CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 1° giugno 2011
488.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 1o giugno 2011. - Presidenza del presidente Enrico LA LOGGIA. - Intervengono il ministro per la semplificazione normativa, Roberto Calderoli, e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Francesco Belsito.

La seduta comincia alle 14.50.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni, degli enti locali e dei loro enti e organismi.
Atto n. 339.

(Seguito dell'esame ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 24 maggio 2011.

Enrico LA LOGGIA, presidente, ricorda che nella scorsa seduta i relatori hanno svolto la relazione illustrativa sul contenuto del provvedimento, anche alla luce delle problematiche emerse nel corso delle audizioni precedentemente svolte.

Il deputato Marco CAUSI (PD) nell'illustrare la posizione del proprio gruppo sul provvedimento, segnala come in proposito sussistano due esigenze, la prima delle quali concernente l'ampiezza della sperimentazione. Questa, precisa, dovrebbe essere riferita ad un numero quanto più vasto possibile di soggetti come, ad esempio, tutti i comuni al di sopra dei 5.000 abitanti. La seconda esigenza concerne l'opportunità di richiedere alla Ragioneria generale dello Stato una nota circa la confrontabilità tra la formulazione del decreto in esame e quella del decreto sull'armonizzazione dei sistemi contabili per le amministrazioni centrali, approvato dal Governo nella giornata di ieri, al fine di valutare la coerenza tra i due provvedimenti.

Enrico LA LOGGIA, presidente, nel condividere l'auspicio che la sperimentazione

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sia estesa quanto più possibile, osserva che essa dovrebbe intervenire, oltre che nei confronti delle regioni e delle province, anche per tutti i comuni con una popolazione superiore a un certo numero di abitanti, mentre per i restanti enti andrebbe effettuata su una quota da definire, ma che sia comunque rappresentativa di questa tipologia di enti.

Giancarlo GIORGETTI (LNP) nel rammentare che sul tema dell'ampiezza della sperimentazione non sussiste al momento una uniformità di orientamenti tra le Commissioni competenti all'espressione del parere, ritiene conseguentemente necessario porre la massima attenzione a tale tema, anche per gli effetti che esso determinerà poi sull'attività sia degli uffici governativi sia di quelli degli enti territoriali interessati. Al fine di trovare un possibile punto d'equilibrio si potrebbe ipotizzare di far comunque riferimento alla soglia dimensionale dei 5.000 abitanti, atteso che i comuni che si situano sopra tale limite dovrebbero affiancare alla contabilità sperimentale anche quella ordinaria, in quanto è sulla base di quest'ultima che viene monitorata da parte del Ministero dell'economia la coerenza degli andamenti finanziari rispetto al patto di stabilità interno; al di sotto di tale soglia andrebbero individuate, con riferimento ad un campione rappresentativo dell'universo degli enti interessati, modalità di sperimentazione semplificate, sulla base di un unico modello contabile.

Il deputato Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI), relatore, ritiene necessario estendere quanto più possibile le nuove modalità di redazione dei bilanci da parte degli enti territoriali, in quanto, diversamente, la semplice sperimentazione, affiancandosi al vigente sistema contabile, verrebbe a ridursi ad un mero esercizio accademico.

Il ministro Roberto CALDEROLI, nel prendere atto della posizione dell'ANCI emersa nel corso dell'audizione, nella quale si prospetta l'adozione di un unico modello di contabilità, su cui sembra orientato favorevolmente anche il relatore ora intervenuto, osserva che in tal modo si verrebbe a superare la fase sperimentale, durante la quale è prevista l'adozione di un doppio sistema di contabilità, e si entrerebbe direttamente nella fase attuativa del provvedimento. In disparte il problema che ne deriverebbe sul monitoraggio rispetto al patto di stabilità interno, che necessita del mantenimento del vigente sistema contabile, sottolinea l'importanza della sperimentazione e della gradualità dell'entrata in vigore della riforma della contabilità, ricordando, a tale proposito, le difficoltà relative all'attuazione della riforma Brunetta in ordine all'informatizzazione della pubblica amministrazione, che ha richiesto molto tempo per allineare soprattutto i piccoli comuni allo standard di dotazioni informatiche necessario all'applicazione dei nuovi sistemi di comunicazione.
Peraltro, nel caso in cui venisse confermata la scelta della fase sperimentale con l'adozione di un doppio modello di contabilità, si porrebbe, a suo avviso, un secondo problema circa l'individuazione del documento contabile che conserva valore giuridico. Potrebbe prospettarsi al riguardo un sistema di sperimentazione a doppio binario per tutti i comuni al di sopra dei 5.000 abitanti per i quali il nuovo modello avrebbe valore giuridico, mentre il vecchio modello dovrebbe essere redatto ai fini del monitoraggio del patto di stabilità interno. Una diversa soluzione andrebbe individuata per i comuni che si situano sotto la predetta soglia demografica, per i quali del resto lo schema in esame prefigura sistemi contabili semplificati. Precisa peraltro che si tratta di una prima riflessione, da valutare e approfondire nel prosieguo dei lavori, anche al fine di pervenire a un orientamento condiviso anche con le Commissioni competenti per i profili finanziari.

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Enrico LA LOGGIA, presidente, in considerazione di quanto emerge negli interventi finora effettuati, conferma quanto già in precedenza espresso circa l'opportunità di valorizzare la portata innovativa del decreto, attribuendo alla sperimentazione del nuovo modello un valore giuridico e definendo un campione sperimentale per i comuni al di sotto dei 5.000 abitanti quanto più ampio possibile.
Nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.05 alle 15.10.