CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 10 novembre 2011
559.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e V)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Giovedì 10 novembre 2011. - Presidenza del presidente della I Commissione Donato BRUNO. - Intervengono il ministro per la semplificazione normativa Roberto Calderoli e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Francesco Belsito.

La seduta comincia alle 10.15.

Introduzione del principio del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale.
Testo unificato C. 4205 cost. Cambursano, C. 4525 cost. Marinello, C. 4526 cost. Beltrandi, C. 4594 cost. Merloni, C. 4596 cost. Lanzillotta, C. 4607 cost. Antonio Martino, C. 4620 cost. Governo e C. 4646 cost. Bersani.

(Seguito dell'esame e conclusione).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 9 novembre 2011.

Donato BRUNO, presidente e relatore per la I Commissione, avverte che sul testo unificato adottato dalle Commissioni come testo base sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni II (Giustizia), VI (Finanze) e XIV (Politiche dell'Unione europea), mentre la Commissione parlamentare per le questioni regionali ha comunicato che non si esprimerà.

Mario TASSONE (UdCpTP) stigmatizza la mancata espressione del parere da parte della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Donato BRUNO, presidente e relatore per la I Commissione, avverte che i relatori, d'intesa tra loro, hanno presentato due nuovi emendamenti di coordinamento (vedi allegato). In particolare, l'emendamento 1.100 precisa che, al nuovo sesto comma dell'articolo 81 della Costituzione, quando si parla del debito delle pubbliche amministrazioni, si fa riferimento al complesso di queste ultime. L'emendamento 4.100 invece precisa che le autonomie territoriali, da una parte, concorrono anch'esse all'adempimento dei vincoli economici e finanziari derivanti dall'ordinamento dell'Unione europea e, dall'altra,

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assicurano l'equilibrio dei propri bilanci e, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico, concorrono alla sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche amministrazioni, sulla base delle modalità che saranno definite con la legge rinforzata di cui al nuovo sesto comma dell'articolo 81. Col riferimento ai vincoli europei si è così ripreso per le autonomie territoriali quanto previsto, al primo comma dell'articolo 81, per lo Stato.

Il ministro Roberto CALDEROLI esprime parere favorevole sugli emendamenti dei relatori.

Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti 1.100 e 4.100 dei relatori.

Donato BRUNO, presidente, informa le Commissioni che i relatori hanno ricevuto dalla Ragioneria generale dello Stato alcune osservazioni sul testo elaborato dalle Commissioni. I relatori si riservano di valutare tali osservazioni in vista della discussione del provvedimento in Assemblea.

Mario TASSONE (UdCpTP) esprime l'avviso che sarebbe stato meglio se le osservazioni della Ragioneria generale dello Stato fossero state portate a conoscenza di tutti i componenti delle Commissioni, in modo che se ne potesse valutare collegialmente la portata.

Renato CAMBURSANO (IdV) rileva come sarebbe stato preferibile, nel caso lo si fosse ritenuto opportuno, richiedere un coinvolgimento della Ragioneria generale dello Stato in una fase precedente. Osserva che si potrebbe comunque procedere a prescindere dal contributo della Ragioneria generale, salvo che le richiamate osservazioni riguardino la sostanza del provvedimento.

Donato BRUNO, presidente, pone in votazione la proposta di conferire ai presidenti, in qualità di relatori, il mandato di riferire all'Assemblea favorevolmente sul provvedimento in esame.

Mario TASSONE (UdCpTP), dopo aver ribadito per intero le perplessità di fondo da lui già manifestate nel corso del dibattito in merito all'opportunità di introdurre nella Costituzione un obbligo di pareggio di bilancio, osserva che la formulazione del testo elaborato dalle Commissioni appare, con la sua abbondanza di disposizioni di dettaglio, più indicata per una legge ordinaria che per un articolo della Costituzione, il cui tenore dovrebbe essere improntato alla sobrietà e alla concisione.
Preso poi atto che l'orientamento maggioritario è stato nel senso di richiamare nell'articolo 81 - e ora anche nell'articolo 119 - i vincoli economici e finanziari derivanti dall'Unione europea, ribadisce quanto già detto durante i lavori del comitato ristretto, ossia che con questo richiamo l'Italia rischia di figurare in posizione di subalternità politica rispetto all'Unione europea, mentre è uno Stato sovrano, che partecipa alla formazione delle decisioni europee alla pari con gli altri Stati membri.
Infine, nel preannunciare che in ogni caso il suo voto sul conferimento ai relatori del mandato a riferire favorevolmente non sarà contrario, esprime l'auspicio che nella discussione in Assemblea sia possibile almeno migliorare il testo.

Giuseppe CALDERISI (PdL), nel preannunciare il voto favorevole del suo gruppo, rileva che il principio dell'obbligo del pareggio di bilancio è talmente importante che non solo è giusto e necessario introdurlo nella Costituzione - a prescindere dal fatto che lo chieda l'Unione europea - ma, a suo avviso, si sarebbe addirittura dovuto inserirlo tra i principi fondamentali: ricorda, tra l'altro, come al principio in questione sia strettamente collegato quello, senza dubbio fondamentale, dell'equità tra le generazioni.
Ritiene che il testo elaborato dalle Commissioni sia nel complesso un buon testo, anche se forse migliorabile. Rileva tuttavia che nel dibattito non sono stati

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affrontati alcuni punti a suo avviso nodali: il principio dell'obbligo di bilancio in equilibrio comporta infatti rilevanti conseguenze nel rapporto tra Parlamento e Governo. Sarebbe, a suo parere, necessario prenderne atto e attribuire al Governo, come avviene in altri paesi, poteri e responsabilità più decisivi in materia di legislazione di spesa, nel contempo rafforzando la funzione di controllo del Parlamento. Una tale soluzione avrebbe anche il vantaggio di mantenere il controllo sulla legislazione di spesa al Parlamento e alla politica, anziché rinviarlo al potere giurisdizionale come avviene quando si prevede che la Corte dei conti possa sollevare la questione di legittimità costituzionale davanti alla Corte costituzionale.
Parimenti, ritiene che si sarebbe dovuto prevedere, per assicurare la trasparenza delle scelte politiche che comportano spese e la relativa assunzione di responsabilità, che il Parlamento ogni anno stabilisca con determinazione delle due Camere il livello massimo della spesa pubblica.
Conclude auspicando che nel corso della discussione in Assemblea sia possibile migliorare il testo nel senso da lui prospettato. Esprime infine rammarico per il fatto che la Camera non riesca ad approvare il provvedimento prima dell'approvazione della legge di stabilità: il che sarebbe stato, a suo avviso, un segnale importante.

Pier Paolo BARETTA (PD) esprime con convinzione il voto favorevole del Partito Democratico al conferimento del mandato ai relatori a riferire favorevolmente sul testo elaborato dalle Commissioni, sottolineando come esso sia il frutto di un lavoro congiunto estremamente positivo e proficuo. In proposito, evidenzia come l'approvazione di un testo condiviso, seppur suscettibile di ulteriori correzioni e perfezionamenti, rappresenti un segnale importante, in quanto costituisce una assunzione di responsabilità collettiva in una situazione particolarmente delicata. In questa ottica, pur ritenendo che sia difficile avviare l'esame del provvedimento in Assemblea nei tempi rapidi previsti nel calendario dei lavori, auspica che la sua approvazione sia uno dei primi atti della nuova fase politica, evidenziando che nell'ambito del nuovo testo sono state affrontate in modo equilibrato le questioni oggetto del dibattito, con l'individuazione di soluzioni efficaci non solo sul piano tecnico, ma soprattutto su quello politico e culturale.

Renato CAMBURSANO (IdV) rileva che l'approvazione della riforma in esame è la prima risposta politica unitaria e non teorica rispetto alle richieste dell'Unione europea contenute già nel patto euro plus. Nel confermare il sostegno al testo in esame, preannuncia comunque la presentazione di proposte emendative volte a confermare talune richieste già avanzate nell'ambito dell'esame presso le Commissioni. Fa presente che tali proposte riguarderanno in primo luogo, come sostenuto anche dall'onorevole Calderisi, l'introduzione di un tetto di spesa con tempi certi di attuazione, in secondo luogo l'innalzamento della maggioranza prescritta per l'autorizzazione dell'indebitamento e infine l'istituzione di un'autorità indipendente per il controllo dei conti pubblici. Auspica quindi anche un impegno forte in sede attuativa della riforma costituzionale e conferma il voto favorevole del proprio gruppo.

Raffaele VOLPI (LNP) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo, nonostante alcune perplessità sul testo che, in alcuni casi, sono state superate dal lavoro del Comitato ristretto ed in altri casi restano ancora da definire.
Intende, quindi, esprimere un sentito ringraziamento a tutti i colleghi e, in primo luogo, ai presidenti relatori, per un lavoro che a suo avviso è stato importante e costruttivo, anche se probabilmente non vi è, da parte di tutti, la consapevolezza che si sta modificando la Costituzione. Sottolinea come, probabilmente, sarà l'unica delle riforme costituzionali in atto che sarà definitivamente approvata dal Parlamento.

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Pierluigi MANTINI (UdCpTP) fa presente che da parte del suo gruppo vi è la consapevolezza della complessità della modifica costituzionale che si sta definendo.
Preannuncia, dunque, il voto favorevole dell'Unione di centro e del Terzo polo sul mandato ai relatori, considerato che la modifica all'articolo 81 si è resa necessaria non solo per l'emergenza connessa alla fase contingente ma anche perché, negli anni, il testo vigente ha dimostrato di non essere un argine sufficiente alla garanzia del principio di equità intergenerazionale richiamato anche dal collega Calderisi.
Ritiene che il testo elaborato dal Comitato ristretto sia certamente migliorativo rispetto ai progetti di legge iniziali ed è stata la dimostrazione di come un lavoro convergente da parte di tutti i gruppi possa portare a dare dei buoni frutti, sperando che possa essere di buon auspicio nella fase politica in atto.
Sottolinea poi come vi siano alcune questioni, quale la cosiddetta golden rule riguardante le spese per gli investimenti, che non sono allo stato presenti nel testo ma che meritano ulteriori riflessioni.
Condivide, inoltre, quanto evidenziato dal collega Calderisi sul fatto che la modifica costituzionale testé definita comporterà un cambiamento nel ruolo del Parlamento, che sarà incentrato essenzialmente su una funzione di controllo. Sotto tale profilo, auspica che nel corso della discussione in Assemblea si possa riprendere il suggerimento del suo gruppo con riguardo alle proposte di legge che risultano in esplicito contrasto con il principio di pareggio di bilancio.

Giorgio CONTE (FLpTP) preannuncia il parere favorevole del suo gruppo ed esprime apprezzamento per il lavoro finora svolto dalle Commissioni I e V, in un momento in cui la convergenza di tutte le forze politiche dimostra che vi è una «sete» di riforme, anche a partire dalla Costituzione, per avviare una nuova fase con senso di responsabilità da parte di tutti e con riflessi positivi per l'intero paese.

Enrico LA LOGGIA (PdL) concorda con l'introduzione del principio del pareggio di bilancio nella Carta Costituzionale. Apprezza lo sforzo che vi è stato, da parte dei relatori e dell'intero Comitato ristretto, per trovare una soluzione di sintesi sul testo. Rileva tuttavia che, per una serie di ragioni, il testo nella sua formulazione non lo soddisfa e, alla luce di ciò, si asterrà dalla votazione sul mandato ai relatori a riferire in Assemblea.

Le Commissioni deliberano di conferire ai relatori il mandato di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame.

Donato BRUNO, presidente, comunica che la presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 10.55.