CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 3 febbraio 2011
434.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO ALL'8 FEBBRAIO 2011

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COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Giovedì 3 febbraio 2011. - Presidenza del presidente Isabella BERTOLINI.

La seduta comincia alle 13.15.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione culturale tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica Araba Siriana fatto a Roma l'11 settembre 2008.
C. 3994 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.

Alessandro NACCARATO (PD), relatore, dopo aver brevemente illustrato la proposta di legge in titolo, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).
Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Modifiche alla legge 31 dicembre 2009, n. 196, conseguenti alle nuove regole adottate dall'Unione europea in materia di coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri.
C. 3921 Giorgetti.

(Parere alla V Commissione).
(Rinvio dell'esame).

Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.

Isabella BERTOLINI, presidente, considerato che la Commissione di merito non ha ancora completato l'esame del provvedimento, propone di rinviare la seduta, se non vi sono obiezioni, alle ore 16.
Il Comitato concorda.

Disposizioni a tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori.
Testo unificato C. 2011 Ferranti ed abb.

(Parere alla II Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.

Isabella BERTOLINI, presidente, sostituendo la relatrice, impossibilitata a prendere

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parte alla seduta, illustra brevemente il provvedimento. Rileva quindi che i benefici previsti dallo stesso spettano al padre in taluni casi solo a condizione che la madre sia deceduta o assolutamente impossibilitata a dare assistenza alla prole e in altri casi spettano solo alla madre. A suo avviso, tali disposizioni andrebbero valutate alla luce della giurisprudenza della Corte costituzionale che ha sempre riconosciuto l'importanza del contributo paterno allo sviluppo armonico della personalità dei minori, affermando l'esistenza di un principio di paritetica partecipazione di entrambi i coniugi alla cura e all'educazione della prole, senza distinzione o separazione di ruoli tra uomo e donna, ma con reciproca integrazione di essi. Cita, in particolare, le sentenze n. 341 del 1991, n. 179 del 1993, n. 376 del 2000 e n. 385 del 2005. Formula infine una proposta di parere favorevole con alcune osservazioni (vedi allegato 2) relative in parte al profilo sopra evidenziato e in parte ad aspetti relativi al coordinamento del testo.

Pierluigi MANTINI (UdC) condivide la proposta di parere del presidente, soprattutto nella parte in cui richiama l'importanza della presenza di entrambi i genitori per lo sviluppo armonico della personalità dei minori. Ritiene invece inopportune le altre osservazioni, che attengono a profili di formulazione del testo e rientrano quindi più propriamente nella competenza del comitato per la legislazione e delle commissioni di merito.

Isabella BERTOLINI, presidente, fa presente che le osservazioni contenute nella proposta di parere non attengono a profili di mera formulazione del testo, ma investono aspetti rilevanti del coordinamento interno del testo.
Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 13.30.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 3 febbraio 2011. - Presidenza del presidente Donato BRUNO.

La seduta comincia alle 13.30.

Sull'ordine dei lavori.

Donato BRUNO, presidente, propone di invertire l'ordine del giorno e di rinviare la seduta in sede consultiva al termine della seduta dedicata alle interrogazioni a risposta immediata su questioni attinenti al ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione.

La Commissione concorda.

La seduta, sospesa alle 13.35, riprende alle 14.25.

Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento.
Testo base C. 2350, approvato in un testo unificato dal Senato, ed abb.

(Parere alla XII Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 1o febbraio 2011.

Donato BRUNO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Inapplicabilità del giudizio abbreviato ai delitti puniti con la pena dell'ergastolo.
Testo base C. 668 Lussana e C. 657 D'Antona.

(Parere alla II Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con condizione e osservazione).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Isabella BERTOLINI (PdL), relatore, illustra la proposta di legge in esame e formula quindi una proposta di parere favorevole con due osservazioni (vedi allegato 3).

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Sottolinea infatti, in primo luogo, come la Corte costituzionale abbia collegato in modo necessario il rito abbreviato alla riduzione della pena, in sostanza escludendo che al termine del rito abbreviato il condannato possa non beneficiare della riduzione della pena: per tale ragione nella proposta di parere si invita la Commissione di merito ad integrare la proposta di legge introducendo una modifica all'articolo 438 del codice di procedura penale volta ad escludere espressamente l'applicabilità del giudizio abbreviato per i delitti puniti dalla legge con l'ergastolo.
Ricorda, in secondo luogo, il problema - sollevato nel corso dell'esame presso la Commissione di merito - del rischio che, nel momento in cui l'accesso al rito abbreviato venga escluso per alcuni reati, nel caso specifico quelli puniti in astratto con l'ergastolo, il pubblico ministero, attraverso la qualificazione del reato contestato, possa di fatto impedire all'imputato di beneficiare del rito abbreviato e della connessa riduzione della pena. Per tale ragione nella proposta di parere si richiama il principio della parità di accusa e difesa nel processo penale sancito dall'articolo 111 della Costituzione e si invita la Commissione di merito a rivedere conseguentemente la disciplina relativa ai presupposti per l'accesso al rito abbreviato, con particolare riguardo alla valutazione relativa alla qualificazione del reato.

Doris LO MORO (PD) dà atto alla relatrice del lavoro svolto, rilevando che la soluzione prospettata nella sua proposta di parere si avvicina molto a quella suggerita dalla sua parte politica. Ritiene, peraltro, che la seconda osservazione potrebbe essere rafforzata in condizione.
Ricorda quindi che la legge n. 479 del 1999, sostituendo l'articolo 438 del codice di procedura penale, ha eliminato la necessità del consenso del pubblico ministero ai fini dell'accesso dell'imputato al rito abbreviato, in tal modo dando seguito a una sentenza della Corte costituzionale che aveva sancito il principio per cui spetta solo all'imputato decidere se avvalersi del rito abbreviato. Questa libertà dell'imputato, stante il principio della parità di accusa e difesa sancito dalla Costituzione, deve essere mantenuta non solo nella forma, ma anche nella sostanza.

Gaetano PECORELLA (PdL) condivide pienamente la proposta di parere della relatrice, invitandola a sua volta a rafforzare la seconda osservazione ponendola come condizione. Esprime l'avviso che lasciare al pubblico ministero, attraverso la qualificazione del reato imputato, la possibilità di impedire di fatto l'accesso al rito abbreviato con connessa riduzione della pena è in aperto contrasto con il principio di parità tra accusa e difesa di cui all'articolo 111 della Costituzione. Occorrere invece individuare un istituto processuale che rimetta ad un giudice terzo e imparziale la valutazione del capo di imputazione, dal quale discende la possibilità di accedere al rito abbreviato.

Pierluigi MANTINI (UdC) preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere della relatrice, ritenendo che la Commissione affari costituzionali non abbia titolo a suggerire alla Commissione di merito soluzioni che attengono in modo stretto a istituti processuali. Il suo gruppo è peraltro contrario anche alla finalità della proposta di legge, ritenendo che se si vuole mostrare severità verso i reati più gravi, si possano comunque esperire soluzioni diverse: per esempio quella di prevedere, all'esito del rito abbreviato, una riduzione di pena meno consistente.

Isabella BERTOLINI (PdL), relatore, preso atto del dibattito, riformula la sua proposta di parere, trasformando in condizione la seconda osservazione (vedi allegato 4).

La Commissione approva la proposta di parere del relatore, come riformulata.

La seduta termina alle 14.40.

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RELAZIONI AL PARLAMENTO

Giovedì 3 febbraio 2011. - Presidenza del presidente Donato BRUNO.

La seduta comincia alle 13.35.

Deliberazione n. 22 del 2010 e relazione della Corte dei conti concernente la gestione delle opere segretate ai sensi dell'articolo 33, comma 3, della legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 149, comma 1, del Regolamento e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 1o febbraio 2011.

Donato BRUNO, presidente, comunica che è stata preannunciata la presentazione di una risoluzione del gruppo del Partito democratico sulle questioni sollevate dalla relazione della Corte dei conti in titolo.

Pierluigi MANTINI (UdC) preannuncia la presentazione di una risoluzione anche da parte del suo gruppo.

Gaetano PECORELLA (PdL), relatore, ricorda che nella precedente seduta era emersa la comune volontà di addivenire a una risoluzione unitaria della Commissione e che lui, come relatore, si era dichiarato disponibile a predisporre il testo della risoluzione, invitando a tal fine i gruppi a segnalargli, anche informalmente, i punti che ritenevano dovessero essere inclusi in tale testo. Fa quindi presente che la presentazione di più risoluzioni da parte dei singoli gruppi rende più difficile pervenire ad un testo unitario.

Pierluigi MANTINI (UdC), ritenendo che l'approvazione di una risoluzione unitaria sia la cosa preferibile, dichiara che il suo gruppo soprassiederà per il momento alla presentazione di una propria risoluzione.

Raffaele VOLPI (LNP) dichiara che anche il suo gruppo è favorevole ad una risoluzione il più possibile condivisa.

Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.45.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Giovedì 3 febbraio 2011. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Andrea Augello.

La seduta comincia alle 14.

Sulla pubblicità dei lavori.

Donato BRUNO, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata oltre che attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, anche mediante la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-04151 Vanalli: Sugli effetti prodotti dal decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, con particolare riguardo alla ricerca di una maggiore efficienza e alla lotta contro l'assenteismo.

Pierguido VANALLI (LNP) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Andrea AUGELLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Pierguido VANALLI (LNP), replicando, si dichiara soddisfatto. Invita quindi il

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rappresentante del Governo a far pervenire alla Commissione anche i dati relativi alle singole regioni, in modo che si possa capire l'incidenza del fenomeno a livello disaggregato sul territorio.

5-04149 Bressa e Vassallo: Su questioni riguardanti la Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche (CiVIT).

Salvatore VASSALLO (PD) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Andrea AUGELLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

Salvatore VASSALLO (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta resa dal Governo, che tra l'altro contiene un'ampia digressione su argomenti che non sono oggetto dell'interrogazione, quali l'attività del professor Micheli al di fuori della Commissione.
Per quanto riguarda la competenza professionale dei componenti della Commissione, il Governo sostiene che la composizione era equilibrata in quanto vi erano due economisti e due giuristi; tralascia però di dire che il presidente della Commissione è un magistrato e che i giuristi componenti sono pertanto tre contro due soli economisti. Quanto ai collaboratori, questi o non hanno qualifiche professionali collegate con le mansioni che devono svolgere ovvero sono anche loro giuristi. In definitiva l'unica persona che avesse competenze nella misurazione della performance dal punto di vista empirico è il professor Micheli, il che è, a suo avviso, stupefacente e davvero preoccupante. Quanto alla consulenza conferita al dott. Pistolesi, il Governo non ha fornito alcun chiarimento circa la competenza professionale di quest'ultimo, nascondendosi dietro a una circonlocuzione incomprensibile, dalla quale si capisce che, in definitiva, il suo merito consisterebbe nel fatto che è in grado, in virtù dei suoi contatti personali, di garantire il raccordo tra la Commissione e il Comitato tecnico scientifico operante presso il Ministero per l'attuazione del programma di Governo. Nessuna spiegazione è stata fornita invece in merito al contratto stipulato con il dott. Pistolesi che prevede la retribuzione di 50 mila euro per la redazione di una relazione che la Commissione avrebbe dovuto essere in grado di fare autonomamente.

5-04148 Calderisi e Stracquadanio: Sul termine di entrata in vigore del certificato elettronico di accertamento della malattia come causa di assenza dal lavoro.

Giorgio Clelio STRACQUADANIO (PdL) rinunzia ad illustrare l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.

Il sottosegretario Andrea AUGELLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

Giorgio Clelio STRACQUADANIO (PdL), replicando, si dichiara soddisfatto. Esprime quindi l'auspicio che i chiarimenti resi dal Governo siano messi a disposizione anche dei cittadini, in quanto numerosi organi di informazione continuano a rappresentare la questione in modo scorretto, riportando che vi sarebbero stati interventi sanzionatori che in realtà non ci sono stati. Prende atto che i ritardi sono dovuti ad un esplicito e ingiustificato rifiuto di una parte dei medici di utilizzare il sistema informatico necessario per l'attuazione della disciplina. Raccomanda pertanto al Governo di chiarire la faccenda in tutte le sedi, in modo da correggere certa informazione distorta.

Donato BRUNO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.25.

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ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 3 febbraio 2011. - Presidenza del presidente Donato BRUNO.

La seduta comincia alle 14.40.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di organizzazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Atto n. 320.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 1o febbraio 2011.

Donato BRUNO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2008/114/CE relativa all'individuazione e alla designazione delle infrastrutture critiche europee e alla valutazione della necessità di migliorarne la protezione.
Atto n. 319.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 1o febbraio 2011.

Donato BRUNO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schemi di decreto del Ministro dell'interno concernenti l'erogazione di contributi in favore delle associazioni combattentistiche vigilate dal Ministero dell'interno a valere sulle risorse iscritte nello stato di previsione della spesa del medesimo Ministero per l'anno 2010, rispettivamente, al capitolo 2309 - piano gestionale 1 e al capitolo 2309 - piano gestionale 2.
Atti nn. 324 e 325.

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, nella seduta del 1o febbraio 2011.

Donato BRUNO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 3 febbraio 2011.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 14.50.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Giovedì 3 febbraio 2011. - Presidenza del presidente Isabella BERTOLINI.

La seduta comincia alle 16.15.

Modifiche alla legge 31 dicembre 2009, n. 196, conseguenti alle nuove regole adottate dall'Unione europea in materia di coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri.
Nuovo testo C. 3921 Giorgetti.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.

Pierluigi MANTINI (UdC), relatore, ricorda che la proposta di legge in esame, modificata dagli emendamenti approvati

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dalla Commissione di merito, è diretta ad aggiornare la legge n. 196 del 2009, la legge di contabilità e finanza pubblica, al fine di armonizzare ed allineare il sistema nazionale delle decisioni di bilancio - e in particolare i contenuti e la tempistica di esame dei principali documenti contabili nazionali - alle nuove regole adottate dall'Unione europea in materia di coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri.
Infatti l'avvio, a livello comunitario, di moduli decisionali ed operativi tesi a favorire, nell'ambito del cosiddetto semestre europeo il coordinamento ex ante delle politiche economiche e di bilancio degli Stati membri, comporta un ampliamento del raggio d'azione della sorveglianza economica, che comprende anche le politiche tese a favorire, assieme alla stabilità macro-economica, la crescita e la competitività.
Il fatto che gli Stati membri debbano presentare contestualmente i programmi di stabilità o di convergenza (PSC) e i programmi nazionali di riforma (PNR), che divengono i documenti principali della programmazione economico-finanziaria degli Stati membri, e il fatto che la Commissione europea li valuti simultaneamente implica infatti una rimodulazione degli strumenti e del ciclo di bilancio quale da ultimo delineati dalla legge di riforma n. 196 del 2009.
La proposta di legge, come modificata in sede di esame degli emendamenti, è composta di otto articoli.
L'articolo 1, nella direzione di disciplinare i rapporti con l'Unione europea in materia di finanza pubblica, sostituisce l'articolo 1 della legge n. 196 del 2009. Al comma 1 si propone di inserire tra i princìpi fondamentali della medesima legge n. 196 del 2009 la coerenza della programmazione finanziaria delle amministrazioni pubbliche con le procedure ed i criteri stabiliti dall'Unione europea e si ribadisce il principio del concorso e della relativa responsabilità di tutte le amministrazioni pubbliche nel perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, da realizzare secondo i princìpi fondamentali dell'armonizzazione dei bilanci pubblici e del coordinamento della finanza pubblica. Al comma 2 si modifica l'articolo 9 della legge n. 196 del 2009, prevedendo che il Programma di stabilità e il Programma nazionale di riforma siano presentati al Consiglio dell'Unione europea e alla Commissione europea entro il 30 aprile. La Commissione ha disposto un'ulteriore novella all'articolo 9, con l'aggiunta di due nuovi commi. In particolare si prevede che gli atti, i progetti di atti e i documenti adottati dalle istituzioni dell'Unione europea nell'ambito del semestre europeo, contestualmente alla loro ricezione, siano trasmessi dal Governo alle Camere ai fini dell'esame a norma dei rispettivi Regolamenti e che il Ministro dell'economia e delle finanze, entro quindici giorni dalla trasmissione delle linee guida di politica economica e di bilancio a livello dell'Unione europea elaborate dal Consiglio europeo, riferisca alle competenti Commissioni parlamentari, fornendo una valutazione dei dati e delle misure prospettate dal documento, nonché delle implicazioni delle linee guida per l'Italia, anche ai fini della predisposizione del Programma di stabilità e del Programma nazionale di riforma.
L'articolo 2 è teso ad aggiornare il ciclo e gli strumenti della programmazione di bilancio alla luce dell'introduzione del «semestre europeo», al fine di consentire un pieno allineamento tra la programmazione nazionale e quella europea.
Il comma 1 sostituisce l'articolo 7 della legge n. 196 del 2009, prevedendo la presentazione alle Camere, entro il 10 aprile di ogni anno, del Documento di economia e finanza (DEF), che diviene il perno della programmazione economico finanziaria, assorbendo sia la Decisione di finanza pubblica, sia i contenuti della Relazione sull'economia e sulla finanza pubblica; nel DEF è, inoltre, ricompreso anche lo schema del Programma di stabilità e lo schema del Programma nazionale di riforma.
La Commissione ha inoltre approvato un emendamento che aggiunge un comma 1-bis all'articolo 2. Tale comma novella

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l'articolo 8 della legge n. 196 del 2009, n. 196, premettendo un comma 01 che affida alla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica, da istituire, la valutazione degli andamenti di finanza pubblica al fine di fornire al governo elementi per la definizione del documento di economia e finanza con esclusivo riferimento alle amministrazioni locali. Inoltre è affidata alla medesima Conferenza permanente la valutazione, per il preventivo parere, delle linee guida per la ripartizione degli obiettivi previsto dal medesimo DEF. Il comma prevede anche la trasmissione alle Camere sia del parere che delle linee guida.
Il comma 2 modifica l'articolo 10 della legge n. 196 del 2009, prevedendo che il Documento di economia e finanza, come risultante dalle deliberazioni parlamentari, sia articolato in tre sezioni.
La prima sezione reca il Programma di stabilità, che dovrà contenere tutti gli elementi e le informazioni richiesti dai regolamenti dell'Unione europea e dal codice di condotta sull'attuazione del patto di stabilità e crescita, con particolare riferimento agli obiettivi da conseguire per accelerare la riduzione del debito pubblico. In tale ambito, nel confermare il principio della programmazione triennale delle risorse, si prevede che l'indicazione dell'articolazione della manovra necessaria per il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica sia accompagnata anche da un'indicazione di massima delle misure attraverso le quali si prevede di raggiungere i predetti obiettivi; la sezione dovrà, inoltre, contenere le previsioni di finanza pubblica di lungo periodo e gli interventi che si intende adottare per garantirne la sostenibilità.
La seconda sezione del Documento contiene una serie di dati e di informazioni che in larga parte il Governo, nell'ambito della Relazione sull'economia e la finanza pubblica o della Decisione di finanza pubblica, era già tenuto a fornire alle Camere. La terza sezione del Documento reca, infine, lo schema del Programma nazionale di riforma di cui sono enunciati i contenuti principali, che potranno comunque essere adeguati all'evoluzione della disciplina dell'Unione europea. Lo schema contiene gli elementi e le informazioni previsti dai regolamenti dell'Unione europea e dalle specifiche linee guida per il Programma nazionale di riforma. In tale ambito vengono indicati: le priorità del Paese, con le principali riforme da attuare, i tempi previsti per la loro attuazione e la compatibilità con gli obiettivi programmatici indicati nella prima sezione del DEF; gli squilibri macroeconomici nazionali e i fattori di natura macroeconomica che incidono sulla competitività; lo stato di avanzamento delle riforme avviate, con indicazione dell'eventuale scostamento tra i risultati previsti e quelli conseguiti e i prevedibili effetti delle riforme proposte in termini di crescita dell'economia, rafforzamento della competitività del sistema economico e aumento dell'occupazione.
Si prevede inoltre che in allegato al DEF siano indicati gli eventuali disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica, ciascuno dei quali deve recare disposizioni omogenee per materia, tenendo conto delle competenze delle amministrazioni, e deve concorrere al raggiungimento degli obiettivi programmatici, anche attraverso interventi di carattere ordinamentale, organizzatorio ovvero di rilancio e sviluppo dell'economia. Si dispone che Il Ministro dell'economia e delle finanze, entro il 30 giugno di ogni anno, ad integrazione del DEF, trasmetta alle Camere un apposito allegato in cui sono riportati i risultati del monitoraggio degli effetti sui saldi di finanza pubblica derivanti dalle misure contenute nelle manovre di bilancio adottate anche in corso d'anno.
Il DEF, entro il 10 aprile, oltre che alle Camere sarà trasmesso alla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica che dovrà esprimere il proprio parere in tempo utile per le deliberazioni parlamentari.
Il comma 3 dell'articolo 2 introduce un articolo 10-bis alla legge n. 196 del 2009 che prevede la presentazione, entro il 25 settembre, di una Nota di aggiornamento

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al Documento di economia e finanza. La presentazione della Nota, rispetto alla disciplina vigente - e alla luce delle nuove modalità di programmazione economica europea - non è più eventuale, bensì necessaria.
Essa dovrà contenere, oltre all'eventuale aggiornamento delle previsioni macro-economiche e alle eventuali modifiche del Documento di economia e finanza conseguenti alle raccomandazioni del Consiglio europeo relative al Programma di stabilità e al PNR, l'obiettivo di saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato e di saldo di cassa del settore statale. La Nota dovrà, inoltre, recare gli eventuali aggiornamenti del Patto di stabilità interno, nonché il contenuto del Patto di convergenza di cui all'articolo 18 della legge n. 42 del 2009 di attuazione del federalismo fiscale. Analogamente al DEF, la Nota è inviata per il relativo parere alla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica, la quale si esprime in tempo utile per le deliberazioni parlamentari. Alla Nota di aggiornamento dovranno essere allegate le relazioni programmatiche per ciascuna missione di spesa, attualmente allegate alla Decisione di finanza pubblica. La proposta di legge, dispone, inoltre, che, ogniqualvolta si intendano aggiornare gli obiettivi definiti dal Documento di economia e finanza e dalla Nota di aggiornamento del medesimo, ovvero si verifichino scostamenti rilevanti degli andamenti di finanza pubblica tali da rendere necessari interventi correttivi, il Governo trasmetta una relazione al Parlamento, al fine di motivare le ragioni dell'aggiornamento o degli scostamenti e di illustrare gli interventi correttivi.
L'articolo 3 della proposta di legge modifica l'articolo 11, comma 6, della legge n. 196 del 2009, ispirandosi a criteri di prudenza nella gestione finanziaria, ai fini di agevolare il controllo degli andamenti ed il perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, e di favorire il contenimento della spesa e la riduzione del debito pubblico. In particolare è modificata, in seguito all'approvazione di un emendamento, la disposizione che consente di utilizzare, per finalità di copertura finanziaria degli oneri correnti recati dalla legge di stabilità, gli eventuali margini di miglioramento del risparmio pubblico purché sia comunque assicurato un valore positivo di tale saldo. Di tale disposizione nel testo originario si prevedeva la soppressione. Nel nuovo testo si è sostituito il riferimento alla legge di stabilità con le riduzioni di entrata disposte dalla medesima legge. Viene, inoltre, introdotto, all'articolo 17 della legge n. 196 del 2009, una nuova disposizione tesa ad escludere la possibilità di utilizzare, per finalità di copertura di nuovi oneri finanziari, le maggiori entrate correnti, derivanti da variazioni degli andamenti, che dovessero verificarsi in corso di esercizio rispetto a quelle iscritte nel bilancio di previsione a legislazione vigente, prevedendo espressamente che tale eventuale «extragettito» sia finalizzato al miglioramento dei saldi di finanza pubblica. Ulteriori innovazioni disposte dal medesimo articolo 3 riguardano la modifica del principio della delega legislativa per la revisione della struttura del bilancio di cui all'articolo 40, della legge n. 196 del 2009, volta ad estendere alle spese non rimodulabili la facoltà di adottare con la legge di bilancio limiti di spesa coerenti con la programmazione triennale delle risorse, tenendo comunque conto della peculiarità delle spese non rimodulabili.
L'articolo 3-bis, introdotto con un emendamento approvato dalla Commissione, reca modifiche all'articolo 4 della legge 196 del 2009 in materia di controllo sulla finanza pubblica.
L'articolo 4, come emendato in sede referente, ha previsto l'abrogazione dell'articolo 12 della legge 96 del 2009, che prevedeva la Relazione sull'economia e la finanza pubblica. È inoltre prevista la nomina di una specifica Commissione tecnica, i cui compiti sono stati definiti con maggiore precisione da un emendamento approvato dalla Commissione di merito. In particolare alla Commissione è affidato il compito di trasmettere una relazione sulla

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propria attività alle Commissioni parlamentari competenti per l'espressione del parere.
L'articolo 4-bis, introdotto con un emendamento approvato dalla Commissione, reca modifiche all'articolo 42 della legge 196 del 2009.
L'articolo 5 della proposta di legge reca, infine, una serie di norme di coordinamento e modifiche di natura prevalentemente formale.
L'articolo 5-bis, introdotto con un emendamento approvato dalla Commissione, dispone l'entrata in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Il provvedimento, sul profilo della costituzionalità, non presenta aspetti critici e si propone quindi un parere favorevole (vedi allegato 8).

Isabella BERTOLINI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 16.25.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sulle modalità di controllo delle attività di Europol da parte del Parlamento europeo in associazione con i parlamenti nazionali.
(COM(2010)776 definitivo).