CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 aprile 2012
641.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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COMITATO RISTRETTO

Mercoledì 18 aprile 2012.

Disposizioni per l'insegnamento delle specificità culturali.
C. 1428 Goisis.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 10 alle 10.40.

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 18 aprile 2012. - Presidenza del vicepresidente Paola FRASSINETTI.

La seduta comincia alle 10.40.

Sulla proposta di legge C. 1294 Siliquini recante Ordinamento della professione di statistico e istituzione dell'Ordine e dell'albo degli statistici. Pag. 110
Audizione di rappresentanti della Società Italiana di Statistica (SIS) e Società Italiana di Economia, Demografia e Statistica (SIEDS).
(Svolgimento e conclusione).

Paola FRASSINETTI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.
Introduce, quindi, l'audizione.

Interviene sui temi oggetto dell'audizione Mauro VICHI, presidente della Società italiana di statistica - SIS.

Intervengono, quindi, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Emerenzio BARBIERI (PdL), Giuseppe SCALERA (PdL), Ricardo Franco LEVI (PD) e Giuseppe GIANNI (PT).

Risponde ai quesiti formulati Mauro VICHI, fornendo ulteriori elementi di valutazione e osservazione.

Paola FRASSINETTI, presidente, ringrazia gli intervenuti e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 11.15.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

COMITATO RISTRETTO

Mercoledì 18 aprile 2012.

Valorizzazione del sistema dell'alta formazione e specializzazione artistica e musicale.
C. 4822 sen. Asciutti, approvata dal Senato, e abbinate C. 814 Angela Napoli e C. 3808 Carlucci.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 12.30 alle 13.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 18 aprile 2012. - Presidenza del vicepresidente Paola FRASSINETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Marco Rossi Doria.

La seduta comincia alle 14.30.

Istituzione del «Giorno della memoria dei bambini di Bullenhuser Damm» in ricordo dei venti bambini ebrei della scuola di Bullenhuser Damm, utilizzati in esperimenti medici nel campo di sterminio di Neuengamme.
Nuovo testo C. 4195 Veltroni.

(Parere alla I Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta dell'11 aprile 2012.

Ricardo Franco LEVI (PD) sottolinea che è con un peso sul cuore che chiede la parola per pronunciare, a titolo personale, un intervento su una questione dolorosa e delicata. Rivolgendosi alla Commissione, evidenzia che al centro della discussione sta la tragedia dei venti bambini della scuola di Bullenhuser Damm, nei pressi di Amburgo, prelevati dal campo di sterminio di Auschwitz Birkenau e trucidati, dopo orrendi esperimenti che nulla avevano a che fare con la medicina, nel campo di Neuengamme, il 20 gennaio del 1945, quando mancavano meno di venti giorni alla fine della guerra. Ricorda che tra di loro c'era un bambino napoletano di sette anni e mezzo, Sergio De Simone, figlio di Edoardo De Simone e di Gisella Perlow, arrestato a Fiume il 28 marzo del 1944, poi detenuto nel campo di San Sabba, deportato il giorno successivo, il 29 marzo, da Trieste ad Auschwitz e ivi registrato e

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marchiato con il numero di matricola 179614. Alla sua sorte, segnata dal trasferimento a Neuengamme, scamparono, forse per l'intervento pietoso di una guardia, le due cugine di Sergio De Simone, le sorelle Andra e Tatiana Bucci. Rileva che al nome di Sergio De Simone è oggi intitolata la piazzola della Risiera di San Sabba a Trieste, l'unico campo di sterminio in territorio italiano. È in ricordo del supplizio del piccolo Sergio e dei suoi diciannove compagni e, con loro, dei novecentomila bambini che costituiscono il cuore più indifeso, più profondo e sanguinante dell'immane tragedia della Shoah, lo sterminio dei sei milioni di ebrei attuato dai nazifascisti, che, con il progetto di legge oggi in esame, si propone di istituire il «Giorno della memoria dei bambini di Bullenhuser Damm» per ricordare a tutti, in primis ai giovani - come si legge nella relazione che accompagna il progetto di legge - insieme ai delitti del razzismo, dello sterminio degli ebrei e della persecuzione razziale nel tragico ventennio del Novecento, il martirio e lo sterminio di tutti i bambini avvenuto sotto i totalitarismi.
Sottolinea, inoltre, che si tratta di un Giorno della memoria speciale per ricordare una pagina speciale del grande e terribile libro della Shoah. Un giorno, da fissarsi nel calendario nazionale il 20 di aprile e che si affiancherebbe, precedendolo di poco, al Giorno della Memoria istituito con la Legge 20 luglio 2000, n. 211 e che ogni anno in Italia e tutta Europa si celebra il 27 di gennaio, data della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz. Un Giorno della Memoria, quello del 27 gennaio, come recita l'articolo 1 della legge, istituito per ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. È sull'opportunità di questa doppia celebrazione, il 20 aprile e il 27 gennaio, che ha sentito, nonostante la pena che questo gli procura, il dovere di intervenire. Lo fa in nome dei valori e del dovere della memoria che la proposta che oggi la Commissione è chiamata ad esaminare evoca ed impone, dello strazio che si prova e si rinnova nel ripercorrere l'agghiacciante storia di Sergio De Simone, dei venti bambini di Bullenhuser Damm e di tutti coloro che furono come loro uccisi dal fuoco dell'odio nazifascista, del rispetto che si deve al dolore incancellabile dei sopravvissuti come Andra e Tatiana Bucci, della considerazione per le motivazioni che hanno mosso i firmatari della proposta di legge in esame, primo tra tutti Walter Veltroni. Per tutto questo, osserva che sarebbe più facile aggiungere il proprio voto favorevole a quello che hanno già espresso i membri della I Commissione e che, ritiene, esprimeranno anche le colleghe e i colleghi della VII Commissione. Ma, seppure intitolata ai bambini di Bullenhuser Damm, non sente di condividere la proposta di una nuova Giornata della Memoria. Ritiene che la memoria degli orrori della Shoah e l'insegnamento che da quel ricordo bisogna trarre e portare con sé - da scolpire nei cuori e da ripetere ai figli, secondo le parole di Primo Levi - siano meglio tutelati rispettandone e sottolineandone il carattere unico ed unitario e valorizzando senza sovrapposizioni il giorno già previsto nel calendario nazionale. Teme che una seconda giornata della memoria induca a chiederne altre ancora, tutte in sé certamente giustificate e cariche di significati da condividere, ma nel loro complesso portatrici del rischio di una banalizzazione del processo stesso del ricordare e del celebrare.
Per questi stessi motivi, del resto, quando fu istituita in Italia la Giornata della Memoria si rinunciò a fissarla il 16 ottobre, data simbolo della persecuzione degli ebrei italiani perché fu in quel singolo giorno del 1943 che nel ghetto di Roma nel corso furono catturati e poi deportati 1.023 ebrei dei quali solo 17 fecero ritorno. Si decise di fissarla, invece, il 27 gennaio, giorno scelto in e per tutta l'Europa in considerazione del valore universale

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del riferimento alla liberazione del campo di Auschwitz. Per queste ragioni, annuncia il suo voto di astensione sul provvedimento in esame. Ritiene infatti che, nel rivolgersi ai giovani, nelle scuole, nel Giorno della memoria così come in tutti gli altri giorni, per trasmettere i valori del rispetto della dignità e dei diritti inviolabili della persona e il senso di quel «mai più» nel quale si condensa la lezione della Shoah e sul quale, dopo la guerra, è stata costruita l'Europa unita, il timbro da utilizzare di preferenza non debba essere quello della sottolineatura dell'orrore. Per questo, per ricordare Sergio De Simone, i suoi diciannove piccoli compagni e tutti gli altri bambini vittime della Shoah, preferisce offrire le parole con le quali Primo Levi descrisse la notte nel campo di Fossoli che precedette la partenza del treno per Auschwitz, di cui dà lettura: «Una notte tale, che si conobbe che occhi umani non avrebbero dovuto assistervi e sopravvivervi... Ma le madri vegliarono a preparare con dolce cura il cibo per il viaggio, e lavarono i bambini, e fecero i bagagli, e all'alba i fili spinati erano pieni di biancheria infantile stesa al vento per asciugare; e non dimenticarono le fasce, e i giocattoli, e i cuscini, e le cento piccole cose che esse ben sanno, e di cui i bambini hanno in ogni caso bisogno. Non fareste anche voi altrettanto? Se dovessero uccidervi domani col vostro bambino, voi non gli dareste da mangiare?».

Maria Letizia DE TORRE (PD) ringrazia il collega Levi per la sua toccante testimonianza sulla Shoah e per le sue considerazioni sul carattere unitario della memoria di quegli orrori. Preannuncia, quindi, la sua astensione sul provvedimento in esame, non ritenendo opportuno diversificare le giornate della memoria reputando, invece, necessario considerare globalmente le tragedie che hanno colpito l'umanità. Ricorda per esempio che anche in riferimento alla decisione di celebrare una giornata unitaria il 27 gennaio, si decise di unificare il ricordo delle tragedie vissute da tutti i soggetti che subirono lo sterminio: popolazioni sinti e rom, disabili, omosessuali. Vi sono d'altra parte anche altre tragedie altrettanto gravi che andrebbero celebrate distintamente, come il genocidio del popolo armeno, e che invece sono ricordate unitariamente.

Maria COSCIA (PD), intervenendo a nome del suo gruppo, preannuncia il voto favorevole sul provvedimento in esame, che concerne una tematica delicatissima, della quale ha avuto modo di occuparsi in passato. Ricorda, in proposito, la preziosa testimonianza di Andra e Tatiana Bucci, le due giovani cugine di Sergio De Simone, come lui deportate ad Auschwitz nel 1944, ma sopravvissute allo sterminio. Rammenta che il piccolo Sergio fu selezionato insieme ad altri 19 bambini con un crudele stratagemma: fu chiesto loro, infatti, chi volesse andare dalla propria mamma, anch'essa deportata. A questa domanda le due sorelline Andra e Tatiana, che erano state avvertite dalla responsabile del blocco, rimasero ferme, mentre Sergio, nonostante le cugine gli avessero consigliato di non farlo, fece un passo in avanti che si rivelò per lui fatale: venne infatti trasferito nel campo di Neuengamme, vicino Amburgo, divenendo così la cavia di terribili esperimenti nelle mani di Kurt Heismeyer, spietato medico che iniettava nei bambini i bacilli della tubercolosi e compiva indicibili angherie sui loro corpicini. Ricorda, inoltre, che il giorno stesso dell'ingresso in città degli alleati, i venti bambini, dopo essere stati intontiti con forti dosi di farmaco, furono impiccati.
Pur condividendo le osservazioni dell'onorevole Levi in merito al carattere unico ed unitario della memoria di quegli orrori, ritiene che il riconoscimento del «Giorno della memoria dei bambini di Bullenhuser Damm» rafforzi la memoria ed il ricordo della Shoah, eccidio che, globalmente considerato, costituisce lo sterminio di un popolo e di una Nazioni interi. Sottolinea, pertanto, la necessità che il riconoscimento del «Giorno della memoria dei bambini di Bullenhuser Damm» costituisca l'occasione, soprattutto

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all'interno delle scuole, per lo svolgimento di cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, da svolgere durante l'interno percorso scolastico. Ritiene necessario, pertanto, approfondire, prendendone coscienza, quanto accaduto in questa terribile vicenda, conservando per il futuro la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia, affinché simili eventi non accadano mai più. In proposito, richiama anche la terribile tragedia che ha recentemente colpito la Norvegia, dove si è consumato il terribile eccidio di numerosi bambini e ragazzi ad opera di Anders Behring Breivik, estremista xenofobo e filo-nazista. Ribadisce, infine, l'esigenza di una presa di coscienza individuale e collettiva in merito ad eventi che hanno caratterizzato periodi terribili della storia, affinché la democrazia costituisca un valore ed un bene da perseguire costantemente e sempre più intensamente.

Eugenio MAZZARELLA (PD), pur apprezzando le nobili motivazioni sottese alla proposta di legge in esame, ritiene opportuno non diversificare le giornate della memoria, bensì preservare e valorizzare il carattere unitario della memoria della Shoah, che costituisce, a suo avviso, un vero e proprio monolite nella coscienza umana. Preannuncia, pertanto, la sua astensione sul provvedimento in esame.

Giuseppe GIULIETTI (Misto), relatore, illustra una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1), rilevando di condividere le considerazioni del collega Levi, senz'altro toccanti da un punto di vista personale. Sottolinea peraltro che il parere della Commissione assume una connotazione significativa evidenziando che la legge in questione deve essere comunque considerata strettamente in connessione con la Giornata della Memoria già fissata per il 27 gennaio di ogni anno e le sue motivazioni originarie. Aggiunge che le giornate indicate hanno l'obiettivo di trasmettere i valori del rispetto, della dignità, dei diritti inviolabili della persona e il senso di quel mai più nel quale si condensa la lezione della Shoah.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) condividendo le considerazioni espresse dal collega Levi, preannuncia la propria astensione sulla proposta di parere del relatore. Evidenzia in particolare la necessità di sviluppare maggiormente nelle scuole momenti di riflessione ad hoc su temi specifici, dolorosi e toccanti, che riguardano la Shoah, come quello in discussione.

Giovanni Battista BACHELET (PD), condividendo le considerazioni formulate dai colleghi Levi, De Torre e Mazzarella, preannuncia la sua astensione sulla proposta di parere del relatore. Ritiene, infatti, che, essendo già previste innumerevoli iniziative per conservare e rinnovare la memoria della Shoah e per diffonderne la conoscenza, non sia opportuno aggiungerne altre. Aggiunge che aveva anche personalmente qualche rilievo ricordare il 12 dicembre, giorno della strage di piazza Fontana, quale giornata significativa per le vittime del terrorismo, come è noto celebrata unitariamente il 9 maggio, giorno dell'uccisione di Aldo Moro. Ricorda, inoltre, che il Ministero dell'istruzione, università e ricerca ha sviluppato un progetto di collaborazione con il museo dello Yad Vashem, presso l'International School for Holocaust Studies di Gerusalemme, per la formazione degli insegnanti italiani sulla memoria della Shoah e dell'Olocausto, al fine di consentire ai docenti stessi di arricchire l'attività di insegnamento su tali tematiche. Sono queste le iniziative che andrebbero sviluppate, anche se non gli risulta abbiano ancora portato effetti significativi nelle scuole. Ritiene opportuno, pertanto, potenziare le iniziative già in atto, senza diversificare le celebrazioni delle giornate della memoria.

Antonio PALMIERI (PdL) preannuncia, anche a nome del suo gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore. Ritiene che la proposta di legge

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in esame rafforzi e non diminuisca l'attenzione sulla tragedia della Shoah, con un'attenzione specifica al dramma e alla tragedia dei bambini di Bullenhuser Damm.

Benedetto Fabio GRANATA (FLpTP) preannuncia, anche a nome del suo gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore. Sottolinea peraltro che in altre occasioni la Commissione affari costituzionali non ha ritenuto altrettanto opportuno diversificare le giornate di memoria di particolari tragedie nel Paese. Pensa per esempio alle proposte di legge recanti l'istituzione della Giornata della legalità e della memoria condivisa contro tutte le mafie, il cui esame è fermo in I Commissione da alcuni mesi.

Paola GOISIS (LNP) ritiene sia difficile pronunciarsi su un tema così delicato come quello in esame, soprattutto dopo le toccanti parole del collega Levi. Ritiene necessario comunque esprimersi a favore di questa proposta di legge, toccando la tragedia di bambini innocenti e inermi, gli esseri umani più bisognosi e indifesi. Si tratta di una consapevolezza che bisognerebbe sempre avere quando si tratta di bambini, anche se non sempre appaia così nella società contemporanea. Ritiene quindi che la proposta di legge rafforzi il sentimento di ricordo di tutti gli eventi legati alla tragedia e della Shoah e non lo sminuisca. Preannuncia quindi, anche a nome del suo gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Giuseppe GIANNI (PT) concordando con le osservazioni del collega Granata, preannuncia il suo voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Gabriella CARLUCCI (UdCpTP) preannuncia, anche a nome del suo gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole del relatore.

Modifica all'articolo 15 della legge 23 marzo 2001, n. 93, concernente il Parco museo delle miniere di zolfo delle Marche e dell'Emilia Romagna.
Testo unificato C. 4258 Brandolini e C. 4467 Vannucci.

(Parere alla VIII Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Manuela GHIZZONI (PD), relatore, ricorda che il provvedimento in esame, testo unificato elaborato dalla Commissione ambiente, contiene modifiche all'articolo 15 della legge 21 marzo 2001, n. 93, concernente il Parco museo delle miniere di zolfo delle Marche e dell'Emilia Romagna. Nel dettaglio, l'unico articolo interviene sull'articolo 15 della legge 23 marzo 2001, n. 93, prevedendo l'inserimento di un comma al fine di modificare la denominazione del Parco, aggiungendo il riferimento alla regione Emilia-Romagna. Aggiunge che il medesimo comma, prevede l'inserimento nel Parco anche delle miniere di zolfo del comune di Cesena, nonché quelle del comune di Urbino. In particolare, l'articolo 15 della legge 21 marzo 2001, n. 93, recante disposizioni in materia di attività mineraria, prevede, al comma 2, la costituzione del Parco museo minerario dello zolfo delle Marche, istituito con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio del 20 aprile 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 156 del 7 luglio 2005. Sottolinea quindi che il passaggio dalla regione Marche alla regione Emilia-Romagna dei comuni di Novafeltria e Sant'Agata Feltria, ai sensi della legge 3 agosto 2009, n. 117, rende necessaria la modifica della denominazione, in quanto il Parco museo è ubicato in entrambe le regioni; analoga necessità si è prospettata per il sito in località Miniera del comune di Urbino, che presenta un alto valore ambientale e culturale.

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Precisa quindi che l'articolo 1, al comma 2, prevede, entro due mesi dalla data di entrata in vigore della legge, l'emanazione di un apposito decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, adottato di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturali e di intesa con le regioni Marche ed Emilia Romagna, per apportare le necessarie modifiche al decreto istitutivo del Parco, finalizzate, in particolare, alla modifica della denominazione del Parco museo; alla modifica della composizione del consorzio; all'adeguamento dell'elenco dei siti, includendo la rappresentanza dei nuovi enti e territori, nonché all'aggiornamento degli strumenti di gestione. Propone quindi di esprimere parere favorevole.

Paola GOISIS (LNP) chiede chiarimenti in merito al fatto se le solfatare di Favignana siano inserite in un Parco museo minerario, meritando attenzione analoga a quelle menzionate nel provvedimento in esame.

Giuseppe GIANNI (PT) chiede se vi siano altre regioni interessate oltre a quelle indicate.

Manuela GHIZZONI (PD), relatore, ribadisce che si tratta di un mero aggiornamento del nome del Parco, in conseguenza del passaggio alla regione Emilia-Romagna dei comuni di Novafeltria e Sant'Agata Feltria, prima nella regione Marche. Sottolinea quindi che si tratta di norme che riguardano solo le regioni indicate.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole del relatore.

Disposizioni concernenti i concorsi pubblici e l'assunzione dei vincitori di concorso, nonché delega al Governo per il coordinamento normativo.
Nuovo testo unificato C. 4116 Damiano e abb.
(Parere alla XI Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto rinviato, da ultimo, nella seduta del 28 marzo 2012.

Pierfelice ZAZZERA (IdV), relatore, illustra una nuova formulazione della proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni, già da lui presentata (vedi allegato 2), di cui raccomanda l'approvazione, per recepire le considerazioni espresse nel corso dell'esame.

Emerenzio BARBIERI (PdL) ringrazia innanzitutto il relatore e la collega Ghizzoni che a nome della maggioranza ha concordato con il collega Zazzera le modifiche al parere già presentato, ritenendo peraltro opportuno trasformare le osservazioni a) e d) in condizioni.

Pierfelice ZAZZERA (IdV), relatore, accogliendo la richiesta del collega Barbieri, riformula conseguentemente la sua proposta di parere (vedi allegato 3).

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni, come ulteriormente riformulata dal relatore (vedi allegato 3).

La seduta termina alle 15.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.30 alle 16.