273 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento rinviato, da ultimo, nella seduta del 25 giugno 2012.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che sul provvedimento in esame è pervenuto il parere favorevole con osservazioni della XII Commissione. Comunica inoltre che è stato trasmesso dal CNEL il documento «La spending review: aspetti di metodo e di merito», che è in distribuzione. Ricorda, quindi, che nella seduta di ieri sono state accantonate le seguenti proposte emendative: gli identici emendamenti Marinello 2.9 e Vannucci 2.10 (ulteriore nuova formulazione), gli emendamenti Lorenzin 2.13, Bertolini 2.19 e Velo 2.12, gli identici emendamenti Marinello 2.8 e Vannucci 2.11; l'emendamento Volpi 4.2; gli identici emendamenti Osvaldo Napoli 12.5 e Ciccanti 12.1 (nuova formulazione), gli emendamenti Ciccanti 12.2, Gioacchino Alfano 12.3, Osvaldo Napoli 12.4 e Moroni 12.6 e 12.7; gli identici emendamenti Ciccanti 13-bis.3, Stradella 13-bis.4 e Mariani 13-bis.6; nonché l'articolo aggiuntivo Moroni 13-bis.02 (ulteriore nuova formulazione). Chiede quindi ai relatori e al Governo di chiarire se intendano confermare i pareri già espressi e le proposte di riformulazione già presentate.

  Anna Maria BERNINI BOVICELLI (PdL), relatore per la I Commissione, anche a nome del relatore per la V Commissione, chiede di mantenere momentaneamente accantonati gli identici emendamenti Marinello 2.9 e Vannucci 2.10 (ulteriore nuova formulazione), in quanto è in corso di predisposizione una ulteriore proposta di riformulazione degli stessi. Dichiara quindi che i relatori confermano l'invito al ritiro dell'emendamento Volpi 4.2 e il Pag. 4parere favorevole sugli identici emendamenti Osvaldo Napoli 12.5 e Ciccanti 12.21 (nuova formulazione).

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP), relatore per la V Commissione, anche a nome della relatrice per la I Commissione, presenta una proposta di riformulazione (vedi allegato) degli identici emendamenti Ciccanti 13-bis.3, Stradella 13-bis.4 e Mariani 13-bis.6.

  Raffaele VOLPI (LNP) ritira il suo emendamento 4.2.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO conferma il parere contrario del Governo sugli identici emendamenti Osvaldo Napoli 12.5 (nuova formulazione) e Ciccanti 12.21 (nuova formulazione).

  Antonio BORGHESI (IdV) chiede al rappresentante del Governo di precisare le ragioni del parere contrario del Governo sugli identici emendamenti Osvaldo Napoli 12.5 (nuova formulazione) e Ciccanti 12.21 (nuova formulazione).

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO rileva che sugli emendamenti in esame il Governo non può esprimere altro che un parere contrario per coerenza con la posizione tenuta al Senato, dove, dopo essersi in un primo momento in Commissione pronunciato contro un emendamento soppressivo del comma 3 dell'articolo 12, si è poi, in Aula, espresso in senso favorevole sul predetto emendamento.

  Antonio BORGHESI (IdV) osserva che la spiegazione resa dal sottosegretario Polillo non chiarisce nel merito le ragioni per le quali il Governo è contrario al mantenimento di una norma che faceva parte del testo iniziale del decreto-legge in esame.

   Pier Paolo BARETTA (PD) ricorda che i gruppi hanno fin qui lavorato con spirito costruttivo e di collaborazione, al punto che si potrebbe giungere all'approvazione di un testo sul quale sussiste il consenso non solo della maggioranza, ma anche dell'opposizione. Auspica quindi che tale clima di unità non venga infranto da una votazione sulla quale le Commissioni si dividerebbero ed invita i relatori a farsi carico in qualche modo di questa esigenza.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP), relatore per la V Commissione, fa presente che dell'esigenza rappresentata dal deputato Baretta dovrebbero farsi carico i presentatori degli emendamenti in questione e i relativi gruppi, più che i relatori, il cui parere deve essere il frutto di una valutazione di merito, e non di una valutazione sulla opportunità politica di un voto.

  Massimo POLLEDRI (LNP) sottoscrive gli identici emendamenti Osvaldo Napoli 12.5 (nuova formulazione) e Ciccanti 12.21 (nuova formulazione). Dopo aver ricordato come il suo gruppo avesse chiesto una relazione tecnica sulla quantificazione degli oneri finanziari connessi alla soppressione del comma 3 dell'articolo 12, fa presente che nella seduta di ieri il relatore Occhiuto ha parlato di maggiori oneri a carico della finanza pubblica valutabili in circa 500 milioni di euro, dovuti alla necessità di ripetere procedure di gara già concluse, e il sottosegretario Polillo ha successivamente parlato di un impatto potenziale, in termini di maggiori oneri finanziari, di oltre un miliardo di euro in relazione solo ad alcune gare. Alla luce di tale stima, non si comprende come il Governo possa essere contrario al ripristino della norma soppressa da Senato, né quale sarebbe il bene giuridico che si intende tutelare attraverso la soppressione del comma 3, che anzi rischia di inficiare non soltanto le gare svolte dai piccoli comuni, ma anche l'affidamento milionario disposto dalla Consip spa.

  Rolando NANNICINI (PD) esprime imbarazzo, non apparendogli chiaro in che modo potrebbe insorgere un onere finanziario dal mancato ripristino di una disposizione che è stata soppressa dal Senato e alla quale nella relazione tecnica di accompagnamento del testo iniziale del Pag. 5decreto-legge non era connesso alcun effetto finanziario.

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP) osserva che il deputato Baretta ha posto una questione politica rispetto alla quale è tuttavia preminente la questione di merito relativa al contenuto degli emendamenti in esame, il cui intento è di evitare l'insorgere di un onere per le finanze pubbliche. Ricorda infatti che nella seduta di ieri il sottosegretario Polillo, richiamandosi a una nota della Ragioneria generale dello Stato, ha evidenziato la necessità di ripristinare il comma 3 dell'articolo 12, «atteso che, in caso contrario deriverebbero a carico della finanza pubblica oneri non quantificati né coperti in violazione dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione». Lo stesso sottosegretario Polillo, nel medesimo intervento, ha richiamato altresì una nota dell'Ufficio legislativo del Ministero dell'economia e delle finanze nella quale si ribadisce che dalla soppressione del citato comma 3 deriverebbero maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
  Fa poi presente che, a parte la necessità di evitare oneri per il bilancio, sussiste l'esigenza di assicurare la certezza del diritto. Infatti la sentenza dell'Adunanza plenario del Consiglio di Stato del 28 luglio 2011, componendo i divergenti orientamenti delle diverse sezioni dell'organo, ha chiarito che l'apertura dei plichi contenenti le offerte tecniche non può avvenire in seduta riservata, con la conseguenza che, dopo quella data, l'apertura in seduta riservata dei plichi determina l'illegittimità della procedura per contrasto con la giurisprudenza del Consiglio di Stato.
  Ciò premesso, sottolinea come gli emendamenti in esame non mirino a sanare – come qualcuno ha sostenuto – le procedure nelle quali, dopo la predetta data, i plichi contenenti le offerte tecniche siano stati aperti in seduta riservata: infatti gli emendamenti fanno espresso riferimento ai plichi contenenti le offerte tecniche «non ancora aperti» alla data del 9 maggio 2012, vale a dire quella di entrata in vigore del decreto in esame. Gli emendamenti mirano bensì a consolidare a livello legislativo la giurisprudenza del Consiglio di Stato, in modo da evitare che ci siano «zone grigie» per le quali si possa riaprire il contenzioso giurisdizionale.

  Lino DUILIO (PD) rileva di avere approfondito attentamente la questione per evitare il rischio di portare avanti una proposta che possa in qualche modo generare maggiori oneri per la finanza pubblica.
  Premette quindi che la soppressione del comma 3 dell'articolo 12, approvata dal Senato, determina una situazione giuridica chiara che non implica in alcun modo la necessità di intervenire nuovamente per disciplinare la materia. Invita il Governo ed i relatori, in considerazione della complessità sostanziale della questione, a tenere conto del fatto che vi sono state gare bandite e aggiudicate per le quali sotto il profilo formale non è accaduto nulla, non è stato aperto un cantiere: ritiene necessario quindi approfondire le ragioni che sono state alla base di tale «stato di sospensione».
  Evidenzia quindi l'esigenza che venga approfondito con attenzione cosa è accaduto sul territorio, valutando i dati della realtà per un confronto più produttivo: occorre vedere in particolare gli aggiudicatari che hanno preceduto e quelli che si sono trovati in un «limbo» senza procedere in alcun modo.
  Ribadisce come la soppressione del comma 3 non infici in alcun modo l'intelligibilità della norma. Evidenzia inoltre come i presunti oneri a carico della finanza pubblica sono del tutto eventuali e fondati su valutazioni indeterminate. Sottolinea come in questa sede siano invece necessarie, da parte dei relatori e delle Commissioni, valutazioni fondate su elementi certi e quantificabili. Auspica quindi che si possa ulteriormente accantonare gli emendamenti in questione affinché tutti possano svolgere gli ulteriori e dovuti approfondimenti.

  Antonio BORGHESI (IdV) trova singolare che in molti casi sono state chieste Pag. 6relazioni tecniche approfondite per accertare la presenza di eventuali oneri a carico della finanza pubblica, mentre in questa occasione si ritiene sufficiente una breve nota del sottosegretario. Preannuncia quindi il voto contrario del suo gruppo sugli emendamenti in questione.

  Claudio D'AMICO (LNP) ricorda che sugli emendamenti in esame è stata chiesta formalmente una relazione tecnica ma è pervenuto solo un breve appunto dell'ufficio legislativo del Ministero dell'economia e delle finanze da cui si evince che la soppressione del comma 3, votata dal Senato, produrrebbe maggiori oneri a carico della finanza pubblica pari ad almeno 1.143 milioni di euro.
  Richiama quanto detto nella seduta di ieri dopo l'intervento del collega Mantini: occorre chiedersi, a questo punto, se vi è l'interesse di qualcuno dietro il tema in discussione anche considerata l'entità dei numeri cui si fa riferimento nel citato appunto del Ministero. Non vorrebbe che si intervenisse con il provvedimento di urgenza sulla spending review per aumentare i costi anziché ridurli.

  Pier Paolo BARETTA (PD) rileva che certamente esiste un profilo politico della discussione in corso, ma intende sottolineare come non esista solo questo: riguardo alla questione posta dal collega D'Amico, vi è la necessità di comprendere allora quali siano le procedure di gara che andrebbero annullate e quali rimarrebbero con l'approvazione o meno degli emendamenti in questione. Si discute se alcune gare siano state gestite al momento dell'apertura e dell'assegnazione in conformità al diritto o meno. Il suo gruppo insiste sulla propria posizione perché pienamente convinto delle decisioni assunte dal Senato, ritenendo che eventuali contenziosi potranno comunque essere risolti dalla magistratura.
  Ricorda inoltre che al momento della votazione dell'emendamento soppressivo del comma 3 al Senato si è tenuto conto dei profili di finanza pubblica: una relazione del Ministero dell'economia e delle finanze che evidenzia oneri è infatti pervenuta solo ora al Parlamento. In ogni modo, sottolinea come occorra domandarsi se il rispetto della legge giustifichi il pagamento di un costo o se il costo annulli il valore della legge.
  In conclusione, per ragioni di merito e politiche insiste sulla bontà della decisione assunta al Senato e sulla necessità che le Commissioni non arrivino a una spaccatura su questa decisione, che non potrebbe non avere riflessi per il futuro. Ribadisce che il suo gruppo non ha alcuna intenzione di favorire singoli soggetti, come emerge con chiarezza se si approfondisce il tema, ed insiste sul mantenimento del testo trasmesso dal Senato.

  Mario TASSONE (UdCpTP) evidenzia come il parametro che dovrebbe guidare il legislatore in via principale è quello di un corretto e cristallino intervento legislativo con il minor numero possibile di incertezze interpretative e di rischi di contenzioso. Ritiene quindi che questo sia il vero interesse da tutelare: avere regole certe, svincolate da condizionamenti, che non necessitano di successive interpretazioni tecniche.

  Michele VENTURA (PD) ritiene che la domanda preliminare che occorre farsi è come mai si faccia riferimento a procedure di gare indette e svolte nel 2010 e per le quali da allora non si è proceduto agli atti conseguenti, attendendosi il decreto-legge in esame che, nella formulazione del comma 3 dell'articolo 12, poi soppressa dal Senato, assomiglia molto a una sanatoria. Ribadisce quindi che il suo gruppo non deve difendere nessuno ed auspica il mantenimento del testo approvato dall'altro ramo del Parlamento.

  Linda LANZILLOTTA (Misto) esprime un grande disagio di fronte alla situazione che si è venuta a creare: i componenti delle Commissioni I e V sono infatti chiamati al voto su emendamenti che riguardano una questione che chiaramente ha un impatto su interessi specifici e su procedure di gara precise, in contrasto con Pag. 7il carattere che dovrebbe essere proprio di una legge e senza avere elementi sufficienti per compiere i necessari approfondimenti e le conseguenti valutazioni. Evidenzia quindi l'opportunità di conoscere quali sono le procedure di gara che sarebbero coinvolte dai testi in discussione ed i relativi interessi.
  Rivolge quindi un appello ai presidenti delle Commissioni I e V affinché tutelino i singoli deputati che si trovano a votare una disposizione che interviene su procedure in atto senza un'adeguata conoscenza delle questioni connesse. Ritiene improprio sottoporre al Parlamento decisioni come questa e preannuncia che, in queste condizioni, non parteciperà al voto sugli emendamenti in discussione.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che sulla questione, anche considerato l'accantonamento deciso dalle Commissioni, è stato lasciato ai componenti delle Commissioni tutto il tempo possibile per svolgere i necessari approfondimenti, nel rispetto dei tempi previsti prima dell'avvio della discussione in Assemblea.

  Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Osvaldo Napoli 12.5 (nuova formulazione) e Ciccanti 12.21 (nuova formulazione).

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che a seguito della votazione testé svolta risultano assorbiti gli emendamenti Ciccanti 12.2, Gioacchino Alfano 12.3, Osvaldo Napoli 12.4 e Moroni 12.6 e 12.7.

  Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Osvaldo Napoli 12.5 (nuova formulazione) e Ciccanti 12.1 (nuova formulazione), intendendosi conseguentemente assorbiti i restanti emendamenti riferiti all'articolo 12.

  Anna Maria BERNINI BOVICELLI (PdL), relatore per la I Commissione, anche a nome del relatore per la V Commissione, propone una ulteriore nuova formulazione degli identici emendamenti Marinello 2.9 e Vannucci 2.10 (nuova formulazione) del seguente tenore:
  «All'articolo 2, comma 2, primo periodo, aggiungere il seguente: Alle società a totale partecipazione pubblica e alle loro controllate che gestiscono servizi di interesse generale su tutto il territorio nazionale la disciplina del presente decreto si applica solo qualora abbiano registrato perdite negli ultimi tre esercizi.

  Conseguentemente, all'articolo 5, comma 2, aggiungere, in fine, il seguente periodo: Il Commissario può altresì emanare direttive generali alle società di cui all'articolo 2, comma 2, finalizzate all'ottimizzazione delle procedure di acquisto di beni e servizi alle quali gli organi di amministrazione delle stesse devono attenersi nell'ambito della propria autonomia gestionale».

  Precisa, comunque, che si riserva un'ulteriore valutazione della formulazione proposta, al fine di verificare eventuali modifiche da esaminare in Assemblea, per tenere conto delle considerazioni espresse dai deputati Stracquadanio e Volpi nella seduta di ieri.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere contrario sull'ulteriore nuova formulazione degli identici emendamenti Marinello 2.9 e Vannucci 2.10 proposta dal relatore per la I Commissione, ribadendo la preferenza del Governo per il mantenimento del testo approvato dal Senato.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) accetta la riformulazione del suo emendamento 2.9 proposta dai relatori.

  Raffaele VOLPI (LNP) ribadisce che, a suo giudizio, non è possibile fornire indicazioni vincolanti in materia di acquisiti a società partecipate da amministrazioni pubbliche se non attraverso la fissazione di linee guida di comportamento per i soggetti pubblici che detengono le partecipazioni. Pag. 8Ritiene, infatti, che non possa non considerarsi la natura privatistica delle società.

  Pier Paolo BARETTA (PD) osserva l'emendamento riduca sensibilmente l'ambito di applicazione della disciplina di cui agli articoli 2 e 5.

  Anna Maria BERNINI BOVICELLI (PdL), relatore per la I Commissione, chiede di accantonare l'emendamento Marinello 2.9 (terza nuova formulazione) e le altre proposte emendative ancora da esaminare riferite all'articolo 2 del decreto-legge.

  Le Commissioni deliberano di accantonare l'emendamento Marinello 2.9 (terza nuova formulazione), nonché gli ulteriori emendamenti ancora da esaminare riferiti all'articolo 2 del decreto-legge.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che i presentatori hanno accettato la nuova formulazione da ultimo proposta dai relatori con riferimento agli identici emendamenti Ciccanti 13-bis.3, Stradella 13-bis.4 e Mariani 13-bis.6.

  Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Ciccanti 13-bis.3, Stradella 13-bis.4 e Mariani 13-bis.6, nella nuova formulazione proposta dai relatori.

  Chiara MORONI (FLpTP), pur avendo constatato che la ratio del suo articolo aggiuntivo 13-bis.02 è ampiamente condivisa, fa presente che è emersa la necessita di approfondirne la formulazione. Ritira, pertanto, la proposta emendativa, riservandosi di presentarne una formulazione tecnicamente più precisa ai fini dell'esame in Assemblea.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che residua l'esame degli emendamenti accantonati riferiti all'articolo 2 del decreto-legge.

  Linda LANZILLOTTA (Misto) osserva che prevedere l'applicazione della normativa in esame alle società partecipate che gestiscono servizi di interesse generale sull'intero territorio nazionale solo qualora esse abbiano registrato perdite negli ultimi tre esercizi porterà, con ogni probabilità, all'incremento delle tariffe e del ricorso alle risorse derivanti dalla fiscalità generale.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO, pur confermando la contrarietà del Governo all'emendamento Marinello 2.9 (terza nuova formulazione), ritiene che sia corretto l'inserimento dell'inciso relativo alle società controllate.

  Guido CROSETTO (PdL) rileva che, di norma, all'atto dell'espressione di un parere contrario su una proposta emendativa non se ne propone una riformulazione.

  Gianclaudio BRESSA (PD) ritiene che sarebbe opportuna una maggiore serietà.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) fa presente che il riferimento alle società controllate non altera la portata iniziale del suo emendamento, chiarendone solo la portata, al fine di evitare incertezze in sede applicativa.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Marinello 2.9 (terza nuova formulazione), dovendosi conseguentemente intendere assorbiti i restanti emendamenti accantonati riferiti all'articolo 2 del decreto-legge.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, essendosi concluso l'esame delle proposte emendative, propone di conferire ai relatori il mandato di riferire all'Assemblea in senso favorevole sul provvedimento in esame nel testo risultante a seguito dell'esame in sede referente.

  Antonio BORGHESI (IdV) fa presente che il proprio gruppo aveva tutte le intenzioni di esprimere un voto favorevole sul provvedimento in esame. Evidenzia, tuttavia, che quanto è accaduto nel corso della seduta odierna è motivo di profonda Pag. 9riflessione e, pertanto, a malincuore, annuncia il voto contrario del proprio gruppo sul conferimento del mandato ai relatori.

  Pier Paolo BARETTA (PD) annuncia che, in considerazione della necessità che tutti rispettino le regole formali e non formali che presidiano lo svolgimento dei lavori parlamentari, a malincuore il suo gruppo si asterrà sul conferimento del mandato ai relatori a riferire favorevolmente in Assemblea, non potendo votare contro, in ragione dell'apporto dato al lavoro svolto. Sottolinea inoltre come le decisioni assunte nella seduta odierna non consentiranno di garantire una rapida approvazione del provvedimento in Assemblea, necessitandosi a questo punto una discussione più approfondita in quella sede.

  Pierluigi MANTINI (UdCpTP), nell'esprimere rammarico per le dichiarazioni testé rese dall'onorevole Baretta, pur comprendendo le ragioni politiche sottostanti, sottolinea come sia mancato un effettivo approfondimento sulla modifica all'articolo 12. In proposito, rileva come non sia possibile sostenere tesi senza un'adeguata motivazione e ritiene in particolare insostenibile la posizione rappresentata dal Partito Democratico.

  Raffaele VOLPI (LNP), nell'annunciare l'astensione del suo gruppo sul conferimento del mandato ai relatori, ringrazia comunque i relatori, pur non ritenendosi soddisfatto per l'esito del lavoro svolto, soprattutto per l'atteggiamento del Governo. Invita quindi il Governo a non porre la questione di fiducia sul provvedimento per evitare brutte figure.

  Giuseppe CALDERISI (PdL), nell'esprimere il voto favorevole del suo gruppo sul conferimento del mandato ai relatori, rappresenta il suo rammarico per l'atteggiamento del Partito Democratico, evidenziando come, in analoghe circostanze, il Popolo della Libertà, pur in dissenso su aspetti specifici di taluni provvedimenti, non abbia mai fatto mancare il suo sostegno sul complesso dei medesimi. Ritiene quindi molto grave l'atteggiamento del Partito Democratico.

  Le Commissioni deliberano di conferire ai relatori, deputato Bernini Bovicelli per la I Commissione e deputato Occhiuto per la V Commissione, il mandato di riferire all'Assemblea in senso favorevole sul provvedimento in esame. Deliberano altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che la presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 18.20.

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