CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 28 marzo 2012
630.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Mercoledì 28 marzo 2012. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Adelfio Elio Cardinale.

La seduta comincia alle 10.35.

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Modifiche agli articoli 8-quater, 8-quinquies e 8-sexies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, concernenti l'accreditamento e l'erogazione delle prestazioni sanitarie a carico del Servizio sanitario nazionale da parte delle strutture pubbliche e private.
C. 4269 D'Anna.

(Seguito dell'esame e rinvio - Nomina di un Comitato ristretto).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo nella seduta del 28 febbraio 2012.

Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda che, poiché nella seduta precedente si è chiusa la discussione generale sul provvedimento in esame, nella seduta odierna, dopo l'intervento di replica del rappresentante del Governo, la Commissione potrà deliberare la costituzione di un Comitato ristretto, nell'ambito del quale prevedere lo svolgimento di alcune audizioni informali.

Il sottosegretario Adelfio Elio CARDINALE esprime la contrarietà del Governo, in linea di principio, all'idea, recepita dalla proposta di legge n. 4269, di introdurre un meccanismo di responsabilizzazione delle regioni e delle ASL nell'utilizzo delle risorse pubbliche attraverso la sostanziale parificazione tra strutture pubbliche e private ai fini degli accordi contrattuali. A questo proposito, rileva che la struttura dei costi e le condizioni dei servizi resi presentano elementi di diversità tra il settore pubblico e quello privato.
La contrarietà a rivedere in generale il sistema degli accordi contrattuali per sostituirlo con accordi e contratti è, inoltre, motivata dalla consapevolezza che il vigente sistema è oramai consolidato a livello regionale.
Ciò premesso, manifesta una certa disponibilità a riconsiderare singoli aspetti degli accordi per renderli eventualmente più flessibili, prevedendo, ad esempio, che il limite delle prestazioni possa essere fissato per branca e non per singolo erogatore, al fine di assicurare un maggiore dialogo e confronto tra i professionisti, a condizione che da ciò non derivino maggiori oneri per la finanza pubblica. Ritiene, infatti, che modifiche più sostanziali al vigente sistema potrebbero incidere sui fabbisogni finanziari delle regioni.
In conclusione, ravvisa l'opportunità che la prosecuzione dell'iter parlamentare del provvedimento in esame abbia luogo a seguito della manovra finanziaria per il 2012.

Vincenzo D'ANNA (PT), relatore, replicando alle obiezioni sollevate dal rappresentante del Governo, chiarisce che l'obiettivo della proposta di legge a sua prima firma non è tanto la parificazione tra strutture pubbliche e private nel sistema dei tetti di spesa quanto, invece, la responsabilizzazione delle regioni e delle ASL nell'utilizzo delle risorse pubbliche. Fa presente che, se non si raggiunge quest'obiettivo, se le prestazioni erogate dal comparto pubblico continuano ad avere un costo maggiore rispetto a quelle erogate dal settore privato, la conseguenza obbligatoria è il taglio dei servizi a causa del deficit di bilancio.
Chiede, quindi, ai colleghi della Commissione di collaborare al fine di introdurre dei meccanismi volti a migliorare l'efficienza del sistema sanitario pubblico, a parità di prestazioni erogate.

La Commissione delibera, quindi, di nominare un Comitato ristretto, riservandosi il presidente di designarne i componenti sulla base delle indicazioni dei gruppi, nell'ambito del quale procedere allo svolgimento di un ciclo di audizioni informali.

Giuseppe PALUMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni in materia di assistenza psichiatrica.
C. 919 Marinello, C. 1423 Guzzanti, C. 1984 Barbieri, C. 2065 Ciccioli, C. 2831 Jannone, C. 2927 Picchi, C. 3038 Garagnani e C. 3421 Polledri.
(Seguito dell'esame e rinvio).

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La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo nella seduta del 16 marzo 2011.

Giuseppe PALUMBO, presidente, fa presente che è stata predisposta da parte del relatore una proposta di testo unificato delle proposte di legge in materia di assistenza psichiatrica. La Commissione dovrà, pertanto, valutare, se adottare tale proposta come testo base per il prosieguo dell'esame ovvero se rinviare la decisione sul punto.

Carlo CICCIOLI (PdL), relatore, illustra la proposta di testo unificato presentata (vedi allegato 1), evidenziando come essa rappresenti, a suo avviso, una soluzione equilibrata tra le otto proposte di legge assegnate alla XII Commissione su questa materia. Ricorda che dall'approvazione della legge n. 180 del 1978 (cosiddetta legge Basaglia) ad oggi sono trascorsi, oramai, trentaquattro anni, nel corso dei quali sono emersi tanti problemi, per i pazienti e per le loro famiglie, ai quali non è stata data risposta. In considerazione dell'indifferibilità dell'approvazione di un nuovo provvedimento legislativo in materia di assistenza psichiatrica, a seguito del lungo esame svolto presso la Commissione, nell'ambito del quale si sono svolte numerose audizioni, ritiene che vi siano le condizioni per procedere all'adozione della sua proposta di testo unificato come testo base per la prosecuzione dell'iter parlamentare.

Il sottosegretario Adelfio Elio CARDINALE, con riferimento alla proposta testé presentata dal relatore, segnala innanzitutto che è in corso di elaborazione un Atto di intesa con le regioni per la definizione di linee per l'assistenza sanitaria e sociale delle persone con disturbi mentali, nel rispetto del riparto di competenze tra Stato e regioni.
Entrando nel merito della proposta di testo unificato, osserva che essa è volta a ridisegnare i compiti dei dipartimenti di salute mentale, nonché a innovare i trattamenti sanitari obbligatori, prevedendo anche la fattispecie dell'accertamento sanitario obbligatorio e del trattamento sanitario necessario extra ospedaliero.
Per quanto riguarda gli accertamenti sanitari obbligatori (ASO) e i trattamenti sanitari obbligatori (TSO) per malattie psichiatriche - di cui all'articolo 4 del testo - fa presente che, a legislazione vigente, il TSO è un intervento di restrizione della libertà individuale che può essere imposto solo dalla Amministrazione sanitaria pubblica ad un paziente contro il suo consenso, a tutela della salute del paziente stesso e della collettività, quindi solo come misura eccezionale. Data questa sua natura, nutre perplessità in ordine al trattamento necessario extraospedaliero prolungato, di cui al successivo articolo 5. Rileva, poi, che la durata del TSO debba essere limitata al tempo occorrente all'efficacia dell'intervento ed al recupero del paziente, per cui non può essere temporalmente predeterminata 15 giorni. Ritiene, inoltre, che tutte le differenze di trattamento proposte, derivanti dalla suddivisione del TSO in diverse tipologie, non hanno ragione di essere.
Osserva altresì che i rapporti tra Università e Servizio sanitario nazionale - di cui all'articolo 7 del testo - sono già disciplinati e, comunque, riguardano una materia rientrante nella sfera di competenza regionale. Per quanto attiene, infine, al contenuto degli articoli 9 e 10 e, in particolare, i rapporti con i familiari dei pazienti, segnala che si tratta di argomenti che devono essere oggetto di documenti quali linee guida, percorsi assistenziali e procedure di consenso professionale; e non di norme di rango primario.

Domenico DI VIRGILIO (PDL), condividendo la proposta del relatore, segnala la necessità di intervenire con un provvedimento legislativo in materia di assistenza psichiatrica, al fine di dare una risposta ai problemi di numerosi pazienti e delle loro famiglie.

Anna Margherita MIOTTO (PD) non condivide la proposta, formulata dal relatore, di adottare il testo base nella seduta

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odierna. Innanzitutto, espone una ragione di metodo, facendo notare come da oggi alla fine della legislatura rimangano concretamente sei mesi di attività parlamentare, in una situazione generale in cui le risorse economiche sono assai limitate. Date queste premesse, ritiene che sia poco realistico pensare di addivenire all'approvazione di una legge in materia di assistenza psichiatrica, considerato lo stato dell'iter del provvedimento che, peraltro, comporta rilevanti oneri dal punto di vista finanziario.
Fa presente, inoltre, che dopo la legge n. 180 del 1978 sono intervenuti diversi atti normativi che ne hanno reso possibile l'applicazione, pur essendo, quest'ultima, assolutamente disomogenea sul territorio nazionale. L'Italia, infatti, presenta una situazione di profonda disuguaglianza rispetto all'attuazione della normativa concernente i pazienti psichiatrici.
Per quanto riguarda il merito del provvedimento, rileva che la soluzione proposta riproduce sostanzialmente un modello manicomiale ritenuto poco condivisibile oltre che dispendioso.
Fa altresì notare che il testo predisposto dal relatore è invasivo delle competenze regionali e, quindi, andrebbe probabilmente incontro al parere negativo delle Commissione affari costituzionali e per le questioni regionali.
Alla luce delle suddette ragioni, reputa preferibile ricorrere ad altri strumenti, diversi da quello legislativo, quale ad esempio la presentazione di una mozione su questa materia.

Paola BINETTI (UdCpTP) richiama l'alto valore «simbolico» assunto dalla legge n. 180 del 1978, per cui modificare questa legge significa quasi andare a ledere il rispetto e la dignità dei pazienti psichiatrici. Fa presente che, a suo avviso, i problemi esistono realmente e riguardano sia i pazienti che le loro famiglie. Fa altresì notare che, volendo intervenire in linea di continuità con la legge Basaglia, occorre mantenere la logica della deospedalizzazione. Infine, richiamando l'intervento dell'onorevole Miotto, condivide l'idea della presentazione di una mozione su questa materia, trattandosi di uno strumento di indirizzo che, in quanto tale, lascia ampi margini di libertà rispetto ad una normativa dettagliata.

Carla CASTELLANI (PdL) rileva che, pur essendo veritiera l'osservazione formulata dall'onorevole Miotto, per cui rimane poco tempo rispetto alla fine della legislatura, è altrettanto vero che non è accettabile una resa della politica di fronte ai problemi concreti. A suo avviso si dovrebbe, quindi, cercare di addivenire all'approvazione di una legge in materia di assistenza psichiatrica, anche in considerazione della particolare fase politica in cui si è venuto a creare una sorta di «armistizio» tra l'ex maggioranza e l'ex opposizione, almeno per quanto riguarda i due principali gruppi parlamentari.
Con riferimento, poi, all'obiezione per cui un intervento legislativo in questo settore risulterebbe invasivo delle competenze regionali, rileva che, evidentemente, si tratterebbe di una legge-quadro, recante norme di principio. Inoltre, fa presente che, in generale, non si può utilizzare sempre l'argomento per cui la materia della tutela della salute rientra nella competenza regionale, altrimenti si finisce per stroncare ogni discussione che sia avviata presso la Commissione affari sociali.

Carmelo PORCU (PdL) esprime la propria solidarietà al relatore, riconoscendogli il merito di portare avanti il suo progetto fin dall'inizio della legislatura. Ritiene che un intervento normativo in questa materia si renda assolutamente necessario, alla luce delle tante situazioni drammatiche emerse nel Paese.
In conclusione, pur comprendendo che, di fronte allo stesso argomento, possano esserci diverse sensibilità e, quindi, diverse soluzioni per affrontare i problemi, ritiene che, comunque, non si possa impedire al

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Parlamento e, nel caso specifico, alla Commissione, di andare avanti.

Lucio BARANI (PdL) richiama l'oggettiva necessità, emersa oramai da diversi anni, di apportare delle modifiche e degli aggiornamenti alla legge n. 180 del 1978. A questo proposito, evidenzia che, se il Governo non condivide nel merito la proposta di testo unificato presentata dal relatore, ha sempre la possibilità di presentare un proprio disegno di legge ovvero di intervenire nella successiva fase emendativa.

Alessandra MUSSOLINI (PdL) condivide la necessità di predisporre una legge recante principi in materia di assistenza psichiatrica, per fare fronte al grave problema della disomogeneità territoriale, accresciutasi a seguito del passaggio della tutela della salute tra le materie annesse alla competenza concorrente delle regioni.

Carlo CICCIOLI (PdL), relatore, intervenendo in replica, fa presente che, pur non rappresentando per lui un problema il rinvio dell'adozione del testo base da parte della Commissione, se dipendesse dai tempi prospettati da taluni colleghi probabilmente non sarebbe stata approvata nemmeno la stessa legge Basaglia.
Con riferimento, poi, alle perplessità emerse nell'intervento del rappresentante del Governo, rileva che la proposta di testo unificato da lui predisposta rappresenta una sintesi tra otto proposte di legge, per cui, non essendoci alcun disegno di legge, il Governo può, legittimamente, esprimere la propria posizione ma non è direttamente responsabile dei contenuti del testo che sarà adottato dalla Commissione.

Giuseppe PALUMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta, sospesa alle 11.20, è ripresa alle 12.40.

Modifica dell'articolo 157 del decreto legislativo n. 219/2006, in materia di raccolta di medicinali inutilizzati o scaduti, e altre disposizioni concernenti la donazione di medicinali e la loro utilizzazione e distribuzione da parte di organizzazioni senza fini di lucro.
C. 4771 Di Virgilio.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 15 marzo 2012.

Domenico DI VIRGILIO (PdL), alla luce del dibattito svoltosi nella precedente seduta, dichiara di essere favorevole alla proposta di eliminare dal titolo della proposta di legge a sua prima firma il riferimento ai farmaci «scaduti».
Dopo aver ricordato il quadro normativo vigente in materia di donazione di medicinali non utilizzati, si sofferma sugli aspetti principali del provvedimento in esame, evidenziando come le finalità di solidarietà sociale, di tutela ambientale, di economicità produttiva, nonché di favore al contenimento della spesa farmaceutica sottese alla donazione di medicinali si confermano pienamente meritevoli e come le donazioni di medicinali sottratte dal circuito commerciale ma, ciò non di meno, utilizzabili in piena sicurezza, siano da incentivare. In questo contesto s'inquadra la proposta di modifica del citato articolo 157 del decreto legislativo n. 219 del 2006, prevedendo indicazioni ulteriori in merito alla donazione, allo scopo di delimitare con chiarezza il ruolo dell'azienda donatrice e degli altri soggetti coinvolti e di consentire una corretta e sicura fruizione dei prodotti donati.
Evidenzia, quindi, che i medicinali non utilizzati possono essere oggetto di donazione a organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS) qualificate, purché soddisfino determinati requisiti e condizioni. Questi medicinali possono essere dispensati a consumatori finali in Italia da operatori sanitari appropriati in ragione della tipologia di prodotto farmaceutico,

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ovvero inviati all'estero per la loro distribuzione o dispensazione.
Rileva, inoltre, che le ONLUS qualificate potranno consegnare i medicinali ricevuti in donazione direttamente agli indigenti e ai bisognosi oppure a enti assistenziali che operano a livello locale per dispensare il farmaco affinché questi ultimi li consegnino agli indigenti e ai bisognosi.

Luciana PEDOTO (PD) ritiene che si debbano chiarire alcuni aspetti, in particolare, se la consegna dei medicinali inutilizzati sia o meno a carico del donante, nonché le modalità concernenti la distribuzione dei farmaci stessi, al fine di evitare il rischio di approvare un provvedimento teoricamente apprezzabile ma di difficile applicazione.

Giuseppe PALUMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.50.

AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 28 marzo 2012.

Audizione del Garante per la protezione dei dati personali e di rappresentanti dell'Istituto superiore di Sanità, del Centro nazionale trapianti e della Società italiana di fertilità e di sterilità e medicina della riproduzione (SIFES) in relazione allo schema di decreto legislativo recante «Modifiche al decreto legislativo 25 gennaio 2010, n. 16, di attuazione delle direttive 2006/17/CE e 2006/86/CE, che attuano la direttiva 2004/23/CE per quanto riguarda determinate prescrizioni tecniche per la donazione, l'approvvigionamento e il controllo di tessuti e cellule umani nonché per quanto riguarda le prescrizioni in tema di rintracciabilità, la notifica di reazioni ed eventi avversi gravi e determinate prescrizioni tecniche per la codifica, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani» (Atto n. 444).

L'audizione informale è stata svolta dalle 11.20 alle 12.30.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 28 marzo 2012. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO.

La seduta comincia alle 12.30.

Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, concernenti il sostegno alla maternità e l'introduzione del congedo di paternità obbligatorio.
Nuovo testo unificato C. 2618 Mosca e abb.
(Parere alla XI Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 27 marzo 2012.

Daniela SBROLLINI (PD), pur condividendo la proposta, preannunciata nella seduta di ieri dal relatore, di esprimere parere favorevole sul provvedimento in esame, ravvisa, tuttavia, l'opportunità di formulare un'osservazione con riferimento all'articolo 2, concernente il congedo di paternità obbligatorio, al fine di rilevare che tre giorni di congedo sono troppo pochi, nonché il fatto che questi tre giorni verrebbero sottratti al periodo di congedo parentale della lavoratrice madre.

Andrea SARUBBI (PD) rileva che la proposta di legge in esame rappresenta un simbolo della vitalità del legislatore, che già da tempo persegue l'obiettivo di introdurre il congedo di paternità obbligatorio, proposta pertanto non ascrivibile al Ministro Fornero. Entrando, poi, nel merito del testo su cui la Commissione è chiamata ad esprimersi, ritiene che il riconoscimento al padre lavoratore dell'obbligo di astenersi dal lavoro per un periodo di giorni continuativi, non inferiore a tre, rappresenti effettivamente una riforma scarsamente incisiva, in linea, evidentemente, con le riforme che è possibile realizzare in questa fase, caratterizzata dalla limitatezza delle risorse finanziarie.

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Lucio BARANI (PdL) condivide la proposta di parere favorevole, ritenendo che il provvedimento in esame, pur rappresentando, concretamente, un piccolo passo in avanti, costituisca tuttavia un grande riconoscimento per il lavoratore padre. Evidenzia altresì che, in un periodo di grande difficoltà economiche, non sarebbe stato possibile fare di più.

Alessandra MUSSOLINI (PdL), relatore, illustra la proposta di parere predisposta (vedi allegato 2).

Nunzio Francesco TESTA (UdCpTP) condivide la proposta di parere testé illustrata dal relatore, evidenziando che la previsione di un congedo per il padre lavoratore pari a tre giorni consecutivi rappresenta comunque un primo risultato, suscettibile di ulteriori miglioramenti nel momento in cui cambierà la situazione economica del Paese.

La Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazioni del relatore.

La seduta termina alle 12.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Predisposizione del programma dei lavori per il periodo aprile-giugno 2012.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.50 alle 13.05.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Disposizioni per consentire l'impianto degli embrioni abbandonati giacenti presso i centri italiani di procreazione medicalmente assistita.
C. 2058 Palagiano, C. 4308 Farina Coscioni, C. 4800 Bocciardo e C. 4831 Laura Molteni.