CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 2 agosto 2011
520.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Martedì 2 agosto 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Mario Mantovani.

La seduta comincia alle 13.40.

Abrogazione dei commi da 1 a 5 dell'articolo 15 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, concernenti l'introduzione di un pedaggio sulle autostrade e sui raccordi autostradali gestiti direttamente dalla società ANAS Spa, nonché disposizione in materia di utilizzo dei proventi delle sanzioni per violazioni del codice della strada.
C. 4465 Iannuzzi.

(Esame e rinvio - Abbinamento delle proposte di legge C. 4443 e C. 4456)

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Angelo ALESSANDRI, presidente, comunica che, rispettivamente, in data 28 luglio e 1o agosto, sono state assegnate alla Commissione la proposta di legge n. 4443 Dionisi ed altri, recante «Abrogazione dei commi da 1 a 5 dell'articolo 15 del decreto-legge

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31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, concernenti l'introduzione di un pedaggio sulle autostrade e sui raccordi autostradali gestiti direttamente dalla società ANAS Spa» e la proposta di legge n. 4456 Baccini ed altri, recante «Abrogazione dei commi da 1 a 5 dell'articolo 15 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, concernenti l'introduzione di un pedaggio sulle autostrade e sui raccordi autostradali gestiti direttamente dalla società ANAS Spa», le quali, vertendo su materia identica a quella della proposta in titolo, devono intendersi abbinate ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del Regolamento.

La Commissione prende atto.

Tommaso FOTI (PdL), relatore, ricorda che le proposte di legge in esame dispongono, all'articolo 1, l'abrogazione dei commi da 1 a 5 dell'articolo 15 del decreto-legge 78 del 2010, convertito dalla legge n. 122 del 2010, al fine di superare il sistema di pedaggi sulle strade e sui raccordi autostradali gestiti direttamente da Anas.
In proposito, ricorda che il comma 1 dell'articolo 15 del decreto-legge n. 78 del 2010, come novellato dal decreto-legge n. 125 del 2010, ha previsto l'introduzione (entro il 30 aprile 2011) di pedaggi sulle autostrade e sui raccordi autostradali gestiti da ANAS, ponendo quale criterio per la loro determinazione i costi di investimento, di manutenzione straordinaria e di gestione e prevedendo - per l'attuazione della disposizione - l'emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.
Il comma 2 dell'articolo 15 del decreto-legge 78/2010 ha disposto l'introduzione di una maggiorazione tariffaria provvisoria del pedaggio riscosso ai caselli delle autostrade in concessione che si interconnettono con la rete autostradale gestita da ANAS. Segnala che, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 giugno 2010, è stata data attuazione alle disposizioni citate, approvando la prevista maggiorazione tariffaria forfetaria transitoria, e fornendo l'elenco delle stazioni e dei raccordi interessati dal provvedimento e che tale provvedimento è stato annullato dal TAR Lazio, con l'ordinanza 29 luglio 2010 n. 3545 (successivamente confermata dal Consiglio di stato). Precisa poi come la Corte dei conti abbia sottolineato che «il mancato introito delle maggiorazioni in questione, stimato in circa 83 milioni di euro per il 2010, sia stato comunque garantito dall'articolo 1, comma 5, del decreto-legge 125/2010».
Precisa che il comma 3 dell'articolo 15 del decreto-legge n. 78 del 2010 ha indicato la finalità delle citate misure nella riduzione dei trasferimenti statali ad ANAS. Il comma 4 dell'articolo 15 del decreto-legge n. 78 del 2010 ha previsto un ulteriore aumento della misura del canone annuo corrisposto ad ANAS S.p.A. dai concessionari autostradali, mentre il successivo comma 5 ha disposto la riduzione dei pagamenti dovuti ad ANAS a titolo di corrispettivo del contratto di programma-parte servizi, in misura corrispondente alle maggiori entrate derivanti dall'applicazione del comma 4.
Aggiunge che l'A.C. 4465 reca ulteriori disposizioni. In particolare l'articolo 2 di tale provvedimento dispone che il decreto previsto dall'articolo 25, comma 2, della legge n. 120 del 2010 sia emanato entro un mese dalla data di entrata in vigore della presente legge. In proposito, ricorda che il comma 12-bis dell'articolo 142 del decreto legislativo n. 285 del 1992 (Codice della strada), introdotto dall'articolo 25 della legge n. 120 del 2010, prevede che i proventi delle sanzioni derivanti dall'accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità attraverso l'impiego di apparecchi o di sistemi di rilevamento della velocità ovvero attraverso l'utilizzazione di dispositivi o di mezzi tecnici di controllo a distanza delle violazioni (cd. autovelox) siano attribuiti, in misura pari al 50 per cento ciascuno, all'ente proprietario

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della strada su cui è stato effettuato l'accertamento (o agli enti che esercitano le relative funzioni), e all'ente da cui dipende l'organo accertatore. La fissazione delle modalità di versamento dei proventi di cui al comma 12-bis agli enti ai quali sono attribuiti ai sensi dello stesso comma è stata demandata, dal comma 2 dell'articolo 25 della legge n. 120 del 2010, ad apposito decreto interministeriale (adottato di concerto dai Ministri delle infrastrutture e dell'interno, sentita la Conferenza Stato-Città ed autonomie locali).
L'articolo 3 della proposta di legge n. 4465 provvede alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dall'attuazione dell'articolo 1.

Tino IANNUZZI (PD) fa notare come il gruppo del PD annetta grande rilevanza alla proposta di legge di cui è firmatario. Ritiene necessario abrogare l'articolo 18, comma 1, del decreto-legge n. 78 del 2010, come novellato dal decreto-legge n. 128 del 2010, recante la introduzione del nuovo balzello, della nuova tassa di pedaggi sulle tratte ed i raccordi autostradali in gestione diretta ANAS.
A suo avviso, lo Stato non può affidare ai nuovi pedaggi il finanziamento dell'attività dell'ANAS, relativa alla gestione, alla tenuta ed alla manutenzione della rete stradale ed autostradale: il Governo deve, invece, provvedere direttamente e con risorse tratte dal quadro finanziario e di bilancio dello Stato le risorse per finanziare i programmi e gli interventi dell'ANAS.
A tal fine ritiene che vadano, innanzitutto, utilizzati i proventi delle sanzioni derivanti dall'accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità, di cui all'articolo 142, comma 12-bis del decreto legislativo n. 285 del 1992, adottando con massima tempestività il relativo decreto interministeriale per fissare le modalità di versamento di tali proventi.
Ribadisce la contrarietà alla introduzione dei pedaggi per una pluralità di ragioni, innanzitutto, l'assenza di viabilità alternativa adeguata, moderna e funzionale all'utilizzo delle tratte da pedaggiare che, quindi, non svolgono solo funzioni di autostrada e di raccordo ma anche di viabilità ordinaria, quindi la lentezza, l'assenza o il mancato completamento di lavori di ammodernamento e messa in sicurezza di diverse delle tratte da assoggettare a pedaggio.
Aggiunge che in ogni caso, poi, i costi legati ai pedaggi sarebbero pesantissimi ed insostituibili per i territori e le comunità, per le famiglie, il sistema delle imprese, l'esercito dei «pendolari» per ragioni di studio e/o di lavoro, ancor di più in una fase di crisi economica e sociale così grave.
Sottolinea come il gruppo del PD chiederà nella sede competente la rapida discussione e deliberazione in Commissione al fine di pervenire tempestivamente alla calendarizzazione delle proposte di legge in Aula.
Critica l'atteggiamento ambiguo, confuso, contraddittorio del Governo sul tema dei pedaggi, con dichiarazioni e atteggiamenti che mutano continuamente.
Ricorda infine gli ordini del giorno, in sede di conversione alla Camera del decreto-legge n. 70 del 2011, con i quali, con il parere favorevole del Governo, è stata esclusa l'applicazione dei nuovi pedaggi.
Conclude evidenziando la necessità di decisioni definitive e chiare con l'assunzione di una precisa responsabilità politica per tutti i gruppi parlamentari ed ancor prima per il Governo.

Il sottosegretario Mario MANTOVANI deposita una nota della Direzione generale per le infrastrutture stradali del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sulla proposta di legge in titolo (vedi allegato 1).

Gianluca BENAMATI (PD) chiede chiarimenti sulla valenza della nota depositata dal sottosegretario, trattandosi di di una nota proveniente dalla Direzione generale del Ministero. Chiede quindi al rappresentante del Governo se l'orientamento politico del Governo debba ritrovarsi nel contenuto del documento depositato o se invece tale documento abbia una natura prettamente tecnica.

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Angelo ALESSANDRI, presidente, ritiene che al documento depositato dal sottosegretario Mantovani debba riconoscersi la natura di contributo tecnico che non può in alcun modo mettere in discussione la sovranità del Parlamento nelle scelte legislative sul tema dei pedaggi sulle autostrade e sui raccordi autostradali gestiti direttamente dalla società Anas Spa.

Il sottosegretario Mario MANTOVANI, confermando l'interpretazione del presidente, fa notare come la nota depositata abbia semplicemente il valore di contributo tecnico alla discussione sulle proposte di legge in titolo.

Raffaella MARIANI (PD) fa notare come il tema dell'introduzione di pedaggi sulle autostrade e sui raccordi autostradali gestiti direttamente dalla società ANAS Spa sia ormai da tempo oggetto di attenzione da parte delle diverse forze politiche. Ritiene pertanto che il Governo dovrebbe fare scelte politiche chiare in tale ambito, considerati anche i confronti dialettici in atto anche tra esponenti della stessa forza politica. Ritiene quindi sbagliato che il Governo non assuma alcuna posizione come ha fatto nella seduta odierna dichiarando la natura tecnica della nota depositata.
Fa poi notare come, soprattutto all'indomani dell'approvazione della manovra finanziaria, possa essere opportuno e utile chiarire il rapporto tra il Ministero delle infrastrutture e l'ANAS: ricorda che in tale prospettiva si muovono le numerose interrogazioni presentati da esponenti del suo gruppo e la richiesta di audizione del Ministro formulata in ufficio di presidenza. In conclusione, preannuncia che il suo gruppo, alla ripresa dei lavori parlamentari, insisterà sul tema del rapporto tra il ministero e le concessionarie autostradali.

Gianluca BENAMATI (PD), con riferimento alla dichiarazione del Sottosegretario circa la valenza prettamente tecnica della nota depositata, fa notare come invece le due argomentazioni addotte a sostegno del parere negativo sulla proposta di legge in titolo abbiano natura squisitamente politica.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.50.

RISOLUZIONI

Martedì 2 agosto 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Mario Mantovani.

7-00663 Guido Dussin: Sull'inserimento della strada statale 434 Transpolesana (SS434) tra le opere prioritarie da avviare entro il 2012.
(Discussione e rinvio).

La seduta comincia alle 13.50.

La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

Alessandro MONTAGNOLI (LNP), illustra la risoluzione di cui è cofirmatario, sottolineando come la strada statale 434 Transpolesana sia un'importante strada statale che collega Verona a Rovigo, in ordine alla quale si registrano dati allarmanti circa la percentuale di incidentalità. Ritiene, quindi, che il completamento della arteria viaria nella parte di collegamento tra la strada statale 434 e la via Basso Acquar rivesta un'importanza strategica non solo per decongestionare la zona a sud del paese ma anche soprattutto per la funzione sovra comunale di distribuzione del traffico bipolare da e per la tangenziale sud ai grandi centri internodali e alla contigua autostrada A4. Fa notare come la risoluzione impegni il Governo ad assumere iniziative per inserire l'opera nell'elenco delle infrastrutture strategiche della legge-obiettivo di cui all'aggiornamento

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dell'allegato infrastrutture in occasione della prossima revisione del Documento di economia e finanza, e in particolare, tra le opere prioritarie da avviare nel 2013.

Il sottosegretario Mario MANTOVANI, in relazione alla strada statale 434 Transpolesana (SS434), pur condividendo l'importanza della strada statale che collega Verona a Rovigo e nonostante la consapevolezza delle numerose intersezioni dell'attuale sedime stradale e dei disagi affrontati dai cittadini, fa notare come non risulti al momento possibile condividere l'impegno del Governo alla realizzazione della suddetta opera per i motivi di seguito esposti.
Dal punto di vista formale, sottolinea che le modifiche dell'elenco delle opere di «legge obiettivo» avvenga ordinariamente o per legge o per volontà della regione che lo inserisce tra le opere di rilevante interesse strategico nazionale all'interno delle Intese istituzionali quadro che sottoscrive periodicamente con lo Stato. Fa quindi notare come nel caso specifico la Regione Veneto abbia sottoscritto in data 15 giugno 2011 una intesa con lo Stato che non comprende tra le opere da avviare entro il 2013 tale infrastruttura che, comunque, rimane nel Piano di Investimento Anas 2007-2011.

Sergio Michele PIFFARI (IdV), pur comprendendo l'esigenza di fornire una soluzione ai problemi evidenziati dagli elettori, fa notare come, alla luce dell'intesa siglata dalla Regione Veneto con lo Stato, sia necessario fare chiarezza sulle priorità infrastrutturali nel territorio.

Alessandro MONTAGNOLI (LNP), preso atto della posizione del Governo sulla risoluzione in titolo, chiede di rinviare la relativa votazione alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva.

Angelo ALESSANDRI, presidente, verificata la disponibilità dei membri della Commissione ad accedere alla richiesta del collega Montagnoli, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione

Renato Walter TOGNI (LNP), richiama l'attenzione sulla risoluzione presentata insieme ai colleghi della Lega presenti in Commissione finalizzata ad impegnare il Governo a rivisitare in maniera completa e mirata la disciplina sul SISTRI ,prefigurando una revisione del sistema basato su principi di semplificazione, efficacia, proporzionalità e commisurazione delle sanzioni. In tale prospettiva, sottolinea come la risoluzione chieda al Governo di posticipare l'integrale entrata in funzione del SISTRI almeno fino al 1o giugno 2012 per tutti i soggetti obbligati. Pertanto, nel rivolgere un appello al Governo affinché proceda entro la fine del mese di agosto, ad ogni modo prima del 1o settembre, ad emanare un provvedimento che rechi la citata proroga al 1o giugno 2012, invita i membri della Commissione a considerare l'ipotesi di inserire nell'ordine dei lavori della Commissione, dopo la pausa estiva, la discussione della citata risoluzione, in maniera da pervenire in tempi coerenti ad un nuovo tipo di approccio del funzionamento del SISTRI, snello ed efficiente.

Raffaella MARIANI (PD) ricorda la presentazione di un'interrogazione da parte di esponenti del suo gruppo sul tema del SISTRI. Fa notare come non sia stata fornita alcuna risposta in merito e come il suo gruppo abbia, in diverse occasioni, chiesto agli uffici del Ministero di tenere in attenta considerazione le difficoltà in cui si trovano a muoversi gli operatori per i quali il SISTRI entrerà in vigore da settembre.

Daniele MARANTELLI (PD), con riferimento alla questione del rapporto del Ministero con i concessionari autostradali evidenziata dalla collega Mariani, fa notare come nella precedente legislatura si sia realizzato il primo esempio di federalismo autostradale con la costituzione della società Concessioni Autostradali

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Lombarde (CAL) in modo paritetico da Regione Lombardia, attraverso Infrastrutture Lombarde, e dal Ministero delle Infrastrutture con ANAS. Ricorda poi come tale società si occupi delle procedure di affidamento, della realizzazione, e della gestione di tre importanti autostrade collocate in territorio lombardo: Pedemontana; la direttissima Brescia-Bergamo-Milano (Brebemi) e la tangenziale Est esterna di Milano (Tem).
Nell'evidenziare come non si sia provveduto celermente alla realizzazione di tali opere, contrariamente a quanto auspicato, fa notare come l'assessore della Regione Lombardia Cattaneo abbia chiesto recentemente al Ministro dell'economia di convocare il CIPE e di assumere le iniziative necessarie per completare le infrastrutture richiamate. Conclude, chiedendo al rappresentante del Governo presente in Commissione di avere notizie precise sul piano del trasporto aereo italiano e sulle vocazioni dei singoli aeroporti italiani senza i quali, a suo avviso, è impossibile vincere la sfida della crescita economica del Paese.

La seduta termina alle 14.10

SEDE CONSULTIVA

Martedì 2 agosto 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 14.10.

Disposizioni per l'introduzione della patente nautica a punti e del patentino nautico a punti e delega al Governo in materia di sanzioni per le violazioni commesse dai conducenti di imbarcazioni.
Testo unificato C. 841 Fallica ed abb.

(Parere alla IX Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Alessio BONCIANI (PdL), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere alla IX Commissione sulle parti di competenza del testo unificato delle proposte di legge n. 841 Fallica e abbinate, recante disposizioni per l'introduzione della patente nautica a punti e del patentino nautico a punti e delega al Governo in materia di sanzioni per le violazioni commesse dai conducenti di imbarcazioni, quale risultante dagli emendamenti approvati in sede referente.
Il provvedimento in esame, al fine di ridurre le violazioni delle norme sulle imbarcazioni da diporto e gli incidenti che possono derivarne, estende alla navigazione il meccanismo della patente a punti, già introdotto per la circolazione stradale, istituendo la patente nautica a punti per il comando e la condotta di tutti i natanti, imbarcazioni e navi da diporto, per i quali sia attualmente previsto l'obbligo della patente nautica (articolo 1).
L'articolo 2 disciplina le modalità per l'accertamento della violazione, la decurtazione dei punti (inizialmente pari a venti), la comunicazione all'interessato, la frequenza dei corsi di aggiornamento per riacquistare i punti, l'attribuzione di due punti ogni due anni in assenza di violazioni che comportino la decurtazione (fino a un massimo di dieci punti), la revisione della patente nautica in caso di perdita totale del punteggio.
L'articolo 3 istituisce, presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, e disciplina la banca dati dei conducenti e l'archivio nazionale delle unità da diporto, demandando a un regolamento del medesimo Ministro la definizione delle modalità di costituzione, di aggiornamento e di consultazione della banca dati e dell'archivio. A tal fine, il medesimo articolo autorizza la spesa di 700 mila euro per l'anno 2012 e di 100 mila euro a decorrere dall'anno 2013, individuando la relativa copertura.
L'articolo 4 - che reca i profili di stretta competenza della VIII Commissione - reca la delega al Governo per l'adozione di uno o più decreti legislativi, volti a rivedere il quadro delle sanzioni amministrative

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per le violazioni commesse con unità da diporto, anche in riferimento alla decurtazione di punti della patente nautica, nonché a prevedere il rilascio di un certificato di abilitazione professionale per i soggetti che svolgono l'attività di conduzione delle unità da diporto a livello professionale. La lettera f) del comma 1, in particolare, delega il Governo a determinare la decurtazione del punteggio in relazione alla gravità della violazione, avendo particolare riguardo tra l'altro, alla tutela e al rispetto dell'ambiente e delle aree protette.
L'articolo 5 prevede l'istituzione degli sportelli telematici del diportista presso le imprese di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto già abilitate quali sportelli telematici dell'automobilista.
L'articolo 6 reca una norma provvisoria sulle patenti nautiche in essere alla data di entrata in vigore della legge, mentre l'articolo 6-bis novella l'articolo 65 del codice della nautica da diporto, di cui al decreto legislativo n. 171 del 2005, introducendo un comma 2-bis, in base al quale il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti è autorizzato ad aggiornare, con proprio decreto di natura non regolamentare, da emanare di concerto con il Ministro della salute, i requisiti visivi e uditivi necessari per il conseguimento della patente nautica.
L'articolo 6-ter attribuisce alle imprese di consulenza automobilistica la competenza ad adottare una serie di atti funzionali al passaggio di proprietà dei beni mobili registrati, novellando in tal senso il decreto-legge n. 223 del 2006, come convertito, con modificazioni, dalla legge n. 248 del 2006.
L'articolo 6-quater, infine, novella il codice della nautica da diporto, aggiungendo l'articolo 27-bis, recante norme per la sicurezza dei natanti adibiti al servizio di polizia e controllo costiero.
Nel fare presente che il provvedimento in esame trova applicazione per le imbarcazioni per le quali è prevista la patente nautica e considerato che un numero significativo di incidenti in mare è causato da imbarcazioni per le quali l'obbligo della patente nautica non sussiste, propone di invitare la Commissione a valutare l'opportunità di delegare il Governo a prevedere anche sanzioni per la violazione delle norme di comportamento commesse dai conducenti dei natanti per i quali non è previsto l'obbligo della patente nautica, con particolare riguardo alle norme volte a garantire la tutela e il rispetto dell'ambiente e delle aree protette (vedi allegato 2).

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva all'unanimità la proposta di parere favorevole con osservazione presentata dal relatore.

La seduta termina alle 14.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.20 alle 14.30.