CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 24 maggio 2012
656.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 24 maggio 2012. — Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. — Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Giampaolo D'Andrea.

  La seduta comincia alle 13.25.

Misure in materia di trasparenza, controllo dei bilanci e finanziamento dei partiti e dei movimenti politici.
C. 4826 e abb.-A.
(Parere all'Assemblea).
(Esame emendamenti – Parere).

  La Commissione inizia l'esame dell'articolo aggiuntivo 9.0500 della Commissione trasmesso dall'Assemblea.

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  Roberto MARMO (PT), relatore, fa presente che l'Assemblea ha trasmesso l'articolo aggiuntivo 9.0500 della Commissione, ai sensi del quale i risparmi derivanti dalla riduzione dei rimborsi prevista dall'articolo 1 negli anni 2012 e 2013 sono assegnati a un fondo da istituire presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile, al fine di destinarli alle amministrazioni pubbliche competenti in via ordinaria a coordinare gli interventi conseguenti ai danni provocati dagli eventi sismici e dalle calamità naturali che hanno colpito il territorio nazionale a partire dal 1o gennaio 2009. Al riguardo rileva che la proposta emendativa si limita a destinare risorse già disponibili nel bilancio dello Stato, che, in caso di mancato utilizzo, avrebbero costituito economie di bilancio. L'emendamento non presenta quindi profili finanziari problematici.

  Il sottosegretario Giampaolo D'ANDREA esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo in esame.

  Roberto MARMO (PT), relatore, formula la seguente proposta di parere:

  «La V Commissione,
   esaminato l'articolo aggiuntivo 9.0500 riferito al progetto di legge C. 4826 e abb.-A, recante misure in materia di trasparenza, controllo dei bilanci e finanziamento dei partiti e dei movimenti politici;
   premesso che l'emendamento 9.0500 si limita a destinare risorse già disponibili nel bilancio dello Stato, che, in caso di mancato utilizzo, avrebbero costituito economie di bilancio;
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE».

  Claudio D'AMICO (LNP) esprime soddisfazione per la scelta di destinare le risorse risparmiate con il provvedimento in esame per la ricostruzione dei territori colpiti dalle calamità naturali. Evidenzia tuttavia come il nuove meccanismo per far fronte alle emergenze previsto dal recente provvedimento sulla protezione civile non possa essere giudicato condivisibile perché lo Stato non può sottrarsi al dovere di fare fronte a simili eventi.

  Renato BRUNETTA (PdL) chiede di chiarire il riferimento previsto nella proposta emendativa alle amministrazioni competenti in via ordinaria per il coordinamento degli interventi conseguenti alle calamità, nonché le ragioni per le quali si è scelto di riferirsi agli eventi calamitosi a partire dal 2009, ed infine se tale scelta si rifletta sulla competenza giuridica delle risorse in questione.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, in relazione a quanto chiesto dall'onorevole Brunetta, fa presente che il riferimento alle amministrazioni competenti in via ordinaria per il coordinamento degli interventi conseguenti alle calamità e coerente con il disposto del nuovo articolo 5, comma 1, della legge n. 225 del 1992, come sostituito dal recente decreto-legge in materia di protezione civile. Con riferimento alla scelta di destinare i fondi per i territori colpiti dalle calamità accadute a partire dal 2009, osserva che si tratta della scelta politica della Commissione di merito, che comunque non incide sul regime giuridico delle risorse che saranno evidentemente impegnate rispetto agli anni di competenza.

  La Commissione approva la proposta di parere.

  La seduta termina alle 13.35.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 24 maggio 2012. — Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. — Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Giampaolo D'Andrea.

  La seduta comincia alle 18.10.

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Sulla pubblicità dei lavori.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del Regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso.
  Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-06916 Rubinato e Baretta: Iniziative in ordine all'esclusione dal patto di stabilità interno di spese in materia di edilizia scolastica.

  Simonetta RUBINATO (PD) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Giampaolo D'ANDREA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato).

  Simonetta RUBINATO (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta del Governo, evidenziando come essa quantomeno prenda atto della situazione paradossale in cui si trovano comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti, che non riescono a portare a termine interventi straordinari in materia di edilizia scolastica in ragione dell'inasprimento dei vincoli del Patto di stabilità interno. Al riguardo, ritiene indispensabile uno sforzo di leale collaborazione dello Stato nei confronti degli enti locali per consentire di realizzare opere essenziali, specialmente in territori che, come il Veneto, registrano un incremento della popolazione scolastica. A suo avviso, sarebbe infatti gravissimo lasciare incompiute opere già avviate, creando un grave danno economico agli enti territoriali e alla loro popolazione, anche in considerazione della circostanza che nei bilanci sussistono le necessarie risorse, che non sono tuttavia utilizzabili in ragione dei vincoli derivanti dal Patto di stabilità interno.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, non essendovi altre interrogazioni all'ordine del giorno, dichiara chiusa la seduta.

  La seduta termina alle 18.15.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 24 maggio 2012. — Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. — Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Giampaolo D'Andrea.

  La seduta comincia alle 18.15.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/126/CE relativa alla fase II del recupero di vapori da benzina durante il rifornimento dei veicoli a motore nelle stazioni di servizio.
Atto n. 469.
(Rilievi alla VIII Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e conclusione – Valutazione favorevole).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto.

  Maino MARCHI (PD), relatore, fa presente che lo schema di decreto legislativo reca attuazione della direttiva 2009/126/CE relativa alla fase II del recupero dei vapori di benzina durante il rifornimento dei veicoli a motore nelle stazioni di servizio e che il provvedimento è corredato di relazione tecnico-finanziaria, positivamente verificata dalla Ragioneria generale dello Stato. Con riferimento agli articoli da 1 a 4, recante norme in materia di recupero di vapori di benzina durante il rifornimento, rileva che appare opportuno un chiarimento in ordine alle attività di verifica del Ministero dell'interno in relazione al rispetto dei parametri di efficienza degli impianti di recupero dei vapori di benzina. In particolare, al fine di escludere possibili effetti onerosi, andrebbe Pag. 46chiarito se la modifica di tali parametri possa richiedere l'adeguamento dei sistemi di rilevazione e delle apparecchiature tecniche utilizzate per l'espletamento dei prescritti controlli. Chiede quindi al Governo se intenda recepire il parere espresso dalla Conferenza unificata, che comunque, a suo avviso, non comporterebbe nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

  Il sottosegretario Giampaolo D'ANDREA nell'esprimere parere favorevole sull'ulteriore corso del provvedimento, rileva che, anche il recepimento del parere della Conferenza unificata, nel merito del quale non ritiene opportuno soffermarsi in questa sede, non comporterebbe l'insorgenza di nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

  Maino MARCHI (PD), relatore, formula la seguente proposta:
  «La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
   esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/126/CE relativa alla fase II del recupero di vapori da benzina durante il rifornimento dei veicoli a motore nelle stazioni di servizio (atto n. 469);
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo il quale ha precisato che dal recepimento della direttiva in esame non derivano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica;

VALUTA FAVOREVOLMENTE

  lo schema di decreto legislativo».

  La Commissione approva la proposta del relatore.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante ulteriori modifiche al testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, per la riorganizzazione del Ministero della difesa, degli uffici di diretta collaborazione del ministro e degli enti vigilati.
Atto n. 472.
(Rilievi alla I Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, in sostituzione del relatore, fa presente che lo schema di decreto del Presidente della Repubblica in esame reca il regolamento di organizzazione del Ministero della difesa, degli uffici di diretta collaborazione del ministro e degli enti vigilati e che il provvedimento è corredato di relazione tecnica, positivamente vistata dal Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato del Ministero dell'economia e delle finanze. Con riferimento agli articoli 1 e 2, recanti riorganizzazione del Ministero della difesa, evidenzia preliminarmente che il provvedimento prevede misure di riorganizzazione del Ministero della difesa che sono adottate, tra l'altro, in attuazione dell'articolo 1, comma 3, del decreto-legge n. 138 del 2011. Tale norma impone alle amministrazioni pubbliche la riduzione del 10 per cento degli uffici dirigenziali di livello non generale e delle relative dotazioni organiche, nonché la riduzione del 10 per cento delle dotazioni organiche del personale non dirigenziale. Rileva che a tali misure non sono stati a suo tempo scontati, ai fini dei saldi di finanza pubblica, effetti di risparmio. La riduzione effettiva delle posizioni dirigenziali non generali viene peraltro differita, in parte, all'adozione di successivi decreti ministeriali non regolamentari, da adottare entro 90 giorni successivi all'entrata in vigore del provvedimento in esame. Osserva inoltre che la relazione tecnica ascrive al provvedimento effetti di minore spesa che vengono quantificati complessivamente in euro 117.824.626,16. Tale importo viene riferito: per euro 1.863.091,2 alla riduzione Pag. 47degli uffici civili di livello dirigenziale non generale, ai sensi dell'articolo 1, comma 1, lettera gg); per euro 90.027,66 ed euro 20.604,28, rispettivamente, alla riduzione del contingente di personale presso gli uffici di diretta collaborazione del Ministro e alla riduzione di una unità dirigenziale generale civile presso i medesimi uffici, ai sensi dell'articolo 1, comma 1, lettera a), numeri 1) e 2) –; per euro 115.850.903,02 alla rideterminazione delle dotazioni organiche del personale civile non dirigente, ai sensi dell'articolo 1, comma 1, lettera hh). Ricorda, tuttavia, che a suo tempo non sono stati ascritti effetti di risparmio alle norme in attuazione delle quali viene adottato il provvedimento in esame. Pertanto le minori spese quantificate dalla relazione tecnica, in assenza di ulteriori elementi informativi, appaiono di natura meramente teorica, dal momento che le somme eventualmente non spese resterebbero a disposizione dell'Amministrazione della difesa. Sul punto andrebbe acquisito l'avviso del Governo. Quanto ai parametri sottostanti la predetta stima rileva, altresì, che detti risparmi, per la parte più consistente, pari a euro 115.850.903,02, sono riferiti alla riduzione del personale civile non dirigente e sono computati con riferimento alla spesa relativa agli organici di diritto – 33.402 unità ridotte del 10 per cento a un organico di 30.381 unità –, a fronte di un organico di personale effettivamente in servizio che – come evidenziato dalla stessa relazione tecnica – è pari alla data del 10 luglio 2011 a 29.646 unità, con un numero di 735 unità in meno rispetto a quelle risultanti dalla misura di riduzione in esame. Sul punto rileva che i risparmi di spesa andrebbero computati con riferimento agli organici di fatto, cui sono generalmente commisurate le dotazioni di bilancio. Non ha, infine, osservazioni da formulare con riguardo alla riorganizzazione del Segretariato generale – Direzione nazionale degli armamenti, di cui all'articolo 1, comma 1, lettera e), considerato che l'incremento del numero delle strutture di primo e secondo livello presso lo stesso viene compensato, come evidenziato dalla relazione tecnica, nell'ambito del più generale processo di riallocazione del complesso delle strutture di primo e secondo livello disposto dal provvedimento con riguardo all'intero Ministero della difesa.

  Il sottosegretario Giampaolo D'ANDREA in relazione alle richieste di chiarimento formulate dal presidente, rileva l'opportunità di rinviare il seguito dell'esame del provvedimento al fine di approfondire le questioni poste.

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP) chiede perché i risparmi che si produrranno con la riorganizzazione oggetto del provvedimento debbano restare al Ministero della difesa e non seguire i criteri generali della spending review.

  Il sottosegretario Giampaolo D'ANDREA osserva che lo schema di decreto del Presidente della Repubblica è stato adottato prima che venisse avviato il procedimento di revisione delle spese pubbliche.

  Maino MARCHI (PD) invita a verificare che lo schema in esame non contenga norme simili ad un analogo provvedimento sulla riorganizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro della salute.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, in relazione all'osservazione dell'onorevole Marchi, invita il Governo a verificare in particolare che non vi siano passaggi di fascia ope legis per i dirigenti e rinvia quindi il seguito dell'esame del provvedimento.

Schema di decreto legislativo recante nuova distribuzione sul territorio degli uffici del giudice di pace.
Atto n. 455.
(Rilievi alla II Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo.

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  Giancarlo GIORGETTI, presidente, in sostituzione del relatore, fa presente che lo schema di decreto legislativo reca la nuova distribuzione sul territorio degli uffici del giudice di pace, ai sensi dell'articolo 1, commi 2 e 4 della legge 14 settembre 2011, n. 148 ed è corredato di relazione tecnica. Con riferimento agli articoli da 1 a 7, recanti nuova distribuzione sul territorio degli uffici del giudice di pace, osserva che la riduzione di uffici prevista dal provvedimento in esame dovrebbe concorrere al conseguimento di risparmi che, pur essendo stati complessivamente individuati nell'ambito della legge di delega, non sono stati scontati ai fini dei saldi di finanza pubblica. Nel caso specifico degli uffici del giudice di pace, di cui al testo in esame, gli effetti di risparmio vengono quantificati dalla relazione tecnica in 25,6 milioni di euro all'anno. Osserva che, come in precedenza rilevato, tali effetti costituiscono soltanto una quota dei risparmi, indicati in 60 milioni di euro all'anno, che dovrebbero derivare dal processo di riorganizzazione territoriale previsto dall'articolo 1, commi da 2 a 5, della legge n. 148 del 2011, processo che interessa un ambito più ampio rispetto ai soli uffici del giudice di pace. Rileva altresì che le altre deleghe previste dalla legge n. 148 del 2011, attraverso le quali dovrebbe essere completato tale processo di riorganizzazione, non risultano ancora esercitate dal Governo. Osserva, pertanto, che una verifica degli effetti di risparmio complessivamente derivanti dalla nuova ripartizione territoriale degli uffici sarà possibile una volta esercitate tutte le deleghe relative al processo di riordino previsto dall'articolo 1, commi da 2 a 5, della legge n. 148 del 2011.

  Il sottosegretario Giampaolo D'ANDREA fa presente che i risparmi di spesa derivanti dalla nuova distribuzione sul territorio degli uffici dei giudici di pace sono stati stimati, sulla base di criteri di estrema prudenza, in 25,6 milioni di euro all'anno e costituiscono soltanto una parte della quota di risparmi complessivi che dovrebbero derivare dal generale processo di riorganizzazione sul territorio degli uffici giudiziari previsto dall'articolo 1, commi da 2 a 5, della legge 14 settembre 2011, n. 148. Fa presente, pertanto, che gli effetti di risparmio effettivamente conseguiti dal provvedimento in esame saranno verificabili solo a consuntivo.

  Rolando NANNICINI (PD), manifestando perplessità su alcune delle decisioni assunte rispetto a specifiche realtà territoriali della Regione Toscana, osserva come l'articolo 3, comma 2, dello schema in esame dia attuazione al criterio di delega di cui all'articolo 1, comma 2, lettera o), della legge n. 148 del 2011, che consente agli enti locali ove hanno sede gli uffici del giudice di pace accorpati di richiedere, anche in forma consorziata, il mantenimento degli uffici del giudice di pace con competenza sui rispettivi territori, anche tramite accorpamento, facendosi carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo. Al riguardo, ritiene che la ristrettezza dei tempi di esame della norma di delega, dovuta anche alla forte pressione dei mercati e dell'opinione pubblica, non abbia consentito il dovuto approfondimento delle implicazioni finanziarie di tale ultima previsione. Ritiene, infatti, probabile che gli enti locali sceglieranno di mantenere comunque aperte le sedi da accorpare, anche per ragioni di prestigio municipale, eventualmente riducendo spese relative ad altri servizi alla cittadinanza, con ciò pregiudicando il conseguimento dei risparmi attesi dal provvedimento. Esprime, pertanto, una valutazione negativa sullo schema in esame.

  Giulio CALVISI (PD) nell'associarsi alle considerazioni espresse dall'onorevole Nannicini, rileva come nella materia oggetto del provvedimento e certamente anche rispetto al prossimo provvedimento sulle sedi dei tribunali, il risparmio di spesa non si coniughi con l'efficienza. Osserva infatti come, rispetto al risparmio stimato in 25 milioni di euro per l'accorpamento delle sedi degli uffici del giudice di pace ed anche rispetto ai complessivi 60 Pag. 49milioni che si conseguirebbero contando anche il provvedimento sui tribunali, gli effetti depressivi che si realizzerebbero in una regione come la Sardegna sarebbero sicuramente maggiori. Chiede quindi al Governo di quantificare tali effetti, come accaduto anche rispetto alle recenti manovre finanziarie, per valutarne il reale impatto sulla finanza pubblica. Rileva inoltre che, come ha evidenziato il relatore in Commissione giustizia, il Governo, nella predisposizione dello schema di decreto legislativo, si è avvalso di un solo criterio direttivo, quello relativo al rapporto tra uffici e popolazione, mentre non ha tenuto conto dei criteri relativi al tasso di criminalità ed alla natura disagiata dei territori. Concorda quindi con l'onorevole Nannicini sull'opportunità di richiamare la disposizione che consentirebbe a consorzi di comuni di fare fronte, a proprie spese, alla mancata soppressione degli uffici, su loro richiesta, evidenziando come ciò renderebbe solo virtuali i risparmi, trasferendo i costi dal bilancio dello Stato a quelli degli enti territoriali. Chiede inoltre di quantificare i maggiori costi cui andranno incontro le sedi che residueranno dopo l'accorpamento. Chiede quindi di rinviare il seguito dell'esame del provvedimento anche al fine di valutare gli esiti del lavoro in corso presso la Commissione di merito.

  Remigio CERONI (PdL) esprime forti perplessità sullo schema in esame, osservando come esso disponga la soppressione di 674 uffici del giudice di pace, riducendo quindi di circa l'80 per cento il numero delle sedi esistenti nel territorio nazionale. Rileva come, in questo quadro, si preveda la riassegnazione di 1.944 giudici di pace, su un totale di 4.690, determinando una consistente modifica all'offerta di giustizia a livello territoriale. Al riguardo, pur comprendendo le ragioni dell'intervento, ritiene che, per realizzare risparmi di importo relativo, non si debba correre il rischio di smantellare un organizzazione territoriale che ha consentito di fornire risposta alla domanda di giustizia a livello locale, assicurando una risposta a questioni molto sentite dalla cittadinanza, quali quelle relative alle violazioni del codice della strada.

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP) rileva la necessità di inquadrare la questione nel più ampio contesto di revisione della spesa pubblica deciso dal Governo e dal Parlamento, evidenziando in proposito come la delega al Governo per la revisione degli uffici giudiziari sia stata introdotta con un emendamento di iniziativa parlamentare con la finalità di rendere più efficiente il sistema giudiziario più che di realizzare risparmi di spesa. Sottolinea come si sia scelto il criterio del rapporto tra popolazione e uffici giudiziari quale livello essenziale garantito in maniera uniforme dallo Stato su tutto il territorio nazionale e come in tale ottica sia giusto che i comuni con un servizio aggiuntivo sostengano le relative spese nell'ambito del patto di stabilità interno. Evidenzia, quindi, come occorra farsi responsabilmente carico delle esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica e propone di esprimere un parere favorevole sul provvedimento.

  Maino MARCHI (PD) osserva come nell'esame dello schema di decreto in discussione sia necessario contemperare diverse esigenze, rilevando l'esigenza di valutare da un lato la necessità di garantire l'attuazione del processo di spending review e, dall'altro, di assicurare la funzionalità e l'efficacia del sistema giudiziario. Al riguardo, nel sottolineare comunque l'opportunità di mantenersi nell'ambito delle competenze della Commissione, ricorda come già nell'ambito del processo di revisione della spesa avviato dal Ministro Padoa Schioppa fosse evidenziata l'esigenza di concentrare le sedi giudiziarie, al fine di garantire maggiore efficienza e minori oneri nell'offerta di giustizia a livello territoriale, riducendo in questo modo anche la durata dei processi. In questo quadro, occorre a suo avviso limitare la disseminazione di sedi sul territorio, rimettendo alla Commissione di merito gli approfondimenti in ordine alle modalità di accorpamento previste. Per Pag. 50quanto attiene all'articolo 3, comma 2, dello schema, osserva come esso non faccia che dare esecuzione al criterio di delega previsto dall'articolo 1, comma 2, lettera o), della legge n. 148 del 2011, rilevando tuttavia come l'esigenza di efficienza e di riduzione della durata dei processi dovrebbe in ogni caso prevalere sull'eventuale volontà degli enti locali di mantenere le sedi delle quali si prevede l'accorpamento. Sul piano finanziario, osserva come i 25,6 milioni di euro di risparmi attesi dal provvedimento costituiscono solo una quota dei 60 milioni di risparmi derivanti dall'attuazione della delega di cui all'articolo 1 della legge n. 148 del 2011 ed invita, quindi, il Governo a fornire un quadro complessivo dei provvedimenti che intende adottare in esecuzione di tale delega e dei relativi risparmi. Pertanto, anche alla luce dei rilievi formulati dai colleghi, reputa opportuno rinviare il seguito dell'esame dello schema, al fine di svolgere gli opportuni approfondimenti istruttori.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, sottolinea come occorra valutare gli effetti di risparmio derivanti dal provvedimento unitamente al prossimo provvedimento sulle sedi di tribunale per verificare il raggiungimento del complessivo obiettivo di risparmio. Propone quindi di effettuare un ulteriore approfondimento e rinviare il seguito dell'esame del provvedimento. Pur comprendendo il disagio sociale arrecato da decisioni come quelle di cui al provvedimento in esame, evidenzia come ciò sia inevitabile nella complessiva attività di riduzione della spesa pubblica.

  Giulio CALVISI (PD), richiamando quanto già osservato, ritiene necessario un chiarimento sulle procedure che il Governo intende seguire nell'esercizio della delega di cui all'articolo 1 della legge n. 148 del 2011, ricordando come il termine per l'adozione dei relativi decreti legislativi scadrà il prossimo settembre. Ritiene, tuttavia, che, ai fini dell'espressione dei rilievi di competenza della Commissione, non si possa attendere l'adozione dei provvedimenti relativi ai tribunali e alle sezioni distaccate.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, rileva l'opportunità di approfondire, anche per le vie brevi con i colleghi della Commissione giustizia, le questioni sollevate nel corso della discussione, in particolare dall'onorevole Nannicini.

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP), pur comprendendo l'esigenza di un rinvio del seguito dell'esame del provvedimento, evidenzia come esso non debba necessariamente essere esaminato insieme al prossimo schema di decreto legislativo sulle sedi dei tribunali, in quanto i due provvedimenti sono normativamente distinti. Ribadisce quindi le osservazioni da lui svolte in precedenza con particolare riferimento alla facoltà per gli enti locali di farsi carico delle spese per il mantenimento degli uffici del giudice di pace.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 19.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 19 alle 19.10.

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