CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 24 aprile 2012
644.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 251

COMITATO RISTRETTO

  Martedì 24 aprile 2012.

Disposizioni per consentire l'impianto degli embrioni abbandonati giacenti presso i centri italiani di procreazione medicalmente assistita.
C. 2058 Palagiano, C. 4308 Farina Coscioni, C. 4800 Bocciardo e C. 4831 Laura Molteni.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 12.50 alle 13.15.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 24 aprile 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Maria Cecilia Guerra.

  La seduta comincia alle 13.15.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica, recante regolamento di organizzazione degli uffici di Pag. 252diretta collaborazione del Ministro della salute e dell'organismo indipendente di valutazione della performance.
Atto n. 457.
(Rilievi alla I Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento, e conclusione – Espressi rilievi).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in oggetto, rinviato nella seduta del 18 aprile 2012.

  Giuseppe PALUMBO, presidente e relatore, avverte di aver presentato un proposta di rilievi da esprimere alla I Commissione, che procede ad illustrare (vedi allegato 1). In particolare, per quanto riguarda il rilievo di cui alla lettera b) della proposta, fa presente che la Commissione può limitarsi a rilevare l'opportunità per cui sia direttamente il regolamento a stabilire se la composizione dell'Organismo indipendente di valutazione della performance (Oiv) debba essere monocratica o collegiale oppure entrare nel merito della scelta, prevedendo che nel regolamento in esame si opti per la composizione collegiale – che ritiene preferibile – ovvero per quella monocratica.

  Laura MOLTENI (LNP) non concorda con la proposta formulata dal relatore, ritenendo che sia opportuno inserire tra i rilievi la necessità di procedere ad un ridimensionamento del contingente di personale rispetto a quello previsto dallo schema di decreto in esame, in conformità con l'esigenza di perseguire l'obiettivo di un effettivo contenimento della spesa pubblica. In questo senso, ravvisa altresì l'opportunità di eliminare dall'articolo 7 dello schema di decreto la previsione secondo cui al personale assegnato alle segreterie dei Sottosegretari di Stato spetti l'indennità accessoria di diretta collaborazione.
  Entrando nel merito della proposta del relatore, fa presente che alla lettera a) andrebbe eliminato l'avverbio «preferibilmente» mentre, con riferimento alla lettera b), rileva che sarebbe preferibile che sia lo stesso regolamento a definire la composizione dell'Oiv nel senso della collegialità.

  Anna Margherita MIOTTO (PD) ribadisce quanto già osservato nella precedente seduta, circa il carattere non particolarmente innovativo del regolamento in oggetto, che conferma in larga parte i contenuti del vigente atto organizzatorio di cui al decreto del Presidente della Repubblica 12 giugno 2003, n. 208, ed è diretto a completare il riordino operato dalla legge n. 172 del 2009, che ha reintrodotto il Dicastero della salute.
  Con riferimento, poi, alla questione posta dal relatore circa la composizione dell'Oiv, ritiene che la soluzione preferibile sarebbe quella di prevedere che sia il regolamento a compiere la scelta tra struttura monocratica e collegiale, in linea, quindi, con quanto previsto alla lettera b) della proposta di rilievi avanzata dal relatore.

  Carmine Santo PATARINO (FLpTP) esprime parere favorevole sulla proposta di rilievi avanzata dal relatore, rilevando tuttavia che, a suo avviso, sarebbe opportuno prevedere, alla lettera a), che gli incarichi dirigenziali siano affidati «di norma», anziché «preferibilmente», a personalità interne «ai Ministeri» anziché «al Ministero». Con riferimento alla lettera b), invece, ritiene che il regolamento dovrebbe prevedere direttamente che la composizione dell'Oiv sia collegiale e non monocratica.

  Marco RONDINI (LNP), condividendo le considerazioni espresse dall'onorevole Molteni, richiama l'esigenza di escludere la previsione dell'indennità accessoria di diretta collaborazione per il personale assegnato a ciascuna segreteria dei Sottosegretari di Stato.

  Nunzio Francesco TESTA (UdCpTP) fa notare che, pur essendo l'espressione «di norma», suggerita dal collega Patarino, fuorviante in quanto potrebbe aprire degli spazi alla possibilità di attingere a personalità esterne al Ministero, è pur vero che Pag. 253tale rischio è attenuato dal fatto che nella stessa lettera a) dei rilievi viene enunciato chiaramente l'obiettivo di ottenere un ridimensionamento del numero di consiglieri esterni.

  Giuseppe PALUMBO, presidente e relatore, all'esito del dibattito svoltosi, ritiene che non sia possibile recepire il rilievo suggerito dall'onorevole Molteni circa la corresponsione dell'indennità accessoria al personale assegnato a ciascuna segreteria dei Sottosegretari, ritenendo che si tratti di materia che esula dalla competenza della Commissione, considerato altresì che sulle conseguenze finanziarie dello schema di decreto in esame la Commissione bilancio esprimerà i propri rilievi alla I Commissione nella giornata di giovedì prossimo.
  Rispetto alla sua proposta iniziale, ritiene che alla lettera a) vada eliminato l'avverbio «preferibilmente» e che la lettera b) debba essere invece mantenuta nella sua formulazione originaria.

  La Commissione approva la proposta di rilievi del relatore, come riformulata (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 13.35.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 24 aprile 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Maria Cecilia Guerra.

  La seduta comincia alle 13.35.

Documento di economia e finanza 2012.
Doc. LVII, n. 5 e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che il Documento in esame è stato assegnato, ai sensi dell'articolo 118-bis, comma 1, del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio) nonché, per il parere, a tutte le altre Commissioni permanenti e alla Commissione parlamentare per le questioni regionali.
  Avverte, inoltre, che, secondo quanto da ultimo comunicato dalla Commissione bilancio, le Commissioni potranno procedere all'esame del DEF sino alle ore 14 di oggi 24 aprile 2012 e che il calendario dei lavori dell'Assemblea prevede che la discussione e la votazione in Aula del Documento abbia luogo nella giornata di giovedì 26 aprile.

  Anna Margherita MIOTTO (PD), relatore, ricorda che il documento di economia e finanza 2012 – DEF 2012, deliberato dal Consiglio dei ministri il 18 aprile scorso, è il secondo presentato dall'Italia nel quadro del «Semestre Europeo» di coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri, a seguito delle modifiche apportate dalla legge n. 39 del 2011 alla legge di contabilità n. 196 del 2009.
  Il documento in esame si articola in tre sezioni: Programma di stabilità dell'Italia (Sezione I), Analisi e tendenze della finanza pubblica (Sezione II) e Programma nazionale di riforma (Sezione III) e contiene cinque allegati.
  Specifica che in questa sede si soffermerà sugli aspetti di competenza della XII Commissione, che sono trattati nelle diverse sezioni in cui si articola il documento, in particolare nelle Sezioni II e III.
  Innanzitutto, nell'ambito dell'analisi dei principali settori di spesa vengono presi in considerazione le previsioni per l'anno 2012 nonché i risultati ottenuto con riferimento al settore della sanità (Sezione II, par. III.3, del DEF). Si fa notare come per il 2012 sia prevista una spesa sanitaria in termini di PA pari a 114.497 milioni, con un incremento del 2,2 per cento (+ 2,458 miliardi) rispetto al 2011. L'incremento riguarderà il personale per lo 0,5 per Pag. 254cento, i consumi intermedi per il 4,2 per cento, le prestazioni acquistate da produttori market per l'1,9 per cento.
  Per quanto attiene alle singole componenti costituenti l'aggregato, per l'assistenza farmaceutica è prevista una spesa di 10.162 milioni con un incremento dell'1,6 per cento rispetto al 2011, per la medicina di base una spesa di 6.733 milioni con un incremento dello 0,5 per cento, per le altre prestazioni (ospedaliere, specialistiche, riabilitative, integrative ed altra assistenza) è prevista una spesa di 24.495 milioni, con un incremento del 2,4 per cento. Infine, per le altre componenti di spesa è previsto un livello di spesa pari a 5.097 milioni, con un incremento del 5,5 per cento rispetto al 2011. I dati sopra illustrati scontano una serie di fattori e di stime specificamente enunciati.
  Osserva, poi, che nel periodo 2013-2015 è previsto che la spesa sanitaria cresca – prendendo a riferimento l'anno 2012 – ad un tasso medio annuo dell'1,2 per cento con un rapporto fra spesa sanitaria e PIL pari al 6,9 per cento Nella parte relativa ai risultati viene evidenziato che, con riferimento all'anno 2011, la spesa sanitaria in termini di PA è risultata pari a 112.039 milioni, con una riduzione di 0,6 per cento rispetto all'anno 2010.
  Fa presente che nella Sezione III, concernente il Programma nazionale di riforma, al paragrafo II.5, nell'ambito delle misure nazionali di risposta alle raccomandazioni del Consiglio dell'Unione europea in tema di consolidamento dei conti pubblici rientra la politica di razionalizzazione della spesa sanitaria che ha contribuito in misura consistente alla realizzazione dell'obiettivo del contenimento della spesa pubblica: infatti, le misure e gli strumenti di governance e monitoraggio introdotti hanno determinato un significativo rallentamento della dinamica della spesa sanitaria e un andamento della spesa coerente con quello programmato. Mentre nel periodo 2000-2005 il tasso di incremento medio della spesa sanitaria è risultato pari al 7,3 per cento annuo, nel periodo 2006-2010 esso è risultato pari al 2,9 per cento. A questo risultato hanno contribuito diversi fattori tra i quali, in primo luogo, l'adozione da parte delle regioni sottoposte a Piani di rientro di provvedimenti diretti ad affrontare le cause che hanno determinato in passato la formazione di disavanzi strutturali.
  Fa altresì notare che sono state adottate disposizioni normative in linea con l'obiettivo di contenimento e razionalizzazione della spesa, tra cui l'articolo 17 del decreto-legge n. 98 del 2011, che prevede una manovra di contenimento dei costi a carico del servizio sanitario nazionale pari a 2.500 milioni per il 2013 e 5.450 milioni a decorrere dal 2014. Alla medesima finalità di razionalizzazione della spesa in ambito sanitario è riconducibile la disciplina contenuta nel decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68, per la determinazione, a decorrere dall'anno 2013, dei costi standard e fabbisogni standard per le regioni a statuto ordinario nel settore sanitario, al fine di assicurare un graduale e definitivo superamento dei criteri di riparto (paragrafo III.1). Inoltre, con il decreto legislativo n. 118 del 2011 – adottato in attuazione della legge n. 42 del 2009 in materia di federalismo fiscale – sono state introdotte norme relative sia al bilancio finanziario regionale, per la parte riguardante il finanziamento del servizio sanitario regionale in termini di esatta perimetrazione sia sul versante delle entrate che su quello delle spese, sia al bilancio economico patrimoniale relativo al servizio sanitario regionale.
  Rileva che lo sviluppo del sistema «Tessera sanitaria» contribuirà all'obiettivo di migliorare la capacità di monitoraggio e controllo della spesa. Tale aspetto appare anche connesso al più ampio tema della promozione della crescita e competitività del sistema produttivo –- e, in particolare, agli obiettivi in tema di Agenda digitale (paragrafo IV.3). In ambito sanitario, in particolare, viene richiamata la necessità di privilegiare, nei piani di sanità nazionali e regionali, la gestione elettronica delle pratiche cliniche ed i sistemi di prenotazione elettronica per l'accesso alle strutture da parte dei cittadini, nonché di dotare i medici di dispositivi mobili volti alla raccolta dei dati Pag. 255clinici dei pazienti e alla condivisione delle informazioni fra colleghi, nonché per l'offerta diretta di cure attraverso la telemedicina mobile.
  Fa inoltre presente che parte degli interventi sopra ricordati sono contenuti nell'articolo 47-bis del decreto-legge n. 5 del 2012 e che nel disegno di legge del Governo S. 2935, già approvato dalla Camera e attualmente all'esame del Senato, recante delega al Governo per il riassetto della normativa in materia di sperimentazione clinica e per la riforma degli ordini delle professioni sanitarie, nonché disposizioni in materia sanitaria, sono contenute, tra l'altro, disposizioni in materia di fascicolo sanitario elettronico (articolo 16) dirette ad introdurre un'organica ed unitaria disciplina nazionale in un ambito sul quale sono intervenute essenzialmente disposizioni legislative regionali.
  Sempre nella sezione III del DEF, nell'ambito delle misure nazionali di risposta in tema di competitività, salari e produttività, in materia di liberalizzazioni – par. III.1 – sono riportate le nuove disposizioni contenute nel decreto-legge n. 1 del 2012 riguardanti il potenziamento del servizio di distribuzione farmaceutica (articolo 11). Ricorda altresì che vengono stabiliti nuovi criteri per l'apertura e l'assegnazione delle farmacie, aumentandone il numero – l'obiettivo, come ricordato nel documento, è di aprire 5.000 nuove farmacie – ed è prevista la facoltà per le regioni, in deroga al criterio del rapporto farmacia-popolazione, di istituire nuove farmacie nei luoghi maggiormente frequentati.
  Osserva, infine, che alcuni interventi adottati da parte di singole regioni nel settore sanitario sono menzionati nell'allegato alla Sezione III, relativo alle Misure regionali per il Programma nazionale di riforma. In particolare, viene evidenziato come alcune misure di razionalizzazione della spesa sanitaria siano state adottate dal Veneto, dall'Abruzzo, dalla Puglia – che ha approvato il Piano di rientro – e dalla Basilicata. In Sardegna nel corso del 2011 hanno cominciato a fare effetto le misure adottate nel 2010 riguardanti, tra l'altro, la stipula con le aziende sanitarie regionali di un vero e proprio accordo per il contenimento della spesa sanitaria.
  Per quanto concerne poi le tematiche relative alle politiche sociali, esse sono esaminate soprattutto nella Sezione III del DEF, concernente, come ricordato, il Programma nazionale di riforma. In particolare, tra le azioni per il raggiungimento degli obiettivi nazionali previsti dalla strategia Europa 2020 – par. III.2 – va considerato il tema dell'inclusione sociale e del contrasto alla povertà. L'Italia ha quantificato in 2,2 milioni di persone il suo obiettivo di riduzione di povertà nell'arco del decennio. Al momento dell'annuncio dell'obiettivo nazionale, il Governo italiano ha segnalato di voler concentrare la sua azione sulle persone in condizione di deprivazione materiale e su quelle appartenenti a famiglie a bassa intensità di lavoro, su cui più forte è l'impatto della crisi. L'obiettivo stesso e gli indirizzi politici per conseguirlo saranno poi riconsiderati nel quadro della revisione a medio termine della Strategia Europa 2020.
  Nel corso del 2011 sono stati adottati alcuni significativi interventi in questo settore. Come si ricorderà, per la programmazione ed il monitoraggio delle prestazioni sociali, il decreto-legge n. 5 del 2012, cosiddetto «Semplifica Italia» prevede la costruzione di un sistema informativo nazionale delle prestazioni sociali, che consentirà di incrociare banche dati sociali, previdenziali e fiscali. In particolare (articolo 16, comma 1) viene previsto che gli enti erogatori di interventi e servizi sociali debbano inviare all'INPS le informazioni sui beneficiari unitamente a quelle sulle prestazioni concesse, raccordando i flussi informativi del Sistema informativo servizi sociali (SIS), del Casellario dell'assistenza nonché dei dati relativi alle prestazioni sociali agevolate e dei dati sui controlli ISEE. Inoltre, il Governo sta lavorando alla messa a punto di un piano di medio periodo per affrontare il problema degli anziani non autosufficienti, aumentando l'efficacia degli strumenti esistenti, riconoscendo il ruolo significativo del livello regionale per l'attivazione dei servizi e favorendo, specialmente per le donne, la Pag. 256conciliazione fra lavoro di cura e lavoro di mercato, attivando l'occupazione femminile nei settori dei servizi. Poiché la povertà è in larga misura associata all'esclusione o alla marginalità lavorativa, un contributo decisivo alla sua riduzione potrà venire dalle riforme in tema di mercato del lavoro, ma questo non elimina l'esigenza di assicurare l'essenziale sostegno alle persone non occupabili o «non autonome» e esposte al rischio di povertà assoluta. Il documento, pur riconoscendo la difficoltà nel breve periodo di introdurre misure di contrasto alla povertà con carattere di universalità e adeguatezza, anche a causa dei vincoli di finanza pubblica, individua in modo chiaro gli obiettivi del Governo in tale ambito, vale a dire: confermare l'azione di contrasto alla povertà, promuovendo l'occupazione e rimodulando gli interventi a favore degli obiettivi di popolazione con maggiori sintomi di disagio sociale ed economico; favorire la conciliazione fra lavoro e cura, attraverso la razionalizzazione e il potenziamento degli interventi sociosanitari a sostegno degli anziani non autosufficienti; riorganizzare i flussi informativi, per rendere più efficienti ed efficaci le prestazioni sociali; sperimentare una misura generalizzata di contrasto alla povertà assoluta, condizionata alla partecipazione a percorsi di ricerca attiva del lavoro (nuova social card).
  Osserva che in tal senso, il decreto-legge n. 5 del 2012 ha previsto (articolo 60) una sperimentazione, di durata non superiore ai dodici mesi e nei comuni con più di 250.000 abitanti, per favorire la diffusione della carta acquisti tra le fasce della popolazione in condizione di maggiore bisogno, anche al fine di valutarne l'uso come strumento di contrasto alla povertà assoluta. Per le risorse necessarie alla sperimentazione si provvede nel limite massimo di 50 milioni di euro; riformare l'ISEE, indicatore che combina il reddito e la ricchezza delle famiglie, al fine di regolare gli accessi ai benefici sociali per migliorare la capacità selettiva delle politiche di sostegno alla famiglia. Entro la fine di maggio 2012 saranno riviste le procedure per la definizione di detto indicatore, cui verranno condizionati, a partire dal 2013, tutti i benefici sociali (misura prevista dall'articolo 5 del decreto-legge n. 201 del 2011, che ha demandato ad un decreto interministeriale, da emanare entro il 31 maggio 2012, la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell'ISEE. A tal fine viene rafforzata la rilevanza degli elementi collegati alla ricchezza patrimoniale della famiglia e ai trasferimenti monetari, anche se esenti da imposizione fiscale).
  Rileva, pertanto, che il tema del contrasto alla povertà si interseca pertanto con quello della realizzazione di un mercato del lavoro più efficiente, equo e inclusivo (Par. IV.4). La possibilità di compiere sostanziali progressi verso l'obiettivo dipenderà in maniera cruciale dalla ripresa della crescita e dell'occupazione, accompagnate e sostenute da un progressivo riequilibrio del mercato del lavoro e del sistema di welfare. La riforma del mercato del lavoro, tenuto conto del contesto socio demografico italiano, non perde di vista l'obiettivo di tutelare la famiglia. Gli interventi sono mirati a ripristinare un equilibrio tra domande di cure familiari e domanda di reddito, equilibrio minacciato, negli anni più recenti, dal riemergere di forme di precarietà e nuove tensioni nel mercato del lavoro. Inoltre, al fine di promuovere la partecipazione femminile al mercato del lavoro, si intende disporre l'introduzione di voucher per la prestazione di servizi di baby-sitting.
  Infine, allo scopo di favorire una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all'intero della coppia, è prevista l'introduzione del congedo di paternità obbligatorio.
  Annuncia, quindi, alla Commissione, di avere predisposto, alla luce delle considerazioni svolte, una proposta di parere favorevole con condizioni, che procede ad illustrare (vedi allegato 3).

  Lucio BARANI (PdL), pur riconoscendo che avrebbe preferito che il DEF contenesse numeri ben diversi per quanto riguarda i settori della sanità e delle politiche sociali, Pag. 257condivide tuttavia la proposta di parere presentata dal relatore, ritenendo che in questa fase storica non sarebbe stato possibile per il Governo fare di più.
  Fa altresì presente che i problemi connessi al settore della sanità non riguardano solo le cifre ma anche e soprattutto la situazione di totale disequilibrio venuta a radicarsi sul territorio nazionale. In quest'ottica, ritiene che la riforma del titolo V della Costituzione, con il passaggio delle competenze in materia di sanità alla potestà legislativa regionale abbia prodotto effetti devastanti in termini di disomogeneità.
  Per quanto concerne poi le misure di contrasto della povertà richiamate nella relazione sul DEF, evidenzia come la prima e fondamentale misura da adottare in questa direzione sia la creazione di nuovi posti di lavoro.

  Carmine Santo PATARINO (FLpTP) lamenta il fatto che un documento di tale importanza debba essere esaminato dalle Commissioni e dall'Aula in tempi così ristretti, che non consentono di approfondire adeguatamente tutte le complesse tematiche affrontate nel DEF.
  Rileva quindi, tra gli aspetti più problematici che presenta la sanità nel nostro Paese, la distribuzione del mercato sanitario, in quanto i servizi erogati sul territorio nazionale non sono della stessa qualità. Si domanda, quindi, quali siano gli orientamenti che il Governo intende assumere in proposito, al fine di garantire una certa uniformità.
  Evidenzia poi che, al fine di contrastare la povertà, l'unica soluzione da adottare sia quella di puntare sulla crescita, sulla creazione di nuovi posti di lavoro. A questo proposito, fa presente che manca il personale specializzato o, meglio, mancano sistemi adeguati di formazione, che mettano i giovani nella condizione di cercare lavoro.

  Antonio PALAGIANO (IdV) annuncia di aver predisposto una proposta alternativa di parere (vedi allegato 4), non condividendo la proposta presentata dal relatore rispetto alla quale i colleghi già intervenuti hanno espresso parere favorevole, pur non condividendo affatto i contenuti del DEF. A questo proposito fa notare come le criticità del documento siano le medesime che erano state rilevate dagli stessi colleghi con riferimento al DEF 2011 dinanzi all'allora ministro Fazio.
  Procede, dunque, ad illustrare la proposta alternativa di parere presentata, soffermandosi, in particolare, sulla necessità di aggiornare i LEA ed esprimendo forti dubbi sul fatto che il DEF 2012 sia effettivamente idoneo al fine di far fronte alla grave disomogeneità presente sul territorio nazionale circa l'erogazione dei servizi sanitari.

  Laura MOLTENI (LNP) rileva innanzitutto come il dibattito sul DEF sia stato eccessivamente compresso, considerato che la Commissione ha a disposizione una sola seduta per procedere all'esame di un documento così corposo, che necessiterebbe di tempi più ampi.
  Entrando nel merito del provvedimento, osserva come gli stanziamenti previsti per la sanità e per le politiche sociali siano insufficienti, facendo emergere, in particolare, il fatto che sia stata procrastinata al 2013 l'applicazione dei costi standard; il mancato finanziamento di fondi quale, ad esempio, il Fondo per le non autosufficienze; il mancato aggiornamento dei LEA.
  Altri punti rilevanti che non sono considerati nel DEF sono, a suo avviso, le politiche sociali di sostegno dei lavoratori che sono usciti dal mercato dal lavoro; le politiche sociali di sostegno delle famiglie; le necessarie politiche sociali di contenimento dei flussi migratori per favorire politiche di riconversione dei cittadini working poors ed esodati anche verso lavori «tradizionali», le politiche atte a favorire l'assistenza e cura delle persone anziane in seno alla propria famiglia prevedendo ad esempio l'eliminazione del contingentamento del part-time al 50 per cento.
  Per queste ragioni, annuncia il voto contrario da parte del gruppo della Lega Nord alla proposta di parere sul DEF presentata dal relatore.

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  Delia MURER (PD) dichiara il proprio voto favorevole alla proposta del relatore, evidenziando come i problemi richiamati da parte di alcuni colleghi intervenuti nel dibattito non siano certamente imputabili a questo Governo, considerato che esso è in carica da soli cinque mesi.

  Nunzio Francesco TESTA (UdCpTP), pur condividendo alcune delle considerazioni svolte dall'onorevole Palagiano, dichiara il proprio voto favorevole alla proposta di parere formulata dalla relatrice, in considerazione del fatto che il DEF è stato deliberato nel contesto di una condizione economica complessiva drammatica, che esclude la possibilità di attuare interventi di un certo tipo nei settori sanitario e delle politiche sociali. Con riferimento all'intervento dell'onorevole Molteni, si domanda come mai la collega non abbia svolto considerazioni altrettanto dure lo scorso anno, con riferimento al DEF 2011, pur presentando quest'ultimo criticità assolutamente simili al documento in esame.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni del relatore (vedi allegato 3), risultando così preclusa la votazione sulla proposta alternativa di parere del deputato Palagiano.

  La seduta termina alle 14.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.20 alle 14.25.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 24 aprile 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO, indi del vicepresidente Carlo Ciccioli.

  La seduta comincia alle 14.25.

Indagine conoscitiva sugli aspetti sociali e sanitari.
Audizione di rappresentanti dell'Associazione nazionale comuni italiani (ANCI).
(Svolgimento e conclusione).

  Giuseppe PALUMBO, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda che nella seduta odierna è previsto lo svolgimento dell'audizione di rappresentanti dell'Associazione nazionale comuni italiani (ANCI).
  Introduce, quindi, l'audizione, ringraziando il dottor Lorenzo GUERINI, sindaco di Lodi – delegato ANCI welfare, il dottor Luca PACINI, responsabile area welfare, immigrazione ANCI e il dottor Lamberto BACCINI, responsabile dipartimento servizi sociali ANCI.

  Il dottor Lorenzo GUERINI, sindaco di Lodi – delegato ANCI welfare, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono, formulando quesiti e osservazioni, i deputati Anna Margherita MIOTTO (PD), Lucio BARANI (PdL), Luciana PEDOTO (PD) e Giuseppe PALUMBO, presidente.

  Interviene in replica il dottor Lorenzo GUERINI, sindaco di Lodi – delegato ANCI welfare.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, ringrazia gli intervenuti e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.10.
  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

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