CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 21 giugno 2012
670.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
Pag. 85

RISOLUZIONI

  Giovedì 21 giugno 2012. — Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. — Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Massimo Vari.

  La seduta comincia alle 9.

7-00903 Crosio: Sulla promozione di un tavolo di concertazione fra gli operatori di telecomunicazioni coinvolti in progetti di sviluppo e realizzazione della rete in fibra ottica.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

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  Jonny CROSIO (LNP) dopo aver illustrato la risoluzione a propria firma, rispetto alla quale sottolinea che non è stata operata alcuna scelta a favore di uno o di un altro degli operatori in campo, ribadisce come a suo giudizio sia strategico un intervento del Governo al fine di costituire un tavolo di concertazione che permetta il coordinamento degli investimenti volti a sviluppare velocemente la banda ultralarga, che ritiene un'infrastruttura essenziale soprattutto in un momento, come quello attuale, di forte debolezza dell'economia nazionale.

  Vincenzo GAROFALO (PdL), nel ringraziare il collega Crosio per avere posto all'attenzione della Commissione une questione a suo giudizio assai rilevante attraverso la risoluzione in discussione, che dichiara di sottoscrivere, ritiene che sia arrivato il momento per il Governo di intervenire, al fine di far convergere gli investimenti e pervenire alla realizzazione dell'obiettivo comune del potenziamento della banda larga. Evidenzia come obiettivo del Paese, che deve essere sostenuto dal Governo, sia quello di avere il miglior servizio al minor costo, indirizzando gli investimenti anche in quei territori che, attraverso il potenziamento di servizi ormai divenuti essenziali, possono raggiungere un adeguato livello di sviluppo.

  Daniele TOTO (FLpTP) sottolinea l'importanza della risoluzione del collega Crosio, che dichiara di sottoscrivere, che è stata presentata in un momento in cui è decisivo che il Governo diventi protagonista, attraverso un tavolo di concertazione volto a massimizzare l'impegno per lo sviluppo delle tecnologie a banda larga.

  Antonio MEREU (UdCpTP) condivide la risoluzione in oggetto, che dichiara di sottoscrivere, che affronta una questione cruciale per il Paese, investendo, oltre al tema importante dello sviluppo tecnologico, anche il versante delle tematiche occupazionali, di cui giudica indispensabile una rapida soluzione.

  Carlo MONAI (IdV), pur ritenendo positiva l'iniziativa del collega Crosio, chiede chiarimenti al presentatore sull'interazione tra la cabina di regia per l'Agenda digitale italiana, che ha come obiettivo lo sviluppo delle tecnologie, e il tavolo di concertazione proposto per l'incentivazione della rete a banda larga.

  Jonny CROSIO (LNP) pur comprendendo le osservazioni del collega Monai, sottolinea l'importanza del tema delle tecnologie dell'informazione ed evidenzia che in Europa alcuni Paesi giudicano necessario che venga fatto un salto di qualità da parte della politica, anche attraverso la costituzione di un apposito dicastero delle telecomunicazioni, poiché la materia delle telecomunicazioni ha una dinamica, dal punto di vista finanziario e politico, assai diversa da quella di altri settori. Ritiene quindi indispensabile che ci sia una cabina di regia politica autonoma e dinamica, che dirima una diatriba che è in corso da molti anni nel nostro Paese. Nell'evidenziare che la Cassa depositi e prestiti ha messo a disposizione risorse pari a 4,5 miliardi per cablare le trenta maggiori città italiane e ha dichiarato che potrebbero essere disponibili risorse anche per il finanziamento del cosiddetto «progetto Telecom», giudica indispensabile che ci sia un tavolo di concertazione tra i diversi operatori che, nell'interesse del Paese, permetta il raggiungimento in tempi rapidi di una soluzione condivisa e impedisca lo spreco di risorse e la sovrapposizione di due reti volte al medesimo obiettivo.

  Carlo MONAI (IdV), nel concordare con le osservazioni del collega Crosio, ribadisce la sua richiesta di chiarimenti anche al Governo, non avendo ben compreso se il tavolo di concertazione proposto debba operare all'interno della cabina di regia ovvero autonomamente.

  Il sottosegretario Massimo VARI, in ragione della rilevanza del tema trattato e della specificità della richiesta di chiarimenti posta dell'onorevole Monai, si riserva di intervenire in una successiva seduta.

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  Mario LOVELLI (PD), prendendo atto della richiesta del Governo di intervenire in una successiva seduta, chiede un approfondimento puntuale anche riguardo alla disposizione del cosiddetto decreto-legge sviluppo, che tra poco sarà all'attenzione del Parlamento, che prevede l'istituzione di un'Agenzia digitale. Nel sottolineare la positività dell'iniziativa proposta dal collega Crosio, dal momento che a causa dei ritardi accumulati su questa materia negli anni passati non giudica opportuno procedere con interventi in ordine sparso, che creerebbero una concorrenza del tutto sterile, osserva che si profila l'assoluta necessità ed urgenza di finalizzare le risorse disponibili ad interventi volti allo sviluppo dell'economia nazionale.

  Mario VALDUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.15.

SEDE LEGISLATIVA

  Giovedì 21 giugno 2012. — Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Guido Improta.

  La seduta comincia alle 9.15.

Modifica all'articolo 1 della legge 5 febbraio 1992, n. 122, concernente la disciplina dell'attività di autoriparazione.
C. 4574 Delfino.
(Seguito della discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione del provvedimento in oggetto, rinviata nella seduta del 30 maggio 2012.

  Mario VALDUCCI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 65, comma 2, del regolamento, la pubblicità delle sedute per la discussione in sede legislativa è assicurata, oltre che con resoconto stenografico, anche tramite la trasmissione attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso. Avverte che il relatore ha presentato l'emendamento 2.100 al provvedimento in esame (vedi allegato). Poiché il citato emendamento è stato presentato dopo la scadenza del termine fissato per la presentazione delle proposte emendative, non essendovi obiezioni, fissa il termine per la presentazione dei subemendamenti alle ore 14 del 26 giugno 2012.

  Antonio MEREU (UdCpTP), relatore, fa presente che l'emendamento a propria firma 2.100 è volto a dettare più puntuali disposizioni transitorie riguardanti la nuova disciplina dell'attività di autoriparazione recata dal provvedimento.

  Mario VALDUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.20.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 21 giugno 2012. — Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Guido Improta.

  La seduta comincia alle 9.20.

Schema di aggiornamento 2010-2011 del contratto di programma 2007-2011 per la gestione degli investimenti tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Rete ferroviaria italiana Spa.
Atto n. 481.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di aggiornamento all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 14 giugno 2012.

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  Il sottosegretario Guido IMPROTA nel rispondere ai chiarimenti richiesti nella precedente seduta dal relatore, fa presente che, riguardo alla metodologia riferita ai lotti costruttivi, è già avvenuta l'iscrizione a bilancio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti delle somme riferite alle opere approvate con le delibere CIPE nn. 81 e 101 del 2009, rispettivamente riferite alla Treviglio-Brescia e alle tratte Milano-Genova del Terzo valico dei Giovi. Sottolinea pertanto l'impegno al finanziamento, relativamente alle quote autorizzate con le delibere del CIPE. Osserva che la differenza tra risorse assegnate e da assegnare non rappresenta un impegno programmatico quanto un'esigenza di priorità di investimenti statuita dall'articolo 32, comma 1, della legge n. 111 del 2011, di conversione del decreto-legge n. 98 del 2011.
  In relazione alla tratta Solignano-Fornovo, fa presente che, dal momento della sottoscrizione dell'aggiornamento 2009 al contratto di programma con RFI ad oggi, una serie di disposizioni legislative hanno operato un taglio delle risorse inizialmente assegnate determinando una riduzione di risorse sul capitolo del Ministero dell'economia e delle finanze dedicato agli investimenti di RFI per la rete convenzionale pari a 1.788 milioni di euro. Osserva che questa situazione ha necessariamente comportato, da parte di RFI, consenziente il Governo, l'adozione di tutte le misure necessarie per la salvaguardia dei cantieri e delle opere in corso, che altrimenti sarebbe stato necessario spalmare sul territorio nazionale. Fa presente che si è invece proceduto ad una concentrazione delle risorse esistenti su progetti caratterizzati da bandi di gara o lavori in corso. Sottolinea che, fatta questa premessa necessaria, assolutamente coerente con le indicazioni derivanti dalla più generale politica economica del Paese, la tratta Solignano-Fornovo non poteva essere inserita nell'Allegato infrastrutture – Rapporto intermedio DEF 2012, in quanto tale rapporto è di natura programmatica e contiene al suo interno il consolidamento dell'esistente. A tale proposito ribadisce che l'asse pontremolese è all'interno della legge obiettivo.
  In relazione alla contrattualizzazione delle risorse aggiuntive da parte di RFI nel nuovo contratto di programma 2012-2016 conferma che, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1o marzo 2012, che destina una quota di 300 milioni ad RFI, a valere sulle disponibilità dell'articolo 33, comma 1, si assegnano risorse a partire dal 2012, mentre necessariamente l'aggiornamento 2010-2011 del contratto di programma RFI finalizza risorse assegnate dal CIPE alla data del 20 gennaio 2012 e quindi assegnazioni precedenti. Al riguardo sottolinea un'anomalia contenuta nel disposto della delibera CIPE, ossia l'impossibilità da parte di RFI di procedere all'acquisto di mezzi bimodali, essendo oggetto della concessione del gestore dell'infrastruttura ferroviaria nazionale solo la progettazione, la realizzazione e la circolazione in sicurezza della rete ferroviaria nazionale e non l'esercizio del servizio.

  Roberto Rolando NICCO (Misto-Min.ling.) nel fare presente che in passato sono stati fatti numerosi interventi sulla rete ferroviaria ad alta velocità, al fine di adeguare la rete nazionale allo standard di altri Paesi europei, tra cui la Francia, e nel condividere pienamente tale scelta, che giudica decisiva sia per lo sviluppo del Paese sia per l'effettiva unione dell'Europa, osserva che tale rete esplica pienamente i propri effetti se, attraverso adeguate connessioni, è al servizio di tutto il territorio nazionale, al fine di creare condizioni di pari opportunità, come sottolineato nei giorni scorsi dal collega Meta, in tutti i territori. Ricordando di avere più volte sottolineato in passato, nel corso di precedenti audizioni sia con i Ministri dei trasporti che si sono succeduti, sia con l'amministratore delegato della società FS SpA, le gravi carenze strutturali del collegamento tra la regione Valle d'Aosta e la rete nazionale e internazionale, rammenta che tale preoccupazione era stata fatta propria anche dalla stessa Commissione Pag. 89che, nel parere espresso su un precedente documento di economia e finanza, aveva sottolineato la priorità di impegnare le risorse necessarie per il miglioramento di quel collegamento. Nel rilevare che nello schema di aggiornamento al contratto di programma all'esame della Commissione è stato previsto il definanziamento del collegamento diretto della linea Chiasso Aosta con la Torino-Milano, cui sono stati tolti 27 milioni di euro dei 40 disponibili, che dovrebbero essere, secondo le indicazioni rese dal CIPE, interamente riutilizzati per l'acquisto di treni bimodali, chiede al Governo di confermare tale indicazione, dando contestualmente rassicurazioni sulla possibilità che tali treni possano circolare sulla rete ferroviaria italiana. Pur sottolineando l'esigenza di provvedere al rinnovo del materiale rotabile, osserva tuttavia che è altrettanto necessario sviluppare l'infrastruttura. Quindi, nell'auspicare che tale definanziamento non costituisca la pietra tombale del rinnovamento e della messa in sicurezza del citato collegamento ferroviario, chiede al relatore di inserire in modo specifico nel parere che sarà reso dalla Commissione un riferimento al riguardo.

  Mario LOVELLI (PD), nel ringraziare il sottosegretario per le puntualizzazioni fornite, lo invita a prendere in considerazione una questione relativa al metodo di approvazione di tali atti, dal momento che i tempi di presentazione al Parlamento dell'aggiornamento del contratto di programma con RFI assegnano di fatto al Parlamento un mero ruolo di ratifica. Nell'aggiungere che tale situazione è aggravata dalla mancata disponibilità del futuro contratto di programma 2012-2016, sollecita il Governo a provvedere in tal senso, per restituire al Parlamento un ruolo decisionale, dal momento che sullo schema di contratto di programma, a differenza di quanto avviene per il contratto di servizio, è previsto dalla legislazione vigente un parere delle competenti Commissioni parlamentari. Sottolinea, infine, come il parere sull'aggiornamento del contratto di programma dovrà essere reso dalla Commissione entro breve termine, considerato che esso è stato trasmesso alle Camere soltanto di recente, nonostante il CIPE si sia espresso il 21 gennaio scorso.
  Quanto al merito dello schema in oggetto, osserva che negli ultimi anni c’è stato un rilevante investimento, pari a 32 miliardi di euro, sulla linea ad alta velocità Torino-Milano-Roma-Napoli, ma c’è stata contestualmente una diminuzione complessiva degli investimenti, da 79 a 75 miliardi di euro a fronte di un costo a vita intera delle opere pari a 83 miliardi. Fa presente che molte delle opere definite programmatiche sono inserite nei corridoi transeuropei e necessitano di ulteriori investimenti per il loro completamento, come dimostrano i 4 miliardi necessari al completamento del terzo valico dei Giovi, all'interno del corridoio 6 Genova Rotterdam, o le risorse necessarie al completamento delle opere inserite nel corridoio 1 del Brennero. Si profila quindi il rischio che si avviino opere che non riusciranno ad essere realizzate e che non potranno quindi permettere al Paese di raggiungere la funzionalità per le quali erano state progettate, lasciando per di più un segno pesante sul territorio.
  Riguardo al corridoio 6 e agli impegni su quell'area, osserva che già nel precedente contratto di programma erano previsti 3 milioni di euro, come costo a vita intera – su un investimento totale di 6,2 miliardi – per progetti relativi alla permeabilità della linea storica Torino-Genova nell'ambito del terzo valico dei Giovi, a seguito di accordi procedimentali sottoscritti nel 2004 e che tali progetti non hanno mai visto la luce, malgrado tali interventi siano stati concordati da ormai otto anni con gli enti locali. Parallelamente richiama l'attenzione sul definanziamento di 11 milioni di euro relativo al quadruplicamento della linea Tortona-Voghera, necessario per la piena funzionalità del terzo valico, l'esiguità di risorse destinate in generale allo sviluppo dei retroporti e l'assenza di risorse per il retroporto di Genova, rispetto al quale è stato firmato un accordo Pag. 90di programma tra Ferrovie dello Stato, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, autorità portuale di Genova e enti locali dell'alessandrino. Nel ricordare che nel contratto di servizio tra regione Piemonte e Trenitalia è stato soppresso il collegamento Novi-Tortona, sostituito con un collegamento automobilistico, chiede al Governo quale sia la credibilità di un disegno che dovrebbe supportare la portualità di Genova nei rapporti con l'area alessandrina e milanese, dal momento che le decisioni finora vanno nella direzione contraria.
  In conclusione, ricordando che il Governo ha dichiarato che nel prossimo decreto-legge sviluppo saranno movimentati circa 100 miliardi di euro di investimenti, mentre concretamente il provvedimento stanzia risorse effettive solo per un miliardo, sottolinea l'esigenza che le misure previste dal Governo abbiano una forte credibilità e consentano di attivare realmente le risorse programmate.

  Gian Carlo DI VIZIA (LNP), nell'esprimere la propria preoccupazione per la sorte del progetto del Tibre, comunemente conosciuto come linea Pontremolese, chiede al Governo le proprie intenzioni al riguardo, visti i definanziamenti dell'opera a favore della linea adriatica e considerato il progetto di alcune regioni di potenziare il collegamento tra Grosseto e Parma, che potrebbe n parte sostituire la funzionalità del progetto Tibre.

  Settimo NIZZI (PdL), nel segnalare che nello schema di aggiornamento sono previsti 130 milioni di euro per l'ammodernamento della rete ferroviaria della Sardegna, che pur se esigui sono assolutamente necessari per la velocizzazione dei collegamenti tra nord e sud dell'isola, chiede se una parte di tali finanziamenti possa essere utilizzata per il progetto di arretramento della stazione di Olbia, che è attualmente ubicata al centro della città, comportando notevoli problemi di traffico, per la cui realizzazione sono necessari soltanto 5 milioni di euro.

  Costantino BOFFA (PD), nel ribadire la difficoltà della Commissione ad entrare nel merito dei singoli progetti, essendole assegnato, come già sottolineato dal collega Lovelli, un ruolo di mera ratifica rispetto agli interventi già programmati, che trovano attuazione anche attraverso altri strumenti come gli accordi di programma tra Ministero e regioni e i protocolli allegati al contratto di programma stipulati tra Ministero della coesione territoriale e le singole regioni meridionali, esprime preoccupazione sui meccanismi di attuazione di alcune opere. Rispetto alle linee ferroviarie del Mezzogiorno d'Italia, che sono finanziate a valere sul contratto di programma con RFI, chiede chiarimenti sui relativi meccanismi di attuazione, che in passato avvenivano attraverso accordi di programma quadro e che adesso dovrebbero avvenire attraverso il contratto istituzionale di sviluppo, rispetto al quale auspica una piena e sollecita approvazione, al fine di non determinare ulteriori drammatici ritardi nella realizzazione delle opere.

  Antonio MEREU (UdCpTP), nel concordare con le osservazioni svolte dal deputato Lovelli in merito al ruolo di meri ratificatori cui sono relegati i componenti la Commissione, evidenzia altresì come il parere reso al Governo riguardo allo schema di aggiornamento risulti in nessun modo vincolante. Ciò posto, osserva che rispetto al totale delle risorse destinate alle infrastrutture ferroviarie, di cui il 54 per cento per il sud, le risorse spettanti alla Sardegna risultano assai esigue. Chiede quindi al Governo un ulteriore sforzo al riguardo, dato che le risorse destinate al potenziamento e allo sviluppo delle infrastrutture sarde risultano meno che proporzionali a quelli che dovrebbero spettare a tale regione.

  Giorgio MERLO (PD), concordando con le osservazioni del deputato Lovelli, richiama l'attenzione del Governo sulla linea ferroviaria Torino-Lione, che ritiene un'opera strategica. In particolare, sottolinea il fatto che, al di là degli aspetti Pag. 91problematici che caratterizzano la realizzazione di quella tratta, la certezza delle risorse rappresenta un elemento fondamentale. Chiede pertanto al Governo come intenda assicurare la copertura finanziaria dell'opera e garantire la certezza delle risorse ad essa necessarie.

  Mario VALDUCCI, presidente, nel concordare con la richiesta di alcuni deputati intervenuti di avere contezza in tempi utili dei contenuti del prossimo contratto di programma 2012-2016 con RFI e chiedendo quindi al Governo assicurazioni a tale riguardo, ritiene opportuno che la Commissione esprima il proprio parere sull'atto in esame, auspicando che per il futuro si possa procedere in modo diverso e più incisivo per il Parlamento.

  Il sottosegretario Guido IMPROTA osserva che sono state poste dai commissari questioni di metodo e di merito. Quanto al metodo, evidenzia che il ritardo con cui questo atto è stato presentato al Parlamento deriva in larga parte da un diverso utilizzo dei fondi rispetto al precedente Governo, essendosi dovuto operare un riequilibrio di progetti rispetto alle risorse disponibili, decurtate in larga parte per provvedere ad altre finalità, come ad esempio nel caso degli interventi adottati a seguito del terremoto in Abruzzo o di quelli relativi al risanamento dei conti del comune di Palermo. Riguardo al contratto istituzionale di sviluppo, cui faceva riferimento l'onorevole Boffa, ritiene che si tratti di una sovrastruttura burocratica richiesta dal Ministero dell'economia e delle finanze e dalla Ragioneria generale dello Stato, che determina un ritardo nell'apertura dei cantieri, a cui si potrebbe fare cenno come profilo problematico nel parere della Commissione.
  Quanto agli aspetti di merito, ribadendo la necessità di migliorare la dinamica relazionale e soprattutto il potere negoziale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con Ferrovie dello Stato, non esercitando tale Ministero i diritti dell'azionista, concorda con il presidente Valducci e con i deputati intervenuti sulla necessità di conoscere i contenuti del contratto di programma in tempi congrui. Fa presente altresì che per gli interventi futuri, in gran parte legati alla realizzazione delle reti TEN-T, si porrà un problema relativo al fabbisogno, che non potrà essere soddisfatto interamente tramite risorse pubbliche, ma richiederà un apporto di capitali privati, realizzabile solo se il sistema Paese risulterà affidabile. Quanto alla questione specifica della Sardegna, fa presente che la rete ferroviaria regionale è stata interamente ceduta alla regione medesima, che detiene quindi la responsabilità programmatica degli interventi, pur persistendo alcuni problemi legati al contenzioso che si è determinato riguardo al trasferimento delle risorse dallo Stato alla regione, per la soluzione dei quali è stato istituito un tavolo negoziale a Palazzo Chigi. Sottolinea, infine, come non sia mai stata posta dalla regione la questione della stazione di Olbia.

  Vincenzo GAROFALO (PdL), relatore, nel ribadire l'esigenza di conoscere i contenuti del contratto di programma 2012-2016 in tempi tali da permettere alla Commissione di formulare delle proposte accoglibili e giudicando pertanto necessaria un'innovazione normativa riguardo alla procedura di approvazione di tali atti, chiede al Governo di informare la Commissione, oltre che sulle intenzioni relative alle nuove opere, anche sul reale stato di attuazione degli interventi già programmati. Pur comprendendo le ragioni del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che lamenta una scarsa forza contrattuale nei confronti della società Ferrovie dello Stato, osserva come la mancata attuazione nei tempi previsti delle opere programmate determini un confronto spesso negativo con le regioni. Auspica pertanto che in futuro si possa procedere con maggiore rapidità alla realizzazione delle infrastrutture necessarie allo sviluppo de Paese.

  La seduta termina alle 10.05.

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AUDIZIONI

  Giovedì 21 giugno 2012. — Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. — Interviene il ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti Corrado Passera.

  La seduta comincia alle 14.10.

Audizione del Ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti, Corrado Passera, sulla realizzazione delle linee programmatiche dei suoi dicasteri, per le parti di competenza.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento, e conclusione).

  Mario VALDUCCI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce quindi l'audizione.

  Il ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti, Corrado PASSERA, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono per formulare quesiti ed osservazioni i deputati Giorgio MERLO (PD), Silvia VELO (PD), Mario LOVELLI (PD), Vincenzo GAROFALO (PdL), Jonny CROSIO (LNP), Sandro BIASOTTI (PdL), Marco DESIDERATI (LNP), Paolo GENTILONI SILVERI (PD), Renzo LUSETTI (UdCpTP), Michele Pompeo META (PD), Giacomo TERRANOVA (Misto-G.Sud-PPA), Antonio MEREU (UdCpTP), Carlo MONAI (IdV), Settimo NIZZI (PdL), Deborah BERGAMINI (PdL) e il presidente, Mario VALDUCCI (PdL).

  Il ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti, Corrado PASSERA, risponde ai quesiti posti, fornendo ulteriori precisazioni.

  Mario VALDUCCI, presidente, ringrazia il Ministro Passera per l'esauriente relazione svolta e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 16.40.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 21 giugno 2012. — Presidenza del presidente Mario VALDUCCI.

  La seduta comincia alle 16.40.

Interventi per il sostegno dell'imprenditoria e dell'occupazione giovanile e femminile e delega al Governo in materia di regime fiscale agevolato.
Testo unificato C. 3696 Antonino Foti e abb.

(Parere alle Commissioni X e XI).
(Esame e conclusione – Nulla osta).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Silvia VELO (PD), relatore, avverte che la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere alle Commissioni riunite X e XI sul testo unificato delle proposte di legge C 3696 e abbinate, come risultante dagli emendamenti approvati.
  Fa presente che il provvedimento è volto a sostenere l'avvio di nuove micro imprese giovanili e femminili, al fine di promuovere la ripresa del sistema produttivo, incrementare i livelli occupazionali e sviluppare la cosiddetta imprenditorialità diffusa. Segnala anticipatamente che il testo unificato in esame non contiene disposizioni direttamente riconducibili alle competenze della Commissione Trasporti e pertanto avverte che darà sinteticamente conto del contenuto del provvedimento. Pag. 93
  L'articolo 1 definisce le finalità della proposta di legge e i soggetti beneficiari, esplicitando che gli aiuti concessi sono compatibili con il mercato interno dell'Unione europea. Viene definito un regime speciale di agevolazione e di incentivazione in campo fiscale, contributivo e creditizio, per un periodo di trentasei mesi a decorrere dalla data di inizio delle attività d'impresa, per gli uomini di età inferiore a trentotto anni e per le donne, a prescindere dall'età anagrafica, che si iscrivono per la prima volta alle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi, ovvero che, per almeno dodici mesi, non essendo più iscritti ad una gestione previdenziale dei lavoratori autonomi, abbiano svolto attività di lavoro non autonomo o siano rimasti disoccupati. Ad un successivo decreto ministeriale sono demandate le modalità per la creazione di una corsia preferenziale riguardante le procedure burocratiche per l'accompagnamento di nuove micro imprese giovanili e femminili, nella fase di avvio dell'impresa e i criteri per la disciplina della figura del «Business Angel», ossia del soggetto pubblico o privato che investe nell'avviamento e nel sostegno dei progetti di avvio delle nuove micro imprese giovanili e femminili. L'articolo 2 prevede specifiche agevolazioni contributive per i beneficiari del regime agevolato. L'articolo 3 introduce, a favore delle lavoratrici autonome che hanno goduto dell'indennità per congedo di maternità, la facoltà di fruire, in alternativa al congedo parentale, di un'ulteriore indennità. L'articolo 4 prevede la concessione di un credito d'imposta in favore dei soggetti beneficiari che, nell'avvio della nuova attività d'impresa, entro i primi trentasei mesi di esercizio dell'attività, assumano con contratto di lavoro a tempo indeterminato lavoratori svantaggiati, molto svantaggiati o disabili. L'articolo 5 delega il Governo ad adottare un decreto legislativo volto all'applicazione del regime fiscale agevolato alle attività di impresa avviate dai soggetti beneficiari. L'articolo 6 reca disposizioni volte a favorire l'accesso al credito delle imprese avviate ai sensi del provvedimento, prevedendo la concessione di contributi statali per l'abbattimento del costo delle operazioni di finanziamento. L'articolo 7 prevede una serie di misure volte al sostegno e alla tutela dell'autoimprenditorialità femminile, riconoscendo, in favore delle donne titolari di reddito d'impresa con figli a carico, una detrazione forfettaria a titolo di sostegno per le spese di assistenza familiare e cura di figli minori. È previsto altresì il finanziamento di progetti di formazione finalizzati a promuovere le azioni positive per la parità uomo donna nell'accesso alle attività di impresa; segnala in particolare la previsione che siano concesse in via prioritaria agevolazioni per progetti aziendali relativi all'acquisizione di servizi destinati all'innovazione tecnologica e al trasferimento di tecnologie. L'articolo 8 reca disposizioni in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. L'articolo 9 reca misure volte a promuovere l'occupazione attraverso la promozione e lo sviluppo dell'impresa sociale, prevedendo che comuni e province autonome di Trento e di Bolzano possano deliberare la riduzione o l'esenzione dal pagamento dei tributi di loro pertinenza e dando la possibilità di portare in detrazione le erogazioni in denaro a favore delle imprese sociali. L'articolo 10 identifica le forme imprenditoriali da ammettere al sistema delle agevolazioni previste dal provvedimento. L'articolo 11 modifica la percentuale di deducibilità degli interessi passivi sostenuti dai soggetti che operano nei settori bancario e finanziario. L'articolo 12 apporta una specifica modifica alla delega al Governo in materia di estensione degli ammortizzatori sociali ad alcuni lavoratori autonomi. L'articolo 13 prevede una pensione di vecchiaia supplementare, costituita dai contributi non utilizzati per il calcolo della pensione con il sistema contributivo. L'articolo 14 reca la copertura finanziaria del provvedimento.
  Tutto ciò considerato, propone di esprimere nulla osta sul provvedimento in oggetto.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

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Disposizioni per favorire le transazioni commerciali tra le imprese.
Testo unificato C. 3970 Dal Lago e abb.

(Parere alla X Commissione).
(Esame e conclusione – Nulla osta).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Silvia VELO (PD), relatore, avverte che la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere sul testo unificato delle proposte di legge C 3970 e abbinate, come risultante dagli emendamenti approvati dalla X Commissione.
  Fa presente che il provvedimento è volto all'individuazione di strumenti efficaci in grado di contrastare e di dare soluzione al problema dei ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, che incidono negativamente sull'attività delle imprese. In riferimento ai profili di competenza della Commissione, segnala che il testo unificato in esame non contiene disposizioni direttamente riconducibili alle competenze della Commissione Trasporti, e pertanto fa presente che la relazione darà conto, sinteticamente, del contenuto del provvedimento nel suo complesso.
  L'articolo 1 individua l'ambito di applicazione del provvedimento, ossia i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali fra le imprese, ad esclusione – fino alla data di entrata in vigore del decreto legislativo recante l'integrale attuazione della direttiva 2011/7/CE – dei ritardi di pagamento delle imprese che dimostrino di essere creditrici di somme dovute da pubbliche amministrazioni, non incassate a causa di ritardi di pagamento delle medesime pubbliche amministrazioni. L'articolo 2 si compone di 19 commi e reca l'attuazione dell'articolo 3 della citata direttiva 2011/7/UE, regolando i seguenti profili: le modalità di calcolo degli interessi legali di mora dovuti al creditore; la procedura di accettazione o di verifica diretta ad accertare la conformità delle merci o dei servizi al contratto, di cui viene fissata la durata; i termini di pagamento, che non possono superare 30 giorni, se non concordati diversamente nel contratto, che può stabilire tempi diversi fino ad un massimo di 60 giorni; la facoltà delle parti di concordare termini di pagamento che prevedano il versamento a rate, con un periodo di rateizzazione non superiore a 180 giorni; la possibilità di non fare valere clausole contrattuali o prassi gravemente inique per il creditore, ossia quando si verifichi qualsiasi grave scostamento dalla corretta prassi commerciale; la legittimazione a proporre azioni in giudizio per promuovere la dichiarazione di illegittimità di tali clausole e prassi. L'articolo 3 stabilisce le modalità e le condizioni con cui, in caso di ritardato pagamento, l'impresa creditrice può chiedere alla camera di commercio la certificazione del credito nei riguardi di altra impresa. L'articolo 4 disciplina la procedura ingiunzione di pagamento, che l'impresa creditrice può chiedere al giudice competente sulla base della certificazione di credito di cui all'articolo 3. L'articolo 5 stabilisce le modalità con le quali l'impresa debitrice può opporsi all'ingiunzione di pagamento, mediante una procedura di mediazione. L'articolo 6 reca disposizioni sanzionatorie nel caso di imprese che producano documentazione falsa o dichiarino il falso. L'articolo 7 reca una norma finale che consente alle imprese che siano parti in giudizi relativi a crediti insoluti, in corso alla data di entrata in vigore della legge, di esperire, a determinate condizioni, la procedura di mediazione di cui all'articolo 5.
  Tutto ciò considerato, propone di esprimere nulla osta sul provvedimento in oggetto.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita.
C. 5256 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla XI Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

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  Mario VALDUCCI, presidente, in sostituzione del relatore, fa presente che il disegno di legge C. 5256 reca un intervento complessivo di riforma del mercato del lavoro. Tra le misure più significative segnala la razionalizzazione delle tipologie contrattuali, anche attraverso la configurazione del contratto a tempo indeterminato quale contratto prevalente, la disincentivazione del ricorso ai contratti a tempo determinato e la configurazione dell'apprendistato quale contratto tipico per l'accesso al mercato del lavoro. Sottolinea che si procede inoltre verso una redistribuzione delle tutele dell'impiego, da un lato, contrastando l'uso improprio degli elementi di flessibilità relativi a talune tipologie contrattuali, dall'altro, modificando la disciplina dei licenziamenti collettivi ed individuali. Inoltre, si opera un'ampia revisione degli strumenti di tutela del reddito principalmente attraverso la creazione di un unico ammortizzatore sociale (Aspi – Assicurazione sociale per l'impiego) in cui confluiscono l'indennità di mobilità e l'indennità di disoccupazione.
  Con riferimento ai profili di interesse della IX Commissione, segnala i commi da 47 a 50 dell'articolo 2, i commi da 1 a 3 e il comma 45 dell'articolo 3, nonché i commi 32 e 75 dell'articolo 4.
  Passando ad una breve descrizione delle disposizioni citate, osserva che il comma 1 dell'articolo 3 estende a regime, a decorrere dal 1o gennaio 2013, l'ambito di applicazione della cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) ad alcuni settori già interessati in passato da estensioni in via transitoria, tra i quali rientrano anche le imprese del trasporto aereo, a prescindere dal numero di dipendenti, e le imprese del settore aeroportuale, a prescindere dal numero di dipendenti. Il comma 44 del medesimo articolo 3 prevede l'adeguamento della disciplina del fondo speciale per il sostegno del reddito e dell'occupazione e della riconversione e riqualificazione del personale del settore del trasporto aereo, istituito dal decreto-legge n. 249 del 2004, alle norme previste dal provvedimento, attraverso un decreto del Ministro del lavoro, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sulla base di accordi collettivi e contratti collettivi da stipulare entro il 30 giugno 2013. Il successivo comma 46 abroga a decorrere dal 1o gennaio 2013 le disposizioni dell'articolo 1-bis del decreto-legge n. 249 del 2004 che concedevano la CIGS al personale, anche navigante, dei vettori aerei e delle società che dovessero derivare da tali vettori e dell'articolo 2, comma 37, della legge n. 203 del 2008 che concedevano la CIGS al personale dipendente delle società di gestione aeroportuale e delle società da esse derivate.
  I commi 2 e 3 dell'articolo 3 prevedono l'erogazione a regime, a decorrere dal 2013, di uno specifico strumento di sostegno al reddito istituito dall'articolo 19, comma 12, del decreto-legge n. 185 del 2008, a favore di specifiche categorie dei lavoratori del settore portuale. In particolare, interessati sono gli addetti alle prestazioni di lavoro temporaneo, occupati con contratto di lavoro a tempo indeterminato nelle imprese collegate all'esecuzione delle operazioni portuali, ai sensi della legge n. 84 del 1994, e i lavoratori delle società derivate dalla trasformazione delle compagnie portuali in società o cooperative, sempre ai sensi della legge n. 84 del 1994. Il predetto strumento di sostegno al reddito è rappresentato dall'indennità per il mancato avviamento al lavoro, che consiste nell'attribuzione di un ventiseiesimo del trattamento massimo mensile d'integrazione salariale straordinaria previsto dalle vigenti disposizioni, nonché della relativa contribuzione figurativa e degli assegni per il nucleo familiare per ogni giornata di mancato avviamento al lavoro. Rileva che, in questo quadro, il comma 3 prevede che ai datori di lavoro e ai dipendenti potenziali beneficiari dell'intervento vengano estese le misure di contribuzione previste per la cassa integrazione guadagni straordinaria pari, rispettivamente, allo 0,6 per cento e allo 0,3 per cento.
  Il comma 45 dell'articolo 3 prevede l'adeguamento della disciplina del fondo speciale per il sostegno del reddito e Pag. 96dell'occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del personale del settore del trasporto ferroviario, istituito dalla legge n. 449 del 1997 alle norme previste dal provvedimento, attraverso un decreto del Ministro del lavoro, di concerto con il Ministro dell'economia, sulla base di accordi collettivi e contratti collettivi da stipulare entro il 30 giugno 2013.
  Il comma 32 dell'articolo 4 prevede che i trattamenti di lavoro nelle imprese ferroviarie possano essere definiti non solo dalla contrattazione collettiva nazionale, come attualmente previsto, ma anche, in via delegata, dalla contrattazione decentrata.
  Il comma 75 dell'articolo 4 incrementa l'addizionale comunale sui diritti di imbarco di passeggeri sugli aeromobili, a decorrere dal 1o luglio 2013, in misura pari a due euro per ogni passeggero imbarcato. La predetta addizionale – istituita dall'articolo 2, comma 11, della legge n. 350 del 2003 (legge finanziaria 2004), e incrementata nel tempo fino a raggiungere l'attuale misura di 4,5 euro – passerebbe così a 6,5 euro dal 1o luglio 2013. I precedenti commi da 47 a 50 dell'articolo 2 modificano la destinazione, la riscossione e il versamento dello specifico incremento dell'addizionale comunale sui diritti d'imbarco di passeggeri sugli aeromobili, disposto dall'articolo 6-quater del decreto-legge n. 7 del 2005, prevedendo che, a decorrere dal 1o gennaio 2016, tale incremento, pari a tre euro, sia versato alla gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali dell'INPS.
  Alla luce degli elementi sopra esposti, propone di esprimere, per quanto di competenza, un parere favorevole sul disegno di legge in oggetto.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 16.50.

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