CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 19 luglio 2011
513.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 19 luglio 2011. - Presidenza del vicepresidente Fulvio FOLLEGOT.

La seduta comincia alle 12.

Indagine conoscitiva sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni complementari al codice di procedura civile in materia di riduzione e semplificazione dei procedimenti civili di cognizione (Atto n. 376).
(Deliberazione).

Fulvio FOLLEGOT, presidente, sulla base di quanto convenuto nell'ambito dell'ufficio

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di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ed essendo stata acquisita l'intesa con il Presidente della Camera, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, propone di deliberare lo svolgimento di una indagine conoscitiva sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni complementari al codice di procedura civile in materia di riduzione e semplificazione dei procedimenti civili di cognizione (Atto n. 376).

La Commissione approva la proposta di deliberazione dell'indagine formulata dal presidente.

La seduta termina alle 12.05.

INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 19 luglio 2011. - Presidenza del vicepresidente Fulvio FOLLEGOT. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Giacomo Caliendo.

La seduta comincia alle 12.05.

Indagine conoscitiva sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni complementari al codice di procedura civile in materia di riduzione e semplificazione dei procedimenti civili di cognizione (Atto n. 376).
Audizione del dottore Paolo Vittoria, Presidente aggiunto della Corte di cassazione, di rappresentanti del Consiglio nazionale forense, dell'Unione nazionale Camere civili e dell'Associazione italiana degli avvocati civilisti, nonché dei professori Ferruccio Auletta, ordinario di diritto processuale civile presso l'Università Federico II di Napoli, Paolo Biavati, ordinario di diritto processuale civile presso l'Università di Bologna, Antonio Carratta, ordinario di diritto processuale civile presso l'Università Roma Tre, Giorgio Costantino, ordinario di diritto processuale civile presso l'Università Roma Tre, Sergio Menchini, ordinario di diritto processuale civile presso l'Università di Pisa, Bruno Sassani, ordinario di diritto processuale civile presso l'Università di Roma «Tor Vergata», e Giuseppe Trisorio Liuzzi, ordinario di diritto processuale civile presso l'Università di Bari.
(Svolgimento e conclusione).

Fulvio FOLLEGOT, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Introduce, quindi, l'audizione.

Svolgono una relazione sui temi oggetto dell'audizione il professore Ferruccio AULETTA, ordinario di diritto processuale civile presso l'Università Federico II di Napoli, il dottore Paolo VITTORIA, presidente aggiunto della Corte di cassazione, il professore Guido ALPA, presidente del Consiglio nazionale forense, l'avvocato Renzo MENONI, presidente del Unione nazionale camere civili, l'avvocato Manola FAGGIOTTO, coordinatrice della commissione studi dell'Associazione italiana degli avvocati civilisti, il professore Paolo BIAVATI, ordinario di diritto processuale civile presso l'Università di Bologna, il professore Antonio CARRATTA, ordinario di diritto processuale civile presso l'Università Roma Tre, il professore Giorgio COSTANTINO, ordinario di diritto processuale civile presso l'Università Roma Tre, il professore Sergio MENCHINI, ordinario di diritto processuale civile presso l'Università di Pisa, il professore Bruno SASSANI, ordinario di diritto processuale civile presso l'Università di Roma «Tor Vergata» e il professore Giuseppe TRISORIO LIUZZI, ordinario di diritto processuale civile presso l'Università di Bari.

Intervengono per porre quesiti e formulare osservazioni i deputati Cinzia CAPANO (PD), Salvatore TORRISI (PdL), relatore, Donatella FERRANTI (PD), Nicola MOLTENI (LNP) e Luca Rodolfo PAOLINI (LNP).

Rispondono ai quesiti posti i professori Giorgio COSTANTINO, ordinario di diritto processuale civile presso l'Università Roma

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Tre, Antonio CARRATTA, ordinario di diritto processuale civile presso l'Università Roma Tre e Sergio MENCHINI, ordinario di diritto processuale civile presso l'Università di Pisa.

Interviene il deputato Salvatore TORRISI (PdL), relatore.

Rispondono ai quesiti posti il professore Bruno SASSANI, ordinario di diritto processuale civile presso l'Università di Roma «Tor Vergata», il dottore Paolo VITTORIA, presidente aggiunto della Corte di cassazione e il professore Giuseppe TRISORIO LIUZZI, ordinario di diritto processuale civile presso l'Università di Bari.

Fulvio FOLLEGOT, presidente, ringrazia gli auditi e dichiara quindi conclusa l'audizione. Dichiara altresì conclusa l'indagine conoscitiva.

La seduta termina alle 14.15.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE REFERENTE

Martedì 19 luglio 2011. - Presidenza del vicepresidente Fulvio FOLLEGOT. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Giacomo Caliendo.

La seduta comincia alle 14.20.

Modifiche dei circondari dei tribunali di Pesaro e di Rimini.
C. 4130, approvata dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 13 luglio 2011.

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP), relatore, ricorda che nella scorsa seduta ha svolto la relazione e che successivamente sono intervenuti alcuni deputati per esprimere il proprio favore sul testo trasmesso dal Senato, pur evidenziando una possibile incongruenza in merito al comune di Montecopiolo. A suo parere vi sono comunque tutte le condizioni per verificare se sia possibile un trasferimento in sede legislativa del provvedimento.

Fulvio FOLLEGOT, presidente, dopo aver rilevato che ancora non sussistono formalmente i requisiti necessari per trasferire in sede legislativa il provvedimento, nessuno chiedendo di intervenire dichiara chiuso l'esame preliminare e fissa alle ore 12 di martedì 26 luglio prossimo il termine per la presentazione degli emendamenti. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni in materia di visite agli istituti penitenziari.
C. 3722 Bernardini.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 28 giugno 2011.

Rita BERNARDINI (PD), relatore, ricorda di aver chiesto nelle scorse sedute ai gruppi di esprimersi sulla possibilità di trasferire in sede legislativa il provvedimento.

Nicola MOLTENI (LNP) esprime a nome del suo gruppo la contrarietà a trasferire in legislativa il provvedimento, senza che ciò significhi un disinteresse della Lega per la questione delle carceri, che comunque non rappresenta per il suo gruppo la priorità in materia di giustizia. A testimonianza dell'impegno del gruppo della Lega al fine di risolvere la cosiddetta questione carceraria ricorda l'atteggiamento costruttivo tenuto in occasione dell'approvazione dei provvedimenti sulle detenute madri e sulla detenzione domiciliare nonché delle mozioni sul tema delle carceri con particolare riguardo al drammatico

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problema del sovraffollamento. In tutti questi casi il gruppo della Lega ha cercato di contemperare le esigenze dei detenuti con quelle della sicurezza, evitando che i predetti provvedimenti si trasformassero in indulti mascherati.
Per quanto attiene alla proposta di legge in esame esprime forti perplessità sull'opportunità di ampliare la platea dei soggetti che hanno il diritto a visitare le carceri senza alcuna autorizzazione, secondo quanto previsto dall'articolo 67 dell'ordinamento penitenziario. Si tratta di un elenco esaustivo ampliato per via amministrativa attraverso una circolare del DAP che consente agli europarlamentari di visitare le carceri senza autorizzazione. Nel caso in esame il provvedimento è diretto ad escludere la necessità di un'autorizzazione anche per i sindaci ed i presidenti di provincia nonché per i rispettivi assessori. A suo parere ciò potrebbe provocare dei rischi per la sicurezza, in quanto lo stretto collegamento tra i soggetti che rivestono tali cariche ed il territorio potrebbe in astratto facilitare infiltrazioni pericolose nelle strutture carcerarie. Per tale ragione è opportuno affidare al direttore il compito di verificare, ai fini dell'autorizzazione, se il rischio sia concreto. Conclude sottolineando come il suo gruppo è disposto a confrontarsi sulle questioni appena sollevate anche in fase emendativa.

Rita BERNARDINI (PD), relatore, esprime stupore per l'atteggiamento di sostanziale contrarietà al testo appena tenuto dal rappresentante del gruppo della Lega, ricordando come proprio tale gruppo consideri il legame del politico con il territorio come un valore positivo. Ricorda inoltre che il legame con il territorio è tenuto anche da deputati e senatori, i quali possono visitare le carceri senza alcuna autorizzazione. Sottolinea come la proposta di legge sia condivisa da sindaci e presidenti di provincia appartenenti a tutte le forze politiche, compresa la Lega.
Ritiene che da parte del Parlamento e del Governo vi sia una totale disattenzione per la questione delle carceri, evidenziando come a suo parere l'impegno del Governo non si traduca, anche grazie alla complicità dell'opposizione, in nessuna misura adeguata per sanare una situazione di illegalità che quotidianamente si registra nelle carceri italiane a danno dei detenuti e di tutti coloro che lavorano in quelle strutture. Ricorda a tale proposito che solo pochi giorni fa degli avvocati hanno denunciato il Governo per maltrattamenti in relazione alle condizioni di detenzione nel carcere di Verona.
Con particolare riferimento al cosiddetto provvedimento «svuota carceri» ricorda come il Parlamento abbia svuotato di contenuto ed efficacia il testo approvato dal Consiglio dei ministri all'unanimità con l'ipotetica distrazione del ministro Maroni, considerato che successivamente la Lega si è dichiarata del tutto contraria al provvedimento stesso.
Ritiene scandalosa la situazione nella quale versa la giustizia ed in particolare la giustizia penale, rilevando come la lentezza dei processi comporti una amnistia mascherata attraverso la prescrizione di circa 200 mila reati ogni anno. In uno Stato coerente si procederebbe a delle amnistie legali e si cercherebbe di porre rimedio alla crisi della giustizia.
Ricorda che il Senato ha organizzato per le giornate del 28 e 29 luglio prossimi un convegno sulla situazione delle carceri accogliendo una iniziativa radicale. A tale proposito ricorda di averi iniziato da 44 giorni uno sciopero della fame per porre l'attenzione e cercare di risolvere il drammatico problema del sovraffollamento delle carceri.

Il Sottosegretario Giacomo CALIENDO dichiara in primo luogo di apprezzare fortemente l'impegno dell'onorevole Bernardini in merito alla grave questione delle carceri. Per quanto attiene alla sua contrarietà in merito ad una possibile legge di amnistia tiene a precisare che non si tratta di una contrarietà ideologica, quanto piuttosto di una contrarietà che trova la propria ragione nella convinzione che la questione carceraria si è andata ad aggravare negli anni in quanto anziché

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risolverla si è proceduto attraverso delle amnistie.

Rita BERNARDINI (PD), relatore, ricorda che l'ultima amnistia è stata fatta nel 1991.

Il Sottosegretario Giacomo CALIENDO, in relazione al provvedimento «svuota carceri», evidenzia come le previsioni da lui fatte circa un anno fa si siano dimostrate corrette, considerato che nessuno dei circa 2.400 detenuti è poi evaso. A suo parere tale circostanza si sarebbe verificata anche qualora il testo fosse stato approvato nella sua stesura originaria e quindi si fosse applicato a circa 5.000 detenuti. Ricorda all'onorevole Bernardini che molte delle perplessità sul testo, ritenuto eccessivamente blando in merito al controllo sui soggetti beneficiari della nuova misura, sono state evidenziate dallo stesso rappresentante del gruppo PD in Commissione giustizia, onorevole Ferranti.

Rita BERNARDINI (PD), relatore, dichiara che sulla questione delle carceri l'onorevole Ferranti spesso condivide le posizioni della maggioranza.

Il Sottosegretario Giacomo CALIENDO si sofferma sulla proposta di legge in esame, esprimendo forti perplessità sulla stessa. In particolare ritiene che non vi siano ragioni sufficienti per giustificare l'ampliamento della categoria di soggetti esenti da autorizzazione per visitare le carceri, rilevando come l'attuale elenco previsto dall'articolo 67 dell'ordinamento penitenziario si riferisca a soggetti ai quali sono attribuite competenze in merito alle carceri. A tale proposito ricorda che non si prevede l'autorizzazione per i consiglieri regionali in quanto alle regioni è attribuita la competenza in materia di sanità penitenziaria.

Rita BERNARDINI (PD), relatore, ricorda che il sindaco è la massima autorità sanitaria a livello locale.

Il Sottosegretario Giacomo CALIENDO assicura che il Governo comunque approfondirà adeguatamente il testo in esame al fine di apportare il proprio contributo ai lavori della Commissione.

Fulvio FOLLEGOT, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.40.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 19 luglio 2011. - Presidenza del vicepresidente Fulvio FOLLEGOT. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Giacomo Caliendo.

La seduta comincia alle 14.40.

Disciplina delle professioni nel settore delle scienze estetiche.
C. 3107 Milanato, C. 3116 Mazzocchi, C. 3133 Poli, C. 3759 Marchioni, C. 3951 Montagnoli e C. 3953 Calearo Ciman.
(Parere alla X Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti.

Fulvio FOLLEGOT, presidente, in sostituzione del relatore, onorevole Siliquini, impossibilitata a partecipare all'odierna seduta, illustra il contenuto del provvedimento.
Rileva che il testo unificato in esame si compone di 8 articoli e, come recita l'articolo 1, nell'ambito della legislazione esclusiva in materia di tutela della concorrenza e della legislazione concorrente in materia di professioni, di cui all'articolo 117 della Costituzione, reca i princìpi fondamentali per la disciplina delle attività professionali nel settore delle scienze estetiche, nonché di onicotecnico e di tecnico dell'abbronzatura artificiale, al fine di assicurare la tutela della concorrenza secondo

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criteri di omogeneità dei requisiti professionali e di parità di condizioni di accesso delle imprese e degli operatori professionali del settore al mercato, nonché di garantire la tutela dei consumatori. L'attività di estetista può essere svolta esclusivamente da chi è in possesso del requisito di qualificazione professionale, fatto salvo quanto previsto da altre norme vigenti in materia.
L'articolo 2 reca la definizione delle attività oggetto del provvedimento precisando, al comma 5, che sono esclusi dall'attività professionale gli atti di diagnosi clinica o terapeutica, di anamnesi patologica, di profilassi e di prescrizione di farmaci, nonché ogni prestazione diretta a finalità di carattere propriamente terapeutico.
L'articolo 3 stabilisce che l'esercizio dell'attività professionale di estetista e di operatore nel settore delle scienze estetiche è subordinato al conseguimento di un'apposita qualificazione professionale previo svolgimento di un percorso formativo, successivo al conseguimento del diploma di scuola secondaria di primo grado.
L'articolo 4 fissa le competenze delle regioni in materia di qualificazione professionale.
L'articolo 5 riguarda l'esercizio delle attività professionali nel settore delle scienze estetiche, nonché delle attività di onicotecnico e di tecnico dell'abbronzatura artificiale, che si prevede siano soggette alla sola segnalazione certificata di inizio attività, fatti salvi i requisiti di qualificazione professionale prescritti e la conformità dei locali ai requisiti urbanistici e igienico-sanitari (comma 1). Sempre all'articolo 5 si precisa, inoltre, che le attività professionali di cui all'articolo 2 sono esercitate in forma di impresa, individuale o societaria, e viene dettata un'apposita disciplina in proposito.
L'articolo 6 stabilisce che il controllo sull'osservanza delle disposizioni della presente legge è esercitato dall'azienda sanitaria locale territorialmente competente e dai soggetti a cui sono attribuiti per legge i poteri di accertamento.
L'articolo 7 prevede apposite sanzioni amministrative pecuniarie per lo svolgimento delle attività professionali di cui all'articolo 2 in assenza della qualificazione professionale (comma 1) o senza il possesso dei requisiti igienico-sanitari prescritti (comma 2). Prevede anche sanzioni amministrative pecuniarie per chiunque, nell'esercizio delle attività professionali di cui all'articolo 2, utilizza apparecchi ad uso medico o terapeutico (comma 3) ovvero per chiunque esercita le attività professionali di cui all'articolo 2 in forma ambulante o di posteggio (comma 4).
L'articolo 8 reca le norme finali e transitorie.

Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.45.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI