CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 2 febbraio 2011
433.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 2 febbraio 2011.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.05 alle 14.10.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 2 febbraio 2011. - Presidenza del presidente Enrico LA LOGGIA. - Intervengono il ministro per la semplificazione normativa, Roberto Calderoli, e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Francesco Belsito.

La seduta comincia alle 14.25.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale.
Atto n. 292.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato, da ultimo, nella seduta del 1o febbraio 2011.

Enrico LA LOGGIA, presidente e relatore, nel rammentare che nel corso della presente seduta si procederà alla votazione delle proposte emendative presentate alla propria proposta di parere segnala, al riguardo, che andrebbe esaminata una proposta emendativa della collega Bernini (vedi seduta del 25 gennaio); peraltro considerato che la proposta interviene in tema di imposta di soggiorno, ritiene che possa considerarsi assorbita nella nuova formulazione dell'imposta medesima predisposta nella versione più aggiornata del proprio parere.

Il deputato Anna Maria BERNINI BOVICELLI (PdL) concorda con il Presidente, ritenendo che l'attuale riformulazione risponda efficacemente alle finalità perseguite dalla propria proposta emendativa.

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Il ministro Roberto CALDEROLI, illustrando le proposte di riformulazione degli emendamenti 2 e 5 Baldassarri, evidenzia che la prima proposta è tesa ad introdurre un regime di compartecipazione IVA per i comuni, con la previsione di un rinvio ad un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in ordine alla precisa definizione degli elementi dell'aliquota ed alle modalità di attribuzione del gettito, che ritiene preferibile debba avvenire in via diretta. Fa notare che nella fase transitoria verrebbe mantenuto operante il sistema della compartecipazione IRPEF al fine di evitare il rischio di un repentino stravolgimento dell'assetto fiscale. In relazione alla proposta di riformulazione dell'emendamento 5 Baldassarri, ritiene opportuno che siano stabilite misure tese a favorire forme di emersione del fenomeno degli affitti in nero, il che può avvenire ricorrendo a strumenti diversi. Rileva che in proposito la riformulazione dell'emendamento predisposta prevede il blocco degli incrementi degli affitti e muove verso un sistema di misure agevolative della posizione dei locatari. Riferisce che la proposta contempla altresì un apposito fondo, la cui capienza sarà definita in sede di approvazione della legge di stabilità. Fa notare che da parte del Governo c'è una precisa volontà di fornire adeguate garanzie in ordine alla copertura degli oneri del predetto fondo e aggiunge che la Conferenza esprimerà il proprio parere sul fondo medesimo.
Illustra infine il nuovo articolo 7-ter teso ad accogliere alcune delle questioni ravvisabili nelle proposte emendative presentate.

Il senatore Walter VITALI (PD) avanza ulteriori richieste di chiarimento in merito alle riformulazioni presentate dal Governo con riferimento in particolare al nuovo articolo 7-ter per il quale nell'apprezzare l'istituzione di un fondo perequativo, ne andrebbero altresì meglio disciplinate le forme di funzionamento; in proposito segnala le proposte emendative 55 e 56 del proprio gruppo.

Il ministro Roberto CALDEROLI nel fornire le delucidazioni richieste, reputa opportuna una valutazione dinamica delle modalità di funzionamento del menzionato fondo, dichiarandosi disponibile ad integrare in tal senso l'articolo 7-ter.

Il senatore Mario BALDASSARRI (FLI) alla luce di quanto segnalato dal Ministro riterrebbe opportuna una breve sospensione della seduta.

Enrico LA LOGGIA, presidente e relatore, sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 14.45, è ripresa alle 15.15.

Il ministro Roberto CALDEROLI segnala gli elementi di novità contenuti in un'ulteriore riformulazione della proposta 2 Baldassarri in cui si prevede già nell'immediato l'utilizzo della compartecipazione IVA, che in fase di prima applicazione invece di essere destinata direttamente ai comuni affluisce nel fondo di riequilibrio, in attesa di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che stabilirà le modalità di attribuzione diretta del gettito al comune nel cui territorio è stato prodotto.

Il senatore Mario BALDASSARRI (FLI) nell'apprezzare il lavoro che si sta compiendo nella Commissione ritiene tuttavia che la realizzazione di un soddisfacente federalismo municipale non sembra ancora raggiunta nel testo all'esame, in cui permangono elementi accentratori sotto i profili fiscali. A ciò va aggiunto che permangono forti i rischi di determinare un aumento della pressione fiscale. Anche gli aspetti più strettamente finanziari non appaiono convincenti atteso che la mancata previsione di detrazioni per gli affittuari inciderà negativamente sulla presunta emersione di gettito, che renderebbe necessaria una apposita copertura; questa dovrebbe far riferimento anche all'istituzione di un fondo per le detrazioni, di cui andrebbe fissata la dotazione. Apprezza quanto proposto dal ministro Calderoli in

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ordine al ricorso ad una compartecipazione IVA, imposta sicuramente meno sperequata dell'Irpef e che consentirebbe pertanto un migliore avvio del fondo di riequilibrio. A tale fine riterrebbe opportune ulteriori modifiche alla proposta in questione, stabilendo che la compartecipazione vada avviata individuandone alcuni parametri che ne consentano fin da subito la destinazione ai comuni evitandone il passaggio attraverso il fondo di riequilibrio stesso. Un ulteriore elemento mancante nel testo, che ovviamente non può non riflettersi alla posizione del proprio gruppo, attiene alla mancata previsione di una imposta municipale riferita alla prima casa ma che sia anche detraibile: questione che se condivisa da tutti i gruppi consentirebbe di superare alcune posizioni demagogiche in ordine alla tassazione dell'abitazione principale.

Il deputato Rolando NANNICINI (PD) interviene sulla proposta di riformulazione dell'emendamento 2 Baldassarri, avanzando perplessità - sulla scorta della sua esperienza - riguardo la possibilità di una corretta attribuzione del gettito IVA ai comuni, considerata la non agevole distinzione tra i consumi operati sul territorio locale e quelli provenienti da altri territori. Invita ad una riflessione circa l'utilità della riformulazione in esame che rischierebbe non solo di peggiorare l'attuale assetto che comunque si basa su un dato certo quale il gettito IRPEF, ma altresì di contravvenire al principio federalista di consentire ai cittadini percossi dall'imposta di effettuare una valutazione dell'operato dei propri amministratori. Conclude sottolineando piuttosto la necessità di dare la precedenza alla questione della definizione della nuova imposta municipale sugli immobili, che a suo avviso dovrebbe prescindere dalle polemiche per la quali essa sarebbe una surrettizia introduzione della soppressa imposta comunale sugli immobili.

Il ministro Roberto CALDEROLI ribadendo la non contrarietà del Governo all'introduzione della compartecipazione all'IVA in luogo dell'IRPEF, sottolinea le difficoltà applicative, già più volte segnalate, relative all'assegnazione del relativo gettito ai comuni, per la mancanza di dati su base comunale, che suggerivano un passaggio graduale tra le due forme di compartecipazione. A tale proposito, al fine di superare i rilievi circa il carattere più sperequato dell'IRPEF rispetto all'IVA, propone di introdurre nel parere del relatore La Loggia alcune modifiche alla nuova riformulazione della proposta emendativa 2 Baldassarri, in modo che sia attribuita sin da subito ai comuni. Quanto al criterio di distribuzione del gettito, propone che questo non confluisca più nel fondo sperimentale di riequilibrio ma sia assegnato direttamente ai comuni, suddividendolo, in sede di prima applicazione, su base provinciale per essere poi ripartito ai comuni in ragione del numero degli abitanti.

Il senatore Giuliano BARBOLINI (PD) nel sostenere l'opportunità di procedere all'istituzione di un'imposta comunale basata sulla compartecipazione all'IVA, fa notare che la sua proposta si delinea in tal senso prefigurando un modello organico e definito che sottende ad una articolazione e distribuzione dei flussi del finanziamento al fine di scongiurare il rischio di appesantire oltre misura il complessivo sistema tributario ed escludendo ipotesi di sblocco delle addizionali IRPEF.

Il deputato Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) intervenendo su quanto ha espresso il senatore Barbolini riguardo l'impostazione del proprio parere, sottolinea che la scelta di adottare una compartecipazione all'IVA con i limiti accennati dal collega Nannicini, potrebbe essere bilanciata dalle proposte contenute negli emendamenti presentati dal proprio gruppo che fanno valere il principio di relazione tra cittadini e amministratori. Nel sostenere la validità dell'impianto teorico della reintroduzione di un'imposta sulla prima casa come formulata dal senatore Baldassarri, avanza tuttavia alcune perplessità dovute al fatto che interventi

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parziali di questo tipo potrebbero far perdere il senso complessivo del nuovo impianto fiscale, innanzitutto sul piano istituzionale prima ancora che su quello finanziario.

Il senatore Mario BALDASSARRI (FLI) nell'intervenire in risposta alla questione sollevata dal deputato Lanzillotta, sottolinea la coerenza con i principi federalisti della sua proposta emendativa relativa all'introduzione dell'IMU prima casa detraibile dall'IRPEF.

Il deputato Antonello SORO (PD) stigmatizza l'operato del Governo che proprio nella fase conclusiva di confronto su temi a lungo dibattuti, intende prospettare nuove proposte che incidono su profili particolarmente rilevanti del testo, precludendo di fatto alla Commissione un ponderato esame degli effetti che le ulteriori riformulazioni producono sull'articolato. Ritiene pertanto necessario riservare alla Commissione un più ampio margine di riflessione anche per poter verificare i termini del coordinamento delle nuove proposte con le altre disposizioni del decreto legislativo.

Il senatore Felice BELISARIO (IdV) ritiene che si possano rispettare i previsti tempi di svolgimento e conclusione dei lavori della Commissione, eventualmente anche convocando la seduta nella serata dell'odierna giornata.

Il senatore Gianpiero D'ALIA (UDC-SVP-AUT) nel sostenere che il suo gruppo ha una posizione ben definita sui temi oggetto del dibattito, afferma che i lavori della Commissione possono procedere con l'immediata votazione degli emendamenti.

Il deputato Rolando NANNICINI (PD) intervenendo sull'emendamento 24 Vitali, chiede al Governo di effettuare una più approfondita valutazione riguardo la service tax, sottolineando peraltro che - come già posto all'attenzione della Commissione e del Governo - l'aliquota dell'IMU appare fissata al livello inadeguato del 7,6 per mille, mentre a suo avviso non potrà essere inferiore all'8,4 per mille. In proposito fa presente peraltro che essa rischia di aumentare la tassazione dei redditi conseguiti dai possessori di partita IVA.
Nell'osservare infine come le proposte emendative relative all'introduzione della service tax siano dirette alla eliminazione delle addizionali IRPEF pagate dai contribuenti di qualsiasi natura ed in particolare dai percettori di redditi da lavoro dipendente, avanza perplessità sul risultato cui è giunto il testo del decreto relativamente alla nuova imposta municipale, ribadendo che esso non appare rispettare il principio federalista di valutazione dell'operato dei propri amministratori da parte dei cittadini-contribuenti percossi dall'imposta municipale.

Il senatore Mario BALDASSARRI (FLI) intervenendo sull'emendamento 24 Vitali, fa presente che si asterrà in quanto da sempre contrario all'introduzione di un'imposta sui servizi.

Enrico LA LOGGIA, presidente e relatore, pone in votazione la proposta emendativa 24 Vitali, che risulta respinta.

Il senatore Walter VITALI (PD) nell'accettare la riformulazione dell'emendamento 25 a propria firma, esprime il proprio assenso in linea di principio con quanto proposto dal collega Baldassarri in merito all'estensione dell'imposta municipale anche sulla prima casa rendendola detraibile dall'IRPEF, al fine di ricostituire quel circuito virtuoso tra amministratori e cittadini residenti quale principio cardine del federalismo fiscale, ricordando a tale riguardo che il proprio gruppo aveva proposto l'istituzione della service tax, il cui ambito di applicazione si estendeva anche ai cittadini residenti. Ritiene infine non soddisfacente la proposta che istituisce il fondo per il sostegno delle famiglie, il quale rischia di restare una mera enunciazione di principio dal momento che non ne viene specificata la dotazione finanziaria.

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Il senatore Marco STRADIOTTO (PD) intervenendo sull'emendamento 62 a sua firma, segnala che esso ha l'obiettivo di superare in parte il sistema della finanza derivata, creando un rapporto diretto con il territorio, in quanto la tassa di registro verrebbe versata direttamente dal notaio all'ente locale invece che allo Stato. Si tratta di una misura che ha una valenza diversa rispetto a quella di assegnare all'ente locale il 50 per cento del gettito proveniente dalla lotta all'evasione.

Enrico LA LOGGIA, presidente e relatore, pone in votazione la proposta emendativa 62, che risulta respinta.

Il deputato Marco CAUSI (PD) intervenendo sulla proposta emendativa 26 Vitali, sottolinea che il parere contrario del Relatore e del Governo non appare giustificato, in quanto il termine di cedolare secca è utilizzato nel testo in modo improprio e dovrebbe essere sostituito con il termine più corretto di imposta sostitutiva.

Enrico LA LOGGIA, presidente e relatore, pone in votazione la proposta emendativa 26, che risulta respinta. Esprime inoltre il proprio parere favorevole sulla proposta emendativa 27 Enzo Bianco. Accogliendo le istanze segnalate dai gruppi, sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 16.15, è ripresa alle 18.15.

Enrico LA LOGGIA, presidente e relatore, avverte che nella propria proposta di parere l'articolo 7-bis è stato riformulato espungendone il comma 2, in quanto si tratta di materia regolata dalla legge di contabilità n. 196 del 2009 che, pertanto, potrà essere più adeguatamente affrontata dalle Commissioni competenti nell'esame in corso del progetto di legge di riforma della 196 medesima.

Il senatore Mario BALDASSARRI (FLI) dichiara di convenire con la nuova formulazione della propria proposta emendativa 2, predisposta dal Governo, in precedenza illustrata dal Ministro.

Enrico LA LOGGIA, presidente e relatore, rilevando che sia l'altro relatore, anche a nome del proprio gruppo, che i rappresentanti dei gruppi della Commissione hanno segnalato la volontà di sottoscrivere la proposta emendativa 2 del senatore Baldassarri, pone in votazione la proposta medesima (ulteriore nuova formulazione), che viene approvata, risultando conseguentemente precluse le proposte emendative 28 Boccia e 13 Belisario. Venendo poi ritirato l'emendamento 14 Belisario e risultando assorbite, come riformulate nel parere, le proposte emendative 29 Vitali e 30 Misiani, passa quindi all'esame della proposta emendativa 31 Soro.

Il senatore Walter VITALI (PD) segnala la rilevanza di tale proposta, volta ad estendere anche al 2013 la disposizione che assicura ai comuni un ammontare di risorse che sia pari ai trasferimenti soppressi. Posta in votazione, la proposta 31 risulta respinta.

Il senatore Lucio Alessio D'UBALDO (PD) illustra la propria proposta emendativa 33, avente il fine di assicurare che per tutta la durata del fondo di equilibrio il margine di differenziazione tra nuove risorse e trasferimenti soppressi non debba superare, per ciascun comune, un differenziale pari al 3 per cento. Posta in votazione, la proposta risulta respinta.

Enrico LA LOGGIA, presidente e relatore, risultando ritirata la proposta emendativa 32 Causi, alla luce di una osservazione contenuta nella proposta di parere, pone indi in votazione la proposta 34 D'Ubaldo che risulta respinta.

Il senatore Walter VITALI (PD) nel segnalare che la proposta 59 a propria firma risulta ora recepita nel parere del relatore, illustra la propria proposta 60, segnalando che con la stessa si permetta ai comuni una migliore gestione della base

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dati immobiliare, consentendo in tal modo agli stessi di ottenere incrementi di gettito migliorando la propria funzione di controllo in materia. Posta ai voti, la proposta emendativa 60 risulta respinta.

Risultano ritirate le proposte emendative 66 Corsaro, nonché 15 Belisario.

Il senatore Lucio Alessio D'UBALDO (PD), il deputato Antonello SORO (PD), il senatore Marco STRADIOTTO (PD), il senatore Enzo BIANCO (PD) e il deputato Francesco BOCCIA (PD) aggiungono la propria firma alla proposta emendativa 3 Baldassarri.

Enrico LA LOGGIA, presidente e relatore, dopo aver segnalato che la proposta emendativa 16 Belisario risulta ritirata sulla base di una condizione presente nella proposta di parere e che la proposta 17 dello stesso presentatore risulta recepita nella proposta medesima di parere, pone ai voti le proposte emendative 35 Misiani e 4 Baldassarri, che risultano respinte.

Il deputato Francesco BOCCIA (PD), intervenendo sugli emendamenti 22 e 23 a sua firma, richiama l'attenzione del Governo e della Commissione sulle delicate problematiche afferenti alla scelta del modello di cedolare secca. In particolare, contesta la circostanza che la relativa copertura economica non sia mai mutata sotto il profilo della quantificazione sebbene sia stata più volte modificata la struttura dell'imposta nel corso dell'esame del provvedimento. Esprimendo riserve sulla credibilità della relazione tecnica trasmessa dalla Ragioneria dello Stato, che fornisce dati imprevedibilmente identici in ordine al livello di emersione del sommerso nel mercato degli affitti in relazione a pur distinti modelli di cedolare secca. Sotto il profilo delle valutazioni politiche, ritiene necessario che siano precisate le misure che il Governo intende adottare in ordine al rapporto tra locatori e affittuari.

Enrico LA LOGGIA, presidente e relatore, mette in votazione le proposte emendative 22 e 23 Boccia, 36 Nannicini, 37 Boccia, 38 Stradiotto e 39 Vitali, che risultano respinte. Il senatore Belisario ritira la propria proposta emendativa 18.

Il deputato Marco CAUSI (PD) raccomanda l'approvazione delle proposte emendative 40 e 41 a sua firma, volte rispettivamente ad incrementare il finanziamento del fondo per gli affitti e a rimodulare il perimetro delle detrazioni previste per gli oneri di locazione. Poste ai voti, le proposte risultano respinte.

Il ministro Roberto CALDEROLI illustra una riformulazione della proposta emendativa 5 nella quale si prevede l'istituzione di un fondo in favore delle famiglie la cui dotazione è rinviata alla legge di stabilità annuale.

Il senatore Mario BALDASSARRI (FLI) precisa che la proposta emendativa 5 attraverso l'introduzione della detrazione fiscale del canone di locazione mira ad introdurre un conflitto di interessi tra inquilini e proprietari al fine di favorire l'emersione di base imponibile. Tale meccanismo viene finanziato attraverso un fondo, appositamente istituito, alimentato dalle maggiori entrate derivanti dall'emersione e dai ai risparmi derivanti dal taglio pari al 5 per cento della spesa delle amministrazioni pubbliche a decorrere dal 2011. Al fine di garantire la neutralità finanziaria dell'emendamento è prevista una gradualità nella fruizione dell'agevolazione fiscale in concomitanza con l'emergere di base imponibile nei limiti comunque della dotazione del fondo.
Esprime quindi il proprio dissenso sulla riformulazione proposta dal ministro Calderoli in quanto questa rovescia completamente l'impostazione dell'emendamento confermando di fatto l'impianto originario del provvedimento, nel quale le maggiori entrate derivanti dall'emersione sono destinate alla copertura degli oneri derivanti dalla perdita di gettito IRPEF conseguente all'introduzione della cedolare secca.
Non ritenendo di poter accogliere la riformulazione, chiede che la propria pro

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posta emendativa sia posta ai voti, precisando che qualora non venga approvata il Governo si impegni a stabilire quantomeno l'entità iniziale del fondo specificando tempi e metodi per il suo finanziamento.

Il ministro Roberto CALDEROLI ricorda che in sede di esercizio della delega non è possibile apportare modifiche alla legge di bilancio dello Stato. In relazione alle richieste di maggiori certezze sulla copertura del menzionato fondo, conferma il proprio impegno a definire metodi e tempi di copertura del fondo medesimo.

Il deputato Gian Luca GALLETTI (UdC) pur riconoscendo come le misure finora proposte siano dirette al miglioramento del testo del provvedimento, ritiene che le agevolazioni introdotte in favore delle categorie più deboli siano insufficienti a correggere la regressività propria della cedolare secca. Rileva a tale riguardo che rispetto al blocco dei canoni di locazione, considerato anche l'attuale livello dell'inflazione, la previsione di sgravi fiscali sia una misura più efficace in termini di emersione di base imponibile, in quanto fa sorgere un contrasto di interessi tra inquilino e proprietario. Paventa quindi che non stabilendo fin da ora le modalità di finanziamento del fondo, questo resti un contenitore vuoto vanificando ogni buon proposito di intervenire in tal senso.

Il deputato Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) dando atto al Ministro di essere in grado di elaborare riformulazioni dei testi degli emendamenti in modo rapido, dichiara tuttavia il proprio sconcerto riguardo la radicale trasformazione che l'impianto del provvedimento sta subendo anche rispetto alla necessità di organizzare le disposizioni proposte in un sistema di fiscalità più generale. Sottolinea in particolare due punti in cui il provvedimento, a suo avviso, produce evidenti storture: il contrasto dello stesso, da una parte, con il principio di correlazione tra autonomia di spesa e responsabilità prelievo e, dall'altra, con il principio dello spostamento della tassazione dai redditi alle rendite. Con riferimento a quest'ultimo punto, infatti, giudicando la cedolare secca una chiara agevolazione della tassazione sulle rendite, chiede al Governo di compensare mediante l'introduzione di misure a sostegno dei redditi delle famiglie attraverso la detrazione delle spese per i canoni di locazione. Conclude dichiarando, per le ragioni esposte, la non accettabilità del nuovo testo del decreto così come da ultimo riformulato dal Governo.

Il deputato Rolando NANNICINI (PD) avanzando rilievi critici sui contraddittori dati forniti dalla Ragioneria generale dello Stato sulla copertura della cedolare secca, ne ripercorre l'evoluzione con riferimento alla fissazione dell'aliquota inizialmente posta al 20 per cento, poi incrementata al 23 per cento, al fine di coprire l'istituzione di un fondo per la detrazione degli affitti, ed ha infine abbassato al 21 per cento per i canoni liberi e al 19 per cento per quelli concordati. Dichiara la propria ferma contrarietà alla proposta del senatore Baldassarri di utilizzare i tagli verticali disposti dalla legge 78 del 2010 a copertura del minor gettito, ritenendo che, trattandosi di risorse stabilite da una legge di manovra, le stesse non possano essere utilizzate a copertura di disposizioni attuative di deleghe. Invita in proposito il Governo a riportare l'aliquota della cedolare secca ai livelli del 20 e del 23 per cento rispettivamente per i canoni concordati e per i canoni liberi, ritenendo necessario destinare il maggior gettito ottenuto dal differenziale di aliquota alla concessione di deduzioni a favore di conduttori a basso reddito e con un numero elevato di figli a carico, prevedendo altresì misure tese ad alimentare il contrasto tra affittuari e locatori al fine di incentivare l'emersione delle dichiarazioni nel mercato degli affitti.

Il deputato Antonello SORO (PD), nell'apprezzare la relazione del senatore Barbolini, fa notare che il provvedimento sul punto può risultare incisivo solo qualora sussista un effettivo contrasto di interessi

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tra locatori e affittuari. In ordine alle dichiarazioni rese dal Ministro, rileva che il testo in esame non contempla alcuna seria disposizione che possa agevolare la necessaria emersione degli affitti sommersi. Sostiene che si prefigura una sorta di scatola vuota che si intende riempire successivamente sulla base del richiamato impegno assunto dal Governo con il Ministro. Fa notare, tuttavia, la scarsa credibilità di tale impegno, soprattutto in considerazione dei precedenti impegni, sempre disattesi, del Governo relativamente alla Banca del sud, al Piano casa e al Piano per il Mezzogiorno. Esprime infine considerazioni particolarmente critiche su una riforma federalista che appare del tutto inadeguata e di pessima qualità sotto il profilo giuridico.

Il senatore Giuliano BARBOLINI (PD) conferma che l'impianto normativo in esame si basa necessariamente sulla convergenza di interessi che deve sussistere tra proprietario dell'immobile e inquilino; evidenzia che, al contrario, le misure previste risultano del tutto vane. Fa notare che, allo stato, esiste già un apposito fondo per l'affitto che risulta privo di risorse a causa dei nefasti interventi adottati con la recenti legge finanziaria. Osserva pertanto che il nodo cruciale attiene principalmente alla congruità ed adeguatezza degli stanziamenti al predetto fondo.

Il senatore Gianpiero D'ALIA (UDC-SVP-Aut.) intervenendo sulla riformulazione del Governo circa l'emendamento 5 Baldassarri, dichiara la propria contrarietà alla stessa in quanto in contrasto con l'istituzione di un fondo a sostegno delle famiglie numerose e con le proposte emendative presentate dal proprio gruppo che intendevano garantirla. Sottolineando in proposito che la misura prevista dalla riformulazione reca effetti finanziari negativi, fa presente l'inopportunità di una quantificazione in sede di decreto attuativo di una delega sul federalismo fiscale piuttosto che sulla legge di stabilità o di manovra, nelle quali tali proposte potrebbero trovare una sede più adeguata di discussione in quanto riguardanti interventi generali di riforma fiscale. Conclude prendendo atto dello sforzo operato nella discussione ed evidenziando tuttavia l'impossibilità, a suo avviso, di poter trovare un punto di equilibrio circa gli effetti finanziari e contabili del provvedimento in esame.

Il deputato Marco CAUSI (PD) annunciando il proprio voto contrario alla riformulazione proposta rileva che il modo più semplice per ridurre i costi dell'introduzione della cedolare secca sarebbe stato quello di limitare la applicabilità del regime sostitutivo ai nuovi contratti, come previsto nella proposta emendativa 35 Misiani, favorendo inoltre una emersione più certa sebbene più graduale, destinando una quota delle maggiori entrate al fondo per le agevolazioni fiscali.

Il senatore Paolo FRANCO (LNP) nell'evidenziare che il sostegno alle famiglie numerose non rappresenta un contenuto normativo proprio del federalismo fiscale, sottolinea come esso debba essere piuttosto rimesso alla competenza dello Stato, non potendo a suo avviso trovare copertura a valere su entrate degli enti locali.

Il deputato Antonio LEONE (PdL) condivide le ragioni poste dal Ministro circa l'impossibilità in sede di esercizio della delega di apportare modifiche al decreto legge n. 78 del 2010, ricordando che la legge 42 prevede solo genericamente tra i criteri di delega l'individuazione di strumenti idonei per la tutela dei diritti della famiglia.

Il senatore Mario BALDASSARRI (FLI) nel dichiarare di non accettare la riformulazione del Governo, considerato che il testo della stessa non contiene la previsione di benefici fiscali a favore degli inquilini, chiede, nell'ipotesi dell'impossibilità di un accantonamento della stessa, di porre in votazione il testo iniziale della proposta emendativa.

Enrico LA LOGGIA, presidente e relatore, pone in votazione la proposta emendativa

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5 Baldassarri, che risulta respinta. Pone indi ai voti la riformulazione precedentemente illustrata dal Ministro, che risulta anch'essa respinta. Avverte inoltre che l'emendamento 11 Compagna risulta ritirato dal proponente in quanto viene accolta l'osservazione 12 del medesimo.
Prima di passare all'esame delle proposte emendative concernenti l'imposta di soggiorno rammenta che la stessa è considerata nella riformulazione della propria proposta di parere ed invita pertanto i presentatori delle proposte medesime al ritiro delle stesse.

Il senatore Felice BELISARIO (IdV) accogliendo l'invito del presidente ritira la proposta emendativa 19.

Il deputato Marco CAUSI (PD) osserva che solo la prima parte della propria proposta emendativa 42 può ritenersi assorbita, mentre ritiene debba essere votata la restante parte della proposta stessa, relativa principalmente alla previsione di un contributo sulle valorizzazioni immobiliari; contributo che, a suo avviso, consentirebbe di coniugare l'interesse pubblico ad uno sviluppo urbanistico che corrisponda all'interesse generale con l'interesse privato di trarre vantaggio dalle valorizzazioni dei contesti immobiliari. Posta ai voti, la proposta risulta respinta.

Enrico LA LOGGIA, presidente e relatore, segnalato che l'emendamento 1 Corsaro risulta recepito nella propria proposta di parere, come riformulato, prima di passare all'esame delle proposte emendative successive alle ulteriori parti dell'articolato contenute nella proposta medesima segnala che nella stessa sono state effettuate due riformulazioni: la prima è relativa all'articolo 2-ter, ove in luogo del decreto del Presidente del Consiglio ivi previsto in tema di addizionale IRPEF si fa ora riferimento ad un regolamento ai sensi della legge 400 del 1988; la seconda concerne l'articolo 8, laddove si sopprimono i commi 5 e 6-bis, che rinviano a successivi decreti legislativi la disciplina di specifiche materie, ed ove si riformula il comma 6 prevedendo, in luogo di un decreto legislativo, che finché non si proceda alla revisione della disciplina relativa alla materia dei rifiuti solidi urbani continuano ad applicarsi la disciplina emanata mediante regolamenti comunali.
Pone quindi ai voti le proposte emendative 43 Causi e 51 Vitali, che risultano respinte, mentre l'emendamento 61 Vitali viene ritirato dal presentatore.

Il deputato Francesco BOCCIA (PD) insiste per porre in votazione la propria emendativa, ritenendo che essa abbia un valore ed un'efficacia ben maggiore della semplice osservazione contenuta nella proposta di parere.

Enrico LA LOGGIA, presidente e relatore, pone ai voti la proposta 44 Boccia, che risulta respinta. Pone indi ai voti le proposte emendative 6 Baldassarri, 45 Misiani come riformulata, 7 Baldassarri, 63 Stradiotto e le identiche proposte 8 Baldassarri e 46 Misiani, che risultano respinte. Rammenta inoltre di essersi espresso favorevolmente sulla proposta 47 Nannicini.

Il senatore Lucio Alessio D'UBALDO (PD) illustra l'emendamento 48 a propria firma, finalizzato a evitare che i costi della riscossione delle imposte municipali finiscano, come già in precedenza accaduto, per scaricarsi sui contribuenti.

Enrico LA LOGGIA, presidente e relatore, pone ai voti la proposta emendativa 48 D'Ubaldo, che risulta respinta. Risulta altresì respinta la proposta emendativa 49 Stradiotto.

Il deputato Marco CAUSI (PD) illustra la proposta emendativa 50 Vitali che introduce un meccanismo di ottimizzazione del gettito derivante dai valori immobiliari, in considerazione della evidente insufficienza del valore dell'aliquota IMU stabilita dal provvedimento, che finirà per indurre gli enti locali ad aggravi di tassazione. In proposito, segnala il proprio sconcerto per il fatto che, pur in presenza

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delle perplessità emerse nella Commissione circa le stime recate dalla relazione tecnica, i competenti uffici ministeriali non abbiano forniti i necessari chiarimenti.

Il senatore Marco STRADIOTTO (PD) evidenzia che la propria proposta emendativa 64 reca un canone a carattere facoltativo che è strutturato in modo da incidere il meno possibile sulle famiglie numerose, comportando inoltre una riduzione della pressione fiscale, eliminando parte delle addizionali.

Enrico LA LOGGIA, presidente e relatore, avvertendo che le proposte emendative 52 Soro e 53 Causi risultano ritirate e che la proposta 54 Causi verrà trasformata in una osservazione, pone ai voti le proposte emendative 50 Vitali e 64 Stradiotto, che risultano respinte. Ricorda inoltre di aver espresso parere favorevole sulla proposta emendativa 65 Vitali. Per quanto concerne le proposte emendative 56 Causi e 55 Vitali, osserva che le stesse sembrerebbero da ritenersi assorbite in una integrazione della propria proposta di parere in cui viene introdotto un nuovo articolo 7-ter, concernente l'istituzione e il funzionamento di un fondo perequativo per gli enti locali.

Il senatore Walter VITALI (PD) valutando positivamente tale proposta, segnala tuttavia che la stessa, oltre a riprodurre sostanzialmente quanto già previsto in una norma recata nello schema di decreto sul federalismo regionale, risulta presentata tardivamente, non consentendone un esame approfondito. Precisa che la proposta medesima appare idonea ad assorbire solo la proposta emendativa 55, e pertanto ne propone la votazione per parti separate, riferite la prima al comma 1 dell'articolo 7-ter e la seconda ai restanti commi.

Enrico LA LOGGIA, presidente e relatore, prima di passare alla votazione dell'articolo 7-ter, pone in votazione un emendamento a firma Belisario alla proposta stessa, che risulta respinto. Indipone in votazione la prima parte dell'articolo 7-ter, concernente il solo comma 1, con alcune integrazioni derivanti dal recepimento della proposta emendativa 55, che risulta approvata, mentre risulta respinta la restante parte del testo. Viene quindi posta in votazione la proposta emendativa 56 Causi, che risulta respinta.
Avverte infine che risultano ritirate le proposte emendative 57 Boccia e 58 Causi, mentre le proposte emendative 20 e 21 a firma Belisario risultano assorbite in una riformulazione apportata al proprio parere.

Il senatore Felice BELISARIO (IdV) ritenendo che soltanto la proposta emendativa 20 possa ritenersi inclusa nella riformulazione, chiede che venga posta in votazione la proposta 21.

Enrico LA LOGGIA, presidente e relatore, pone in votazione la proposta emendativa 21 Belisario, che risulta respinta.

Il senatore Mario BALDASSARRI (FLI) chiede al Governo e al relatore se vi sia spazio per l'introduzione dell'IMU detraibile dall'IRPEF, segnalando che, in caso contrario, ne deriverebbero alcune ulteriori perplessità sul testo in esame.

Il ministro Roberto CALDEROLI ribadisce quanto già più volte affermato nel corso del dibattito, circa la presenza di vincoli, non solo di natura normativa, ad estendere l'imposizione anche alla prima casa.

Enrico LA LOGGIA, presidente e relatore, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 20.25.