CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 aprile 2012
645.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 56

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 26 aprile 2012. — Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo.

  La seduta comincia alle 14.35.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro della salute e dell'organismo indipendente di valutazione della performance.
Atto n. 457.

(Rilievi alla I Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e conclusione – Deliberazione di rilievi e osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo, rinviato nella seduta del 24 aprile.

  Maino MARCHI (PD), relatore, nel richiamare la proposta da lui formulata nella seduta del 24 aprile 2012, sottolinea di avere ritenuto opportuno l'inserimento di un'osservazione volta ad invitare il Governo ad una ridefinizione della pianta organica degli uffici di diretta collaborazione del Ministro che tenesse conto della complessiva riduzione del personale dello stesso Ministero dal oltre 2.500 a circa 2.000 unità. Osserva come sia auspicabile un impegno forte in tal senso da parte del Governo, specie nell'attuale congiuntura economica, anche in riferimento ai diversi enti che fanno capo al Ministero della salute, come richiesto dall'onorevole Nannicini. Pag. 57Precisa comunque che non ricorrono le condizioni per la formulazione di rilievi più stringenti che esulerebbero dalle competenze della Commissione.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO, ad integrazione di quanto rappresentato nella precedente seduta, dà conto di una nota trasmessa dal Ministero della salute riferita alle osservazioni formulate dal relatore. In proposito, in ordine alla richieste di chiarire se lo schema in esame sia adottato anche per dare attuazione alla riduzione degli assetti organizzativi previsti dalla legislazione vigente, osserva, come già indicato nella relazione illustrativa, che lo schema di provvedimento tiene conto di quanto disposto nel nuovo regolamento di organizzazione del Ministero della salute, adottato con decreto del Presidente della Repubblica 11 marzo 2011, n. 108, al fine di dare attuazione alle previsioni di cui all'articolo 74 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, e di cui all'articolo 2, comma 8-bis, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194. Osserva, peraltro, che il Ministero della salute intende accogliere il parere che il Consiglio di Stato ha reso in data 24 novembre 2011, anche alla luce delle disposizioni di cui al decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, e prevede conseguentemente di ridurre il numero di consiglieri esterni addetti agli Uffici di diretta collaborazione, da 5 a 3, e ridotto di una unità le posizioni dirigenziali non generali. In ordine alla richiesta di specificare la natura generale o meno degli incarichi di cui all'articolo 8, comma 3, chiarisce che si tratta di incarichi dirigenziali di livello non generale. Osserva che tale chiarimento, oltre a desumersi dalla relazione illustrativa, che precisa la tipologia degli incarichi, indicando i medesimi come incarichi dirigenziali di seconda fascia, si evince dalla lettura combinata della disposizione in esame con l'articolo 9, comma 4, dello schema che, espressamente fa riferimento ai dirigenti di seconda fascia. Per quanto attiene alla richiesta di chiarimento sulla retribuzione del Capo della segreteria del Ministro, del Segretario particolare e dei Capi delle Segreterie dei Sottosegretari di Stato, osserva, in primo luogo, che per gli stessi è prevista una voce retributiva non superiore alla misura massima del trattamento economico fondamentale dei dirigenti preposti ad ufficio dirigenziale di livello non generale, e non come invece riportato nella nota che con la presente si riscontra, che erroneamente fa riferimento al trattamento dei dirigenti di livello generale. In ragione di quanto sopra chiarito, ritiene equa la previsione dell'emolumento accessorio determinato nella misura non superiore al trattamento accessorio spettante ai dirigenti di livello non generale. Con riferimento alle disposizioni di cui all'articolo 8, comma 2, ed in particolare al consigliere giuridico e del consigliere diplomatico nel contingente massimo di 12 unità, osserva che la norma in esame riproduce una disposizione più generica già contenuta nel vigente decreto del Presidente della Repubblica n. 208 del 2003, che fa riferimento alle figure di consigliere, la norma proposta attribuisce ora una specifica professionalità alla generica vigente previsione della figura del consigliere, prevedendo che alle dirette dipendenze del Ministro possano operare consiglieri per lo svolgimento di particolari compiti. In particolare, fa presente che viene individuata la figura del consigliere per agli affari giuridici e il consigliere diplomatico, professionalità reputate necessarie anche alla luce delle attribuzioni internazionali del Ministero e della riserva statale delle funzioni di politica estera in materia sanitaria. Quanto alle modalità attraverso le quali sarà garantita la compensatività finanziaria connessa all'eventuale maggiore onere derivante dal trattamento del Capo della segreteria tecnica, osserva come, a carattere generale, valga la pena di ricordare che il provvedimento all'esame non determina nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Per tale specifico aspetto ricorda che la Ragioneria generale dello Stato ne ha approvato la relativa relazione tecnica. Nel merito della questione posta, segnala che il capitolo 1002 dello stato di previsione del Ministero della salute è un capitolo che assicura gli stanziamenti adeguati sia per le figure Pag. 58istituzionali che per gli incarichi degli esperti esterni, pertanto sarà cura del Ministro della salute non conferire incarichi i cui importi possano eccedere gli stanziamenti previsti per il capitolo in esame. Da ultimo, per quanto attiene alla potenzialità che le risorse utilizzate costituiscano somme che sarebbero andata in economica, rassicura che il provvedimento è finanziato con le disponibilità finanziarie previste nel capitolo di spesa, finalizzato al funzionamento degli uffici di diretta collaborazione del Ministro, pertanto non sono state prese in considerazione le somme che andranno in economia in applicazione delle ultime manovre finanziarie.

  Claudio D'AMICO (LNP) osserva come i chiarimenti da ultimo forniti dal rappresentante del Governo non confutino in alcun modo i rilievi formulati dal relatore e quelli emersi nel corso del dibattito, sottolineando come la dimensione del Ministero della salute sia assolutamente esorbitante rispetto ai compiti ad esso attribuiti, in quanto la materia sanitaria è in gran parte devoluta alla competenza regionale. In questo contesto, la dimensione degli uffici di diretta collaborazione è a suo avviso sproporzionata e testimonia come il Governo, che sta chiedendo sacrifici dolorosissimi ai cittadini, non intenda realizzare veramente gli annunciati tagli alle spese, considerando anche la notizia pubblicata sui giornali di oggi dell'acquisto di quattrocento nuove «auto blu». Pertanto, pur ritenendo corretta l'osservazione contenuta nella proposta formulata dal relatore, la giudica troppo debole, in quanto essa potrà essere agevolmente disattesa in sede di adozione definitiva del provvedimento. Giudica, inoltre, irragionevole il previsto incremento della retribuzione del Capo della segreteria tecnica, che potrebbe ottenere una retribuzione superiore allo stesso Ministro, osservando altresì che il trattamento effettivo sarà definito con decreto ministeriale. Per quanto riguarda le spese derivanti dal funzionamento dell'organismo indipendente di valutazione della performance, fa presente che il comune di cui è sindaco, che ha circa 100 dipendenti, sostiene una spesa per un organismo di tre membri pari a circa 7 mila euro, mentre il Ministero, sulla base della relazione tecnica, sosterrebbe un onere di oltre 540 mila euro. In tale situazione, pertanto, la Commissione dovrebbe esprimere una valutazione contraria sul provvedimento, chiedendo una sua riscrittura che preveda una adeguata riduzione delle dotazione organica degli uffici di diretta collaborazione e delle relative spese.

  Maino MARCHI (PD), relatore, in relazione alle osservazioni dell'onorevole D'Amico, ricorda che il Ministero della salute è stato istituito con una legge del 2009 e che gli organismi interni di valutazione sono previsti in attuazione della legge n. 150 del 2009, entrambi provvedimenti varati durante il precedente Governo Berlusconi. Osserva come, salvo che non si volesse chiedere al Governo di sospendere la produzione di analoghi provvedimenti prima di avere completato l'attività di spending review, la Commissione non potrebbe che esprimere il parere nell'ambito delle sue competenze secondo la vigente normativa.

  Renato BRUNETTA (PdL) fa presente che sta verificando quali siano gli oneri derivanti dal funzionamento degli organismi indipendenti di valutazione della performance, istituito in attuazione del decreto legislativo n. 150 del 2009, di cui è stato promotore, assicurando comunque che il loro funzionamento non determina particolari oneri. In ogni caso, ritiene che la prevista retribuzione del Capo della Segreteria tecnica non appare allineata a quella dei soggetti che ricoprono analoghi incarichi negli altri ministeri. Alla luce di queste considerazioni, ritiene che sia opportuno rinviare l'adozione definitiva del regolamento in esame ad una fase successiva al completamento della cosiddetta spending review, avvertendo che non si sente di esprimere un volto favorevole sulla proposta di deliberazione del relatore.

  Remigio CERONI (PdL) nell'associarsi alle osservazioni svolte dall'onorevole Brunetta, Pag. 59rileva come il Governo dovrebbe evitare di sottoporre all'attenzione della Commissione provvedimenti come quello in esame nell'attuale congiuntura economica. Sottolinea in proposito come si dovrebbe impedire il cumulo di retribuzioni pubbliche fino a cifre assai elevate come nel caso del presidente dell'INPS e di continuare a riconoscere ad amministratori di società a partecipazione pubblica emolumenti milionari anche in caso di risultati fallimentari. Rileva come, non solo al capo della segreteria tecnica, ma anche ad altre figure, siano riconosciuti compensi particolarmente elevati. Osserva quindi come ciò accada peraltro proprio nel Ministero della salute che è stato responsabile di avere ingannato i cittadini promettendo di favorire l'accesso ai giovani per la titolarità delle farmacie comunali per sostenere poi la modifica normativa volta a rendere il relativo concorso basato solo su titoli senza esami. Sottolinea come in tal modo solo farmacisti anziani potranno accedere alla titolarità di tali farmacie. Preannuncia quindi il suo voto contrario.

  Rolando NANNICINI (PD) ritenendo doveroso precisare che le disposizioni in materia di farmacie contenute nel decreto-legge n. 1 del 2012 sono state modificate in ragione dell'opposizione manifestata al riguardo dal Popolo delle Libertà, ricorda come già nella scorsa seduta aveva avuto modo di segnalare come oltre 4.000 unità di personale prestino servizio in enti ad ordinamento autonomo operanti nel settore sanitario, come l'Istituto superiore di sanità, gli istituti zooprofilattici, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, l'Agenzia italiana del farmaco o l'Agenzia per il terzo settore. A suo avviso, quindi, il Parlamento – e, specificamente, le Commissioni di merito – non dovrebbero soffermarsi solo su provvedimenti puntuali, come quello in esame, ma procedere ad un'analisi complessiva della situazione per operare scelte fortemente innovative, che si muovono nella direzione della razionalizzazione delle spese, richiesta con forza dai cittadini. Per queste ragioni, ritiene che la proposta presentata dal relatore sia pienamente soddisfacente, in quanto segnala in modo chiaro alla Commissione di merito l'opportunità di una riflessione sui temi della razionalizzazione delle spese e degli organici, senza travalicare le competenze proprie della Commissione bilancio, che attengono essenzialmente alla copertura finanziaria dei provvedimenti.

  Marco MARSILIO (PdL) osserva come il compenso proposto per il capo della segreteria tecnica sia, a suo avviso, spropositato, non essendo quest'ultimo annoverabile tra le figure apicali della Pubblica amministrazione, per le quali è stato introdotto un tetto stipendiale non lontano dalla somma percepita da tale dirigente. In generale ritiene che i titolari di uffici di supporto tecnico ad autorità politiche non dovrebbero percepire compensi maggiori dei rappresentanti di queste ultime. Esprime quindi la preoccupazione di effetti emulativi anche da parte di altri ministeri che, cumulandosi, potrebbero dare luogo a maggiori oneri per 2 o 3 milioni di euro.

  Renato BRUNETTA (PdL) ricorda come i vecchi nuclei di valutazione interna fossero pressoché a costo zero e che i nuovi organismi interni di valutazione del personale sono stati istituiti assicurando l'invarianza di spesa. Ritiene pertanto inaccettabile la stima dei costi relativi al funzionamento dell'organismo interno di valutazione del Ministero della salute ancorché in diminuzione rispetto alla previsione precedente. Ritiene quindi opportuno attendere i risultati della spending review prima di adottare qualsiasi provvedimento concernente l'organizzazione di Ministeri.

  Maino MARCHI (PD) ritiene che, a meno di richiedere un congelamento dell'attività normativa in materia di organizzazione amministrativa in attesa del completamento della spending review, la Commissione dovrebbe esprimersi sul provvedimento formulando precise osservazioni per sollecitare una riflessione da parte Pag. 60della Commissione affari costituzionali. Osserva, peraltro, che – essendo già scaduto il termine per l'espressione dei rilievi da parte della Commissione bilancio ed essendo prossimo il termine del 3 maggio 2012, entro il quale la Commissione di merito dovrà esprimere il proprio parere – un eventuale rinvio del seguito dell'esame dello schema determinerebbe in sostanza la mancata espressione dei rilievi. Per quanto attiene alle considerazioni dell'onorevole Brunetta in ordine alle spese di funzionamento dell'organismo indipendente di valutazione della performance, fa presente di non poter inserire un osservazione al riguardo, dal momento che esse sono inferiori a quelle sostenute a legislazione vigente per il servizio di controllo interno. Si dichiara, invece, disponibile ad introdurre un osservazione volta a sollecitare una riflessione sull'opportunità di prevedere, nell'attuale fase di crisi, aumenti retributivi dei componenti degli uffici di diretta collaborazione del Ministro della salute e di ogni altro titolare di incarichi di Governo. Conferma, comunque, il proprio orientamento di rimettere tali valutazioni alla Commissione competente per il merito del provvedimento.

  Gioacchino ALFANO (PdL), pur condividendo le osservazioni svolte dai deputati del suo gruppo e ringraziando il relatore per le precisazioni svolte, osserva come non sia possibile fare dipendere l'espressione del parere dal giudizio di singoli parlamentari, essendo i gruppi di maggioranza largamente prevalenti anche in Commissione. Osserva come sarebbe per lui agevole chiedere a colleghi assenti di intervenire nella votazione per evitare ogni possibile incertezza sull'esito della votazione. Rileva quindi come la mancata espressione del parere non risolverebbe nulla e precluderebbe alla Commissione anche la possibilità di svolgere le proprie osservazioni critiche. Evidenzia come la proposta di sospendere la produzione di analoghi provvedimenti in attesa della spending review possa essere presa solo dal Governo, in caso di una sollecitazione di tutti i gruppi. Sottolinea come la Commissione sia chiamata ad esprimere una valutazione complessiva sui profili finanziari e il relatore ha dimostrato come non vi siano motivi ostativi per l'ulteriore corso del provvedimento. Conclusivamente, osserva come sarebbe paradossale chiedere uno sforzo maggiore a chi procede a riorganizzazioni rispetto a chi rimane inerte.

  Chiara MORONI (FLpTP), nel sottolineare come sia urgente portare a compimento il processo di spending review in modo deciso e rigoroso, osserva come nell'attuale congiuntura, caratterizzata da manovre assai incisive sulle entrate, sarebbe opportuno che il Governo non procedesse a riorganizzazioni degli assetti amministrativi che non siano in linea con la prevista revisione integrale della spesa. Per quanto attiene ai limiti della competenza della Commissione, fa presente che essa non è circoscritta alla sola verifica del rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, in quanto in molti casi in passato la Commissione ha espresso opinioni anche sul merito economico e finanziario dei provvedimenti. Osserva, tuttavia, che la mancata espressione dei rilievi nella seduta odierna non raggiungerebbe lo scopo che ci si prefigge, in quanto essa non impedirebbe l'espressione del parere da parte della Commissione di merito. Ritiene, pertanto, che sarebbe preferibile verificare se sia possibile precisare ulteriormente i rilievi e le osservazioni contenute nella proposta di deliberazione, osservando altresì come sia opportuno avviare una verifica nell'ambito dei gruppi sull'orientamento da seguire in questa fase, non solo nella Commissione bilancio, ma anche nelle Commissioni di merito, sui provvedimenti in materia di organizzazione delle amministrazioni statali, anche al fine di formulare precisi indirizzi al Governo.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, nel ricordare come la Commissione sia chiamata ad esprimere una valutazione sui profili finanziari del provvedimento, osserva come spesso ed anche in questa Pag. 61occasione, essa offra un contributo, attraverso le sue osservazioni, alle Commissioni di merito per affrontare profili critici, che non giustificano tuttavia un intervento diretto della Commissione. Rileva come, malgrado l'ampia maggioranza presente sulla carta a sostegno del Governo, l'esito della votazione sembrerebbe incerto. Nel giudicare sorprendente l'aumento di stipendio per il capo della segreteria tecnica, propone di inserire un'osservazione affinché il Governo riconsideri, con riferimento all'articolo 9, comma 1, lettera b), l'opportunità di prevedere, nell'attuale fase di crisi economica, aumenti retributivi dei componenti degli uffici di diretta collaborazione del Ministro della salute e di ogni altro titolare di incarichi di Governo.

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP), sul piano tecnico, osserva come la Commissione non si esprima solo sul rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, ma possa pronunciarsi anche nel merito, facendo valutazioni sull'opportunità finanziaria dei provvedimenti. In questa ottica, pur ritenendo che il provvedimento non presenti problemi di copertura finanziaria, in quanto esso dovrà essere attuato ad invarianza di spesa, osserva come la Commissione potrebbe, a suo avviso, esprimere una valutazione negativa nel merito, formulando in tal modo un giudizio negativo sull'opportunità di effettuare le spese previste, in ragione delle proprie competenze in materia di programmazione economica.

  Lino DUILIO (PD) in riferimento alle osservazioni svolte dall'onorevole Ciccanti, rileva come, accogliendo una simile impostazione, si dovrebbe esprimere una valutazione negativa sulla maggior parte dei provvedimenti all'esame della Commissione, mentre spesso i giudizi della Commissione sono stati graduati attraverso il ricorso a premesse o osservazioni per non invadere la competenza delle altre Commissioni o della stessa Assemblea, cui sono rimesse le valutazioni di merito sul'allocazione delle risorse. Ricorda in proposito il parere reso sul provvedimento relativo alla posizione dei vice comandanti del Corpo della Guardia di finanza. Esprime quindi il suo stupore per simili argomentazioni, ferma restando la sussistenza, a suo avviso, di una contraddizione tra la politica di rigore ed il provvedimento in esame.

  Marina SERENI (PD), associandosi integralmente alle considerazioni del collega Duilio in ordine ai limiti delle competenze della Commissione bilancio, dichiara di concordare nel merito con la proposta di rafforzare ulteriormente il contenuto della proposta di deliberazione formulata dal relatore. Nel ritenere fondate le considerazioni sul legame tra il processo di spending review e i provvedimenti di riorganizzazione amministrativa, reputa tuttavia che non sia questa la sede per affrontare compiutamente la questione, che potrebbe essere più opportunamente oggetto di un preciso atto di indirizzo che fornisca precise indicazioni al Governo. Ribadisce, pertanto, di ritenere corretta l'impostazione della deliberazione proposta dal relatore, che rimette la valutazione di questioni attinenti al merito del provvedimento alla Commissione affari costituzionali.

  Renato BRUNETTA (PdL), nell'osservare come sia necessario un momento di svolta, chiede che non si proceda all'approvazione del provvedimento in attesa dei risultati della spending review.

  Claudio D'AMICO (LNP), in relazione alle osservazioni svolte dall'onorevole Gioacchino Alfano, rileva come sia pericoloso il discorso sulla prevalenza teorica della maggioranza sotto il profilo numerico, sottolineando come i parlamentari non siano meri esecutori ma soggetti pensanti. Evidenzia inoltre come tale atteggiamento di sottovalutazione del ruolo dei singoli parlamentari sia stato alla base della crisi della maggioranza uscita dalle urne nel 2008. Pur comprendendo la proposta del presidente, osserva come la Commissione di merito ed il Governo potrebbero non tenere conto delle eventuali osservazioni, in mancanza dell'utilizzo Pag. 62di strumenti più netti. Ricorda come la Commissione abbia assunto in passato posizioni dettate da ragioni di opportunità politica, come quando il capogruppo del Partito Democratico motivò il suo sostegno ad un parere favorevole sul decreto-legge in materia di semplificazioni per il significato strategico del medesimo, pur essendo state ravvisate talune criticità dal punto di vista finanziario. Richiama altresì la scelta di non dare il parere sull'istituzione dell'Agenzia per la tutela dei diritti umani, inviando una lettera alla Commissione di merito per illustrare le criticità emerse nel corso del dibattito. Osserva che, se il Governo avesse proposto una riorganizzazione degli uffici di diretta collaborazione in questione tale da comportare un taglio del 20 per cento della dotazione, non vi sarebbero state difficoltà ad esprimere una valutazione favorevole, mentre il testo presentato aumenta addirittura talune voci di spesa. Propone quindi di esprimere una valutazione contraria, ovvero di non esprimere alcuna valutazione, inviando una lettera alla Commissione di merito.

  Lino DUILIO (PD) osserva che la difficile situazione della finanza pubblica non è certo nata in questi ultimi giorni, invitando i colleghi a valutare gli andamenti delle spese e delle entrate del bilancio dello Stato negli ultimi esercizi e a rileggere il contenuto dei provvedimenti adottati e dei pareri resi dalla Commissione. Ritiene, infatti, che, se si fosse perseguita la linea di rigore ora proposta, probabilmente le condizioni finanziarie del nostro Paese sarebbero migliori. Per quanto attiene al provvedimento in esame, reputa che le competenze della Commissione non consentano di approvare una deliberazione di contenuto più ampio di quello proposto dal relatore, osservando che, al più, si potrebbe ipotizzare di esprimere un nulla osta, anziché una valutazione favorevole. Reputa, peraltro, che le considerazioni formulate in questa sede potranno essere ribadite utilmente nell'ambito dell'esame presso la Commissione affari costituzionali, osservando come il proposto superamento degli ambiti di competenza della Commissione sembra nascondere un atteggiamento di sfiducia nei confronti dei componenti delle altre Commissioni.

  Maino MARCHI (PD), relatore, formula quindi una nuova proposta al fine di tenere conto delle osservazioni del presidente:
  «La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
   esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro della salute e dell'organismo indipendente di valutazione della performance (atto n. 457);
   considerato il parere della Sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato espresso nell'adunanza del 24 novembre 2011 e il testo predisposto, a scopo collaborativo, al fine di recepire le osservazioni contenute in tale parere;
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo secondo il quale la soppressione di due posizioni dirigenziali nell'ambito degli uffici di diretta collaborazione non può considerarsi idonea a garantire il limite di riduzione previsto dall'articolo 1, comma 3, lettera a), del decreto-legge n. 138 del 2011, trattandosi di una mera anticipazione dell'intervento da apportare mediante regolamento di organizzazione, ovvero con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri da adottarsi entro il termine, ormai scaduto, del 31 marzo 2012;
   nel presupposto che il Governo proceda ad attuare quanto prima mediante un apposito regolamento di organizzazione ovvero con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri la riduzione degli uffici dirigenziali non generali e dei relativi posti di organico Pag. 63prevista dall'articolo 1, comma 3, lettera a), del decreto-legge n. 138 del 2011,

VALUTA FAVOREVOLMENTE

  lo schema di regolamento e formula i seguenti rilievi sulle sue conseguenze di carattere finanziario:
   all'articolo 8, comma 1, secondo periodo, sostituire le parole: cinque unità con le seguenti: tre unità;
   all'articolo 8, comma 3, primo periodo, sostituire le parole: in numero non superiore a dieci con le seguenti: non generale in numero non superiore a nove;
   all'articolo 9, comma 1, lettera c), dopo le parole: non generale aggiungere le seguenti: , esclusa la retribuzione di posizione,;
   all'articolo 9, comma 3, sostituire le parole da: nel rispetto dei vincoli fino alla fine del comma, con le seguenti: nell'ambito delle risorse destinate a legislazione vigente al funzionamento del Gabinetto e degli Uffici di diretta collaborazione nell'ambito del programma «Indirizzo politico» della missione «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» dello stato di previsione del Ministero;
   all'articolo 13, comma 1, sostituire le parole: e maggiori con le seguenti: o maggiori;
   all'articolo 13, sostituire il comma 2, con il seguente:
  2. Al fine di assicurare il rispetto del principio di invarianza di spesa di cui al comma 1, agli eventuali oneri derivanti dall'articolo 9, comma 1, lettera b), si provvede utilizzando quota parte delle risorse destinate a legislazione vigente alle spese per esperti e consulenti esterni di cui all'articolo 8, comma 2, iscritte nell'ambito del programma «Indirizzo politico» della missione «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» dello stato di previsione del Ministero;

  e formula le seguenti osservazioni:
   nel quadro dei processi di ridimensionamento degli assetti organizzativi e di progressiva riduzione delle dotazioni di personale delle pubbliche amministrazioni, si valuti l'opportunità di ridurre il contingente di personale degli uffici di diretta collaborazione, fissato dall'articolo 8, comma 1, in 100 unità di personale, conformemente a quanto già previsto a legislazione vigente dall'articolo 9, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 12 giugno 2003, n. 208, nonostante il nuovo regolamento di organizzazione del Ministero della salute, adottato con il decreto del Presidente della Repubblica 11 marzo 2011, n. 108, abbia fissato la dotazione organica a 2.054 unità di personale, a fronte della dotazione di 2.520 unità prevista dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 gennaio 2007, concernente la rideterminazione delle dotazioni organiche del personale del Ministero;
   si valuti, con riferimento all'articolo 9, comma 1, lettera b), l'opportunità di prevedere, nell'attuale fase di crisi economica, aumenti retributivi dei componenti degli uffici di diretta collaborazione del Ministro della salute e di ogni altro titolare di incarichi di Governo.».

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP) annuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla nuova proposta formulata dal relatore.

  Claudio D'AMICO (LNP) chiede al presidente di porre in votazione anche la sua proposta di esprimere una valutazione negativa, in caso di reiezione della proposta del relatore.

  La Commissione approva la nuova proposta formulata dal relatore.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2010/30/UE relativa all'indicazione del consumo di energia e di altre risorse dei prodotti Pag. 64connessi all'energia, mediante l'etichettatura ed informazioni uniformi relative ai prodotti.
Atto n. 456.

(Rilievi alla X Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e conclusione – Valutazione favorevole).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, in sostituzione del relatore, dopo aver illustrato brevemente il contenuto dello schema, per quanto attiene ai profili di competenza della Commissione, rileva in primo luogo che le attività a carico delle pubbliche amministrazioni interessate, Ministero dello sviluppo economico, ENEA, Camere di commercio, Guardia di finanza sono sostanzialmente già previste dalla normativa vigente e, come osservato dalla relazione tecnico-finanziaria, «diversamente precisate e razionalizzate».Ritiene che non vi siano osservazioni da formulare al riguardo, atteso che l'articolo 15, comma 2, del provvedimento in esame specifica che le amministrazioni interessate provvedono agli adempimenti con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. Per quanto attiene alle modalità inerenti lo scambio di informazioni tra il Ministero dello sviluppo economico e le amministrazioni interessate, da un lato, e la Commissione europea, dall'altro, di cui all'articolo 4, segnala che il testo precisa che dette amministrazioni si avvalgono quanto più possibile di mezzi di comunicazione elettronica, in particolare di quelli supportati dai pertinenti programmi dell'Unione europea, garantendo la sicurezza e la riservatezza delle operazioni di trattamento, nonché la tutela dei dati sensibili. Sul punto giudica utile acquisire conferma che le modalità di applicazione della norma siano sostenibili nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. In riferimento all'acquisto, ove possibile, di prodotti che soddisfano livelli massimi di prestazione e di appartenenza alla migliore classe di efficienza energetica da parte delle amministrazioni che concludono contratti pubblici per importi pari o superiori alle soglie di rilevanza comunitaria, di cui all'articolo 9, ritiene che non vi siano osservazioni da formulare nel presupposto, su cui giudica utile acquisire conferma, che il ricorso a tale tipologia di prodotti non pregiudichi la sostenibilità economica dei contratti stessi e che siano fatte salve le «diverse esigenze di efficienza in termini di costi, fattibilità economica, idoneità tecnica» come peraltro precisato nel testo della disposizione. In merito agli ulteriori adempimenti a carico delle amministrazioni interessate, non ha osservazioni da formulare nel presupposto che gli stessi siano effettivamente realizzabili – secondo quanto precisato dalla relazione tecnico-finanziaria – nell'ambito delle risorse già disponibili a legislazione vigente.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime nulla osta all'ulteriore corso del provvedimento.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone di formulare una valutazione favorevole.

  La Commissione approva la proposta del presidente.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2010/35/UE in materia di attrezzature a pressione trasportabili e che abroga le direttive 76/767/CEE, 84/525/CEE, 84/526/CEE, 84/527/CEE e 1999/36/CE.
Atto n. 464.

(Rilievi alla X Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e conclusione – Deliberazione di rilievi).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, in sostituzione del relatore, dopo aver illustrato brevemente il contenuto dello schema, per quanto attiene ai profili di Pag. 65competenza della Commissione, fa presente di non avere osservazioni con riferimento agli articoli da 4 a 10, in materia di obblighi degli operatori economici, momento che le disposizioni prevedono espressamente che gli oneri connessi alle attività di ritiro e richiamo delle attrezzature considerate rischiose non sono a carico dell'Amministrazione. Parimenti, non ha osservazioni da formulare con riferimento agli articoli da 12 a 16 recanti disposizioni in materia di conformità delle attrezzature a pressione trasportabili, dal momento che l'attività di certificazione è svolta da organismi privati sulla base di apposite tariffe, come risulta dai successivi articoli dello schema di decreto legislativo in esame. Per quanto concerne gli articoli da 17 a 19, relativi alle disposizioni riguardanti l'Autorità di notifica, segnala che si tratta di attività già svolta dalle Amministrazioni pubbliche a legislazione vigente, come precisato dalla relazione tecnica. Con riferimento agli articoli da 20 a 28 recanti disposizioni relative agli organismi notificati, fa presente che si tratta di soggetti privati la cui attività non è finanziata a carico di soggetti pubblici e, pertanto, le disposizioni non presentano profili finanziari problematici. Relativamente agli articoli da 29 a 33 e all'articolo 36, recanti disposizioni in materia di procedure di salvaguardia, giudica opportuno acquisire elementi di maggiore dettaglio in relazione alla struttura delle tariffe, tali da confermare l'effettiva possibilità di assicurare la copertura integrale dei costi del servizio, con particolare riferimento all'attività di vigilanza del mercato posta a carico del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. A suo avviso, inoltre, tale capacità di integrale finanziamento andrebbe verificata anche sotto il profilo dell'allineamento temporale tra oneri e gettito delle tariffe. Segnala, altresì, che, a differenza di quanto precisato in relazione alle attività di vigilanza disciplinate dagli articoli 29 e 31, il successivo articolo 32, che disciplina la procedura di salvaguardia in caso di perdurante non conformità, non reca la precisazione che le attività ivi indicate sono svolte senza oneri a carico dell'Autorità di vigilanza. Relativamente all'articolo 38, il quale dispone che dall'attuazione del presente decreto devono derivare nuovi maggiori oneri a carico della finanza pubblica, osserva che si tratta di un evidente errore redazionale, in quanto la clausola di neutralità finanziaria dovrebbe stabilire che dal presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO per quanto concerne l'articolo 32 che disciplina la procedura di salvaguardia in caso di perdurante non conformità, conferma che le attività ivi indicate devono essere svolte senza oneri a carico dell'Autorità di vigilanza. Fa presente che, se la Commissione lo riterrà opportuno, potrà aggiungersi tale precisazione alla fine del comma 2. Riguardo all'articolo 36, che dispone che le attività di valutazione e di vigilanza sugli organismi notificati sono assoggettate a tariffa, a carico dei medesimi organismi notificati, rinviando ad un successivo decreto ministeriale la determinazione della misura, in base al principio di copertura del costo effettivo del servizio, e le relative modalità di versamento, precisa che tali tariffe non sono correlate all'attività di vigilanza del mercato che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti svolge con le risorse disponibili, bensì alla valutazione ed alla vigilanza degli organismi notificati. Osserva, inoltre, che la notifica dei suddetti organismi ha una validità limitata, generalmente pari a tre anni, ed è soggetta a rinnovo, precisando che durante il corso della validità l'organismo è soggetto a verifiche periodiche volte ad accertare il mantenimento dei requisiti in relazione all'attività svolta. Fa presente che, nel determinare la tariffa in argomento, verranno contemplati i costi connessi sia con l'attività di verifica laziale cui fa seguito l'eventuale notifica, nonché all'attività di vigilanza periodica. Al riguardo, avverte che il Ministero intenderebbe ispirarsi per analogia a casi di specie di esistenti ed attinenti ai compiti di istituto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti come, ad esempio, il decreto Pag. 66ministeriale 21 febbraio 2006, in materia di interoperabilità del sistema ferroviario.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, nel ritenere non necessaria una modifica dell'articolo 32, in considerazione della presenza di una clausola di neutralità finanziaria riferita all'intero provvedimento, formula la seguente proposta di parere:
  «La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
   esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2010/35/UE in materia di attrezzature a pressione trasportabili e che abroga le direttive 76/767/CEE, 84/525/CEE, 84/526/CEE, 84/527/CEE e 1999/36/CE (atto n. 464);
   rilevata l'esigenza di:
    consentire, se necessario, un aggiornamento anche infratriennale delle tariffe di cui all'articolo 36, al fine di garantire il loro allineamento con il costo effettivo del servizio;
    correggere un errore materiale contenuto nella formulazione dell'articolo 38, comma 1, inserendo, dopo le parole: «dall'attuazione del presente decreto», la parola: «non»;
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo,

VALUTA FAVOREVOLMENTE

  lo schema di decreto legislativo e formula i seguenti rilievi sulle sue conseguenze di carattere finanziario:
   all'articolo 36, comma 3, dopo le parole: sono aggiornate aggiungere la seguente: almeno».

  La Commissione approva la proposta del presidente.

  La seduta termina alle 15.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.55 alle 16.