CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 1° febbraio 2012
600.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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AUDIZIONI

Mercoledì 1o febbraio 2012. - Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Salvatore Mazzamuto.

La seduta comincia alle 14.

Seguito dell'audizione del Sottosegretario per la giustizia, professor Salvatore Mazzamuto, e del dottor Luigi Birritteri, Capo del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi del Ministero della giustizia, sull'attuazione dell'articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante la delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari.
(Seguito dello svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento, e conclusione).

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.
Introduce quindi l'audizione.

Il dottor Luigi BIRRITTERI, Capo del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi del Ministero della giustizia,

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risponde alle domande formulate nella precedente seduta.

Intervengono per formulare osservazioni i deputati Marilena SAMPERI (PD), Maurizio SCELLI (PdL) e Carlo MONAI (IdV).

Giulia BONGIORNO, presidente, ringrazia e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 14.35.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 1o febbraio 2012. - Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. - Interviene il Ministro della giustizia Paola Severino Di Benedetto.

La seduta comincia alle 14.35.

DL 211/2011: Interventi urgenti per il contrasto della tensione detentiva determinata dal sovraffollamento delle carceri.
C. 4909 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 31 gennaio 2012.

Giulia BONGIORNO, presidente, ricorda che nella precedente seduta i relatori hanno illustrato il contenuto del provvedimento ed aperto il dibattito.

Lorenzo RIA (UdCpTP), intervenendo a nome del proprio gruppo, dopo avere ricordato come il dibattito svoltosi ieri si sia sostanzialmente incentrato sulla possibilità di modificare il provvedimento, ritiene che si debba invece realisticamente prendere atto che il testo in esame, come modificato dal Senato, è esaustivo. L'impostazione generale del provvedimento è quindi condivisa dal gruppo dell'UdC.

Nicola MOLTENI (LNP) dopo avere ringraziato il Ministro per la sua presenza e disponibilità, ricorda come il gruppo della Lega abbia già manifestato la propria totale contrarietà ad un provvedimento che considera inefficace e dannoso. Ricorda inoltre come il provvedimento sia stato contestato, nel corso delle audizioni al Senato, anche dai rappresentanti delle forze dell'ordine e della polizia penitenziaria, ritenendo che anche la Commissione giustizia della Camera debba svolgere un ciclo di audizioni. Evidenzia come anche il collega Luigi Vitali, correlatore del provvedimento, abbia espresso forti perplessità sul testo, alcune delle quali pienamente condivisibili.
Preannuncia che il proprio gruppo utilizzerà tutti gli strumenti posti a disposizione dal Regolamento per contrastare il provvedimento, rimanendo comunque disponibile ad un dialogo costruttivo che sia volto a migliorare e rendere meno dannose le relative disposizioni.
Con riferimento all'articolo 3-ter, osserva come i tempi previsti per il superamento degli OPG siano eccessivamente ristretti. Ribadisce la centralità del valore della sicurezza dei cittadini e la contrarietà del proprio gruppo a qualsiasi forma di indulto mascherato. Ritiene che l'articolo 3-bis, volto ad estendere la disciplina in materia di riparazione per l'ingiusta detenzione, contenga dei riferimenti temporali incomprensibili, chiedendo al Ministro delucidazioni in proposito. Evidenzia come l'elenco dei reati previsti dal nuovo comma 4-ter dell'articolo 558 del codice di procedura penale debba essere ampliato.
Chiede quindi al Ministro chiarimenti in merito alle notizie di stampa relative alla stipula di un nuovo contratto con la Telecom, relativo ai braccialetti elettronici per il controllo a distanza delle persone sottoposte agli arresti domiciliari. Chiede altresì chiarimenti in ordine allo stanziamento di circa 57 milioni di euro previsto dall'articolo 4 per fare fronte a necessità di

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edilizia carceraria, in relazione allo stanziamento di circa 600 milioni già previsto per la realizzazione del «Piano carceri».
Sottolinea, infine, come gli interventi in materia di edilizia carceraria, sempre che siano effettivamente realizzati, possano costituire una misura efficace contro il sovraffollamento carcerario, rilevando peraltro come sia altrettanto necessario stipulare convenzioni internazionali bilaterali per consentire ai detenuti stranieri di scontare la pena nel paese di origine.

Angela NAPOLI (FLpTP) dopo avere ringraziato il Ministro per la sensibilità dimostrata partecipando personalmente ai lavori della Commissione, rileva con rammarico come dal Senato siano state apportate talune modifiche al testo che destano forti perplessità. Si riferisce, in particolare, all'articolo 3-bis, che appare estraneo al contesto normativo nel quale è stato inserito e, comunque, anomalo nei suoi riferimenti temporali. Destano, inoltre, perplessità i tempi estremamente ristretti previsti dall'articolo 3-ter per il definitivo superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. Sul tema del sovraffollamento delle carceri, sottolinea la necessità di intervenire in modo incisivo sulle misure alternative alla detenzione nonché di prevedere un monitoraggio dell'effettiva attuazione del «Piano carceri».
Dichiara, in ogni caso, a nome del proprio gruppo, la piena condivisione delle esigenze alla base del provvedimento ed assicura il pieno sostegno nell'iter di approvazione del provvedimento.

Il Ministro Paola SEVERINO DI BENEDETTO preliminarmente ringrazia i deputati per gli interessanti e costruttivi interventi effettuati in un clima pacato. Sottolinea in particolare come dalle modifiche apportate dal Senato al testo originario del decreto legge si possa comprendere il rispetto del Governo per il lavoro del Parlamento.
Si sofferma quindi sui rilievi emersi nel corso del dibattito sul testo trasmesso dal Senato. In particolare, in riferimento a quanto osservato dal relatore, onorevole Ferranti, specifica che il dimezzamento dei termini da 96 a 48 ore si riferisca solo ai casi di svolgimento contestuale dell'udienza di convalida e del giudizio direttissimo ai sensi dell'articolo 558, comma 4, e non anche ai casi di convalida dell'arresto ai sensi dell'articolo 390.
In merito all'eccessivo margine di discrezionalità che verrebbe attribuito al magistrato ai sensi del nuovo comma 4-bis dell'articolo 558 laddove prevede un giudizio di pericolosità dell'arrestato, rileva come questo non possa che riferirsi alla pericolosità sociale di tale soggetto e come si tratti di una valutazione che deve essere motivata in maniera puntuale. Non condivide neanche i rilievi circa una eccessiva discrezionalità laddove il magistrato possa derogare alla regola della custodia presso il domicilio ovvero, quando ve ne siano i presupposti, presso le camere di sicurezza qualora ricorrano specifiche ragioni di necessità ed urgenza, in quanto si tratterebbe di una discrezionalità tecnica limitata, da un lato, dal fatto che le ragioni di necessità o urgenza devono essere specifiche e, dall'altro, dall'obbligo di motivazione del decreto che dispone la custodia nel carcere. Ritiene che non sarebbe stato opportuno fare riferimento ad un elenco analitico e tassativo, con il rischio che fosse incompleto, invece che al parametro della necessità o urgenza.
Anche per quanto stabilito dall'articolo 123 delle norme di attuazione del codice di procedura penale, in merito al luogo di svolgimento dell'udienza di convalida e dell'interrogatorio del detenuto, si è ritenuto di prevedere l'ipotesi derogatoria alla regola generale nel caso in cui sussistano eccezionali motivi di necessità o di urgenza dei quali il giudice deve dare conto con decreto motivato. Così come per l'eccezione precedente, anche per questa sono state poste delle limitazioni ben precise alla discrezionalità del magistrato il quale potrà ricorrere a tale eccezione solo in casi peculiari esplicati nel decreto.
Al relatore onorevole Luigi Vitali, che aveva fatto riferimento alla opportunità di andare a rivedere la disciplina delle misure

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cautelari ed in particolare i presupposti delle medesime, replica che la scelta del Governo con il decreto-legge in esame è stata unicamente quella di intervenire sulla modalità di esecuzione di tali misure, lasciando ad altri eventuali interventi legislativi le modifiche di natura sostanziale e processuale necessarie per contrastare il sovraffollamento delle carceri.
In relazione all'intervento dell'onorevole Contento, rileva che la scelta dei reati sottratti alla regola della custodia dell'arrestato presso il domicilio o in altro luogo di privata dimora è stata determinata dalla constatazione che si tratta di reati plurioffensivi, che offendono non solo il bene giuridico del patrimonio ma anche quello della libertà personale ovvero della libertà del domicilio. Vi è quindi una omogeneità tra tali reati che giustifica la ragionevolezza della scelta operata.
Circa i rilievi dell'onorevole Contento sulla soppressione degli ospedali psichiatrici giudiziari, osserva che già sono previste convenzioni con le regioni per quanto attiene l'aspetto sanitario di tali strutture, rimanendo a carico del Ministero della giustizia tutti gli oneri relativi alla custodia dei soggetti ricoverati. In merito invece alla scelta di procedere entro circa un anno alla soppressione degli ospedali psichiatrici giudiziari, ricorda come questa sia stata condivisa al Senato da tutti i gruppi per rispondere ad una situazione di emergenza già sottolineata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale, presieduta dal senatore Ignazio Marino, secondo la quale peraltro tale soppressione dovrebbe avvenire in tempi ancora più rapidi rispetto a quelli previsti dal testo trasmesso dal Senato. Ritiene che l'emendamento approvato al Senato contenga una normativa che consenta il superamento di queste strutture salvaguardando allo stesso momento sia le esigenze di cura dei soggetti ricoverati sia le esigenze di difesa sociale.
In riferimento all'articolo 4, che autorizza la spesa di circa 57 milioni di euro per far fronte alle necessità di edilizia carceraria, evidenzia come si tratti di una somma finalizzata all'integrazione delle risorse finanziarie da destinare al potenziamento delle strutture penitenziarie e non alla costruzione di nuove carceri. Per tale ragione non è stato possibile utilizzare i fondi previsti per il Piano carceri, essendo questi finalizzati proprio alla costruzione delle carceri.
Sempre in replica all'onorevole Contento, rileva come le nuove modalità di esecuzione dell'arresto non possano essere applicate anche successivamente alla convalida ed in particolare al caso in cui sia poi disposta la misura cautelare detentiva, la quale dovrà essere eseguita secondo le norme vigenti del codice.
Non ritiene che vi siano problemi di coordinamento tra gli articoli 558, comma 2, che non è stato modificato dal decreto e 386, comma 4, del codice di procedura penale, avendo essi ad oggetto fattispecie diverse.
Per quanto attiene l'intervento dell'onorevole Bernardini, dichiara di essere ben consapevole che il provvedimento in esame non è idoneo a risolvere in maniera definitiva il problema del sovraffollamento delle carceri, non essendo peraltro questo l'obiettivo perseguito dal Governo con il provvedimento in esame. Ritiene infatti che tale problema non possa essere affrontato unicamente attraverso lo strumento della decretazione d'urgenza, ma necessiti di una serie di interventi normativi da effettuare attraverso lo strumento del disegno di legge, consentendo al Parlamento un esame sufficientemente approfondito. In tale occasione dovranno essere affrontate, tra l'altro, questioni come quella della riforma della normativa sulle misure alternative alla detenzione, della rilevanza penale del fatto nonché della depenalizzazione dei reati minori. Si tratta in sostanza di procedere ad un intervento di razionalizzazione del sistema penale sostanziale e processuale nonché dell'ordinamento penitenziario affinché si possa poi ridurre sostanzialmente il flusso delle persone che quotidianamente entrano nelle carceri italiane. Questo intervento dovrà essere fatto dal Parlamento in maniera accelerata, considerata la drammaticità

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della situazione nella quale versano le carceri, ma non attraverso decreti-legge, che necessariamente limiterebbero lo spazio di intervento del Parlamento stesso.
In ordine al tema dell'amnistia, ribadisce che il Governo non può che limitarsi a prendere atto di quella che sarà la scelta del Parlamento, tenendo conto della maggioranza qualificata richiesta dall'articolo 79 della Costituzione.
Si sofferma quindi sui dati relativi alla prima applicazione del decreto-legge rilevando come questi siano positivi. In particolare, dichiara di aver verificato personalmente presso il carcere di Catania, che ha visitato senza preavviso nei giorni scorsi constatando anche la straordinaria professionalità della direttrice e del personale penitenziario, come il decreto-legge abbia consentito di abbattere il fenomeno delle cosiddette «porte girevoli», sia pure parametrato su cinque giorni anziché tre.
In riferimento ad una eventuale audizione del Capo della polizia, ricorda che in occasione di quella effettuata presso la Commissione giustizia del Senato è stata depositata dal prefetto Cirillo, Vice direttore generale della pubblica sicurezza, una documentazione dalla quale risulta chiaramente come le disposizioni relative all'utilizzazione delle camere di sicurezza siano state scritte d'intesa dal ministro della giustizia ed il ministro dell'interno, dopo una serie di incontri volti a verificare la praticabilità della scelta che si intendeva verificare. In particolare l'amministrazione dell'interno ha dichiarato che le camere di sicurezza esistenti sono 1037, effettuando in relazione a ciascuna di esse dei giudizi di idoneità sulla base di parametri oggettivi predeterminati.
Si sofferma quindi sull'articolo 3-bis introdotto dal Senato in materia di riparazione per ingiusta detenzione, rilevando che la data del 1o luglio 1988 è stata individuata tenendo conto della sfasatura che si è verificata stata tra il momento dell'approvazione definitiva del nuovo codice di procedura penale e quello della sua entrata in vigore.
Per quanto attiene alle questioni sul braccialetto elettronico sollevate dall'onorevole Nicola Molteni, che non sono oggetto specifico del decreto legge in esame, dichiara di essere disponibile ad intervenire in Commissione anche insieme al Ministro dell'interno, con il quale vi è un'intesa totale sull'argomento, per fornire al Parlamento tutte le delucidazioni in merito.
Dopo aver ringraziato l'onorevole Angela Napoli per le sue parole di sostegno, si sofferma nuovamente sulla questione della soppressione degli ospedali psichiatrici giudiziari ribadendo come si sia cercato di dare una soluzione graduale e ragionevole a tale soppressione, pur nella consapevolezza dell'importanza, per raggiungere l'obiettivo prefissato, di una fattiva collaborazione da parte delle regioni, che peraltro è già in atto come dimostrano le convenzioni realizzate.

Federico PALOMBA (IdV) ricorda come il proprio gruppo al Senato abbia votato contro il provvedimento. Assicura comunque che, comprendendo le finalità del provvedimento, il gruppo dell'IdV parteciperà con spirito costruttivo al dibattito, senza ostruzionismo e presentando proposte emendative. Sottolinea come il sovraffollamento carcerario sia un riflesso dell'ipertrofico ricorso alla sanzione penale, ritenendo quindi indispensabile una complessiva rivisitazione del sistema penale.

Luigi VITALI (PDL), relatore, esprime la propria soddisfazione per il dibattito che si è svolto in Commissione, con riferimento sia all'intervento del Ministro che alle osservazioni dei colleghi. Precisa come non sia stata sua intenzione assumere una posizione che potesse essere di ostacolo o intralcio all'esame del provvedimento, essendosi limitato a porre delle questioni. Ritiene di avere ricevuto delle risposte, alcune delle quali convincenti. Considerato quindi il grado di condivisione del provvedimento, ritiene che la migliore strada da percorrere sia quella di mantenere il testo del Senato, senza apportare modifiche.

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Se questa è la strada che effettivamente si deciderà di percorrere, sarebbe inutile che la Commissione organizzasse un ciclo di audizioni; sarebbe invece utile verificare la disponibilità del Governo allo scopo di predisporre specifici ordini del giorno da presentare nel corso dell'esame in Assemblea.

Disposizioni in materia di false comunicazioni sociali e di altri illeciti societari.
C. 1895 Palomba.

(Seguito dell'esame e rinvio - Abbinamento della proposta di legge Di Pietro C. 1777).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 23 settembre 2009.

Giulia BONGIORNO, presidente, ricorda che l'esame del provvedimento è iniziato il 1o luglio 2009 e che l'ultima seduta si è svolta il 23 settembre 2009. La Commissione ne riprende l'esame su richiesta avanzata dal gruppo dell'IdV nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
Avverte che alla proposta di legge Palomba C. 1895 è abbinata la proposta di legge Di Pietro C. 1777.

Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.45 alle 15.50.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE CONSULTIVA

Disposizioni per il superamento del blocco delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e per la chiamata dei vincitori e degli idonei nei concorsi.
Testo unificato C. 4116 Damiano e abbinate.

COMITATO RISTRETTO

Definizione del processo penale nei casi di particolare tenuità del fatto.
C. 2094 Tenaglia.