CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 7 aprile 2011
465.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

Giovedì 7 aprile 2011. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 14.05.

Variazione nella composizione della Commissione.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che il deputato Marco Calgaro è entrato a far parte della Commissione in sostituzione del deputato Renzo Lusetti. Porge quindi i migliori auguri di buon lavoro all'onorevole Calgaro, ringraziando

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deputato Lusetti per il lavoro svolto nell'ambito della Commissione.

7-00542 Giancarlo Giorgetti e altri: Assegnazione di una quota dei contributi di cui all'articolo 1, comma 40, quarto periodo, della legge 13 dicembre 2010, n. 220, al Comitato italiano paralimpico (C.I.P.)
(Discussione e conclusione - Approvazione della risoluzione n. 8-00117).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, illustra una nuova formulazione della risoluzione (vedi allegato 1), sottolineando la necessità di una celere assegnazione delle risorse indicate nell'atto di indirizzo.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI esprime parere favorevole sulla risoluzione, come riformulata nel corso della seduta.

Renato CAMBURSANO (IdV) chiede al rappresentante del Governo di precisare come intenda dar seguito alla risoluzione.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI segnala che, con un decreto di ripartizione delle risorse di cui all'articolo 1, comma 40, quarto periodo, della legge 13 dicembre 2010, n. 220, integrate dal decreto-legge n. 225 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 10 del 2011, sarà destinata una quota di 6 milioni di euro al Comitato italiano paralimpico.

La Commissione approva la risoluzione nel testo riformulato nel corso della seduta, che assume il numero n. 8-00117.

7-00532 Vannucci e altri: Utilizzo delle risorse della programmazione 2007-2013 dei fondi strutturali e del fondo per le aree sottoutilizzate.
(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

Lino DUILIO (PD), dichiarando di sottoscrivere la risoluzione 7-00532, sottolinea la rilevanza dei temi affrontati dall'atto di indirizzo e, conseguentemente, chiede che nell'ambito del suo esame si svolga un'adeguata attività conoscitiva, procedendo all'audizione del Segretario del CIPE, del Ministro per i rapporti con le Regioni e per la coesione territoriale Raffaele Fitto e di rappresentanti dell'ANCE.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che le audizioni sollecitate dal deputato Duilio potrebbero svolgersi nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'efficacia della spese e delle politiche di sostegno alle aree sottoutilizzate, di recente prorogata, rinviando la trattazione della questione all'ufficio di presidenza che avrà luogo al termine della seduta in corso.

Renato CAMBURSANO (IdV) sottoscrive, a nome del suo gruppo, la risoluzione Vannucci ed altri 7-00532, auspicando che il Governo possa esprimere un parere favorevole e darvi piena attuazione.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI osserva che, con la risoluzione in discussione si intende impegnare il Governo, tra l'altro, ad accelerare l'utilizzo delle risorse dei fondi strutturali e del fondo per le aree sottoutilizzate relativi alla programmazione 2007-2013, segnalando in particolare l'opportunità che sia conferita una accelerazione agli investimenti per produrre benefici, in funzione anticiclica, in termini di ripresa e occupazione, specie nel Mezzogiorno. Al riguardo, rileva che occorre premettere che la questione sollevata rientra nella competenza del Ministro per i rapporti con le Regioni e per la coesione territoriale e del Ministero dello sviluppo economico, il quale ha trasmesso i necessari elementi informativi. In considerazione dei significativi cambiamenti socio-economici in atto, fa presente che, il CIPE, nella seduta del 263 novembre 2010, ha esaminato positivamente la proposta di ridefinizione degli obiettivi, dei criteri e delle modalità di riprogrammazione delle

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risorse di cui alla delibera CIPE n. 79/2010, relativa al periodo di 2000-2006, per la selezione e attuazione degli investimenti finanziati con le risorse FAS per il periodo 2007-2013, impostando, inoltre, indirizzi e orientamenti per l'accelerazione degli interventi cofinanziati dai fondi strutturali 2007-2013. Evidenzia che a tali decisioni, ha fatto concretamente seguito la delibera CIPE dell'11 gennaio 2011, registrata alla Corte dei conti in data 25 marzo 2011, finalizzata all'avvio immediato dei programmi attuativi regionali. Rileva che la delibera citata ha come presupposto la ricognizione delle risorse ancora disponibili per l'attuazione della politica regionale unitaria nazionale e comunitaria 2007-2013 e come obiettivo quello di indicare appropriati criteri di selezione e di attuazione degli interventi da finanziare, al fine di correggere le inefficienze e la lentezza della spesa pubblica a carattere aggiuntivo. Sottolinea che, in analogia con alcune idee chiave già emerse in sede di dibattito europeo sulla politica di coesione, essa prevede, dunque, la concentrazione delle risorse su pochi obiettivi prioritari; un maggiore orientamento ai risultati, sostenuto da un rafforzamento della valutazione e da un'accurata analisi costi-benefici; l'introduzione di un nuovo strumento di collaborazione interistituzionale per l'attuazione degli interventi strategici di maggiore complessità: proprio il contratto istituzionale di sviluppo richiamato nella risoluzione, in cui siano fissati impegni ed obblighi reciproci delle amministrazioni coinvolte ed un costante monitoraggio dei progressi realizzati; la previsione di meccanismi premiali e sanzionatori, nonché l'attivazione di poteri sostitutivi in funzione acceleratoria della spesa pubblica. Osserva che specificatamente per le regioni del Mezzogiorno, come anche rammentato nella risoluzione all'esame - è stato impostato un Piano organico di interventi capace di agire sul tessuto produttivo e sociale delle zone interessate, producendo cambiamenti strutturali importanti, in luogo dell'esperienza passata del finanziamento di una serie di opere di rilievo minore poco incisive. Osserva che in questo quadro, si colloca la disposizione contenuta in delibera che assegna il termine di 30 giorni alle regioni del Mezzogiorno per adeguare i propri programmi relativi al Fondo per le aree sottoutilizzate, rendendoli coerenti con le finalità indicate nel Piano per il Sud, e presentarli così al CIPE per la prevista presa d'atto. Segnala che, al mancato rispetto di tale termine non consegue l'irrogazione di sanzioni e che il termine assume, quindi, una funzione acceleratoria delle scelte della politica regionale meridionale sul FAS. Fa presente che, con il citato Piano Nazionale per il Sud, il Governo ha impostato una concreta politica di coesione per garantire lo sviluppo del Paese e la crescita armoniosa del suo territorio. Segnala che in funzione del superamento delle disparità regionali, il predetto Piano ha, infatti, programmaticamente stabilito di concentrate le risorse disponibili su pochi prioritari obiettivi (ricerca e innovazione, istruzione e competenze e, per quanti qui specialmente interessa, infrastrutture e beni pubblici) rilevanti per lo sviluppo del Mezzogiorno, più altre cinque priorità strategiche di carattere orizzontale, da realizzare, insieme con le regioni interessate, attraverso una riprogrammazione, ragionata e mirata - e perciò efficace - delle risorse già a tali misure finalizzate. Rileva che la realizzazione di grandi progetti infrastrutturali è divenuta priorità strategica del Piano per il Sud ed è in tale contesto che è stato conseguentemente riconosciuto, quale fattore di fondamentale impatto sull'economica, il settore dell'edilizia, comprendente sia interventi di edilizia sanitaria pubblica, da realizzare nel quadro del programma di razionalizzazione delle strutture ospedaliere e assistenziali, sia interventi di manutenzione degli edifici scolastici esistenti. Fa presente che lo strumento del contratto istituzionale di sviluppo, infine, è in procinto di attuazione, in coerenza con l'impegno di destinare più risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate alle infrastrutture. Segnala che è previsto che entro la metà del mese siano sottoposti all'esame del CIPE i primi contratti istituzionali di sviluppo su infrastrutture,

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scuola e università, insieme con il completamento della ricognizione dei fondi disponibili per il Piano per il Sud, nel quale troveranno collocazione, tra le azioni concrete, finanziamenti anche per le piccole opere e i cantieri medio-piccoli, ferma rimanendo la volontà del Governo di destinare le risorse della programmazione 2000-2006 del Fondo per le aree sottoutilizzate assegnate e non spese e le risorse della programmazione 2007-2013 del Fondo per le aree sottoutilizzate ancora da assegnare,a poche grandi priorità, con le infrastrutture al primo posto, per realizzare, nel quadro del federalismo, il processo di riforma della politica di riequilibrio territoriale e di sviluppo infrastrutturale, volto alla definizione dell'elenco degli interventi prioritari a garantire livelli standard di dotazione infrastrutturale.
Per quanto riguarda i Fondi strutturali e, in particolare, la richiesta di impegno al Governo ad accelerare l'utilizzo delle risorse dei Fondi strutturali, precisa che il 30 marzo ultimo scorso, il Comitato nazionale per il coordinamento e la sorveglianza della politica regionale unitaria del Quadro strategico nazionale 2007-2013 ha approvato il documento «Iniziative di accelerazione e riprogrammazione dei Programmi comunitari 2007-2013», che individua: per il breve periodo, misure dirette ad accelerare l'attuazione dei Programmi finalizzato al raggiungimento dei target previsti, nonché in scadenza al 31 dicembre 2001 e 2012; per il medio-lungo periodo,metodologie e procedure per l'avvio di un processo di riprogrammare e i programmi interessati dalle conseguenti modifiche.
Con riferimento, infine, all'impegno «ad assumere iniziative volte ad escludere dall'applicazione delle regole del patto di stabilità interno le spese degli enti locali (cofinanziamenti nazionali) per investimenti in conto capitale finanziati con le risorse del fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR)», fa presente che tale impegno non può essere assentito, in quanto l'esclusione di tale tipologia di spese dal saldo rilevante ai fini del rispetto del patto di stabilità interno può essere riconosciuta solo previa individuazione della necessaria compensazione finanziaria attraverso lo strumento legislativo.

Lino DUILIO (PD), nel ribadire l'esigenza di acquisire elementi di valutazione nell'ambito delle audizioni che potranno svolgersi nell'ambito dell'attività conoscitiva, osserva che, ai fini di garantire un efficace accelerazione della programmazione dell'utilizzo dei fondi strutturali e del fondo per le aree sottoutilizzate, occorrerebbe verificare la possibilità di garantire ad un più trasparente funzionamento del CIPE. In ogni caso, rilevando come la risoluzione in esame potrebbe costituire un occasione per un dibattito non meramente rituale sui problemi connessi all'utilizzo per investimenti infrastrutturali delle risorse comunitarie e di quelle destinate alle aree sottoutilizzate, sottolinea come sia necessario prevedere un tempestivo utilizzo di risorse essenziali per investimenti infrastrutturali, da realizzare prevalentemente nelle regioni meridionali del nostro Paese.

Roberto OCCHIUTO (UdC), nel dichiarare, a nome del suo gruppo, di sottoscrivere la risoluzione Vannucci ed altri 7-00532, osserva che essa trae ispirazione da un'audizione chiesta dall'ANCE, rispetto alla quale anche il suo gruppo avrebbe avuto l'intenzione di presentare uno specifico atto di indirizzo. Ritiene comunque che, nell'ambito dell'attività conoscitiva sul punto, sarebbe particolarmente utile audire il Ministro Fitto, atteso che nella risoluzione si fissano obiettivi rilevanti per l'attuazione del Piano per il Mezzogiorno adottato dal Governo. Ricorda in proposito che l'ANCE ha segnalato la possibilità di procedere alla realizzazione delle opere immediatamente cantierabili.

Giulio CALVISI (PD) osserva come la risoluzione in discussione, affrontando il tema dell'efficace utilizzo dei fondi strutturali e delle risorse del Fondo per le aree

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sottoutilizzate, imponga una riflessione di carattere generale sugli investimenti in conto capitale, specialmente nelle regioni del Mezzogiorno. In proposito, segnala che l'atto di indirizzo presentato, del quale è cofirmatario, intende stimolare una discussione che consenta di giungere alla definizione di un documento condiviso da tutte le parti politiche, osservando tuttavia che, qualora la maggioranza si muovesse nella direzione indicata dal rappresentante del Governo, sarebbe estremamente difficile raggiungere tale risultato. Rileva, infatti, che tra l'atto di indirizzo e la posizione evidenziata dal sottosegretario Giorgetti sussiste una diversa impostazione di fondo, in quanto il primo sottolinea l'esigenza di finanziare piccole e medie opere immediatamente cantierabili, mentre il Governo sembrerebbe orientato a privilegiare il finanziamento di grandi progetti infrastrutturali. Analogamente, ribadisce l'esigenza di escludere dall'applicazione del Patto di stabilità interno le risorse derivanti da cofinanziamenti nazionali riferiti a interventi finanziati dell'Unione europea. Alla luce di queste considerazioni, formulando nuovamente l'auspicio di pervenire ad un voto unanime sulla risoluzione, ritiene opportuno approfondirne la discussione, rinviandone il seguito ad altra seduta.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ritiene che la risoluzione potrà essere eventualmente modificata e integrata anche alla luce di quanto emergerà nell'ambito dell'attività conoscitiva prorogata. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione della risoluzione ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.40 alle 15.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 7 aprile 2011. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Luigi Casero.

La seduta comincia alle 15.

Modifica all'articolo 18 del decreto del Presidente della Repubblica n. 128 del 1969, in materia di competenze professionali nei servizi ospedalieri di anestesia e rianimazione.
Nuovo testo C. 797.

(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Massimo POLLEDRI (LNP), relatore, ricorda che la proposta di legge reca la modifica all'articolo 18 del decreto del Presidente della Repubblica n. 128 del 1969, in materia di competenze professionali nei servizi ospedalieri di anestesia e rianimazione. Con riferimento alle conseguenze di carattere finanziario, osserva che, al fine di escludere effetti onerosi, andrebbe precisata la portata applicativa della norma. In particolare, ritiene che andrebbe chiarito se l'applicazione delle disposizioni in esame comporti la necessità di procedere, nelle strutture sanitarie dotate di servizi di anestesia e rianimazione, all'inserimento di ulteriori figure professionali o, comunque, di ulteriori unità di personale rispetto a quelle già in dotazione.

Il sottosegretario Luigi CASERO osserva che la disciplina contenuta nel decreto del Presidente della Repubblica 27 marzo 1969, n. 128, continua a costituire, anche all'indomani del riordino delle aziende ospedaliere e dei presidi ospedalieri operato dal decreto legislativo n. 502 del 1999 e successive modifiche, il punto di riferimento di rango legislativo sul quale poter operare, al fine di adeguare l'ordinamento dei servizi ospedalieri di anestesia e rianimazione, nonché le competenze

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professionali dei relativi medici specialisti rinnovati ordinamenti didattici del corso di laurea in medicina e chirurgia e delle scuole di specializzazione in anestesia e rianimazione. Rileva che le disposizioni contenute nel provvedimento in oggetto non comportano oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato, anzi sin propongono, tra l'altro, di mettere un freno all'onerosa e spesso superflua lievitazione delle richieste di istituzione di «terapie subintensive divisionali», che non possono e non devono essere presenti negli ospedali non ancora dotati di reparti di rianimazione intensiva polivalenti. Evidenzia che, come chiarito nella relazione illustrativa, l'intervento normativo in questione, in sostanza, non si propone l'obbligatoria istituzione di ambulatori e di reparti nei settori disciplinati, ma mira ad assicurare che, nel caso in cui si ravvisi la necessità a tutela dell'utenza di istituire tali reparti, centri e ambulatori, la relativa gestione sia affidata ai servizi di anestesia e rianimazione e comunque ai medici specialisti in tale disciplina. Osserva che, nell'individuare, poi, le competenze professionali di questi ultimi, in linea come già detto con i già rinnovati ordinamenti didattici, il nuovo testo della proposta di legge, qual risultante dagli emendamenti approvati, si limita a precisare che restano ferme le competenze attribuite ai medici specialisti in anestesia e rianimazione dalla legge n. 38 del 2010, senza pertanto nessuna prescrizione in ordine all'istituzione di nuove figure professionali o all'esigenza di ulteriori unità di personale.

Massimo POLLEDRI (LNP), relatore, formula la segue proposta di parere:
«La V Commissione,
esaminato il progetto di legge C. 797 recante modifica all'articolo 18 del decreto del Presidente della Repubblica n. 128 del 1969, in materia di competenze professionali nei servizi ospedalieri di anestesia e rianimazione;
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, il quale ha rappresentato che le disposizioni del provvedimento non determinano oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica, in quanto esso non dispone l'obbligatoria istituzione di nuovi ambulatori e reparti, intendendo piuttosto limitare l'istituzione di terapie sub-intensive divisionali;
esprime

PARERE FAVOREVOLE».

La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

Istituzione di un sistema di prevenzione delle frodi nel settore assicurativo.
Testo unificato C. 2699-ter e abb., approvato dal Senato.
(Parere alla VI Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 24 marzo 2011.

Il sottosegretario Luigi CASERO, con riferimento ai chiarimenti richiesti in ordine agli effetti finanziari del provvedimento, deposita alcune note predisposte dalle competenti amministrazioni ministeriali.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rilevata l'esigenza di valutare il contenuto dei documenti depositati dal rappresentante del Governo, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.15.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Giovedì 7 aprile 2011. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Luigi Casero.

La seduta comincia alle 15.15.

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Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull'analisi annuale della crescita: progredire nella risposta globale dell'UE alla crisi.
COM(2011)11 definitivo.

(Seguito dell'esame e conclusione - Approvazione di un documento finale).

Gabriele TOCCAFONDI (PdL), relatore, illustra una nuova formulazione del documento finale, che tiene conto delle proposte di integrazione fattegli pervenire dai rappresentanti dei gruppi (vedi allegato 2).

Pier Paolo BARETTA (PD) nel ringraziare il relatore per il lavoro svolto, osserva che, al fine di raggiungere l'obiettivo dell'approvazione di un documento finale condiviso, appare necessario rivedere alcuni passaggi del documento proposto dal relatore. In particolare, ritiene che non sia opportuno soffermarsi con troppa enfasi sui consensi internazionali per l'azione svolta dal nostro Paese nel controllo dei conti pubblici, né fare un riferimento troppo deciso alla costituzionalizzazione di nuove regole in materia di bilanci pubblici, in quanto tale ultimo tema merita ulteriori approfondimenti. Nel rilevare, inoltre, l'esigenza di rivedere la formulazione del passaggio del documento relativo agli sprechi e alle inefficienze delle pubbliche amministrazioni, segnala che, nel fare riferimento all'esperienza tedesca in materia di mercato del lavoro, non si dovrebbe richiamare la flessibilità numerica, che sembrerebbe postulare il ricorso a licenziamenti. Da ultimo, segnala l'esigenza di formulare uno specifico riferimento al tema della lotta alla povertà.

Renato CAMBURSANO (IdV) propone di riformulare il documento proposto dal relatore, espungendo il riferimento al riconoscimento in sede internazionale ed europea dei risultati conseguiti dall'Italia nel fronteggiare la crisi, ritenendo non possibile parlare di «successi» con riferimento ai risultati conseguiti. Richiamando l'intervento dell'onorevole Baretta, chiede di mantenere il riferimento all'opportunità di una modifica costituzionale relativamente ai bilanci pubblici. Ritiene inoltre necessario inserire un riferimento alla lotta all'evasione fiscale, necessaria per concorrere all'opera di risanamento della finanza pubblica e per liberare risorse utili per la crescita. Condivide infine le perplessità dell'onorevole Baretta in ordine al riferimento alla «flessibilità numerica», che, a suo avviso, sarebbe sinonimo di licenziamenti.

Gabriele TOCCAFONDI (PdL), relatore, alla luce del dibattito svoltosi, propone una nuova formulazione del documento, volta a recepire le osservazioni da ultimo rappresentate dai deputati Baretta e Cambursano (vedi allegato 3).

La Commissione approva il documento finale, come da ultimo riformulato dal relatore.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone che, come di consueto, il documento finale approvato sia trasmesso al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione europea nell'ambito del dialogo politico.

La Commissione concorda.

La seduta termina alle 15.30.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

RISOLUZIONI

7-00500 Bitonci e Negro: Valutazione delle spese relative ai buoni lavoro ai fini dell'applicazione della normativa in materia di contenimento delle spese per il personale.