CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 15 febbraio 2011
438.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.10 alle 12.40.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 15 febbraio 2011. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Sonia Viale.

La seduta comincia alle 12.40.

Disposizioni a tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori.
C. 2011 e abb.-A.
(Parere all'Assemblea).
(Rinvio del seguito dell'esame).

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La Commissione prosegue l'esame del provvedimento e delle proposte emendative ad esso riferite, rinviato nella seduta dell'8 febbraio 2011.

Il sottosegretario Sonia VIALE fa presente che la relazione tecnica predisposta dal Ministero della giustizia è in corso di verifica da parte della Ragioneria generale dello Stato e chiede pertanto di rinviare il seguito dell'esame del provvedimento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento e sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 12.45, riprende alle 12.55.

Istituzione della Soprintendenza del mare e delle acque interne e organizzazione del settore del patrimonio storico-culturale sommerso nell'ambito del Ministero per i beni e le attività culturali.
Nuovo testo C. 2302.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, in sostituzione del relatore, ricorda che il provvedimento in esame, nel nuovo testo elaborato dalla VII Commissione, dispone l'istituzione della Soprintendenza del mare e delle acque interne e l'organizzazione del settore del patrimonio storico-culturale sommerso nell'ambito del Ministero per i beni e le attività culturali e che il provvedimento, composto di 10 articoli, non è corredato di relazione tecnica.
Per quanto concerne i profili finanziari, osserva che, in assenza di relazione tecnica, non risulta possibile verificare gli effetti finanziari derivanti dalle norme in esame. Al fine di una valutazione di tale impatto finanziario, ritiene che andrebbero, infatti, acquisiti dati ed elementi volti a definire il complesso delle esigenze connesse all'istituzione della nuova Soprintendenza e all'esercizio dei compiti ad essa affidati. In primo luogo, rileva che la definizione dell'assetto amministrativo e dell'organico è demandata ad un decreto ministeriale: non si dispone, pertanto, di dati relativi all'entità e alla provenienza del personale che dovrà essere impiegato presso il nuovo organismo anche se, dalla clausola di invarianza di cui all'articolo 10, sembra desumersi che si tratti di personale già assegnato ad altre Soprintendenze. Anche in tal caso, rileva come andrebbero forniti elementi volti a confermare che detto personale sia in possesso delle competenze richieste e che l'assegnazione del medesimo al nuovo organismo non determini i presupposti per ulteriori oneri. Quanto alle attività previste, osserva che andrebbe chiarito se esse siano riconducibili al quadro delle funzioni già svolte in materia dagli uffici del Ministero dei beni culturali e dalle Soprintendenze, ovvero se le stesse presuppongano l'esercizio di nuovi compiti con possibili oneri a carico della finanza pubblica, tenendo conto anche del carattere tecnico e specialistico delle attività indicate dall'articolo 2. Riguardo ai centri operativi di Orbetello e Venezia, segnala che andrebbero indicati i costi connessi alla loro operatività e che, infine, andrebbero definiti gli eventuali costi connessi all'istituzione e al funzionamento dell'Albo dei volontari previsto dall'articolo 7.

Il sottosegretario Sonia VIALE chiede di rinviare il seguito dell'esame del provvedimento, al fine di consentire lo svolgimento degli approfondimenti necessari a fornire gli elementi di chiarimento richiesti dal presidente.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, prendendo atto della richiesta formulata dal rappresentante del Governo, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

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Modifiche alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, in materia di ordinamento della professione di giornalista.
Nuovo testo C. 2393.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, in sostituzione del relatore, ricorda che la proposta di legge in esame, nel nuovo testo adottato dalla Commissione di merito, reca modifiche alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, in materia di ordinamento della professione di giornalista e che il provvedimento non è corredato di relazione tecnica.
Per quanto concerne i profili di competenza della Commissione finanziaria, rileva che l'istituzione dei «giurì per la correttezza dell'informazione» presso ogni distretto di Corte di appello, prevista dall'articolo 5, appare suscettibile di determinare effetti onerosi dovuti alla costituzione e al funzionamento di tali organismi. Ai fini della valutazione dell'entità di tali effetti e delle risorse con le quali sarà possibile farvi fronte, rileva che occorre acquisire chiarimenti ed elementi di quantificazione dal Governo. In particolare, ritiene che andrebbero acquisiti dati ed elementi con riguardo alle competenze e alle funzioni che i suddetti organi saranno chiamati a svolgere - le quali, in base al tenore letterale della disposizione, sembrerebbero avere natura giurisdizionale -, al trattamento economico complessivo da corrispondere ai cinque componenti di ogni giurì e alla loro provenienza, nonché alle dotazioni strumentali e di personale occorrenti per il funzionamento dei giurì In merito all'istituzione della Commissione deontologica nazionale, di cui all'articolo 4, evidenzia che, pur considerato che l'Ordine dei giornalisti non è compreso nell'elenco delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato, appare, comunque, opportuno acquisire chiarimenti volti ad escludere eventuali effetti, sia pure indiretti, per la finanza pubblica.

Il sottosegretario Sonia VIALE chiede di rinviare il seguito dell'esame del provvedimento, al fine di consentire lo svolgimento degli approfondimenti necessari a fornire gli elementi di chiarimento richiesti dal presidente in sostituzione del relatore.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, prendendo atto della richiesta formulata dal rappresentante del Governo, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.05.

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 15 febbraio 2011. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Sonia Viale, indi il sottosegretario di Stato per il medesimo dicastero Luigi Casero.

La seduta comincia alle 12.45.

Schema di decreto legislativo recante riordino della disciplina della programmazione negoziata e degli incentivi per lo sviluppo del territorio, degli interventi di reindustrializzazione di aree di crisi e degli incentivi per la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione di competenza del Ministero dello sviluppo economico.
Atto n. 330.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto.

Massimo BITONCI (LNP), relatore, ricorda che lo schema di decreto legislativo in esame reca norme di attuazione della delega di cui all'articolo 3, comma 2, della legge 23 luglio 2009, n. 99, per il

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riordino della disciplina della programmazione negoziata e degli incentivi per lo sviluppo del territorio, degli interventi di reindustrializzazione di aree in crisi e degli incentivi per la ricerca, sviluppo e innovazione di competenza del Ministero dello sviluppo economico. Fa presente che il testo è corredato di relazione tecnica, la quale afferma che, come previsto dalla norma di delega, dal provvedimento in esame non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Per quanto concerne gli articoli da 1 a 11, in materia di procedure di programmazione, valutazione, monitoraggio e verifica, rileva che il provvedimento presenta una valenza prevalentemente procedimentale, in quanto diretto ad un più efficiente utilizzo di risorse già stanziate in bilancio per finalità di incentivazione. Andrebbero tuttavia forniti chiarimenti in merito ai meccanismi procedurali prefigurati, al fine di verificare se sussistano le condizioni affinché le procedure medesime possano essere effettivamente espletate nell'ambito degli stanziamenti già definiti a legislazione vigente. In particolare, segnala che il provvedimento, oltre a prevedere il ricorso a meccanismi automatici di agevolazione, ai sensi degli articoli 3 e 6, comma 2, dispone in merito ai tempi di conclusione delle diverse fasi procedimentali, prevedendo, in caso di mancato rispetto dei termini, forme di silenzio-assenso. Ritiene quindi che andrebbero forniti elementi di valutazione volti a suffragare l'effettiva possibilità di dare corso a tali procedure, garantendo nel contempo che la concessione degli incentivi avvenga nell'ambito delle risorse disponibili. Inoltre, nel rinviare anche alle considerazioni svolte con riferimento agli articoli da 13 a 20, osserva che andrebbe chiarito in quale misura i prevedibili effetti di accelerazione dei tempi di concessione dei benefici possano incidere sulla tempistica delle erogazioni già scontata ai fini dei saldi di cassa. Precisa che tali valutazioni dovrebbero tener conto anche del fatto che le procedure previste, oltre a presupporre tempi più stringenti dell'azione delle pubbliche amministrazioni, prevedono il ricorso a «soggetti gestori» cui affidare determinate fasi procedimentali, nonché l'utilizzo di strutture ed enti specializzati i cui costi gravano sulle risorse stanziate per i diversi interventi: per effetto di tale utilizzo potrebbero quindi risultare in parte modificati la natura ed il profilo di cassa delle risorse originariamente stanziate. Sul punto appaiono necessari chiarimenti.
Per quanto concerne l'articolo 12, in materia di impiego di tecnologie informatiche, con riferimento al divieto di richiesta ai soggetti interessati di dati e informazioni già in possesso della pubblica amministrazione, rileva che la previsione appare suscettibile di determinare aggravi procedimentali a carico di soggetti pubblici. In proposito, andrebbe confermato che tali eventuali aggravi siano sostenibili nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
Per quanto concerne gli articoli da 13 a 22, in materia di modalità di erogazione degli aiuti e istituzione di un fondo unico, rileva che, come già accennato in relazione agli articoli da 1 a 11, il provvedimento appare volto a garantire un pieno ed efficiente utilizzo delle risorse già stanziate in bilancio per effetto di una serie di norme, che vengono conseguentemente abrogate. Evidenzia che il meccanismo finanziario volto a conseguire tale finalità consiste nella creazione di un Fondo unico presso il Ministero dello sviluppo economico, nel quale sono concentrate le risorse provenienti dalle norme ora abrogate. Poiché gli effetti di tali disposizioni risultano già scontati nei tendenziali di spesa sulla base di dinamiche di cassa diversificate, ritiene che andrebbe preliminarmente acquisita una valutazione dal Governo circa l'equivalenza degli effetti sui saldi già imputati alle disposizioni abrogate rispetto a quelli attribuiti al nuovo Fondo, tenendo conto delle specifiche modalità e procedure di impiego delle relative risorse, disciplinate dal provvedimento in esame. Sotto questo profilo ritiene utile chiarire quali siano gli strumenti volti a garantire, anche attraverso un adeguato monitoraggio, che l'andamento per cassa delle erogazioni

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si mantenga in linea con la dinamica sottesa alle risorse già stanziate in bilancio. Con riferimento alle disposizioni relative all'accelerazione dei procedimenti in essere, di cui all'articolo 14, atteso che la normativa in esame appare di natura procedurale, rileva l'utilità di acquisire chiarimenti circa i soggetti chiamati a effettuare gli accertamenti connessi all'erogazione del saldo e le modalità di svolgimento degli accertamenti medesimi, nel caso in cui le commissioni non siano state ancora nominate. In ogni caso, poiché le disposizioni intervengono su procedimenti già avviati, imponendo determinati criteri di determinazione della misura del saldo da corrispondere, ritiene che andrebbero forniti chiarimenti circa le compatibilità delle norme in esame con la programmazione finanziaria derivante dagli attuali stanziamenti di bilancio. Da ultimo, considerato l'assenza di informazioni al riguardo nella relazione tecnica allegata allo schema, rileva l'opportunità di acquisire dal Governo una stima delle risorse che affluiscono al Fondo unico.

Il sottosegretario Sonia VIALE osserva preliminarmente che il provvedimento è stato verificato positivamente dalla ragioneria generale dello Stato ed è corredato delle prescritte relazioni, nel testo approvato, in esame preliminare, nella riunione del Consiglio dei Ministri del 9 febbraio 2011, sottolineando che esso non comporta effetti finanziari negativi.
Tuttavia, al fine di contenere la spesa per gli oneri gestionali relativi agli interventi agevolati imputati dalle singole norme alle risorse finanziarie del progetto, rileva l'opportunità di inserire una disposizione volta a precisare che agli oneri complessivi, derivanti dagli articoli 5, comma 4, 9, 15, comma 4, 16 e 18, comma 4, si provvede nel limite del 2 per cento delle risorse stanziate per l'intervento.

Massimo VANNUCCI (PD) chiede preliminarmente al presidente di chiarire come intenda procedere in relazione ai tempi particolarmente ristretti per l'esame del provvedimento, atteso che il termine per l'esercizio della delega scadrebbe nella giornata di oggi.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che la Commissione dovrebbe esprimere il prescritto parere non appena terminata la relativa istruttoria.

Massimo VANNUCCI (PD) ritiene parziali le risposte fornite dal Governo rispetto alle osservazioni del relatore e comunque ritiene il provvedimento irricevibile, atteso che esso è stato approvato dal Consiglio dei ministri e trasmesso alle Camere nella giornata dell'11 febbraio, con un termine per l'esercizio della delega in scadenza nella giornata di oggi. Sottolinea come il provvedimento sia complesso riguardando molteplici forme di incentivazione e che quindi necessiterebbe di un esame più approfondito. Stigmatizza quindi l'inerzia del Governo rispetto all'esercizio della delega conferita dal Parlamento soprattutto nell'attuale momento di crisi economica. Ritiene inoltre l'atteggiamento dimostrato in questa occasione dal Governo in netto contrasto con l'appello lanciato dal Presidente Berlusconi alle forze di opposizione per un lavoro comune. Chiede quindi al Governo di adottare le opportune iniziative normative volte a differire il termine per l'esercizio della delega in questione per consentire lo svolgimento di un confronto più approfondito.

Renato CAMBURSANO (IdV) condivide le osservazioni dell'onorevole Vannucci e sottolinea il ritardo con cui il Governo ha esercitato la delega in questione. Ritiene le risposte fornite dal rappresentante del Governo dettate dall'eccessiva fretta e esprime preoccupazione per il ruolo del Parlamento in tale procedimento.

Maino MARCHI (PD) osserva come con lo schema di decreto legislativo in esame si provveda ad un complessivo riordino di meccanismi incentivanti assai rilevanti per il sistema produttivo del nostro Paese, quali ad esempio i crediti di imposta che sostengono la ricerca e il Fondo per la

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finanza d'impresa, ritenendo, pertanto, necessario che il Governo fornisca puntuali chiarimenti in ordine ai benefici attesi dalla nuova disciplina e agli effetti, anche di carattere economico e finanziario, dei nuovi meccanismi procedurali previsti dal provvedimento. In particolare, ritiene opportuno che il Governo chiarisca gli effetti del provvedimento sulle procedure di incentivazione in corso, con particolare riferimento a quelle che abbiano dato luogo all'apertura di contenziosi in sede giudiziaria per l'attribuzione delle relative risorse. In assenza di un quadro certo degli effetti del provvedimento e delle sue implicazioni finanziarie, ritiene infatti che la Commissione bilancio non potrebbe che esprimere un parere contrario sullo schema in esame.

Amedeo CICCANTI (UdC) rileva preliminarmente come lo schema di decreto legislativo in esame si inserisca nel quadro dei provvedimenti di riforma strutturale volti ad assicurare una più vigorosa crescita economica, finalizzati anche a raggiungere gli obiettivi indicati a livello continentale nell'ambito della Strategia Europa 2020. Ritiene, pertanto, estremamente problematica la circostanza che l'esame parlamentare dello schema prenda avvio il giorno stesso della scadenza del termine per l'esercizio della delega prevista dalla legge n. 99 del 2009. In ogni caso, per quanto attiene ai contenuti del provvedimento, osserva che - al di là delle affermazioni propagandistiche, secondo le quali esso contribuirebbe a dare una «frustata» all'economia italiana - esso ha un contenuto che appare piuttosto limitato rispetto alle ambizioni che si prefigge. Giudica, comunque, che non vi siano le condizioni per l'espressione di un parere sullo schema di decreto, in quanto la Commissione non è stata posta in condizione di valutarne appieno i contenuti e le implicazioni.

Il sottosegretario Sonia VIALE chiede di rinviare brevemente l'esame del provvedimento, al fine di poter svolgere ulteriori approfondimenti.

Massimo VANNUCCI (PD) segnala al rappresentante del Governo l'opportunità di chiarire anche ammontare complessivo delle risorse che affluiranno al Fondo unico, come peraltro richiesto anche dal relatore.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, sospende la seduta che potrà riprendere nel pomeriggio.

La seduta, sospesa alle 12.55, riprende alle 14.10.

Il sottosegretario Luigi CASERO chiede di rinviare ulteriormente il seguito dell'esame del provvedimento per consentire lo svolgimento degli approfondimenti richiesti e precisa che il Governo non procederà, nelle more, all'approvazione definitiva del decreto legislativo, facendo presente che non è peraltro prevista per la giornata di oggi la convocazione del Consiglio dei ministri.

Pier Paolo BARETTA (PD) concorda con la richiesta di rinvio formulata dal rappresentante del Governo, precisando che essa dovrebbe essere volta a consentire, nella prossima seduta in cui il provvedimento sarà calendarizzato, un esame nel merito delle questioni di competenza della Commissione.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, prendendo atto della richiesta del rappresentante del Governo, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento, osservando tuttavia che il termine per l'esercizio della delega scade nella giornata di oggi.

Variazione nella composizione della Commissione

Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che l'onorevole Renzo Lusetti è entrato a far parte della Commissione e gli porge i migliori auguri di buon lavoro.

La seduta termina alle 14.15.

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DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Martedì 15 febbraio 2011. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Sonia Viale.

La seduta comincia alle 13.05.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di approvazione dello statuto dell'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica e di riordino della stessa.
Atto n. 326.
(Rilievi alla VII Commissione).

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del regolamento - Deliberazione di rilievi).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto, rinviato nella seduta del 9 febbraio 2011.

Remigio CERONI (PdL), relatore, ricorda che, nella seduta del 9 febbraio 2009, l'onorevole Marchi e l'onorevole Borghesi hanno richiesto chiarimenti in ordine alle osservazioni contenute nei pareri resi sullo schema in esame dalla Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo n. 281 del 1997, dal Consiglio di Stato e dalle organizzazioni sindacali. Rileva, in particolare, che il parere del Consiglio di Stato, oltre a formulare diverse osservazioni sulla stesura di alcune disposizioni del provvedimento, richiama l'esigenza di prevedere adeguate forme di raccordo istituzionale con le autonomie territoriali, al fine di assicurare la compatibilità dello schema con le disposizioni dell'articolo 117, terzo comma, della Costituzione e con la più recente giurisprudenza costituzionale in materia. In questa ottica, osserva che il parere favorevole potrebbe essere quindi condizionato ad una modifica dell'articolo 2, volta ad inserire un comma che preveda che l'Agenzia persegua le proprie finalità, con particolare riferimento a quelle di cui alle lettere e) e f) del comma 1 dell'articolo 2, mediante accordi da stipulare ai sensi dell'articolo 15 della legge n. 241 del 1990. Osserva che analoghe criticità sono peraltro state evidenziate anche dalla Conferenza unificata, che nelle premesse del proprio parere ha evidenziato come il regolamento non preveda un ruolo delle Regioni all'interno dell'Agenzia, le cui funzioni incidono su materie di competenza regionale, proponendo pertanto al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca di orientarsi verso una diversa forma giuridica. Con riferimento a tali considerazioni, che non incidono sui profili di competenza della nostra Commissione, ritiene che occorra peraltro considerare che, come evidenziato anche nei due richiamati pareri, il Governo ha annunciato, in sede di Conferenza unificata, che intende operare una profonda revisione dell'organizzazione dell'Agenzia, che dovrebbe trasformarsi in un ente di ricerca. Per quanto attiene alle osservazioni delle organizzazioni sindacali, ricorda che l'onorevole Borghesi ha richiamato le osservazioni della FLC CGIL, secondo le quali «nella Tabella dell'organico gli incarichi di direttore generale e di dirigente di prima fascia non concorrono alla pianta organica». In proposito, rileva che tale esclusione non è prevista dalla Tabella allegata allo schema in esame, che indica tanto la posizione del Dirigente generale quanto quella del Dirigente amministrativo, né appare opportuna, in quanto inciderebbe negativamente sui risparmi derivanti dal provvedimento.

Il sottosegretario Sonia VIALE, con riferimento al chiarimento richiesto riguardo al fatto se la riduzione di spesa recata dallo schema di regolamento in questione sia o meno stata già conseguita in seguito all'entrata in vigore del decreto-legge n. 194 del 2009, conferma che in effetti detto decreto-legge ha determinato la riduzione, a decorrere dal 2010, dei capitoli di spesa dedicati ai trasferimenti correnti agli enti, tra cui l'ANAS. Precisa

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che tale riduzione è però inferiore a quella, di spesa, ascritta allo schema di regolamento in questione, che quindi assicura ulteriori risparmi. Relativamente alla consistenza del personale che sarà impiegato presso l'Agenzia, pari a 237 unità, rispetto a quello potenzialmente impiegabile secondo la pianta organica, pari a a 302 unità, evidenzia che non è necessario ampliare la dotazione di personale rispetto a quella prevista di 237 unità al fine di poter presidiare tutti i compiti istituzionali affidati all'Agenzia medesima. Rileva che la copertura completa, attualmente non prevista, della pianta organica servirebbe infatti unicamente a garantire il presidio più efficace possibile di detti compiti. Rispetto alle spese di funzionamento dell'Agenzia, fa presente che le medesime sono definite annualmente a seguito del riparto del capitolo 1261, iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, e che è previsto che la quota del citato capitolo destinata all'Agenzia a seguito di detto riparto sia di circa 1,2 milioni. Precisa che il riordino dell'Agenzia non impatterà significativamente sulle spese in questione, che quindi continueranno a trovare copertura nel trasferimento di cui sopra. In merito ai compensi da corrispondere ai componenti del Collegio dei revisori dei conti dell'Agenzia, rileva che vi si farà fronte con le risorse ad essa trasferite, pari a 1,2 milioni, a valere sul citato capitolo 1261 dello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Rileva che della compatibilità finanziaria di detta spesa rispetto alle risorse disponibili si darà dimostrazione in sede di predisposizione del decreto col quale verranno fissati i compensi. Sottolinea, inoltre, che è presumibile che la somma necessaria sia trascurabile rispetto alla dotazione finanziaria complessiva. Conferma, poi, che dalle attività di formazione del personale e dalle attività di valutazione delle performance non conseguiranno nuovi o maggiori oneri per le finanze pubbliche. Infine, precisa che, laddove la relazione tecnica riferisce del rientro di 69 unità di personale «presso la scuola o l'Amministrazione», si fa riferimento, come indicato dalla successiva tabella 8, alle 67 unità di personale che rientrerebbero a scuola e di due amministrativi del comparto Ministero, ex qualifica funzionale B2, che rientrerebbero in servizio presso l'Amministrazione. Fa presente che di tale circostanza si è tenuto debitamente conto nel computo dei risparmi ascritti allo schema di regolamento, come indicato nella medesima tabella 8 e nel successivo paragrafo.

Maino MARCHI (PD) sottolinea l'esigenza, già prospettata dal relatore, a richiamare espressamente la modifica proposta dal Consiglio di Stato al fine di inserire all'articolo 2, un comma che preveda che l'Agenzia persegua le proprie finalità, con particolare riferimento a quelle di cui alle lettere e) e f) del comma 1 dell'articolo 2 mediante accordi da stipulare ai sensi dell'articolo 15 della legge n. 241 del 1990.

Remigio CERONI (PdL) formula la seguente proposta:

«La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di approvazione dello statuto dell'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica e di riordino della stessa (atto n. 326);
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, per cui:
le riduzioni di spesa previste dal provvedimento assicurano risparmi rispetto a ulteriori quelli già ottenuti con il decreto-legge n. 194 del 2009, con il quale sono state ridotte le dotazioni di bilancio delle amministrazioni vigilanti, tra cui l'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica;
i compiti istituzionali affidati all'Agenzia possono essere svolti con l'impiego di 237 unità di personale; la copertura

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completa della pianta organica, pari a 302 unità di personale, servirebbe unicamente a garantire ancora più efficacemente lo svolgimento dei compiti posti a carico dell'Agenzia;
dalle attività di formazione del personale e di valutazione delle performance non conseguiranno nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica;
la disposizione di cui all'articolo 14, comma 4, concernente il rientro in servizio presso le istituzioni scolastiche di 69 unità di personale, troverà attuazione mediante il rientro di 67 unità di personale nelle istituzioni scolastiche e il rientro in servizio di 2 unità di personale presso l'Amministrazione, con ciò garantendo gli effetti di risparmio derivanti dal provvedimento;
rilevata l'opportunità, all'articolo 7, comma 2, di aggiornare il riferimento normativo concernente il Registro dei revisori contabili posto che l'ivi richiamato decreto legislativo n. 88 del 1992 è stato abrogato dal decreto legislativo n. 39 del 2010, che reca la disciplina relativa alle revisioni legali;
rilevata, altresì, l'opportunità di modificare le disposizioni di cui all'articolo 12, comma 1, lettera b), in materia di contributo ordinario dello Stato per lo svolgimento dei compiti dell'Agenzia, al fine di meglio precisarne le fonti di finanziamento;
ritenuto opportuno, al fine di escludere futuri incrementi della spesa di personale, che la pianta organica dell'Agenzia non ecceda le unità di personale in servizio presso la medesima Agenzia,

VALUTA FAVOREVOLMENTE

lo schema di decreto del Presidente della Repubblica e formula i seguenti rilievi sulle sue conseguenze di carattere finanziario:
all'articolo 7, comma 2, sostituire le parole: "Registro dei revisori contabili, di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 88" con le seguenti: "Registro dei revisori legali, di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39";
all'articolo 12, comma 1, lettera b), sostituire le parole da: "sulle disponibilità," fino alla fine della lettera con le seguenti: "sulle risorse iscritte nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, ai sensi della legge n. 549 del 1995, come rifinanziata annualmente dalla tabella C allegata alla legge di stabilità.";
formula, altresì, le seguenti osservazioni:
valuti la Commissione di merito l'opportunità di:
prevedere che la dotazione organica di cui alla Tabella A allegata allo schema in esame sia commisurata alla dotazione di personale del quale si prevede l'effettivo impiego presso l'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica;
recepire la condizione contenuta nel parere del 9 dicembre 2010 della sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato, che richiede l'introduzione di un comma 3 nell'articolo 2 del seguente tenore: "L'Agenzia persegue, ove necessario, le proprie finalità e, in particolare, quelle di cui all'articolo 2, comma 1, lettera e), e lettera f), mediante accordi con regioni ed enti locali ai sensi dell'articolo 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241"».

La Commissione approva la proposta del relatore.

La seduta termina alle 13.10.

COMITATO DEI NOVE

Martedì 15 febbraio 2011.

Disposizioni in favore dei territori di montagna.
C. 41 e abb.-A.

Il Comitato si è riunito dalle 13.10 alle 13.20.