CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 25 maggio 2011
484.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 25 maggio 2011. - Presidenza del presidente Mario PESCANTE.

La seduta comincia alle 14.25.

Sistema casa qualità. Disposizioni concernenti la valutazione e la certificazione della qualità dell'edilizia residenziale.
Nuovo testo C. 1952 Guido Dussin.

(Parere alla VIII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione. - Parere favorevole con osservazione).

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La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 18 maggio 2011.

Nicola FORMICHELLA (PdL), relatore, ricorda di aver formulato, nella seduta dello scorso 18 maggio, una proposta di parere favorevole con osservazione (vedi allegato 1).

Enrico FARINONE (PD) preannuncia il voto favorevole del PD sulla proposta di parere del relatore.

Marco MAGGIONI (LNP) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Rocco BUTTIGLIONE (UdCpTP) preannuncia a sua volta il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Isidoro GOTTARDO (PdL) preannuncia anch'egli il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazione formulata dal relatore.

La seduta termina alle 14.30.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 25 maggio 2011. - Presidenza del presidente Mario PESCANTE.

La seduta comincia alle 14.30.

Schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell'ambiente nonché della direttiva 2009/123/CE che modifica la direttiva 2005/35/CE relativa all'inquinamento provocato dalle navi e all'introduzione di sanzioni per violazioni.
Atto n. 357.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 18 maggio 2011.

Gianluca PINI (LNP), relatore, richiama i contenuti della relazione svolta nella seduta del 18 maggio scorso e formula una proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato 2).

Rocco BUTTIGLIONE (UdCpTP) condivide le considerazioni del relatore in ordine alla necessità della depenalizzazione di reati; deve anche evidenziare che, benché quella della depenalizzazione sia una tendenza spesso invocata, si assiste sistematicamente - ogniqualvolta si vogliano dimostrare rigorose intenzioni - all'introduzione di reati penali. Ritiene invece opportuna, ovunque possibile, la sostituzione di sanzioni amministrative, purché adeguate, a quelle penali, posto che la deterrenza non è determinata dalla gravità della pena, quanto dalla sua certezza.
Esprime invece alcune perplessità sulla prima osservazione formulata dal relatore, poiché ritiene che vi siano alcune specie protette la cui consistenza numerica è così limitata che anche l'uccisione di un solo esemplare potrebbe cagionare un danno assai grave. Potrebbe quindi essere opportuna una riformulazione della osservazione, nel senso di prevedere che la valutazione della «quantità trascurabile»possa essere valutata caso per caso, con riferimento alla effettiva diffusione della specie danneggiata.

Gianluca PINI (LNP), relatore, chiarisce che la stessa direttiva si riferisce alla uccisione, distruzione o possesso di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche

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protette, «salvo i casi in cui l'azione riguardi una quantità trascurabile di tali esemplari e abbia un impatto trascurabile sullo stato di conservazione della specie».

Rocco BUTTIGLIONE (UdCpTP) condivide la necessità che il concetto di quantità trascurabile sia valutato caso per caso.

Enrico FARINONE (PD) chiede chiarimenti in ordine al tema dell'inquinamento provocato dalle navi, rispetto al quale la relazione illustrativa del Governo ritiene già sussistenti sanzioni adeguate al tenore della direttiva 2009/123/CE.

Gianluca PINI (LNP), relatore, chiarisce che lo schema di decreto non introduce, in effetti, nuove sanzioni penali, ma provvede ad estendere l'applicazione delle sanzioni già esistenti alle persone giuridiche.

Enrico FARINONE (PD), pur dichiarandosi favorevole agli obiettivi della direttiva, osserva che il provvedimento poteva essere l'occasione per una revisione organica del Codice dell'ambiente. Rileva altresì come appaia opportuno meglio specificare cosa si intenda per habitat, trattandosi di una definizione assai vaga. Ritiene infine che sarebbe preferibile esprimere delle osservazioni piuttosto che delle condizioni, rimettendo alla Commissione di merito ulteriori valutazioni.
Ritiene in ogni caso condivisibile, nel suo impianto generale, il provvedimento in esame.

Gianluca PINI (LNP), relatore, valuta condivisibile la richiesta di un chiarimento circa il concetto di habitat e formula pertanto una nuova proposta di parere (vedi allegato 3) che include una terza condizione in tal senso.
Ritiene comunque opportuno mantenere le condizioni nella forma attuale, tenuto conto delle competenze della XIV Commissione, il cui compito è proprio quello di garantire la congruità dei provvedimenti posti al suo esame con i contenuti della normativa dell'Unione europea.

Nicola FORMICHELLA (PdL) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere.

Marco MAGGIONI (LNP) preannuncia a sua volta il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Enrico FARINONE (PD) preannuncia anch'egli il voto favorevole del PD sulla proposta di parere del relatore.

Rocco BUTTIGLIONE (UdCpTP) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la nuova proposta di parere favorevole con condizioni del relatore.

La seduta termina alle 14.45.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Mercoledì 25 maggio 2011. - Presidenza del presidente Mario PESCANTE.

La seduta comincia alle 14.45.

Proposta di regolamento del Consiglio relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni in materia di regimi patrimoniali tra coniugi.
COM(2011)126 def.

(Ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 18 maggio 2011.

Mario PESCANTE, presidente, intervenendo in sostituzione del relatore, onorevole Centemero, purtroppo impossibilitata, per motivi di salute, a prendere parte alla seduta odierna, precisa che la XIV Commissione è oggi chiamata a decidere se

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pronunciarsi espressamente sulla compatibilità delle due proposte di regolamento al principio di sussidiarietà, adottando una pronuncia positiva o negativa, oppure se non esprimersi sul punto proseguendo invece un esame più approfondito sul merito delle proposte stesse.
Ritiene opportuno proporre alla Commissione questa seconda soluzione.
L'esame sinora svolto dalla XIV Commissione ai fini della valutazione della conformità ha confermato infatti la presenza di numerosi profili problematici che sembrano richiedere una valutazione più articolata e ponderata, anche con il contributo del Governo.
La Commissione potrebbe in linea di principio pronunciarsi sugli aspetti che attengono propriamente all'esame di sussidiarietà, valutando, in particolare, se, pur essendo l'istituto delle unioni registrate tra persone dello stesso sesso attualmente disciplinato solo in 14 Stati membri su 27, sia giustificato un intervento legislativo con la portata e gli effetti prospettati dalla Commissione europea.
Si tratta, tuttavia, di una valutazione che, per la sua estrema complessità e delicatezza, non si presta a decisioni estemporanee e non concordate con il Governo.
In primo luogo, mancano elementi persuasivi al riguardo nella relazione illustrativa delle due proposte legislative né il Governo ha sinora fornito alle Camere valutazioni integrative.
In secondo luogo, ricorda che le due proposte sono esaminate in seno al Consiglio secondo una procedura legislativa speciale che prevede il ricorso all'unanimità. L'adozione da parte della Camera di un parere motivato - che afferma quasi in via pregiudiziale l'assenza di competenza dell'Unione - avrebbe l'effetto di indirizzare prima ancora dell'avvio del negoziato il Governo italiano verso una posizione contraria alle proposte, bloccandone sostanzialmente l'iter.
La decisione sulla sussidiarietà va, mai come in questo caso, ben ponderata, tenendo conto anche delle posizioni degli altri Governi e delle eventuali pronunce di altri parlamenti.
In terzo luogo, è inutile negare che la valutazione dei profili di sussidiarietà da parte della XIV Commissione è legata in modo inscindibile in questo caso all'apprezzamento, sotto i profili di proporzionalità e di merito, dell'impatto potenziale delle due proposte sul nostro ordinamento.
Si limita ad osservare che entrambe le proposte potrebbero comportare il riconoscimento nell'ordinamento italiano di decisioni adottate in altri ordinamenti relative agli effetti patrimoniali di matrimoni o unioni registrate omosessuali, istituti non contemplati in Italia.
Questo riconoscimento, pur rispondendo all'obiettivo generale di facilitare la libera circolazione delle persone nel territorio dell'UE, potrebbe determinare, sia pure in via indiretta, effetti tutt'altro che trascurabili su alcuni istituti del diritto di famiglia e su alcuni profili finanziari.
Richiama, a titolo di esempio, la situazione che sarebbe determinata dal riconoscimento in Italia degli effetti patrimoniali di un matrimonio tra due cittadini italiani dello stesso sesso contratto in Svezia o di una unione omosessuale registrata in Germania.
Sottolinea anzi che il riconoscimento prospettato dalle proposte di regolamento riguarderebbe anche decisioni relative a matrimoni ed unioni stipulati in ordinamenti di Paesi terzi, in cui le garanzie sostanziali e procedurali non sono spesso comparabili con quelle previste negli ordinamenti europei.
Si porrebbero con evidenza, per un verso, problemi di compatibilità di queste situazioni, sia pure di natura patrimoniale, con il consolidato assetto giuridico, culturale e religioso del nostro Paese; per altro verso, emergerebbe con tutta probabilità la questione della disparità di trattamento tra tali situazioni giuridicamente tutelate e la condizione, priva di effetti patrimoniali, delle coppie di fatto etero o omo-sessuali.

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Ne discenderebbe in sostanza una incertezza giuridica che richiederebbe un complesso intervento del legislatore nazionale o della giurisprudenza.
A questo riguardo, sottolinea che l'unica limitazione di carattere generale prevista da entrambe le proposte legislative al riconoscimento nell'ordinamento italiano delle decisioni sopra indicate consiste, infatti, nella contrarietà delle medesime decisioni all'ordine pubblico.
Il concetto di ordine pubblico, si presta, tuttavia, per la sua stessa natura, ad essere interpretato in modo profondamente differente nei diversi Stati membri. È pertanto probabile che sarà la Corte di giustizia a definire i presupposti ed i limiti entro cui le autorità nazionali potranno negare il riconoscimento di decisioni assunte in altri ordinamenti sulla base dell'ordine pubblico.
Andrebbe poi valutato con attenzione l'impatto finanziario del riconoscimento delle decisioni in questioni nel nostro ordinamento, con riferimento in particolare all'obbligo per pubbliche amministrazioni o Istituti di previdenza ed assistenza di corrispondere prestazioni al coniuge o al partner di un'unione registrata in altro ordinamento.
Su queste questioni andrebbe svolta un'adeguata attività istruttoria, mediante audizioni dei vari rappresentanti del Governo coinvolti, in particolare il Ministro della giustizia, quello per le pari opportunità ed eventualmente anche quelli dell'economia, del lavoro e delle politiche sociali, nonché di esperti della materia.
Tali attività potrebbero essere svolte congiuntamente alla Commissione Giustizia, competente nel merito.
Ribadisce, alla luce di questi elementi, la proposta che la XIV Commissione non si pronunci nell'ambito della procedura di allerta precoce per il controllo di sussidiarietà, rimandando invece al parere che la Commissione medesima potrà esprimere alla Commissione giustizia tutte le opportune valutazioni.

Rocco BUTTIGLIONE (UdCpTP), nel concordare con quanto detto dal Presidente Pescante, sottolinea la delicatezza del tema affrontato dalle due proposte di regolamento in esame, delicatezza confermata dallo stesso Trattato di Lisbona, che al fine di garantire la sovranità dei singoli Stati membri, prevede che con riferimento agli aspetti transnazionali dei diritto di famiglia si deliberi all'unanimità. Si chiede pertanto per quale motivo si sia ricorsi allo strumento del regolamento, che ha efficacia diretta, e si impone ai singoli Stati senza concedere margini di discrezionalità in ordine alla sua applicazione. Riterrebbe pertanto preferibile e più opportuno, laddove si volesse intervenire sulla materia, modificare il mezzo giuridico adottato ricorrendo allo strumento della direttiva al fine di garantire maggiori possibilità di intervento agli Stati membri.

Sandro GOZI (PD) sottolinea come la proposta avanzata dal Presidente Pescante che la XIV Commissione non si esprima in ordine alla conformità delle proposte di regolamento al principio di sussidiarietà, corrisponda all'ammissione che l'Unione europea abbia piena competenza sulla materia. Concorda con tale impostazione, ritenendo anch'egli opportuno procedere all'esame degli atti per i profili di merito.
Evidenzia la particolare delicatezza della materia e ritiene assai pertinenti le osservazioni formulate dal Presidente Buttiglione.
Rileva come si debba registrare, attualmente, una situazione di incertezza giuridica nello spazio europeo di libertà sicurezza e giustizia per le coppie composte da soggetti di nazionalità diversa e che vedono limitata la loro libertà di circolazione con riferimento agli aspetti patrimoniali. L'obiettivo delle proposte di regolamento è di permettere ai residenti regolari di godere del diritto di libera circolazione nell'Unione europea, riducendo l'incertezza giuridica delle persone unite da matrimonio o da unione registrata. In tal modo, le coppie in questione conosceranno, prima di spostarsi da un paese all'altro dell'Unione, come sia regolato il loro regime patrimoniale. Si tratta di uno scopo condivisibile, che risponde ad

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una preoccupazione fondata dell'Unione europea. Vi sono poi naturalmente alcuni aspetti particolarmente delicati toccati dagli atti in esame che riguardano il diritto di famiglia e che dovranno essere oggetto di adeguata valutazione.
Ritiene particolarmente opportuno, come indicato dal Presidente Pescante, procedere all'audizione di rappresentanti del Governo, con particolare riferimento ai ministri della giustizia, delle pari opportunità e del lavoro e delle politiche sociali. Meno convincente giudica la proposta di ascoltare anche il ministro dell'economia, ritenendo che il tema dell'impatto finanziario delle proposte di regolamento in esame non abbia rilievo centrale.
In particolare, ritiene importante approfondire con il Governo due specifiche questioni. La prima riguarda gli effetti nell'ordinamento italiano dei regimi matrimoniali e delle unioni registrate nelle quali uno dei soggetti sia cittadino di uno Stato terzo. Occorre tuttavia, in tale ambito, distinguere tra i regimi matrimoniali e le unioni registrate previste in alcuni Stati membri dell'Unione europea e i regimi matrimoniali e le unioni registrate previsti unicamente in Stati terzi: si tratterà, evidentemente, di situazioni che dovranno essere affrontate con misure differenziate. La seconda questione, sulla quale richiama l'attenzione dei colleghi, è connessa con il richiamato principio dell'«ordine pubblico». Ritiene infatti che, proprio nell'ottica del ruolo che occorre assumere di legislatore nazionale integrato nel sistema europeo, non sia opportuno devolvere ogni decisione in ordine all'interpretazione di tale concetto alla Corte di giustizia europea. Dovrebbe essere compito del legislatore definire i criteri di tale principio, anziché demandare alla giurisprudenza questo compito.
Ritiene necessario, in conclusione, avviare quanto prima l'esame delle due proposte di regolamento per quanto attiene ai profili di merito.

Mario PESCANTE, presidente, chiarisce che la XIV Commissione, non esprimendosi espressamente sulla sussidiarietà, non assume alcuna decisione sulla competenza dell'Unione europea. La Commissione «rinuncia» ad intervenire mediante la procedura di allerta precoce nel termine di otto settimane previsto dal Trattato di Lisbona, ma conserva intatta la possibilità di contestare la competenza dell'UE e il merito degli atti nel successivo parere che potrà esprimere alla Commissione di merito.

Rocco BUTTIGLIONE (UdCpTP), nel condividere le osservazioni formulate dall'onorevole Gozi, osserva come non si debbano temere le eventuali pronunce della Corte di giustizia europea, poiché sulla base di consolidata dottrina la gerarchia delle fonti dell'Unione europea prevede che la norma europea prevalga su quella nazionale, salvo il caso in cui siano in gioco valori costituzionali protetti, quale è quello della famiglia nel nostro ordinamento. La Corte di giustizia rischierebbe dunque, con le proprie pronunce, di porsi in conflitto con le diverse corti costituzionali nazionali. Anche per tale motivo riterrebbe più appropriato il ricorso allo strumento della direttiva.

Mario PESCANTE, presidente, preso atto del dibattito svoltosi e sottolineata la complessità delle questioni affrontate, propone di rinviare il seguito dell'esame delle proposte di regolamento ad altra seduta, da convocare nella giornata di giovedì 26 maggio, alle ore 9.

La Commissione concorda.

Mario PESCANTE, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Proposta di regolamento del Consiglio relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni in materia di effetti patrimoniali delle unioni registrate.
COM(2011)127 def.

(Ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 18 maggio 2011.

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Mario PESCANTE, presidente, rinvia al dibattito svoltosi sul precedente punto all'ordine del giorno e rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 562/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un codice comunitario relativo al regime di attraversamento delle frontiere da parte delle persone (codice frontiere Schengen), e la convenzione di applicazione dell'accordo di Schengen.
COM(2011)118 def.

(Parere alla I Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 28 aprile 2011.

Sandro GOZI (PD) sottolinea l'importanza della proposta di regolamento in esame e chiede al relatore se intenda procedere, contestualmente, all'esame delle recentissime proposte adottate dalla Commissione europea relativamente all'accordo di Schengen.

Marco MAGGIONI (LNP), relatore, riterrebbe opportuno concludere l'esame della proposta di regolamento in oggetto. La Commissione potrà quindi valutare tempi e modalità di esame degli ulteriori atti in materia.

Sandro GOZI (PD) sarà cura del Comitato permanente per l'esame dei progetti di atti dell'UE, da lui stesso presieduto, sottoporre alla valutazione dell'Ufficio di Presidenza l'opportunità di avviare l'esame di tali proposte normative.
Soffermandosi sulla proposta di regolamento in titolo richiama la possibilità, ivi prevista, di sopprimere l'obbligo per i cittadini di paesi terzi, regolarmente presenti sul territorio dell'Unione europea, di dichiarare la loro presenza, ogniqualvolta passano la frontiera. Ritiene che si tratti di una previsione positiva e ricorda che i Trattati fanno in più punti riferimento alla residenza regolare e non alla nazionalità; si tratta pertanto di una ipotesi che non suscita a suo avviso alcuna riserva.
Richiama quindi l'ulteriore questione, evidenziata dal relatore nella sua relazione sul provvedimento, di un eccesso di delega attribuito alla Commissione europea. Precisa in proposito che la Commissione europea non può essere definita organo tecnico, poiché si tratta di un'istituzione politica. Sottolinea peraltro come su materie come quella dell'immigrazione sia particolarmente importante che siano definite il più possibile regole comuni, poiché se, invece, ci si affida prevalentemente alle scelte delle singole amministrazioni nazionali, ci si espone a conflitti e disomogeneità che possono essere particolarmente penalizzanti per un paese, come l'Italia, esposto a flussi migratori assai pesanti.

Marco MAGGIONI (LNP), relatore, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 4).

Sandro GOZI (PD) con riferimento alla prima osservazione formulata dal relatore, invita a non definire la Commissione europea quale «organo tecnico» e ribadisce l'importanza di non considerarla come tale, anche tenuto conto degli effetti negativi che possono derivare dalla mancanza di iniziativa politica della Commissione medesima. Sottolinea nuovamente come non si sia in presenza, a suo avviso, di un eccesso di delega, poiché le questioni rimesse alle scelte della Commissione europea hanno natura prevalentemente tecnica.
Esprime perplessità anche in ordine alla seconda osservazione perché la prospettiva di sopprimere l'obbligo, per i cittadini di Paesi terzi in posizione regolare di dichiarare la loro presenza, non si configura come un rischio in ordine all'immigrazione clandestina. Condivide infatti la necessità di un aggiornamento di Schengen alla attuale situazione dell'Unione europea, ma non certo per porre ulteriori obblighi in capo ai cittadini regolari, quanto piuttosto per riformare il

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sistema del controllo alle frontiere, anche attraverso la revisione di Frontex, o per pervenire ad una piena attuazione dell'articolo 80 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea con riferimento al principio di solidarietà e di equa ripartizione della responsabilità tra gli Stati membri.
Valuta infatti favorevolmente la terza osservazione che ritiene possa essere ulteriormente rafforzata, proprio con un richiamo al citato articolo 80 del TFUE.

Rocco BUTTIGLIONE (UdCpTP) osserva come, per pervenire ad un'unione sempre più stretta dei paesi aderenti all'UE, sia conveniente e opportuno rafforzare i poteri della Commissione europea piuttosto che limitarli, come peraltro è dimostrato dalle recenti iniziative di singoli Stati - si riferisce all'atteggiamento assunto dalla Francia con riferimento ai recenti flussi migratori in Italia - che sono andate in direzione contraria agli interessi del Paese.
Valuta anch'egli positivamente la soppressione dell'obbligo per i cittadini regolari di paesi terzi di dichiarare la loro presenza e sottolinea come tale disposizione deve essere intesa come una facilitazione non solo ad entrare nel nostro paese, ma anche ad uscirne.
In ordine alla terza osservazione formulata dal relatore, ritiene che questa possa essere integrata facendo riferimento alla previsione di misure maggiormente incisive per quei paesi che sono più esposti all'immigrazione clandestina. In particolare occorrerebbe prevedere l'istituzione di un sistema di intensificazione della collaborazione tra paesi in situazioni di preallarme che facciano temere emergenze umanitarie «imminenti», e non già solo in situazioni di emergenze umanitarie «conclamate», come attualmente previsto dalla normativa europea.

Marco MAGGIONI (LNP), relatore, giudica condivisibile quanto da ultimo rilevato dal Presidente Buttiglione e sottolinea come occorra far sì che l'Unione europea consideri l'area del Mediterraneo una zona in situazione di particolare difficoltà.

Mario PESCANTE, presidente, alla luce del dibattito svoltosi e tenuto conto del fatto che stanno per avere inizio le votazioni in Assemblea, propone di rinviare il seguito dell'esame del provvedimento.

La Commissione concorda.

Mario PESCANTE, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.55 alle 16.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMITATO PERMANENTE PER L'ESAME DEI PROGETTI DI ATTI DELL'UE

AUDIZIONI INFORMALI

Audizione informale del Ministro plenipotenziario Massimo Gaiani, coordinatore del Comitato interministeriale per gli affari comunitari europei presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (CIACE) sulle prospettive di riforma del quadro finanziario pluriennale dell'Unione europea.