CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 giugno 2011
491.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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COMITATO DEI NOVE

Mercoledì 8 giugno 2011.

Sistema casa qualità. Disposizioni concernenti la valutazione e la certificazione della qualità dell'edilizia residenziale.
C. 1952-A Guido Dussin.

Il Comitato dei nove si è riunito dalle 9.30 alle 9.45.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 8 giugno 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il viceministro per le infrastrutture e i trasporti, Roberto Castelli.

La seduta comincia alle 14.10.

D.L. 70/2011 Semestre Europeo - Prime disposizioni urgenti per l'economia.
C. 4357 Governo.

(Parere alle Commissioni V e VI).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 7 giugno 2011.

Angelo ALESSANDRI, presidente e relatore, presenta una proposta di parere favorevole con osservazioni sul provvedimento in esame, che illustra sinteticamente (vedi allegato 1).

Chiara BRAGA (PD) presenta, a nome del gruppo del Partito democratico, una proposta di parere alternativo sul provvedimento in esame (vedi allegato 2), svolgendo in particolare osservazioni critiche sul contenuto dell'articolo 5 recante norme in materia di urbanistica e di edilizia. Al riguardo, osserva che le disposizioni del citato articolo 5 risultano confuse e contraddittorie e non danno risposta all'esigenza di una revisione organica del quadro normativo vigente. Denuncia altresì il rischio di pesanti conflitti in sede giurisdizionale fra lo Stato e le regioni a causa della lesione delle prerogative e delle competenze legislative regionali in materia. Giudica inoltre inaccettabile che l'introduzione delle norme sul silenzio-assenso per la concessione del permesso di costruire non siano bilanciate da un rafforzamento dei poteri di controllo e di vigilanza degli enti locali, con il rischio di interventi poco trasparenti e di un depauperamento del territorio. Conclude, infine, ribadendo il giudizio di netta contrarietà del Partito democratico sul provvedimento in titolo che si dimostra incapace di raccogliere sfide fondamentali, come quelle legate all'introduzione nella legislazione di una organica disciplina degli istituti della perequazione e della compensazione urbanistica ed alla semplificazione della medesima legislazione in un quadro di garanzia dei diritti dei cittadini e di uso corretto del territorio e del suolo edificabile.

Raffaella MARIANI (PD), nell'esprimere piena condivisione su quanto appena detto dalla collega Braga, denuncia, sul piano del metodo, il contenuto del provvedimento di urgenza in esame che sottrae alla Commissione ogni possibilità concreta, da un lato, di discutere e di giungere alla predisposizione di una organica riforma della normativa in materia di governo del territorio, dall'altro, di dare risposta alla esigenza segnalata da tutti gli operatori del settore di semplificare e ammodernare la disciplina in materia di appalti. Si sofferma quindi sul contenuto dell'articolo 4 del provvedimento in esame criticando l'assenza di misure capaci di superare, sotto il profilo dei criteri di aggiudicazione degli appalti, la disciplina vigente incentrata sul criterio del massimo ribasso e denunciando le disposizioni che, anziché intervenire in

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direzione della semplificazione normativa, producono nuovi e onerosi appesantimenti burocratici dei procedimenti amministrativi per l'affidamento dei lavori. Giudica inoltre sbagliata la misura dell'innalzamento delle soglie per l'affidamento degli appalti mediate procedura negoziata, che rischia di produrre un'inaccettabile chiusura e contrazione del mercato in quanto priva di contrappesi a garanzia dei principi di trasparenza, non discriminazione e tutela della concorrenza. Al riguardo, sottolinea l'allarme lanciato dagli organismi di vigilanza e dagli operatori del settore, secondo cui i nuovi livelli di soglia escluderanno oltre il 90 per cento degli appalti dall'obbligo di gara con una inaccettabile penalizzazione in particolare delle piccole imprese e delle nuove aziende che saranno espulse o rimarranno escluse dal mercato. Esprime quindi un giudizio fortemente critico sul complesso delle misure contenute nel provvedimento in esame in materia di lavori pubblici che rischiano, in una fase particolarmente delicata per il settore delle costruzioni - con un calo del 30 per cento degli investimenti e con una perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro -, di determinare il blocco totale delle attività industriali e il declino irreversibile di un settore fondamentale dell'economia italiana. Avviandosi alla conclusione, giudica tardive e incomplete le disposizioni relative alla istituzione dell'Agenzia nazionale di vigilanza sulle risorse idriche frutto di una frettolosa e discutibile scelta di intervenire sulla materia allo scopo di interferire sul regolare svolgimento del referendum del 12 e 13 giugno prossimo. Conclude quindi ribadendo la richiesta del Partito democratico di eliminare gli articolo 4 e 5 del provvedimento in esame per consentire alla Commissione di approfondirne i contenuti in altra sede e di verificare la possibilità di approntare una organica riforma del codice degli appalti e della legislazione urbanistica.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) presenta, a nome del gruppo dell'Italia dei Valori, una proposta di parere alternativo sul provvedimento in esame (vedi allegato 3), che illustra analiticamente. Al riguardo, denuncia anzitutto le disposizioni in materia di affidamento dei lavori che ampliano ulteriormente le possibilità di ricorso alle procedure negoziate senza bando con il rischio, evidenziato recentemente dalla stessa Confindustria e dall'Autorità di vigilanza sui lavori pubblici, di peggiorare la situazione sotto il profilo sia della tutela della concorrenza che della trasparenza delle procedure amministrative. Esprime altresì un giudizio nettamente critico sulla mancanza di qualsiasi misura concreta di contrasto ai troppo diffusi fenomeni di corruzione nel settore degli appalti pubblici, a partire da una revisione della disciplina derogatoria che regola gli interventi e le competenze della Protezione civile. Ancora con riferimento al contenuto dell'articolo 4 del provvedimento in esame, ritiene sbagliata la drastica riduzione del tetto delle risorse da assegnare alle opere compensative che si traducono in una inaccettabile penalizzazione dei territori e delle comunità coinvolte nella realizzazione delle infrastrutture. Critica quindi le disposizioni dell'articolo 5 che allentano pericolosamente i vincoli e i controlli in materia di rilascio delle autorizzazioni a costruire, che vanno in direzione opposta a quella della sostenibilità, della riqualificazione edilizia, dell'uso accorto del territorio e della realizzazione di quartieri vivibili. Dopo aver denunciato le disposizioni che introducono il silenzio-assenso per il rilascio del permesso di costruire e che estendono la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) anche all'edilizia, esprime un giudizio nettamente contrario sull'ennesimo tentativo operato dal Governo di riproporre il «Piano casa», in violazione delle prerogative e delle competenze delle regioni e degli enti locali e in danno dei processi di partecipazione e controllo democratico degli organi rappresentativi delle comunità e dei singoli cittadini.

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Armando DIONISI (UdCpTP) esprime condivisione per molte delle osservazioni critiche svolte dai colleghi precedentemente intervenuti. Pur riconoscendo inoltre l'esigenza di porre mano ad una organica revisione del quadro normativo vigente al fine di conseguire gli obiettivi della semplificazione normativa, dell'accelerazione dei tempi di realizzazione delle opere pubbliche e della riduzione dell'enorme contenzioso esistente fra imprese e pubblica amministrazione, giudica parziale e insufficiente la risposta approntata dal Governo con l'emanazione del provvedimento d'urgenza in titolo. Nel soffermarsi quindi sul contenuto dell'articolo 5, ritiene sbagliato che il Governo non abbia preso atto del fallimento del precedente «Piano casa» e che oggi, anziché percorrere la strada della concertazione e della cooperazione con i rappresentanti dei governi regionali, riproponga una nuova versione dello stesso «Piano casa», a suo avviso destinata anch'essa ad un clamoroso insuccesso. In particolare, ritiene che le norme che introducono il silenzio-assenso per il rilascio del permesso di costruire siano totalmente illusorie e inefficaci; che il termine di 120 giorni assegnato alle regioni per adeguare la legislazione regionale a quella statale determineranno un contenzioso gravoso e onerosissimo per la pubblica amministrazione e per le imprese; che le disposizioni che prevedono premi di cubatura siano inutilmente rigide, oltreché insufficienti, per conseguire in concreto l'obiettivo fondamentale della riqualificazione delle aree urbane degradate. Conclude quindi annunciando il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

Roberto MORASSUT (PD), nel richiamare le giuste critiche svolte dai colleghi che sono intervenuti, esprime un giudizio fortemente critico sulle disposizioni contenute nell'articolo 5 del provvedimento in esame che, a suo avviso, risulteranno inefficaci e inapplicabili, non solo perché gravate dal vizio di illegittimità costituzionale ma, soprattutto, perché frutto dell'illusoria convinzione che la «scossa» necessaria alla ripresa del settore delle costruzioni passi per una «aggressione per punti limitati» all'ordinamento vigente, anziché per una organica e condivisa riforma del quadro legislativo. A suo avviso, il metodo e il merito dell'intervento legislativo d'urgenza produrranno invece un monstrum giuridico e la paralisi dell'intero sistema, sulla scia di quanto già avvenuto nella fallimentare esperienza del «Piano casa 1» e del «Piano casa 2». Rivolge quindi un pressante richiamo, soprattutto a quelle forze politiche come la Lega Nord che dichiarano di voler difendere le autonomie territoriali e i rappresentanti delle comunità locali, a contrastare l'introduzione di norme che tolgono poteri ai sindaci e ai consigli comunali e, in definitiva, ai cittadini, intervenendo su materie, come l'urbanistica e l'edilizia, da sempre di competenza delle istituzioni di governo territoriale. Ribadisce quindi il proprio giudizio critico circa la inapplicabilità di un provvedimento, come quello in esame, che porterà ulteriore confusione, ulteriori conflitti e ulteriore contenzioso in un mondo già caratterizzato negativamente da imprese nelle quali sono sempre più importanti gli uffici legali e sempre meno importanti gli uffici tecnici, nonché da uffici comunali sempre più gravati da pratiche burocratiche e giudiziarie e da enormi debiti fuori bilancio prodotti dalle soccombenze nelle liti che li contrappongono alle imprese. Denuncia infine il carattere profondamente ingiusto sotto il profilo sociale delle misure in materia di edilizia, contenute nel citato articolo 5, che si risolvono in misure unicamente a vantaggio della rendita fondiaria e dell'edilizia residenziale privata, a scapito di un corretto uso del territorio e a danno degli interventi - sempre più urgenti e indispensabili - in materia di edilizia residenziale pubblica e di sviluppo dell'edilizia connessa alla promozione delle attività produttive e dei servizi. Conclude quindi rivolgendo un appello pressante alla maggioranza e al Governo affinché siano soppressi gli articoli 4 e 5 del provvedimento in esame, allo scopo di

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affrontare un organico percorso di rinnovamento del quadro normativo vigente, da porre al centro dell'agenda politica del Paese e del confronto costruttivo fra gli schieramenti politici contrapposti.

Salvatore MARGIOTTA (PD), nell'associarsi a quanto detto in precedenza dai colleghi intervenuti, denuncia la scelta sbagliata nel metodo di inserire misure di revisione della normativa in materia di appalti e in materia di edilizia in un provvedimento di urgenza eterogeneo e contraddittorio, che fra l'altro nega alla VIII Commissione ogni possibilità di incidere concretamente sul suo contenuto. Nel richiamare quindi la positiva esperienza del lavoro svolto dalla Commissione in sede di esame del Libro verde sulla modernizzazione della politica dell'Unione europea in materia di appalti pubblici, rileva con rammarico come molte delle proposte e delle osservazioni approvate in quella sede all'unanimità dalla Commissione sono oggi assenti dal contenuto del decreto-legge emanato dal Governo. Si sofferma quindi sul carattere irrazionale ed illusorio delle disposizioni che introducono tetti di spesa per le «riserve» e le «varianti», rilevando che siamo di fronte a misure adottate con lo stesso metodo irragionevole che ha presieduto alla emanazione del cosiddetto «processo breve», laddove, invece di rafforzare e riqualificare gli uffici giudiziari per rendere più rapidi i processi, si è ritenuto di poter risolvere ogni problema semplicemente tagliando i tempi dei processi. Così nel caso dei limiti alle riserve e alle varianti, invece di mettere in campo misure a tutela e a garanzia della qualità dei progetti e della competenza ed efficienza delle stazioni appaltanti, il Governo ritiene sufficiente imporre dall'alto tetti e limiti, nell'illusione che questo possa bastare a risolvere i problemi esistenti, senza comprendere che è solo attraverso la centralità della qualità progettuale che si riducono davvero i tempi di realizzazione delle opere pubbliche.

Tino IANNUZZI (PD), pur riconoscendo la necessità di un intervento legislativo, anche urgente, per il riordino della normativa in materia di edilizia, giudica estremamente sbagliato che il Governo abbia inserito le relative misure in un decreto-legge eterogeneo e confuso, che nega ogni possibilità di discutere approfonditamente nelle Commissioni parlamentari di merito i contenuti di una organica riforma legislativa e che finisce per marginalizzare e mortificare il ruolo e le prerogative della VIII Commissione. Esprime quindi un giudizio fortemente critico sulla filosofia di un provvedimento che interviene in modo disorganico e frammentato sulla disciplina vigente anziché individuare le misure strategiche capaci di produrre in concreto snellimento e semplificazione delle procedure amministrative, rapidità e certezza dei tempi di realizzazione delle opere pubbliche ed un rinnovato sviluppo del settore delle costruzioni. Al riguardo, in via esemplificativa, giudica incomprensibile, se davvero il Governo avesse voluto perseguire l'obiettivo della semplificazione e della modernizzazione della disciplina in tema di aggiudicazione degli appalti, che nel decreto-legge in esame siano completamente assenti misure capaci in concreto di superare il criterio del massimo ribasso e il rafforzamento del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Denuncia inoltre l'assurdità sul piano giuridico ed economico del tetto posto alle riserve e alle varianti, dal momento che per la grande maggioranza delle imprese, che sono imprese serie, tali istituti rappresentano un problema e non uno strumento speculativo, essendo conseguenza della scadente qualità degli elaborati progettuali e delle lacune organizzative e professionali delle stazioni appaltanti. Quanto alle disposizioni contenute nell'articolo 5, osserva criticamente che le norme sul silenzio-assenso per il rilascio del permesso di costruire sono del tutto inapplicabili e fonte di incertezza e di ostacolo per la vita delle imprese, dal momento che non garantiscono alle aziende l'accesso al credito bancario né danno stabilità e certezza al

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titolo giuridico in base al quale si procede all'attività edilizia.

Il viceministro Roberto CASTELLI esprime condivisione per alcune delle osservazioni svolte da ultimo dal deputato Iannuzzi, rilevando tuttavia che con la emanazione del decreto-legge in esame il Governo ha inteso principalmente porre in essere le misure più urgenti per stimolare la crescita economica e lo sviluppo del sistema produttivo del Paese. Sotto questo profilo, ad esempio, pur riconoscendo che il tetto alle «riserve» e alle «varianti» presenta taluni profili problematici, giudica che tale misura costituisca un segnale politico, prima ancora che giuridico, nei confronti di un mondo imprenditoriale dove rischiano, paradossalmente, di emergere non le imprese dotate di migliori competenze tecniche, ma quelle dotate di migliori uffici legali. Allo stesso modo, ritiene che il limite introdotto alla realizzazione di opere compensative costituisca un passaggio culturale, prima che giuridico, fondamentale per affermare pienamente una cultura amministrativa fondata sulla necessità di realizzare in tempi certi e a costi contenuti le opere indispensabili per superare il gap infrastrutturale dell'Italia rispetto ai partner europei.

Angelo ALESSANDRI, presidente, avverte che sarà posta in votazione la proposta di parere da lui presentata in qualità di relatore e che, in caso di approvazione della stessa, risulteranno precluse le votazioni sulle due proposte di parere alternative presentate, rispettivamente, dal gruppo del Partito democratico e dal gruppo dell'Italia dei Valori.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole con osservazioni formulata dal relatore, risultando così precluse le votazioni sulle proposte di parere alternative presentate.

La seduta termina alle 15.05.

INTERROGAZIONI

Mercoledì 8 giugno 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il viceministro per le infrastrutture e i trasporti, Roberto Castelli.

La seduta comincia alle 15.05.

5-04839 Brandolini: Interventi urgenti per la messa in sicurezza della superstrada E/45.

Il sottosegretario risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Sandro BRANDOLINI (PD) ringrazia il Viceministro Castelli per l'ampia e articolata risposta fornita, della quale peraltro si dichiara insoddisfatto. Ritiene infatti che tale risposta sia insufficiente e inadeguata a dare risposta alla drammatica situazione della viabilità che si registra ormai da anni, se non da decenni, nel tratto romagnolo della infrastruttura stradale oggetto del proprio atto di sindacato ispettivo. Al riguardo, sottolinea come, pur trovandosi di fronte ad eventi e a fenomeni del tutto prevedibili e preventivabili, dai quali deriva il progressivo e costante ammaloramento della strada in questione, il Governo continui a rinviare la realizzazione dei necessari interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e a non garantire i tempi di realizzazione degli interventi medesimi. Allo stesso modo, ritiene inaccettabile che il Ministro delle infrastrutture continui a non farsi carico di promuovere un incontro, pure richiesto dalla regione e dai rappresentanti degli enti locali interessati, che appare sempre più indispensabile per individuare gli interventi urgenti necessari per rendere la strada percorribile e più sicura. Conclude infine denunciando come inaccettabile il rifiuto del Ministero delle infrastrutture, e per esso dell'ANAS, di farsi carico degli

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oneri finanziari necessari per la manutenzione ordinaria e straordinaria sulla viabilità alternativa nel tratto Bagno di Romagna-Verghereto, che attualmente ricade interamente sugli enti territoriali e sulle comunità locali.

Angelo ALESSANDRI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento dell'interrogazione all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 15.15.

RISOLUZIONI

Mercoledì 8 giugno 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il viceministro per le infrastrutture e i trasporti, Roberto Castelli.

La seduta comincia alle 15.15.

7-00526 Iannuzzi: Sui pedaggi nelle tratte autostradali a gestione diretta dell'ANAS Spa.
7-00579 Gibiino: Sui pedaggi nelle tratte autostradali a gestione diretta dell'ANAS Spa.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione della risoluzione 7-00526 Iannuzzi, rinviata nella seduta del 28 aprile 2011.

Angelo ALESSANDRI, presidente, avverte che l'onorevole Gibiino ha ritirato la risoluzione 7-00543ed ha presentato, in data 28 aprile, l'analoga risoluzione 7-00579, la quale, vertendo anch'essa sulla materia del pedaggiamento delle tratte e dei raccordi autostradali in gestione diretta ANAS, sarà - se non vi sono obiezioni - discussa congiuntamente alla risoluzione 7-00526 Iannuzzi.

La Commissione consente.

Angelo ALESSANDRI, presidente, ricorda che l'onorevole Iannuzzi, nella seduta del 28 aprile 2011, ha presentato una nuova formulazione della risoluzione 7-00526 a sua prima firma.

Vincenzo GIBIINO (PdL) rileva anzitutto che la questione oggetto delle risoluzioni in titolo sia molto sentita sul territorio. Osserva quindi che lo scopo della propria risoluzione 7-00579 è quello di dare un'indicazione chiara al Governo circa la necessità di procedere all'eventuale introduzione di nuovi pedaggi tenendo conto dei requisiti tecnici e dei livelli di sicurezza di tratte che solo nominalmente possono essere definite autostradali. Al tempo stesso, ritiene che i proventi derivanti dai nuovi pedaggiamenti debbano prioritariamente essere utilizzati per la realizzazione o il completamento degli interventi di ammodernamento e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali interessate. Ritiene infine che l'eventuale introduzione di nuovi pedaggi non possa essere disgiunta dalla costituzione di un fondo di riequilibrio a garanzia del fatto che anche le tratte autostradali meno trafficate, e dunque con meno introiti derivanti dai pedaggi, possano godere di una adeguata manutenzione ordinaria e straordinaria da parte della società concessionaria. Conclude, infine, ritenendo molto importante che il Governo manifesti oggi il proprio orientamento sugli atti di indirizzo in esame.

Tino IANNUZZI (PD) esprime, anzitutto, a nome del gruppo del Partito democratico, la convinzione che la discussione odierna costituisca un'occasione preziosa per restituire ruolo e incisività all'attività della Commissione. Ricorda quindi come le dichiarazioni rilasciate ieri dal sindaco di Roma circa la presunta volontà del Governo di escludere dai nuovi pedaggiamenti il Grande Raccordo Anulare di Roma e l'autostrada Salerno-Reggio Calabria rappresentino una ulteriore testimonianza dell'urgente necessità di fare chiarezza sulla questione evidenziata dalle risoluzioni in esame. Rileva quindi

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l'esigenza che il Governo definisca, in un confronto serio e chiaro con la Commissione, i criteri di fondo per individuare le tratte autostradali da sottoporre a nuovo pedaggio e riafferma la necessità che siano esclusi da tale intervento tutte le tratte che sono prive di una adeguata e funzionale viabilità alternativa nonché quelle nelle quali i lavori di ammodernamento e messa in sicurezza non siano completati o addirittura iniziati. Manifesta infine la piena disponibilità ad approfondire ogni possibilità di addivenire ad un testo unificato delle risoluzioni in esame.

Il viceministro Roberto CASTELLI condivide l'esigenza di chiarezza emersa dal dibattito. In tal senso, rileva anzitutto che il Governo è impegnato ad attuare la volontà del Parlamento che con lo strumento legislativo si è espresso a favore del pedaggiamento di alcune tratte e raccordi autostradali a diretta gestione dell'ANAS Spa. Conseguentemente, ritiene di dover esprimere un orientamento contrario sulla risoluzione n. 7-00526 Iannuzzi dal momento che il citato provvedimento legislativo approvato dal Parlamento non prevede alcun passaggio parlamentare in sede attuativa e ai fini della emanazione del prescritto DPCM. Al tempo stesso, esprime un orientamento favorevole sulla risoluzione n. 7-00579 Gibiino, sempreché il deputato Gibiino acconsenta ad apportare al suo testo alcune modifiche.

Vincenzo GIBIINO (PdL), nel ringraziare il Viceministro Castelli per la chiarezza con la quale si è espresso, ritiene importante raccogliere l'invito formulato dal collega Iannuzzi a verificare la possibilità di addivenire alla predisposizione, in un confronto costruttivo con il Governo, di un testo condiviso e unificato delle risoluzioni in esame. In tal senso, chiede di poter differire, non oltre la settimana prossima, la votazione degli atti di indirizzo in discussione.

Tino IANNUZZI (PD) esprime un giudizio favorevole sulla proposta appena formulata dal collega Gibiino.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia la votazione sulle risoluzioni in esame alla settimana 13-16 giugno, secondo quanto proposto dall'onorevole Gibiino e condiviso dal collega Iannuzzi.

7-00409 Alessandri e 7-00414 Benamati: In materia di isolamento sismico delle costruzioni civili e industriali.
(Seguito della discussione congiunta e conclusione - Ritiro della risoluzione 7-00409 e approvazione della risoluzione 8-00124).

La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, rinviata nella seduta del 27 gennaio 2011.

Angelo ALESSANDRI, presidente, annuncia il ritiro dell'atto di indirizzo a sua prima firma, dichiarando altresì di voler sottoscrivere la risoluzione 7-00414 Benamati.

Il viceministro Roberto CASTELLI ritiene di poter esprimere un orientamento favorevole sul testo della risoluzione 7-00414 Benamati, a condizione che venga riformulato il dispositivo dell'atto di indirizzo nel senso di premettere allo stesso le parole: «a valutare l'opportunità di».

Gianluca BENAMATI (PD) dichiara di accogliere la proposta di riformulazione avanzata dal Viceministro Castelli, pur sottolineando che tale nuova formulazione riconosce al Governo un margine forse troppo ampio di intervento discrezionale. Nell'auspicare quindi che il Governo sappia tradurre le indicazioni contenute nel dispositivo della propria risoluzione in atti conseguenti e coerenti, ricorda che tutti i soggetti auditi nell'ambito della discussione delle risoluzioni hanno convenuto sull'importanza di tali indicazioni.

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Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la nuova formulazione della risoluzione 7-00414 Benamati, che assume il numero 8-00124 (vedi allegato 5).

7-00535 Togni: Revisione delle norme tecniche sulle costruzioni relative all'uso dell'acciaio B450A.
(Discussione e conclusione - Approvazione).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

Massimo POLLEDRI (LNP) illustra il contenuto della risoluzione di cui è cofirmatario, sottolineando l'importanza, anche sotto il profilo economico e sociale, di una rapida modifica delle norme tecniche oggetto dell'atto di indirizzo, in ottemperanza alle conclusioni del gruppo di lavoro istituito in sede ministeriale ed approvate dal Presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici.

Il viceministro Roberto CASTELLI conviene con quanto affermato dal deputato Polledri circa l'importanza della questione oggetto della risoluzione in esame sotto il profilo dello sviluppo delle imprese del settore e della tenuta dei livelli occupazionali. Nel ricordare peraltro la natura tecnica delle norme di cui si chiede la modifica, si rimette al giudizio della Commissione.

Raffaella MARIANI (PD) giudica inaccettabile l'orientamento appena espresso dal rappresentante del Governo. Ritiene infatti che non sia in alcun modo giustificabile che il Governo mostri, come ha appena fatto sulla questione del ruolo della Commissione ai fini della definizione dei criteri per la individuazione delle tratte autostradali da sottoporre a pedaggio, una assoluta insensibilità nei confronti dell'organo parlamentare, salvo rimettersi al giudizio del medesimo organo parlamentare su una questione meramente tecnica e la cui istruttoria è stata da lungo tempo completata dai competenti organi ministeriali.

Sergio Michele PIFFARI (IdV), nell'associarsi a quanto testé dichiarato dalla collega Mariani, chiede che il Governo si esprima con chiarezza a favore o contro la risoluzione in esame, anche per rispetto di quelle aziende che non possono aspettare anni per sapere se possono o non possono usare questo o quel tipo di materiale e per evitare che il passare del tempo finisca per favorire taluno dei produttori a scapito di altri.

Tommaso FOTI (PdL) giudica alquanto sproporzionate le critiche dirette dai colleghi Mariani e Piffari nei confronti di una posizione, come quella espressa dal Viceministro Castelli, che non è né inusuale né tantomeno irrispettosa delle prerogative e del ruolo della Commissione.

Il viceministro Roberto CASTELLI, intervenendo per una precisazione, ritiene infondata la critica rivolta al Governo dai deputati intervenuti, circa la lunghezza dei termini per la emanazione del provvedimento normativo richiesto dai presentatori della risoluzione in discussione. Rigetta invece ogni insinuazione sulle motivazioni del comportamento fin qui tenuto dal Governo. Conclude ribadendo che, ai fini dell'emanazione del richiesto decreto ministeriale, occorre ancora un po' di tempo e che il Governo attende di conoscere dalla Commissione se sia o meno il caso di operare una forzatura in direzione della riduzione di tale periodo di tempo.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la risoluzione in titolo.

La seduta termina alle 15.40.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 8 giugno 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente

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e la tutela del territorio e del mare, Giampiero Catone.

La seduta comincia alle 15.40.

Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani.
C. 3465 Cosenza e C. 4290 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio - Nomina di un Comitato Ristretto).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'8 giugno 2011.

Roberto MORASSUT (PD), pur riconoscendo la fondatezza dell'esigenza rappresentata ieri dal Presidente della Commissione di addivenire nella seduta odierna alla conclusione dell'esame preliminare dei provvedimenti in titolo, iscritti, ove conclusi dalla Commissione, nel calendario dell'Assemblea a partire da lunedì 27 giugno prossimo, chiede che alla Commissione sia concesso un ulteriore lasso di tempo indispensabile per poter approfondire adeguatamente i contenuti dei medesimi provvedimenti.

Giulia COSENZA (PdL), pur condividendo la preoccupazione di concludere i lavori della Commissione in tempo utile affinché il provvedimento possa essere esaminato dall'Assemblea nei tempi previsti, si associa alla richiesta formulata dal collega Morassut di un breve rinvio del termine per la conclusione dell'esame preliminare dei provvedimenti in titolo, al fine di approfondire il contenuto dei medesimi provvedimenti.

Angelo ALESSANDRI, presidente e relatore, in considerazione delle richieste pervenute dai colleghi Morassut e Cosenza, propone di nominare un Comitato ristretto al fine di individuare il testo da adottare come testo base. Aggiunge che, alla luce dei lavori del Comitato ristretto, si valuterà se la Commissione sarà in grado di riferire all'Assemblea entro i termini già decisi dalla Conferenza dei Presidenti dei gruppi o non sarà opportuno chiedere al Presidente della Camera un differimento del termine per la relazione all'Assemblea.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di costituire un Comitato ristretto al fine di individuare il testo da adottare come testo base, riservandosi il presidente di nominarne i componenti sulla base della designazione dei gruppi.

La seduta termina alle 15.50.

INTERROGAZIONI

Mercoledì 8 giugno 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Giampiero Catone.

La seduta comincia alle 15.50.

5-04732 Tommaso Foti: Erogazione del contributo spettante ai comuni che ospitano siti nucleari.

Il sottosegretario risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

Tommaso FOTI (PdL) si dichiara soddisfatto dalla risposta fornita dal rappresentante del Governo.

Angelo ALESSANDRI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento dell'interrogazione all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 15.55.

RISOLUZIONI

Mercoledì 8 giugno 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente

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e la tutela del territorio e del mare, Giampiero Catone.

La seduta comincia alle 15.55.

7-00549 Viola e 7-00575 Guido Dussin: Iniziative urgenti per la realizzazione di interventi di messa in sicurezza dal rischio idrogeologico di territori ubicati nelle regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, rinviata nella seduta del 28 aprile 2011.

Rodolfo Giuliano VIOLA (PD) illustra, anche a nome del collega Dussin, un testo unificato delle risoluzioni in titolo (vedi allegato 7).

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, anche al fine di consentire al rappresentante del Governo di potere effettuare un'istruttoria sul testo unificato testè illustrato dal collega Viola, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16 alle 16.10.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

RISOLUZIONI

7-00558 Alessandri: iniziative in materia di produzione e commercializzazione di sacchi da asporto biodegradabili.

7-00556 Morassut: sulla realizzazione di interventi attuativi della legge per Roma Capitale.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni concernente la strategia tematica sulla prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti.
COM(2011)13 definitivo.