CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 giugno 2011
491.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 8 giugno 2011. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 9.20.

Disposizioni concernenti la valutazione e la certificazione della qualità dell'edilizia residenziale.
C. 1952-A.

(Parere all'Assemblea).
(Parere su emendamenti).

La Commissione inizia l'esame delle proposte emendative riferite al provvedimento.

Remigio CERONI (PdL), relatore, fa presente che l'Assemblea ha trasmesso il fascicolo n. 2 degli emendamenti. Con riferimento alle proposte emendative non contenute nel fascicolo n. 1, segnala l'opportunità di acquisire chiarimenti in merito all'emendamento della Commissione 8.100, il quale prevede che le regioni, le province e i comuni promuovano l'organizzazione di specifici corsi di formazione del personale. Rileva che la proposta emendativa prevede, inoltre, la predisposizione, senza oneri per la finanza pubblica, di specifiche campagne divulgative per la diffusione del sistema casa qualità. Osserva che l'emendamento presenta un contenuto analogo a quello della proposta 8.32 sul quale la Commissione bilancio ha espresso un parere contrario nella seduta del 7 giugno 2011. Ritiene, quindi, opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine alla suddetta proposta emendativa. Evidenzia che è stato, inoltre, richiesto il riesame del'emendamento Piffari 8.31 sul quale la Commissione ha espresso parere contrario nella seduta del 7 giugno 2011. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine alla possibilità di superare il precedente parere contrario attraverso l'esplicita previsione che ai membri dell'Osservatorio non siano corrisposti emolumento o rimborsi e che alle spese di

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funzionamento del suddetto Osservatorio si provveda nell'ambito delle risorse già previste a legislazione vigente.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI con riferimento all'emendamento 8.100 della Commissione segnala l'opportunità di adottare una condizione volta a riformulare il testo nel senso di precisare che all'attuazionedella disposizione le amministrazioni interessate provvedano nell'ambito degli stanziamenti di bilancio previsti a legislazione vigente e nel rispetto dei vincoli derivanti dal patto di stabilità interno, fermo restando quanto previsto dall'articolo 6 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. Riguardo all'emendamento Piffari 8.31, ritiene possibile superare la contrarietà espressa nella seduta del 7 giugno 2011, precisando che ai componenti dell'Osservatorio non è corrisposto alcun emolumento o rimborso spese e che alle spese per il funzionamento dell'Osservatorio medesimo si procede nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie già disponibili a legislazione vigente.

Remigio CERONI (PdL), relatore, formula la seguente proposta di parere:
«La V Commissione,
esaminate le proposte emendative contenute nel fascicolo n. 2, riferite al testo della proposta di legge C. 1952-A, recante sistema casa qualità. Disposizioni concernenti la valutazione e la certificazione della qualità dell'edilizia residenziale e riesaminato l'emendamento 8.31;
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

sull'emendamento 8.100, con la seguente condizione, volta a garantire ilrispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione:
al capoverso comma 2-bis, secondo periodo, sopprimere le parole:, senza oneri per la finanza pubblica.

Conseguentemente, al medesimo capoverso, aggiungere, in fine, i seguenti periodi: All'attuazione del presente comma le amministrazioni interessate provvedono nell'ambito degli stanziamenti di bilancio previsti a legislazione vigente e nel rispetto dei vincoli derivanti dal patto di stabilità interno. Resta fermo quanto previsto dall'articolo 6 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122;

PARERE FAVOREVOLE

sull'emendamento 8.31,
con la seguente condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione:
al capoverso comma 2-bis, inserire, in fine, il seguente periodo: Ai componenti dell'Osservatorio di cui al presente comma non è corrisposto alcun emolumento o rimborso spese. Alle spese per il funzionamento del suddetto Osservatorio si procede nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie già disponibili a legislazione vigente;

NULLA OSTA

sui restanti emendamenti contenuti nel fascicolo n. 2, non compresi nel fascicolo n. 1».

La Commissione approva la proposta di parere del relatore conseguentemente, revocando il parere sull'emendamento 8.31, espresso nella seduta del 7 giugno 2011.

La seduta termina alle 9.30.

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ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 8 giugno 2011. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il ministro per la semplificazione normativa Roberto Calderoli.

La seduta comincia alle 15.45.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni, degli enti locali e dei loro enti e organismi.
Atto n. 339.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione - Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 7 giugno 2011.

Remigio CERONI (PdL), relatore, illustra una proposta di parere, che tiene conto delle considerazioni emerse nel corso del dibattito svoltosi nella Commissione e nella Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale (vedi allegato).

Il ministro Roberto CALDEROLI concorda con la proposta di parere formulata dal relatore.

Renato CAMBURSANO (IdV) nel ringraziare il relatore per il lavoro svolto e per avere accolto taluni suggerimenti provenienti dai gruppi, dichiara di condividere la proposta di parere presentata, sottolineando l'importanza che tutte le amministrazioni pubbliche addivengano ad un comune linguaggio contabile, sulla scorta anche di quanto chiede l'Unione europea. Annuncia quindi il voto favorevole del proprio gruppo.

Amedeo CICCANTI (UdCpTP) ricorda preliminarmente come la questione dell'armonizzazione della contabilità e dei bilanci sia un tema assai risalente, affrontata già dall'articolo 25 della legge n. 468 del 1978, osservando tuttavia come l'attuale riforma si inserisca in un contesto diverso, caratterizzato dal rafforzamento dell'integrazione economica europea, che ha portato all'adozione del cosiddetto semestre europeo, e dall'evoluzione in senso federale del nostro ordinamento. A tale ultimo riguardo, ricorda come il provvedimento in esame intenda costituire un principio fondamentale del coordinamento di finanza pubblica, definito dallo Stato nell'ambito delle competenze ad esso riconosciute dall'articolo 117, terzo comma, della Costituzione e sia finalizzato alla tutela dell'unità economica della Repubblica, in attuazione di quanto previsto dall'articolo 120, secondo comma, della nostra Carta costituzionale.
In questo quadro, osserva come lo schema di decreto legislativo in esame intenda superare le difficoltà che si riscontrano in primo luogo in sede di armonizzazione tra il bilancio dello Stato e i bilanci regionali, alle quali aveva cercato di ovviare già la riforma del 2000, che aveva cercato di conciliare l'allineamento con i principi di contabilità pubblica dello Stato e la omogeneizzazione di diversi sistemi contabili regionali. Anche a seguito di tale riforma, sono tuttavia rimaste ancora differenze tra bilanci strutturati su logiche programmatorie e logiche organizzative e come per le regioni si ponga anche il problema del raccordo dei bilanci regionali con quelli degli enti del servizio sanitario nazionale. Rileva, altresì, come vi sia l'esigenza di assicurare l'armonizzazione dei bilanci delle regioni a statuto speciale e delle province autonome e come per gli enti locali sia necessario favorire il raffronto dei dati concernenti la classificazione funzionale delle spese la valutazione del diverso ricorso alle esternalizzazioni, dal momento che gli effettivi risultati della gestione non sempre sono rinvenibili nei documenti contabili. Nel rilevare, pertanto, l'opportunità di un

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consolidamento dei bilanci delle amministrazioni territoriali e degli enti a loro riferibili e di una lettura unitaria dell'andamento dei bilanci di tutte le amministrazioni pubbliche, giudica particolarmente importante la scelta compiuta dal legislatore di individuare una cornice unitaria per l'armonizzazione dei bilanci e di conferire rango normativo a principi e criteri generali attualmente applicati. In questo quadro, rileva come un aspetto centrale del provvedimento sia costituito dall'individuazione, tra i principi generali, di quello della competenza finanziaria, che rappresenta una condizione necessaria per conoscere gli equilibri finanziari nel tempo e per garantire il rispetto del patto di stabilità interno. Nel segnalare come il principio contenuto nello schema rifletta parzialmente quello adottato dalle regioni, ricorda come tra bilancio di cassa e bilancio di competenza sia sempre esistita una competizione permanente. Rammenta, infatti, che l'Italia, dopo l'unità, adottò il bilancio di cassa e che Quintino Sella, pur ritenendo preferibile il bilancio di competenza, per evitare la gestione dei residui adottò quello di cassa. Il bilancio di cassa fu abbandonato nel 1883 con la riforma della legge di contabilità generale, con l'adozione del bilancio di competenza, che meglio si adatta alla democrazia parlamentare, dal momento che vincola il Governo ad accertare le entrate ed impegnare le spese in modo trasparente e programmato. Con il bilancio di cassa, infatti, il Governo potrebbe impegnarsi oltre i limiti stabiliti per i pagamenti e tali impegni sarebbero noti al Parlamento solo quando nei successivi esercizi il Governo sia costretto a farvi fronte. Nel complesso, ritiene che mentre il bilancio di cassa abbia il pregio di eliminare la gestione dei residui, la redazione del bilancio in termini di competenza consenta una maggiore veridicità dei dati contabili. Per quanto attiene alle esperienze internazionali, osserva che la maggior parte dei Paesi adotta bilanci e contabilità di cassa, mentre nei Paesi meno avanzati si sono creati problemi di pagamenti arretrati. In questa ottica, osserva inoltre come ci si stia muovendo nella direzione di una maggiore valorizzazione delle rilevazioni di carattere economico e finanziario, che forniscono una misura completa del costo delle attività pubbliche e includono anche transazioni non monetarie. A fronte di tali considerazioni di carattere generale, ricorda come il proprio gruppo in occasione dell'approvazione della legge n. 196 del 2009 avesse sostenuto l'opportunità del passaggio, al termine della prevista sperimentazione, alla redazione del bilancio dello Stato in termini di sola cassa. In occasione dell'approvazione della legge n. 39 del 2011, che ha recentemente modificato la legge di contabilità e finanza pubblica per dare attuazione nel nostro ordinamento europeo, si è tuttavia deciso - con una scelta condivisa dal proprio gruppo - di rivedere la scelta originaria, confermando la redazione del bilancio sia in termini di competenza che di cassa, il cui ruolo viene, comunque, rafforzato, e prevedendo una estensione di tale sistema alle altre amministrazioni pubbliche.
Per quanto riguarda le amministrazioni territoriali, ricorda come le regioni presentino un sistema contabile che maggiormente si avvicina alla cassa, il quale, a suo avviso, meriterebbe di essere esteso a tutte le amministrazioni pubbliche. Giudica, quindi, con favore la soluzione individuata nell'ambito del parere formulato dal relatore, dal momento che l'adozione di un bilancio redatto in termini di competenza e di cassa consente una verifica ad ampio spettro ed è suscettibile di portare ad un apprezzabile avvicinamento dei sistemi contabili delle amministrazioni pubbliche e ad una loro maggiore trasparenza.
Annuncia, pertanto, il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta di parere.

Marco CAUSI (PD) ritiene positivo il lavoro svolto in seno alla Commissione ed alla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale. In particolare

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ritiene positive le innovazioni recate dal provvedimento attraverso la necessaria fase di sperimentazione. Osserva come il parere proposto dal relatore renderà coerente il provvedimento in esame con il decreto legislativo per l'armonizzazione dei principi contabili delle amministrazioni statali. Nel richiamare le principali innovazioni recate dal provvedimento, sottolinea come esso vada nella direzione auspicata e richiesta dall'Unione europea per una generale armonizzazione dei principi contabili ed annuncia quindi il voto favorevole del Partito democratico sulla proposta di parere presentata dal relatore.

Il ministro Roberto CALDEROLI ringrazia i componenti della Commissione e gli uffici della Camera e della Ragioneria generale dello Stato per il lavoro svolto, sottolineando come la materia affrontata dal provvedimento presenti aspetti tecnici particolarmente delicati ed importanti per il buon funzionamento del nuovo assetto dei rapporti finanziari tra lo Stato e le amministrazioni territoriali. Ritiene, inoltre, particolarmente apprezzabile la circostanza che si sia pervenuti ad un parere condiviso dalle Commissione bilancio di Camera e Senato e dalla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale e che si sia raggiunto un consenso unanime tra le diverse forze politiche.

La Commissione approva all'unanimità la proposta di parere.

La seduta termina alle 16.