CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 26 luglio 2011
517.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 26 luglio 2011. - Presidenza del vicepresidente Angelo ZUCCHI, indi del presidente Paolo RUSSO.

La seduta comincia alle 15.10.

Sulla situazione del sistema agroalimentare, con particolare riferimento ai fenomeni di illegalità che incidono sul suo funzionamento e sul suo sviluppo.
Audizione della dottoressa Maria Pirro, giornalista professionista.
(Svolgimento e conclusione).

Angelo ZUCCHI, presidente, ricorda che la pubblicità dei lavori della seduta odierna è assicurata, oltre che attraverso l'impianto audiovisivo a circuito chiuso, anche mediante la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.
Introduce quindi l'audizione.

La dottoressa Maria PIRRO, giornalista professionista, riferisce sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

Intervengono quindi i deputati Teresio DELFINO (UdCpTP), Mario PEPE (PD), Anita DI GIUSEPPE (IdV), Massimo FIORIO (PD), Isidoro GOTTARDO (PdL), Giovanni DIMA (PdL), Sabrina DE CAMILLIS (PdL), Sandro BRANDOLINI (PD), Giuseppina SERVODIO (PD), Ida D'IPPOLITO VITALE (PdL), Corrado CALLEGARI (LNP) e Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), ai quali replica e fornisce ulteriori chiarimenti la dottoressa Maria PIRRO, giornalista professionista.

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Paolo RUSSO, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 16.25.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 26 luglio 2011. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

La seduta comincia alle 16.25.

Schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva 2007/61/CE, relativa a taluni tipi di latte conservato parzialmente o totalmente disidratato, destinato all'alimentazione umana.
Atto n. 378.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dello schema all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 20 luglio 2011.

Isidoro GOTTARDO (PdL), relatore, ricorda che lo schema di decreto legislativo è diretto all'attuazione della normativa europea relativa a taluni di tipi di latte conservato parzialmente o totalmente disidratato destinato all'alimentazione umana (direttiva 2011/114/CE, come modificata dalla direttiva 2007/61/CE), ai sensi dell'articolo 26 della legge n. 96 del 2010 (legge comunitaria 2009), che delega il Governo ad adottare un decreto legislativo per il riordino della normativa attuativa della citata direttiva.
Ricorda quindi che già la legge n. 88 del 2009 (legge comunitaria 2008), all'articolo 19, ha disposto, in attuazione dell'articolo 1 della direttiva 2007/61/CE, l'abrogazione dell'articolo 2 del decreto legislativo 20 febbraio 2004, n. 49, di attuazione della direttiva 2001/114/CE del Consiglio, secondo il quale gli Stati membri potevano autorizzare l'aggiunta di vitamine ai prodotti definiti nell'Allegato I. Nulla veniva, invece, disposto, in ordine al recepimento degli altri articoli della direttiva e degli Allegati. Con tale provvedimento si provvede, quindi, al riordino complessivo della normativa in materia, completando il recepimento della direttiva 2007/61/CE e sostituendo integralmente il decreto legislativo n.49 del 2004, che viene conseguentemente abrogato.
In merito al contenuto dello schema di decreto, fa presente che l'articolo 1 fornisce la definizione di «latte parzialmente disidratato» e di «latte totalmente disidratato», facendo salva la disciplina speciale per il latte destinato ai lattanti e alla prima infanzia. L'articolo 2 definisce quali materie prime possono essere utilizzate per la correzione del tenore proteico del latte (retentato di latte, permeato di latte, lattosio). L'articolo 3 definisce quali trattamenti possono essere utilizzati per la conservazione di tali tipi di latte (trattamento termico di sterilizzazione o trattamento UHT, aggiunta di zucchero, disidratazione a seconda del tipo di prodotto). L'articolo 4 stabilisce che il tenore proteico del latte può essere corretto ad un livello minimo del 34 per cento in peso. L'articolo 5 disciplina l'etichettatura di tali prodotti, da un lato, rinviando alle disposizioni generali di cui al decreto legislativo n. 109 del 1992, dall'altro, prevedendo alcune indicazioni specifiche. L'articolo 6 prevede l'abrogazione del decreto legislativo n. 49 del 2004 e del decreto del Presidente della Repubblica n. 514 del 1982. L'articolo 7 aumenta il limite massimo delle sanzioni amministrative previste in caso di violazione delle norme sull'etichettatura e sull'utilizzo di sostanze diverse da quelle consentite. L'articolo 8 prevede che le modifiche agli allegati potranno essere adottate con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con i Ministri del lavoro e delle politiche sociali, della salute e delle politiche agricole alimentari e forestali, previo parere della Conferenza permanente che si dovrà esprimere entro 30 giorni dalla richiesta,

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intendendosi espresso avviso favorevole in caso di inutile decorso del predetto termine.
Osserva quindi che il provvedimento presenta profili meritevoli di approfondimento, con particolare riguardo ad alcune diversità nella disciplina nazionale rispetto a quella di altri Paesi, che potrebbero penalizzare le aziende italiane di trasformazione: Riterrebbe pertanto utile procedere all'audizione delle organizzazioni di categoria interessate.

Fabio RAINIERI (LNP) condivide l'esigenza di valutare approfonditamente il provvedimento, che riguarda prodotti importanti soprattutto per la fabbricazione di dolci.
Nel merito, segnala in primo luogo che il testo non definisce gli zuccheri che è possibile aggiungere al latte. Inoltre, esprime perplessità sulla definizione del latte totalmente disidratato come prodotto «solido», osservando che tale espressione non sembrerebbe adattarsi a quello di aspetto farinoso. Segnala altresì la necessità di evitare che il latte disidratato utilizzato in zootecnia possa essere destinato all'alimentazione umana.

Isidoro GOTTARDO (PdL), relatore, rilevato che nell'Allegato I sono indicati gli zuccheri utilizzabili per il latte concentrato con l'aggiunta di zuccheri, ribadisce l'opportunità di una verifica degli aspetti tecnici del provvedimento attraverso alcune audizioni.

Paolo RUSSO, presidente, osservando che effettivamente le questioni emerse potranno essere approfondite anche attraverso specifiche audizioni, invita il relatore a formulare una proposta circa i soggetti da ascoltare, da sottoporre all'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
Rinvia infine il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto di un ulteriore stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per l'anno 2010, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 383.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema all'ordine del giorno.

Giovanna NEGRO (LNP), relatore, ricorda che lo schema di decreto ministeriale è stato predisposto dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro dell'economia, ed è sottoposto al parere parlamentare sulla base di quanto previsto dall'articolo 1, comma 40, della legge n. 549 del 1995. L'articolo 32, comma 2, della legge 23 dicembre 2001, n. 448 (legge finanziaria 2002) ha poi ridisciplinato il sistema di riparto delle risorse che lo Stato assegna agli enti ed organismi indicati dalla legge medesima, stabilendo che gli importi dei contributi dello Stato in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, di cui alla tabella 1 allegata alla legge, siano iscritti in un'unica unità previsionale di base nello stato di previsione di ciascun Ministero interessato. È stato, altresì, disposto che il riparto delle risorse stanziate su ciascuna di tali unità debba essere annualmente effettuato entro il 31 gennaio dal Ministro competente, con proprio decreto, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, «intendendosi corrispondentemente rideterminate le relative autorizzazioni di spesa». La tavola finale della tabella 1 allegata alla finanziaria 2001 reca il riepilogo delle somme totali a legislazione vigente, suddivise per Ministero, che sono interessate dalla procedura di accorpamento in un'unica unità previsionale di base e dalla connessa riduzione.
Relativamente al Ministero delle politiche agricole tale somma, che ammontava

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a 6,714 milioni di euro, ha subito ripetute riduzioni per effetto delle successive leggi finanziarie; l'inversione di tendenza registrata con l'esercizio 2008 e confermata per il 2010 è interamente dovuta alle nuove disponibilità assegnate all'UNIRE.
Per l'anno 2010 il riparto degli stanziamenti destinati ad enti ed organismi vigilati dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali è stato già effettuato con decreto interministeriale 31 dicembre 2010.
Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19 marzo 2010 è stato disposto l'utilizzo per l'anno 2010 di un'ulteriore somma, pari a 20.000.000 euro da ripartire in misura proporzionale tra i diversi Ministeri interessati; a tal fine il Ministero dell'economia e delle finanze ha provveduto allo stanziamento di una somma aggiuntiva di 1.074.000 euro sul capitolo 2200 a favore degli enti e degli organismi vigilati dal Dicastero agricolo.
Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19 marzo 2010 è stato emanato in attuazione di quanto previsto dal comma 250 dell'articolo 2 della legge finanziaria per il 2010 (legge n.191 del 2009), che ha disciplinato le modalità di utilizzo del Fondo per le esigenze urgenti ed indifferibili del Ministero dell'economia e finanze. Più in particolare, è stato previsto che a tale Fondo affluiscano le risorse derivanti dal cosiddetto «scudo fiscale» (articolo 13-bis, comma 8, del decreto-legge n.78 del 2009), come integrate dalle entrate derivanti dal recupero degli aiuti di Stato in favore di imprese esercenti servizi pubblici locali a prevalente capitale pubblico (articolo 19 del decreto-legge n.135 del 2009). La destinazione delle disponibilità del Fondo - negli importi di 2.214 milioni di euro nel 2010, di 213 milioni nel 2011 e di 160 milioni nel 2012 - è indicata nell'elenco 1, allegato alla legge finanziaria 2010; 181 milioni nel 2010, 113 milioni nel 2011 e 60 milioni nel 2010 sono destinati a misure di particolare valenza sociale e di riequilibrio socio-economico, tra le quali sono inclusi i contributi ad enti ed organismi ai sensi dell'articolo 1, comma 40, della legge n. 549 del 1995. La ripartizione degli importi dovuti è stata adottata con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previo parere conforme delle Commissioni parlamentari delle due Camere competenti per i profili finanziari.
In attuazione di quanto sopra riportato, l'articolo 2, comma 10, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19 marzo 2010, ha disposto, come già detto, l'utilizzo per l'anno 2010, su proposta dei Ministri competenti, della somma di 20 milioni di euro, da ripartire in misura proporzionale ai rispettivi stanziamenti di bilancio dei singoli Ministeri interessati per le finalità di cui all'articolo 1, comma 40, della legge n. 549 del 1995.
Lo schema di decreto ministeriale in esame provvede, quindi, a ripartire tale ulteriore stanziamento di 1.074.000 euro, rispetto a quello già disposto per l'anno finanziario 2010, pari a 6.784.920 euro, effettuato con decreto interministeriale 31 dicembre 2010.
Si ricorda, in proposito, che l'importo originario di 6.784.920 euro era conseguente allo stanziamento inizialmente iscritto nel bilancio 2010 (7.268.000 euro), diminuito di 483.080 euro in base alle riduzioni lineari effettuate con i decreti legge n 78 del 2009 e n. 1 del 2010. Quanto alle risorse assegnate, esse sono state così ripartite: 1.124,2 euro all'INEA, 4.153,2 euro all'INRAN, 406,8 euro al Centro di portici, 100,8 euro ad enti ed uffici internazionali, 1.000 euro all'UNIRE. Sull'originario riparto dei fondi per il 2010, la Commissione Agricoltura ha espresso, in data 27 ottobre 2010, parere favorevole con una osservazione, nella quale si sottolinea l'esigenza che le risorse assegnate dallo Stato siano utilizzate dagli enti ed organismi in misura crescente per lo svolgimento delle funzioni proprie e per l'effettuazione di investimenti, come ad esempio quello relativo all'ippodromo di Merano, con conseguente riduzione della quota destinata al mero funzionamento degli stessi.

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L'ulteriore riparto effettuato con il provvedimento in esame attribuisce, in modo proporzionale alle assegnazioni già effettuate: 710.558,40 euro all'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (INRAN) da destinarsi al funzionamento dell'Istituto, le cui entrate coprono solo in parte il pagamento degli stipendi del personale; 192.353,40 euro all'Istituto nazionale di economia agraria (INEA) da destinarsi agli oneri derivanti dalla gestione della rete di informazione contabile agricola (RICA) gestita dall'INEA in qualità di organo di collegamento tra l'Italia e l'Unione europea; 171.088,20 euro all'Unione nazionale per l'incremento delle razze equine (UNIRE) da destinare al comune di Merano per la ristrutturazione dell'Ippodromo.
Si ricorda, in proposito, che l'articolo 14, comma 28, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, ha trasformato l'UNIRE in Agenzia per lo sviluppo del settore ippico (ASSI), struttura a carattere tecnico-operativo di interesse nazionale, secondo quanto previsto dall'articolo 8 del decreto legislativo n. 300 del 1999, sotto la vigilanza del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. I nuovi compiti dell'Agenzia consistono nel: promuovere l'incremento e il miglioramento delle razze equine; gestire i libri genealogici; rivedere la programmazione delle corse e dei programmi di allevamento; affidare il servizio di diffusione delle riprese televisive delle corse; valutare le strutture degli ippodromi e degli impianti di allevamento ed allenamento. L'Agenzia subentra nella titolarità dei rapporti giuridici facenti capo all'UNIRE.
Segnalando infine che allo schema in esame è allegata la documentazione sull'attività svolta da parte degli enti per i quali si prevede l'ulteriore finanziamento, si riserva di formulare una proposta di parere all'esito del dibattito.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) chiede chiarimenti sui motivi della diversa entità del contributo assegnato all'INRAN e all'INEA.

Giovanna NEGRO (LNP), relatore, precisa che le quote di contributo previste dallo schema in esame sono proporzionali alle assegnazioni già effettuate in favore degli enti in questione per il 2010. Segnala inoltre che nell'INRAN sono stati accorpati l'Ente nazionale sementi elette e l'Istituto nazionale delle conserve alimentari e che il contributo in favore di tale ente costituisce il contributo annuale di funzionamento, destinato alla copertura parziale delle spese per il personale.

Paolo RUSSO, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.40.