CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 marzo 2011
450.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e X)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 9 marzo 2011. - Presidenza del presidente dell'VIII Commissione, Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 14.

Schema di decreto legislativo concernente modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31, recante disciplina della localizzazione, della realizzazione e dell'esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché benefici economici e campagne informative al pubblico.
Atto n. 333.

(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta dell'8 marzo 2011.

Federico TESTA (PD) sottolinea che con il decreto correttivo in esame il Governo dimostra di continuare a non capire come infrastrutture quali le centrali nucleari non possano essere realizzate senza un consenso ampio delle comunità interessate. La previsione di un parere obbligatorio ma non vincolante delle regioni costituisce la premessa a sicure contestazioni, circostanza che non fa altro che rendere ancora più elevato il rischio connesso ad attività imprenditoriali di questo genere che per loro natura, come tutti sanno, prevedono una concentrazione dei costi iniziali e costi di esercizio più contenuti. Ritiene altresì che negativi elementi di incertezza riguardino anche altre disposizioni del testo come la previsione di termini estremamente brevi per gli adempimenti previsti agli articoli 4, 7, 9 e 11 (in cui si prevede che il parere delle regioni sulla localizzazione delle centrali sia espresso nel termine di sessanta giorni) del testo in esame, talmente ridotti che certamente

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non potranno essere rispettati. Ribadisce infine il suo giudizio negativo di fronte alle scelte compiute dal Governo che intende operare decisioni strategiche di politica energetica senza il necessario consenso delle popolazioni interessate.

Gianluca BENAMATI (PD), preliminarmente, formula un giudizio critico sul complesso delle disposizioni contenute nello schema di decreto correttivo in esame, che colpevolmente tendono a ridurre lo spazio della discussione pubblica sulle decisioni attuative della scelta compiuta dal Governo in materia di nucleare.
Passa quindi ad elencare i punti, a suo avviso, più controversi, sottolineando criticamente, in primo luogo, la mancanza di una strategia energetica nazionale nella quale inserire la strategia nucleare delineata dal provvedimento in esame. Allo stesso modo giudica negativamente, perché parziali e generiche, le norme che regolano le procedure autorizzatorie dalle quali dipende la sicurezza dei futuri siti ed impianti nucleari. Critica, infine, le disposizioni relative alla gestione delle attività di decommissioning, che, così come sono disciplinate nel provvedimento in esame, rischiano di rivelarsi in concreto ben più onerose di quanto ipotizzabile.

Ermete REALACCI (PD) denuncia, anzitutto, il fatto deplorevole che un provvedimento presentato dal Governo come finalizzato a individuare secondo criteri oggettivi e condivisi i siti degli impianti nucleari, venga sottoposto all'attenzione del Parlamento dopo che i rappresentanti nazionali delle regioni e dei comuni si sono espressi in senso nettamente contrario al provvedimento stesso.
Giudica, inoltre, allo stesso tempo grave e illusorio che il Governo pensi con questo provvedimento di superare la contrarietà dei territori e delle popolazioni, accorciando i tempi delle procedure amministrative necessarie a definire le scelte relative alla citata individuazione dei siti nucleari. Al riguardo, considera particolarmente negative quelle disposizioni che, proprio per accelerare le procedure, finiscono per negare ogni garanzia effettiva - a partire da quella rappresentata dalla competenza, indipendenza e autorevolezza delle strutture dell'Agenzia per la sicurezza nucleare - e per esporre a gravi rischi l'ambiente, la sicurezza e la salute dei cittadini.
Dopo aver illustrato sinteticamente le richieste dei comuni e delle regioni che il Governo ha colpevolmente ritenuto di non dover tenere in alcuna considerazione, richiama il Governo alla responsabilità inderogabile di tenere al primo posto gli interessi generali del Paese, dei territori e delle popolazioni, rispetto a quelli economici e settoriali.

Andrea LULLI (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, stigmatizza l'assenza di un rappresentante del Ministero dello sviluppo economico, o comunque del Governo, alla discussione del decreto legislativo sulla localizzazione delle centrali nucleari, dichiarando che la sua parte politica non è disponibile a proseguire l'esame del provvedimento in assenza di un rappresentante del Governo.

Guido DUSSIN (LNP), relatore per l'VIII Commissione, concorda con l'intervento del collega Lulli sull'opportunità della presenza del Governo ai lavori delle Commissioni riunite per l'esame del provvedimento in titolo.

Angelo ALESSANDRI, presidente, comunica che hanno chiesto di intervenire i deputati Margiotta, Piffari e Fadda. Tuttavia, tenendo conto della richiesta del deputato Lulli e dei successivi lavori delle Commissioni, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.30.