CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 aprile 2012
645.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 33

SEDE REFERENTE

  Giovedì 26 aprile 2012. — Presidenza del presidente Donato BRUNO. — Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Giampaolo D'Andrea.

  La seduta comincia alle 12.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che è stata avanzata la richiesta di attivazione del circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Misure per garantire la trasparenza e il controllo dei bilanci dei partiti e dei movimenti politici.
C. 5123 Angelino Alfano, Bersani, Casini ed altri.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 24 aprile 2012.

  Roberto ZACCARIA (PD) condivide le finalità della proposta di legge in esame. C’è infatti la necessità di un sistema di controlli più incisivi di quelli attuali.
  Esprime alcune perplessità di carattere istituzionale in merito alla composizione della Commissione per la trasparenza e il controllo dei bilanci dei partiti e dei movimenti politici, come configurata dalla Pag. 34proposta di legge. Si tratta, a suo avviso, di una composizione singolare, coordinata dal presidente della Corte dei conti e formata dai Presidenti dei due organi giurisdizionali, Consiglio di Stato e Cassazione, sulla quale il presidente Lupo nella sua lettera ha espresso alcuni rilievi critici, da lui condivisi.
  Sottopone alla Commissione una proposta, che si riserva di formulare in chiave emendativa. La Commissione potrebbe essere sempre coordinata o presieduta dal Presidente della Corte dei conti, ma con la partecipazione di due presidenti di Autorità amministrative indipendenti, che potrebbero essere individuati nel presidente della CIVIT, la Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche, e nel presidente della CONSOB. Il modello prefigurato dalla proposta di legge C. 5123 rimarrebbe inalterato: possibilità per i presidenti di essere coadiuvati e gratuità dell'incarico. In questo modo, però, sarebbero superate le riserve avanzate dal Primo presidente della Corte di cassazione e si darebbe vita a un organismo che ha la necessità di partire in modo positivo.

  Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) rileva che in materia di finanziamento dei partiti e di controlli sui bilanci degli stessi la situazione è in continua evoluzione ed esprime l'avviso che su questo tema occorra cercare il più possibile una sintonia con l'opinione pubblica. Non ha quindi senso, a suo avviso, pensare alla disciplina di cui alla proposta di legge in esame come a una disciplina definitiva, atteso che essa presuppone un modello superato di finanziamento dei partiti. In questa fase occorre quindi limitarsi a pensare a una disciplina transitoria sui controlli, da rivedere una volta stabilito il nuovo modello di finanziamento dei partiti.
  Quanto all'organo di controllo, rileva il rischio che attribuire il controllo sui bilanci dei partiti a un soggetto istituzionale – quale la Commissione composta dai tre vertici delle magistrature, dalla Corte dei conti o da un'autorità amministrativa indipendente – possa determinare un'alterazione tra i poteri dello Stato, atteso che la politica – e quindi i partiti – intrattengono molteplici relazioni con le altre istituzioni. A suo avviso, occorre piuttosto pensare a un sistema nel quale i controlli siano svolti da un soggetto terzo la cui nomina competa però ad istituzioni esterne alla politica. Solo in questo modo si può, a suo parere, evitare di alterare l'equilibrio dei poteri.

  Mauro LIBÈ (UdCpTP), condivide le osservazioni formulate dalla collega Lanzillotta. Quella in esame è infatti una materia in continua evoluzione, in cui cambiano quotidianamente termini e paletti da fissare.
  Nella consapevolezza di questa evoluzione, è però importante agire urgentemente e mantenere la tempistica fissata dall'Ufficio di presidenza della Commissione. È fondamentale che i cittadini abbiano la garanzia di una risposta immediata e che il sistema dei controlli, in una fase di transizione sia affidato a un ente come la Corte dei conti che gode della fiducia dell'opinione pubblica.
  È indubbio che il sistema dei controlli vada rivisto nel suo complesso e non solo con riferimento ai bilanci e agli statuti anche in una situazione che non sia figlia dell'emergenza, a tutela, in particolare, di chi amministra.
  Osserva infatti come allo stato attuale siano stati tolti quasi tutti i paletti di controllo.

  Pierguido VANALLI (LNP) intende soffermarsi su quanto previsto al comma 3 dell'articolo 1 della proposta di legge in titolo, nella parte in cui si afferma che «la Commissione può procedere a verifiche del contenuto del bilancio con riferimento alla conformità delle spese effettivamente sostenute alla documentazione prodotta a prova delle spese stesse». Dalla lettura di tale previsione sembra emergere in capo all'istituenda Commissione una mera facoltà nel procedere a tali verifiche, in base ad una scelta discrezionale. Sarebbe invece opportuno, a suo avviso, prevedere che questo costituisse un obbligo in capo all'organismo in questione.Pag. 35
  Rileva inoltre che la predetta formulazione non sembra superare le problematiche che sono conseguite all'attuale formulazione della normativa vigente. Anche dal nuovo testo proposto, infatti, non sembra vi sia la possibilità di andare oltre una valutazione che riguardi la congruità delle spese e la documentazione prodotta; pertanto, anche se si dovesse trattare di viaggi all'estero non collegati ad attività istituzionali del partito politico di riferimento, non sembra vi siano gli strumenti per rilevare tale profilo.
  Evidenzia quindi che il rischio che intravede è quello di far vedere sugli organi di stampa che si intende intervenire sulla normativa vigente senza fare, in realtà, nulla.

  Maurizio TURCO (PD), premesso di condividere l'intervento della deputata Lanzillotta, ribadisce che, a suo parere, i controlli dovrebbero essere affidati a una sezione speciale della Corte dei conti.
  Rileva quindi che si succedono quasi ogni giorno su queste materie proposte teoriche del tutto scollegate dalla attualità dei problemi, che non possono essere risolti senza affrontare la tematica dell'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione nel suo complesso. Osserva, ad esempio, che se si definisse un modello di finanziamento dei partiti basato esclusivamente sui contributi privati degli iscritti, non avrebbe senso prevedere poi un controllo pubblico sui bilanci, mentre sarebbe necessario assicurare agli iscritti il potere di sindacare le scelte degli organi direttivi in merito all'utilizzo delle risorse del partito. D'altra parte, se si decide di prevedere anche un finanziamento pubblico, la funzione di controllo dovrebbe essere affidata, come già detto, alla Corte dei conti, che è l'organo costituzionalmente competente in materia di bilanci. Si dovrebbe, tuttavia prevedere bilanci separati per la parte di contributi che provengono dagli iscritti e dai sostenitori di un partito e per la parte del finanziamento pubblico. Ne consegue, ancora una volta, che non è possibile discutere dei soli controlli sui bilanci dei partiti, ma occorre invece un ragionamento più ampio sull'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione.

  Gianclaudio BRESSA (PD), relatore, interviene per una breve replica. Osserva preliminarmente come molte osservazioni formulate dai colleghi intervenuti siano pertinenti e interessanti e i relatori ne terranno conto nel prosieguo dei lavori.
  Alcuni rilievi sono stati fatti in merito al fatto che non si sa quale sarà il sistema di finanziamento dei partiti, ma, qualunque esso sia, il sistema di controllo di cui si occupa la proposta di legge C. 5123 rimane valido in ogni caso.
  Riguardo alla Commissione, rileva che si potevano prevedere anche altri meccanismi di controllo, come una sezione specializzata della Corte dei conti, ma la soluzione indicata nella proposta di legge C. 5123 rappresenta il punto di accordo e di equilibrio raggiunto da alcune forze politiche. Inoltre il meccanismo per indicare i membri della Commissione è stato scelto per la sua neutralità.
  Per quanto riguarda le osservazioni avanzate dal Presidente Lupo nella sua lettera, si richiama a quanto da lui detto in una precedente riunione. Su alcune questioni ci sarà la necessità di intervenire sul testo attuale, mentre su altre rimane la potestà di libera scelta del legislatore parlamentare.
  In conclusione, rileva come il dibattito sia stato interessante, anche in quegli interventi di carattere solo polemico da lui non condiviso, ma che rientrano nella logica di una libera discussione parlamentare.

  Giuseppe CALDERISI (PdL), relatore, si associa a quanto testé evidenziato dal collega Bressa in merito al fatto che, in qualità di relatori, intendono presentare una serie di emendamenti volti a superare le questioni emerse nel dibattito e le valutazioni tecniche elaborate.
  Per quanto attiene all'osservazione testé formulata dal collega Turco, ritiene indubbio che sulla questione del finanziamento dei partiti politici dovranno esser assunte delle misure e che le forze politiche Pag. 36dovranno intervenire sul punto. Auspica, in proposito, che possa essere raggiunta un'intesa quanto prima. Ritiene comunque che, se anche si rivedesse la misura dei rimborsi elettorali e la loro configurazione, le norme in materia di controlli devono rimanere. Chiaramente, dovranno essere definite le forme, le misure, le modalità e la natura, ma il problema non potrà essere eluso.
  Rimane quindi l'esigenza di individuare con chiarezza un organismo competente a svolgere i controlli e la discussione sul punto è quindi necessaria ed utile.
  Fa infine presente che gli emendamenti che saranno formulati dai relatori potranno eventualmente essere anche adeguati ad ulteriori rilievi che dovessero emergere nel corso dell’iter parlamentare, tenendo altresì conto degli altri emendamenti che saranno presentati dai vari gruppi.

  Roberto GIACHETTI (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, considerato che la materia del sistema dei controlli sui bilanci dei partiti politici verrà affrontata nell'ambito della proposta di legge in esame, pur essendo un tema presente anche nelle proposte di legge recanti l'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione, chiede alla presidenza se, a suo avviso, sia più opportuno concentrare le proposte emendative riferite a tale argomento in tale sede piuttosto che nell'ambito dell'esame delle suddette proposte di legge di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione.

  Donato BRUNO, presidente, rispondendo al collega Giachetti, ritiene che, nella parte in cui si intende intervenire sulla materia dei controlli e della trasparenza, occorrerà, in questa fase, presentare proposte emendative riferite alla proposta di legge in titolo. Com’è noto, infatti, si è deciso di dare una corsia preferenziale a tali argomenti, fermo restando che la Commissione proseguirà l'esame delle proposte di legge di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione, che affrontano una serie di argomenti inseriti in un quadro di riferimento più ampio, e delle quali auspica che il Parlamento possa portare comunque a compimento l'esame.

  Salvatore VASSALLO (PD), dopo aver rilevato che i relatori non hanno risposto su tutte le questioni sollevate nel dibattito sulla natura dell'organismo competente a svolgere i controlli, limitandosi a prendere in considerazione quelle poste dal primo presidente della Corte di cassazione, esprime dubbi sulla possibilità di estrapolare le parti relative ai controlli sui bilanci dei partiti contenute nelle proposte di legge relative all'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione e di riferirle senz'altro alla proposta di legge in titolo, la quale presuppone una scelta ben precisa riguardo alla natura dei controlli, che allo stato non investono la finalità delle spese effettuate dai partiti e la veridicità dei rendiconti.

  Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Attuazione dell'articolo 49 della Costituzione.
C. 244 Maurizio Turco, C. 506 Castagnetti, C. 853 Pisicchio, C. 1722 Briguglio, C. 3809 Sposetti, C. 3962 Pisicchio, C. 4194 Veltroni, C. 4826 Iannaccone, C. 4950 Galli, C. 4953 Razzi, C. 4954 Donadi, C. 4955 Gozi, C. 4956 Casini, C. 4965 Sbrollini, C. 4973 Bersani, C. 4985 Pionati, C. 5032 Palagiano, C. 5063 Cambursano, C. 5098 Briguglio e C. 5127 Giachetti.

(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento delle proposte di legge C. 5063 Cambursano, C. 5098 Briguglio e C. 5127 Giachetti).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 24 aprile 2012.

  Donato BRUNO, presidente, comunica che sono state assegnate alla Commissione le proposte di legge C. 5063 Cambursano ed altri «Disciplina del finanziamento dei partiti politici e disposizioni in materia di controlli sui bilanci dei medesimi e sui rendiconti delle spese elettorali», C. 5098 Pag. 37Briguglio «Modifiche all'articolo 1 della legge 3 giugno 1999, n. 157, in materia di riduzione del rimborso delle spese elettorali sostenute da movimenti o partiti politici, e all'articolo 9 della legge 10 dicembre 1993, n. 515, in materia di elevazione della soglia per l'accesso al rimborso delle spese elettorali per il rinnovo della Camera dei deputati» e C. 5127 Giachetti ed altri «Modifiche alle leggi 3 giugno 1999, n. 157, e 10 dicembre 1993, n. 515, e altre disposizioni in materia di finanziamento dei partiti e movimenti politici e di controllo dei loro bilanci».
  Poiché le suddette proposte di legge vertono sulla stessa materia di quelle già iscritte all'ordine del giorno della Commissione, avverte che ne è stato disposto l'abbinamento, ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del regolamento.

  Andrea ORSINI (PT), relatore, preannuncia che non si tratterà probabilmente dell'ultima relazione integrativa che svolgerà, avendo avuto notizia della presentazione di altre proposte di legge sulla materia.
  Passa quindi a prendere in esame le proposte di legge C. 4953, C. 4965, C. 5032, C. 5063, C. 5098 e C. 5127.
  La proposta di legge Razzi e altri C. 4953 prevede che «i bilanci dei partiti politici siano sottoposti a controlli annuali da parte della Corte dei conti. In caso di accertate violazioni alle disposizioni sulla trasparenza» – che non vengono peraltro espressamente individuate – «l'intero importo del bilancio è confiscato dallo Stato».
  Si prevede altresì che «I rimborsi per le spese elettorali concessi ai partiti politici sono ridotti del 50 per cento» e che «Tali rimborsi devono essere iscritti a bilancio corredati delle documentazioni atte a dimostrare le spese effettivamente sostenute per la campagna elettorale».
  L'erogazione dei rimborsi – dispone ancora la proposta – è concessa solo in relazione agli anni di legislatura effettivi. In caso di conclusione anticipata della legislatura, i partiti sono tenuti a restituire allo Stato le somme residue indicate a bilancio.
  Nell'ipotesi di cambio di denominazione o di chiusura delle formazioni politiche che hanno goduto di finanziamenti pubblici, le relative somme iscritte a bilancio sono restituite allo Stato.
  La proposta di legge C. 4965 Sbrollini novella la legge n. 157 del 1999, che detta la disciplina in materia di rimborso delle spese per consultazioni elettorali e referendarie, inserendovi un articolo che prevede che ogni partito e movimento politico debba destinare a iniziative volte ad accrescere la partecipazione attiva dei giovani alla politica una quota pari almeno al 20 per cento dei rimborsi elettorali ricevuti. A tal fine è fatto obbligo ai movimenti e partiti politici di introdurre un'apposita voce all'interno del proprio rendiconto.
  La proposta di legge Palagiano, Donadi, Mura C. 5032 dimezza le quote per i rimborsi elettorali e modifica la disciplina per la loro ripartizione.
  In particolare, la proposta prevede che i rimborsi sono corrisposti in due parti da erogare nell'arco dell'anno. La prima metà dell'erogazione avviene entro il 31 luglio di ciascun anno, la seconda, invece, solo dopo «opportuna rendicontazione» da parte dei partiti o movimenti politici, di quanto effettivamente speso.
  L'erogazione dei rimborsi non è vincolata alla prestazione di alcuna forma di garanzia bancaria o fideiussoria da parte dei movimenti o partiti politici aventi diritto.
  In caso di scioglimento anticipato del Senato della Repubblica o della Camera dei deputati il versamento delle quote annuali dei relativi rimborsi è interrotto e i movimenti o partiti politici hanno diritto esclusivamente al versamento delle quote dei rimborsi per un numero di anni pari alla durata della legislatura dei rispettivi organi. Il versamento della quota annua di rimborso è in ogni caso effettuato anche nel caso in cui sia trascorsa una frazione di anno.
  La proposta di legge Cambursano e altri C. 5063, interviene sulla disciplina Pag. 38complessiva del finanziamento dei partiti politici e detta disposizioni in materia di controlli sui bilanci dei medesimi e sui rendiconti delle spese elettorali.
  Viene proposta l'istituzione di una sezione di controllo della Corte dei conti sui bilanci annuali e sui rendiconti relativi alle spese elettorali dei partiti e movimenti politici che godono di qualsiasi tipo di finanziamento pubblico previsto dalla legislazione vigente.
  La proposta di legge introduce un dispositivo per dare la facoltà a ciascun contribuente di destinare il 5 per mille dell'IRPEF a quei partiti e movimenti politici che ne facciano richiesta. In quest'ottica si prevede che ciascun candidato al Parlamento dichiari, al momento dell'accettazione della candidatura, il partito o movimento politico di riferimento e che i Presidenti dei due rami del Parlamento inviino al Ministro dell'economia e delle finanze, all'inizio di ogni legislatura e in caso di variazioni, l'elenco dei componenti di ciascuna Camera con l'indicazione del partito di appartenenza. Il presidente della Camera comunica inoltre il numero di voti validi espressi in ambito nazionale in favore delle liste presentate per l'attribuzione dei seggi con metodo proporzionale. Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze sono determinati, entro il 30 novembre di ciascun anno, sia l'ammontare che la ripartizione, in proporzione ai voti validi espressi in ambito nazionale, delle risorse destinate a partiti o movimenti politici. L'erogazione viene effettuata in un'unica soluzione entro il 31 marzo dell'anno successivo.
  Con una novella all'articolo 15 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986, viene consentita la detrazione per un importo pari al 22 per cento per le erogazioni liberali in denaro a favore di partiti e movimenti politici per un importo tra 250 e 25.000 euro con l'obbligo, per i versamenti tra 5.000 e 25.000 euro, di comunicare al Presidente della Camera gli estremi del donatore e del beneficiario. Con una novella all'articolo 78 del citato testo unico delle imposte sui redditi, sono esclusi dagli enti che possono detrarre contributi versati a partiti politici quelli a partecipazione pubblica o da loro controllati, nonché le persone fisiche, società di capitali e enti commerciali che abbiano dichiarato passività nella dichiarazione precedente.
  La proposta di legge disciplina le modalità di redazione del rendiconto dei partiti e movimenti politici, nonché delle fondazioni e introduce, nel caso di finanziamenti illeciti, per il legale rappresentante e per il tesoriere del partito o movimento politico la sanzione dell'arresto fino a sei anni e l'applicazione di alcune pene accessorie. Inoltre si prevede l'interruzione della ripartizione delle risorse e la loro restituzione in misura pari a tre volte di quanto ricevuto illecitamente.
  La proposta di legge C. 5098 Briguglio, che modifica l'articolo 1, comma 5, della legge n. 157 del 1999 e l'articolo 9, comma 3, della legge n. 515 del 1993, è tesa a ridurre il parametro di applicazione del contributo previsto dalla legislazione vigente del rimborso elettorale, che viene ridotto da 1 euro a 0,10 centesimi di euro. Inoltre si prevede che l'ammissione al rimborso sia limitata a quelle forze politiche che, nelle elezioni corrispondenti, abbiano totalizzato almeno il 2,5 per cento dei voti validi.
  La proposta di legge C. 5127 Giachetti ed altri, modifica le leggi e disposizioni in materia di finanziamento dei partiti e movimenti politici e di controllo dei loro bilanci.
  Con la modifica dell'articolo 1 della legge n. 157 del 1999 e l'articolo 9 della legge n. 515 del 1993, si ridefinisce il parametro in base al quale sono calcolati i rimborsi, che non è più il numero dei cittadini iscritti nelle liste elettorali ma quello di coloro che hanno effettivamente espresso il loro voto, e si sopprimono tutti i riferimenti normativi vigenti riferiti alla disciplina per l'elezione delle Camere che consentono il conseguimento del rimborso anche alle formazioni politiche che non abbiamo ottenuto seggi. Viene introdotto inoltre un meccanismo oggettivo, ovvero la mancata presentazione di liste a elezioni Pag. 39successive a quelle per le quali si è percepito il rimborso stesso, al fine di evitare i casi di erogazione dei rimborsi a partiti ormai sciolti.
  Nelle more di una revisione organica della disciplina dei partiti, la proposta di legge introduce un meccanismo di controllo della Corte di conti sui bilanci e, quindi, sull'intera contabilità dei partiti.
  Si prevede un meccanismo di erogazione volontaria di contributi ai partiti fondato sul modello del 5 per mille dell'IRPEF erogato alle ONLUS, precisando che in nessun caso possono essere assegnate somme in assenza di una scelta da parte del contribuente.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che si è appena conclusa la riunione della Conferenza dei presidenti dei gruppi, che ha stabilito che l'avvio della discussione delle proposte di legge di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione è fissato per l'ultima settimana di maggio.
  Avverte inoltre che si è altresì stabilito che l'avvio della discussione in Assemblea della proposta di legge C. 5123 Angelino Alfano, Bersani e Casini sia previsto per lunedì 14 maggio prossimo, ove l'esame sia stato concluso da parte della Commissione. In tale quadro, è stato espresso l'auspicio unanime che la Commissione possa affrontare anche il tema del finanziamento.
  Fa, quindi, presente che nella riunione odierna dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentati dei gruppi, occorrerà definire un calendario dei lavori della Commissione che tenga conto delle decisioni assunte dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi.

  Andrea ORSINI (PT), relatore, chiede se, di conseguenza, saranno abbinate alla proposta di legge C. 5123 Angelino Alfano, Bersani, Casini e altri anche i nuovi provvedimenti di cui ha svolto oggi la relazione e che vertono, in gran parte, sulla materia del finanziamento dei partiti politici.

  Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI), alla luce di quanto testé rappresentato dal presidente Bruno si chiede se non sia opportuno che la Commissione proponga lo stralcio di quelle parti delle proposte di legge in esame che vertono sulla materia dei controlli e dei finanziamenti dei partiti politici, così che se ne possa tenere conto nella sede in cui tali temi vengono discussi.

  Enrico LA LOGGIA (PdL) ritiene che la Commissione dovrebbe abbinare in un unico corpus tutte le proposte di legge che vertono sulla disciplina dei partiti, sul loro finanziamento e sulle modalità di controllo, trattandosi di materie che necessariamente si intersecano tra loro.

  Maurizio TURCO (PD) nel richiamare quanto già evidenziato nell'ambito della discussione sulla proposta di legge C. 5123 Angelino Alfano, Bersani, Casini e altri fa presente come, a questo punto, sia evidente che l'unico dibattito che si vuole evitare è quello sulla democrazia interna ai partiti. Altrimenti non vi è ragione di «spezzettare» tutto e separare il dibattito su controllo e finanziamento da quello sull'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione. Non si meraviglia se per legge si vogliono introdurre i partiti di Stato.
  Preannuncia che presenterà, come emendamenti, alcune proposte di modifica «lessicali» volte a prevedere che si faccia riferimento al tema del «finanziamento pubblico» e non più del «rimborso», per un'esigenza di chiarezza nei confronti dei cittadini, oltre che una proposta di legge per l'abrogazione dell'articolo 49 della Costituzione.
  Ritiene infatti incongrue le decisioni della Conferenza dei presidenti dei gruppi ed evidenzia come vi sia una forte differenza tra le affermazioni fatte sugli organi di stampa e ciò che si compie realmente. Rileva come, alla fine, si farà in modo di far emergere sugli organi di stampa che si tagliano i finanziamenti ai partiti ma occorre vedere cosa realmente sarà fatto.
  Chiede quindi che nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si tenga conto del calendario già deciso con riguardo all'esame delle proposte di legge in titolo.

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  Donato BRUNO, presidente, fa presente che le questioni poste potranno essere più compiutamente affrontate nell'ambito della riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi. Ribadisce inoltre che la Conferenza dei presidenti dei gruppi ha ritenuto opportuno dare la priorità alle proposte di legge vertenti su specifiche tematiche, fermo restando che l'avvio della discussione in Assemblea delle proposte di legge di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione è comunque previsto per l'ultima settimana di maggio.

  Maurizio TURCO (PD) rileva tuttavia che il tema del finanziamento dei partiti politici è strettamente legato al modello di partito.

  Salvatore VASSALLO (PD), nel prendere atto che la Conferenza dei presidenti dei gruppi ha fissato all'ultima settimana di maggio la discussione delle proposte di legge relative all'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione, scorporandone sia la materia del finanziamento sia quella dei controlli, esprime il timore che vi sia di fatto la volontà di differire sine die la discussione sull'attuazione dell'articolo 49 e di tirare per le lunghe per non concludere nulla: a suo avviso, non è possibile interpretare diversamente le decisioni della Conferenza dei presidenti di gruppo.
  Fa presente che la politica «sta ballando sul Titanic» e, anziché prenderne coscienza ed agire di conseguenza, si rende responsabile di «giochetti» che producono solo danni: quello che occorre è dare compiuta attuazione all'articolo 49 della Costituzione e poi definire, in questo quadro, un eventuale contributo pubblico ai partiti. Occorre una disciplina che in primo luogo riconosca la funzione pubblica dei partiti e la loro natura di persone giuridiche sulla base dei requisiti di democraticità e di rappresentatività; in secondo luogo attribuisca un eventuale finanziamento pubblico esclusivamente ai partiti che soddisfano i predetti requisiti e stabilisca una finalità per i finanziamenti stessi; in terzo luogo, e solo su queste premesse, istituisca un sistema di controlli sui bilanci dei partiti. In altre parole, l'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione è necessariamente il punto di partenza di ogni riforma che riguardi il finanziamento dei partiti e il controllo sui loro bilanci.

  Pierguido VANALLI (LNP), interviene in merito alla relazione integrativa fatta dal collega Orsini su proposte di legge di nuovo abbinamento alla materia della disciplina di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione. Tutte queste proposte di legge, a suo avviso, sono molto più vicine nella loro formulazione al contenuto della proposta di legge C. 5123. Ricorda infatti che come rappresentante della Lega aveva indicato un metodo di lavoro più logico che è quello auspicato, come pare, dalla Conferenza dei presidenti di gruppo: l'abbinamento delle proposte di legge in materia di finanziamento e di controllo alla proposta C. 5123.
  Confessa, però di avere sperato in un orientamento diverso. Un esame isolato avrebbe svelato, infatti, a suo avviso la prospettiva sbagliata e ingannevole della proposta di legge C. 5123.
  Riguardo al dibattito sull'attuazione dell'articolo 49, esprime le sue perplessità nell'intervenire sul merito per la situazione che muta di continuo. Aspetta di avere chiaro il quadro delle proposte di legge abbinate sulla materia e di conoscere il testo base proposto dal relatore.
  Osserva, infatti, che nella seduta odierna il relatore ha illustrato nuove proposte di legge che verranno probabilmente disabbinate da quelle di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione o per la quali sarà chiesto lo stralcio di alcune parti. L'esame della materia deve svolgersi, a suo avviso, in modo ordinato. Bisogna identificare in modo conclusivo le proposte di legge attinenti alla materia, decidere un testo base e poi discuterne. Ribadisce la sua volontà di aspettare che sia definita questa fase prima di intervenire nel merito.

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  Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.30.

ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 26 aprile 2012. — Presidenza del presidente Donato BRUNO. — Interviene il ministro della salute Renato Balduzzi.

  La seduta comincia alle 15.20.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del ministro della salute e dell'organismo indipendente di valutazione della performance.
Atto n. 457.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 19 aprile 2012.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che sono pervenuti i rilievi della Commissione Affari sociali, mentre la Commissione Bilancio è tuttora riunita per esprimere i propri.

  Doris LO MORO (PD), relatore, preannuncia l'intenzione di presentare una proposta di parere che tenga conto di quanto emerso nel dibattito svolto nella Commissione Bilancio, che è cominciato martedì 24 aprile, nonché dei rilievi deliberati dalla Commissione Affari sociali. A suo avviso, fermo restando che occorrerà attendere la conclusione dei lavori della Commissione Bilancio, i punti sui quali richiamare l'attenzione del Governo sono sostanzialmente tre.
  In primo luogo, si tratta di invitare il Governo a valutare l'opportunità di attribuire gli incarichi dirigenziali il più possibile a personalità interne al Ministero, in modo da ottenere un ridimensionamento del numero di consiglieri esterni.
  In secondo luogo, si tratta di richiamare il Governo a valutare l'opportunità di prevedere che sia il regolamento stesso a stabilire se l'Organismo indipendente di valutazione della performance (OIV) debba essere costituito in forma monocratica ovvero collegiale, modificando in tal senso l'articolo 10 dello schema, che demanda tale scelta al decreto che deve essere adottato dal Ministro della salute per la costituzione dell'Organismo.
  In terzo luogo, ritiene che, nel quadro dei processi di ridimensionamento degli assetti organizzativi e di progressiva riduzione delle dotazioni di personale delle pubbliche amministrazioni, si dovrebbe valutare l'opportunità di ridurre il contingente di personale degli uffici di diretta collaborazione, che lo schema in esame fissa nelle stesse 100 unità di personale già previste dal regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione vigente, nonostante il nuovo regolamento di organizzazione del Ministero della salute abbia visto una riduzione del venti per cento della dotazione organica del Ministero.

  Il ministro Renato BALDUZZI ricorda che lo schema di decreto in esame è stato adottato dal Consiglio dei ministri in prima deliberazione nel mese di agosto 2011, mentre il parere del Consiglio di Stato è intervenuto successivamente, dopo la nomina del nuovo Governo, e chiarisce che, come nuovo ministro della salute, ha ritenuto di adeguare il testo al parere del Consiglio di Stato.
  Per quanto riguarda le tre questioni sollevate dalla relatrice, fa presente che mantenere la dotazione di cento unità di personale per gli uffici di diretta collaborazione del ministro – nonostante gli organici complessivi del ministero si siano fortemente ridotti negli ultimi anni in ottemperanza alle previsioni di legge in materia di ridimensionamento del personale dei ministeri – ha una sua precisa ragione legata alle caratteristiche specifiche Pag. 42del Ministero della salute, il quale non ha, tendenzialmente, compiti di amministrazione diretta, ma è il punto di riferimento centrale del complesso sistema del Servizio sanitario nazionale.
  A titolo di esempio, fa presente che l'ufficio di gabinetto del ministro interloquisce quotidianamente con i ventuno sottosistemi sanitari regionali, il che richiede necessariamente una dotazione di personale adeguata alla complessità e alla mole dei compiti. Analogamente, l'ufficio legislativo tratta un numero di provvedimenti molto considerevole, superiore, in proporzione con gli altri ministeri, al peso del ministero della salute in termini di dipendenti. Anche in questo caso appare quindi giustificata una dotazione organica adeguata.
  Per quanto riguarda invece il numero dei consiglieri giuridici esterni, premesso che personalmente non si è avvalso della facoltà attribuitagli dal vigente regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione di nominarne fino a cinque, dichiara che è sua intenzione recepire le indicazioni del Consiglio di Stato e ridurre a tre il numero massimo di consiglieri esterni.
  Per quanto riguarda infine l'Organismo di valutazione della performance, ritiene preferibile, in quanto assicura una maggiore flessibilità organizzativa, lasciare al decreto ministeriale di costituzione dell'Organismo stesso la scelta in merito alla sua composizione collegiale ovvero monocratica.

  Mario TASSONE (UdCpTP) ricorda che una discussione attenta ed approfondita sul ruolo e sulle funzioni del Ministero della salute era stata già svolta in sede parlamentare quando fu prevista l'istituzione di tale Ministero.
  Richiama, quindi, quanto evidenziato dalla Commissione Affari sociali nei rilievi deliberati nella seduta del 24 aprile scorso, nella parte in cui si chiede di valutare l'opportunità di prevedere che gli incarichi dirigenziali siano affidati a personalità interne al Ministero in modo da ottenere un ridimensionamento del numero dei consiglieri esterni.
  Ritiene che il numero del personale necessario e delle qualifiche utili per svolgere adeguatamente il proprio lavoro dipenda in primo luogo dalle competenze e dal ruolo del Ministero; si tratta quindi di un questione relativa, che va commisurata a tali profili. Ricorda inoltre che il Ministero della salute ha competenze che investono fortemente il tema della sicurezza, che ha comunque un'importanza prioritaria.
  Ricorda che in passato il Ministero della salute rischiava di essere di fatto una «dependance» del Ministero dell'economia e delle finanze. A suo avviso, è importante valorizzare l'autonomia del Ministero della salute prevedendo tuttavia diverse funzioni, viste le competenze diffuse delle regioni. Esprime quindi perplessità al riguardo ritenendo che permangono tuttora i nodi che vengono dal passato. Prende in ogni modo atto delle risposte fornite dal ministro della salute.

  Doris LO MORO (PD), relatore, ricorda come anche da parte del suo gruppo sia stato fatto, in passato, un attento lavoro per assicurare al Ministero della salute una propria autonomia rispetto al Ministero dell'economia e delle finanze. Ritiene inoltre che quanto emerso riguardo al personale necessario confermi l'impostazione che viene data al valore del Ministero della salute.

  Il ministro Renato BALDUZZI sottolinea che l'assetto complessivo del ministero della salute, ancorché penalizzato negli ultimi anni, ha comunque una consistenza tale da permettergli di svolgere il suo fondamentale ruolo di riferimento nella sanità.
  Ricorda che il Comitato di liberazione nazionale progettò nell'Ossola un modello di sistema sanitario molto decentrato, articolato su un ministero di riferimento che avrebbe dovuto essere «non pletorico» né «accentratore», ma «di propulsione e sviluppo». Osserva che tali qualità si attagliano Pag. 43al modello di ministero che si è realizzato oggi e che l'importanza degli uffici di diretta collaborazione va compresa a partire da queste premesse.
  Per quanto riguarda gli emolumenti de titolari degli uffici di diretta collaborazione, ritiene che le scelte operate dallo schema di decreto in esame siano condivisibili e giustificate, come è possibile argomentare analizzando distintamente ogni singolo caso: per quanto riguarda, ad esempio, gli emolumenti del Capo della segretaria tecnica, fa presente che, in ragione dei compiti che le spettano, questa carica deve essere rivestita da un medico, con la conseguente necessità di individuare una retribuzione coerente con quella di un dirigente medico di secondo livello; ragionamenti analoghi possono svolgersi per le altre figure previste negli uffici di diretta collaborazione.

  Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 26 aprile 2012.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.50 alle 16.