CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 luglio 2011
506.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

Mercoledì 6 luglio 2011. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Bartolomeo Giachino.

La seduta comincia alle 9.15.

5-04407 Laratta: Grave situazione finanziaria della società Ferrovie della Calabria srl.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Francesco LARATTA (PD), replicando, osserva che dalla risposta resa dal sottosegretario emerge tutto il distacco che il Ministero - sottovalutando in modo rilevante le responsabilità a esso stesso ascrivibili in qualità di socio - manifesta nei confronti della grave situazione in cui versa la società Ferrovie della Calabria. Nel sottolineare che si è registrato uno stato di totale inerzia da parte del Governo che si protrae da circa dieci anni,

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rileva che le iniziative prospettate nella risposta del rappresentante del Governo non costituiscono una reale soluzione al problema e che non è affatto scongiurato il rischio, assai grave, del fallimento della società. Osserva che, pur essendosi tenuti una serie di incontri tra rappresentanti della società, della regione Calabria e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, i nodi principali della questione non sono stati sciolti. In particolare, ricorda che la società risulta creditrice di forti somme nei confronti della regione Calabria, che, come si evince dalla risposta, lo stesso Ministero invita a recuperare attraverso le opportune procedure, anche giudiziarie. Osserva che, in caso di fallimento della società Ferrovie della Calabria, ci sarebbero conseguenze gravissime sia per il trasporto locale, dal momento che la società gestisce in via esclusiva il trasporto in alcune zone del territorio regionale che soffrono già di una situazione di isolamento, sia anche per i numerosi dipendenti della società, che hanno mostrato la propria insoddisfazione per le modalità con le quali finora il Governo ha gestito questa vicenda.

5-04448 Garofalo: Modalità e tempi di apertura al traffico dell'aeroporto «Magliocco» di Comiso.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Vincenzo GAROFALO (PdL), replicando, ringrazia il sottosegretario per la risposta che giudica tuttavia non esaustiva. Pur riconoscendo l'interessamento del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti volto a superare gli ostacoli che si frappongono all'apertura dell'aeroporto di Comiso, che ha portato nel dicembre 2010 all'emanazione del decreto con cui si è riconosciuto allo scalo lo stato di aeroporto civile, sottolinea che è ancora in fase di valutazione lo schema di decreto interministeriale con cui si attribuiscono ad ENAV S.p.A. i servizi di navigazione aerea. Nell'evidenziare che l'operatività di tale aeroporto rappresenta un'esigenza ormai improcrastinabile, non ritiene opportuno che la si differisca ulteriormente, subordinandola all'approvazione dei contratti di programma e di servizio di ENAV per il triennio 2010-2012, anche per non vanificare gli enormi sforzi fatti dal Governo per l'avvio di questa struttura, necessaria per dotare il territorio ibleo di una infrastruttura di trasporto efficace, che supplisca alle carenze del sistema viario e ferroviario. Facendo presente che le risorse necessarie per rendere operativo lo scalo risultano pari a circa un milione di euro, osserva che potrebbe essere utilizzata, a tal fine, parte delle risorse attribuite all'Enav dalla legge di conversione del decreto-legge n. 78 del 2009, operando, anche già nella manovra finanziaria che sarà esaminata nei prossimi giorni dal Parlamento, una modifica della destinazione dello stanziamento, attualmente finalizzato all'ammodernamento delle infrastrutture aeroportuali. Nel ricordare che nel corso dell'indagine conoscitiva era emersa l'esigenza che non ci fosse un'eccessiva proliferazione di aeroporti, a meno, tuttavia, che questi non fossero collocati in territori caratterizzati da carenza di infrastrutture di trasporto, sottolinea che l'aeroporto di Comiso è stato inserito nella rete degli aeroporti nazionali anche nello studio commissionato da Enac a OneWorks, KPMG Advisory, Nomisma, come dichiarato ieri nel corso della presentazione del Rapporto 2010 sulle attività svolte dall'Enac nel corso dell'anno. Invita, quindi, il sottosegretario a valutare l'opportunità di mettere in campo le opportune iniziative volte a procedere tempestivamente all'apertura dello scalo di Comiso, di grande interesse per lo sviluppo del territorio.

5-04745 Meta: Avvio della procedura di iscrizione ai corsi di pilotaggio e addestramento al volo dell'Accademia del volo Cepu in assenza dell'abilitazione da parte dell'Enac.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

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Michele Pompeo META (PD), replicando, prende atto della risposta del sottosegretario, che non fuga tuttavia le riserve in merito alle modalità di rilascio delle autorizzazioni alle scuole che effettuano corsi di addestramento al volo. Nel sottolineare che si tratta di una professione molto delicata e che i centri di formazione autorizzati erano, fino a poco tempo fa, soltanto quelli dei grandi vettori aerei oppure dell'Aeronautica militare, invita il Ministero a vigilare, per evitare che situazioni come quella oggetto dell'interrogazione proliferino nel Paese. Nel giudicare il quadro normativo al riguardo suscettibile di miglioramenti, ritiene che questa potrebbe essere un'importante occasione per rivederlo e adeguarlo a quello europeo.

5-04809 Meta: Casi di incompatibilità sostanziale tra gli incarichi di vertice dell'Enac e le cariche all'interno delle società di gestione aeroportuale.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Michele Pompeo META (PD), replicando, ritiene la risposta del Governo non esaustiva, dal momento che nulla è stato detto circa la presenza di altri dirigenti dell'Enac all'interno di organi di controllo di società aeroportuali. Osserva che nella risposta si conferma che il dottor Serrentino fa parte del collegio dei revisori dei conti di una società aeroportuale, fatto, a suo giudizio, gravissimo perché, trasponendo tale situazione, ad esempio, al settore delle comunicazioni, sarebbe come se un membro del consiglio di amministrazione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni rivestisse incarichi in una società di telefonia o di produzione di programmi televisivi. Esprime inoltre disaccordo rispetto alle affermazioni del rappresentante del Governo secondo cui gli organi di controllo non influiscono sugli indirizzi aziendali, anche alla luce delle cronache delle ultime settimane che hanno messo in evidenza situazioni poco chiare all'interno dell'ente. Chiede quindi al Governo di avviare un'ulteriore riflessione e di adoperarsi affinché questo ruolo di incompatibilità venga affrontato e risolto. In ragione della parzialità della risposta preannuncia, infine, nel caso non arrivino segnali rassicuranti, un'ulteriore iniziativa in Assemblea.

Mario VALDUCCI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 9.55.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 6 luglio 2011. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Bartolomeo Giachino.

La seduta comincia alle 9.55.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/18/CE, che stabilisce i princìpi fondamentali in materia di inchieste sugli incidenti nel settore del trasporto marittimo e che modifica le direttive 1999/35/CE e 2002/59/CE.
Atto n. 375.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

Vincenzo GAROFALO (PdL), relatore, fa presente che la IX Commissione è chiamata ad esprimere il parere sullo schema di decreto legislativo n. 375, che reca attuazione della direttiva 2009/18/CE, in materia di sicurezza della navigazione. Rileva, in particolare, che la direttiva è volta a mantenere un elevato livello di sicurezza generale nel settore del trasporto marittimo in Europa, e introduce misure per la riduzione del numero di

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sinistri e incidenti marittimi, dal momento che l'efficiente organizzazione di inchieste tecniche sui sinistri marittimi migliora la sicurezza marittima, in quanto concorre a prevenire il ripetersi degli incidenti, che hanno come conseguenze la perdita di vite umane e di navi, e l'inquinamento dell'ambiente marino.
Nel passare ad una breve illustrazione del contenuto degli articoli, fa presente che l'articolo 1, che indica le finalità del provvedimento, precisa che il decreto si applica ai sinistri e agli incidenti marittimi che coinvolgono navi di bandiera nazionale ovunque esse si trovino, oppure che si verifichino nel mare territoriale o nelle acque marittime interne dello Stato o incidano su suoi interessi rilevanti. Restano escluse dall'ambito di applicazione le navi militari e quelle utilizzate dagli Stati esclusivamente per servizi governativi non commerciali; le navi in legno e quelle senza mezzi di propulsione meccanica; le imbarcazioni da diporto non adibite al traffico commerciale (a meno che non siano dotate di equipaggio e trasportino più di 12 passeggeri a fini commerciali); le navi utilizzate nelle acque interne e quelle da pesca inferiori ai 15 metri di lunghezza.
L'articolo 3 reca le definizioni, mentre l'articolo 4 disciplina l'organismo investigativo, cui l'articolo 8 della direttiva attribuisce il compito di svolgere le attività di investigazione tecnica e di analisi delle circostanze che abbiano provocato gli incidenti marittimi. Lo schema di decreto in esame individua tale struttura nella Commissione centrale di indagine sui sinistri marittimi - istituita presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto, dall'articolo 466-bis del Regolamento di attuazione del Codice della navigazione - che viene a tal fine ridenominata «organismo investigativo sui sinistri marittimi». L'organismo è indipendente sul piano organizzativo, giuridico e decisionale da qualsiasi soggetto i cui interessi possano entrare in conflitto con il compito affidatogli e viene posto alle dirette dipendenze del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Il nuovo soggetto dovrà accertare e verificare le cause e le circostanze dei sinistri e degli incidenti marittimi, svolgendo altresì funzioni di osservatorio per la raccolta e l'analisi dei dati relativi alla sicurezza marittima. La sua organizzazione è demandata a successivi decreti ministeriali, da adottare senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato, utilizzando unità di personale già in servizio e strutture esistenti nell'ambito del Ministero.
L'articolo 5 disciplina i poteri d'indagine e l'attività dell'organismo investigativo stabilendo che, nel rispetto delle esigenze di riservatezza e del segreto delle attività di indagine, tali attività siano condotte in modo tempestivo, senza pregiudizio per la celerità degli accertamenti che sono volti ad acquisire dati, notizie ed informazioni rilevanti per l'inchiesta di sicurezza.
L'articolo 6 prevede che l'inchiesta di sicurezza sulle cause e sulle circostanze tecniche di sinistri ed incidenti marittimi deve essere indipendente nelle finalità rispetto alle indagini di polizia giudiziaria, o di altro tipo, condotte parallelamente per determinare eventuali responsabilità dell'evento.
Di particolare rilievo, a suo avviso, è l'articolo 7, il quale definisce i casi, in presenza di sinistri marittimi molto gravi, in cui l'inchiesta di sicurezza deve essere obbligatoriamente avviata: coinvolgimento di una nave battente la bandiera nazionale, indipendentemente dal luogo del sinistro; sinistro che si sia verificato nel mare territoriale e nelle acque marittime interne dello Stato come definite nell'UNCLOS (Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare), indipendentemente dalla bandiera della nave o delle navi coinvolte nel sinistro; sinistro che incida su un rilevante interesse nazionale, indipendentemente dal luogo in cui sia avvenuto e dalla bandiera della nave o delle navi coinvolte.
L'articolo 8 dispone l'attivazione da parte dell'Organismo investigativo di specifiche procedure di collaborazione gratuite tra Stati, al fine di evitare che per uno stesso sinistro o incidente marittimo siano avviate dagli Stati membri coinvolti

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più inchieste parallele. L'articolo 9 è volto a tutelare la riservatezza di ogni atto, documento, elemento o informazione concernente l'indagine di sicurezza, ponendo comunque in capo al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti il potere di derogare, in casi eccezionali, nel superiore interesse pubblico, ai vincoli introdotti.
Gli articoli 10 e 11 regolamentano, rispettivamente, la realizzazione di un sistema di cooperazione permanente con i corrispondenti organismi degli altri Stati membri, nonché i principi per la cooperazione con i Paesi terzi titolari di interessi rilevanti. L'articolo 12 prevede l'obbligo di collaborare alle indagini per armatori e comandanti di unità navali, che sono inoltre tenuti, in base all'articolo 13, a preservare ogni dato, documento o altra fonte relativa al sinistro. L'articolo 14 prescrive che le inchieste svolte dell'organismo investigativo diano luogo ad un rapporto, da pubblicarsi entro 12 mesi, per essere poi inviato alla Commissione europea. L'articolo 15 prevede che l'organismo investigativo trasmetta le proprie raccomandazioni di sicurezza al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti affinché lo stesso adotti i provvedimenti necessari a garantire l'osservanza delle stesse. L'articolo 16 reca la clausola di salvaguardia finanziaria, stabilendo che dall'attuazione del decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. L'articolo 17 dispone circa le sanzioni amministrative pecuniarie previste per coloro che contravvengono alle disposizioni del decreto. L'articolo 18 reca, infine, le disposizioni transitorie e finali, nonché quelle abrogative delle norme non compatibili con la nuova disciplina.
Infine, nell'esprimere una valutazione favorevole sul provvedimento in esame, si riserva di formulare una proposta di parere a conclusione del dibattito.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO si riserva di esprimere le valutazioni del Governo nel prosieguo dell'esame.

Mario VALDUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/21/CE, relativa al rispetto degli obblighi dello Stato di bandiera.
Atto n. 374.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 28 giugno 2011.

Mario VALDUCCI, presidente, avverte che il 5 luglio scorso la Commissione Bilancio ha espresso i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario.
Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.45 alle 16.