CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 ottobre 2011
543.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 6 ottobre 2011. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Bartolomeo Giachino.

La seduta comincia alle 13.50.

Variazione nella composizione della Commissione.

Mario VALDUCCI, presidente, comunica che il deputato Maurizio Lupi, appartenente al gruppo del Popolo della Libertà, è entrato a far parte della Commissione.

Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2011.
Doc. LVII, n. 4-bis.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 4 ottobre 2011.

Marco DESIDERATI (LNP), relatore, formula una proposta di parere favorevole.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO concorda con la proposta di parere del relatore.

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Mario VALDUCCI, presidente, fa presente che è stata presentata dal gruppo del Partito democratico una proposta alternativa di parere sulla nota in esame (vedi allegato 1).

Michele Pompeo META (PD)segnala che il gruppo del Partito democratico ha ritenuto opportuno presentare una proposta alternativa di parere, volta a sottolineare alcune criticità e a richiamare l'attenzione su alcuni settori strategici, come quelli del trasporto e delle infrastrutture, rispetto ai quali le manovre finanziarie degli anni precedenti non hanno introdotto efficaci strumenti di promozione e sviluppo. Nel sottolineare la criticità della situazione dei comparti produttivi del Paese, ricorda le esperienze negative conseguenti alle decisioni prese dal Governo rispetto ad alcune aziende pubbliche di rilievo, come ad esempio Fincantieri, Alenia, Finmeccanica, che costituiscono dei segnali negativi e che contengono elementi che autorizzano a pensare ad una volontà di dismissione del patrimonio pubblico. Nel rilevare che il documento in esame mette in evidenza che i settori di competenza della Commissione sono stati assai poco considerati nella politica di investimenti messa in campo dal Governo, sottolinea la necessità che vengano effettuate tempestivamente alcune azioni mirate e calibrate per salvaguardare settori strategici fondamentali senza operare tagli che rischierebbero di aggravare la situazione di settori trainanti per lo sviluppo, come quello del trasporto. Nel fare appello, quindi, ai colleghi affinché resti alto il livello di attenzione sugli investimenti alle infrastrutture, invita il Governo a stanziare risorse per le infrastrutture già a partire dalle prossime misure finanziarie e in particolare nella manovra sulla crescita annunciata dal Governo.

Antonio MEREU (UdCpTP), nel rilevare la necessità che vengano stanziate risorse per il sistema dei trasporti, fondamentale per lo sviluppo del Paese, preannuncia il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore, dal momento che il documento in esame conferma la politica portata avanti finora dal Governo, che, come avvenuto anche nel caso di Tirrenia, interviene sempre sull'onda delle emergenze che si pongono anziché in modo programmato ed efficace.

Carlo MONAI (IdV), nel condividere le osservazioni del collega Meta, ritiene indispensabile che il Governo predisponga un quadro di misure più efficace per il rilancio delle infrastrutture e dei servizi di trasporto. Preannuncia, quindi, il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Mario VALDUCCI, presidente, avverte che, in caso di approvazione della proposta di parere del relatore, risulterà preclusa la proposta alternativa del gruppo del Partito Democratico.

La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

Legge comunitaria 2011.
C. 4623 Governo.
(Relazione alla XIV Commissione).
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2010.
Doc. LXXXVII, n. 4.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

Mario VALDUCCI, presidente, ricorda che la trattazione dei due provvedimenti in oggetto ha luogo congiuntamente fino al termine dell'esame preliminare. Successivamente, si procederà prima all'esame del disegno di legge comunitaria, e alla votazione degli emendamenti eventualmente presentati nonché della relazione al disegno di legge medesimo, poi all'espressione del parere sulla relazione annuale. Avverte che la relazione al disegno di legge comunitaria,

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con gli eventuali emendamenti approvati, e il parere sulla relazione annuale saranno trasmessi alla XIV Commissione Politiche dell'Unione europea. Fa presente, infatti, che la disciplina dell'esame del disegno di legge comunitaria dettata dal regolamento della Camera prevede che le Commissioni di settore possano esaminare ed eventualmente approvare emendamenti; gli emendamenti approvati dalle Commissioni di settore sono quindi esaminati dalla XIV Commissione, che può respingerli per motivi di compatibilità con la normativa comunitaria o per esigenze di coordinamento generale.

Deborah BERGAMINI (PdL), relatore, quanto al disegno di legge comunitaria, rileva che l'articolo 1 del disegno di legge delega il Governo ad adottare i decreti legislativi recanti le norme occorrenti per dare attuazione alle direttive contenute negli allegati A e B. I decreti dovranno essere emanati entro il termine di due mesi antecedenti a quello di recepimento indicato in ciascuna delle direttive. Tale previsione risponde all'esigenza di evitare l'avvio di procedure di infrazione da parte della Commissione europea, anche considerato che con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, lo Stato inadempiente rischia di incorrere in sanzioni pecuniarie già nel contesto del procedimento giurisdizionale di accertamento dell'inadempienza. L'articolo 2 detta princìpi e criteri direttivi di carattere generale per l'esercizio delle deleghe al fine dell'attuazione delle direttive comunitarie, in gran parte già contenuti nelle precedenti leggi comunitarie. L'articolo 3 conferisce una delega biennale al fine di consentire la gestione di una politica sanzionatoria dei comportamenti che costituiscono violazione di precetti comunitari non recepiti in leggi nazionali, in quanto contenuti in direttive attuate con fonti non primarie, ovvero in regolamenti comunitari. L'articolo 4 reca norme in materia di oneri relativi a prestazioni e controlli da eseguire da parte di uffici pubblici in applicazione delle normative comunitarie. L'articolo 5 delega il Governo all'emanazione di testi unici o codici di settore delle disposizioni dettate in attuazione delle deleghe conferite dalla legge per il recepimento di direttive comunitarie, al fine di coordinarle con le altre norme legislative vigenti nelle stesse materie.
Con riferimento alle competenze della IX Commissione, segnala che nell'allegato B - che comprende le direttive i cui schemi di attuazione devono essere sottoposti al parere parlamentare - sono presenti la direttiva 2010/40/UE, in materia di trasporti intelligenti, e la direttiva 2010/65/UE, in materia di trasporto marittimo. A tale riguardo la direttiva 2010/40/UE - che si compone di 20 articoli e 2 allegati - istituisce un quadro a sostegno della diffusione e dell'utilizzo di sistemi di trasporto intelligenti (ITS) nell'ambito dell'Unione europea, mediante azioni specifiche all'interno di settori prioritari, illustrati all'interno della direttiva stessa (articolo 1). Ricorda in proposito che la IX Commissione ha esaminato la proposta di direttiva istitutiva del quadro generale per la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti nel settore del trasporto stradale, unitamente al Piano d'azione per la diffusione di sistemi di trasporto intelligenti in Europa. L'esame si è concluso il 26 marzo 2009 con l'approvazione di un documento nel quale si sottolineava con favore la scelta di affrontare in termini sistematici e originali temi di assoluta priorità, quali sono il decongestionamento e la sicurezza nei trasporti, e si valutavano positivamente le iniziative adottate in sede europea, anche in quanto rispettose del principio di sussidiarietà, laddove investono profili transnazionali che non possono essere disciplinati in maniera soddisfacente dai singoli Stati membri. Rammenta che il documento formulava inoltre alcune raccomandazioni, alcune delle quali sono state parzialmente accolte nel testo della direttiva, in particolare per quanto riguarda la richiesta di un periodico monitoraggio dei risultati conseguiti da ciascuno degli Stati membri nell'attuazione dei programmi prospettati, e la

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scelta di concentrarsi in una prima fase su iniziative che valorizzino e le tecnologie già sperimentate.
Fa presente che la direttiva istituisce un quadro a sostegno della diffusione e dell'utilizzo di sistemi di trasporto intelligenti (ITS) nell'ambito dell'Unione europea, mediante azioni specifiche all'interno di settori prioritari, illustrati all'interno della direttiva stessa. I sistemi di trasporto intelligenti sono definiti dall'articolo 4 quali sistemi in cui sono applicate tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nel settore del trasporto stradale, infrastrutture, veicoli e utenti compresi, e nella gestione del traffico e della mobilità. I settori prioritari ai quali dovranno applicarsi le azioni specifiche sono: l'uso ottimale dei dati relativi alle strade, al traffico e alla mobilità; la continuità dei servizi ITS di gestione del traffico e del trasporto merci; le applicazioni ITS per la sicurezza stradale e per la sicurezza (security) del trasporto; il collegamento tra i veicoli e l'infrastruttura di trasporto. La Commissione deve adottare, entro il 27 febbraio 2013, le specifiche necessarie ad assicurare la compatibilità, l'interoperabilità e la continuità per la diffusione e l'utilizzo operativo degli ITS, inizialmente per le azioni prioritarie. Entro il 27 agosto 2012 gli Stati membri devono comunicare alla Commissione informazioni sulle azioni nazionali previste in materia di ITS per i successivi cinque anni. Il termine di recepimento della direttiva è stabilito al 27 febbraio 2012.
Quanto alla direttiva 2010/65/UE, rileva che essa è diretta alla semplificazione e all'armonizzazione delle procedure amministrative applicate ai trasporti marittimi attraverso l'uso generalizzato della trasmissione elettronica delle informazioni e la razionalizzazione delle formalità di dichiarazione. Ai fini della direttiva, per formalità di dichiarazione si intendono le informazioni, elencate nell'allegato, che devono essere fornite, per fini amministrativi e procedurali, dai comandanti (o da altre persone abilitate dall'armatore) alle autorità competenti, designate dai singoli Stati membri. Per la trasmissione delle informazioni si dovrà adottare il formato elettronico, al più tardi entro il 1o giugno 2015. La direttiva si applica alle formalità di dichiarazione alle quali sono tenute le navi in arrivo o in partenza da porti degli Stati membri. Il termine di recepimento è stabilito al 19 maggio 2012.
Segnala infine che la relazione al disegno di legge comunitaria reca l'elenco delle direttive da attuare in via amministrativa, fra le quali sono ricomprese: la 2010/47/UE (Controlli tecnici su strada dei veicoli commerciali), la 2010/48/UE (Controllo tecnico dei veicoli a motore), la 2010/62/UE (Omologazione dei trattori agricoli o forestali) e la 2010/68/UE (Equipaggiamento marittimo).
In riferimento alla relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2010 fornisce un quadro complessivo delle numerose iniziative assunte dal Governo nel corso dell'anno nell'ambito delle politiche europee. In particolare, sottolinea che la politica per i trasporti forma oggetto della Parte terza, paragrafo 3, del documento. Nel settore dei trasporti terrestri, viene ricordata l'adozione della direttiva sui trasporti intelligenti, ora ricompresa, come già detto, nell'Allegato B della comunitaria 2011. Fa presente che sono state esaminate in seno al Consiglio competitività alcune proposte di regolamento, fra le quali si segnala quella relativa alla omologazione dei veicoli a motori a due o tre ruote. Ricorda che tale proposta è stata esaminata dalla IX Commissione, che il 31 maggio scorso ha approvato un documento finale, nel quale si esprime una valutazione positiva sul testo, con alcune osservazioni. Attualmente la proposta è in corso di esame presso il Parlamento europeo.
In tema di trasporto marittimo, il Governo, nell'ambito del Gruppo Competitività e Crescita, ha seguito la questione della crisi della cantieristica navale, evidenziando le linee di azione elaborate per un rilancio del settore, mediante il sostegno alle innovazioni tecnologiche, le agevolazioni per l'acceso al credito, con il coinvolgimento della BEI, la promozione

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della innovazione e di sostegno alla concorrenza nell'Unione; ha adottato inoltre norme volte ad uniformare le condizioni di trasporto e i diritti dei passeggeri che viaggiano per mare o su vie d'acqua interne. In tema di trasporto aereo, ricorda la proposta di riforma, già presentata nel 2009, del Cielo unico europeo, che poggia sui pilastri della sicurezza, della tecnologia e della capacità aeroportuale. In relazione a quest'ultimo aspetto, il Governo ha partecipato ad una serie di incontri promossi dalla Commissione per verificare le possibilità di revisione della normativa in materia di assegnazione di slot aeroportuali. Rammenta inoltre la sottoscrizione di un Memorandum tra ICAO e Unione europea, che mira a stabilire una maggiore cooperazione tra i due organismi nel campo della sicurezza e della protezione aerea e l'elaborazione di un documento recante «linee-guida» in tema di diritti dei passeggeri, ai fini della revisione del regolamento n. 261/2004.
Evidenzia che il paragrafo 4 della stessa Parte terza della Relazione è riservata alle politiche per la Società dell'informazione. In questo ambito, spicca la partecipazione del Governo al dibattito concernente l'Agenda digitale europea, all'interno della strategia Europa 2020. L'obiettivo dell'Agenda è quello di azzerare entro il 2013 il digital divide, garantendo una connessione di almeno 2 mbp/s (megabit al secondo) a tutti i cittadini. A tal fine, segnala che il Governo ha definito un Piano nazionale banda larga, che si propone di portare le connettività da 2 a 20 mbp/s a quasi 8 milioni di cittadini attualmente esclusi dal servizio. Fa presente che nella relazione si ricorda inoltre il progetto, avviato nel corso del 2010, destinato alle aree più densamente popolate, per realizzare una infrastruttura passiva aperta ed economica, in grado di offrire accesso alle reti di nuova generazione (oltre 100 mbp/s). In questa senso, a novembre 2010 è stato siglato un Memorandum con i principali operatori della telecomunicazione ed è stato nominato un Comitato per la definizione di un apposito Piano esecutivo.
In tema di spettro radio, sottolinea che il Governo ha dato seguito al programma europeo, finalizzato all'apertura della banda 800 Mhz ai servizi di comunicazione elettronica. Ricorda in proposito che, proprio nei giorni scorsi, si è conclusa la gara per l'assegnazione delle relative frequenze, con un introito di 3,945 miliardi di euro.
Per quanto riguarda la telefonia mobile, l'Italia ha partecipato al dibattito in seno al Consiglio, concernente il rinnovo delle regole per le tariffe del roaming internazionale. In questa sede, è stata sottolineata l'importanza del principio di trasparenza per i consumatori delle tariffe dei diversi operatori, anche al fine di garantire una maggiore concorrenza.
Rileva che sono state seguite tutte le attività concernenti l'ENISA (Agenzia per la sicurezza delle reti), con particolare riguardo alle problematiche relative al futuro dell'ente, che dovrà essere rafforzato quale centro che promuove la cooperazione fra Stati, quale centro di competenza per la Commissione e gli Stati membri, per lo sviluppo delle tecnologie finalizzate alla sicurezza, nonché quale sostenitore della privacy, della stabilità e della sicurezza. Ricorda in proposito che la IX Commissione ha approvato, il 21 dicembre 2010, un documento sulla proposta di regolamento relativo all'Enisa, nel quale si esprimeva una valutazione positiva. Il regolamento è stato poi emanato nel giugno 2011 (Reg. n. 580/2011).
In conclusione, si riserva di presentare nel prosieguo dell'esame una proposta di relazione sul disegno di legge comunitaria e una proposta di parere sulla relazione consuntiva 2010.

Mario VALDUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.20.

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RISOLUZIONI

Giovedì 6 ottobre 2011. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Bartolomeo Giachino.

La seduta comincia alle 14.20.

7-00690 Boffa: Necessità di destinare risorse al trasporto pubblico su rotaia e su gomma, anche alla luce della decisione del gruppo FIAT di dismettere lo stabilimento IRISBUS di Flumeri.

(Discussione e rinvio).

Costantino BOFFA (PD) fa presente che la risoluzione in discussione è stata presentata a seguito della decisione, assunta dal gruppo industriale Fiat, di dismettere lo stabilimento Irisbus di Flumeri (Avellino) operante nel settore della produzione e commercializzazione degli autobus urbani. Ricorda che la decisione, resa pubblica definitivamente con un comunicato il 14 settembre scorso, è stata motivata per il venir meno, a seguito dei provvedimenti restrittivi della spesa pubblica, di una domanda sufficiente da parte delle aziende esercenti il trasporto pubblico su gomma di nuovi pullman. Inoltre rileva che la decisione sarebbe maturata anche in virtù dell'impossibilità di portare a termine l'unica soluzione individuata, ossia la trattativa con il gruppo industriale Dr, che consentiva l'avvio di una nuova iniziativa imprenditoriale ed industriale per assicurare continuità al sito. Ricorda che in questi ultimi tre mesi, sulla vertenza, sono stati convocati presso il Ministero dello Sviluppo Economico diversi tavoli di discussione che hanno visto la partecipazione dei sindacati, dei rappresentanti del management aziendale, dei delegati del Ministero, della Regione Campania. Rammenta che il tavolo di discussione è di fatto fallito quando ad inizio settembre la Fiat Industrial ha confermato al Ministro dello Sviluppo Economico e alle parti sociali la decisione, annunciata lo scorso mese di luglio, di dismettere l'attività produttiva a Valle Ufita e di cedere le attività al gruppo Dr, che successivamente ha rinunciato all'acquisizione dello stabilimento di Flumeri.
Sottolinea che, come noto, il gruppo FIAT da tempo sta portando avanti una politica industriale che la spinge ad abbandonare i siti di produzione presenti sul territorio italiano, scegliendo di delocalizzare altrove le proprie attività e questo a fronte dell'enorme sostegno pubblico ricevuto nel corso della sua lunga storia. Ritiene inaccettabile che il Governo italiano assista inerme ad un disimpegno continuo del principale gruppo industriale del Paese senza vincolarlo a una coerente politica industriale, tanto più che lo Stato italiano nei decenni ha contribuito in termini economici, politici e sociali, a consolidare il fatturato della Fiat stessa, intervenendo con risorse pubbliche praticamente ogni qual volta l'azienda torinese si è venuta a trovare in condizioni di difficoltà.
Tornando al merito della risoluzione evidenzia che la chiusura dello stabilimento di Flumeri non solo comporta una gravissima crisi sociale in un'area meridionale la cui economia industriale è strettamente legata all'automotive, in quanto cancella, tra occupazione diretta ed attività connesse, non meno di millecinquecento posti di lavoro in una provincia di quattrocentomila abitanti, ma propone una questione di interesse generale in quanto determina la cancellazione quasi integrale della presenza di produzioni italiane di mezzi pubblici per il trasporto su gomma. Fa presente che pesa indubbiamente la mancanza di una strategia complessiva di investimenti nel settore trasporti in generale, nonché l'incapacità del Governo di formulare alcuna proposta concreta in risposta alla richiesta presentata dalle rappresentanze sindacali di finanziare il rinnovo del parco autobus italiano che attualmente conta almeno 18.000 automezzi da classificare come inquinanti e insicuri e dunque da sostituire. Osserva che appare quindi inspiegabile la decisione di lasciar morire l'unico stabilimento

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italiano che si occupa di produrre autobus urbani. Evidenzia che la dismissione dello stabilimento Irisbus determina un ulteriore gravissimo danno alla economia nazionale della quale si viene a determinare una quasi assoluta dipendenza da produzioni importate dall'estero con oneroso esborso di valuta che è reso particolarmente consistente dalla circostanza che il grave invecchiamento del parco autobus circolante, imporrà nei prossimi anni, comunque, alle aziende di trasporto pubblico su gomma il rinnovo del 70 per cento del parco circolante per corrispondere alle normative vigenti ed agli indirizzi comunitari.
Nel fare presente che la situazione resta comunque in evoluzione, dl momento che negli ultimi giorni il gruppo industriale cinese DFM - che conta oltre 50.000 dipendenti sparsi sull'intero territorio mondiale e che si occupa proprio di produzione di autobus e dunque assicurerebbe anche una continuità nella mission produttiva dell'impianto di Flumeri - ha manifestato il proprio interesse a rilevare l'Irisbus. Osserva che alla luce di questo appare assolutamente inderogabile una ripresa delle trattative con il gruppo Fiat e che diventa indilazionabile l'esigenza che, pur in presenza delle note difficoltà della finanza pubblica, vengano assunti provvedimenti urgenti di politica industriale e di rilancio della presenza pubblica nel riassetto del trasporto su gomma nel quadro delle misure unanimemente sollecitate per il rilancio dell'economia.
Rileva quindi la necessità di nuove risorse finanziarie da destinare al sostegno delle aziende pubbliche di trasporto per il rinnovo, ancorché parziale del parco autobus, che ricreino le condizione di convenienza per processi di ristrutturazione industriale, che adeguino produzioni esistenti ovvero rilancino la possibilità di produzioni adeguate alle esigenze di una mobilità su gomma ripensata da insediare nel nostro Paese in grado di ridurre la dipendenza dall'estero non solo per pullman finiti ma anche per la componentistica; osserva che a tali esigenze può farsi fronte, come peraltro richiesto dalla Regione Campania, destinando una quota congrua di risorse a valere sui fondi FAS e sui Fondi Strutturali Europei attraverso provvedimenti urgenti di rimodulazione delle risorse disponibile e di determinazione dei meccanismi che ne consentano la immediata utilizzazione da parte delle Regioni.
Sottolinea quindi la richiesta, formulata nella risoluzione, di impegnare il Governo a stanziare,con specifico riferimento al settore della realizzazione e del revamping del materiale rotabile su ferro e su gomma, una quota congrua di risorse da destinare al rinnovo del parco vetture delle aziende operanti nel settore del trasporto pubblico su rotaia e su gomma; tali risorse potranno essere individuate a valere sulle destinazioni, nazionali e regionali, del fondo FAS 2007-2013, ovvero sulla quota ancora non utilizzata delle risorse FAS 2000-2006 così come risulterà dall'esito della ricognizione disposta dal CIPE con la propria deliberazione n. 79 del 30 luglio 2010 e rimodulando l'attuale programmazione dei Fondi Strutturali Europei. Fa presente quindi che la risoluzione impegna il Governo a sottoporre al Cipe il provvedimento per l'individuazione della specifica fonte finanziaria e la ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni centrali e regionali, previa apposita concertazione con le regioni interessate.

Mario VALDUCCI, presidente, avverte che il gruppo del Popolo della libertà ha preannunciato la presentazione di una risoluzione su analogo argomento.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO, anche alla luce di quanto preannunciato dal presidente, si riserva di esprimere le valutazioni del Governo nel prosieguo della discussione.

Mario LOVELLI (PD) rileva che la risoluzione in discussione mette in luce la politica fallimentare del Governo, che interviene con tagli su poste di bilancio senza selezionare gli obiettivi e senza interventi tesi a salvaguardare i settori produttivi

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del Paese, come quello dei trasporti. Giudicando inquietante la decisione di chiudere l'unico stabilimento dedicato al trasporto pubblico su gomma, anche in considerazione delle recenti scelte operate dal gruppo Fiat, sottolinea la necessità che il Governo intervenga in modo tempestivo ed adeguato con una politica di rilancio del trasporto pubblico.

Mario VALDUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.25.

SEDE REFERENTE

Giovedì 6 ottobre 2011. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Bartolomeo Giachino.

La seduta comincia alle 14.25.

Legge quadro in materia di interporti e di piattaforme territoriali logistiche.
Testo unificato C. 3681 Velo e C. 4296 Nastri.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 20 luglio 2011.

Mario VALDUCCI, presidente, avverte che sono state presentate dieci proposte emendative (vedi allegato 2) e che la proposta emendativa 1.100 Garofalo, depositata entro il termine di scadenza degli emendamenti, è stata riformulata questa mattina. Con riferimento a tale emendamento, nella sua nuova formulazione, sono stati presentati, entro un'ora dall'inizio della seduta, due subemendamenti: 0.1.100.1 e 0.1.100.2 a firma del deputato Velo. Avverte, inoltre, che l'articolo aggiuntivo 6.01 Borghesi è inammissibile per estraneità di materia, in quanto reca disposizioni non riferite all'oggetto del provvedimento, ma di carattere generale in materia di autotrasporto.
Nessuno chiedendo di intervenire sul complesso degli emendamenti, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni concernenti il riconoscimento dell'accesso alla rete a banda larga quale servizio di carattere universale.
C. 2987 Meta.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 20 settembre 2011.

Mario VALDUCCI, presidente, ricorda che nella seduta del 20 settembre scorso il relatore, onorevole Meta, ha svolto la relazione illustrativa, ponendo alcune richieste di chiarimento al Governo circa l'effettiva consistenza delle risorse disponibili per la banda larga. Rilevando l'assenza del sottosegretario per lo sviluppo economico, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.30.