CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 aprile 2012
640.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 17 aprile 2012. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI.

La seduta comincia alle 12.

Indagine conoscitiva sull'individuazione di indicatori di misurazione del benessere ulteriori rispetto al PIL.
Audizione di rappresentanti del Barilla Center for Food & Nutrition.
(Svolgimento e conclusione).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Introduce, quindi, l'audizione.

Luca VIRGINIO, direttore delle relazioni esterne del Gruppo Barilla, e Alessandro DI BIASIO, consulente di direzione presso The European House-Ambrosetti, svolgono una relazione sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

Intervengono, quindi, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Lino DUILIO (PD) e Pier Paolo BARETTA (PD) ai quali replicano Luca VIRGINIO, direttore delle relazioni esterne del Gruppo Barilla, e Alessandro DI BIASIO, consulente di direzione presso The European House-Ambrosetti.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ringrazia gli intervenuti per il significativo contributo fornito all'indagine conoscitiva.
Dichiara quindi conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 12.55.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

INCONTRI CON DELEGAZIONI DI PARLAMENTI STRANIERI

Incontro con una delegazione dell'Assemblea nazionale del Vietnam.

L'incontro informale si è svolto dalle 13 alle 14.20.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 17 aprile 2012. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Intervengono i sottosegretari di Stato per l'economia e le finanze Vieri Ceriani e Gianfranco Polillo.

La seduta comincia alle 14.20.

Partecipazione italiana al sesto aumento di capitale della Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa.
C. 5044 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con condizione).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Maino MARCHI (PD), relatore, fa presente che il disegno di legge in esame dispone la partecipazione italiana al sesto aumento di capitale della Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa (CEB) e che il testo, formato da un unico articolo, è corredato di relazione tecnica. Con riferimento all'articolo 1, recante partecipazione italiana al sesto aumento di capitale della CEB, osserva preliminarmente che, secondo la relazione tecnica, il comma 4 fa riferimento - nell'eventualità dell'insorgenza di oneri a carico dello Stato - alla procedura di prelevamento dal Fondo di riserva per le spese obbligatorie. In proposito andrebbe acquisito un chiarimento, poiché il testo della norma si limita invece a richiamare l'articolo 31 della legge n. 196 del 2009 - in base al quale in

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allegato allo stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia devono essere elencate le garanzie prestate dallo Stato a favore di enti o altri soggetti - e a disporre un'imputazione degli eventuali oneri a missioni e programmi dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze. Ciò premesso, ritiene che potrebbero essere utili elementi che consentano di valutare sia il livello di rischio collegabile alla norma in esame - anche sulla base delle risultanze dei precedenti aumenti di capitale del medesimo istituto - sia l'adeguatezza e l'effettiva disponibilità delle somme iscritte nel programma di bilancio indicato dal testo. Con riferimento ai profili di copertura finanziaria, rileva che l'ipotesi di effetti onerosi è correlata, in base al testo e alla relazione tecnica, alla eventualità che all'Italia venga richiesto di procedere al versamento delle somme corrispondenti alla quota di capitale sottoscritta nella Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa. A fronte di tale eventualità, il testo richiama l'articolo 31 della legge n. 196 del 2009, prevedendo l'imputazione degli eventuali oneri alle risorse del programma «Incentivi alle imprese per interventi di sostegno» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze. Fa presente che il richiamo all'articolo 31 sembrerebbe collegato all'affermazione, contenuta nella relazione tecnica, secondo la quale l'eventualità dell'insorgenza di un onere è del tutto improbabile e paragonabile a quello della concessione di garanzia dello Stato alla Banca d'Italia sui versamenti effettuati e da effettuare in favore di fondi internazionali. Al riguardo, osserva che nell'ambito del programma «Incentivi alle imprese per interventi di sostegno» è iscritto il capitolo 7407, recante le risorse per far fronte agli oneri derivanti dalle garanzie assunte dallo Stato, che rivestono carattere obbligatorio. Trattandosi di un capitolo relativo a spese obbligatorie è consentito il ricorso, in caso di esaurimento delle disponibilità, alle risorse del Fondo di riserva per le spese obbligatorie, che - ai sensi della legge di bilancio per il 2012 - reca una dotazione di 900 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2012-2014. Ricorda, peraltro, come in precedenza segnalato, che la legge n. 103 del 2001 aveva previsto - in occasione del precedente aumento di capitale della CEB - che agli eventuali oneri si provvedesse, in considerazione della natura della spesa, ai sensi dell'articolo 7, secondo comma, numero 2), della legge 5 agosto 1978, n. 468, vale a dire mediante l'utilizzo delle risorse del Fondo di riserva per le spese obbligatorie e di ordine. Dal punto di vista formale, segnala l'opportunità di prevedere che l'imputazione degli eventuali oneri avvenga «nell'ambito del programma "Incentivi alle imprese per interventi di sostegno" della missione "Competitività e sviluppo delle imprese" dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze».

Il sottosegretario Vieri CERIANI concorda con la modifica formale prospettata dal relatore.

Maino MARCHI (PD), relatore, formula la seguente proposta di parere:

«La V Commissione,
esaminato il disegno di legge C. 5044, recante partecipazione italiana al sesto aumento di capitale della Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa;
rilevata l'opportunità di apportare una modifica di carattere formale al comma 4 dell'articolo 1,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione:
all'articolo 1, comma 4, sostituire le parole: della missione "Competitività e sviluppo delle imprese", programma "Incentivi alle imprese per interventi di sostegno", con le seguenti: del programma "Incentivi alle imprese per interventi di sostegno" della missione "Competitività e sviluppo delle imprese"».

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La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Modifica all'articolo 15 della legge 23 marzo 2001, n. 93, concernente il Parco museo delle miniere di zolfo delle Marche e dell'Emilia Romagna.
Testo unificato C. 4258 e abb.
(Parere alla VIII Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con condizione).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Maino MARCHI (PD), relatore, fa presente che la proposta di legge reca «Modifica all'articolo 15 della legge 23 marzo 2001, n. 93, concernente il Parco museo delle miniere di zolfo delle Marche e dell'Emilia Romagna» e che il testo all'esame è quello adottato dalla Commissione di merito, come modificato dagli emendamenti approvati nel corso dell'esame in sede referente. Il testo, composto da un unico articolo, non è corredato di relazione tecnica. Con riferimento all'articolo 1, recante nuova denominazione del Parco, rileva che appare necessario un chiarimento del Governo in merito all'effettiva portata della proposta di legge in esame, per verificare se e in quale misura essa possa recare nuovi oneri a carico della finanza pubblica. In particolare, tenuto conto dell'inserimento di nuovi siti nell'ambito del Parco, andrebbero acquisiti chiarimenti al fine di valutare se possano determinarsi costi aggiuntivi rispetto a quelli già sostenuti dalle strutture interessate e se, in questa ipotesi risulterebbero sufficienti le risorse già disponibili a legislazione vigente. In caso contrario, andrebbe precisato su quali soggetti graveranno i maggiori oneri. Ricorda che attualmente il Parco è ricompreso nell'elenco degli enti cui il Ministero dell'ambiente contribuisce in via ordinaria. Ritiene, in ogni caso, che le risorse previste a legislazione vigente siano sufficienti a fare fronte alle modifiche introdotte dal provvedimento.

Il sottosegretario Vieri CERIANI nel concordare con il relatore sulla possibilità di fare fronte alle modifiche introdotte dal provvedimento con le risorse già previste a legislazione vigente, rileva l'opportunità di inserire all'articolo 1, comma 2, l'acquisizione dell'avviso del Ministro dell'economia e delle finanze.

Maino MARCHI (PD), relatore, formula la seguente proposta di parere:

«La V Commissione,
esaminato il testo unificato dei progetti di legge C. 4258 e abb., recante Modifica all'articolo 15 della legge 23 marzo 2001, n. 93, concernente il Parco museo delle miniere di zolfo delle Marche e dell'Emilia Romagna;
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione:
all'articolo 1, comma 2, dopo le parole: "attività culturali", inserire le seguenti: "sentito il Ministro dell'economia e delle finanze"».

La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Disposizioni in materia di professioni non organizzate in ordini o collegi.
C. 1934 e abb.-A.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere favorevole. Parere su emendamenti).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto e degli emendamenti ad esso riferiti contenuti nel fascicolo 1.

Amedeo CICCANTI (UdCpTP), relatore, ricorda che il provvedimento, recante disposizioni

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in materia di professioni non regolamentate, è stato esaminato dalla Commissione bilancio, da ultimo, nella seduta del 29 febbraio 2012 e che, in quell'occasione, la Commissione ha espresso un parere favorevole con una condizione volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma della Costituzione, che prevedeva l'introduzione di una esplicita clausola di neutralità finanziaria. Rileva che la Commissione di merito, nella seduta del 28 marzo 2012, ha concluso l'esame del provvedimento recependo la condizione formulata dalla Commissione bilancio e senza apportare ulteriori modifiche al testo. Osserva che il testo all'esame dell'assemblea non sembra, quindi, presentare profili problematici dal punto di vista finanziario. Con riferimento alle proposte emendative presentate, esprime parere contrario sull'emendamento Cimadoro 11.10 in quanto volto a sopprimere la clausola di neutralità finanziaria. Chiede invece l'avviso del Governo sugli emendamenti Froner 2.13 e 2.14 e Mantini 2.10, che prevedono l'istituzione di un apposito repertorio o elenco delle associazioni professionali presso il Ministero dello sviluppo economico, stabilendo altresì che a tali adempimenti si provveda senza nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato, con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente del Ministero dello sviluppo economico. In particolare chiede al Governo di chiarire la effettiva possibilità di dare attuazione alle richiamate disposizioni senza nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato.

Il sottosegretario Gianfranco POLILLO nel concordare con le valutazioni espresse dal relatore, conferma che le disposizioni di cui agli emendamenti Froner 2.13 e 2.14 e Mantini 2.10 non sono suscettibili di recare maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.

Amedeo CICCANTI (UdCpTP), relatore, formula la seguente proposta di parere:

«La V Commissione,
esaminato il disegno di legge C. 1934 e abb.-A, recante disposizioni in materia di professioni non organizzate in ordini o collegi, e gli emendamenti ad esso riferiti contenuti nel fascicolo n. 1;
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo,
esprime
sul testo del provvedimento elaborato dalla Commissione di merito:

PARERE FAVOREVOLE

sugli emendamenti trasmessi dall'Assemblea:

PARERE CONTRARIO

sull'emendamento 11.10 in quanto suscettibile di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura;

NULLA OSTA

sulle restanti proposte emendative».

La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

DL 16/2012, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento.
C. 5109 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla VI Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Guido CROSETTO (PdL), relatore, fa presente che la VI Commissione non ha ancora concluso i propri lavori. Invita comunque il Governo a predisporre una relazione tecnica che tenga conto delle significative modifiche che la Commissione sta approvando. Osserva quindi come sia necessaria un'analisi approfondita anche in considerazione dell'oggettivo allargamento del perimetro del provvedimento ad opera della Commissione di merito.

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Giancarlo GIORGETTI, presidente, concordando con il relatore avverte che l'esame del provvedimento potrà iniziare solo dopo la presentazione di una relazione tecnica sugli emendamenti approvati dalla Commissione finanze.

Guido CROSETTO (PdL), relatore, evidenzia inoltre come, anche con riferimento al testo licenziato dal Senato, vi siano talune perplessità e, rimettendosi alla documentazione predisposta dagli uffici, invita il Governo a tenere conto anche di tali osservazioni.

Il sottosegretario Gianfranco POLILLO prende atto della richiesta del relatore e del presidente.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che la Commissione sarà convocata nella mattinata di domani per esaminare le risultanze della relazione tecnica che il Governo dovrà trasmettere in tempo utile per lo svolgimento della seduta e che quindi il parere sarà reso direttamente all'Assemblea. Fa inoltre presente alla Commissione che informerà il Presidente della Camera di quanto emerso nell'odierna seduta.

La Commissione concorda.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame del provvedimento.

Istituzione del registro nazionale e dei registri regionali degli impianti protesici mammari, obblighi informativi alle pazienti, nonché divieto di intervento di plastica mammaria alle persone minori.
Testo unificato C. 3703-B Governo, approvato, con modificazioni dalla 12a Commissione permanente del Senato e già approvato dalla XII Commissione permanente della Camera.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, in sostituzione del relatore, fa presente che il provvedimento in esame, recante disposizioni volte all'istituzione del registro nazionale e dei registri regionali degli impianti protesici mammari, a prevedere obblighi informativi alle pazienti, nonché a vietare gli interventi di plastica mammaria alle persone minori, già approvato dalla Camera dei deputati in prima lettura, è stato successivamente modificato dal Senato. Fa presente altresì che, rispetto al testo approvato dalla Camera, il Senato ha precisato, all'articolo 1, comma 4, che il registro nazionale e i registri regionali degli impianti protesici mammari devono raccogliere anche informazioni dettagliate circa il materiale di riempimento utilizzato ed etichettatura del prodotto. Con riferimento all'articolo 2, comma 1, rileva che è stato modificato nel senso di consentire l'impianto di protesi mammarie a soli fini estetici alle persone minori nei casi di gravi malformazioni congenite certificate da un medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale o da una struttura sanitaria pubblica. Al comma 2, è invece stato incrementato l'importo della sanzione pecuniaria applicata in caso di inosservanza del predetto divieto e la specificazione, precisando che la stessa è comminata agli operatori sanitari che provvedono all'esecuzione dell'impianto, insieme alla sanzione della sospensione dalla professione per tre mesi. Al riguardo, osserva che le predette modifiche non appaiono comportare conseguenze di carattere finanziario e non si rende pertanto necessaria l'acquisizione di un aggiornamento della relazione tecnica allegata al disegno di legge originario. Appare, comunque, opportuno acquisire una conferma in tal senso da parte del Governo.

Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere favorevole sul provvedimento in esame.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, in sostituzione del relatore, propone di esprimere parere favorevole sul provvedimento.

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La Commissione approva la proposta di parere del presidente.

La seduta termina alle 14.45.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Martedì 17 aprile 2012. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo.

La seduta comincia alle 14.45

Comunicazione della Commissione - Analisi annuale della crescita per il 2012 e relativi allegati.
COM(2011)815 def.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del documento in oggetto, rinviato nella seduta del 7 febbraio 2012.

Giorgio LA MALFA (Misto-LD-MAIE), relatore, deposita una proposta di documento finale (vedi allegato 1), già anticipata per le vie brevi ai rappresentanti dei gruppi, precisando che si tratta di un testo volto ad orientare il Governo nel prossimo dibattito sul Documento di economia e finanza all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri di domani. Ricorda quindi che la Commissione ha svolto un'attività conoscitiva particolarmente ampia con l'audizione delle istituzioni, dei protagonisti del mondo produttivo e del credito, dei rappresentanti delle parti sociali, degli studiosi. Rileva come il documento da lui predisposto si ponga l'obiettivo di evidenziare l'eccessiva concentrazione su un'impostazione tradizionale volta ad escludere qualsiasi intervento di politica monetaria e fiscale, ponendo l'accento solo sul rigore e sulla stabilità dei conti pubblici, unitamente alle liberalizzazioni. Pur non mettendo in discussione l'obiettivo del pareggio di bilancio, né le liberalizzazioni, precisa che la sua proposta chiarisce come gli effetti sulla crescita derivanti dalle liberalizzazioni non potranno che realizzarsi nel medio, o nel lungo, periodo e come sarebbe opportuna una ben calibrata politica monetaria da parte della Banca centrale europea e un'altrettanto accorta politica fiscale da parte degli Stati membri. Sottolinea quindi la necessità di attenuare il pensiero unico dominante che mira esclusivamente al pareggio di bilancio ed alla stabilità dei conti pubblici, rilevando come, in un contesto di PIL decrescente, come quello italiano, stimato in calo dell'1,9 per cento per il 2012 dal Fondo monetario internazionale, sia indispensabile attuare politiche volte ad aumentare il reddito disponibile al fine di sostenere la domanda interna a pena di compromettere lo stesso obiettivo del pareggio per effetto della conseguente contrazione delle entrate fiscali. Avverte come questo sia uno snodo fondamentale per evitare la necessità di dovere adottare una nuova manovra correttiva dei conti pubblici per centrare gli obiettivi di finanza pubblica concordati in sede europea. Fa quindi presente l'importanza di approvare il documento nella giornata di oggi, prima del Consiglio dei ministri convocato per l'adozione del Documento di economia e finanza, al fine di rappresentare al Governo la volontà della Commissione di chiedere una politica più attiva sui fronti evidenziati in occasione del dibattito sul richiamato Documento di economia e finanza.

Renato BRUNETTA (PdL) esprime il proprio totale accordo con la proposta di documento finale presentata dall'onorevole La Malfa, sottolineando in particolare il rilievo centrale della lettera delle premesse nella quale si auspica l'avvio a livello europeo, con la massima tempestività, di un serio e approfondito confronto che consenta di rimettere in discussione, o quanto meno di temperare, il pensiero unico dominante, che sembra inibire qualunque prospettiva diretta ad invertire le attuali tendenze recessive. Osserva, peraltro, come anche autorevoli commentatori si siano espressi in senso critico sugli attuali orientamenti delle istituzioni dell'Unione

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europea, richiamando in particolare l'articolo di Paul Krugman pubblicato nel New York Times del 15 aprile. Si dichiara quindi assolutamente favorevole alla proposta di introdurre alcune misure di stimolo della ripresa economica utilizzando risorse quantificabili nell'1 per cento del PIL nell'anno in corso e nel 2013. Ritiene, inoltre, indispensabile che gli esiti della discussione sulla Comunicazione della Commissione europea relativa all'analisi annuale della crescita forniscano un'indicazione anche nell'esame del Documento di economia e finanza, che il Governo dovrebbe approvare nella giornata di domani, e del disegno di legge di ratifica del Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell'Unione economica e monetaria, con particolare riferimento al cosiddetto Fiscal compact, che dovrebbe contenere le regole fondamentali di bilancio volte a garantire la credibilità delle finanze pubbliche dei singoli Stati membri e dell'Unione economica e monetaria nel suo complesso. Ritiene, infatti, necessario che i contenuti di quel Trattato vengano temperati, lasciando maggiore spazio per l'espansione economica, osservando come allo stato non sia scontato il raggiungimento della soglia di ratifiche richiesta dal Trattato, che richiede l'assenso di dodici Paesi dell'area dell'euro. Segnala, in proposito, come la ratifica del Trattato da parte della Francia non sia scontata non solo nel caso di vittoria alle prossime elezioni di Hollande, ma anche nel caso di conferma di Sarkozy, osservando altresì che in Germania la Corte costituzionale ha richiesto una maggioranza, ai fini della ratifica in Parlamento, di due terzi. Rileva, peraltro, che lo stesso Presidente del Consiglio Monti, unitamente ad altri undici capi di Governo, nella lettera inviata al Presidente del Consiglio europeo e al Presidente della Commissione europea il 20 febbraio 2012 ha chiesto l'adozione di un piano per la crescita in Europa ed auspica pertanto una discussione seria e approfondita del cosiddetto Fiscal compact. Ribadisce, comunque, anche a nome del proprio gruppo, il pieno consenso al documento proposto dal relatore, osservando come occorra al contempo richiedere una modifica della politica monetaria della Banca centrale europea e un ripensamento in ordine al cosiddetto Fiscal compact, ipotizzando, tra l'altro, anche una redistribuzione degli avanzi della bilancia commerciale all'interno dell'Unione economica e monetaria.

Guido CROSETTO (PdL), dichiara di condividere integralmente le osservazioni svolte dall'onorevole Brunetta e ringrazia il relatore per il lavoro svolto. Concorda in particolare sull'opportunità di richiamare espressamente le criticità del fiscal compact che, a suo avviso, sarà una vera e propria camicia di forza che, pure accettabile in periodi di crescita, è tuttavia suicida in un periodo di recessione come quello attuale.

Maino MARCHI (PD) concorda sull'opportunità di una rivisitazione delle scelte di politica economica che dia più spazio ai tempi della crescita, osservando come sarebbe opportuno inserire nel documento finale un più preciso riferimento all'esigenza di riqualificare la spesa pubblica e di fare puntuale riferimento nel numero 9 a misure di politica industriale volte a promuovere lo sviluppo dell'economia reale. In questo contesto, ritiene inoltre opportuno fare specifico riferimento alla promozione della cosiddetta green economy e ad una revisione delle regole del patto di stabilità interno che consenta di sbloccare gli investimenti pubblici a livello locale, con particolare riferimento al finanziamento dell'edilizia scolastica, di interventi in materia di protezione civile e di recupero dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

Renato CAMBURSANO (Misto) nell'osservare preliminarmente come un simile documento richiederebbe tempi di esame più estesi, condivide l'obiettivo di addivenire all'approvazione in tempo utile rispetto all'adozione del Documento di economia e finanza da parte del Consiglio dei ministri. Con riferimento alla proposta di

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documento finale formulata dall'onorevole La Malfa, evidenzia l'opportunità di sottolineare alcune questioni. In primo luogo, segnala gli effetti discutibili della linea politica di matrice franco-tedesca fin qui seguita dall'Unione europea, con riferimento al fiscal compact, pur consapevole della difficoltà di apportarvi modifiche, sottolinea come vi siano talune criticità e come si dovrebbe indicare, oltre alle riforme strutturali, anche la possibilità di adottare azioni concrete che possano sostenere la crescita anche nel breve periodo. In particolare, rileva l'opportunità di inserire un riferimento al credit crunch, i cui effetti, a suo avviso, potrebbero essere mitigati attraverso un intervento diretto dell'unico soggetto che in Italia possiede le sufficienti disponibilità finanziarie che è la Cassa depositi e prestiti. Propone infine di aggiungere un riferimento anche alla possibilità di favorire le attività di cessione dei crediti verso le pubbliche amministrazioni alle banche, prevedendo contestualmente anche un più efficace regime per l'esazione dei crediti delle pubbliche amministrazioni.

Rolando NANNICINI (PD) osserva che il documento finale che la Commissione approverà al termine dell'esame della Comunicazione della Commissione europea ha una valenza non solo interna, ma anche internazionale e ritiene, pertanto, opportuno inserire un preciso richiamo agli interventi di riforma già attuati dal Governo e dal Parlamento, con particolare riferimento alla riforma pensionistica e alle manovre correttive approvate nel secondo semestre del 2011. Segnala, inoltre, come dovrebbe svolgersi un approfondimento dei rapporti tra debiti espliciti e debiti impliciti, osservando come il nostro Paese presentasse una situazione assai difficile, alla quale si è cercato di far fronte con riforme assai incisive, che hanno inteso operare una correzione di andamenti di spesa di medio-lungo periodo. Su un piano generale, dichiara di condividere l'impostazione generale della proposta di documento finale presentata dal relatore, sollecitando in particolare una riflessione sull'esigenza di riconsiderare la ripartizione del peso delle manovre correttive tra i diversi sottosettori delle amministrazioni pubbliche, dal momento che le ultime correzioni sono state realizzate prevalentemente a carico degli enti territoriali. Sul piano della riforma del sistema impositivo, ritiene che sia opportuno riflettere sull'assetto della normativa di attuazione del federalismo fiscale e sull'integrazione della delega in materia fiscale approvata dal Governo nel senso di bilanciare l'incremento della tassazione sui consumi con una riduzione dell'imposizione sui redditi dei lavoratori e delle imprese.

Pier Paolo BARETTA (PD) sottolinea come il documento proposto dal relatore sia molto valido politicamente e volto a favorire un approccio più concreto in riferimento alle politiche per la crescita. Evidenzia quindi come esso debba essere considerato un contributo al Governo più che una critica rispetto al suo operato e rileva in tal senso l'opportunità di precisare come non si intenda con il documento proporre un abbandono delle politiche di rigore nei conti pubblici, chiarendo come le auspicate iniziative per la crescita siano aggiuntive rispetto a queste ultime e non alternative. Ricorda in proposito come del resto l'obiettivo della tenuta dei conti e del rispetto dei vincoli di bilancio europei sia ben presente anche atteso il riferimento alla possibilità di una dismissione del patrimonio pubblico. Sottolinea infine come, dopo l'approvazione di tale documento, vi dovrà essere un atteggiamento coerente anche in occasione della discussione sul Documento di economia e finanza.

Il sottosegretario Gianfranco POLILLO osserva come la proposta di documento finale presentata dal relatore sia meritevole di approfondimento, ritenendo in particolare, opportuna una verifica di taluni degli spunti in esso contenuti, anche acquisendo le valutazioni dei Ministri interessati.

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Giorgio LA MALFA (Misto-LD-MAIE), relatore, nel ringraziare tutti i deputati intervenuti, precisa come quello da lui presentato sia un documento di impostazione generale e non tanto un testo volto a cambiare la politica economica del Governo, ricordando come sono altre le sedi deputate alla negoziazione delle specifiche misure. Evidenzia quindi come i dati sul PIL dovranno essere esaminati in relazione all'esigenza di tornare a crescere. Riservandosi quindi di presentare una nuova formulazione del testo al fine di recepire gli orientamenti emersi nell'odierno dibattito, fa presente di condividere l'opportunità di un riferimento al fiscal compact, pur nel rispetto del lavoro dell'altro ramo del Parlamento al cui esame è attualmente il relativo disegno di legge di ratifica, sottolineando come tale trattato non può essere inteso come uno strumento per frenare la crescita. Manifesta quindi la disponibilità ad inserire un riferimento alla green economy, piuttosto che alla politica industriale, come fa presente di condividere l'esigenza di richiamare i problemi derivanti dalla stretta creditizia, senza tuttavia citare espressamente la Cassa depositi e prestiti. Con riferimento alle modifiche al patto di stabilità interno, evidenzia come il documento non deve porsi in contrasto con il Governo, ma al più critico rispetto ad una certa impostazione europea.

Renato BRUNETTA (PdL) segnala l'opportunità di precisare nell'ambito del documento finale che la politica volta a perseguire il rigore di bilancio non è stata avviata dall'attuale Governo, in quanto già il precedente Esecutivo, come riconosciuto anche dal Vice Ministro Grilli, aveva assunto l'impegno a raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013.

Giorgio LA MALFA (Misto-LD-MAIE), relatore, concorda con le proposte formulate dall'onorevole Brunetta.

Amedeo CICCANTI (UdCpTP) chiede di non procedere all'immediata votazione del documento per dare al relatore e ai gruppi la possibilità di svolgere i necessari approfondimenti.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il relatore potrà recepire le indicazioni emerse nel corso dell'odierno dibattito e quelle trasmesse dai gruppi entro le ore 18 al fine di procedere ad una nuova formulazione del proprio documento da esaminare nella seduta convocata al termine delle votazioni pomeridiane dell'Assemblea.

Amedeo CICCANTI (UdCpTP), nel segnalare che potrà esprimere un parere sulla proposta di documento finale solo alla luce delle modifiche che verranno introdotte, ritiene tuttavia necessario attenuare il passaggio relativo all'insufficienza delle indicazioni della strategia Europa 2020, dal momento che il Parlamento italiano in più occasioni ha espresso il proprio sostegno agli obiettivi di tale strategia. Ritiene, inoltre, opportuno riconsiderare il riferimento al ricorso al deficit spending osservando come tale scelta si ponga sostanzialmente in contrasto con la normativa europea in materia di Patto di stabilità e crescita e con le disposizioni del Fiscal compact, che - ancorché non ratificato - è comunque stato sottoscritto dal nostro Paese. Alla luce della riconsiderazione della parte dispositiva della proposta di documento finale, ritiene altresì opportuno rivedere il contenuto delle lettere a), b) e c) del numero 9. Osserva, peraltro, che l'Italia si trovi in difficoltà nel richiedere un allentamento dei vincoli in materia di indebitamento per realizzare maggiori spese, mentre il nostro Paese non è stato in grado di utilizzare in modo efficace le risorse messe a disposizione dai Fondi strutturali.

Renato CAMBURSANO (Misto) insiste per l'individuazione della Cassa depositi e prestiti come unico soggetto in grado di fornire adeguata liquidità per superare il credit crunch.

Renato BRUNETTA (PdL) concorda sull'opportunità che sia il relatore a presentare

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una sintesi delle proposte formulate dai gruppi.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, osserva come la proposta di documento finale affronti tematiche assai rilevanti per la politica economica del nostro Paese, rilevando come esso presenti aspetti senz'altro innovativi. Segnala, peraltro, l'opportunità di sopprimere il numero 9 della parte dispositiva, in quanto l'articolazione degli interventi necessari rischia di rivelarsi inevitabilmente parziale.

Giorgio LA MALFA (Misto-LD-MAIE), relatore, in relazione alle osservazioni del presidente si riserva di valutare l'espunzione del numero 9 delle considerazioni finali. In relazione all'intervento dell'onorevole Ciccanti, rileva come sia stato l'unico ad esprimere perplessità sull'impostazione di fondo del documento e evidenzia come la rigida attuazione del pareggio di bilancio comporterà una caduta del PIL di circa 2 punti percentuali. In proposito, ricorda come lo stesso fiscal compact preveda, in caso di eventi eccezionali, la possibilità di derogare al principio del pareggio. Con riferimento alla spending review, precisa quindi come, da punto di vista macroeconomico, essa non produrrà alcun effetto al di là di una condivisibile maggiore efficienza nell'allocazione delle risorse e forse si potrà evitare l'ulteriore aumento dell'IVA. Sottolinea quindi come, nell'attuale fase, sarebbe preferibile procedere ad una riduzione del debito attraverso la dismissione di una parte del patrimonio pubblico.

Amedeo CICCANTI (UdCpTP) mantiene le proprie perplessità su alcuni passaggi del documento finale proposto dal relatore.

Roberto OCCHIUTO (UdCpTP), concordando sulla circostanza che la spending review di per sé non sia grado di assicurare rilevanti tassi di crescita economica, fa presente che il Vice Ministro Grilli, nella sua audizione, ha giustamente evidenziato che il vero ostacolo all'indebitamento del nostro Paese non è costituito dalla Commissione europea, ma dalla necessità di collocare sui mercati finanziari un ingente ammontare di titoli di debito pubblico e, conseguentemente, di convincere gli investitori. Anche alla luce di questa considerazione, ritiene pertanto che debba valutarsi l'opportunità di rivedere il contenuto del documento proposto dal relatore, in modo da rappresentare in modo più problematico l'esigenza di un ripensamento in ordine ad alcuni aspetti della politica economica e finanziaria.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta convocata al termine delle votazioni pomeridiane dell'Assemblea.

La seduta termina alle 15.30.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 17 aprile 2012. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo.

La seduta comincia alle 15.30.

Disposizioni in materia di professioni non organizzate in ordini o collegi.
C. 1934 e abb.-A.
(Parere all'Assemblea).
(Esame emendamento e conclusione - Parere).

La Commissione inizia l'esame dell'emendamento 2.100 della Commissione.

Amedeo CICCANTI (UdCpTP), relatore, fa presente che l'Assemblea ha trasmesso l'emendamento 2.100 della Commissione. Rileva che la proposta emendativa prevede la pubblicazione sul sito internet del Ministero dello sviluppo economico dell'elenco delle associazioni professionali di cui all'articolo 2 e delle forme aggregative di cui all'articolo 3. A tal fine, evidenzia

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come la proposta emendativa estenda la clausola di neutralità finanziaria di cui all'articolo 11 anche alla disposizione in esame. A suo avviso, l'emendamento 2.100 non presenta, quindi, profili problematici, chiede comunque conferma al Governo.

Il sottosegretario Gianfranco POLILLO conferma che la proposta emendativa in esame non reca profili problematici dal punto di vista finanziario.

Amedeo CICCANTI (UdCpTP), relatore, propone di esprimere parere favorevole sull'emendamento 2.100 della Commissione.

La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

La seduta termina alle 15.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.35 alle 15.40.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Martedì 17 aprile 2012. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo.

La seduta comincia alle 19.45.

Comunicazione della Commissione - Analisi annuale della crescita per il 2012 e relativi allegati.
COM(2011)815 def.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del documento in oggetto, rinviato nell'odierna seduta pomeridiana.

Giorgio LA MALFA (Misto-LD-MAIE), relatore, nell'illustrare una nuova formulazione della sua proposta di documento finale (vedi allegato 2), fa presente che le modifiche apportate sono volte essenzialmente a recepire le osservazioni formulate dai deputati intervenuti nella seduta pomeridiana. In particolare, avverte che sono state sostanzialmente accolte tutte le proposte del gruppo dell'Unione di centro con specifico riferimento al tema delle liberalizzazioni, a quello delle riforme strutturali e delle politiche di bilancio, nonché quindi le sollecitazioni provenienti dagli altri gruppi.

Pier Paolo BARETTA (PD), pur ritenendo che l'emersione di un rapporto dialettico tra Parlamento e Governo sia utile e proficuo, osserva che, sul piano procedurale, sarebbe opportuno acquisire la valutazione del Governo sulla proposta di documento finale, come da ultimo modificata dal relatore, al fine di orientare il seguito della discussione.

Il sottosegretario Gianfranco POLILLO comunica di avere avuto modo di approfondire il testo proposto dal relatore, fattogli pervenire per le vie brevi, e di avere effettuato le opportune verifiche in seno al Governo, con il Vice Ministro Grilli, con il Ministro Giarda e anche con il Presidente del Consiglio e Ministro dell'economia e delle finanze, Monti. In primo luogo, osserva come vi sia una coerenza tra la parte premissiva e quella dispositiva del documento e quindi evidenzia l'esigenza di intervenire in entrambe per garantire una corrispondenza rispetto alla politica del Governo e alle ultime decisioni assunte dal Parlamento stesso. In proposito, ricorda come la linea di politica economica seguita dal Governo poggi essenzialmente su due pilastri. In primo luogo, richiama il livello europeo nell'ambito del quale sono realizzabili politiche di tipo keynesiano, peraltro richiamate nello stesso documento. Con riferimento a tale ambito, osserva tuttavia come manchi ogni riferimento agli strumenti a presidio dell'euro o alla possibilità di sostenere l'introduzione degli

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eurobond. Rappresenta quindi come il secondo pilastro della politica del Governo poggi sul rigore a livello nazionale nei conti pubblici, sia pure attraverso l'utilizzo del parametro dell'aggiustamento strutturale, che definisce tra l'altro il perimetro delle politiche in favore della crescita. Nel ricordare come nella giornata odierna il Senato abbia approvato in via definitiva la legge di revisione costituzionale sull'introduzione del principio del pareggio di bilancio, osserva come occorra muoversi in tale solco, evitando atteggiamenti che apparirebbero schizofrenici. Esprime pertanto la contrarietà del Governo rispetto all'adombrata possibilità di politiche di deficit spending e rileva come il documento necessiti quindi di interventi correttivi. In merito al passaggio relativo al valore dell'euro, osserva come tale valore rifletta i fondamentali dell'economia europea nel suo complesso e quindi della bilancia dei pagamenti europea. Pur consapevole del fatto che il risultato complessivo dell'Unione europea comprenda saldi notevolmente differenziati nei singoli Stati, con un blocco dei Paesi nordici caratterizzati da una bilancia in attivo, mentre gli altri Paesi, tra cui l'Italia, con un saldo passivo, non ritiene corretto chiedere una svalutazione dell'euro. Oltre alle modifiche puntuali da apportare al testo del provvedimento, chiede ai gruppi di chiarire se vi sia un accordo di fondo rispetto ai due pilastri su cui si fonda la politica economica del Governo testé richiamati.

Pier Paolo BARETTA (PD), nel concordare con l'impostazione di fondo illustrata dal rappresentante del Governo, osserva tuttavia come, anche nell'ambito delle audizioni svolte nel corso dell'indagine conoscitiva, sia rimasta sostanzialmente senza risposta la domanda circa l'individuazione di possibili strumenti di promozione della crescita nel quadro dei vincoli economici e finanziari derivanti dalla partecipazione all'Unione economica e monetaria e dalla riforma costituzionale in materia di equilibrio di bilancio, approvata definitivamente nella giornata odierna. Nel condividere, infatti, l'esigenza di perseguire contestualmente il rigore di bilancio e la realizzazione di politiche per la crescita, chiede tuttavia al Governo di voler chiarire se tali ultime politiche possono essere perseguite nell'attuale congiuntura o debbano essere rinviate ad una fase successiva. Fa presente, infatti, che qualora il Governo intendesse seguire quest'ultima impostazione, pienamente legittima, dovrebbe tuttavia esplicitarlo, anche in vista della prossima discussione del Documento di economia e finanza e, in particolare, della sezione relativa al Programma nazionale di riforma. Ritiene, in questo contesto, essenziale un chiarimento in ordine alle priorità di crescita, rigore ed equità che il Governo ha dichiarato di perseguire, al fine di verificare se esse saranno realizzate contestualmente o in tempi distinti. A suo avviso, infatti, neppure le audizioni del Ministro Passera e del Vice Ministro Grilli hanno consentito di raccogliere elementi di valutazione inequivoci. Richiamando quanto già affermato in occasione dell'audizione del Ministro Passera, fa presente che le indicazioni fornite in quella sede delineassero una terapia consona ad un reparto di riabilitazione, mentre in questa fase sarebbero necessari interventi di pronto soccorso. In questa fase, a suo giudizio, sussistono tuttavia le condizioni per interventi di carattere strutturale che consentano di perseguire in modo contestuale gli obiettivi dell'equilibrio della finanza pubblica e della crescita né tale possibilità sarebbe preclusa dalla recente revisione dell'articolo 81 della Costituzione, che è stata elaborata con il concorso di tutte le parti politiche nell'ambito della Commissione non sulla base di un vincolo esterno, ma per una precisa scelta politica, che ha intesto realizzare un profondo mutamento culturale. Ritiene, tuttavia, che tale riforma non sia sufficiente, in quanto essa dovrà essere accompagnata da interventi volti a sostenere la crescita, anche perché una recessione metterebbe evidentemente a rischio il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica individuati in sede nazionale ed europea. Rileva, peraltro, che la situazione attuale sia caratterizzata da

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un elevato livello di pressione fiscale e che pertanto difficilmente può ipotizzarsi un ulteriore incremento dell'imposizione, salva l'introduzione di forme di tassazione patrimoniale, e che quindi sarebbe estremamente difficile ipotizzare il contenuto di una nuova manovra correttiva. In questo contesto, ritiene che il documento in esame dovrebbe costruire uno strumento per consentire al Governo di segnalare in sede europea l'esigenza di consentire ai Paesi che hanno compiuto il maggiore sforzo di risanamento di praticare politiche espansive ricorrendo alla leva della finanza pubblica, pur escludendo il ricorso all'indebitamento.

Amedeo CICCANTI (UdCpTP) osserva come la posizione del Governo sia essenziale nella valutazione da esprimere sulla proposta di documento in esame. Ricorda in proposito come il suo gruppo abbia sostenuto il decreto-legge cosiddetto «salva Italia» presentato dal Governo Monti che agiva sensibilmente sul versante delle entrate per garantire la messa in sicurezza dei conti pubblici e la costituzione di un avanzo primario adeguato, premessa indispensabile per la riduzione del debito pubblico. Evidenzia come un ausilio alla crescita, sia pure non nel breve periodo, potrà essere rappresentato sicuramente dai provvedimenti in materia di liberalizzazioni e di semplificazioni varati dal Governo e approvati dal Parlamento. Ricorda come la Corte dei conti abbia chiarito che il risanamento è premessa indispensabile per la crescita. Osserva quindi come il problema non sia solo quello di rinegoziare il Patto di stabilità e crescita europeo, ma quello di mantenere credibilità sui mercati, evitando di mandare messaggi sbagliati nel senso di volere perseguire una politica di deficit spending. Osserva quindi come la Banca d'Italia abbia precisato che un differenziale di 200 punti base con i titoli di Stato tedeschi possa costare all'Italia un punto percentuale in termini di PIL che potrebbero più utilmente essere destinato alla crescita. Osserva inoltre come anche la regola sul rientro del debito pubblico non dovrebbe preoccupare eccessivamente nel caso si conseguisse il previsto avanzo primario in un quadro però di crescita pari all'1 per cento del PIL, che potrebbe essere realistico contenendo il richiamato differenziale. Rileva inoltre come sia centrale, a suo avviso, l'azione di spending review, dalla quale potranno derivare le necessarie risorse per stimolare la crescita. In proposito, stigmatizza le lentezze nella prosecuzione di tale attività ed invita il Governo ad una maggiore convinzione su questo punto. Altre risorse potrebbero a suo avviso essere reperite attraverso un'imposta patrimoniale che sia volta a riequilibrare la distribuzione della ricchezza sempre più polarizzata, laddove il 10 per cento delle famiglie possiede più del 45 per cento della ricchezza nazionale. All'uopo, oltre ai beni immobili, più facilmente sottoponibili a tale imposta, ritiene che si possano assoggettare a tassazione anche le attività finanziare sull'esempio della Francia che ha dimostrato l'infondatezza delle preoccupazioni per una fuga dei capitali in presenza di tali misure. Ricorda come tale posizione sia stata sostenuta anche dal presidente Casini prima ancora della nascita del Governo Monti e chiede quindi se le difficoltà nell'adozione di una simile scelta siano di carattere tecnico o di natura politica. Osserva inoltre come l'eliminazione del riferimento al pareggio di bilancio nel 2013 possa rappresentare un segnale di dissociazione dalla linea politica del Governo e ricorda che il documento sarà principalmente rivolto all'Europa e quindi occorre confermare l'impostazione rigorosa fin qui seguita dal Paese anche per ragioni di equità.

Renato CAMBURSANO (Misto) ricorda come sin dal momento della votazione della fiducia al governo Monti fossero ben chiari i due obiettivi della messa in sicurezza dei conti pubblici e del perseguimento della crescita e dello sviluppo. Nel rilevare che il primo obiettivo sembra auspicabilmente raggiunto, esprime preoccupazione per il raggiungimento del secondo, osservando come anche le audizioni

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svolte nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla Comunicazione in esame non abbiano fornito elementi particolarmente confortanti. Ritiene, pertanto, importante che la Commissione dia un segnale preciso su questi temi, ricordando come lo stesso Presidente del Consiglio dei ministri, unitamente ad altri undici Capi di Governo dell'Unione europea, con una lettera a Barroso e a Van Rompuy, abbia richiesto l'adozione di un piano europeo per la crescita. A suo avviso, quindi, non vi è una contraddizione tra lo spirito del documento proposto dal relatore e l'azione del nostro governo, assicurando che nessuno intende in questa sede porre in discussione gli obiettivi previsti nell'ambito del Fiscal compact e il contenuto della riforma costituzionale oggi approvata in via definitiva dal Senato. Osserva, tuttavia, che tanto la normativa europea che la nuova disciplina costituzionale consentono di derogare al principio dell'equilibrio di bilancio in presenza di circostanze eccezionali, connesse ad una recessione economica. In questo contesto, ritiene quindi che con il documento in esame si solleciti un'attivazione di quelle clausole di salvaguardia, al fine di alleviare nell'immediato le conseguenze della difficile congiuntura economica sul nostro Paese. A suo avviso, quindi, il Parlamento non può esimersi dall'esprimere la propria posizione sulle scelte fondamentali di politica economica nazionale ed europea, osservando come solo fra pochi giorni le Camere saranno chiamate a pronunciarsi sul Documento di economia e finanza e, in particolare, sul Programma nazionale di riforma, affrontando tematiche che sono indicate puntualmente dal numero 11 della parte dispositiva del documento in esame. Ribadisce, quindi, che nessuno in questa sede intende creare difficoltà al Governo, facendo tuttavia presente che il Parlamento deve poter esprimere la propria opinione su tematiche essenziali per l'economia del nostro Paese.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, osserva come, qualora non vi fossero le condizioni per approvare il documento in esame prima della presentazione alle Camere del Documento di economia e finanza, sarebbe opportuno che la Commissione si prendesse tutto il tempo necessario per svolgere i necessari approfondimenti.

Giorgio LA MALFA (Misto-LD-MAIE), relatore, osserva come il documento in esame abbia in oggetto un atto dell'Unione europea e non si rivolga in alcun modo al Governo. Rileva, quindi, come il deputato Baretta abbia sollevato giustamente il problema della modifica delle previsioni relative al PIL che il Governo si appresta a fare in sede di presentazione del Documento di economia e finanza destinato a fare emergere uno squilibrio nei conti pubblici e a rendere non più possibile il pareggio del bilancio. Occorre a questo punto scegliere se, proprio al fine di conseguire il pareggio, promuovere la crescita e lo sviluppo ovvero insistere sulla riduzione delle spese e sull'aumento delle entrate. Osserva quindi come nel documento si prospetti la possibilità di promuovere la crescita attraverso la cessione di beni pubblici e la spending review e quindi non necessariamente aumentando il deficit. Ricorda quindi come lo stesso Presidente francese abbia evidenziato come occorra rivedere il fiscal compact e come nella seduta pomeridiana della Commissione il gruppo parlamentare di più ampia consistenza avesse dichiarato di essere totalmente favorevole alla proposta di documento da lui presentata. Fa quindi presente che, sulla base delle richieste che verranno avanzate dal Governo, dovrà decidere se presentare o meno le proprie dimissioni dall'incarico di relatore, facendo in ogni caso presente come un rifiuto radicale del documento farebbe più danni all'esecutivo che al relatore e alla Commissione bilancio.

Il sottosegretario Gianfranco POLILLO fa presente come, alla luce dell'attuale congiuntura internazionale, i conti pubblici debbano tenersi in assoluta sicurezza. Il Governo ha infatti deciso di stimare, in linea con le previsioni della Commissione

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europea, un decremento del PIL per il 2012 pari all'1,3 per cento, ritenendo eccessive le stime del Fondo monetario internazionale. Dopo aver ricordato che la precedente previsione del Governo prevedeva una caduta del PIL nel 2012 limitata allo 0,4 per cento, fa tuttavia presente che la stima della spesa per gli interessi sui titoli del debito pubblico relativa al 2012 sia stata effettuata quando il differenziale fra i titoli di stato italiani e tedeschi era pari a 550 punti base e ciò consenta di ritenere che tale spesa risulti allo stato sovrastimata per un importi pari ad un punto di PIL. Ricorda inoltre, analogamente, che la spesa per interessi sui titoli del debito pubblico volti a consentire all'Italia di contribuire al Fondo salva Stati, è stata coperta a valere sul tendenziale della spesa per interessi sul debito che si ritiene sovrastimata. Dopo aver sottolineato come la linea del Governo in carica sia coerente con quella dei Governi che si sono succeduti negli ultimi anni, dichiara che il Governo è disponibile a operare con decisione affinché a livello europeo venga attuata una manovra di carattere espansivo, nonché ad esercitare pressioni sulla Germania perché contribuisca in maniera più significativa al Fondo salva Stati e sostenga la strategia della Banca centrale europea volta ad assicurare liquidità al sistema bancario. Dichiara inoltre di ritenere che lo schema di documento presentato dal relatore necessiti di correttivi ma non sia affatto da respingere in toto. Ritiene, in particolare, che possa essere condivisa la proposta di adottare un piano straordinario di dismissione di beni pubblici al fine di abbattere la spesa per interessi, ma che debba rimanere assolutamente fermo l'obiettivo del pareggio del bilancio.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rileva preliminarmente come la Commissione avesse già da tempo compreso che la spesa per gli interessi sul debito fosse stata sovrastimata dal Governo. Dopo aver ricordato come la riforma costituzionale relativa al pareggio di bilancio sia stata definita nell'aula della Commissione, rileva tuttavia come, se la Commissione è stata indotta in errore, ciò è dipeso dalle audizioni dei rappresentanti delle imprese e degli esperti svolte in sede di esame del documento di analisi della crescita elaborato dalla Commissione europea. Nel corso di tali audizioni sono state infatti avanzate una molteplicità di proposte per lo sviluppo e la crescita non in linea con l'ortodossia europea e che aprivano invece uno squarcio sull'economia reale. Nel ritenere pertanto che debba essere salvaguardato il lavoro fin qui svolto, non considera tuttavia possibile procedere alla approvazione dello schema di documento presentato dal relatore nella seduta antimeridiana di domani e considera preferibile affidare alla riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, prevista per la giornata di domani ogni decisione in ordine al seguito dell'esame del documento in questione.

La seduta termina alle 20.30.