CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 20 luglio 2011
514.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Mercoledì 20 luglio 2011. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Intervengono i sottosegretari di Stato per l'interno Nitto Francesco Palma e Alfredo Mantovano.

La seduta comincia alle 14.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

Donato BRUNO, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata oltre che attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, anche mediante la trasmissione televisiva sul ca- nale

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satellitare della Camera dei deputati. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-05136 Favia e Zazzera: Mancata nomina del prefetto di Bari.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Nitto Francesco PALMA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Pierfelice ZAZZERA (IdV), intervenendo in sede di replica, si dichiara insoddisfatto della risposta, dalla quale emerge che il Governo sta ancora riflettendo sul nuovo prefetto di Bari. Si augura che la nomina intervenga nel più breve tempo possibile in quanto la presenza del prefetto è indispensabile in una provincia, come quella di Bari, assillata da diverse emergenze, a cominciare da quelle dell'immigrazione e della criminalità organizzata.
Rileva poi che la risposta resa oggi dal rappresentante del Governo ha di fatto sconfessato le dichiarazioni del sottosegretario Mantovano, il quale, il 25 marzo scorso, aveva annunciato che la nomina del prefetto di Bari era imminente e che sarebbe stata formalizzata quanto prima dal Consiglio dei ministri. Nel ricordare che, nella nomina dei prefetti, il ruolo del ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale è di mera presa d'atto della scelta proposta dal ministro dell'interno, esprime l'auspicio che il ritardo nella nomina del prefetto di Bari, che tutta la provincia attende da tempo, non rifletta un dissidio interno al Governo.

La seduta, sospesa alle 14.15, riprende alle 15.45.

Sui lavori della Commissione.

Salvatore VASSALLO (PD) sollecita la risposta alla sua interrogazione concernente alcune affermazioni rese dal Ministro Maroni in occasione della campagna elettorale per le elezioni amministrative di Bologna, il cui testo è stato da più settimane trasmesso agli uffici del ministero. Ricorda che l'interrogazione, in un primo tempo indirizzata al Presidente del Consiglio dei ministri, è stata da lui successivamente riformulata e indirizzata al ministro dell'interno, avendo quest'ultimo manifestato la volontà di rispondere personalmente. Sollecita altresì la risposta alla sua interrogazione a risposta ordinaria (5-04782).

5-05134 Tassone: Situazione del Commissariato di Lamezia Terme.

Mario TASSONE (UdCpTP) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Mario TASSONE (UdCpTP), intervenendo in sede di replica, sottolinea che il problema non sta soltanto nel numero di operatori delle forze dell'ordine assegnati alla provincia, ma anche nel morale del personale, che oggi soffre di una grande frustrazione dovuta alla mancanza di mezzi e di risorse per svolgere al meglio il proprio dovere.

5-05135 Bressa e Rubinato: Situazione della Questura di Treviso.

Simonetta RUBINATO (PD) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Simonetta RUBINATO (PD), intervenendo in sede di replica, si dichiara insoddisfatta della risposta del Governo e

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sottolinea come la questura di Varese, pur facendo riferimento a una popolazione più contenuta di quella di Treviso, abbia un organico più ampio. Esorta pertanto il Governo ad adottare tutte le misure necessarie per porre la questura di Treviso nelle condizioni di lavorare al meglio.

Donato BRUNO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 16.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 20 luglio 2011. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Interviene il Ministro per la semplificazione normativa Roberto Calderoli.

La seduta comincia alle 14.15.

Schema di decreto legislativo recante meccanismi sanzionatori e premiali relativi a regioni, province e comuni.
Atto n. 365.
(Rilievi alla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 19 luglio 2011.

Anna Maria BERNINI BOVICELLI (PdL), relatore, presenta e illustra una proposta di deliberazione di rilievi (vedi allegato 4). Invita quindi i colleghi a farle pervenire, anche per le vie informali, eventuali osservazioni o proposte di modifica.

Donato BRUNO, presidente, ricordato che alle ore 14.30 sono convocate le Commissioni riunite I e VIII per l'esame della risoluzione n. 7-00496 Giovanelli sulla gestione delle opere segretate, invita i deputati iscritti a parlare a contenere il più possibile i propri interventi ovvero a rinviarli alla seduta che sull'atto in titolo sarà convocata per la giornata di domani e per quella di martedì prossimo, quando la Commissione dovrà concludere l'esame per dar modo alla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale di terminare a sua volta il proprio esame votando il parere al Governo.

Roberto ZACCARIA (PD), preso atto della richiesta del presidente, si riserva di intervenire eventualmente nelle prossime sedute, limitandosi per ora a sottolineare come questo modo di procedere su un provvedimento importante come quello in esame renda difficile ai parlamentari svolgere bene il proprio lavoro, discutendo le diverse questioni in gioco.

Pierluigi MANTINI (UdCpTP), premesso di concordare sull'organizzazione dei lavori prospettata dal presidente, si rallegra per l'ampia e articolata proposta di rilievi formulata dalla relatrice, ma ritiene essenziale che su di essa si pronunci anche il rappresentante del Governo.

Il ministro Roberto CALDEROLI riferisce che i due relatori presso la Commissione di merito hanno svolto, insieme con il Governo, un attento e approfondito lavoro volto al miglioramento del testo trasmesso alle Camere. Tale lavoro, che è stato condotto intorno a un tavolo informale ampiamente partecipato, sia a livello tecnico, sia politico, dovrebbe, a quanto gli risulta, confluire nella proposta di parere che i relatori presso la Commissione di merito presenteranno alla Commissione stessa. I rilievi contenuti nella proposta della relatrice Bernini Bovicelli trovano tutti riscontro nelle proposte di miglioramento valutate dai relatori nella Commissione di merito e su di essi c'è il consenso del Governo.

Anna Maria BERNINI BOVICELLI (PdL) precisa di aver naturalmente tenuto presente, nella formulazione della sua proposta di rilievi, le modifiche al testo elaborate

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dal tavolo di lavoro cui ha accennato il ministro Calderoli.

Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta, sospesa alle 14.40, riprende alle 15.05.

Schema di decreto legislativo recante codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia.
Atto n. 373.

(Rilievi alla II Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 19 luglio 2011.

Donato BRUNO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.10.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 20 luglio 2011. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Intervengono il Ministro per le pari opportunità Maria Rosaria Carfagna e il Ministro della gioventù Giorgia Meloni.

La seduta comincia alle 15.10.

Partecipazione dei giovani alla vita economica, sociale, culturale e politica della Nazione ed equiparazione tra elettorato attivo e passivo.
C. 849 cost. Pisicchio, C. 997 cost. Lenzi, C. 3296 cost. Vaccaro, C. 4023 cost. Gozi e C. 4358 cost. Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 14 luglio 2011.

Salvatore VASSALLO (PD) dichiara di prendere la parola in seguito alle sollecitazioni di interventi svolti in precedenti sedute che hanno posto enfasi sulla necessità di una rimodulazione dell'elettorato attivo e passivo come antidoto al problema della scarsa considerazione del merito dei giovani e dell'invecchiamento delle classi dirigenti. Premesso di essere molto sensibile a tali argomenti, ritiene però che la riduzione pura e semplice dei requisiti anagrafici per l'esercizio dell'elettorato attivo e passivo non rappresenti una soluzione efficace. Non si comprende come possa influire di per sé sulla valorizzazione dell'elemento meritocratico la mera riduzione della soglia di partecipazione all'elettorato passivo da 25 a 18 anni, età quest'ultima in cui è in atto una delle fasi più delicate ed intense del processo di formazione dei giovani e di maturazione della loro identità professionale. Porta alcuni esempi di altri Stati europei che adottano soglie più basse dei 25 anni, dove a questo non corrisponde, non a caso, un aumento della presenza giovanile. In Francia dove il limite inferiore è fissato a 23 anni, non c'è un solo parlamentare nella legislatura in corso che al momento delle elezioni avesse meno di 25 anni; in Germania il limite è a 18 anni ma ci sono sono 6 parlamentari con età al momento dell'entrata in carica compresa tra i 23 e i 25 anni, nel Regno Unito uno solo e in Spagna 3 (ma nella fascia tra i 22 e i 25 anni). È peraltro a suo avviso sconsigliabile stabilire in Costituzione che sono equiparate l'età minima per l'elettorato attivo e passivo in quanto il primo potrebbe ad esempio anche scendere, senza che sia ragionevole fare altrettanto per il secondo.
Condivide invece e ritiene opportuna la proposta, contenuta in alcuni dei progetti di legge all'esame, di equiparare l'età dell'elettorato attivo e passivo tra Camera e Senato. Gli argomenti che furono portati a sostegno dell'introduzione del bicameralismo e la differenziazione tra i due rami

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del Parlamento si sono rivelati nei fatti fragili e inconsistenti. Ad esempio si pose un limite di età superiore per accedere al Senato nel presupposto che, anche oltre la soglia dei 25 anni, una maggiore età corrisponda ad un maggior grado di maturità e di capacità di riflessione. In questo caso seguendo il pregiudizio che fa coincidere anzianità ed esperienza.
A suo avviso nella revisione costituzionale all'esame potrebbero trovare spazio altre modifiche connesse alla composizione di Camera e Senato, come l'eliminazione dell'istituto dei senatori a vita (sul quale preannuncia la presentazione di un emendamento) e la stessa riduzione del numero dei parlamentari, che tutti i gruppi politici dicono di volere. Si tratterebbe di usare un veicolo come questo, che prevede modifiche circoscritte ancorché molto incisive. Sottolinea che l'argomento rischia altrimenti di apparire segnato da una ipocrisia. Che il tema della riduzione del numero di parlamentari venga inserito in progetti più articolati che in quanto tali sono destinati a non arrivare in porto, mentre se c'è reale condivisione in merito alla riduzione del numero dei parlamentari è possibile intervenire rapidamente (anche a tale riguardo preannuncia la presentazione di appositi emendamenti al testo base).

Roberto ZACCARIA (PD) condivide interventi su singole questioni costituzionali, anche alla luce della conclusione non positiva dei grandi progetti di riforma. Da una ricognizione da lui effettuata, sono dieci (cinque alla Camera e cinque al Senato) le questioni di carattere costituzionale all'esame della Camera e del Senato che toccano profili puntuali, quali le Province e il referendum. Si dichiara d'accordo col collega Vassallo sull'ampliare l'esame al tema della riduzione dei parlamentari, ma non a quello dell'istituto dei senatori a vita.
Mentre reputa giustificata come elemento di riflessione la proposta di ridurre la soglia di partecipazione all'elettorato passivo, non lo convince la proposta del disegno di legge del ministro Meloni di inserire un articolo 31-bis nella Costituzione che cita valori già presenti nella legge fondamentale. Ricorda al proposito una certa « fantasia costituzionale» nell'elaborazione degli Statuti regionali, con l'inserimento di una miriade di valori, quasi a voler riscrivere il quadro di valori della Costituzione. Ma nella Costituzione non sono importanti solo i valori esplicitati per iscritto, ma anche quelli, come pluralismo e laicità, impliciti ma riconosciuti come tali dalla giurisprudenza della Corte costituzionale. La stessa Corte ha riconosciuto in circa venti sentenze che i valori indicati dal nuovo articolo 31-bis sono già presenti nella Costituzione. A suo avviso, inoltre, è un errore aggiungere qualcosa in Costituzione allo scopo di chiarire, perché si ottiene l'effetto di indebolire un valore ed è meglio, invece, lasciare il compito di chiarire all'interpretazione.

Maria Piera PASTORE (LNP) esprime apprezzamento per il disegno di legge del Governo, per il quale ringrazia il ministro Meloni. In relazione a quanto osservato dal deputato Vassallo, che auspica un ampliamento della materia in discussione, ritiene che sia preferibile concentrarsi per il momento sulla riduzione dell'età per essere eletti, anche in attesa che il Governo presenti il disegno di legge preannunciato dal ministro Calderoli per una riforma organica della Costituzione relativa, tra l'altro, alla composizione delle Camere.

Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) concorda con chi sostiene che sia preferibile procedere a puntuali modifiche della Costituzione piuttosto che tentare grandi riforme che rischiano, proprio per la loro ampiezza, di non raccogliere sufficienti consensi.
Ciò premesso, rileva che il disegno di legge intende risolvere un problema, quello della marginalizzazione dei giovani nella società, del quale la Costituzione, nonostante i principi che afferma, non ha potuto impedire l'insorgere. Per questo giudica utile la introduzione nella Costituzione

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di un principio volto espressamente a tutelare i giovani e il merito come criterio di accesso alle cariche pubbliche a prescindere dall'età anagrafica. Occorre però che tale principio non resti lettera morta, come accaduto ad esempio per la disposizione introdotta nella Costituzione a tutela della pari opportunità di donne e uomini. Serve cioè non solo enunciare il principio, ma adottare nel contempo iniziative concrete perché esso sia attuato e si favorisca quindi il ricambio generazionale della classe dirigente e l'immissione delle giovani generazioni nei posti di responsabilità. A suo avviso, si potrebbero quindi valutare anche iniziative più drastiche, come una riforma costituzionale che attribuisca un peso ponderato maggiore al voto dei più giovani o che stabilisca un limite massimo di età per essere eletti in Parlamento. Senza interventi concreti, infatti, l'introduzione di un principio di tutela della gioventù e del merito nella Costituzione si riduce a una enunciazione ideologica, senza ricadute pratiche.

Matteo BRAGANTINI (LNP), nel ricollegarsi al tema dell'età, sottolinea, anche in base alla sua esperienza politica iniziata a 18 anni, il ruolo dell'esperienza per ricoprire determinati incarichi. A suo avviso non è, infatti, produttivo assumere ruoli rilevanti a un'età bassa ed è importante una formazione graduale che conduca ai vari livelli della vita politica e amministrativa. Pur sottolineando l'importanza di un ricambio generazionale che peraltro è già stato avviato da qualche formazione politica a livello partitico, ritiene eccessivo prevedere l'ingresso in Parlamento a 18 anni. Riguardo all'altra questione posta dei limiti di età oltre i quali non ci si possa candidare al Parlamento, ritiene che non debbano essere stringenti. Ad esempio, infatti, un professore universitario di settant'anni, terminata la sua carriera universitaria, potrebbe dare il suo contributo alla politica.

Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte delle regioni e degli enti locali.
C. 3466 Amici, C. 3528 Mosca, C. 4254 Lorenzin, C. 4271 Anna Teresa Formisano e C. 4415 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 19 luglio 2011.

Doris LO MORO (PD) osserva che ci sono momenti nella storia di un paese nei quali il legislatore riesce ad innovare veramente e momenti in cui segna il passo. Il 1993, ad esempio, è stato un anno di riforme importanti, e pensa in particolare all'introduzione del principio dell'elezione diretta dei sindaci e dei presidenti di provincia.
Auspica quindi che siano maturi i tempi per approvare norme che finalmente e concretamente promuovano le pari opportunità di donne e uomini. Iniziative importanti si succedono da tempo. In particolare, la legge costituzionale n. 1 del 2003 ha riformulato l'articolo 51 della Costituzione prevedendo che la Repubblica promuova con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini con riferimento all'accesso alle cariche pubbliche. L'articolo 117, settimo comma, della Costituzione, come modificato dalla riforma introdotta con la legge costituzionale n. 3 del 2001, prevede che le leggi regionali rimuovano ogni ostacolo che impedisce la piena parità degli uomini e delle donne nella vita sociale, culturale ed economica e promuovono la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive.
Osserva che un altro risultato importante è stato l'approvazione, in questa legislatura, di una legge che introduce le quote rosa nei consigli di amministrazione delle aziende quotate in borsa e delle società a partecipazione pubblica. Importanti passi avanti, ancora, potranno essere compiuti nell'ambito della disciplina dei partiti politici, cui la Commissione affari

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costituzionali sta lavorando. Ogni giorno, poi, i giornali testimoniano di donne che accedono ad incarichi importanti.
Nondimeno, ricorda che in questo ambito l'Italia ha ancora molta strada da fare, considerato che, in una classifica internazionale, risulta agli ultimi posti per presenza delle donne in politica, e questo nonostante sia un paese di antichissima tradizione giuridica. Sui territori, d'altra parte, la presenza femminile nella politica è ancora più scarsa che nel Parlamento: basti pensare che ci sono regioni nei cui consigli non siede neppure una donna.
Auspica quindi che il disegno di legge del Governo e le proposte di legge abbinate, che sono sostanzialmente concordi negli intenti, costituiscano finalmente l'occasione per adottare misure concrete per promuovere la presenza delle donne nella politica, nonostante le forti resistenze.

Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.45.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Istituzione della giornata nazionale del Calendario gregoriano di cui è autore Luigi Lilio.
C. 3658 Lupi.

Norme per la tutela della minoranza linguistica ladina della regione Veneto.
C. 24 Zeller.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici e dei borghi antichi d'Italia.
Emendamenti testo unificato C. 169-582-583-1129-A.

Disciplina delle professioni nel settore delle scienze estetiche.
Testo unificato C. 3107 Milanato e abb.