CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 maggio 2011
475.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (V e VI)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Mercoledì 4 maggio 2011. - Presidenza del presidente della VI Commissione Gianfranco CONTE. - Intervengono il Ministro per la semplificazione normativa Roberto Calderoli ed il sottosegretario per l'economia e le finanze Luigi Casero.

La seduta comincia alle 9.50.

Proroga dei termini per l'esercizio della delega in materia di federalismo fiscale.
C. 4299 Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 3 maggio scorso.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che il Comitato per la legislazione, nonché le Commissioni competenti in sede consultiva (Commissione Affari costituzionali e Commissione parlamentare per le questioni regionali) hanno espresso il parere sul provvedimento.
Avverte quindi che sono stati presentati quattro emendamenti (vedi allegato). Invita pertanto i relatori ed il rappresentante del Governo ad esprimere su di essi il parere.

Il Ministro Roberto CALDEROLI esprime parere favorevole sull'emendamento Causi 1.1, a condizione che sia riformulato nel senso di prevedere l'inserimento nell'articolo 16 della legge n. 42 del 2009 di un comma 1-bis, del seguente tenore: «1-bis. Gli interventi di cui al comma 1 sono riferiti a tutti gli enti territoriali per i quali ricorrano i requisiti di cui all'articolo 119, quinto comma, della Costituzione».
Invita invece i proponenti a ritirare l'emendamento Ciccanti 1.2, dichiarandosi disponibile ad accogliere un ordine del giorno in materia in sede di discussione in Assemblea del disegno di legge.
Esprime infine parere contrario sugli emendamenti Borghesi 1.3 e 1.4, sottolineando come non sia opportuno modificare in corso d'opera i termini per l'esame degli schemi di decreto legislativo già trasmessi o in corso di trasmissione alle Camere.

Gerardo SOGLIA (IR), relatore per la VI Commissione, anche a nome del relatore

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per la V Commissione, Ceroni, esprime parere conforme a quello del Ministro.

Antonio BORGHESI (IdV) ritiene irragionevole il parere contrario espresso dal Ministro Calderoli e dai relatori con riferimento ai suoi emendamenti 1.3 e 1.4, osservando come un'eventuale proroga dei termini per l'esame parlamentare non determinerebbe alcun problema pratico e come le Commissioni interessate potrebbero, comunque, esprimersi nei più ristretti termini previsti dalla legislazione vigente.

Il Ministro Roberto CALDEROLI, con riferimento all'osservazione dell'onorevole Borghesi, conferma come sia perfettamente ragionevole non modificare i termini per l'esame parlamentare degli schemi di decreto legislativo già trasmessi alla Conferenza unificata, evidenziando come l'eventuale prolungamento dei termini consentirebbe di concludere l'iter di esame di tali schemi nel prossimo mese di agosto.

Lino DUILIO (PD) invita il Governo e i relatori a prendere in considerazione le osservazioni contenute nel parere espresso dal Comitato per la legislazione, chiedendo, in caso contrario, di motivare le ragioni per il mancato accoglimento di tali rilievi.
Richiamando il richiamato parere, sottolinea l'opportunità di modificare la lettera a) dell'articolo 1, introducendo un termine più ampio per l'esercizio della delega, eventualmente definendo anche un termine per la trasmissione degli schemi dei decreti legislativi alle Camere da parte del Governo, congruamente distanziato rispetto a quello per l'esercizio della delega, e contestualmente ripristinando, alla lettera d), il previgente termine di novanta giorni per il così detto «scorrimento automatico».
Sottolinea inoltre l'esigenza di introdurre un termine entro il quale il Governo deve presentare alle Camere gli schemi legislativi integrativi o correttivi di quelli già adottati, al fine di evitare che il termine ultimo per la loro adozione, alla luce di quanto stabilito dalla lettera d) del comma 1, possa essere prorogato di ulteriori cinque mesi. Evidenzia come tali esigenze siano ragionevoli e ne auspica l'accoglimento.

Il Ministro Roberto CALDEROLI in merito alle considerazioni svolte dal deputato Duilio e al parere espresso dal Comitato per la legislazione, osserva come il meccanismo di scorrimento automatico del termine finale per l'esercizio della delega intenda consentire un minimo di flessibilità, che reputa opportuna.
Al riguardo, ricorda come, in sede di esame parlamentare del disegno di legge di attuazione dell'articolo 119 della Costituzione, il Governo avesse proposto di stabilire in tre anni il termine per l'esercizio delle deleghe legislative, e come la riduzione a due anni di tale termine rappresenti il frutto di una mediazione rispetto alle istanze parlamentari, che chiedevano che la delega fosse esercitata entro soli 12 mesi. Ritiene, pertanto, che l'attuale proroga si muova nella direzione di consentire un più approfondito esame parlamentare degli schemi di decreto legislativo.

Lino DUILIO (PD), sottolineando come la risposta del Ministro Calderoli non sia, a suo avviso, esaustiva, ribadisce l'esigenza di ripristinare, all'articolo 1, comma 1, lettera d), il previgente termine di novanta giorni per il cosiddetto «scorrimento automatico» del termine di delega.

Marco CAUSI (PD) accoglie la richiesta del Ministro e dei relatori, riformulando conseguentemente il proprio emendamento 1.1.

Amedeo CICCANTI (UdCpTP) evidenzia come l'occasione costituita dal disegno di legge in esame avrebbe potuto essere colta dal Governo per fare chiarezza su alcuni aspetti procedurali del processo di attuazione del federalismo fiscale.
In particolare, richiamando le difficoltà determinatesi durante l'esame dello schema di decreto legislativo concernente

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il cosiddetto federalismo demaniale, in occasione del quale la Conferenza unificata non aveva potuto esprimere il proprio parere sul provvedimento, in quanto l'Esecutivo aveva considerato scaduto il relativo termine, considera opportuno chiarire meglio da quando decorra il termine di trenta giorni entro il quale la predetta Conferenza unificata è chiamata ad esprimere il parere sugli schemi di decreto legislativo predisposti dal Governo ai sensi della delega in materia.
Inoltre, facendo riferimento all'esame dello schema di decreto legislativo in materia di federalismo municipale, in occasione del quale in seno alla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale non era stata raggiunta la maggioranza necessaria per l'approvazione di alcun parere, ritiene auspicabile precisare, se, in tale ipotesi, si debba o meno intendere che la medesima Commissione abbia espresso un parere contrario sul provvedimento in esame.
Da ultimo, richiamandosi alle vicende che hanno riguardato lo schema di decreto legislativo in materia di federalismo regionale, sottolinea l'esigenza di specificare se le Commissioni Bilancio di Camera e Senato debbano esprimere il proprio parere sul testo degli schemi di decreto legislativo trasmessi dal Governo alle Camere, ovvero anche sulle modifiche richieste nel parere approvato dalla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale, rilevando come sussistano in merito prassi opposte presso i due rami del Parlamento.
Alla luce del parere espresso dal Ministro e dai relatori, ritira quindi il proprio emendamento 1.2, riservandosi di presentare un ordine del giorno in materia nel corso della discussione in Assemblea.

Marco CAUSI (PD) invita i relatori e il Governo a riflettere su una questione di carattere ordinamentale posta dal Comitato per la legislazione, il quale ha evidenziato, nel proprio parere, come talune disposizioni recate dall'articolo 1, comma 1, del disegno di legge in esame siano suscettibili di ingenerare incertezze circa il termine ultimo per l'esercizio della delega, sia nel caso del cosiddetto scorrimento automatico, da novanta a centocinquanta giorni, previsto qualora il termine per l'acquisizione del parere parlamentare scada negli ultimi trenta giorni precedenti alla scadenza della delega o successivamente, sia nell'ipotesi di proroga, da due a tre anni, del termine per l'adozione di eventuali decreti legislativi integrativi o correttivi di quelli già adottati.
Considera quindi opportuno, al fine di evitare che le predette incertezze possano pregiudicare la corretta attuazione della delega di cui alla legge n. 42 del 2009, valutare attentamente le soluzioni prospettate al riguardo dal Comitato per la legislazione, che giudica ispirate a buonsenso. In particolare, ritiene che la previsione di un termine più ampio per l'esercizio della delega, accompagnata dall'eventuale introduzione di un termine per la trasmissione degli schemi dei decreti legislativi alle Camere congruamente distanziato rispetto a quello per l'esercizio della delega, e il ripristino del previdente termine di novanta giorni in relazione al cosiddetto scorrimento automatico, consentirebbero di eliminare ogni incertezza in merito alla scadenza della delega.

Gianfranco CONTE, presidente, ritiene che la questione sollevata dal deputato Causi sia meritevole di attenzione, ma che la tematica debba più opportunamente essere approfondita nel corso della discussione sul provvedimento in Assemblea.
Avverte quindi che si passerà ora alla votazione degli emendamenti.

La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento Causi 1.1, nel testo riformulato, e respinge gli emendamenti Borghesi 1.3 e 1.4.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che, in considerazione dell'andamento dei lavori dell'Assemblea in questa settimana, e degli impegni che interesseranno la Commissione Bilancio questo pomeriggio, ai fini dell'esame, in sede referente, in congiunta con la Commissione Cultura, del

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disegno di legge C. 4307, di conversione del decreto-legge n. 34 del 2011, le presidenze delle Commissioni riunite ritengono opportuno procedere fin d'ora alla votazione sulla proposta di conferire il mandato ai relatori a riferire in Assemblea sul provvedimento.

Antonio PEPE (PdL) dichiara il voto favorevole del proprio gruppo sul disegno di legge, rilevando come il provvedimento consenta una migliore e più meditata attuazione della delega in materia di federalismo, fiscale, sul quale egli stesso era stato relatore per la Commissione Finanze, consentendo inoltre al Parlamento di approfondire meglio tutti gli aspetti di tale fondamentale processo di riforma.

Le Commissioni deliberano di conferire ai relatori, Ceroni per la V Commissione e Soglia per la VI Commissione, mandato a riferire all'Assemblea in senso favorevole sul provvedimento in esame. Deliberano altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che le Presidenze delle Commissioni riunite si riservano di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 10.15.