CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 giugno 2011
496.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e XI)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 15 giugno 2011. - Presidenza del presidente della XI Commissione Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Luca Bellotti.

La seduta comincia alle 14.35.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e ecorrettive del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150.
Atto n. 364.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 14 giugno 2011.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che nella seduta di ieri ha avuto inizio, con lo svolgimento delle relazioni introduttive, l'esame del provvedimento in titolo e che nell'ambito della riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite - svoltasi sempre nella giornata di ieri - si è convenuto di prevedere per oggi il seguito del dibattito di carattere generale; al contempo, nella medesima riunione, si è concordato sull'opportunità di svolgere, nell'ultima settimana del mese di giugno, talune audizioni informali, al termine delle quali riprenderà l'esame del provvedimento in titolo.

Donella MATTESINI (PD) ritiene che il provvedimento in esame dimostri quanto contraddittoria e confusa sia stata l'azione del Governo in materia previdenziale, per un verso tesa ad elevare l'età pensionabile e a posticipare l'uscita dal servizio dei lavoratori mediante le cosiddette «finestre di scorrimento», per altro verso rivolta a scoraggiare la prosecuzione del lavoro nel pubblico impiego, attraverso la previsione di una risoluzione coatta del rapporto di lavoro, peraltro disciplinata in modo talmente contraddittorio da dare luogo a significativi contenziosi. Nell'evidenziare l'esigenza di procedere ad un riesame della normativa introdotta dal Governo in questi ultimi anni, al fine di verificare gli effetti che sono stati prodotti nei confronti dei dipendenti pubblici, fa notare che l'applicazione di queste misure, oltre a sancire un impoverimento complessivo delle pubbliche amministrazioni, private delle figure professionali più qualificate, ha altresì determinato in taluni enti pubblici - tra cui cita l'INPDAP - risultati

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ancor più paradossali, per cui, a fronte di una uscita «forzosa» dal lavoro di taluni dipendenti, vi è stato il ricorso a dubbie forme di consulenza che hanno coinvolto professionisti ormai in pensione, determinando un inutile dispendio di risorse a carico dei conti pubblici.
Soffermandosi sul contenuto del testo in esame, esprime poi perplessità sulla parte dell'articolato che prevede la possibilità per le pubbliche amministrazioni di collocare il dipendente in quiescenza, senza necessità di fornire ulteriori motivazioni al dipendente, nei casi in cui queste abbiano preventivamente determinato appositi criteri applicativi con un atto generale di organizzazione interna, sottoposto al visto dei competenti organi di controllo. Fa notare, in proposito, che la norma descritta presenta rilevanti elementi di criticità, ponendosi in contrasto con fondamentali principi del diritto, nonché con i prevalenti orientamenti della giurisprudenza costituzionale ed amministrativa.
In conclusione, pur sottolineando la necessità di un intervento correttivo che ponga rimedio alle incongruenze determinate dagli interventi legislativi adottati in precedenza del Governo, ritiene necessario pensare a soluzioni diverse da quelle previste nel testo in esame, partendo da un riesame complessivo della situazione concretamente esistente nell'ambito delle diverse amministrazioni.

Giovanni PALADINI (IdV) ritiene che l'articolo 1 dello schema di decreto in esame sia affetto da mancanza assoluta di delega legislativa e sia, pertanto, incostituzionale, non soltanto sotto il profilo della forma, ma anche nella sostanza.
Da un punto di vista formale, osserva infatti che il predetto articolo 1, intervenendo su una materia (e su una legge) che non è oggetto della delega legislativa né del potere correttivo delegato, non risponde a nessuno dei criteri individuati dalla giurisprudenza costituzionale, in relazione al rispetto dei principi e criteri direttivi della delegazione legislativa e al loro coerente sviluppo, facendo notare che, in tal modo, si stravolgono le più elementari regole in materia di fonti del diritto e di riparto delle competenze tra potere esecutivo e legislativo.
Osserva, inoltre, che il provvedimento in questione sembra contenere elementi di incostituzionalità anche sotto un profilo sostanziale, in quanto la nuova disciplina in materia di licenziamenti unilaterali per raggiunti limiti di età massima di servizio rinvia ad un provvedimento generale, a prescindere dal licenziamento individuale e dall'obbligo di motivazione nei confronti del singolo dipendente.
Per le ragioni esposte, fa presente che il suo gruppo chiede formalmente che l'articolo 1 sia stralciato dallo schema di decreto legislativo in esame.

Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.50.